Appunti di Ishtar90
Ormoni
Ormoni tiroidei
Sede di produzione: tiroide, cellule follicolari.
Natura: peptidica.
Enzimi per la sintesi: perossidasi tiroidea.
Sintesi: per la sintesi degli ormoni tiroidei lo iodio è essenziale. Viene assunto con l’alimentazione
in forma ionica (I¯) e il suo livello plasmatico è di 0,3 μg/dl. È assorbito dalla tiroide, dai reni (che
lo espellono tramite l’urina) e dal fegato (dove entra nel circolo entero-epatico tramite la bile). Una
pompa protonica trasporta ioduro e sodio dentro le cellule rispettivamente contro gradiente di
concentrazione e secondo gradiente di concentrazione (trasporto attivo secondario, simporto). Lo
ioduro è poi secreto nella colloide dove, grazie alla perossidasi tiroidea, è ossidato a iodio e può
essere incorporato nell’ormone.
I tireociti sintetizzano tireoglobulina, una glicoproteina con numerosi residui tirosinici, che viene
secreta nella colloide mediante esocitosi.
Il primo prodotto della sintesi è la moni-iodio-tirosina (MIT), che viene poi iodata a diiodio-tirosina
(DIT). Avviene infine la reazione di accoppiamento, in cui la condensazione di due DIT forma T4,
mentre la condensazione di MIT e DIT forma T3. La condensazione può avvenire con DIT e MIT
ancora legate alla tireoglobulina (reazione di accoppiamento), oppure vengono prima distaccate
(accoppiamento intermolecolare).
La deiodazione di T4 comporta la formazione del 87% di T3 e del 95% di RT3 in circolo.
Concentrazione plasmatica: T4 8 μg/dl; T3 0,15 μg/dl.
Trasporto: per affinità, la maggior parte di T4 si lega alla prealbumina legante tiroxina (TBG),
oltre che all’albumina e alla transtiretina. T3 si lega maggiormente all’albumina e a TBG.
Solo la quota di ormone libera è fisiologicamente attiva sui recettori. Una diminuita concentrazione
di T3 e T4 liberi provoca la secrezione di TSH che, a sua volta, aumenta la sintesi e la secrezione
degli ormoni tirodei. In caso di aumento di T3 e T4 liberi provoca eventi esattamente opposti.
Recettori: TRα1; TRα2 (non lega T3); TRβ1; TRβ2. Il complesso recettore-ormone si lega,
assieme ad altri recettori nucleari, al DNA.
Effetti: gli ormoni tiroidei aumentano il metabolismo basale fino al 60-100% al di sopra della
norma (ad eccezione di cervello, gonadi linfonodi, milza e ipofisi anteriore).
 Aumenta il metabolismo degli acidi grassi, con conseguente sviluppo di calore. Aumenta
anche l’attività della pompa sodio/potassio. Aumenta il catabolismo proteico, con
conseguente maggiore escrezione di azoto tramite le urine. In caso di ipertiroidismo,
compare debolezza muscolare (miopatia tireotossica). Se l’assunzione di alimenti non è
aumentata, si ha perdita di peso.
Aumentando il metabolismo, aumenta anche il fabbisogno di vitamine.
Aumenta la secrezione di latte.
 Diminuzione delle resistenze periferiche dovuta all’aumento della vasodilatazione cutanea,
con conseguente aumento del flusso sanguigno e aumento del riassorbimento renale di sodio
e acqua.
Si ha aumento della frequenza cardiaca dovuto all’aumento dell’eccitabilità del cuore;
l’aumento dell’inotropismo (contrattilità) del cuore determina l’aumento della gittata
cardiaca. La pressione arteriosa media non varia.
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L’aumento del metabolismo determina un aumentato utilizzo di ossigeno, con conseguente
aumento di anidride carbonica del sangue; questi effetti sono tali da attivare tutti i
meccanismi che aumentano stimolano la frequenza e la profondità del respiro.
Il metabolismo del glucosio è incrementato da un aumento del metabolismo basale e, di
conseguenza, il pancreas secerne maggiori quantità di insulina.
Gli ormoni tiroidei sono essenziali per una normale crescita e maturazione dello scheletro, di
conseguenza cresce la richiesta di paratormone.
Gli ormoni tiroidei riducono il livello di colesterolo aumentando il numero di recettori per le
LDL prima che il metabolismo basale aumenti.
Gli ormoni tiroidei aumentano la velocità di inattivazione dei glucocorticoidi da parte del
fegato, dando luogo, per feedback negativo, a una maggiore produzione di ACTH, che
provoca quindi un’aumentata secrezione di glucocorticoidi surrenalici.
Gli ormoni tiroidei provocano ipercalcemia e ipercalciuria (talvolta anche osteoporosi).
Degradazione: deiodasi D1 (fegato, tiroide, iposifi e reni) D2 (cervello e grasso bruno) e D3
(cervello). Fonte principale di RT3 nel sangue. Contengono tutte l’aa selenocisteina.
TSH
Sede di produzione: lobo anteriore ipofisi.
Natura: glicoproteina la cui subunità α è identica alle subunità α di LH, FSH e hCG, mentre la
subunità β è specifica per quest’ormone.
Trasporto: libero nel sangue.
Recettori: recettori a serpentina accoppiati, tramite proteina G, alla fosfolipasi C.
Effetti: provoca aumento della captazione di ioduro, nuova sintesi di tireoglobulina nella colloide,
sintesi e secrezione di T3 e T4. L’aumento di ormoni liberi ne sangue agisce sull’ipotalamo e
sull’ipofisi, inibendo la secrezione e la sintesi di TRH (tripeptide prodotto dalla porzione parvi
cellulare e dal nucleo paraventricolare dell’ipotalamo, che aumenta la secrezione di TSH e, in parte,
di prolattina) e TSH. Il TRH è anche inibito dallo stress, mentre somatostatina e dopamina agiscono
a livello ipofisario, inibendo il TSH.
Insulina
Sede di produzione: pancreas, cellule B
Natura: polipeptide, ha due catene amminoacidiche legate con ponti disolfuro.
Sintesi: sintetizzata come preproinsulina, contiene un peptide segnale che viene tagliato quando
entra nel RE, diventando proinsulina. Qui presenta il peptide di connessione C, che facilita il
corretto ripiegamento della proteina; il peptide viene tagliato da due proteasi nell’apparato di Golgi
e viene rilasciata insulina tramite esocitosi.
Concentrazione plasmatica: 5 nmol/ml a digiuno.
Recettori: tetramero costituito da due subunità glicosidiche α e 2 β che dimerizza quando si lega
con l’insulina. Ha attività tirosin-kinasica.
Effetti: l’effetto netto è l’immagazzinamento di glucidi, lipidi e proteine (azione anabolizzante).
 Il glucosio entra nelle cellule dal lume intestinale e dal lume dei tubuli renali rispettivamente
attraverso SGLT1 e SGLT2 (proteina che lascia passare glucosio per trasporto attivo
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secondario con il sodio ). Gli altri tessuti dell’organismo utilizzano le proteine GLUT
(proteina con 12 domini transmembrana e C-term e N-term citoplasmatici, lascia passare
glucosio per diffusione facilitata).
Esistono sette tipi di GLUT con differente affinità per il glucosio (GLUT 1 e GLUT 3
hanno un’altissima affinità per il glucosio, in modo da poter raggiungere la velocità massima
di trasporto anche durante ipoglicemia, e si trovano nel cervello, nella placenta e in molti
altri organi; GLUT 2 ha una bassa affinità per il glucosio cosicché, anche ad alte
concentrazioni del glucide, non si raggiunga mai la velocità massima di trasporto e quindi la
saturazione del trasportatore. Si trova sulle membrane basolaterali degli enterociti).
GLUT 4 è il trasportatore del glucosio dipendente da insulina: si trova immagazzinato nelle
vescicole delle cellule muscolari scheletriche che, a causa della stimolazione dell’insulina, si
fondono con la membrana cellulare, in modo da esporre il trasportatore.
L’insulina aumenta l’attività di esochinasi che aumentano la fosforilazione di glucosio nella
cellula, in modo da mantenere bassa la concentrazione della forma libera, facilitandone la
diffusione.
 L’insulina provoca l’entrata di potassio nelle cellule.
 Favorisce la glicogeno sintesi , la lipogenesi (attraverso frammenti a due atomi di carbonio
ottenuti dalla glicolisi) e l’anabolismo proteico (che stimola la crescita).
Regolazione:
 L’iperglicemia aumenta la secrezione di insulina. Il glucosio entra nella cellula B del
pancreas e viene catabolizzato, formando ATP. Sulle membrane delle cellule B sono
presenti canali per il potassio sensibili alla concentrazione di ATP: in assenza di questa
molecola, il canale è aperto e permette l’efflusso di potassio; una volta che viene prodotto
ATP, questo si lega al canale, determinandone la chiusura. Ciò provoca la depolarizzazione
della membrana, che attiva i canali voltaggio dipendenti per il calcio. L’ingresso di calcio
determina quindi l’esocitosi rapida di insulina.
Il ciclo del piruvato genera glutammato, che agisce su un secondo pool di granuli secretori,
diminuendo il pH al loro interno, e provoca il loro rilascio (fase prolungata della risposta
insulinica al glucosio). Amminoacidi e β-chetoacidi stimolano lo stesso meccanismo.
 I recettori β-adrenergici stimolano la produzione di insulina, mentre gli α2-adrenergici la
inibiscono.
 La stimolazione vagale aumenta la secrezione di insulina, mentre la stimolazione dei nervi
simpatici la inibisce.
 T3 e T4 stimolano la secrezione di insulina.
 GH stimola la secrezione di insulina. Agiscono sinergicamente per favorire la crescita.
 CCK, glucagone e gastrina stimolano la secrezione di insulina.
Glucagone
Sede di produzione: pancreas, cellule A
Natura: polipeptide lineare.
Recettori: recettori a serpentina accoppiati a proteina G che attiva la cAMP ciclasi.
Effetti: ha azione catabolica.
 Induce iperglicemia. È glicogenolitico, gluconeogenico, lipolitico e chetogenico (non causa
glicogeno lisi nel muscolo). Nel fegato aumenta la gluconeogenesi a partire da amminoacidi
e la chetogenesi a partire da malonil-CoA.
 Ha effetto inotropo positivo senza aumentare il batmotropismo (eccitabilità).
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Regolazione:
 L’ipoglicemia (durante il digiuno o dopo attività fisica) stimola la produzione di glucagone.
 L’ipergligemia inibisce la secrezione di glucagone: le cellule B, quando attivate
dall’iperglicemia, secernono GABA che agisce sulle cellule pancreatiche A legandosi a
recettori GABA a (canali per il cloro che iperpolarizzano la cellula).
 Un pasto proteico aumenta la secrezione di glucagone.
 Sia la stimolazione vagale, sia la stimolazione dei nervi simpatici (mediante recettori βadrenergici) aumentano la secrezione di glucagone.
 Grazie ai glucocorticoidi, il glucagone può avviare la gluconeogenesi nel digiuno.
 CCK e gastrina aumentano la secrezione di glucagone; la secretina la inibisce.
Noradrenalina e adrenalina
Sede di produzione: midollare del surrene.
Natura: peptidica.
Enzimi per la sintesi: Dopa- β-idrossilasi, feniletanolamin-N-metiltransferasi
Sintesi: la noradrenalina si forma per idrossilazione e decarbossilazione della tirosina, l’adrenalina
per metilazione della noradrenalina. La Dopa- β-idrossilasi converte la dopa in noradrenalina; la
feniletanolamin-N-metiltransferasi catalizza la sintesi di adrenalina dalla noradrenalina.
Trasporto: adrenalina e noradrenalina solfatati nel plasma sono inattivi.
Concentrazione plasmatica: noradrenalina 300 pg/ml, adrenaina 30 pg/ml, dopamina 35 pg/ml
Recettori: recettori α, che sono divisi in α1 e α2 (legano soprattutto noradrenalina) e recettori β,
divisi in β 1, β2 e β3 (legano soprattutto adrenalina). Sono recettori a serpentina associate a proteine
G.
Effetti: la secrezione è attivata da stimolazione colinergica, che apre i canali per il calcio, il cui
aumento della concentrazione nel LIC stimola l’esocitosi dei granuli secretori.
 Esercitano effetti metabolici che producono glicogeno lisi e mobilitazione degli acidi grassi
nel fegato e nel muscolo scheletrico, aumento del lattato nel plasma e stimolazione del
metabolismo energetico.
 Sia l’adrenalina che la noradrenalina, legandosi al recettore β1, aumentano l’inotropismo, il
cronotropismo e il batmotropismo del cuore isolato.
 La noradrenalina, tramite recettori α, determina vasocostrizione nella maggior parte degli
organi, mentre l’adrenalina, legandosi a recettori β, stimola la vasodilatazione del fegato e
dei muscoli scheletrici: la vasocostrizione è supercompensata e la resistenza periferica
totale diminuisce.
 La noradrenalina provoca aumento delle pressioni sistolica e diastolica, ma queste
variazioni di pressione sono percepite dai barocettori dei glomi carotici e aortici, i quali
provocano
brachicardia
riflessa
tramite
scarica
vagale.
L’adrenalina aumenta l’ampiezza della pressione differenziale (pressione sistolica –
pressione diastolica), tuttavia la variazione non può essere modulata dai barocettori, perciò
l’effetto netto sarà l’aumento della frequenza e della gittata cardiaca.
 Le catecolamine aumentano lo stato di vigilanza (la scarica di noradrenalina aumenta negli
stress emozionali ai quali si è abituati, l’adrenalina aumenta in situazioni nuove).
 Provocano entrambe glicogenolisi e iperglicemia: i recettori β aumentano cAMP attivando
la fosforilasi, i recettori α aumentano il calcio intracellulare. Aumenta quindi il
metabolismo e l’ossidazione del lattato.
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Sia l’adrenalina (tramite recettori β2) sia la noradrenalina provocano il rilascio di potassio
da parte del fegato, con un iniziale aumento della sua concentrazione plasmatica, seguito
poi da un aumentato ingresso di potassio nelle cellule muscolari scheletriche, che fa
diminuire la kaliemia.
Stimola la sintesi di eritropoietina.
Provocano la vasocostrizione delle arteriole afferenti ed efferenti del rene, con conseguente
diminuzione del flusso ematico renale e della VFG.
Degradazione: monoammino-ossidasi e catecol-O-metil-transferasi.
Glucocorticoidi (cortisolo e corticosterone)
Sede di produzione: zona fascicolata, corticale del surrene
Natura: steroidea,
Enzimi per la sintesi: enzimi della superfamiglia del citocromo P450.
Sintesi: la colesterol-desmolasi converte il colesterolo in pregnenolone. L’enzima 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte il pregnenolone in progesterone. La 17α-idrossilasi converte il
pregnenolone in 17-idrossipregnenolone e il progesterone in 17-idrossiprogesterone (la 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte 17-idrossipregnenolone in 17-idrossiprogesterone). La 21-βidrossilasi converte il progesterone in 11-desossicorticosterone e il 17-idrossiprogesterone in 11desossicortisolo. La 11-β-idrossilasi converte infine 11-desossicorticosterone e 11-desossicortisolo
rispettivamente in corticosterone e cortisolo.
Concentrazione plasmatica: cortisolo 13,5 μg/dl.
Proteine plasmatiche: transcortina (Cortysol Binding Protein o CBP), in minima parte si lega
all’albumina. La transcortina è sintetizzata dal fegato e la produzione è incrementata dagli
estrogeni. Allo stato legato, gli steroidi sono fisiologicamente inattivi. Una aumentata
concentrazione di transcortina provoca la secrezione di ACTH che, a sua volta, aumenta la sintesi e
la secrezione di cortisolo e corticosterone. La diminuzione di transcortina provoca eventi
esattamente opposti.
Recettori: recettore citoplasmatico che agisce come fattore di trascrizione.
Effetti: sono ormoni essenziali per la sopravvivenza dell’individuo. Hanno effetto diabetogeno.
 Aumento del catabolismo proteico con aumento della gluconeogenesi epatica; aumento della
glicogeno sintesi e la chetogenesi nel fegato; inibizione dell’utilizzazione periferica del
glucosio rispetto all’insulina ematica; inibizione della fosforilazione del glucosio.
Sono risparmiati da questa azione anti-insulinica e diabetogena il cuore e il cervello.
 Inibizione della secrezione di ACTH.
 Aumento della reattività dei vasi sanguigni alle catecolamine, con risposta positiva alle
situazioni di stress.
 Aumento dell’escrezione urinaria di acqua (sebbene non se ne conosca il meccanismo
fisiologico).
 Riduzione del numero degli eosinofili, dei basofili e dei linfociti circolanti (blocca la
componente infiammatoria della reazione allergica).
 Aumento la quantità di eritrociti, piastrine e neutrofili.
 Inibizione della formazione e dell’attività degli osteoclasti, con conseguente ipocalcemia.
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Degradazione: 11β-idrossisteroido-deidrogenasi. Il tipo 1 funziona da reduttasi e forma cortisolo
dal corticosterone; il tipo 2 converte unilateralmente il cortisolo a cortisone.
ACTH
Sede di produzione: lobo anteriore ipofisi.
Natura: polipeptide a catena singola i cui primi 23 aa costituiscono il “nucleo attivo” della
molecola e presenta una “coda” che stabilizza la catena.
Concentrazioni plasmatiche: 25 pg/ml.
Effetto: aumenta la produzione di glucocorticoidi e la sensibilità del corticosurrene alle successive
dosi di ACTH. È secreto con scariche più frequenti nel primo mattino (prima del risveglio) e meno
frequenti la sera: questo ritmo è definito circadiano.
Aumenta notevolmente nelle situazioni di stress e la sua secrezione è stimolata da CRH, un
polipeptide prodotto dai nuclei paraventricolari e dall’eminenza mediana dell’ipotalamo.
L’aumento di ormoni liberi nel sangue agisce sull’ipotalamo e sull’ipofisi, inibendo la secrezione e
la sintesi di CRH e ACTH (azione a feedback negativo).
Mineralcorticoidi (aldosterone)
Sede di produzione: zona glomerulare, corticale del surrene.
Natura: steroidea
Enzimi per la sintesi: aldosterone sintasi (superfamiglia citocromo P450).
Sintesi: la colesterol-desmolasi converte il colesterolo in pregnenolone. L’enzima 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte il pregnenolone in progesterone. La 17α-idrossilasi converte il
pregnenolone in 17-idrossipregnenolone e il progesterone in 17-idrossiprogesterone (la 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte 17-idrossipregnenolone in 17-idrossiprogesterone). La 21-βidrossilasi converte il progesterone in 11-desossicorticosterone. La 11-β-idrossilasi converte 11desossicorticosterone. L’aldosterone sintasi converte infine il corticosterone in aldosterone.
L’angiotensina II si lega ai recettori AT2 della zona glomerulare stimola la conversione del
colesterolo in pregnenolone e facilita l’azione dell’aldosterone sintasi.
Concentrazione plasmatica: da 0,0006 μg/dl.
Recettori: recettore citoplasmatico che agisce come fattore di trascrizione.
Effetti: Agisce sulle cellule principali del tubulo collettore corticale legandosi ad un recettore
citoplasmatico e aumentando conseguentemente il riassorbimento di sodio e potassio.
Il complesso recettore-ligando altera infatti la trascrizione di mRNA, producendo due effetti: uno
aumenta l’attività dei canali per il sodio e per il potassio (effetto rapido), l’altro aumenta la sintesi di
questi canali (effetto lento).
Aumenta il passaggio di potassio nelle cellule.
Regolazione:
 Forti dosi di ACTH (in ambito fisiologico) stimola la produzione di aldosterone.
 L’aumento delle concentrazioni di potassio incrementa la secrezione di aldosterone.
 Un aumento del sistema renina-angiotensina II incrementa moltissimo la secrezione di
aldosterone (è molto importante nel controllo a lungo termine della pressione arteriosa).
Degradazione: nel fegato e nei reni viene glucuronato.
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Angiotensina
Sede di produzione: fegato.
Natura: proteina globulinica
Recettori: recettori a serpentina accoppiati, tramite proteina G, alla fosfolipasi C. AT1 (fibrocellule
muscolari lisce delle artetiole precapillari), AT2 (ghiandola surrenale), AT3 (organo sub-fornicale
del cervello).
Effetto e regolazione: le cellule juxtaglomerulari del rene producono prorenina, che viene poi
convertita in renina e secreta nel sangue. La renina è un’enzima che agisce su una globulina,
l’angiotensinogeno, convertendolo in angiotensina I, forma poco attiva dell’ormone. A livello dei
polmoni (ma anche in altri distretti del corpo) l’angiotensina I viene convertito in angiotensina II,
l’ormone con piena attività fisiologia, dalla chininasi II, detta anche ACE (Angiotensin Converting
Enzyme).
A questo punto l’angiotensina II determina:
 Vasocostrizione generalizzata, in particolare delle arteriole efferenti del rene: si previene la
diminuzione della pressione idrostatica a livello glomerulare, impedendo la diminuzione
della VFG, e si riduce il flusso ematico attraverso i capillari peritubulari, favorendo il
riassorbimento netto di sodio e acqua a livello dei tubuli prossimali.
 Stimola direttamente il riassorbimento di acqua e di sodio nei tubuli prossimali, nell’ansa di
Henle, nei tubuli distali e nei tubuli collettori.
 Legandosi ai recettori AT2 del corticosurrene, provoca la secrezione di aldosterone,
mineralcorticoide responsabile del riassorbimento di sodio.
La sua funzione fondamentale è di permettere ampie variazioni della quantità di sale ingerit senza
che si verifichino variazioni sensibili nel volume del LEC e nella pressione arteriosa.
Un piccolo aumento del sale totale determina un piccolo aumento del volume del LEC e,
conseguentemente, aumento della pressione arteriosa. Si avrà quindi l’attivazione dei riflessi dei
recettori a bassa pressione (atrio destro, vasi sanguigni polmonari) che proiettano al tronco
encefalico per diminuire la scarica simpatica che proietta ai reni e diminuire il riassorbimento di
sodio. Aumenta la natriuresi pressoria a causa dell’aumento della pressione arteriosa. Il sistema
renina-angiotensina viene soppresso e la stimolazione dei sistemi natriuretici viene aumentata.
La soppressione del sistema renina-angiotensina provoca un minore riassorbimento tubulare di
sodio e acqua. Il risultato netto è quello di rendere minimi l’aumento del volume di LEC e della
pressione arteriosa.
Il sistema renina-angiutensina è un potente amplificatore della natriuresi pressoria nel mantenere
stabile la pressione sanguigna e il volume di LEC.
Vitamina D
Sede di produzione:cute (buona parte assunto col cibo).
Natura: steroidea.
Enzimi per la sintesi: 25-idrossilasi, 1α-idrossilasi (superfamiglia citocromo P450).
Sintesi: nel fegato, la vitamina D3 è convertita dalla 25-idrossilasi in 25-idrossicolecalciferolo che è
poi convertito, nei tubuli renali prossimali, dalla 1α-idrossilasi in 1,25-diidrossicolecalciferolo.
Concentrazione plasmatica: 25-idrossicolecalciferolo 30 ng/ml; 1-25-diidrossicolecalciferolo 0,03
ng/ml.
Proteine plasmatiche: proteina legnte la vitamina D.
Recettori: recettore citoplasmatico che agisce come fattore di trascrizione.
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Effetti: aumento di calcio e fosfato nel LEC. La pompa implicata nel pompaggio all’interno dalle
cellula di calcio è una pompa Ca2+ - H+ - ATPasi. Il calcio che entra nelle cellule si lega alle
calbindine D che ne facilitano il trasporto attraverso la membrana baso-laterale.
 Stimola l’assorbimento di calcio e di fosfati dall’intestino.
 Abbassa l’escrezione renale del calcio e del fosfato dal rene.
 Aiuta l’ormone paratiroideo a riassorbire l’osso (in piccole dosi promuove la calcificazione
dell’osso).
Paratormone
Sede di produzione: paratiroidi.
Natura: polipeptide lineare.
Sintesi: viene inizialmente sintetizzato come prepro-PTH e contiene una sequenza pilota che viene
tagliata quando entra nel RE, diventanto pro-PTH. Nell’apparato di Golgi subisce un ulteriore taglio
e viene rilasciato PTH.
Concentrazione plasmatica: 10-55 pg/ml.
Recettori: hPTH/PTHrP (lega anche la proteina correlata alle paratiroidi); PTH2 (cervello,
placenta, pancreas). Sono recettori a serpentina accoppiati a proteina G che attiva la cAMP ciclasi.
Effetto: aumento della calcemia.
 Riassorbimento di calcio e fosfato tramite osteolisi.
 L’osteolisi aumenta la concentrazione ematica di fosfato, che verrà filtrato a livello del
glomerulo renale. IL PTH diminuisce la capacità massima di trasporto delle proteine addette
al riassorbimento di fosfato dal lume dei tubuli distali, aumentando quindi la sua escrezione.
 Aumenta il riassorbimento di calcio nei tubuli distali e nel segmento spesso dell’ansa di
Henle.
 Stimola la produzione della vitamina D.
Degradazione: viene demolito nel fegato.
Calcitonina
Sede di produzione: cellule parafollicolari (cellule C), tiroide.
Natura: polipeptide lineare.
Effetti: riduce la calcemia (la calcitonina plasmatica è direttamente proporzionale alla calcemia).
 Riduzione dell’attività degli osteoclasti (azione rapida) e riduce una loro nuova formazione
(azione lenta e duratura).
 Aumenta l’escrezione di calcio con l’urina
Somatotropina (ormone della crescita).
Sede di produzione: lobo anteriore, iposifi.
Natura: polipeptide lineare.
Concentrazione plasmatica: 3 ng/ml.
Proteine plasmatiche: frammento del dominio extra-cellulare del recettore per GH.
Recettori: proteina transmembrana che dimerizza quando si lega all’ormone. Ha attività tirosinakinasica e attiva la via JAK2-STAT.
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Effetti: stimola una crescita generalizzata dei tessuti. È diabetogeno. Ha una bassa velocità di
sintesi ed è secreta in piccole quantità molto concentrate. Sono altamente affini ai loro recettori.
 Accelerazione della condrogenesi, con conseguente aumento di statura.
 Stimolazione dell’anabolismo proteico con deposizione di proteine nei tessuti; aumento di
trasporto di amminoacidi attraverso le membrane cellulari; aumento della sintesi proteica;
diminuzione del catabolismo proteico.
 Utilizzazione degli acidi grassi come substrato energetico e aumento della chetogenesi.
 Diminuzione dell’utilizzo di carboidrati.
 Aumento dell’assorbimento intestinale di calcio (bilancio positivo di azoto).
Regolazione:
 Azione sinergica con l’insulina.
 Amplificazione degli effetti grazie alle somatomedine.
 GRH aumenta la secrezione di GH. GRH viene stimolato da: ipoglicemia, aumento di
amminoacidi nel plasma, stimoli stressanti, stimolazione da parte di L-dopa. Un picco della
secrezione di GH è riscontrato prima di andare a dormire.
 La somatostatina inibisce la secrezione dell’ormone della crescita; inibisce anche la
secrezione di insulina, glucagone e polipeptide pancreatico.
Degradazione: è metabolizzato nel fegato.
Prolattina
Sede di produzione: lobo anteriore ipofisi.
Natura: polipeptide lineare con 3 ponti disolfuro.
Concentrazione plasmatica: 5 ng/ml.
Recettori: proteina transmembrana che dimerizza quando si lega all’ormone. Ha attività tirosinakinasica e attiva la via JAK2-STAT.
Effetti: causa la secrezione di latte (quando la ghiandola mammaria è stata preparata da estrogeni e
progesterone).
 Aumenta la produzione di caseina e lattoalbumina.
 Inibisce gli effetti delle gonadotropine.
Regolazione: è normalmente inibita dal PIH (ormone prolattina-inibente).
 Attività fisica, stress e stimolazione dei capezzoli (suzione) aumentano la secrezione.
 La concentrazione sale dall’inizio del sonno e rimane costante per tutta la sua durata.
 La concentrazione sale in gravidanza, raggiungendo il massimo al momento del parto.
 TRH e TSH aumentano la secrezione di prolattina.
 L-dopa, dopamina e agonisti della dopamina inibiscono la sua secrezione. La prolattina
facilita la produzione di dopamina nell’eminenza mediana, agendo con un meccnismo a
feedback negativo sull’ipotalamo.
Testosterone
Sede di produzione: cellule di Leydig, testicoli.
Natura: steroidea.
Enzimi per la sintesi: a partire da deidroepiandrosterone e dall’androstenedione. La 5 α-reduttasi
trasforma il testosterone nel diidrotestosterone.
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Appunti di Ishtar90
Sintesi: la colesterol-desmolasi converte il colesterolo in pregnenolone. L’enzima 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte il pregnenolone in progesterone. La 17α-idrossilasi converte il
pregnenolone in 17-idrossipregnenolone e il progesterone in 17-idrossiprogesterone (la 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte 17-idrossipregnenolone in 17-idrossiprogesterone). La 17-20 liasi
converte 17-idrossipregnenolone in deidroepiandrosterone e 17-idrossiprogesterone in
androstenedione (la 3β-idrossi-steroido-deidrogenasi converte 17-idrossipregnenolone in 17idrossiprogesterone e il deidroepiandrosterone in androstenedione). Dall’androstenedione si forma
testosterone che, grazie alla 5 α-reduttasi diventa diidrotestosterone.
Concentrazione plasmatica: 4-9 mg/dl.
Proteine plasmatiche: globulina legante steroidi sessuali, albumina.
Recettori: recettore citoplasmatico che agisce come fattore di trascrizione. Il complesso recettorediidrotestosterone è più stabile rispetto al complesso testosterone-recettore ed amplifica l’azione di
quest’ultimo.
Effetto: sviluppa e mantiene i caratteri sessuali maschili secondari.
 Nel feto, il testosterone determina la discesa dei testicoli nello scroto e lo sviluppo di
prostata e delle vie spermatiche, mentre inibisce la formazione degli organi genitali
femminili.
 Durante la pubertà, fa aumentare di dimensioni il pene, lo scroto e i testicoli.
 Il testosterone aumenta la peluria sul corpo ma riduce la crescita dei capelli nelle porzioni
fronto-laterali del capo.
 Determina ipertrofia della mucosa laringea, con aumento dell’angolo interno della
cartilagine tiroidea ed abbassamento della voce.
 Il testosterone aumenta lo spessore della cute e contribuisce allo sviluppo dell’acne.
 Il testosterone promuove lo sviluppo muscolare grazie all’anabolismo delle proteine.
 Stimola la formazione di matrice ossea e la ritenzione di calcio, determinando un
accrescimento della statura.
Regolazione:
 LH aumenta la secrezione.
Il testosterone agisce a livello ipotalamico, inibendo il rilascio di GnRH che, a sua volta, inibisce la
secrezione di LH e FSH.
Estrogeni (estrone ed estradiolo)
Sede di produzione: cellule della teca interna e della granulosa, ovaio.
Natura: steroidea.
Enzimi per la sintesi: aromatasi converte il testosterone in estradiolo e l’androsteneione in estrone.
Sintesi: la colesterol-desmolasi converte il colesterolo in pregnenolone. L’enzima 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte il pregnenolone in progesterone. La 17α-idrossilasi converte il
pregnenolone in 17-idrossipregnenolone e il progesterone in 17-idrossiprogesterone (la 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte 17-idrossipregnenolone in 17-idrossiprogesterone). La 17-20 liasi
converte 17-idrossipregnenolone in deidroepiandrosterone e 17-idrossiprogesterone in
androstenedione (la 3β-idrossi-steroido-deidrogenasi converte 17-idrossipregnenolone in 17idrossiprogesterone e il deidroepiandrosterone in androstenedione). Dall’androstenedione si forma
testosterone. L’ aromatasi converte il testosterone in estradiolo e l’androsteneione in estrone.
L’androstenedione può passare dalle cellule della teca interna alle cellule della granulosa, le quali lo
convertono in estradiolo.
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Appunti di Ishtar90
Concentrazione plasmatica: 36 μg/dl inizio fase follicolare, 380 μg/dl subito prima
dell’ovulazione, 250 μg/dl nella fase medio luteinica.
Proteine plasmatiche: albumina, globulina legante steroidi sessuali.
Recettori: ER-α (utero, reni, fegato cuore), ER-β (sistema emopoietico e SNC). Fanno parte della
superfamiglia dei recettori nucleari.
Effetti: determina lo sviluppo degli organi sessuali durante la vita fetale, la proliferazione dei
follicoli ovarici e l’aumento della motilità delle tube uterine.
 Promuovono la maturazione del follicolo dominante durante la fase follicolare, con effetto
di retroazione negativa sulla secrezione di LH nella prima fase del ciclo, che poi diventerà
positivo nelle 36-48 ore che precedono l’ovulazione.
 Promuovono lo sviluppo della mammella e delle strutture coinvolte nella produzione di
latte.
 Inibiscono l’attività degli osteoclasti e stimolano l’accrescimento osseo
 Aumentano lievemente le proteine totali, con bilancio leggermente positivo di azoto.
 Aumentano la secrezione di angiotensinogeno.
 Aumenta la produzione di transtiretina.
 Inducono una maggiore vascolarizzazione della pelle e inibisce la formazione dei comedoni.
Progesterone
Sede di produzione: corpo luteo, ovaio. Placenta, utero (se si instaura la gravidanza).
Natura: steroide C21.
Enzimi per la sintesi: enzimi della superfamiglia del citocromo P450.
Sintesi: la colesterol-desmolasi converte il colesterolo in pregnenolone. L’enzima 3β-idrossisteroido-deidrogenasi converte il pregnenolone in progesterone.
Concentrazione plasmatica: 0,9 ng/ml fase follicolare,18 ng/ml fase luteinica.
Recettori: recettore intracellulare legato ad una proteina da shock termico (in assenza dello
steroide). Quando il progesterone si lega al recettore, la shock-protein si libera ed espone il dominio
che andrà ad aderire sul DNA, provocando la trascrizione genica. La RU-486 compete con il
progesterone nel legame con il recettore ed impedisce il distacco della shock-protein.
Effetti: promuove i cambiamenti secretori nell’endometrio a partire dall’ovulazione, in maniera da
preparare l’utero per l’impianto dell’ovulo fecondato. Se non si instaura la gravidanza, i livelli di
progesterone (e di estrogeni) calano repentinamente, determinando la mestruazione e lo sblocco di
FSH e LH, che determineranno un nuovo ciclo mestruale. Nel caso in cui si instauri la gravidanza,
il progesterone continua ad essere prodotto dal corpo luteo (gravidico) per tre mesi,
successivamente viene prodotto dalla placenta.
 Ha effetto antiestrogenico, diminuendo l’eccitabilità del miometrio.
 Stimola lo sviluppo dei lobuli e degli alveoli mammari.
 È termo genico.
Relassina:ormone polipeptidico che rilassa la sinfisi pubica e le articolazioni del cingolo pelvico;
ammorbidisce la cervice uterina, facilitando il parto. Inibisce le contrazioni uterine. Esistono due
forme simili dell’ormone e assomigliano all’IGF-II (somatomedine).
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FSH
Sede di produzione: lobo anteriore ipofisi.
Natura: glicoproteina la cui subunità α è identica alle subunità α di LH, TSH e hCG, mentre la
subunità β è specifica per quest’ormone.
Concentrazione plasmatica: nell'uomo sono da 1,5 a 12 U/L; nella donna in fase follicolare da 5 a
20 U/L, al picco ovarico da 15 a 30 U/L, in fase luteinica da 5 a 15 U/L.
Recettori: recettori a serpentina accoppiati, tramite proteina G, alla AMP ciclasi.
Effetti e regolazione nell’uomo: l’FSH determina accrescimento delle cellule del Sertoli e la
maturazione degli spermatidi in spermatozoi (azione gametogena, mantenuta anche dagli
androgeni). Stimola la secrezione di ABP (Androgen Binding Protein) e di inibina. Quando si
raggiungono elevati livelli di FSH, quest’ormone stimola le cellule del Sertoli a produrre inibina, la
quale agisce a livello ipofisario, inibendo l’ulteriore secrezione di FSH (azione a feedback
negativo). Lo stesso FSH agisce con meccanismo a feedback negativo sull’ipofisi.
La secrezione di FSH è stimolata da GnRH (fattore di rilascio delle gonadotropine prodotto
dall’ipotalamo) e dalle attivine.
Effetti e regolazione nella donna: la secrezione i FSH e di LH è stimolata da GnRH, la cui
frequenza di scarica è aumentata dagli estrogeni ed inibita dal progesterone. La frequenza è
massima verso la fine della prima fase del ciclo.
L’FSH agisce reclutando numerosi follicoli primari e ne determina l’accrescimento. Intorno al 12°13° giorno si ha un picco di FSH, che determinerà l’ovulazione. Una volta avvenuta l’ovulazione,
l’inibina (la cui concentrazione nella prima fase del ciclo è bassa) e il progesterone intervengono
sull’ipotalamo, inibendo la secrezione di GnRH e, di conseguenza di FSH.
Se non si instaura la gravidanza, i livelli di progesterone (e di estrogeni) calano repentinamente,
determinando la mestruazione e lo sblocco di FSH e LH, che determineranno un nuovo ciclo
mestruale.
LH
Sede di produzione: lobo anteriore ipofisi.
Natura: glicoproteina la cui subunità α è identica alle subunità α di FSH, TSH e hCG, mentre la
subunità β è specifica per quest’ormone.
Concentrazione plasmatica: nell'uomo sono compresi fra 4 e 20 U/L; nella donna in fase
follicolare da 5 a 25 U/L, al picco ovulatorio da 30 a 60 U/L, in fase luteinica da 5 a 15 U/L.
Recettori: recettori a serpentina accoppiati, tramite proteina G, alla AMP ciclasi.
Effetti e regolazione nell’uomo: aumenta la produzione di pregnenolone e, di conseguenza,
aumenta la secrezione di testosterone. Aumenta il tropismo delle cellule di Leydig. La secrezione di
LH è stimolata da GnRH (fattore di rilascio delle gonadotropine prodotto dall’ipotalamo). Il
testosterone agisce a livello ipotalamico, inibendo il rilascio di GnRH che, a sua volta, inibisce la
secrezione di LH e FSH.
Effetti e regolazione nella donna: la secrezione i FSH e di LH è stimolata da GnRH, la cui
frequenza di scarica è aumentata dagli estrogeni ed inibita dal progesterone. La frequenza è
massima verso la fine della prima fase del ciclo.
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Appunti di Ishtar90
LH agisce sulle cellule della teca interna, determinando la secrezione di estrogeni. Questi
promuovono la maturazione del follicolo dominante durante la fase follicolare, con effetto di
retroazione negativa sulla secrezione di LH nella prima fase del ciclo, che poi diventerà positivo
nelle 36-48 ore che precedono l’ovulazione.
Intorno al 12°-13° giorno si ha un picco di LH (dovuto al picco di GnRH) e di estrogeni, che
determinerà l’ovulazione. Al moemnto dell’ondata di LH, la sensibilità delle cellule gonadotrope è
notevolmente aumentata dalla loro esposizione alle scariche intermittenti del GnRH stesso (effetto
auto-innescante).
Una volta avvenuta l’ovulazione, il progesterone interviene sull’ipotalamo, inibendo la secrezione
di GnRH e, di conseguenza di LH.
Se non si instaura la gravidanza, i livelli di progesterone (e di estrogeni) calano repentinamente,
determinando la mestruazione e lo sblocco di FSH e LH, che determineranno un nuovo ciclo
mestruale.
Gonaotropina corionica umana (hCG)
Sede di produzione: sincizio trofoblasto.
Natura: glicoproteina la cui subunità α è identica alle subunità α di LH, FSH e TRH, mentre la
subunità β è specifica per quest’ormone.
Effetti: Azione luteinizzante e luteotropa.
Eritropoietina
Sede di produzione: 90% rene, 10% fegato.
Natura: glicoproteina.
Recettori: proteina lineare con unico dominio transmembrana con attività tirosin-kinasica
(superfamiglia dei recettori per le citochine).
Effetto: la secrezione è stimolata massimamente dall’ipossia e dalle catecolamine con meccanismo
β–adrenergico. La sua azione principale è di stimolare la produzione di proeritroblasti dalle cellule
staminale del midollo osseo e di aumentare la loro velocità di maturazione. Dopo circa 4-5 giorni, si
ha aumento della quantità di eritrociti nel sangue e permane questo stato, finché il soggetto rimane
in ambiente povero di ossigeno o finché non è stata prodotta una quantità sufficiente di eritrociti che
possano sopperire all’ipossia.
Peptide natriuretico atriale
Sede di produzione: cellule muscolari atri, cuore.
Natura: polipeptide con anello formato da un ponte disolforico.
Concentrazione plasmatica: 5 fmol/ml .
Recettori: NPR-A e NPR-B sono proteine transmembrana con domini citoplasmatici che sono
GMP ciclasi; NPR-C agisce mediante proteine G per inibire AMP ciclasi ed è un recettore di
depurazione.
Effetto: la secrezione è stimolata dalla distensione dei ventricoli, dovuta a ipervolemia e
all’aumentata pressione sanguigna. Inibisce il riassorbimento di sodio e di acqua dai tubuli renali,
aumentando l’escrezione urinaria e la conseguente diminuzione della volemia e della pressione
sanguigna.
Vasopressina (Ormone antidiuretico o ADH)
Sede di produzione: lobo posteriore ipofisi
Natura: peptidica.
Recettori: V1a, V1b e V2, accoppiati a proteine G.
Effetto: i meccanismi che aumentano la secrezione di ADH sono
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Appunti di Ishtar90

Aumentata osmolarità del LEC che causa il raggrinzimento di recettori localizzati
nell’ipotalamo anteriore .
 Invio di segnali nervosi alle cellule dell’organo subfornicale (centro della sete) e dell’organo
vascolare della lamina terminale, i quali ritrasmettono all’ipotalamo posteriore.
 Stimolazione e rilascio di ADH.
Gli effetti provocati dall’ADH sono:
 Aumentata permeabilità dell’acqua nelle porzioni terminali dei tubuli distali, dei tubuli
collettori corticali e dei dotti collettori midollari.
 Aumentato riassorbimento di acqua ed escrezione di una piccola quantità di urina
concentrata.
 Aumento della VFG del sodio.
L’aumentata osmolarità genera una diminuzione della volemia con diminuzione della pressione
sanguigna; tale variazione viene percepita dai barocettori carotici e aortici, i quali stimolano riflessi
barocettivi arteriosi e riflessi cardiopolmonari.
Ossitocina
Sede di produzione: lobo posteriore ipofisi
Natura: peptidica.
Effetto: determina la contrazione delle cellule mioepiteliali che rivestono i dotti della ghiandola
mammaria. Durante l’allattamento provoca l’eiezione del latte. Stimoli tattili ed emozionali possono
provocare l’eiezione di latte.
Durante la gravidanza, l’ossitocina causa la contrazione della muscolatura liscia dell’utero. La sua
azione è aumentata dagli estrogeni e ridotta dal progesterone.
Verso il termine della gestazione, l’utero diventa molto più sensibile all’ossitocina esponendo un
maggior numero di recettori per questo ormone. Al momento del parto, i livelli di progesterone
calano drasticamente e i livelli di ossitocina aumentano, determinando dilatazione del collo
dell’utero e la discesa del feto nella via del parto, che a loro volta aumentano ulteriormente la
secrezione di ossitocina (meccanismo a feedback positivo).
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