NERVO GLOSSOFARINGEO (IX n.c.)

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NERVO GLOSSOFARINGEO
(IX n.c.)
lunedì 18 maggio 2009
•
Stretti rapporti
(anatomici e funzionali)
•
Entrambi nervi misti:
funzione motoria
sensitiva
vegetativa
lunedì 18 maggio 2009
I due nervi escono dal bulbo
a livello della
fossetta retro-olivare
(insieme al n. accessorio)
e
si vengono a trovare nella
cisterna pontocerebellare
lunedì 18 maggio 2009
Si dirigono
lateralmente ed in basso
verso il foro lacero posteriore,
dove si impegnano
insieme al nervo spinale e alla
vena giugulare interna.
Nella porzione extracranica,
decorrono
nella loggia retrostiliana,
prima dietro, poi davanti al
fascio vascolare
carotido-giugulare.
lunedì 18 maggio 2009
Ad entrambi sono annessi 2 gangli.
n. glossofaringeo
ganglio superiore
ganglio petroso
n.vago:
ganglio giugulare
ganglio nodoso
Il IX n.c. si porta verso la loggia
prestiliana, inviando come collaterali:
nervo timpanico di Jacobson
rami faringei, tonsillari, quelli per il
muscolo stilofaringeo (elevatore
della faringe) e stiloglosso
lunedì 18 maggio 2009
Le fibre sensitive somatiche originano dal
ganglio superiore.
Il prolungamento centrale fa capo nel tronco
alla radice discendente del V (nucleo del
tratto spinale del V).
Il prolungamento periferico contribuisce
all’innervazione sensitiva della mucosa della
cassa del timpano, tromba di Eustachio, rino
e orofaringe, solco glossoepiglottico, radice
linguale, tonsillare e del velo palatino.
Le fibre sensitive sensoriali o gustative
originano dal ganglio petroso.
Il prolungamento centrale fa capo alla
porzione media del nucleo solitario.
Il prolungamento periferico assicura
l’innervazione gustativa del terzo posteriore
della lingua.
lunedì 18 maggio 2009
Le fibre motrici somatiche originano dal nucleo
ambiguo (insieme a X ed XI), situato nella porzione
ventrolaterale del bulbo.
Le fibre parasimpatiche salivari provenienti dal
nucleo salivatorio inferiore, proseguono nel nervo
di Jacobson che attraversa la cassa del timpano,
riceve fibre simpatiche del plesso carotideo ed
entra come nervo piccolo petroso superficiale nella
cavità cranica. La lascia poi attraverso la fessura
sfeno-petrosa per portarsi al ganglio otico dove
avviene la sinapsi con le fibre post-gangliari che,
seguendo il nervo auricolotemporale, vanno ad
innervare la parotide.
Il nervo carotideo di Hering, che trasporta gli
impulsi chemobarocettori provenienti dal glomo e
dalle pareti del seno carotideo, costituisce la
branca afferente del riflesso del seno carotideo
Rami collaterali sensitivi si distribuiscono alla dura
della fossa cranica posteriore e alla regione del
condotto acustico esterno e dell’orecchio, in
comune con il facciale
lunedì 18 maggio 2009
Il X
n.c. giunto nella loggia
retrostiliana, invia come collaterali:
rami al plesso faringeo per la
muscolatura faringea (ad eccezione
che per lo stilofaringeo) e ai muscoli
palatini tra cui l’elevatore del velo
(ad eccezione del tensore, innervato
dal V).
Le fibre motrici somatiche
originano dal nucleo ambiguo.
Ad esse si aggiunge il contingente di
fibre della porzione bulbare del n.
accessorio (XI) tra cui quelle per i
muscoli laringei, anch’esse
provenienti dal nucleo ambiguo.
lunedì 18 maggio 2009
Le fibre parasimpatiche provengono dal nucleo dorsale del vago, posto
nel bulbo. Si tratta di fibre pregangliari parasimpatiche motorie
viscerali per cuore, organi toracici e addominali.
Le fibre sensitive somatiche originano dal ganglio giugulare.
Il prolungamento centrale termina nel tronco alla radice discendente
del V (nucleo del tratto spinale del V).
Il prolungamento periferico determina l’innervazione sensitiva della
conca auricolare e delle meningi della fcp
Le fibre sensitive sensoriali o gustative originano dal ganglio nodoso.
Il prolungamento centrale fa capo al nucleo solitario.
Il prolungamento periferico innerva la regione epiglottica (emette
rami faringei e nervo laringeo superiore).
Le fibre sensitive afferenti dai visceri addominali originano dal ganglio
nodoso.
Il prolungamento centrale termina nel nucleo del fascicolo solitario.
Costituisce la via afferente dell’arco riflesso viscerale vagale.
Nella porzione cervicale, I nervi vaghi emettono i rami cardiaci.
NERVO VAGO DX penetra nel torace dietro alla vena giugulare interna e
davanti all’arteria succlavia. Emette il nervo laringeo ricorrente di
dx, che gira al di sotto dell’arteria stessa prima di portarsi in alto
verso la laringe.
NERVO VAGO SX penetra nel torace posto tra arteria carotide comune
di sx e arteria succlavia sx. Incrocia il lato sx dell’arco aortico
emettendo il nervo laringeo ricorrente di sx.
lunedì 18 maggio 2009
1) plesso faringeo ⇒ gh. Faringee, m.liscia esofagea, a funzione secretoria e motoria.
2) plesso bronchiale e polmonare ⇒funzione motoria e secretoria della trachea, e
diramazioni bronchiali
3) plesso cardiaco
4) plesso gastrico
5) plesso epatico-cistifellea
6) plesso celiaco ⇒ rami vagali insieme alle vie simpatiche contribuiscono all’innervazione
autonomica del duodeno, pancreas e colon fino al Treiz (flessura sin colon trasverso).
lunedì 18 maggio 2009
NUCLEO AMBIGUO: motore
RADICE DISCENDENTE DEL V: sensitivo
somatico
NUCLEO SOLITARIO: sensitivo sensoriale
(gustativo)
NUCLEO SALIVATORIO INFERIORE (IX)
lunedì 18 maggio 2009
VALUTAZIONE FUNZIONALE del IX e X n.c.
•
Studiati insieme
•
Funzioni esplorate: motrici somatiche
sensitive generali
gustative
•
Riflesso faringeo
Branca afferente: IX
Branca efferente: X
centro bulbare
La stimolazione unilaterale di velo palatino, base della lingua, tonsilla, parete posteriore
orofaringe (con un abbassalingua), provoca una contrazione bilaterale dei muscoli
regionali (con retrazione della lingua, elevazione del palato e del faringe), talora
accompagnata da conato di vomito
Quindi nelle lesioni unilaterali di IX e X n.c.:
stimolazione omolaterale al lato leso non ha effetto
stimolazione controlaterale al lato leso evoca risposta puramente unilaterale
lunedì 18 maggio 2009
•
Deglutizione: disfagia da paralisi del velo e del faringe
rigurgito di liquidi dal naso o penetrazione del bolo in trachea
se impossibile: SNG o nutrizione per via parenterale
•
Fonazione: disartria da paralisi del velo
afonia completa
•
Motilità del velo: paralisi
emivelo dal lato leso è abbassato e ugola stirata dal lato sano.
L’asimmetria si accentua facendo pronunciare il suono “AH”.
Nelle lesioni bilaterali: il velo è immobile durante la fonazione
•
Motilità del faringe: paralisi
durante la fonazione l’emifaringe paralizzato è attratto verso il lato sano
(segno della tendina).
Nelle lesioni bilaterali: il faringe è immobile durante la fonazione
lunedì 18 maggio 2009
LESIONE UNILATERALE del IX
•
Molto rara
•
Clinica:
- ipoestesia emifaringe, archi palatini, regione tonsillare e del velo palatino
- ipoestesia ed ipogeusia del III posteriore dell’emilingua (scarsa rilevanza clinica)
- mancanza del riflesso faringeo
- Disfagia per i solidi (paralisi del m. stilofaringeo)
- Iposecrezione salivare (parotide)
NEVRALGIA DEL GLOSSOFARINGEO
•
Soggetti adulti
•
Attacchi di dolore
intenso, trafittivo o a tipo “scossa elettrica”
breve durata (1/2 minuto), frequenza variabile nella giornata, periodo di refrattarietà
sede: quasi sempre unilaterale, base della lingua e parete laterale della faringe
irradiazione: alla tromba di Eustachio, all’orecchio, all’angolo della mandibola
st di accompagnamento: sudorazione, palpitazione, rossore, vertigine
zona “TRIGGER” , fattori scatenanti (masticazione, deglutizione, movimenti linguali)
•
Idiopatica o sintomatica (tumori fcp, tonsilla, faringe)
•
Eziologia sconosciuta
•
Terapia: AED
anestesia locale
chirurgia
lunedì 18 maggio 2009
LESIONE UNILATERALE COMPLETA del X
•
Clinica:
- paralisi del velo palatino: emivelo dal lato leso è abbassato e ugola stirata dal lato sano.
L’asimmetria si accentua facendo pronunciare l suono “AH”.
- paralisi del faringe: durante la fonazione l’emifaringe paralizzato è attratto verso il
lato sano (segno della tendina)
- disfagia, specie per i liquidi
- mancanza del riflesso faringeo e velopalatino
- Paralisi della laringe: voce rauca e flebile, con timbro bitonale o lievemente nasale
(corda vocale in posizione “cadaverica”: immobile in posizione intermedia tra
abduzione ed adduzione)
- Anestesia mucosa laringea, con perdita del riflesso della tosse
(ipoestesia orecchio e faringe se concomita paralisi IX)
- Disturbi vegetativi: tachicardia ed aritmie
lunedì 18 maggio 2009
Riflesso del seno carotideo
•
Il mantenimento di valori costanti di PA è una fondamentale funzione omeostatica al fine di assicurare
un flusso costante agli organi (specie cuore e cervello).
Esiste un’accurata regolazione.
A livello periferico 3 aree recettrici: - zona del seno carotideo
- zona dell’atrio destro
- arco aortico e atrio sinistro
•
Il seno carotideo si trova alla biforcazione della CC e presenta recettori che rispondono a stiramento
e a stimolazione chimica (baro e chemocettori).
•
Se c’è aumento di PA i barocettori inviano stimoli al centro vagale inibitore e inibiscono il centro
cardioacceleratore simpatico. Inoltre si verifica vasodilatazione.
•
Nel passaggio dal clino all’ortostatismo, per la forza di gravità, tende a crearsi un gradiente pressorio
sfavorevole, che determina un modesto calo della PA sufficiente a stimolare il seno carotideo.
Vasocostrizione splancnica e aumento FC per impedire o ridurre la caduta pressoria.
•
L’alterazione di questo meccanismo può essere responsabile di una crisi sincopale
•
COMPRESSIONE MANUALE DEL SENO CAROTIDEO, specie in soggetti con iperreflettività
sinusale, può determinare notevole rallentamento cardiaco, caduta di PA e, in alcuni casi, perdita di
coscienza (sincope seno-carotidea).
lunedì 18 maggio 2009
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