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Angiola Perricone - Silvia Furlan
ORFEO
2
Strumenti,
storia della musica
e
musicando ancora…
LOFFREDO EDITORE
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Pagina IV
© Copyright 2008 by Loffredo Editore S.p.A.
Via Capri, 67 - 80026 Casoria (Napoli)
Internet http://www.loffredo.it
E-mail: [email protected]
Prima edizione: Marzo 2008
La Loffredo Editore Napoli Spa è azienda certificata del sistema di qualità aziendale in conformità
ai canoni delle norme UNI EN ISO 9001.
Ristampa:
1
2008
2
2009
3
2010
4
2011
5
2012
L’Editore e le Autrici ringraziano i proprietari dei brani riprodotti nel presente volume per la concessione dei diritti di riproduzione e si scusano per eventuali omissioni o errori di citazioni. Rimangono, nel contempo, a disposizione degli aventi diritto per quanto è di loro competenza e assicurano di apportare le dovute correzioni nelle
prossime ristampe in caso di cortese segnalazione.
Le autrici ringraziano il m° Marco Ielmini per la realizzazione delle basi musicali; la signora Fulvia Campora
Nobili per la gentile concessione della sua interpretazione dello Stabat Mater di Rossini; il m° Giulio
Monaco per la rielaborazione e l’esecuzione dell’Ave Maria di Arcadelt, nonché Dario Retegno per il suo
violino in “San Giorgio e il drago”.
Fotocomposizione, disegni e stampa: Ink & Paper s.r.l.
Ricerca iconografica: Servizi Grafici Loffredo
Disegni “Orfeo”: COMX s.r.l.
Copertina: Progetti Grafici Loffredo
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Presentazione
Il corso di Musica “Orfeo” è strutturato in tre volumi, il primo dei quali contiene i metodi strumentali, il repertorio e i laboratori, il secondo gli strumenti,
la storia della musica, gli autori e le forme; il terzo, Orfeo fa spettacolo, fornisce ampi materiali al Docente per la preparazione di saggi e spettacoli.
Il progetto dell’intero corso, che risponde alle più recenti indicazioni ministeriali
circa l’educazione musicale nella scuola secondaria di primo grado, è stato studiato con l’intenzione di unire la massima agilità con la più vasta offerta formativa. In altre parole si è cercato, nei limiti del possibile, di offrire ai Docenti
di Musica un testo duttile e versatile, ma nel contempo non ponderoso, utilizzabile con gruppi classe eterogenei per abilità e competenze. Ogni argomento,
attività, lezione, laboratorio, esercitazione, verifica, è organizzato infatti in modo
da essere svolto a più livelli di approfondimento.
Struttura
Il Corso di Musica “Orfeo” è così organizzato:
Volume I:
Metodi strumentali (flauto, tastiera, voce, chitarra)
Arrangiamento ed improvvisazione ritmica
Repertorio (musiche di Natale, musica antica, i grandi autori, tempi moderni,
musica dal mondo)
17 laboratori (esercitazioni, individuali o di gruppo, di analisi formale, stilistica, storica, di composizione e informatica musicale)
Volume II:
Le famiglie strumentali
La storia della musica, degli autori e delle forme
I luoghi della musica
Il balletto
La musica popolare
La musica e la poesia
La musica e gli altri linguaggi (cinema, musical, pubblicità)
Fascicolo “Orfeo fa spettacolo”:
Medley strumentali
Corso di chitarra ritmica d’accompagnamento completo di canzoniere
Commedia musicale “Pinocchio”
CD audio:
4 CD audio contenenti le basi per i metodi, il repertorio, il teatro, i medley,
il canzoniere
10 CD audio contenenti gli ascolti inerenti i laboratori del primo volume e le
lezioni del secondo volume
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Presentazione
Più nel dettaglio:
Primo volume
i metodi, rigorosi ed approfonditi, sono divisi in unità di apprendimento,
ognuna delle quali affronta un suono, una cellula ritmica, un aspetto della
grammatica o della teoria musicale. Ogni unità è corredata di numerosi esercizi e piccoli brani sistemati in ordine progressivo di difficoltà, molti forniti
di basi e tutti di accompagnamento armonico;
Lezione 10
Il TI - La croma, la sua pausa e le sue combinazioni
N.B. Ognuno di questi esercizi può essere eseguito
Eserc
4
⎧
A⎪ 2
⎪
⎪
⎨
⎪
⎪
B⎪ 2
⎩
⎧
A⎪
⎪
⎪
⎨
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6
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⎨
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⎪
B⎪
⎩
A⎪
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una voce per volta
oppure a due voci
utilizzando le sillabe ritmiche
oppure il nome delle note
può anche essere letto al contrario, dal fondo al principio
o ancora può servire come dettato.
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A⎪
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40
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Sezione A
⎧
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⎨
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⎩
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Lezione 10
Il TI - La croma, la sua pausa e le sue combinazioniM
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Eserc
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10
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Metodi strumentali: flauto, tastiera e chitarra, voce
41
una sezione è dedicata all’arrangiamento e all’improvvisazione ritmica. Le
attività qui proposte sono organizzate in ordine progressivo di difficoltà e si
intrecciano alle proposte esecutive dei metodi e del repertorio, ma possono
anche essere utilizzate per il raggiungimento di abilità specifiche nel campo
dell’arrangiamento e dell’improvvisazione;
il repertorio comprende composizioni che spaziano dal medioevo ad oggi,
tutte trattate in modo “orchestrale”, molte fornite di base strumentale e tutte
di accompagnamento armonico; la sezione dedicata al repertorio è inframmezzata da
15 laboratori che toccano svariati aspetti della “cultura”musicale: le forme,
la storia, i grandi compositori, i generi, gli stili. Ognuno è stato collegato ad
un brano del repertorio al fine di veicolarne l’apprendimento attraverso
l’esperienza pratica;
– nel laboratorio n. 5, ad esempio, Henry Purcell incontra Vasco Rossi, si
suggerisce un percorso di approfondimento operativo che, partendo dall’esecuzione e dall’analisi di un semplice canone in Do maggiore di Purcell, arriva, attraverso una serie di modifiche, ad Alba chiara di Vasco
Rossi, raggiungendo così i seguenti obiettivi: conoscenza del canone e di
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Presentazione
Henry Purcell, approccio con il Barocco, esperienza di arrangiamento ritmico e armonico, consolidamento delle abilità strumentali, intuizione del
divenire storico;
Laboratorio 5
Henry Purcell
incontra Vasco Rossi
Obiettivi
Seguendomi in questo percorso potrai
entrare nel tessuto della costruzione musicale nei suoi molteplici aspetti
melodico, ritmico, armonico, timbrico
immaginare i processi creativi del compositore antico e di quello moderno
verificarne i risultati e metterli in relazione tra di loro
riconoscere l’importanza dell’arrangiamento musicale e apprezzarne la valenza
espressiva
Osserva
la prima voce:
ti sei accorto che è
basata sulla scala
discendente
di Do?
& 44 ˙
DO
& 44
4
&4
Proviamo a modificarlo
Interveniamo in uno degli elementi base del discorso musicale: il ritmo. Si tratta di una leggera modifica, eppure già notiamo il cambiamento. Infatti passiamo da un ritmo
ternario (3/4) ad uno binario (4/4). In questo
modo:
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SOL
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..
Ora ci permettiamo di sostituire alcune note della melodia nelle ultime due misure di ogni voce, così:
Il brano precedente, semplice, ma nello stesso tempo suggestivo, è stato composto da Henry Purcell, importante compositore inglese del XVII secolo.
È in forma di cànone, perciò dovete eseguirlo divisi a tre
gruppi, partendo a distanza di otto misure l’uno dall’altro,
e una volta fatto questo, sarà diventato un brano polifonico.
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˙
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Per ultimo, interveniamo sulla chitarra, modificandone la ritmica e sostituendo
due accordi alla fine, ecco come:
FA
LABORATORIO
LABORATORIO
Henry Purcell incontra Vasco Rossi
Laboratorio
˙
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˙
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44 ˙ œ œ œ ˙ œ œ œ ˙ œ œ œ ˙ œ œ œ ˙ œ œ œ ˙ œ œ œ ˙ œ œ œ ˙ œ œ œ ..
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230
Sezione C
↓ ↓ ↓↑
↓ ↓ ↓↑
↓ ↓ ↓↑
↓ ↓ ↓↑ ↓ ↓ ↓↑
↓ ↓ ↓↑
↓↓ ↓↑ ↓ ↓ ↓↑
SOL
LA–
MI–
DO
RE
FA
SOL
231
Repertorio e Laboratori
– il laboratorio 15 invece offre un percorso che, attraverso la conoscenza
degli strumenti etnici, fornisce esperienze di musiche extraeuropee
Il negozio etnico
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& b œj œ œJ œ œ œ . œ œ œ
RE–
FA SIb
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3
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DO FA
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CD 3, TRACCIA 12
– Bubaran Kembang
Pocar
338
DO
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LA–
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w
LA–
N.B.: è stata
abbassata di un
tono per renderla
più facilmente
eseguibile.
N.B.: la seconda
chitarra suona con
il capotasto al V.
Laboratorio 15
Il negozio etnico
tando una particolare orchestra usata in
Indonesia, soprattutto nelle isole di
Giava e Bali: il gamelan.
Il gamelan può essere formato da un
numero variabile di strumenti (quelli
completi ne possono avere fino a 75),
divisi in due sezioni principali.
La prima sezione, a cui è affidata la
realizzazione del “tappeto” sonoro, è
costituita da:
i gong che ricoprono un ruolo fondamentale. Sono costruiti in bronzo,
materiale che contribuisce a rendere
il timbro dell’orchestra brillante,
ricco, ma molto dolce.
I gong sono numerosi, di diverse taglie, sospesi verticalmente e orizzontalmente (a paiolo), intonati su diverse altezze.
Vengono distinti per dimensione e suono e ognuno di essi ha il suo proprio
nome: il più grande di quelli sospesi si chiama gong ageng, il più piccolo
kempul, mentre fra quelli a paiolo vi sono il bonang, il kenong, sino a quello
ad un solo paiolo, il kethuk.
Vengono suonati percuotendoli con un mazzuolo rivestito.
i tamburi, di varie taglie, suonati a mano o con un mazzuolo.
Etno-leggenda
GONG SOSPESI
Il siku, strumento andino per eccellenza, viene anche chiamato “Siringa” o
“Flauto di Pan”. Pan era un Dio boschivo della mitologia greca, rappresentato
con corna e piedi di capra. Racconta la leggenda che questo dio aveva l’abitudine di rincorrere, a scopi amorosi, le ninfe dei boschi. Una di loro, Siringa, nel
tentativo di sfuggirgli, si tramutò in una canna palustre dentro un laghetto. Ma
Pan la tagliò e ne costruì uno strumento costituito da pezzi di canna di diversa
lunghezza legati tra loro, e la portò sempre con sé.
È singolare notare come il medesimo strumento ricompaia a distanza di migliaia
di chilometri, dall’altra parte del mondo.
Asia: Indonesia, isole di Giava e Bali
síyem
GONG A PAIOLO
Spostiamoci ora dalla parte opposta del globo in uno dei paradisi del mondo:
l’Indonesia, un super-arcipelago formato da più di 14.000 isole disposte nella
particolarissima forma ad arco. Questo luogo è sempre stato un grande crocevia,
un punto di passaggio, nel quale si sono mescolate e fuse popolazioni con lingue, tradizioni, religioni, arti diverse creando un vero e proprio mix che ha influenzato anche la musica.
Sezione C
Il gamelan
kempul
gong
Ti proponiamo questo ascolto: “Bubaran Kembang Pocar”.
La sonorità di questa musica ci trasporta immediatamente in un clima e in un’atmosfera quasi fantastica ed irreale. Questo è dovuto al fatto che stiamo ascol-
LABORATORIO
LABORATORIO
Laboratorio 15
kempyang
kethuk
bonang
kenong
Repertorio e Laboratori
339
il laboratorio n. 16 presenta un percorso finalizzato alla composizione di
una canzone originale (musica, testo e arrangiamento);
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Presentazione
Medi@Orfeo
alla fine di questa procedura il programma verrà scaricato (tempo previsto
circa 5/10 minuti con linea ADSL)
per procedere alla conseguente installazione è sufficiente seguire le indicazioni a video
– nella colonna di sinistra seleziona l’opzione che preferisci (per esempio:
Coro)
– nella colonna centrale scegli un’opzione tra quelle proposte (per esempio
Voce)
– clicca quindi “Aggiungi”. Nella colonna di destra comparirà l’opzione che
hai scelto e che troverai inserita in partitura. Se hai sbagliato strumento o
hai cambiato idea puoi modificare la tua scelta cliccando su “Rimuovi” ed
apportando le modifiche che desideri
– clicca quindi su “Avanti”
2. Scrivere musica con Finale Notepad 2007
Seguendo questa procedura imparerai a trascrivere su Finale Notepad una partitura musicale.
Ti proponiamo per questo primo esperimento la trascrizione di un semplice
brano, “Canzoncina”, che puoi trovare nel Metodo a pag. 43.
apri Finale Notepad 2007
sulla schermata compare la finestra promozionale. Clicca in basso a destra
su “Continua”
a questo punto compare la prima finestra di impostazione nella quale inserire il titolo della composizione: CANZONCINA, e poiché non ne conosciamo l’autore scriviamo: ANONIMO
Laboratorio 17
Medi@Orfeo
compare quindi la finestra n. 3 nella quale sceglieremo
– il tempo: 2/4
– la tonalità: Do Maggiore
clicca quindi “Fine”
A questo punto
compare questa partitura
con tante misure vuote
che aspettano solo di
essere riempite!
CANZONCINA
ANONIMO
Voce
clicca quindi su “Avanti”
appare quindi la seconda finestra di impostazione per la scelta degli strumenti musicali da utilizzare
2
&4
&
&
&
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368
Sezione C
LABORATORIO
LABORATORIO
Laboratorio 17
il laboratorio n. 17
riguarda l’informatica musicale: è un
utile ed efficace vademecum per scaricare, installare ed
utilizzare un facile
programma per scrivere la musica, comporre piccoli brani e
costruire basi strumentali.
369
Repertorio e Laboratori
Secondo volume
le famiglie strumentali vengono proposte contestualmente agli”insiemi”orchestrali, al fine di rendere più scorrevole la trattazione, e sono corredate da
numerosi ascolti;
l’importante sezione dedicata alla storia della musica presenta la novità, che
speriamo gradita ai docenti, di sviluppare le proprie unità di apprendimento
già divise in tre livelli diversi di difficoltà, collegati tra loro: con il primo livello si raggiunge una conoscenza di base dell’argomento, accedendo al seIl mondo antico
3. Gli strumenti
Il mondo antico
La conoscenza degli strumenti musicali
antichi è la più certa; infatti affreschi,
sculture, bassorilievi ci mostrano ancora
in tutta la loro vividezza musici e cantori nell’atto di eseguire musica; da
molti di questi strumenti antichi sono
poi nati i nostri attuali strumenti.
Vediamone alcuni:
1. I nostri antenati
1°
LIVELLO
La nostra musica affonda le sue radici nelle antiche civiltà, in particolare in
quelle che si svilupparono intorno al bacino del Mediterraneo:
Sumeri, Assiri, Babilonesi
Egizi
Greci
Romani
Etruschi
Arabi
2. Le testimonianze
Investigare in un tempo così remoto non è facile;
gli antichi non conoscevano un sistema di scrittura della musica, e anche gli sporadici e poco
comprensibili sistemi che qualcuno inventò, furono fissati su supporti deteriorabili come la carta
pergamena. Quindi non è giunto a noi da quel
lontano passato quasi nulla, solo qualche raro
frammento difficilmente decifrabile.
Tuttavia gli antichi ci hanno tramandato interessanti informazioni sulle loro tradizioni musicali
attraverso
gli scritti
le pitture
Suonatrici di flauto, d’arpa
e di liuto. Dipinto da
un’antica tomba egizia.
Pietra rinvenuta a Delfi, su
cui è inciso un inno ad
Apollo. Osserva la
notazione musicale
ottenuta con simboletti
posti sopra la linea di
scrittura greca.
42
VIII
Sezione B
In questo modo noi oggi
possiamo, con l’aiuto degli
storici e dei musicologi,
farci un’idea abbastanza
precisa di quali erano:
in Mesopotamia e in Egitto era diffusissima una piccola arpa diatonica, che poteva cioè eseguire scale
di soli sette suoni;
dal mondo arabo giunsero il ‘ud, la
kitara e la ribeca, dalla cui evoluzione nasceranno poi rispettivamente
il liuto, la chitarra, e il violino;
si deve ad un egizio di Alessandria
l’invenzione di un organo cosiddetto
“idraulico” perchè le sue pompe
erano azionate ad acqua;
diffusissimi nell’antica Grecia erano
i flauti diritti chiamati aulós, e strumenti a corde pizzicate come la lira;
gli etruschi usavano una specie di
strumento a fiato doppio ad ancia che
si chiamava tibia perché era ricavato
dalle ossa (tibie) di certi animali;
alla pratica militare dei romani dobbiamo l’invenzione di strumenti dal
suono squillante e “militaresco” che
si chiamavano tube, praticamente le
antenate delle trombe e dei tromboni
attuali.
Suonatore di tibia da una
tomba etrusca a Tarquinia.
Ricostruzione di una lira
sumera.
Suonatrice di aulos
doppio.
Orfeo e la lira ritratti su un
vaso greco.
4. Le occasioni
In tutto il mondo antico la musica ha
sempre accompagnato ed enfatizzato
tutti gli eventi importanti della comunità:
gli strumenti usati
le occasioni in cui fare
musica
il tipo di musica e in alcuni casi, il tipo di scale
adoperate.
riti religiosi come nascite, iniziazioni alla vita adulta, cerimonie propiziatorie per la caccia o la guerra,
matrimoni e funerali;
Sezione B
La storia della musica
Suonatore di aulos,
dettaglio dal Vaso
Borghese, Museo del
Louvre, Parigi.
43
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Pagina IX
Presentazione
condo si avvia un primo processo di approfondimento, che si porta a compimento con il terzo; le verifiche inerenti sono organizzate nello stesso modo,
rispecchiando la suddivisione della lezione; numerosissimi ascolti completano le lezioni;
i luoghi della musica rappresentano un facile e veloce viaggio nel tempo,
dalla preistoria ad oggi; l’argomento è reso scorrevole e a “dimensione di ragazzo” attraverso lo stratagemma di ambientare dei personaggi immaginari
nelle varie epoche, narrandone le avventure “musicali”;
I luoghi della musica (ieri e oggi)
per sostituire la penna d’oca di Frate Antonio
che sbadatamente gli aveva imprestato e che lui
aveva rotto); infine, solo stamattina, cantava a
squarciagola l’Agnus Dei mentre spazzava il pavimento della cucina ballando con la scopa!
La porta della cappella si apre di colpo, e con i
sandali slacciati, il cordone del saio che striscia
per terra ed i capelli tutti arruffati, entra Frate
Benedetto e prende posto in mezzo ai compagni.
Frate Giulio sospira, lo guarda esasperato, poi
alza la mano destra e la voce all’unisono dei
monaci sale, pura e devota verso il cielo.
Frate Giulio sorride, perché tra tutte la più
dolce e celeste e quella di Frate Benedetto.
canto a lui, seduta su uno sgabello sta una ragazzina, la figlia, che tiene appoggiato sulle ginocchia un piccolo liuto.
Quando la gente si è fatta numerosa, l’uomo e la fanciulla iniziano a suonare e a cantare una canzone dolcissima
e struggente, che narra il tragico amore di due ragazzi veronesi le cui famiglie si odiano. Essi sono costretti ad
amarsi di nascosto ma il destino crudele li porterà entrambi alla morte. Juliet ascolta impietrita: la ragazza si
chiama come lei, Giulietta!
Mentre torna a casa ancora un po’ emozionata, pensa che una storia così bella e commovente merita di essere ricordata: la porterà con sé per sempre e la racconterà ai suoi figli e ai suoi nipoti, perché non vada perduta.
5. Il castello
Abbazia di Montecassino
4. La piazza
Suonatore di viella.
I luoghi della musica (ieri e oggi)
Mentre nelle chiese e nei monasteri medievali fiorisce la musica sacra, la musica profana vive nelle piazze dei villaggi e nei castelli. Nei giorni di mercato,
soprattutto nelle festività e nelle ricorrenze speciali, la piazza si anima di venditori, giocolieri, saltimbanchi, e della musica di suonatori girovaghi, che, con
flauti e tamburi, organetti e
vielle, attirano l’attenzione della
gente.
La loro è una musica semplice,
spesso improvvisata sul momento,
solo strumentale per far ballare,
anche vocale per raccontare, ma
soprattutto non è destinata a pochi,
ma a tutti coloro che, passando di
lì, hanno voglia di fermarsi ad
ascoltare …
Nel Medioevo il castello era il centro del feudo, non solo dal punto di vista geografico, ma anche difensivo e culturale. Era perciò dotato di mura fortificate e torrioni di difesa, ma anche di saloni scaldati da un grande camino in cui la famiglia
del signore e i suoi amici potevano riunirsi a conversare, ascoltare musica, danzare.
Grande entusiasmo e ansiosa attesa erano riservati alle esibizioni dei trovatori,
poeti e musicisti raffinatissimi che venivano dalla Provenza. Essi cantavano, accompagnandosi con il liuto, ballate d’amore dolci e struggenti, appassionanti
canzoni di gesta di invincibili ed eroici cavalieri, ritratti delicati della donna
amata. Al contrario dei menestrelli girovaghi e dei cantastorie, erano spesso di
nobile origine e colti, conoscevano la musica e la poesia, e scrivevano utilizzando l’antico francese del sud, chiamato “langue d’oc”.
Musicisti girovaghi
vengono invitati dai signori
per allietare le serate nelle
corti e nei castelli
medievali.
Stratford-on-Avon, Inghilterra, 1378 d. C.
Nella caotica confusione del mercato, Juliet si sente un po’
smarrita, ma anche determinata.
Questa mattina è sfuggita al controllo della nutrice e della
servitù e si è avventurata da sola per le strette vie della città.
Dalla servetta Polly ha saputo che da alcune settimane nei
giorni di mercato si esibisce nella piazza un cantastorie italiano e che le sue canzoni raccontano vicende appassionanti
di amanti e destini crudeli: una cosa da togliere il fiato!
Ora lo ha visto: in piedi in mezzo alla piazza, tiene in una
mano una viella di legno scuro e nell’altra il suo archetto; ac- Stratford-on-Avon, The Memorial Theatre.
176
Fénis, Bassa Savoia, 1378 d. C.
Nel nuovo castello dei Challant, imponente fortezza a difesa della valle, la contessa Bianca si sente sempre più
inquieta: sa di avere preso due decisioni che non incontreranno l’approvazione del marito. Prima di tutto ha com-
Sezione C
Musicando ancora…
177
si è pensato anche a tutti quegli ambiti in cui la musica è accessoria ma importantissima, e alle sue implicazioni con gli altri linguaggi artistici, poesia,
mass-media, balletto; gli argomenti sono trattati in forma concisa ma prevedono esercitazioni ad approfondimento.
Fascicolo “Orfeo fa spettacolo”
Con questa parte dell’opera si è cercato di offrire del materiale utile all’allestimento di spettacoli e saggi scolastici;
i 4 medley strumentali, corredati di basi, presentano una scelta adatta a queste occasioni;
novità speriamo gradita è costituita dal corso di chitarra, un vero e proprio
manuale per chitarra in cui ogni lezione è una unità didattica finalizzata all’apprendimento di un accordo, di una ritmica, di una canzone in ordine progressivo di difficoltà e, anche se in modo elementare, viene affrontata la
tecnica della scala e dell’arpeggio. Inoltre viene fornita una raccolta di canzoni di musica leggera (nelle tonalità più agevoli per essere suonate e cantate)
con i testi, gli accordi, le ritmiche suggerite.
IX
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Presentazione
Lezione 1
La chitarra, le corde “a vuoto” e la mano destra
La chitarra, le corde a vuoto
e la mano destra
Una chitarra;
un poggiapiede;
eventualmente un plettro medio.
� Tasti
� Corde
)
)
MI
SI
SOL
RE
LA
MI
�
�
�
�
�
�
� Meccaniche
� Tastiera
� Foro
di risonanza
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
� Ponticello
La posizione per suonare
La posizione corretta
Torace
Gamba
sinistra
Interno
gamba
destra
Osserva
Come avrai notato, le corde non sono disposte
secondo una scala, infatti alcune note, il DO e
il FA, non compaiono neppure.
& ˙
�
Siediti sul bordo anteriore di una sedia;
appoggia il piede sinistro sul poggiapiedi;
imbraccia la chitarra appoggiandola con la
fascia inferiore sulla tua gamba sinistra.
Avambraccio
destro
� = prima corda chiamata anche “mi cantino”;
� = seconda corda
ecc.
sol
� Fasce
� Cassa
armonica
Le corde vengono solitamente indicate sugli spartiti con un numero circondato da un cerchietto:
Cassa armonica;
fasce;
ponticello;
foro di risonanza;
tastiera;
tasti;
corde;
paletta;
meccaniche.
Attenzione
La chitarra deve essere posizionata diagonalmente rispetto al tuo corpo ed in modo che
abbia quattro punti di appoggio: la coscia della
tua gamba sinistra, l’interno della gamba destra, l’avambraccio destro, il tuo torace.
si
&
˙
� Paletta
Sono sei, intonate, dalla più sottile alla più spessa,
rispettivamente sulle note:
Suonare una qualsiasi di queste corde, senza intervenire con la mano sinistra sulla tastiera, si dice
suonare le corde a vuoto.
Materiali occorrenti
Com’è fatta
una chitarra?
Le corde
�
20
Sezione B
mi
˙
Lezione
&
�
La chitarra ritmica
21
un’altra novità è rappresentata dal teatro musicale, fornito con copione, musiche, basi e suggerimenti per l’allestimento.
Pinocchio
Canzone di Pinocchio
BASE: CD 4, TRACCIA 26
Caro babbo (O Geppetto), dove sarai?
Sono (il tuo) Pinocchio e sono (si trova) nei guai.
Babbo caro (O Geppetto), non mi (lo) lasciare,
neanche la Fata riesco (riesce) a trovare.
Pinocchio
PINOCCHIO:
Due anni! Oh, babbo, è proprio ora che torniamo a casa.
GEPPETTO:
Hai ragione, Pinocchio, (tira fuori dal taschino gli occhiali, li inforca e guarda
Pinocchio) ma … Pinocchio … quelle orecchie, io non ti avevo fatto delle orecchie da ciuchino!
Sono (Sì, è) stato molto cattivo,
ma non credere, sono (adesso è) pentito,
sarò (sarà) buono, questo è sicuro,
e ubbidiente e saggio in futuro.
PINOCCHIO:
È una lunga storia, te la racconto mentre andiamo … dunque devi sapere …
Si avviano ed escono di scena.
Ti cercherò, ti troverò.
E, se posso, io ti salverò,
ti cercherò, ti troverò,
ed a casa con te tornerò!
Scena nona-Epilogo
Casa di Geppetto. Notte. Pinocchio e Geppetto stanno dormendo. Entrano la
Fata, la Lumachina e il Grillo. La Fatina si avvicina a Pinocchio e gli toglie le
orecchie d’asino. Quindi tutti e tre si allontanano ed escono di scena. Pinocchio
si sveglia.
BASE: CD 4, TRACCIA 27
Durante questa scena, che si svolge in silenzio, viene eseguito Hymne,
la cui partitura si trova a pag. 323.
Coro:
Lo cercherà, lo troverà,
e, se possibile, lo salverà,
lo cercherà, lo troverà,
ed a casa con lui tornerà!
N.B. La canzone è costruita sulla musica di “Spagnoletta”, la cui partitura è nel Repertorio a
pag. 190.
Pinocchio si getta in mare uscendo di scena e ne ricompare dall’altra parte con
Geppetto sulla schiena.
PINOCCHIO: (accorgendosi del cambiamento)
Evviva, guardatemi, sono diventato un bambino vero!
Geppetto si sveglia, entrano in scena tutti i personaggi della commedia.
Inchini e saluti al proscenio.
PINOCCHIO: (mentre lo depone)
Eccoci arrivati, babbo, come ti senti?
GEPPETTO: (affannato)
Bene, figliolo, sto bene, non avrei mai creduto di poter essere salvato.
PINOCCHIO: (contento e orgoglioso)
Hai visto, babbo, che buon nuotatore sono?
GEPPETTO: (commosso)
Ragazzo mio, hai rischiato la tua vita per me!
PINOCCHIO: (un po’ sbruffone)
Ma che rischiato, babbo, per quel pesciolino da nulla …
GEPPETTO:
Pesciolino? Ma lo sai che quel mostro era capace di inghiottire qualunque cosa?
Un giorno si mangiò in un solo boccone tutto intero un bastimento!
PINOCCHIO:
Tutto un bastimento?
120
X
GEPPETTO:
Sì, ne risputò solo l’albero maestro, perché gli era rimasto tra i denti. Però quella
fu la mia fortuna, perché grazie al contenuto della nave io ho potuto campare
questi due anni.
Sezione C
Il teatro: Pinocchio
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Indice
SEZIONE A
Strumenti
L’identikit dei suoni .............................................................................................................................
1 Descrivere i suoni (durata, altezza, intensità, timbro) ...............................................
2 L’acustica dei suoni ......................................................................................................................
3
3
6
Gli strumenti musicali ........................................................................................................................
1 L’orchestra sinfonica ...................................................................................................................
2 L’orchestra d’archi .......................................................................................................................
3 La banda ..............................................................................................................................................
4 Il duo ......................................................................................................................................................
Il violino ................................................................................................................................................
Il pianoforte .........................................................................................................................................
La tromba .............................................................................................................................................
L’organo ................................................................................................................................................
Il violoncello ......................................................................................................................................
5 Il trio ......................................................................................................................................................
Il flauto traverso ................................................................................................................................
La viola ..................................................................................................................................................
L’arpa ......................................................................................................................................................
Il clarinetto ..........................................................................................................................................
Il fagotto ................................................................................................................................................
6 Il quartetto d’archi .......................................................................................................................
7 Il quintetto d’ottoni ......................................................................................................................
Il trombone a coulisse ...................................................................................................................
Le tube ...................................................................................................................................................
Il corno ...................................................................................................................................................
8 Il solista e l’orchestra ..................................................................................................................
La chitarra ............................................................................................................................................
L’oboe .....................................................................................................................................................
9 Associazioni speciali .....................................................................................................................
Strumenti a percussione ................................................................................................................
10 Gli strumenti del passato ..........................................................................................................
Il liuto ......................................................................................................................................................
Il clavicembalo ..................................................................................................................................
Il flauto dolce ......................................................................................................................................
11 Gli strumenti del Jazz .................................................................................................................
Il saxofono ...........................................................................................................................................
La batteria .............................................................................................................................................
12 Gli strumenti del Rock ...............................................................................................................
La chitarra elettrica .........................................................................................................................
Il basso elettrico ................................................................................................................................
Le tastiere .............................................................................................................................................
13 Gli strumenti e il folklore .........................................................................................................
10
11
17
17
18
18
19
20
20
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22
22
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23
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25
25
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30
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Indice
SEZIONE B
La storia della musica
XII
La preistoria ..............................................................................................................................................
1 Gli strumenti .....................................................................................................................................
2 Le occasioni .......................................................................................................................................
3 Il viaggio dell’Homo musicus ................................................................................................
37
37
38
40
Il mondo antico ......................................................................................................................................
1 I nostri antenati ..............................................................................................................................
2 Le testimonianze ............................................................................................................................
3 Gli strumenti .....................................................................................................................................
4 Le occasioni .......................................................................................................................................
5 La musica nell’antica Grecia .................................................................................................
6 Il teatro greco ...................................................................................................................................
7 Le scale musicali della musica greca ................................................................................
42
42
42
43
43
44
45
46
Il Medioevo .................................................................................................................................................
1 La musica sacra ..............................................................................................................................
2 La musica profana ........................................................................................................................
3 L’invenzione della notazione musicale ............................................................................
4 Le composizioni sacre e profane in lingua volgare .................................................
Facciamo la conoscenza di … ..................................................................................................
49
50
51
54
55
58
Il Rinascimento .......................................................................................................................................
1 Una grande esplosione di musica ........................................................................................
2 La polifonia sacra ..........................................................................................................................
3 La polifonia profana ....................................................................................................................
4 La musica strumentale ...............................................................................................................
5 La monodia accompagnata e la ricerca di una nuova semplicità .................
6 Il Rinascimento inglese ovvero l’epoca di Elisabetta I ........................................
Facciamo la conoscenza di … ..................................................................................................
60
61
61
62
64
65
65
68
Il Barocco ...................................................................................................................................................
1 Il Melodramma ...............................................................................................................................
2 L’evoluzione degli strumenti ..................................................................................................
3 I compositori barocchi e gli strumenti ............................................................................
4 La musica strumentale e le forme (Suite, Sonata, Concerto) ..........................
5 La musica vocale e la religione (l’Oratorio e le Passioni) ..................................
Facciamo la conoscenza di … ..................................................................................................
69
70
74
76
78
83
84
Il Classicismo ............................................................................................................................................
1 Il melodramma fra opera seria e opera buffa ............................................................
2 La musica strumentale - Gli strumenti ..........................................................................
3 La musica strumentale - Le forme .....................................................................................
4 Il ruolo dei musicisti nel Settecento ..................................................................................
Facciamo la conoscenza di … ..................................................................................................
86
87
89
93
96
99
L’Ottocento - Il secolo dei sentimenti .......................................................................................
1 Il virtuosismo concertistico .....................................................................................................
2 Il melodramma dell’Ottocento .............................................................................................
3 L’evoluzione dell’orchestra .....................................................................................................
4 La passione per il mistero ........................................................................................................
5 La musica sacra dell’Ottocento ...........................................................................................
Facciamo la conoscenza di … ..................................................................................................
100
101
104
112
113
115
117
La musica tra Ottocento e Novecento
(Tardo-romanticismo, Impressionismo, Verismo)
122
...........................................................
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Indice
1
2
3
4
5
Il tardo-romanticismo ................................................................................................................
L’impressionismo ...........................................................................................................................
Il verismo .............................................................................................................................................
L’amor di patria, le scuole nazionali ................................................................................
Il poema sinfonico .........................................................................................................................
Facciamo la conoscenza di … ..................................................................................................
122
124
126
131
134
136
La musica del Novecento e l’inizio del nuovo millennio ..............................................
1 La musica “classica” ...................................................................................................................
2 Il jazz ......................................................................................................................................................
3 La musica leggera ..........................................................................................................................
4 La fusione degli stili .....................................................................................................................
5 Le nuove tecniche compositive della musica classica contemporanea ......
Facciamo la conoscenza di … ..................................................................................................
139
140
143
146
151
155
160
Il nostro tempo .........................................................................................................................................
1 Il pianeta rock ..................................................................................................................................
2 In Italia .................................................................................................................................................
163
163
169
SEZIONE C
Musicando ancora …
I luoghi della musica (ieri e oggi) ................................................................................................
1 La foresta .............................................................................................................................................
2 Il teatro greco ...................................................................................................................................
3 Il monastero .......................................................................................................................................
4 La piazza ..............................................................................................................................................
5 Il castello ..............................................................................................................................................
6 Il palazzo rinascimentale ..........................................................................................................
7 Il teatro pubblico a pagamento ............................................................................................
8 Il salotto del XVIII e XIX secolo .........................................................................................
9 Il teatro lirico ....................................................................................................................................
10 La sala del cinematografo ........................................................................................................
11 La discoteca .......................................................................................................................................
12 Il pub ......................................................................................................................................................
13 Il palasport .........................................................................................................................................
14 Le funzioni e le finalità della musica ................................................................................
173
173
174
175
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177
178
179
180
181
182
183
183
184
187
La musica popolare................................................................................................................................
1 La musica della gente .................................................................................................................
2 Musica popolare e musica colta ...........................................................................................
3 L’attuale “Melting-pot” .............................................................................................................
189
189
191
192
Il balletto ......................................................................................................................................................
1 Breve viaggio danzante nella storia ..................................................................................
2 Il balletto ..............................................................................................................................................
3 I grandi balletti ...............................................................................................................................
194
195
196
197
Musica e poesia ........................................................................................................................................
1 “Poesia in musica”: due passi nella storia … .............................................................
2 Poesia: musica fatta di parole ...............................................................................................
200
201
206
Musica e altri linguaggi .....................................................................................................................
1 La musica e il cinema ..................................................................................................................
2 Il musical .............................................................................................................................................
3 La musica e la pubblicità .........................................................................................................
210
210
214
218
Indice degli Ascolti
223
................................................................................................................................
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Il musico Orfeo
e la sua leggenda
Orfeo era un leggendario musico e poeta dell’antichità,
figlio del Dio Apollo e della Musa Clio.
Nato da tali genitori, Orfeo si rivelò poeta e musico di prodigiose capacità, al
punto che la sua musica ed il suo canto producevano effetti portentosi …
Quando suonava le belve più feroci si ammansivano, i fiumi e i torrenti
arrestavano il loro corso, alberi e rocce si commuovevano fino alle lacrime!
La leggenda narra che Orfeo sposa la bella Euridice, la quale, lo stesso giorno
delle nozze, muore morsicata da un serpente velenoso.
Inconsolabile, Orfeo decide di intraprendere un lungo e periglioso viaggio fino
alle profondità dell’Ade, regno dei morti, per riprendersi la sua sposa.
Dopo molte peripezie, trovata la misteriosa porta che conduce al centro della
terra, Orfeo scende agli Inferi e chiede al Re Ade e alla Regina Persefone di
restituirgli Euridice, e lo fa con un canto così dolce e struggente, con una
musica di così rara bellezza, che Ade e Persefone glielo concedono, ma ... ad
una condizione: cammineranno una dietro all’altro e, fino al ritorno sulla terra,
egli non dovrà mai voltarsi indietro!
Una versione della storia racconta a questo punto che purtroppo Orfeo
non riuscì a resistere alla tentazione di controllare che Euridice lo seguisse,
si voltò ed ella risprofondò agli Inferi.
Secondo un’altra tradizione invece, egli riuscì nel suo intento e riportò
a casa la sua sposa; in seguito si unì agli Argonauti nella ricerca del Vello
d’Oro e, alla sua morte, Apollo lo trasformò in un cigno.
… se vi piace il “lieto fine”, siete accontentati …
Orfeo sarà la tua guida nel viaggio attraverso la musica che stai per
affrontare. Ti aiuterà ad imparare a leggere la musica e a suonare, ti
accompagnerà a conoscere epoche lontane e grandi musicisti; si cimenterà,
insieme a te, con la chitarra (strumento nuovo per lui), con le canzoni di
oggi, e con le nuove tecnologie informatiche …
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L’Identikit
dei suoni
Obiettivi
Seguendomi in questo percorso potrai
conoscere i parametri del suono
saper usare correttamente la terminologia che si riferisce ad ognuno di essi
sviluppare la capacità d’ascolto
sviluppare la capacità di osservazione e analisi
mettere in relazione analogie, differenze, peculiarità dei suoni
approcciare i principi della fisica acustica
1. Descrivere i suoni
Così come di ogni persona è possibile fare una descrizione abbastanza precisa
affinché la si possa riconoscere fra altre, allo stesso modo si può descrivere un
suono.
Immaginiamo ad esempio di descrivere il giovane Orfeo:
altezza circa un metro e trenta, peso 41 kg, occhi e capelli castani, viso allungato.
Normalmente indossa abiti piuttosto comodi e calzari aperti. Si tratta di un ragazzo dall’aspetto simpatico ed è dotato di spirito d’osservazione e di senso dell’umorismo.
I parametri che abbiamo considerato per descrivere Orfeo sono: altezza, peso, caratteristiche fisiche, abitudini, carattere, doti.
Per descrivere un suono e poterlo riconoscere tra gli altri dobbiamo invece fare
riferimento a questi quattro parametri:
durata
altezza
intensità
timbro
La durata
La durata è la lunghezza di un suono nel tempo, pertanto le note possono essere lunghe o brevi. Per rappresentare graficamente la durata dei suoni, le note
vengono disegnate in modo diverso, nere, bianche, con la bandierina, con il
punto ecc.
La durata dei suoni di un brano dipende anche dalla velocità con cui il pezzo
viene eseguito. Esiste uno strumento chiamato metronomo che dà al suonatore
Strumenti
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L’Identikit dei suoni
la velocità corrispondente alle indicazioni fornite dalle partiture. Fra queste le più
comuni sono:
largo
che corrisponde all’indicazione metronometrica di 40
adagio
”
66
andante
”
76
moderato
”
108
allegro
”
120
presto
”
168
1
2
Eserc
izio
Collega con una linea ognuna delle seguenti situazioni “sonore” con la frase che meglio
la descrive:
Il telefono occupato
La sirena di una nave
Il ronzio del frigorifero
Eserc
izio
Suono molto lungo
Suono lungo
Sequenza di suoni brevi
Indica, scegliendoli tra le sigle delle trasmissioni televisive che segui più volentieri, tre
brani che corrispondano alle seguenti indicazioni di velocità:
allegro
....................................................................................................................................................................................
adagio .....................................................................................................................................................................................
andante
..................................................................................................................................................................................
L’altezza
L’altezza è quella qualità del suono che distingue un suono basso da uno alto.
Nel linguaggio musicale i suoni bassi vengono definiti gravi e i suoni alti acuti.
Per rappresentare l’altezza dei suoni le note vengono scritte più o meno in alto
sul rigo pentagrammato, quanto più il suono è acuto tanto più viene scritto in
alto, viceversa quanto più il suono è grave tanto più viene scritto in basso.
3
4
Eserc
Eserc
izio
izio
Indica per ognuno dei seguenti suoni se si tratta
di suono acuto o grave:
Il suono del campanello
........................................
Lo strillo di un bambino
........................................
Il muggito della mucca
........................................
La voce maschile
........................................
Il rombo del tuono
........................................
Il cinguettio di un uccellino ........................................
Disponetevi in cerchio intorno all’insegnante.
Metti in ordine di altezza, dal grave verso
l’acuto, il suono dei seguenti strumenti musicali:
Chitarra
Violino
Contrabbasso
Ottavino
Tromba
4
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
Sezione A
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L’Identikit dei suoni
Disposti in cerchio, l’insegnante propone una vocale e la canta per alcuni secondi ad altezze diverse (grave, medio, acuto e viceversa), staccando le diverse note. Il gruppo ripete.
L’insegnante propone lo stesso esercizio senza staccare, passando quindi da un’altezza
all’altra senza interrompere il suono. Il gruppo ripete.
In ultimo l’insegnante propone l’ esercizio sostituendo la vocale con una parola e poi
con un’intera frase. Il gruppo ripete.
L’intensità
izio
Eserc
5
Maggiore è l’energia con cui si emette un
suono, maggiore sarà la sua intensità.
L’intensità di un suono è il suo volume, la sua
forza, e in base a questo parametro può essere definito forte oppure piano. In realtà non esistono
solo queste due gradazioni perché, come puoi
facilmente immaginare, un suono può essere realizzato secondo varie sfumature di volume che in
musica vengono indicate in questo modo:
pp
p
pianissimo
piano
mf
f
ff
mezzoforte
forte
fortissimo
Indica per ognuna delle seguenti situazioni sonore quale intensità è la più appropriata:
Ninna nanna
..........................................................
Marcia militare
..........................................................
Inno nazionale
..........................................................
Fischietto dell’arbitro
..........................................................
Suggerimento ad un compagno interrogato
.........................................................
Caccia sonora all’oggetto: il gioco consiste nel ritrovare un oggetto nascosto guidati
dalle indicazioni sonore fornite dalla classe.
A turno uno di voi dovrà uscire dall’aula, mentre i compagni nasconderanno un oggetto. Al rientro il compagno dovrà ritrovare ciò che è stato nascosto seguendo le vostre indicazioni sonore: il suono potrà essere emesso in vari modi (battiti, percussioni,
sfregamenti, …), ma dovrà aumentare di intensità quando il compagno si avvicina all’oggetto nascosto e diminuire d’intensità se questi se ne allontana.
Indica per ognuna delle seguenti intensità una situazione scolastica che le si adatti,
completando la tabella
Verifica scritta
Pianissimo
......................................................................................
Piano
.......................................................................................
Mezzoforte
.......................................................................................
Forte
.......................................................................................
Fortissimo
.......................................................................................
Disponetevi a coppie alle estremità dell’aula ed immaginate di dialogare con un vostro amico/a, vicino di casa. Dovete inventare una situazione di dialogo che richieda
l’uso di frasi pronunciate con diverse intensità.
Esempio: state chiacchierando normalmente sul balcone e passa un autobus …
Strumenti
izio
Eserc
izio
c
r
e
s
E
izio
c
r
e
s
E
izio
c
r
e
s
E
5
6
7
8
9
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L’Identikit dei suoni
Il timbro
Il timbro è la vera e propria “voce” di un suono, il suo “colore”. Attraverso questo parametro i suoni esprimono la loro personalità e ci comunicano emozioni
e sensazioni diverse. Ogni strumento musicale, ogni voce umana ha il suo personale timbro che lo rende unico e riconoscibile. Ciò spiega ad esempio perché
una stessa melodia eseguita da un saxofono produce un effetto completamente
diverso rispetto alla stessa melodia eseguita da un pianoforte.
Eserc
izio
Per approfondire questo concetto ti proponiamo degli esercizi che sono come giochi.
Eserc
izio
Il gioco Grande orecchio mi senti? permette invece di modificare almeno in parte il timbro della nostra voce: un compagno interpreta “il Grande orecchio” e si mette in un angolo con il viso verso il muro. A turno gli altri dovranno pronunciare la frase “Grande
orecchio mi senti?” cercando di camuffare la propria voce e renderla irriconoscibile.
10
11
Pensa a quanto sono diverse le voci dei tuoi compagni di classe. Se tu facessi pronunciare
una stessa frase ad ognuno di loro, sapresti riconoscerli ad occhi chiusi? Sicuramente sì, perché il timbro di voce di ognuno dei tuoi compagni è particolare ed unico. Provate!
2. L’acustica dei suoni
L’acustica è la scienza che studia il suono, le sue qualità e le sue origini.
Gli scienziati hanno dimostrato che ogni suono è il prodotto di una vibrazione
e che ogni vibrazione produce un suono.
Gli strumenti musicali sono costruiti in base a questo principio. Ognuno di essi
infatti è fornito di un “elemento vibrante” che, se sollecitato, produce il suono.
Pensiamo a come si ottiene il suono di alcuni strumenti:
chitarra: pizzicando con un dito una corda (sollecitazione), mettiamo in vibrazione la corda stessa (elemento vibrante), questa produce un suono che a
sua volta viene amplificato dalla cassa armonica o dall’amplificatore,
tamburo: percuotendo con la mano la pelle (sollecitazione), mettiamo in vibrazione la membrana del tamburo (elemento vibrante) che così produce il
suono.
Anche la voce umana è il prodotto di una vibrazione, quella delle corde vocali
posizionate nella nostra gola: quando noi espiriamo l’aria mette in vibrazione le
corde vocali che, sollecitate, producono un suono.
La rappresentazione grafica dei suoni
Secondo la scienza acustica, le vibrazioni all’origine dei suoni producono delle
onde sonore che possono essere rappresentate graficamente.
Osserva la rappresentazione grafica di questo suono:
6
Sezione A
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L’Identikit dei suoni
la linea orizzontale rappresenta lo scorrere del tempo,
il suono viene rappresentato da una linea curva che oscilla formando delle
onde al di sopra e al di sotto della linea del tempo,
un’oscillazione completa (l’intero percorso dell’onda al di sopra e al di sotto
della linea del tempo) viene chiamata periodo.
Nel paragrafo precedente abbiamo visto quali sono i parametri del suono, ossia
le caratteristiche che differenziano un suono da un altro.
L’acustica ci permette di rappresentare graficamente alcuni di questi parametri
(altezza, intensità e timbro) suddividendo la linea del tempo in secondi.
secondi
1
2
3
4
5
6
La rappresentazione grafica dell’altezza
Il numero dei periodi in un secondo costituisce la frequenza, che si misura in
Hertz dal nome dello scienziato che scoprì questo fenomeno.
Tanto più un suono è acuto quanto più all’interno del secondo le oscillazioni
complete (i periodi) sono numerose: i suoni acuti hanno quindi una frequenza
elevata.
Suono acuto
secondi
1
2
3
4
5
6
Tanto più un suono è grave quanto più all’interno del secondo i periodi sono
pochi: i suoni gravi hanno quindi una frequenza bassa.
Infra e ultra suoni
sono però uditi da
alcuni animali come i
cani e i pipistrelli.
Suono grave
secondi
1
2
3
4
L’uomo è in grado di udire solo una piccola parte dei suoni che lo circondano
infatti quelli molto acuti (gli ultrasuoni) e quelli troppo bassi (gli infrasuoni)
non sono percepiti dall’orecchio umano. I suoni percepibili dall’uomo sono infatti compresi fra i 16 e i 16.000 Hertz.
Per concludere: l’altezza di un suono è il risultato della frequenza della vibrazione.
Strumenti
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L’Identikit dei suoni
La rappresentazione grafica dell’intensità
Nella rappresentazione grafica dell’intensità dobbiamo invece osservare l’ampiezza della vibrazione.
Tanto più un suono è forte quanto più ampia sarà la vibrazione.
Suono forte
Tanto più un suono è debole quanto più ridotta sarà la vibrazione.
Suono debole
L’intensità dei suoni viene misurata in decibel: è importante sapere che i suoni
molto forti possono essere dannosi per l’uomo, poiché l’orecchio umano è in
grado di sopportare un volume non superiore ai 120 decibel. Varcare questa soglia, chiamata soglia del dolore, può provocare danni gravi all’orecchio con riduzione della capacità uditiva.
L’intensità è il risultato dell’ampiezza della vibrazione.
La rappresentazione grafica del timbro
Attraverso alcuni esperimenti gli studiosi di acustica hanno scoperto che uno
stesso suono (uguale per intensità ed altezza) ma eseguito da due strumenti diversi produce graficamente un’onda sonora di forma diversa.
Osserva i due disegni seguenti: si tratta della medesima nota realizzata però da
un violino e un flauto soprano.
Violino
Flauto soprano
Il timbro è il risultato della forma della vibrazione.
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Sezione A
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L’Identikit dei suoni
Rifletti e rispondi
1. Quali sono i quattro parametri del suono? …………………………......................………………………….,
…………………………......................………………………….
2. Un suono acuto è
❑ alto
e …………………………......................……………………….
❑ basso
3. Metti in ordine crescente di “volume” le seguenti indicazioni dinamiche:
mf
.................................
ff
.................................
p
.................................
f
.................................
pp
.................................
4. Unisci con una linea i seguenti suoni con il “colore” adeguato:
campanellino
suono chiaro e stridente
cigolio di una porta
suono scuro e penetrante
colpo di un mestolo su un coperchio
suono chiaro e tintinnante
sirena del Titanic
suono metallico e brillante
5. Lo strumento che serve a dare al suonatore la velocità si chiama …………………………...........
6. Con quale termine viene definita un’oscillazione completa dell’onda? ………………………….
7. La frequenza dell’onda sonora è misurata in
...........................................................................................
8. La frequenza della vibrazione determina l’ ................................................................... di un suono.
9. L’ampiezza della vibrazione determina l’ ....................................................................... di un suono.
10. La forma della vibrazione determina il
Strumenti
...........................................................................
di un suono.
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Gli strumenti
musicali
Obiettivi
Seguendomi in questo percorso potrai
conoscere i più diffusi strumenti musicali e le principali famiglie a cui appartengono
riflettere sui principi di fisica acustica sui quali è basato il loro funzionamento
seguire la loro evoluzione nel tempo
consolidare i concetti di timbro, colore, intensità
approcciare in modo attivo e consapevole la loro valenza espressiva
incontrare i più utilizzati “complessi” strumentali
verificare l’efficacia dell’utilizzo sapiente di gruppi strumentali diversi
Non solo voce
Fin dall’alba della sua storia, l’uomo si ingegnò per costruire degli oggetti che potessero produrre dei suoni organizzati. La capacità e l’inventiva umana fecero poi
in modo che, nel corso dei secoli e dei millenni, questi “oggetti sonori” si perfezionassero e si adeguassero alle esigenze estetiche, sociali, tecnologiche delle
varie epoche, fino a diventare delle sofisticatissime “macchine per far suoni”.
Le famiglie strumentali
Se si potesse fare un censimento di tutti gli strumenti musicali che sono stati inventati e costruiti nel mondo nel corso della sua plurimillenaria storia, raggiungeremmo un numero spaventoso …
Tuttavia è possibile individuare al loro interno dei grandi gruppi che presentano
caratteristiche affini, come fossero “famiglie”, in particolare tre gruppi o famiglie principali:
strumenti a corda: sono gli strumenti che emettono i suoni grazie alla presenza di corde tese in vibrazione,
strumenti a fiato: sono gli strumenti in cui l’esecutore deve soffiare per mettere in vibrazione la colonna d’aria,
strumenti a percussione: è l’eterogenea e numerosissima famiglia degli strumenti ritmici.
In seguito ti accorgerai che, a parte rare eccezioni, tutti gli strumenti che sono esistiti ed esistono nel mondo sono riconducibili a queste tre famiglie principali.
Le “società” degli strumenti
Oltre che in famiglie, spesso gli strumenti si uniscono per suonare insieme, costituendo complessi musicali vari come numero e qualità di esecutori. Te ne
presentiamo alcuni tra i più importanti.
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Gli strumenti musicali
1. L’orchestra sinfonica
Fin dai lontani tempi della Grecia classica, viene denominata “orchestra” sia un
insieme di strumenti che il luogo in cui sono collocati. Nel corso dei secoli tuttavia l’orchestra ha subito modifiche importanti, nel numero e nel tipo di strumenti che la compongono, fino a pervenire all’attuale grande formazione
strumentale denominata orchestra sinfonica.
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Orchestra
del Settecento
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Orchestra
dell’Ottocento
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percussioni
direttore
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Gli strumenti musicali
Osservando il disegno si può notare che l’intera orchestra è divisa in sezioni:
1. Archi: violini (a loro volta divisi in primi e secondi), viole, violoncelli, contrabbassi. Vengono chiamati “archi” dal nome dello speciale attrezzo con
cui vengono sollecitate le loro corde.
2. Arpa: strumento a corda pizzicata, non appartenente alla famiglia degli archi.
3. Legni: flauti, ottavini, clarinetti, oboi, fagotti e controfagotti. Vengono
chiamati così per il materiale di cui sono costituiti.
4. Ottoni: trombe, tromboni, corni e tube, costruiti in leghe di ottone.
5. Percussioni: timpani, grancassa, piatti sono i più frequentemente utilizzati,
ma molti altri potrebbero trovare posto in questa sezione.
Osserva: nell’orchestra sono presenti tutte e tre le principali categorie strumentali:
strumenti a corda: violini, viole, violoncelli, contrabbassi, arpa
strumenti a fiato: flauti, ottavini, clarinetti, oboi, corni, fagotti, controfagotti, trombe, tromboni, corni, tube,
strumenti a percussione: timpani, grancassa, ecc.
A
sc
ol t o
Il suono dell’orchestra
CD 4, TRACCIA 1
B. Britten – “Guida
per i giovani
all’orchestra”
Benjamin Britten, grande compositore inglese
del secolo scorso, è l’autore di un’interessante
composizione intitolata “Guida per i giovani all’orchestra”. Il titolo spiega chiaramente quale
fu l’intento di Britten: fornire un’esauriente
“guida” che permetta all’ascoltatore di conoscere
nel dettaglio l’orchestra, nel modo migliore in
cui si può fare, cioè ascoltandone il suono.
Britten alla ricerca di un “tema”
Il primo passo di Britten, che è poi quello di
tutti coloro che si accingono a comporre una Benjamin Britten.
musica, è quello di trovare un’idea musicale
interessante sulla quale poi costruire tutta la composizione. In musica l’idea iniziale che sta alla base di ogni composizione si chiama tema.
Dunque Britten cerca un tema e, per questa volta, se lo fa”imprestare” da un suo
collega e conterraneo vissuto tre secoli prima di lui: Henry Purcell.
Eccolo:
Henry Purcell.
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Sezione A
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Gli strumenti musicali
Britten “costruisce” la composizione
Una volta trovato il tema si tratta di costruire la composizione e, nel fare questo, Britten si pone tre obiettivi:
1. fare ascoltare la “voce” di un’orchestra al completo;
2. fare ascoltare la “voce” di ogni singola sezione dell’orchestra;
3. fare ascoltare la “voce” di ogni strumento, descriverne la personalità e le possibilità espressive.
La composizione è strutturata in tre parti:
esposizione del tema
variazioni
fuga.
ESPOSIZIONE DEL TEMA
Il tema viene esposto, cioè eseguito, 6 volte
1. suonato dall’intera orchestra
Ecco è la voce di un’intera orchestra
2. suonato dai legni
L’intensità (il volume) diminuisce drasticamente, poiché una
sola sezione suona, ma anche il timbro contribuisce a rendere
più dolce e delicata questa parte: infatti la sezione è quella dei
legni, strumenti costruiti in un materiale caldo
3. suonato dagli ottoni
Nota che differenza la sezione degli ottoni! Il numero degli
strumenti non è superiore, ma il timbro è squillante e brillante,
grazie al materiale usato: il metallo
4. suonato dagli strumenti a corda
La sonorità degli archi è familiare, infatti sono gli strumenti che
costituiscono la spina dorsale dell’orchestra. Quando tra di loro
compare l’arpa, attira subito l’attenzione su di sè: il suono della
corda pizzicata è molto diverso da quello di una corda sfregata.
5. suonato dalle percussioni
Questa è una parte molto speciale! Non succede spesso di sentire la sezione delle percussioni suonare da sola. Le tre note
principali del tema sono riconoscibili grazie ai timpani, che
hanno la possibilità di eseguire alcuni suoni intonati. Per il resto
sembra di percepire solo lo scheletro ritmico del tema.
6. suonato dall’intera orchestra
Riascoltiamo la voce dell’intera orchestra.
E adesso ad ogni strumento
il suo momento di gloria! Immagina che
l’orchestra sia ripresa da una telecamera e, a questo
punto, l’operatore faccia per 13 volte una zoomata
riprendendo solo una piccola porzione dell’insieme.
Ecco: il teleobiettivo della telecamera si punta
sull’orchestra e sceglie gli strumenti
da evidenziare.
Strumenti
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Gli strumenti musicali
VARIAZIONI
13 piccoli brani ognuno dedicato ad uno strumento
1. flauto ed ottavino
I flauti in orchestra sono quelli chiamati traversi, infatti l’esecutore Flauto
suona tenendo il suo strumento di
traverso. Il flauto appartiene alla famiglia dei legni anche se rappresenta un’eccezione all’interno
del suo gruppo, poiché è realizzato in leghe metalliche di diversa natura (a volte anche in argento,
oro o platino!). Il suo suono è melodioso, dolce e brillante al tempo stesso ed è uno strumento dotato di una notevole agilità.
Britten sottolinea le caratteristiche del flauto inventando per lui una variazione veloce, allegra e
cinguettante. L’ottavino è lo strumento più
acuto dell’orchestra. Il suo aspetto è uguale a
quello del flauto, ma è più piccolo e le sue note
sono molto più acute, fino a diventare penetranti. Ottavino
2. oboi
Ora il teleobiettivo si sposta sugli
oboi. L’oboe si presenta nero con Oboe
tante chiavi cromate. Nell’imboccatura dello strumento trova posto l’indispensabile ancia doppia. Il suo suono è penetrante e nasale; interviene con lunghe note insinuanti e, piano piano, riesce a “bucare”
l’orchestra. Generalmente è proprio il suono penetrante e particolare dell’oboe che da
il “LA” all’orchestra perché tutti possano intonarsi prima di suonare.
N.B. Per le
ance vedi
pag. 24.
3. clarinetti
Anche il clarinetto è nero con chiavi
cromate; l’imboccatura è più simile a Clarinetto
quella del tuo flauto, ma ad ancia
semplice. Questo per quanto riguarda il suo aspetto esteriore; per la sua personalità basta sentirlo
suonare: agile ed esuberante fino ad essere acrobatico. Insomma, gli piace mettersi in mostra e lo
fa con scale ardite e velocissime, ascendenti e discendenti.
4. fagotti
La voce del fagotto è dolce e nasale e il
suo registro è medio-grave. La sua imboccatura è come quella dell’oboe, ad
ancia doppia.
C’è anche il fratello maggiore del fagotto, il controfagotto, che ha le sue stesse caratteristiche timbriche, ma è
più grande ed ha un registro più grave. Entrambi sono costituiti da un lungo
tubo che viene ripiegato per poter essere imbracciato.
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Fagotti
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Gli strumenti musicali
5. violini
6. viole
7. violoncelli
8. contrabbassi
Ecco il gruppo degli archi. La musica scelta
da Britten sottolinea la personalità di ognuno
di questi strumenti: per i violini arcate decise
e brillanti che, attraverso note veloci li portano verso l’acuto; per le viole note lunghe e
lente, piene di una sonorità dolce e ovattata;
Violino
per i violoncelli note vibranti e calde, forse
Viola
un po’ malinconiche, che scendono fino al limite grave dello strumento; per i contrabbassi note staccate e progressivamente accelerate, molto gravi e dalla sonorità piuttosto ruvida.
Violoncello
Contrabbasso
9. arpa
L’arpa possiede una voce dolcissima e delicata, più vicina alle cose celesti che terrene. Britten introduce questo strumento con un colpo di
gong e affida all’arpa una musica arricchita con il tipico “glissando”, effetto ottenuto facendo scivolare le dita rapidamente sulle corde.
10. corni
I corni hanno una sonorità pastosa e
profonda. Guardate il corno e immaginate di srotolarlo tutto: diventerebbe lungo quasi 4 metri!
Ecco dei suoni
che sembrano un richiamo
da lontano, forse un
richiamo dal bosco?
Arpe
Corno
11. trombe
Anche questi suoni sembrano provenire da lontano, ma velocemente si stanno avvicinando e più
che un richiamo sembrano una marcia militare!
Sono le voci delle trombe: allegre, brillanti e leggermente sfrontate, come dei baldi soldatini che
vanno in guerra sapendo di tornare vincitori.
Strumenti
Tromba
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Gli strumenti musicali
Pensate
di srotolare
questo!!
12. tromboni
Possiedono una loro tipica maestosità i
tromboni a coulisse; il loro suono forte,
sicuro e solenne viene unito a quello
della tuba, il più grave degli ottoni.
Tuba
A sinistra, trombone a coulisse.
13. percussioni
E adesso … a tutta percussione! Gli strumenti a percussione sono pressoché infiniti e
vengono inseriti in orchestra a
seconda delle esigenze.
Britten qui utilizza timpani,
grancassa, piatti, tamburello,
triangolo, tamburo militare,
wood-block, xilofono, nacchere, gong, frusta. Prova, con
l’aiuto del tuo insegnante a individuarli quando compaiono.
Da sinistra in alto: timpano,
triangolo, tamburello, woodblock, xilofoni, gong, piatti.
FUGA
La fuga è un procedimento compositivo simile al canone, ma
molto più complesso.
Nella fuga le varie voci
sono diverse sia melodicamente che ritmicamente, ma vengono sapientemente costruite
per funzionare insieme
alle altre.
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A questo punto cosa è rimasto della nostra orchestra? Sembra che siano andati tutti via. Resta solo qualche percussione incerta e lontana, simile allo
sgocciolare di una grondaia quando è finito il temporale …
Rifletti: poteva terminare così questa composizione?
No, naturalmente!
Nell’ultima parte Britten ricompone l’orchestra, attraverso il procedimento
della fuga, uno strumento dopo l’altro nell’ordine stesso delle tredici variazioni. Ognuno di loro interviene a modo suo, con un suo discorso personale e
apparentemente casuale. Alla fine, quando sono rientrati tutti, l’effetto globale
è quello di una grandissima confusione, come di tante persone che parlino
contemporaneamente. Ma, come per magia, ecco scaturire da tutte quelle voci,
un unico tema, perfettamente riconoscibile: è il tema di Purcell, quello da cui
eravamo partiti e con il quale si conclude trionfalmente la composizione.
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Gli strumenti musicali
2. L’orchestra d’archi
Gli archi costituiscono il gruppo di strumenti indispensabile per formare altre
importanti formazioni strumentali, come, ad esempio, il trio d’archi (violino,
viola, violoncello), o il quartetto d’archi (violino primo, violino secondo, viola,
violoncello); inoltre, specialmente nei secoli passati, gli strumenti ad arco costituirono da soli l’importante complesso orchestrale denominato appunto “orchestra d’archi”.
A
sc
ol t o
CD 4, TRACCIA 2
W. A. Mozart
Piccola serenata
K 525 (I tempo)
N.B. La Serenata K 525 è
oggetto di analisi nel Vol. I
Laboratorio n. 10
3. La banda
sc
A
Viceversa, esiste un diffuso e molto conosciuto complesso orchestrale che, eliminando gli archi, utilizza gli strumenti a fiato e le percussioni: la banda. Presenti fin dall’antichità, le bande sono tuttora una rilevante realtà su tutto il
territorio italiano; moltissimi sono infatti i piccoli e grandi centri urbani che dispondono di una loro banda, spesso formata da dilettanti e amatori di tutte le età.
ol t o
CD 4, TRACCIA 3
Banda della Società
Filarmonica di
Occhieppo Inferiore
(BI) – Marcia dei
sacerdoti dal “Flauto
magico” di Mozart
A volte il repertorio
di una Banda è
costituito di
“trascrizioni”, ovvero
di trasposizioni di
pezzi orchestrali o
operistici arrangiati
apposta per gli
strumenti bandistici;
la “Marcia dei
sacerdoti”appartiene
infatti al “Flauto
magico” di Mozart.
Strumenti
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Gli strumenti musicali
4. Il duo
A
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VIOLINO
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CD 4, TRACCIA 4
L. V. Beethoven
I tempo dalla Sonata
per violino e
pianoforte
“La primavera”
(parte)
Viella
E PIANOFORTE
Il violino
Discendente della antica viella medievale, il violino completa la sua evoluzione
costruttiva e tecnica nel XVII secolo. Diventa più sonoro e più stabile nell’intonazione grazie a corde d’acciaio invece che di budello animale, più maneggevole e aggraziato nella forma e più agile e acrobatico grazie alla diversa forma
dell’archetto, il particolare attrezzo con il quale l’esecutore ne strofina le corde.
È il più piccolo e anche il più acuto degli strumenti ad arco; ha, in passato come
oggi, un ruolo importantissimo all’interno dell’orchestra (il numero dei violini è
il più cospicuo in confronto agli altri strumenti, sia archi che fiati).
Il suo suono è medio-acuto,
dotato di grandi possibilità
timbriche: può essere dolcissimo ma anche stridente, morbido ma anche incisivo. Per le
sue multiformi caratteristiche
è stato adoperato in tutte
le epoche come strumento solista, in contrapposizione all’orchestra o
in svariati “insiemi”strumentali, duo, trio, oltre
che nella importante formazione chiamata quartetto d’archi (due violini, viola e violoncello)
di cui parliamo oltre.
L’archetto degli strumenti ad arco
L’archetto, a tutta prima, ha l’aspetto di una semplice bacchetta, ma è costituito da un supporto di legno a cui sono fissati dei crini (circa un centinaio) che
un tempo erano veri crini di cavallo ed ora sono sintetici. Oggi non ha affatto la
forma di un arco, ma se osservi l’illustrazione di questo antico suonatore di
VIELLA, (strumento medievale antenato del violino), capirai da solo perché questo attrezzo fu chiamato ARCO.
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Gli strumenti musicali
Violini da Guinness dei primati
Si chiamano liutai gli artigiani che costruiscono strumenti ad arco,
liuti e chitarre.
Amati, Guarneri, Stradivari, sono i nomi dei più famosi liutai
del mondo.
Tutti operavano nel XVIII secolo a Cremona, città che ancora oggi
ospita importanti scuole di liuteria. Gli strumenti costruiti da
questi eccezionali artigiani hanno caratteristiche sonore uniche
al mondo perché le tecniche che adoperavano sono tuttora in
parte sconosciute, come per esempio la vernice usata da Stradivari, la cui formula è ancora ignota.
Oggi esistono pochi esemplari di “Stradivari”, vengono suonati dai più grandi violinisti del mondo, e sono stimati
cifre nell’ordine del milione di euro!
Il pianoforte
Dal momento della sua nascita, avvenuta verso la metà del XVIII secolo,
il pianoforte si impose come strumento indispensabile in ogni genere
e stile di musica. Infatti, grazie al particolare meccanismo di percussione sulle corde, il pianoforte è in grado, rispetto ai suoi
predecessori (ad es. il clavicembalo), di creare un effetto di
forte e piano rendendo così più espressiva e personale l’esecuzione musicale. Dominatore delle scene nell’Ottocento e nel
Novecento, principe degli strumenti accompagnatori, solista
eccezionale, spina dorsale di innumerevoli formazioni cameristiche, la sua letteratura è impressionante: dalla seconda metà
del ’700 in avanti tutti i più grandi compositori hanno scritto
per questo strumento.
Le “forme” del pianoforte
I pianoforti potevano essere a coda, verticali o da tavolo. In
particolare questi due ultimi modelli meglio si adattavano
alle esigenze dei salotti. Nei secoli scorsi ogni casa borghese
e nobiliare esibiva infatti questo strumento che era simbolo
di agiatezza e raffinatezza culturale.
Oggi i pianoforti a coda sono costruiti in diverse misure, dal
“Gran concerto”, che può costare anche varie centinaia di
migliaia di euro, lungo circa tre metri, al “Quarto di coda”
o “Piccola coda”, che raggiunge il metro e mezzo.
In questi modelli le corde sono tese in senso orizzontale.
Nei pianoforti verticali invece le corde sono tese appunto verticalmente o in diagonale, in modo da occupare meno spazio
possibile.
Strumenti
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Gli strumenti musicali
TROMBA
E ORGANO
La tromba
A
sc
ol t o
CD 4, TRACCIA 5
G. B. Viviani
Sonata II per
tromba e organo
(parte)
Presente fin dall’antichità come strumento usato nella pratica militare, la tromba
è uno strumento a fiato appartenente alla famiglia degli ottoni. L’altezza delle
note è determinata da tre pistoni, che regolano la lunghezza della colonna d’aria
da mettere in vibrazione. Possiede timbro brillante e squillante; l’uso della sordina permette di produrre effetti sonori particolari. La tromba ha un posto di diritto nell’orchestra classica, ma è ugualmente impiegata nella musica Jazz e
“leggera”.
Gli strumenti a bocchino
I suonatori di ottoni appoggiano le labbra su una parte tondeggiante all’inizio dello
strumento che si chiama bocchino, ma se si limitano a soffiarci dentro, non ottengono alcun suono. Infatti per mettere in vibrazione l’aria contenuta nel loro strumento devono praticamente fare con le labbra una pernacchia!
L’organo
Imponente e unico nel panorama degli strumenti, l’organo non si colloca in nessuna delle
tre principali famiglie strumentali, infatti è grazie ad un sofisticato e complesso meccanismo
che l’aria prodotta da un mantice viene immessa nelle canne di cui è dotato, che a loro
volta emettono il suono. Le canne, di lunghezza
e diametro variabile, sono anche costituite di
materiali diversi (metalli come stagno, piombo,
rame, alluminio, ma anche legno) producono
suoni diversi per altezza e timbro; oltre alle tastiere, che possono raggiungere il numero di
cinque e più, l’organo è dotato anche di una pedaliera, ovvero di una grossa tastiera azionata
con i piedi. Fin dal Medioevo è stato ed è tuttora
uno strumento prevalentemente usato nella musica sacra.
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Sezione A
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Gli strumenti musicali
I progenitori dell’organo
Alcuni studiosi considerano il flauto di Pan il primo antenato dell’organo, in quanto era fornito di un numero
variabile di piccole canne di diversa dimensione la cui colonna d’aria vibrava grazie al fiato immesso dall’esecutore; risale invece al III secolo a. C. l’invenzione da parte di Ctesibio di Alessandria dell’organo idraulico, così
chiamato perché l’aria veniva compressa attraverso un sistema ad acqua. Nel Medioevo poi, mentre nelle chiese
troneggiava il grande organo usato nella musica sacra, per la musica profana era molto diffuso un organo chiamato “portativo”, cioè portatile: l’esecutore azionava il mantice con la mano sinistra, mentre con la destra eseguiva la musica sulla piccola tastiera.
Stampa dell’Ottocento che riproduce il funzionamento di un
organo settecentesco.
VIOLONCELLO
E PIANOFORTE
Il violoncello
Strumenti
sc
A
L’antenato dell’attuale violoncello fu la viola da gamba, che si differenziava dalla viola da braccio non solo per la diversa posizione
in cui tenerla, ma anche per la dimensione; anche il violoncello è più
voluminoso della viola, e si suona appoggiandolo a terra con
uno speciale puntale. Il suo suono è grave, caldo, scuro, vellutato. In passato il
suo ruolo fu soprattutto quello di sostegno armonico nelle
formazioni strumentali (basso continuo),
ma a partire dal XVIII
secolo venne impiegato anche come strumento solista e in svariate formazioni cameristiche.
ol t o
CD 4, TRACCIA 6
A. Webern
Sonata per
violoncello
e pianoforte
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Gli strumenti musicali
5. Il trio
A
sc
FLAUTO,
ol t o
CD 4, TRACCIA 7
C. Debussy
III tempo della
Sonata per flauto,
viola e arpa
VIOLA E ARPA
Il flauto traverso
Strumento a fiato della famiglia dei legni, oggi viene costruito soprattutto in
metallo (alluminio, acciaio, argento, oro e addirittura platino!), materiale che ha
contribuito a rendere il suono più brillante e incisivo. L’imboccatura è un semplice foro nel quale l’esecutore immette il fiato a grande pressione, mentre un
sistema di chiavi regola l’altezza dei suoni. La denominazione di “traverso” lo
differenzia dal suo progenitore “diritto”, in uso presso le più antiche civiltà. In
orchestra è usato anche il “fratellino” del flauto, l’ottavino, chiamato così perché la sua gamma di suoni risulta più acuta di un’ottava.
L’imboccatura del flauto traverso
Il flauto traverso non ha l’ancia e non ha il bocchino, infatti l’aria
viene immessa nello strumento attraverso un semplice foro. Non
è così difficile: forse sei riuscito qualche volta anche tu ad ottenere
una suono soffiando in un particolare modo dentro, per esempio,
una bottiglia … se è così, puoi facilmente capire come fanno i flautisti ad ottenere il suono.
La viola
La viola discende della antica viola da braccio, il cui nome dice
già chiaramente come doveva essere tenuto lo strumento. L’attuale viola si differenzia dal violino per la dimensione leggermente più grande, ma soprattutto per il suono, più grave e
pacato, morbido e vellutato, capace di grande dolcezza e cantabilità. Nell’orchestra il ruolo delle viole è forse meno evidente,
ma di certo altrettanto importante di quello dei violini.
L’arpa
Numerosi affreschi egizi dimostrano la grande importanza e diffusione di questo strumento presso quell’antica civiltà; l’arpa
attuale ha mantenuto la forma triangolare ma raggiunto nuove
possibilità espressive grazie alla cassa di risonanza più grande,
al maggior numero di corde (47), ma soprattutto grazie ai 7 pedali che permettono l’esecuzione di tutti i suoni della scala cromatica. L’esecutore pizzica le corde dell’arpa ottenendone un
suono dolce e “angelico”.
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Sezione A
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Gli strumenti musicali
I segreti dell’arpa
Nel basamento dell’arpa sono posizionati
7 pedali, uno per ogni suono della scala.
Senza l’attivazione dei pedali tutta l’arpa
è accordata in DO bemolle, attivando i
pedali una volta sale al DO e attivando i
pedali ancora una volta sale al DO diesis,
permettendo così l’utilizzo di tutta la
gamma di suoni. Inoltre le sue corde sono
così numerose che alcune di esse, a distanza regolare, sono colorate per permettere all’esecutore di avere dei punti di
riferimento mentre suona.
DUE
CLARINETTI E FAGOTTO
Il clarinetto
sc
A
Strumento a fiato della famiglia dei legni, ha un’imboccatura ad ancia semplice; è dotato di grande agilità e notevole varietà timbrica. Mozart fu tra i primi
compositori ad apprezzarlo e comporre per lui. La sua versatilità gli permette di
affrontare oltre al repertorio classico, la musica per banda, di cui è un componente fondamentale, quella leggera e in particolare il Jazz.
ol t o
CD 4, TRACCIA 8
W. A. Mozart
Rondò dal
Divertimento per
due clarinetti e
fagotto K 229
Il fagotto
Strumento a fiato della famiglia dei legni, presenta l’imboccatura ad ancia doppia. È costituito di un lungo tubo (circa due metri e mezzo) ripiegato su sé stesso.
Ha un registro medio-grave e un timbro pastoso e un po’ nasale; ha un fratello
maggiore nel controfagotto, dotato di un tubo molto più lungo e di registro più
grave.
Strumenti
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Gli strumenti musicali
Le ance
L’ancia è una sottilissima linguetta di legno
che, inserita nell’imboccatura dello strumento e messa in vibrazione dal fiato dell’esecutore, fa a sua volta vibrare la colonna
d’aria contenuta nello strumento producendo il suono. Perciò, è strano pensarlo, ma
gli strumenti ad ancia senza di questa sarebbero muti! Gli strumenti ad ancia appartengono alla famiglia dei legni: il clarinetto
utilizza un’ancia semplice, mentre oboe e fagotti ne utilizzano una doppia.
6. Il quartetto d’archi
A
sc
ol t o
CD 4, TRACCIA 9
F. Schubert
I tempo dal
Quartetto d’archi in
la minore op. 29 n. 1
“Rosamunda”
(parte)
A
sc
Il quartetto formato da due violini (primo e secondo), viola e violoncello costituisce una delle più importanti formazioni cameristiche della musica classica.
7. Il quintetto d’ottoni
Interessante e particolare è l’amalgama sonora ottenuta dagli strumenti che
costituiscono il quintetto di ottoni: due trombe, corno, trombone a coulisse,
tuba.
Il trombone a coulisse
Parente della tromba, possiede registro più grave e
timbro più pastoso. Non ha
pistoni in quanto l’altezza
dei suoni viene regolata da
una specie di braccio estensibile chiamato coulisse.
Appartiene alla famiglia
degli ottoni, ed il suo impiego si estende anche alla
musica bandistica e al Jazz.
ol t o
CD 4, TRACCIA 10
Quintetto
d’ottoni “Paul
Dukas” – G. Miller “In the Mood”
24
La coulisse
È la parte mobile, a forma di U, dei tromboni che scorrendo avanti ed indietro determina un allungamento o un accorciamento della colonna d’aria vibrante nello
strumento e quindi una variazione di altezza dei suoni.
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Gli strumenti musicali
Le tube
Strumenti a fiato in ottone, costituiscono a loro
volta una famiglia di esemplari di diversa
grandezza ed estensione; il bassotuba in particolare ha registro
molto grave e timbro scuro e pastoso.
Il corno
Questo strumento ha davvero
un’origine antichissima: i suoi
antenati furono i corni da
caccia, ricavati appunto
dalle corna degli animali,
che erano in uso fin dalla
preistoria. Oggi viene costruito in ottone, ed è costituito di un lungo tubo
(circa quattro metri) ripiegato diverse volte
su se stesso; come la tromba, è dotato di pistoni per regolare l’intonazione. Questi vengono azionati con la mano sinistra in quanto
nei tempi antichi veniva suonato stando a cavallo e la mano destra reggeva le redini!
8. Il solista e l’orchestra
CHITARRA E ORCHESTRA
La chitarra
Giunta in Europa dall’Asia attraverso le dominazioni arabe
nel corso del Medioevo, la chitarra ha raggiunto oggi una
diffusione e una popolarità enorme in tutto il mondo, grazie alla grande versatilità che le permette di affrontare generi e stili disparati. Nella versione classica è dotata di sei
corde che vengono pizzicate dall’esecutore; ha suono
delicato ma dotato di grande dinamica. Strumento eminentemente solista, insuperabile per sostenere il canto,
può unirsi ad altri strumenti in svariate formazioni cameristiche (violino e chitarra, flauto e chitarra, ecc.).
In orchestra viene inserita con ruolo solistico.
Strumenti
sc
A
A volte all’orchestra viene contrapposto uno strumento solista, al quale viene affidato un ruolo di spicco; l’orchestra perciò in questi casi sostiene lo strumento principale, a tratti
dialogando con lui, o sottolineando i suoi interventi, o ancora
preparando i suoi passaggi più virtuosistici.
ol t o
CD 4, TRACCIA 11
S. Bacarisse
II tempo dal
Concertino in la
minore op. 72 per
chitarra e orchestra
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Gli strumenti musicali
OBOE
A
sc
ol t i
CD 4, TRACCIA 12
G. F. Haendel
Andante dal
Concerto per oboe e
orchestra SIb
maggiore HWV 302
CD 5, TRACCIA 1
B. Bartok
III tempo dalla
Sonata per due
pianoforti e
percussioni (parte)
E ORCHESTRA
L’oboe
Strumento a fiato della famiglia dei legni, ha un’imboccatura ad ancia doppia;
la sua origine è orientale (ancora oggi nei paesi arabi è in uso uno strumento simile, lo zurna). È dotato di registro medio-acuto e timbro nasale e penetrante.
Suo parente stretto è il corno inglese, dal registro più grave e dal timbro più scuro.
9. Associazioni speciali
Le formazioni di cui abbiamo parlato rappresentano quelle più tipiche nel panorama musicale, ma in realtà non ci sono limiti alla fantasia degli artisti e alle
possibilità della musica, perciò molteplici e svariate possono essere le “associazioni” tra strumenti. Ad esempio nell’ascolto che ti proponiamo due pianoforti sono stati messi insieme ad una batteria di percussioni così composta:
grancassa, cimbali, tom-tom, triangolo e xilofono.
L’intonazione degli strumenti a percussione
In generale gli strumenti ritmici emettono suoni indeterminati,
cioè non definibili e riconoscibili per intonazione; ci sono però importanti ed illustri eccezioni, come ad esempio:
i timpani, la cui membrana può essere più o meno tesa per
ottenere suoni diversi;
le campane tubolari, cilindri metallici di diametro e lunghezza
diversi sospesi, che vengono percossi emettendo note diverse;
lo xilofono, costituito di piastre di legno di dimensioni e spessore diversi;
il metallofono, costituito di piastre metalliche di dimensioni
diverse.
Tavolette
di legno
Tubi di ottone
o di acciaio
Telaio
I tubi sono
disposti in
due file
verticali
Telaio
Risonatori
In alto a destra. I timpani sono gli strumenti a percussione più importanti dell’orchestra.
Sopra a sinistra. Struttura di uno xilofono.
A destra. Le campane tubolari sono spesso utilizzate per sostituire il suono delle campane vere e proprie.
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Sezione A
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Gli strumenti musicali
10. Gli strumenti del passato
Epoca che vai, strumenti che trovi
Ogni periodo storico ha inventato e prodotto i suoi strumenti musicali; vediamone alcuni che hanno spiccato per importanza, diffusione e durata nel tempo.
Il liuto
Di origine araba, giunse in Europa attraverso la Spagna nel corso del Medioevo. Strumento prediletto da
trovatori e menestrelli, diffusissimo nel
Rinascimento e nel Barocco come solista e accompagnatore del canto, insostituibile nell’orchestra dei primi
melodrammi, cadde pian piano in disuso con l’ampliarsi dei teatri e delle
sale da concerto, che richiedevano una
sonorità più intensa di quella, ricca di
timbriche ma troppo tenue, di cui era
dotato.
I problemi del liutista
sc
A
Le corde del liuto erano molte (anche 12 e più) ed erano di budello animale, materiale molto soggetto alle variazioni climatiche; per questa ragione lo strumento richiedeva continue accordature. Un antico “detto” sosteneva che la vita del liutista era
spartita così: per un quarto del suo tempo l’artista suonava, i restanti tre quarti li passava ad accordare il suo strumento!
ol t o
CD 5, TRACCIA 2
A. Mudarra
Fantasia per liuto
Il clavicembalo
Strumenti
sc
A
Il clavicembalo è uno strumento a tastiera a corde pizzicate che ebbe
grande importanza e diffusione nel
corso del Rinascimento, del Barocco e
per buona parte anche della successiva
età classica, fino a quando le sue funzioni vennero prese dal neonato pianoforte, che tanto gli assomigliava come
aspetto quanto però se ne discostava
come sonorità e possibilità dinamiche.
I più importanti compositori del passato hanno scritto per questo strumento sia come solista che in svariati
complessi cameristici; in particolare
ol t o
CD 5, TRACCIA 3
D. Scarlatti
Sonata per
clavicembalo in SIb
Maggiore K 70
Clavicembalo di stile
fiammingo
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Gli strumenti musicali
di grande rilevanza fu il suo ruolo nell’orchestra barocca come basso continuo, cioè come sostegno armonico e ripieno per gli strumenti ad arco, oltre che
come accompagnamento nei recitativi del melodramma.
I parenti del clavicembalo
Nei secoli XVI, XVII e XVIII oltre al clavicembalo furono
molti gli strumenti a tastiera nei quali il suono era prodotto da corde sollecitate tramite il pizzico, come ad
esempio la spinetta, che spesso era senza gambe e veniva
appoggiata su un tavolo, e il virginale, diffuso soprattutto in Inghilterra.
Spinetta
Il flauto dolce
Già gli antichi (Egizi, Greci, Romani ecc.) usavano un tipo di flauto “diritto” ricavato da canne palustri scavate o fabbricato in legno; il flauto dolce o diritto si
impone poi nel Medioevo come strumento melodico agile e versatile, dalla sonorità al contempo dolce e penetrante. Si presentava, allora
come oggi, in diverse taglie
che costituiscono una vera e
propria famiglia: sopranino,
soprano, contralto, tenore e
basso, nomi che richiamano
gli analoghi registri vocali.
Verso la fine del Rinascimento, fu soppiantato dal
flauto traverso, che risultava
dotato di maggior estensione,
brillantezza e dinamica.
Oggi è grande la sua impor- Flauti dolci di varie dimensioni
tanza didattica, ma ci sono ancora virtuosi di questo strumento che fanno rivivere il notevole repertorio scritto
in epoche passate per lui da grandi compositori.
1 1 . Gli strumenti del Jazz
Musica d’oltreoceano
I cambiamenti del ventesimo secolo hanno condizionato inevitabilmente anche
la musica. Una delle ondate di rinnovamento più travolgenti per la vecchia Europa fu, con l’arrivo degli alleati e la fine della seconda guerra mondiale, la
nuova musica d’oltreoceano, in particolare lo Swing e il Jazz.
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Gli strumenti musicali
Per eseguire una musica così diversa erano necessari strumenti almeno in parte
nuovi e nuove formazioni orchestrali; la tipica Jazz
Band risulta perciò costituita da strumenti “classici”
come il pianoforte, il contrabbasso, la chitarra, il
clarinetto, ma anche da altri come il saxofono e la
batteria.
Il saxofono
Si tratta di uno strumento tra i più recenti, infatti fu ideato da A. Sax
nel XIX secolo. Affine al clarinetto nell’uso dell’ancia e nelle tecniche di esecuzione, non gli assomiglia affatto per aspetto né nel materiale
di cui è costituito (metallo invece di legno), ragione per la quale gli studiosi sono tuttora indecisi se unirlo alla famiglia dei legni o a quella degli
ottoni. È largamente utilizzato nella musica leggera, nelle bande e nel Jazz.
Viene costruito in sette taglie: sopranino, soprano, contralto, tenore, baritono,
basso e contrabbasso, anche se le più utilizzate sono le taglie intermedie.
La batteria
sc
A
Strumento indispensabile in ogni
genere di musica moderna, inizia
proprio con le prime Jazz Band la sua
carriera; si tratta in realtà di un “insieme di strumenti” a percussione, in
cui quelli fondamentali sono la
cassa, percossa con un tampone a
pedale, il charleston (costituito di
due piatti che battono uno contro all’altro azionati da un pedale), il
rullante (un piccolo tamburo fornito di una griglia metallica),
tamburi di varie dimensioni
(timpani e tom-tom), e piatti sospesi di diverso diametro.
ol t o
CD 5, TRACCIA 4
Art Blakey
and The Jazz
Messengers “The theme”
12. Gli strumenti del Rock
La magia dell’elettricità
L’elemento più importante che contraddistingue la strumentazione del rock è
l’uso dell’elettricità, non solo per quanto riguarda l’amplificazione (altoparlanti, microfoni, mixer), ma soprattutto per l’evoluzione elettrica subita da strumenti classici: la chitarra, il contrabbasso, il pianoforte si sono trasformati in
nuovi strumenti caratterizzati da possibilità sonore e modalità esecutive completamente diverse.
Gli strumenti fondamentali di una Rock Band standard sono: chitarra elettrica,
basso elettrico, tastiere, batteria.
Strumenti
29
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Gli strumenti musicali
La chitarra elettrica
A
sc
olt o
CD 5, TRACCIA 5
Deep purple
“Any fule kno that”
Dotata di sei corde e di tastiera simile alla chitarra classica, è fornita di microfoni che le permettono di ottenere potenza di suono ed estrema varietà di effetti;
l’esecutore ne sollecita le corde con un plettro e si deve alla sua bravura e creatività la gamma di timbri ed
effetti sonori che può ricavarne. Indiscutibile regina
del rock, annovera tra i suoi
esecutori virtuosi di grande
talento.
Il basso elettrico
Dalla fusione del contrabbasso con la chitarra è scaturito il basso elettrico;
fornito in genere di quattro
corde che producono suoni
gravi; nella rock band riveste il duplice ruolo di sostegno armonico e di sezione
ritmica, in coppia con la
batteria.
Le tastiere
Le tastiere elettroniche rappresentano la versione “elettrica” del pianoforte.
Sono caratterizzate da un numero variabile di ottave e da molteplici possibilità
timbriche.
Negli ultimi anni la tecnologia è pervenuta alla costruzione di campionatori,
strumenti elettronici a tastiera, nei quali, con l’inserimento di un floppy-disk,
è possibile memorizzare in
forma digitale qualunque
suono o rumore; grazie al
campionatore perciò la tastiera può emettere il
suono di una sezione di
violini, oppure quello di un
clavicembalo, eccetera. Le
applicazioni pratiche di
questo tipo di tecnologia
risultarono subito evidenti, in particolare nella musica pop, rock e leggera, dove
una band di soli quattro musicisti poteva in quel modo avere a disposizione
anche un’intera orchestra sinfonica.
Il capostipite di questi nuovi strumenti fu il sintetizzatore Moog, inventato negli
anni sessanta, che era in grado di intervenire elettronicamente sull’onda sonora
modificandone il timbro, l’altezza e l’intensità.
Gli strumenti di ultima generazione sono i computers. Esistono infatti software
che, collegati a strumenti midi, danno al musicista possibilità pressoché illimitate.
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Sezione A
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Gli strumenti musicali
13. Gli strumenti e il folklore
Abbiamo fin qui trattato di strumenti musicali che appartengono alla musica
“colta”, cioè a quella musica composta ed eseguita da musicisti professionisti.
Tuttavia in ogni epoca, parallelamente a questa, è fiorita e si è sviluppata un tipo
di musica chiamata popolare, proprio perché nata spontaneamente dagli usi, dai gusti e dalle esigenze della gente. Gli strumenti che appartengono a questa tradizione popolare sono anche in
parte quelli di cui già abbiamo parlato, come ad esempio la chitarra,
il pianoforte, il clarinetto, il flauto, il violino, ma in alcuni casi sono
invece tipici, cioè riconducibili soprattutto alla musica popolare di
una certa zona geografica. Vediamone alcuni tra i tantissimi:
il mandolino, appartenente in special modo alla tradizione napoletana;
la ghironda, presente soprattutto nelle regioni dell’Italia nordoccidentale e della Francia del sud;
la piva, tipico strumento natalizio dell’Italia centro-meridionale;
il piffero, strumento a fiato ad ancia, dal suono acuto e penetrante;
la fisarmonica, fornita di un serbatoio d’aria (mantice) azionato dalle braccia dell’esecutore, possiede due tipi di tastiera:
una simile a quella del pianoforte per eseguire la melodia,
l’altra, fatta di piccoli pulsanti, per l’accompagnamento armonico.
Ghironda
Piva
Strumenti
Fisarmonica
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ORFEO2 • 14 - 1-162:MUSICA
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Gli strumenti musicali
In questa tabella
puoi trovare tutti gli strumenti
che ti ho presentato divisi per famiglie
e categorie.
Strumenti a corda
Corda
strofinata
Corda
pizzicata
Viella
Liuto
Ghironda
Corda
percossa
Pianoforte
Strumenti a fiato
Legni
a foro o
a becco
Legni
ad ancia
semplice
Legni
ad ancia
doppia
Strumenti a percussione
Ottoni
Percuss.
a suono
determin.
Percuss.
a suono
indeterm.
Serbatoio
d’aria
Elettronici
Flauto
diritto
Clarinetto
Piffero
Tromba
Timpani
Grancassa
Fisarmonica Tastiera
elettronica
Mandolino
Ottavino
Saxofono
Oboe
Trombone
Xilofono
Piatti
Organo
Campionatore
Violino
Arpa
Flauto
traverso
Corno
inglese
Corno
Metallofono Tamburello
Piva
Sintetizzatore
Viola
Chitarra
Fagotto
Tuba
Campane
tubolari
Violoncello
Chitarra
elettrica
Controfagotto
Contrabbasso
Basso
elettrico
Triangolo
Computer
Rullante
Charleston
Tom-tom
Wood-block
Frusta
Nacchere
Gong
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Sezione A
ORFEO2 • 14 - 1-162:MUSICA
29-02-2008
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Pagina 33
Gli strumenti musicali
Rifletti e rispondi
1. Quali sono le tre principali famiglie di strumenti:
............................................................................
............................................................................ ............................................................................
2. Quali sono i quattro strumenti ad arco:
..........................................................................................,
..............................................................................................
e .........................................................................................
3. Qual è l’unico strumento a corda percossa:
...........................................................................................
4. Perché l’archetto degli strumenti ad arco si chiama così:
...............................................................
............................................................................................................................................................................................
5. La Banda è composta di soli strumenti a
..................................................................................................
6. Da quale strumento medievale discende il violino . ...........................................................................
7. La viola da gamba è l’antenata del ...............................................................................................................
8. Le corde del liuto erano fabbricate in .........................................................................................................
9. Quale particolarità hanno le corde dell’arpa?
.......................................................................................
10. Sottolinea quali di questi strumenti a fiato hanno l’ancia semplice:
tromba, clarinetto, flauto, fagotto, saxofono.
11. Sottolinea quali di questi strumenti a fiato hanno l’ancia doppia:
bassotuba, corno, oboe, ottavino, controfagotto.
12. L’arpa era conosciuta e usata nell’antichità presso la civiltà degli
.............................................
13. Il liuto fu uno degli strumenti più importanti nel corso del.............................................................
e del
................................................................................................................................................................................
14. Sottolinea con quale dei seguenti strumenti a percussione
potresti eseguire una melodia:
grancassa, gong, triangolo, nacchere, xilofono.
Strumenti
33
ORFEO2 • 163-226:MUSICA
4-03-2008
16:58
Pagina 223
Indice degli Ascolti
SEZIONE A
Strumenti
CD
Traccia
Pag.
4
4
4
1
2
3
12
17
17
4
4
4
4
4
5
6
7
18
20
21
22
4
8
23
4
4
9
10
24
24
4
11
25
4
12
26
5
5
5
5
5
1
2
3
4
5
26
27
27
29
30
....................................................................................
5
6
40
Il Medioevo
Hymnus – Hostis Herodes impie .........................................................................
Magnificat Antifona - Tribus miraculis ...........................................................
Rambault de Vaqueiras, Kalenda maya ...........................................................
Salterello ...........................................................................................................................
Voi ch’amate lo Criatore (Laudario di Cortona) ........................................
5
5
5
5
5
7
8
9
10
11
51
51
53
53
56
B. Britten, Guida per i giovani all’orchestra ................................................
W. A. Mozart, I tempo della Piccola serenata K 525 ..............................
W. A Mozart, Marcia dei sacerdoti dal “Flauto magico” ....................
L. V. Beethoven, I tempo dalla Sonata per violino e pianoforte
“La primavera” (parte) ...................................................................................
Viviani, Sonata II per tromba e organo (parte) ..........................................
A. Webern, Sonata per violoncello e pianoforte ........................................
C. Debussy, III tempo della Sonata per flauto, viola e arpa ...............
W. A. Mozart, Rondò dal Divertimento per due clarinetti
e fagotto K 229 ....................................................................................................
F. Schubert, I Tempo del Quartetto d’archi in la minore op. 29 n. 1
“Rosamunda” (parte) ........................................................................................
G. Miller, In the Mood ..............................................................................................
S. Bacarisse, II tempo dal Concertino in la minore op. 72
per chitarra e orchestra ...................................................................................
G. F. Haendel, III tempo dal Concerto per oboe e orchestra
in SI bemolle HWV 302 ....................................................................................
B. Bartok, III tempo dalla Sonata per due pianoforti e percussioni
(parte) ........................................................................................................................
A. Mudarra, Fantasia per liuto ............................................................................
D. Scarlatti, Sonata per clavicembalo in SI bemolle K 70 ...................
Art Blakey and The Jazz Messengers, The theme .....................................
Deep purple, Any fule kno that .............................................................................
SEZIONE B
La storia della musica
La Preistoria
Canto di guerra del Ghana
223
ORFEO2 • 163-226:MUSICA
4-03-2008
16:58
Pagina 224
Indice degli Ascolti
CD
Traccia
Pag.
5
5
5
12
13
14
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Il Rinascimento
Jacques Arcadelt, Ave Maria .................................................................................
G. P. da Palestrina, Sanctus dalla Messa Veni sponsa Christi ............
Claudio Monteverdi, Madrigale “Ecco mormorar l’onde” ................
Compère/Desprez, Strambotto “Scaramella va alla guerra
e Scaramella fa la gala” .................................................................................
Joesquin Destrez, Frottola “El Grillo” ...........................................................
Girolamo Frescobaldi, Corrente Prima dal I Libro
di Toccate d’intavolatura ................................................................................
Giulio Caccini, Amarilli, mia bella ...................................................................
J. Dowland, Can she excuse my wrongs? .......................................................
Il Barocco
Claudio Monteverdi, Aria “Vi ricorda o boschi ombrosi” da Orfeo
Claudio Monteverdi, Aria “Quale onor di te fia degno” da Orfeo .
A. Vivaldi, Allegro dal I tempo Concerto per flauto e archi in Re
maggiore, Il cardellino .....................................................................................
J. S. Bach, Allegro moderato dal I tempo del Concerto per violino
e archi in la minore BWV 1041 ...................................................................
G. F. Haendel, Andante dal III tempo del Concerto per oboe
e orchestra in Sib maggiore HWV 302 ....................................................
A. Vivaldi, Largo e Presto dal Concerto per fagotto e archi
in SIb maggiore – La notte .............................................................................
J. S. Bach, Bourrèe dalla Suite per liuto n. 1 ...............................................
J. S. Bach, Badinerie dalla Suite per orchestra in Si minore ..............
G. F. Haendel, Aria da The Water Music ........................................................
D. Scarlatti, Sonata per clavicembalo in SIb maggiore K 70 .............
A. Vivaldi, Concerto n. 2 in Sol minore “L’estate” per violino,
archi e basso continuo ......................................................................................
G. F. Haendel, Alleluia (Coro e orchestra) dall’Oratorio Il Messia
(parte) .........................................................................................................................
J. S. Bach, Recitativo e Corale “Herzliebster Jesu” dalla Passione
secondo S. Matteo ...............................................................................................
Il Classicismo
G. B. Pergolesi, Aria “Sempre in contrasti” da La serva padrona .
W. A Mozart, Aria “Non più andrai farfallo amoroso”
da Le nozze di Figaro ........................................................................................
W. A Mozart, Aria “È la fede delle femmine” da Così fan tutte .......
W. A Mozart, Marcia alla turca (parte) ..........................................................
L. van Beethoven, Per Elisa ...................................................................................
W. A Mozart, Adagio dal Concerto in La K. 622 ......................................
F. J. Haydn, Andante dalla Sinfonia 101 in Sol maggiore
“L’orologio” (parte) ..........................................................................................
W. A Mozart, Allegro molto - primo movimento Sinfonia n. 40 K 550
L. van Beethoven, Primo movimento Sinfonia n. 6 “Pastorale”
(parte) .........................................................................................................................
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Indice degli Ascolti
W. A Mozart, Allegro assai, III tempo del Concerto per pf.
e orch. N. 23 K. 488 (parte) ...........................................................................
L. van Beethoven, Allegro con brio - Sinfonia n. 5 in Do minore
op. 67 ..........................................................................................................................
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L’Ottocento
N. Paganini, Tema e variazioni su “Dal tuo stellato soglio” ..............
F. Listz, Allegro animato dal IV tempo del “Concerto n. 2
in La maggiore per pianoforte e orchestra ...........................................
F. Chopin, Valzer in La bemolle maggiore op. 69 n. 1 ............................
F. Mendelsohn-Bartholdy, I tempo del Concerto per violino
e orchestra (parte - esposizione del primo tema) ..............................
P. Ciajkovski, I tempo del Concerto per pianoforte e orchestra
in Si bemolle minore n. 1 op. 23 (parte) .................................................
G. Verdi, “Questa donna conoscete” da La Traviata ..............................
G. Verdi, “Parigi, o cara” da La Traviata, ...................................................
G. Verdi, “Sì, vendetta tremenda vendetta!” da Rigoletto ...................
G. Verdi, Tragica Scoperta da Rigoletto (Atto III, scena IX) .............
V. Bellini, Casta diva dalla Norma ....................................................................
G. Verdi, “Va pensiero” dal Nabucco ..............................................................
R. Wagner, La cavalcata delle Valchirie, dal III atto
de “La valchiria” ................................................................................................
G. Donizetti, Aria di Dulcamara dall’Elisir d’amore .............................
G. Rossini, “Sono il factotum della città” da Il barbiere di Siviglia
J. Brahms, Allegro, IV tempo della Sinfonia n. 3 in Fa maggiore
op. 90 (parte) ..........................................................................................................
H. Berlioz, Dies irae e danza del sabba,
IV tempo della Sinfonia fantastica .............................................................
F. Schubert, Il re degli Elfi ......................................................................................
G. Verdi, Dies irae della Messa da Requiem (parte) ................................
G. Rossini, “Qui est homo” dallo Stabat Mater di G. Rossini .........
L’Otto-Novecento
G. Mahler, Rondò, V tempo della Sinfonia n. 7 in mi minore
(parte) .........................................................................................................................
A. Bruckner, Scherzo, III tempo della Sinfonia n. 7
in Mi maggiore (parte) .......................................................................................
C. Debussy, Dialogue du vent et de la mer da La mer (parte) ...........
C. Debussy, Prélude à l’après-midi d’un faune (parte) .........................
M. Ravel, “Ondine” da Gaspard de la nuit (parte) ..................................
P. Mascagni, Finale di Cavalleria Rusticana ...............................................
R. Leoncavallo, Finale del I atto di I pagliacci ..........................................
G. Puccini, “Sì, mi chiamano Mimì” da La boheme ...............................
G. Bizet, Habanera “L’amour est un oiseau rebelle” da Carmen ..
M. Mussorgskij, “La capanna di Baba Yaga sulle zampe di gallina”
da Quadri di un’esposizione .........................................................................
B. Smetana, La Moldava (parte) .........................................................................
E. Grieg, Il mattino dal Peer Gynt (parte) ......................................................
J. Sibelius, Il cigno di Tuonela (parte) .............................................................
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A. Piazzolla, Primavera ........................................................................................... 10
A. Ramirez, Gloria dalla Missa criolla (parte) .......................................... 10
Orchestra di Piazza Vittorio, Sona ..................................................................... 10
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I. Albeniz, Asturias dalla Suite espanola .......................................................
O. Respighi, I pini di Roma – I pini di Villa Borghese (parte) ...........
Il Novecento
A. Webern, Sonata per violoncello e pianoforte ........................................
B. Bartok, Il mandarino meraviglioso (parte) .............................................
I. Stravinskij, Allegro alla breve dalla Suite da concerto
riduzione del balletto Pulcinella .................................................................
Louis Armstrong, Indiana .......................................................................................
Lucio Dalla, Caruso ...................................................................................................
Gornie Kramer, Pippo non lo sa .........................................................................
Gianni Morandi, C’era un ragazzo ....................................................................
G. Gershwin, Summertime da Porgy and Bess (ninna nanna) ...........
New Trolls, Allegro dal Concerto Grosso n. 1 ............................................
Emerson Lake & Palmer, Pictures at an exhibition (frammento) ....
Jennifer Batten, Flight of the bumble bee ......................................................
Chick Corea Elektric Band, Eternal chil ........................................................
I. Stravinskij, La danza dell’eletta da La sagra della primavera .....
A. Schonberg, Pierrot lunaire (parte) ...............................................................
A. Berg, I tempo dal Concerto per violino e orchestra (parte) ..........
Luciano Berio, Sequenza III ..................................................................................
SEZIONE C
Musicando ancora…
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