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L’ITALIANO E IL VIETNAMITA: UN RAPPORTO DI LONTANANZA
L’APPRENDIMENTO DELL’ITALIANO IN VIETNAM
(Tóm tắt luận văn tốt nghiệp của sinh viên Phạm Bích Diệp _ lớp 1I-02, tham gia chương
trình liên kết giữa Đại học Hà Nội và Đại học dành cho người Nước ngoài Perugia –Italia,
trong khuôn khổ dự án Toàn cầu hoá hệ thống giáo dục đại học. Giáo viên hướng dẫn: giáo
sư Mauro Pichiassi)
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giíi thiÖu vµ phµt triÓn v¨n ho¸ vµ ng«n ng÷ Italia t¹i ViÖt Nam.
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INTRODUZIONE
1. L’importanza di conoscere una lingua seconda:
Ci sono delle ragioni principali per cui rendono importante l’apprendimento di una lingua
seconda:
a) Necessità di dover conoscere una lingua seconda per entrare nelle attività sociali e nelle
diverse culture del mondo.
b) Necessità di dover conoscere una lingua seconda per entrare nelle relazioni d’affari.
c) Dal punto di vista neurolinguistico, si suggerisce l’ipotesi che le persone che conoscono
più di una lingua, utilizzano più parti del cervello rispetto ai monolingui.
d) Dal punto di vista psicolinguistico, si mostra che le persone che padroneggiano più di
una lingua sono verbalmente più abili dei monolingui e maturano prima per quanto riguarda
la capacitàdi astrazione linguistica
Insomma, la necessitàdi conoscere una seconda lingua è ovvia soprattutto nell’epoca della
globalizzazione
2. L’apprendimento delle lingue straniere in Vietnam:
In questa parte si presta attenzione sulla presentazione della situazione generale
dell’apprendimento delle lingue straniere in Vietnam:
a). Negli ultimi anni, si è registrato di uno sviluppo notevole della quantitàdelle lingue
straniere che entrano a far parte delle lingue straniere in Vietnam: si possono nominare le
lingue le quali: inglese, francese, russo, tedesco, spagnolo, italiano, cinese, giapponese,
koreano, ecc.
b). Per quanto riguarda l’età degli apprendenti vietnamiti, le lingue straniere vengono
apprese molto più precocemente rispetto agli ani precedenti: l’inglese o il francese sono
adesso appresi all’inizio della scuola elementare.
c). D’altra parte, l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue straniere in Vietnam
devono affrontare dei problemi da risolvere: La qualità dell’apprendimento delle lingue
straniere in Vietnam non corrisponde alla quantità.(L’insegnamento delle lingue straniere in
Vietnam si è da anni concentrato soprattutto sul fornire la grammatica della lingua da
apprendere agli allievi senza tenersi conto che è più importante sapere parlare la lingua
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appresa che parlare della lingua. Questo è anche uno dei problemi fondamentali del sistema
educativo delle lingue straniere vietnamita.)
3. L’apprendimento dell’italiano in Vietnam:
a). Nel 2002, l’italiano, per la prima volta, è ufficialmente entrato tra le lingue che si
insegnano all’Università degli Studi Stranieri di Hanoi. Quest’anno, nel 2006, dopo un corso
di laurea di 4 anni, si sono avuti i primi laureati vietnamiti in italiano. Oltre a questa
università, l’italiano viene anche presentato e studiato in alcuni centri linguistici.
b). Il numero degli apprendenti vietnamiti d’italiano è ancora molto limitato: soltanto circa
300 – 400 su un totale 80 milioni degli abitanti vietnamiti.
c). L’età media degli apprendenti vietnamiti quando cominciano a studiare l’italiano è tra i
18 e i 20. Cioè l’apprendimento dell’italiano in Vietnam viene molto tardi rispetto le altre
lingue. L’apprendimento dell’italiano in Vietnam è di tipo guidato.
d). Le prospettive e occasioni dei laureati in italiano nel cercare un lavoro: si può notare
subito che non ci tante prospettive e occasioni. Ci sono dei motivi sia soggettivi che oggettivi
per spiegare questa situazione.
L’ITALIANO ED VIETNAMITA: UN RAPPORTO DI LONTANNANZA
1. L’analisi contrastiva:
L’analisi contrastava (AC) si occupa dell’analisi differenziale fra le due lingue: lingua di
partenza e lingua d’arrivo e in questo caso è fra la lingua vietnamita e quella italiana.
L’analisi contrastiva si appunta l’attenzione soprattutto sulle dissimmetrie fra due sistemi
linguistici allo scopo di eliminare i riflessi negativi dell’interferenza della lingua materna o di
un’altra lingua precedentemente appresa sulla lingua da apprendere.
L’analisi contrastiva sostiene che la prima lingua dell’apprendente interferisce con
l’acquisizione della seconda lingua e che costituisce l’ostacolo principale alla padronanza
positiva della nuova lingua.
Tuttavia, negli ultimi anni, la prima lingua non è più considerata un’interferenza di disturbo
negli sforzi dell’apprendente per acquisire una lingua seconda e quando un individuo alla
fine diventa bilingue, la disponibinitàdella prima e seconda viene riconosciuta come un
arrichiamento del repertorio comunicativo dell’individuo.
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In specifico, ho messo in confronto le due lingue: la lingua vietnamita – la lingua di
partenza degli studenti e la lingua italiana – la lingua di arrivo, la lingua da apprendere. E a
questo punto, mi sono concentrata sul rapporto delle due lingue soprattutto nell’ambito
fonetico e morfosintattico
2. Nell’ambito della fonetica
Due grandi differenze che vengono tirate fuori riguardano la forma delle sillabe e l’accento:
a. La forma delle sillabe
In italiano ogni parola è composta da diverse sillabe e le sillabe da sole non hanno nessun
significato (tranne qualche parola monosillabica). A differenza dell’italiano, in vietnamita
ogni sillaba corrisponde a una parola e porta anche senso da se stessa. Cioè la sillaba in
vietnamita ha la stessa funzione come la parola in italiano.
Inoltre, mentre in italiano accade spesso il fenomeno di unione sillabica o di riduzione
sillabica sia nel parlato che nello scritto, in vietnamita invece non accetta questo fenomeno
altrimenti porteràanche il cambio del significato della frase o dell’enunciato.
b. L’accento.
Mentre l’accento gioca un ruolo fondamentale in italiano, in vietnamita non ha tanta
importanza e la presenza dell’accento delle parole non presta molta attenzione grazie
all’esistenza dei toni.
In italiano l’accento ha valore distintivo del significato della parola mentre in vietnamita i
toni possiedono questo valore. Quindi è facile capire a questo punto perchè mentre parlano
gli apprendenti vietnamiti commettono sempre degli errori su dove cade l’accento.
3. Nell’ambito morfosintattico:
a. Il ruolo della tipologia linguistica nell’acquisizione di lingue seconde:
La lingua si rappresenta in due dimensioni: una orale e una scritta. La tendenza oggi
dominante è appunto quella che pone il focus sulla dimensione orale della lingua. Saper
parlare la lingua è più importante saper parlare della lingua.Tuttavia, non è pensabile che si
possa comunicare la lingua se non si conoscono le norme che ne regolano il funzionamento.
E le tendenze più recenti valutano ancora indispensabile inserire la grammatica nel curricolo
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di studio. È ovvio che non si può parlare bene una lingua straniera senza conoscere la sua
grammatica.
b. Le parti del discorso delle due lingue a confronto:
Si può dire che la maggiore differenza delle due lingue è dovuta alla differenza tipologica
linguistica: la lingua vietnamita è una delle lingue isolanti mentre la lingua italiana è una
lingua di tipo flessivo. Questa classificazione significa che mentre la lingua italiana usa la
flessione delle parole per esprimere i rapporti grammaticali, la lingua vietnamita, invece,
giustappone elementi semplici assimilabili a delle radici o dei temi.
In base a questa differenza, ho messo anche alcune categorie grammaticali principali delle
due lingue a confronto, per esempio:
Il verbo:
In italiano il verbo è al centro della frase e possiede qualche importanti proprietà: il modo,
il tempo, la persona, la transitività o intransitività, la forma attiva o passiva, l’aspetto. Ciò
significa che a partire dal verbo, si possono conoscere le funzioni dei principali elementi
della frase.
In vietnamita, invece, il verbo ha una sola forma, cioè la forma infinita e non ha la
prevalenza per indicare il modo, il tempo, la persona, e il numero ma di solito questi elementi
vengono espressi dalle parole funzionali supplementari.
Il nome:
Mentre il nome in italiano varia nel numero e nel genere, il nome in vietnamita non varia in
qualsiasi casi. Inoltre, nella lingua vietnamita, non si fa distinguere spesso il genere del nome
e le persone vietnamite non hanno abitudine di dover convenzionare che la casa è di genere
femminile, oppure il pesce è di genere maschile come in italiano.
L’aggettivo:
Anche l’aggettivo dell’italiano varia nel genere e nel numero e va concordato con il nome
in un sintagma nominale. L’aggettivo in vietnamita non ha prevalenza di indicare questi
elementi, cioè non varia nel genere e nel numero.
Inoltre, per quanto riguarda la posizione dell’aggettivo in un sintagma nominale, si è
registrato una sostanziale differenza: in italiano l’aggettivo puo` collocare sia prima che dopo
il sostantivo mentre in vietnamita l’aggettivo è per forza davanti al sostantivo.
L’articolo:
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L’articolo in italiano si divide in due gruppi: l’articolo determinativo e indeterminativo e
l’articolo varia nel genere e nel numero.L’articolo in vietnamita non varia nel genere e nel
numero ma viene anche diviso in due tipi principali: articoli determinativi e quelli
indeterminativi. E si usano di solito una serie di parole polivalenti per indicare la
determinazione o indeterminazione dell’articolo.
La formazione delle parole:
In questa parte, si è registrata una grande differenza:
In italiano, per formare delle nuove parole, si usa il prefisso, il suffisso e il composto che
vengono messi o prima o dopo la parola di base a seconda di alcune regole di trasformazione.
La formazione della parole arricchisce dall’interno la lingua producendo nuovi vocaboli
partendo da vocaboli che già esistono.
In vietnamita, dalla parola di base, non si puo` avere il suffisso, prefisso o il composto. Di
solito, per cambiare funzione grammaticale della parola e per arricchire i vocaboli, il
vietnamita usa la altre parole giustapponendo alla parola di base. Per esempio, le parole in
italiano: “globalizzazione, urbanizzazione, semplicizzazione, ecc” hanno lo stesso suffisso –
izzazione, che in vietnamita semplicemente si aggunge la parola “ho¸” dopo tali parole: “sù
toµn cÇu ho¸, sù ®« thÞ ho¸, sù ®¬n gi¶n ho¸”
L’ordine delle parole e dei costituenti:
In vietnamita, non si puo` fare neanche a livello sintagma queste modificazioni altrimenti si
cambia il significato della frase o dell’enunciato. La lingua vietnamita usa l’ordine delle
parole come un modo fondamentale per indicare i rapporti grammaticali delle parole e per
creare parole nuove.
In vietnamita, non si puo` fare neanche a livello sintagma queste modificazioni altrimenti si
cambia il significato della frase o dell’enunciato. La lingua vietnamita usa l’ordine delle
parole come un modo fondamentale per indicare i rapporti grammaticali delle parole e per
creare parole nuove.
Per le lingue che assognano un ruolo molto importante all’ordine delle parole come il
vietnamita, ogni posizione delle parole ha il suo significato, per cui non si puo` modificarla a
caso. Per questo quando c’è un cambio della posizione delle parole si deve vederlo e
ossevarlo con attenzione perchè quel cambio porta anche qualche cambio del significato della
frase.
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DIFFICOLTA’
DELI
STUDENTI
VIETNAMITI
NELL’APPRENDIMENTO
DELL’ITALIANO:
In questa parte si tratta dell’analisi degli errori commessi da parte degli studenti. Ho deciso
di fare una piccola ricerca, un’indagine sugli studenti, precisamente su come parlano e come
scrivono l’italiano per poi sapere meglio quale è la maggiore difficoltàche gli studenti
devono affrontare.
1. L’analisi degli errori:
Se io ponessi l’attenzione soltanto sull’analisi contrastiva delle due lingue come la base per
arrivare a delle conclusioni circa il problema e le difficoltàmaggiori che gli studenti devono
affrontare, le conclusioni sarebbero poco convincenti. Per questo ho deciso di fare anche
un’analisi degli errori commessi in italiano dagli studenti vietnamiti.
Mentre l’analisi contrastiva , attraverso il confronto fra due sistemi linguistici, giunge ad
individuare gli errori tipici dovuti al tranfer negativo L1 L2. Ma gli errori si verificano anche
nel caso di perfetta coincidenza fra due strutture. Per tale ragione, sembra più attendibile
ricorrere all’analisi degli errori giàcommessi piuttosto che all’analisi a tavolino delle
simmetrie e dissimmetrie intesa a prevedere i possibili errori.
In altri termini, per prevedere con esattezza gli errori, è necessario vederli giàcommessi. Si
puo` dire che l’analisi contrastiva è la parte teorica mentre l’analisi degli errori è la parte
pratica. Quindi, non c’è dubbio che l’analisi degli errori gioca un ruolo importantissimo nella
didattica linguistica.
2. Perchè è importante fare l’analisi degli errori commessi dagli studenti:
È ovviamente importante prestare l’attenzione sugli errori commessi dagli studenti
soprattutto per chi insegna la lingua seconda. Soltanto se lo studente ha l’occasione di
commettere un errore, l’insegnante ricava l’informazione su cio` che lo studente ha bisogno
d’imparare e nello stesso tempo, indica all’insegnante e al programmatore quale parte della
seconda lingua gli apprendenti hanno più difficoltàa produrre correttamente e quali tipi di
errori influiscono negativamente sulla capacitàdell’apprendente di comunicare in modo
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efficace. Insomma l’analisi degli errori ha dato la possibilitàdi penetrare nel processo
d’apprendimento della L2 e ha stimolato notevoli cambiamenti nell’insegnamento.
D’altra parte, si afferma che non tutti errori hanno significato negativo all’apprendimento.
Gli errori a volte possono essere utili per chi vuole migliorare la sua seconda lingua perchè
dagli errori l’apprendente riconosce la sua debolezza linguistica e la prossima volta cerca di
non commettere di nuovo questi errori e di correggere da sè.
3. Descrizione dell’indagine sugli errori commessi dagli studenti vietnamiti:
La mia indagine si presta l’attenzione soprattutto sugli studenti principianti, cioè sugli
studenti del primo e secondo anno.
Lo scopo della ricerca era di individuare gli errori che permangono anche dopo mesi di
studio intensivo e che quindi erano presenti con tanto maggiore probabilitànella fase inziale
dell’apprendendimento dell’italiano da parte degli studenti vietnamiti. L’indagine è divisa in
due parti: gli errori della pronuncia e gli errori grammaticali sull’ambito scritto e parlato:
a). Gli errori nella pronuncia:
Ho fatto un test in cui ho chiesto agli studenti di leggere quel testo in modo più italiano
possibile.
Da questo test, si è registrato un notevole tipo di errori su dove cade l’accento della parola.
Gli studenti hanno spesso confusioni su dove cade l’accento.
Poi, un’altra nota riguarda l’intonazione dell’enunciato. Di solito, l’intonazione viene
distratto dagli studenti, hanno letto una domanda con la stessa intonazione come una
affermazione o una eclamazione
b). Gli errori grammaticali:
Ho diviso in errori grammaticali nel parlato e nello scritto:
Nel parlato, la mancanza dell’articolo, delle preposizioni, dei verbi; l’uso inesatto
dell’articolo, delle preposizioni e la mancanza dell’accordo delle parti dell’enunciato sono gli
errori tipici commessi da parte degli studenti quando parlano.
A questo proposito, prestando l’attenzione sulla loro capacitàdella comprensione testuale
mi permette a dire che la capacitàdella comprensione del testo è molto limitata, la maggior
parte degli studenti non riescono a cogliere l’informazione sufficiente per la comprensione.
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Nello scritto, per sapere degli errori nello scritto, ho fatto una raccolta dei ventina temi che
gli studenti avevano scritto durante il loro processo d’apprendimento dell’italiano. Poi sulla
base di questi temi, ho fatto una lista degli errori divisi in diverse categorie grammaticali:
1, forme e uso dell’articolo,
2, genere e numero del nome,
3, l’accordo in genere e numero dell’aggettivo in un sintagma nominale;
4, forme e l’uso delle preposizioni;
5, morfologia del verbo e verbi irregolari;
6, scambio perfetto/imperfetto; scelta dei verbi ausiliari;
7, venire e andare;
8, posizione dell’avverbio;
9, concordanza dei tempi e dei modi;
10, forma riflessiva; pronomi relativi;
11, i vari problemi dell’ortografia;
12, tanto e tutto;
13, molto e tanto;
14, condizionale e congiuntivo;
15, qualche;
16, concordanza delle parti della frase;
17, pronomi personali;
18, verbo piacere e mancare.
4. Perchè gli studenti trovano difficoltà nell’apprendimento dell’italiano:
Da questi tipi di errori, l’analisi degli errori tiene conto della tipologia degli errori. Ci sono:
+) Errori di competenza commessi per la mancanza assimilazione delle regole della L2,
+) Errori di produzione o esecuzione dovuti ad altre cause e che il discente commette
nonostante sia in grado di controllarli da solo,
+) Errori dovuti ad interferenze esterne o interstrutturali commessi sotto la spinta della L1,
+) Errori dovuti ad interferenze interne o intrastrutturali commessi nella L2 in assenza di
transfer.
a. le ragioni per cui gli studenti commettono di questi tipi di errori:
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Riguarda il perchè gli studenti commettono questi tipi di errori, ci sono multiplici ragioni:
Fra le ragioni principali, c’è l’interferenza esterna, quella cioè esercitata dalla lingua
materna – la lingua vietnamita e da un’altra lingua precedentemente appresa.
Un’altra causa degli errori è dovuta all’interferenza interna, dovuta alla mancanza
assimilazione delle regole della L2 o all’errata analogia che il discente tenta a stabilire
all’interno di questa.
Gli errori addebitabili all’interferenza di primo tipo sono di carattere fonologico e
sintattico, mentre quelli causati dall’interferenza interna sono soprattutto di carattere
morfologico.
b. le difficoltàdegli studenti nell’apprendimento dell’italiano:
Attraverso l’analisi contrastiva e l’analisi degli errori commessi dagli studenti, è opportuno
mettere in evidenza e tirare fuori delle difficoltàprincipali che gli studenti vietnamiti trovano
nel loro processo dell’apprendimento dell’italiano:
+) determinazione del genere del nome e,
+) concordanza in genere e in numero del nome.
+) coniugazione del verbo a seconda della persona, del numero, del modo e del tempo.
+) concordanza delle parti della frase.
+) uso dell’imperfetto o perfetto.
+) scelta dei verbi ausiliari.
c. Perchè gli studenti trovano difficoltà nell’apprendimento dell’italiano:
Per dare le ragioni per cui rendono difficoltoso l’apprendimento dell’italiano da parte degli
studenti vietnamiti, ho deciso di fare anche un’indagine sugli insegnanti d’italiano perchè
loro sono le persone che hanno contatto diretto con l’insegnamento dell’italiano in Vietnam e
che hanno esperienze utili e dirette a conoscere gli errori che i loro studenti commettono.
Dai risultati che ho raccolto dall’indagine degli errori commessi dagli studenti vietnamiti,
dall’indagine sugli insegnanti e anche dalle mie esperienze personali, mi permette a
concludere
che
la
ragione
principale
per
cui
gli
studenti
vietnamiti
trovano
difficoltànell’apprendimento è dovuta alla distanza tipologica delle due lingue. Alla distanza
tipologica viene in più di una occasione attribuita la lentezza e la difficoltàcon la quale alcuni
apprendenti apprendono una LS.
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Tuttavia, non dimentichiamo le altre ragioni per cui rendono difficoltoso il processo
dell’apprendimento dell’italiano da parte degli studenti vietnamiti. È ovvio che la lentezza e
la difficoltà dell’apprendimento sono attribuibili anche ad altri fattori sociolinguistiche in cui
avviene l’apprendimento: quando uno studente viene a contatto con una nuova lingua i primi
ostacoli sono l’eta`, lo stato emotivo e le motivazioni:
+ riguarda l’eta`: nel caso degli studenti vietnamiti, l’etàè davvero un grande ostacolo nel
loro processo dell’apprendimento dell’italiano: la maggior parte degli studenti studiano
l’italiano quando hanno una certa eta`( l’età media è fra i 18 e i 20). Quindi è difficile per
loro raggiungere a livello “near – native” e quasi impossibile e livello nativo.
+ riguarda lo stato emotivo: gli studenti vietnamiti sono timidi. Questo carattere porta
anche delle difficoltà nel loro apprendimento perchè non riescono a comunicare con gli
insegnanti specialmente con gli insegnanti stranieri.
+ riguarda le motivazioni: l’italiano in Vietnam non è conosciuto come l’inglese o
francese. Inoltre, le occasioni per un laureato di trovare un lavoro è pocchissime. Per questo,
se uno non abbia motivazioni abbastanza forti, sarebbe molto difficile per lui andare avanti
specialmente all’inizio del processo d’apprendimento e raggiungere traguardi soddisfacenti
CONCLUSIONE
1. L’analisi contrastiva e l’analisi degli errori.
Applicata all’insegnamento delle lingue, la linguistica contrastiva ha uno scopo
pragmatico, tende cioè a migliorare le tecniche dell’insegnamento delle L2, prevedendo,
correggendo e cercando di eliminare i riflessi negativi dell’interferenza della lingua materna
o di un’altra lingua precedentemente appresa, sulla lingua da apprendere.
Nel caso di dissimmetrie strutturali fra due lingue, si verificano gli errori, il cui studio dal
punto di vista della causa, della tipologia e della correzione o della prevenzione rappresenta
uno dei compiti fondamentali della linguistica contrastiva.
È quasi impensabile voler
migliorare le prestazioni dei discenti se prima non sono state esaminate le cause e le origini
degli errori.
Nel caso specifico delle due lingue, la lingua italiana e quella vietnamita, ho messo qualche
elemento linguistico fondamentale a confronto per poi tirare fuori alcune dissimmetrie
principali delle due lingue: le dissimmetrie principali delle due lingue sono dovute alla
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differenza tipologica delle due lingue: la lingua italiana è di tipo flessivo mentre la lingua
vietnamita è di tipo isolante.
Sulla base dell’indagine degli errori commessi da parte degli studenti, è opportuno dare in
rilievo le difficoltàquando gli apprendenti vietnamiti studiano l’italiano.
2. Il risultato del lavoro:
Dai due tipi di analisi: l’analisi contrastiva prevede i possibili errori e l’analisi degli errori
osserva gli errori giàcommessi, mi sono convinta di dire che la maggior difficoltàche gli
studenti vietnamiti devono affrontare è dovuta alla differenza tipologica delle due lingue.
Alla distanza tipologica viene in più di una occasione attribuita la lentezza e la
difficoltàcon la quale alcuni apprendenti vietnamiti apprendono la lingua italiana. Inoltre,
non si puo` dimenticare le altre ragioni che causano delle difficoltàagli studenti: l’eta`; la
motivazione oppure lo stato emotivo.
Bibliografia:
- Insegnare la lingua straniera (di P.C. Rizzardi)
- La lingua seconda (di G. Pallotti)
- La lingua seconda (di Krashen Stephen)
- Introduzione all’italiano conpemporaneo (di Sobrero)
- La grammatica nell’insegnamento dell’italiano a stranieri (di Benucci
Antonella)
- L’interlingua: aspetti teorici e implicazioni didattiche (di Krashen Stephen)
- Corso di linguistica generale (di De Saussure)
- Italiano: lingua seconda e lingua straniera ( di Anna Giacalone Ramat e
Massimo Vedonelli)
- L’apprendimento spontaneo di una seconda lingua (di Anna Giacalone Ramat)
12
- Manuale di Glottodidattica (di De Mauro)
- Fondamenti di Glottodidattica ( di Mauro Pichiassi)
- Grammatica italiana ( di Maurizio Dardaro e Pietro Trifone)
- Elementi di linguistica italiana( di Ilaria bonomi, Andrea Masini, Silvia
Morgana, Mario Piotti)
- L’analisi contrastiva e l’analisi degli errori di lingua applicata
all’insegnamento dell’italiano( di Katerinov Katerin)
- I sussidi didattici per l’insegnamento dell’italiano come LS ( di Katerinov
Katerin)
- L’unita’
didattica.
Problema
di
programmazione
dell’insegnamento
dell’italaino a stranieri ( di Katerinov Katerin)
- Tieng Viet hien dai- il moderno vietnamita ( di Nguyen Van Thanh)
- Co so ngon ngu hoc va tieng Viet- la base della linguistica e il vietnamita ( di
Mai Ngoc Chu, Vu Duc Nghieu e Hoang Trong Phien)
- Ngu phap tieng Viet- grammatica vietnamita( Primo e secondo volume di Diep
Quang Ban e Hoang Van Thung)
- Ngon ngu dan gian Vietnam- I modi di dire vietnamiti ( di Vo Nhu Cau).
- Sui alcuni siti web e giornali:
• la seconda lingua e la Scuola dell’infanzia( a cura di Cinzia
Conti, publicato il 09/01/2001)
• il “Thoi Dai Moi- L’epoca nuova”, numero 6, publicato il 11/
2005 con il titolo di “Doi moi giao duc Vietnam: mot vai nhan
dinh tu quan diem chinh sach kinh te- la riforma dell’educazione
vietnamita: alcuni riferimenti dal punto di vista delle politiche
economiche” a cura di Tran Nam Binh.
• Http://diendan.edu.net.vn/forums/thread/23912.aspx/
giaoducngoaingu. (educazione delle lingue straniere) a cura di
Binhtq, publicato il 03/03/ 2004.
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• Il giornale elettronico “Vietnamnet”, publicato il 20/04/06, con
il titolo “Khong chiu hoc ngoai ngu nhieu co cau that nghiepDisoccupazione dei laureati per l’insufficienza della conoscenza
di una seconda lingua” .
• Il “Nguoi lao dong- gli operai” publicato il 26/08/06 con il titolo
“Cong nhan di hoc ngoai ngu: Dau chi cho vui!- Gli operai
vanno alle classi di lingue: non per soltanto divertirsi!”.
• http://thanhnienonline/giaoduc/hocngoaingu_hiem.htm . il titolo
“hoc ngoai ngu…hiem- studiare le lingue…nuove!” a cura di
Van Anh e Lan Anh, publicato il 18/02/06
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