Il rock nel sangue / Michele Cortese

Il rock nel sangue / Michele Cortese
Scritto da Administrator
Domenica 22 Maggio 2011 08:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 31 Marzo 2015 11:28
La musica nel sangue, il rock sulla pelle, l'arte negli occhi. Michele Cortese, simpaticissimo,
solare, sempre disponibile ..... Un vero amico di tutti. 26 anni, gallipolino doc, star del rock
salentino. Inizia a 14 anni ad essere protagonista canoro nel settore del teatro musicale locale.
A 18 anni si trasferisce a Roma dove approfondisce i suoi studi e perfeziona le sue qualità
presso l' "Università della Musica". Studia, poi, con il pianista Nando Mancarella e la cantante
argentina Rosa Rodriguez che segnano significativamente la sua formazione artistica. Approda
in RAI dove accompagna con la sua inconfondibile voce, Cocciante, Albano, Paolo Belli, Renzo
Arbore, Alexia, Fausto Leali e altri ancora. Collabora ed insegna canto per l'Accademia
Palcoscenico Europa, con il palermitano Lillo Busuito, patron del Trofeo Stefania Rotolo.
La sua notorietà, ma soprattutto il suo talento esplode con la vittoria della prima storica edizione
di X Factor: Michele è la voce rock del quartetto ARAM QUARTET nel quale si definisce
"equilibrato, moderatore e trasparente".
Incide con il gruppo: "ChiARAMente" (2008) e "Il pericolo di essere liberi" (2009).
In autunno l'uscita del nuovo Album (CD)
, da singolo: tutti brani inediti scritti e musicati da Michele.
Michele, una domanda che tutti si pongono: gli ARAM sono finiti? Perché?
È la domanda più difficile. Croce e delizia della mia carriera. Croce perché è difficile spiegare i
motivi dello scioglimento e soprattutto perché ora ho l'arduo compito di confermare il mio
percorso artistico senza il gruppo. Delizia perché è un passaggio obbligato che permette agli
emergenti di avere il vero successo. Ora posso, così, esprimere la mia libertà creativa che
sento da adolescente.
"Il teatro dei Burattini", la tua ultima invenzione...
Un lavoro musicale che esprime tutte le mie idee e che fa chiaramente vedere la metamorfosi
avuta negli anni: nel concerto che, ricordo, mi vede affiancato da Fabio Viva (chitarra) Gino
Chianella (chitarra), Stefano Scarpa (basso), Andrea Capoti (batteria), ci sono brani scritti da
me durante tutta la mia vita artistica, fin da quando avevo 14 anni. È evidente la forte
trasformazione artistica. In realtà il Teatro dei Burattini è una specie di prova generale che
porterà alla realizzazione del mio prossimo Album, in uscita in autunno.
Da dove viene fuori la tua vena artistica?
Direi, senza dubbio, di tipo genetico: mio padre e mio fratello dipingono ed anche bene (la casa
è ricchissima di quadri stupendi ndr). Poi credo che ci sia una componente personale...
1/5
Il rock nel sangue / Michele Cortese
Scritto da Administrator
Domenica 22 Maggio 2011 08:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 31 Marzo 2015 11:28
Ma chi è Michele Cortese?
Michele è un artista gallipolino,
salentino
. Un artista libero, non soggetto a gerarchie. Nella vita da sempre mi son sentito chiamato
dall'arte musicale, come fosse una missione da compiere. Ho una famiglia meravigliosa che
non mi ha mai ostacolato né esageratamente (come spesso erroneamente accade) spinto e
favorito. Il che ha dato vita a tutto quello che covava nel mio spirito, al massimo della potenza.
Come un'esplosione. Mi sento fortunato.
Gallipoli? Come ti accoglie?
Benissimo. Tutta la città mi è stata vicina ed è stata importantissima nel voto per il successo
degli ARAM ad XFactor. I gallipolini hanno un carattere originalissimo. Gente di mare, dura,
forte... ma che da tutto il cuore e, nei momenti importanti, sa essere unita.
E Morgan? Ti senti ancora?
Un amico importante. Abbiamo un ottimo rapporto. Lo stimo tantissimo. Oggi è in pausa di
riflessione per tanti motivi che lo toccano personalmente... Ma in qualsiasi momento Morgan
può tornare: lo chiamano da ogni dove e lui.... niente. Un padre modello. Una vita tempestosa...
come quella dei grandi artisti.Perché oggi così tanti artisti salentini si impongono nella musica?
Il talento è sempre legato al territorio. Nella nostra terra i ragazzi hanno ancora la forza di
sognare. Una terra difficile. Proprio questo crea le bombe artistiche. Sono le difficoltà che
rendono forti. Non appena (vedi con i "Talent") si pone l'occasione di andare oltre, ecco che la
bomba esplode e giunge il successo. I giovani
salentini
sono, poi, molto determinati.
Cosa non funziona nel sistema della
Cultura Musicale Salentina
?
Gli artisti non sono accompagnati da strutture adeguate che possano trasformare i sogni in
realtà. Si investe poco nei Centri più grossi. Credo, ad esempio, che la mia Gallipoli a livello
artistico, non faccia abbastanza... Ho visto, comunque, tanti piccoli Comuni
salentini
molto ben attrezzati, con scuole di musica e per l'organizzazione di eventi.
La famiglia?
Fondamentale. I genitori sono essenziali per una corretta crescita artistica. Non devono
ostacolare né, tantomeno, spingere per il successo dei figli a tutti i costi.
Hai scritto: "La musica ed il rock'n'roll sono la nostra unica religione"
2/5
Il rock nel sangue / Michele Cortese
Scritto da Administrator
Domenica 22 Maggio 2011 08:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 31 Marzo 2015 11:28
Certo, non mi sento soggetto a gerarchie: posso dire quello che penso, senza avere costrizioni.
La Musica è l'unica cosa in cui credo.
E la fede?
Mi ritengo agnostico. Ho compreso di non avere fede. La fede è un dono: o ce l'hai o non ce
l'hai. Non credo a fedi acquisite. Magari un giorno le cose cambieranno...
Qual è lo stato del Rock in Italia?
Il Rock è in uno stato buono ma underground. Nel settore commerciale c'è solo falso Rock.
Pensi che chi ascolta le tue canzoni abbia la giusta percezione di che persona sei?
Le mie canzoni mi rappresentano molto. Parlano di viaggi, di sogni, di amore (sono un
sognatore romantico). Ma parlo anche di argomenti pericolosi che toccano la moralità.
Michele Cortese e l'amore...
Credo nell'amore di coppia. Tuttavia lo considero di secondo piano rispetto a quello dei genitori
e rispetto all'amicizia. I miei genitori vengono prima d'ogni cosa. E poi fin dall'infanzia ho un
amico fidato che comprende ogni mio stato d'animo che credo nessuna donna potrà mai
sostituire.
Qual è stata la persona più importante della tua vita professionale?
Sicuramente Nando Mancarella, pianista ed arrangiatore di Lecce: al momento giusto della mia
vita (ero un maturando) mi ha detto: "fai quello che senti, in modo da non dovertene pentire un
domani".... Io l'ho fatto. Ed eccomi qui.
Il sogno più grande di Michele Cortese?
Unire i viaggi che ti permettono di conoscere il mondo con la mia musica. Suonare viaggiando,
insomma...
Consigli per i giovani talenti Dedizione, Determinazione, Talento innato e... un po' di
Fortuna, che non guasta mai. A tal proposito un messaggio a tutti i ragazzi: il destino non
esiste, siete voi gli artefici del vostro futuro!
Oggi: cultura
forte o cultura debole?
3/5
Il rock nel sangue / Michele Cortese
Scritto da Administrator
Domenica 22 Maggio 2011 08:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 31 Marzo 2015 11:28
Cultura debole senza alcun dubbio.
La tua: Cultura o controcultura?
Nelle mie canzoni non faccio cultura, ma solo musica. Racconto storie personali, spesso
condivise. Magari un giorno scoprirò di aver fatto cultura non sapendo di averla fatta...
Chi è Berlusconi?
Un italiano medio, causa della cultura debole. Ma... ogni popolo merita i suoi governanti.
I giornalisti?
Distinguo il giornalismo dal pettegolezzo...
La guerra?
La detesto, non la capisco e la ripudio. Ma credo che faccia parte dell'indole degli uomini.
Il Papa Ratzinger?
In Italia è una figura che limita, a volte, la libertà e la cultura. I suoi insegnamenti sono solo un
aspetto della cultura. Afferma fortemente cose che spesso nascondono ipocrisie nella società.
La droga?
Non ne faccio uso. È una moda nel mondo della musica così come fra i giovani. È una
conseguenza della cultura debole. Meglio un bicchierino di Whiskey, una chitarra e degli amici
veri.
L'omosessualità?
È normalità assoluta. Tutti vivremmo meglio se ne fossimo consapevoli. Vivrebbero
sicuramente meglio gli omosessuali.
Gli extracomunitari
La mia idea è una Società cosmopolita. È positivo un impatto culturale diverso, un confronto.
Ma ci vogliono Leggi che distinguano per bene chi viene per cercare un lavoro e chi per fare
solo danno alla nostra società.
La tua Paura più grande?
Perdere una persona cara e non poter più cantare.
Quando ti farai vedere e sentire al pubblico
4/5
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Scritto da Administrator
Domenica 22 Maggio 2011 08:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 31 Marzo 2015 11:28
Salentino
?
Credo il Primo Maggio a Gallipoli, in piazza, per un mio concerto per la Festa del Lavoro. Poi il
20 Maggio al teatro Manzoni a
Casarano
a cui invito tutti in giovani per una serata di festa e di musica con lo spettacolo "Il teatro dei
Burattini". E poi, in autunno, il mio nuovo CD!
intervista a cura di Fabrizio Martello, tratto da Progetto Salento n.19
5/5