Editoriale
Comitato scientifico
Leslie C. Aiello
di Marco Cattaneo
presidente, WennerGren Foundation for
Anthropological Research
Roberto Battiston
Cose di cui essere fieri
I successi della scienza italiana nell’età del degrado
Cortesia AMS-02 Collaboration
C’
è davvero tanta Italia a bordo di AMS, il
grande rivelatore di
particelle che partirà
in aprile a bordo della missione shuttle STS-134 per agganciarsi
alla Stazione spaziale e studiare i raggi cosmici dallo spazio, a caccia di antimateria
e materia oscura, per spiegare alcuni degli
enigmi più intricati del cosmo. Come raccontano Roberto Battiston
e Andrei Kounine a p. 50,
nell’esperimento – costato 1,5 miliardi di euro e la
cui realizzazione è durata
16 anni – hanno un ruolo di primo piano l’Agenzia
spaziale italiana e l’Istituto
nazionale di fisica nucleare, ma anche molte aziende
aerospaziali nazionali che
godono di fama e stima in
tutto il mondo.
Un po’ come a Ginevra,
dove LHC vede impegnato un numero formidabile di fisici e tecnici italiani, a cominciare da
Fabiola Gianotti, Guido Tonelli, Paolo Giubellino e Pierluigi Campana, i portavoce dei
quattro esperimenti in corso nel più ambizioso e complesso acceleratore di fisica delle
particelle mai costruito.
Piaccia o no, tutto questo è un prodotto di quell’università pubblica italiana che
– a detta del ministro che dovrebbe governarla e dei troppi economisti-opinionistiriformisti che la denigrano dalla cattedra di
un’università privata – genererebbe soltanto clientele e baronie. Sembra proprio che
all’estero non siano d’accordo, se affidano ancora all’Italia e agli scienziati italiani
ruoli di primo piano nelle più importanti
collaborazioni internazionali, e se continuano ad assumere giovani ricercatori italiani nei loro atenei.
Tutto questo fa riflettere. Perché è sempre più chiaro che il nostro grosso guaio
non è una patologia del sistema dell’istru-
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zione o della ricerca, quanto piuttosto la
cronica impreparazione della classe dirigente politica e imprenditoriale a sfruttare le occasioni che la scienza mette loro a
disposizione, per inseguire modelli di sviluppo miopi e di retroguardia. Tanto più se
si vanno a rivedere i quattro casi (Olivetti, Mattei, Ippolito, Marotta) raccontati da
Marco Pivato in Il miracolo scippato, di cui
trovate una recensione in questo numero.
docente di fisica
sperimentale, Università
di Perugia
Enrico Bellone
docente, Università degli
Studi di Milano
Roger Bingham
docente, Center for Brain
and Cognition, Università
della California a San
Diego
Edoardo Boncinelli
docente, Università VitaSalute San Raffaele,
Milano
Arthur Caplan
docente di bioetica,
Università della
Pennsylvania
George M. Church
direttore, Center for
Computational Genetics,
Harvard Medical School
Rita Colwell
docente, Università del
Maryland a College Park e
Johns Hopkins Bloomberg
School of Public Health
Drew Endy
docente di bioingegneria,
Stanford University
Ed Felten
direttore, Center for
Information Technology
Policy, Princeton
University
Michael S. Gazzaniga
direttore, Sage Center
for the Study of Mind,
Università della California
a Santa Barbara
David Gross
docente di fisica teorica,
Università della California
a Santa Barbara (premio
Nobel per la fisica 2004)
Daniel M. Kammen
direttore, Renewable
and Appropriate Energy
Laboratory, Università
della California a Berkeley
Christof Koch
È passato mezzo secolo, da quelle storie
oscure e turpi. E mi viene da pensare che
nessuno, ma proprio nessuno, si è seriamente preoccupato di imparare le lezioni
del passato per progettare il futuro del paese. Però poi penso a tutti quelli che tengono duro, come i fisici di AMS e LHC, ai ricercatori che con uno stipendio da fame si
arrampicano sui tetti per far sentire la loro protesta ma poi anticipano comunque
di tasca loro i quattrini per partecipare ai
congressi, ai giovani che si iscrivono a fisica, chimica, biologia perché credono nei
valori dell’istruzione, della ricerca, della
cultura anche se sanno che probabilmente in patria non troveranno né sbocchi né
opportunità.
E grazie a loro mi accosto con animo
più sereno ai festeggiamenti per il 150°
dell’Unità d’Italia. Perché c’è ancora qualcosa di cui andare dannatamente fieri, in
questo paese.
docente di biologia
cognitiva e
comportamentale,
California Institute of
Technology
Lawrence M. Krauss
direttore, Origins Initiative,
Arizona State University
Morten L. Kringelbach
direttore, Hedonia:
TrygFonden Research
Group, Università di
Oxford e Università di
Aarhus
Steven Kyle
docente di economia
applicata e management,
Cornell University
Robert S. Langer
docente, Massachusetts
Institute of Technology
Ernest J. Moniz
docente, Massachusetts
Institute of Technology
John P. Moore
docente di microbiologia
e immunologia, Weill
Medical College, Cornell
University
M. Granger Morgan
docente, Carnegie Mellon
University
Miguel Nicolelis
condirettore, Center for
Neuroengineering, Duke
University
Martin Nowak
direttore, Program for
Evolutionary Dynamics,
Harvard University
Robert Palazzo
docente di biologia,
Rensselaer Polytechnic
Institute
Telmo Pievani
docente di filosofia della
scienza, Università
di Milano-Bicocca
Carolyn Porco
leader, Cassini Imaging
Science Team, e direttore,
CICLOPS, Space Science
Institute
Vilayanur S.
Ramachandran
direttore, Center for Brain
and Cognition, Università
della California a San Diego
Lisa Randall
docente di fisica, Harvard
University
Carlo Alberto Redi
docente di zoologia,
Università di Pavia
Martin Rees
docente di cosmologia e
astrofisica, Università di
Cambridge
John Reganold
docente di scienza del
suolo, Washington State
University
Jeffrey D. Sachs
direttore, The Earth
Institute, Columbia
University
Terry Sejnowski
docente e direttore
del Laboratorio
di neurobiologia
computazionale, Salk
Institute for Biological
Studies
Michael Snyder
docente di genetica,
Stanford University School
of Medicine
Giorgio Vallortigara
docente di neuroscienze,
direttore associato, Centre
for Mind/Brain Sciences,
Università di Trento
Lene Vestergaard Hau
docente di fisica e fisica
applicata, Harvard
University
Michael E. Webber
direttore associato, Center
for International Energy
& Environmental Policy,
Università del Texas ad
Austin
Steven Weinberg
direttore, gruppo
di ricerca teorica,
Dipartimento di fisica,
University del Texas
ad Austin (premio Nobel
per la fisica 1979)
George M. Whitesides
docente di chimica e
biochimica, Harvard
University
Nathan Wolfe
direttore, Global Viral
Forecasting Initiative
Anton Zeilinger
docente di ottica
quantistica, Università
di Vienna
Le Scienze 7
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