L’ Apparato cardio polmonare Riccardo Pagnanelli Croce Rossa Italiana Istruttore PSTI • Conoscere l’anatomia dell’apparato cardio respiratorio e patologie correlate • Definizione di trauma toracico • Descrizione dei vari tipi di shock e loro trattamento • Saper agire di fronte alle emergenze correlate Il CUORE è un organo cavo, dotato di un tipo di muscolatura particolare, situato nel torace tra i due polmoni ; ed ha la grandezza, in un soggetto adulto,di un pugno di una mano. E’ protetto anteriormente dallo sterno, lateralmente dalla gabbia toracica e posteriormente dalla colonna vertebrale. L'apparato cardiocircolatorio è costituito dal cuore e dai vasi sanguigni (arterie, vene e capillari), al cui interno circola il sangue che porta ossigeno e nutrimento a tutto il corpo, eliminando i prodotti di rifiuto. Il cuore Il cuore è un muscolo involontario, posto nella gabbia toracica tra i due polmoni. E’ diviso in due sezioni (destra e sinistra) ed è formato da 4 cavità Atrio dx Ventricolo dx Atrio sx Ventricolo sx Sangue venoso Sangue arterioso Le 4 cavità cardiache sono comunicanti tra di loro « verticalmente» e sono separate da delle strutture chiamate valvole che permettono al sangue di defluire correttamente da una struttura all’altra impedendo il reflusso in atrio, nel momento della contrazione ventricolare Il sangue torna al cuore attraverso le vene cave ed entra nell’atrio destro ATRIO DESTRO VENTRICOLO DESTRO ARTERIA POLMONARE ALVEOLI POLMONARI VENA POLMONARE ATRIO SINISTRO VENTRICOLO SINISTRO AORTA i CAPILLARI sono la parte finale di un’arteria e quella iniziale di una vena. Lo scambio dell'ossigeno e dell'anidride carbonica avviene a livello dei tessuti tramite la rete dei capillari. I vasi sanguigni Le ARTERIE portano sangue ossigenato e prodotti nutritivi dal cuore ai tessuti Le VENE portano sangue carico di anidride carbonica e prodotti di scarto dai tessuti al cuore La circolazione Cuore-Polmoni-Cuore Cuore-Tessuti-Cuore Il CUORE si contrae (SISTOLE) e si distende (DIASTOLE). Ogni sistole/diastole costituisce 1 ciclo cardiaco = battito 60 – 80 battiti/minuto nell’adulto 140 nel neonato Otre 100 nel bambino da 1 a 6 anni In un adulto a riposo 70 battiti al minuto in media X 70 ml per ogni battito Attività elettrica Il ciclo meccanico cardiaco ( sistole e diastole = contrazione e rilasciamento ) delle 4 cavità viene garantito da un sistema elettrico presente all’interno del cuore, mediante il quale origina l’impulso elettrico, che si propaga tramite una via di conduzione , convertendosi poi in energia meccanica capace di determinare la cinetica dell’organo. Attività elettrica cardiaca = attività meccanica Un difetto, nella produzione o diffusione dell’impulso elettrico provoca delle irregolarità nelle pulsazioni, si chiamano aritmie, divise a seconda della frequenza del ritmo cardiaco in: • • ipocinetiche ( bassa frequenza ) ipercinetiche ( alta frequenza ) Presenza di “battiti in più “ nel normale ciclo elettrico cardiaco, dovuto da un’alterata eccitabilità delle cellule dalle quali origina in condizioni normali l’impulso. Condizione comunque benigna e frequente nei fumatori. Il cuore batte più lentamente del normale, – generalmente meno di 60 battiti al minuto. Come conseguenza, il cuore può non pompare una quantità di sangue sufficiente a soddisfare le esigenze dell’organismo, determinando i sintomi di un ridotto afflusso di sangue a livello del cervello : cefalea, vertigini, perdita di coscienza ecc. Si corregge generalmente impiantando un pace maker. N.B. è una condizione normale per gli atleti che praticano attività agonistica Il cuore batte più velocemente del normale, – generalmente più di 90 battiti al minuto. Quella detta sinusale è la forma più benigna in cui vi è SOLO un aumento della frequenza SENZA alterazione della normale conduzione elettrica. Dovuta spesso anche a sforzo fisico, emozione, disturbi tiroidei, febbre. Condizione grave nella quale le pareti dei ventricoli si contraggono in modo anomalo e molto frequente non riuscendo perciò a garantire una normale espulsione del sangue dal cuore e impedendo perciò al sangue stesso di circolare normalmente. Evolve in fibrillazione ventricolare e si corregge ( mentre è in atto !! ) con la DEFIBRILLAZIONE. Condizione estremamente grave nella quale le cellule della parete ventricolare, che in condizioni normali non hanno la capacità di produrre impulso elettrico, iniziano ad eccitarsi cominciando a scaricare impulsi ad altissima velocità determinando dei movimenti scoordinati dei ventricoli ( movimento vermicolare a mo’ di sacchetto di vermi ), che provocano un difetto nel normale riempimento ed ostacolando l’uscita del sangue dal cuore. Dura pochissimi minuti per poi determinare l’arresto cardiaco , e si giova ( quando è in atto !! ) della defibrillazione. • Coronaropatia Condizione patologica delle arterie coronarie dovuta generalmente all’accumulo nel loro interno di una placca di materiale grasso che impedisce il normale decorso di flusso sanguigno, all’interno del muscolo cardiaco. La coronaropatia incrementa il rischio di attacco cardiaco. E’ una sindrome dolorosa causata da diminuzione transitoria del flusso di sangue e, quindi, di ossigeno nel tessuto muscolare del cuore dovuta alla presenza di una placca di materiale lipidico all’interno del vaso. La condizione di scarso apporto di ossigeno al tessuto cardiaco prende il nome di ischemia. E’ la morte di una parte del muscolo cardiaco dipendente dall’arteria coronaria ostruita ( in modo totale ). Ciò determina un’alterazione significativa nel normale funzionamento cardiaco ( perdita della normale contrattilità con riduzione sensibile della quantità di sangue inviato in circolo dal cuore ). SPASMO CORONARICO : ATEROSCLEROSI: E’ un restringimento prolungato delle coronarie Depositi di colesterolo sulla parete delle arterie. Si manifesta con dolore violento in sede retrosternale irradiato spesso al braccio sn, collo, mandibola, dorso,a livello epigastrico ( simile al mal di stomaco ). Il dolore può comparire sotto sforzo fisico ma anche a riposo. Nel 5-15 % non vi è dolore ( soprattutto nei diabetici ) PRIMO SOCCORSO •Tranquillizzare il paziente; • Slacciare tutto ciò che stringe; • Posizione semiseduta; • Controllo continuo dei parametri vitali; • Somministrare ossigeno e coprire; • Ospedalizzare; VIE AEREE SUPERIORI fossa nasale palato molle lingua faringe epiglottide corda vocale laringe esofago tiroide trachea NASO - BOCCA FARINGE EPIGLOTTIDE LARINGE TRACHEA ESOFAGO APPARATO DIGERENTE TRACHEA P O L M O N I BRONCHI BRONCHIOLI ALVEOLI POLMONARI LA RESPIRAZIONE E’ UN ATTO INVOLONTARIO REGOLATO DAL BULBO BULBO IL BULBO E’ IL CENTRO NERVOSO CHE COMANDA L’ATTIVITA’ DEL RESPIRO albero bronchiale bronchiolo terminale arteria polmonare dal cuore destro vena polmonare al cuore sinistro plessi capillari alveoli albero bronchiale e alveoli EMATOSI all’interno dell’alveolo nell’alveolo il sangue cede l’anidride carbonica e si ricarica di ossigeno arteria polmonare (s. venoso) CO2 O2 vena polmonare (s.arterioso) App. resp. visto anteriormente laringe tiroide aorta pericardio PLEURA PLEURA fegato stomaco Sono formati dall’ insieme dell’ albero bronchiale e della parte vascolare. Il polmone destro è leggermente più grande del polmone sinistro. Destro: 3 lobi Sinistro: 2 lobi Pleura Membrana sierosa • Viscerale: riveste il polmone • Parietale: (esterna alla viscerale) adesa alla gabbia toracica 12 – 16 atti resp. / min. adulti Si intende la respirazione faticosa o difficoltosa a cui corrisponde un aumento del lavoro respiratorio. Questo sintomo può essere associato a numerose patologie: corpi estranei, edema della glottide, asma, broncopneumopatie croniche ostruttive, flogosi delle vie aeree, edema ed embolia polmonare, infarto miocardico acuto, angina, crisi epilettica, coma diabetico ecc. • cause mediche: malattie polmonari, bronchiali, • cardiache e delle prime vie aeree • cause traumatiche: corpi estranei inalati, traumi del torace, annegamento, folgorazione • cause tossiche: intossicazioni da gas ambientali, da fumo, farmaci o droghe L’insufficienza respiratoria si ha quando il polmone non può assicurare un’adeguata ossigenazione del sangue arterioso. Può essere dovuta ad ostruzione e/o ad inalazione di sostanze tossiche; si può arrivare fino all’arresto respiratorio. Nel soggetto con insufficienza respiratoria da inalazione se è cosciente deve essere messo in posizione semiseduta somministrando Ossigeno durante il trasporto ( in accordo con la C.O. ) Nel soggetto vittima di insufficienza respiratoria da inalazione ed incosciente BISOGNA : • assicurare la pervietà delle vie aeree • posizione semi seduta somministrando ossigeno ( in accordo con la C.o. ) • controllare le funzioni vitali E’ una difficoltà respiratoria improvvisa, causata da spasmo della muscolatura bronchiale, con conseguente riduzione del calibro dei bronchi. Distinguiamo : • ASMA ALLERGICO ( reazione nei confronti di sostanze allergizzanti inalate : polveri ) • ASMA NON ALLERGICO, dovuto a : - esposizione a sostanze irritanti - infezioni virali - stati ansiosi o da stress Si presenta sottoforma di “ crisi “ che possono durare da pochi minuti a qualche ora, intervallate da momenti di assenza di sintomi. • difficoltà prevalentemente espiratoria • rumori espiratori, fischi, udibili anche da chi sta vicino al paziente • tosse secca, sforzo dei muscoli respiratori del torace • Il paziente è agitato, tende a mantenere la posizione seduta Attacco asmatico L’asma è una malattia caratterizzata da una infiammazione delle vie aeree e da una iper-reattività della muscolatura bronchiale a diversi stimoli. L’attacco asmatico si caratterizza per un diverso grado di ostruzione delle vie aeree e può portare evolvere in arresto respiratorio • Garantire la pervietà delle vie aeree • Tranquillizzare il soggetto e metterlo in posizione seduta o semi seduta • Allentare abiti troppo stretti • Somministrare ossigeno terapeutico • Coprirla per mantenere il calore corporeo • Sorvegliarla e assisterla durante il trasporto monitorando i parametri vitali Le emergenze Respiratorie I BARBITURICI come anche l’ALCOOL e le DROGHE sono depressori del BULBO. In quantità eccessive possono portare all’incoscienza , al coma, all’arresto respiratorio, all’arresto cardiaco Emergenze respiratorie OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE Causa principale Caduta della lingua all’indietro!! Che fare? In un paziente non traumatizzato poniamo il capo in iperestensione Ostruzione delle vie aeree PARZIALE Incoraggiamo a tossire Guardiamo la gola TOTALE Manovra di Heimlich alternata a colpi dorsali BLS Il trauma toracico TRAUMA : E’ un’alterazione indotta nel nostro organismo da una causa esterna, violenta ed improvvisa. TRAUMA TORACICO: l’evento traumatico coinvolge la gabbia toracica e tutte le strutture in essa contenute ( polmoni, vasi cuore , ecc. ) LESIONI CHIUSE : prodotte da traumi chiusi (contusioni, schiacciamento) • fratture costali e/o sternali ( non complicate ) • emotorace ( sangue nel cavo pleurico ) LESIONI APERTE : prodotte da traumi penetranti ( proiettili, coltelli, vetro, schegge ecc ) • pneumotorace traumatico • emotorace ed emopneumotorace • tamponamento cardiaco Le emergenze Respiratorie PNEUMOTORACE – (PNX) A causa della lesione delle pleure l’aria entra nello spazio pleurico Le emergenze Respiratorie PNEUMOTORACE • Dolore • Respirazione dolorosa • Respirazione difficoltosa • Shock • Tosse (emoftoe) Paziente cosciente: semiseduto sul fianco leso Paziente incosciente: PLS con il lato ferito in basso L’ossigeno è un gas medicale ( NON si somministra con superficialità !! ). E’ contenuto nelle bombole ( più o meno grandi ) dotate di un manometro ( per visualizzare q.tà di O2 presente all’interno ) e di un erogatore a cui è collegato un gorgogliatore o umidificatore, nel quale si versa acqua distillata . La sua somministrazione avviene mediante maschera o occhiale, in base al flusso che si deve erogare. L’ossigeno può essere erogato collegando la maschera adatta all’erogatore fisso presente in ambulanza o in quelli collocati a parete nelle strutture ospedaliere o nelle case di cure che posseggono impianto centralizzato . • Controllare che la quantità nella bombola sia sufficiente • Fare attenzione alla velocità di somministrazione del gas che ci verrà prescritta dal medico ( lt / minuto ) • Evitare si somministrare ossigeno vicino a fonti di calore o a situazioni in cui vi sono fiamme libere ( sigarette, stufe o camini accesi ecc. ) E’ un situazione clinica caratterizzata da grave e generalizzata riduzione della perfusione sanguigna, e quindi dell’ossigenazione agli organi, che produce, se protratta nel tempo,alterazioni cellulari irreversibili. Si tratta di una emergenza ad altissimo rischio, gravata da forte mortalità. Shock ipovolemico Dovuto a riduzione del volume ematico circolante per : perdita di sangue per emorragia ( shock emorragico ) perdita di plasma per ustioni o lesioni da diarrea profusa associata a vomito schiacciamento; Dovuto a diminuzione della forza di contrazione del cuore per: • Infarto miocardico acuto • Scompenso cardiaco • Malattie valvolari cardiache • Folgorazione Dovuto ad una vasodilatazione coordinata dal sistema nervoso in caso di : Lesioni midollari e/o cerebrali Politraumatismi • Allergeni stagionali • Assunzioni di farmaci • Punture d’insetti o morsi di animali • Più raramente allergie alimentari Insorgenza di una “ setticemia “ ( infezione generalizzata ) in caso di: Gravi infezioni ( spesso in corso di ustioni gravi ) Frequenza cardiaca aumentata con polso appena percettibile ( polso piccolo ) Cute sudata con colorito cereo Respiro superficiale ed accelerato Comportamento inquieto con senso di angoscia SI TRATTA DI UN’ EMERGENZA ASSOLUTA Il trattamento è in funzione della causa • posizionare il paziente disteso supino con gli arti sollevati ( posizione anti shock ) • allentare indumenti stretti ( cravatte, giubbini ) • somministrare ossigeno ad alti flussi • ricoprirlo per evitare ipotermia • se è evidente una perdita di sangue esterna, comprimere sul punto di sanguinamento con delle garze o un fazzoletto pulito • rapida ospedalizzazione monitorando parametri vitali • non somministrare bevande !!!! Nel trattare le patologie legate all’apparato cardio polmonare,le giuste manovre e la celerità dell’intervento sono determinanti per la tutela della vita del soggetto Lo shock rappresenta la conseguenza terminale e spesso irreversibile di diverse situazioni, per questo rappresenta una vera e propria emergenza. Necessita pertanto, il paziente in fase di shock, di un immediato trattamento. Da qui l’importanza di un precoce riconoscimento della problematica. Grazieeeeeeee… di cuore !!!