IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO (SNE) È LA TERZA SUDDIVISIONE DEL SNA Il SNE è organizzato in due plessi nella parete del tubo digerente: - Mioenterico (di Auerbach) - Sottomucoso (di Meissner) Sono plessi (fibre nervose interconnesse) ma sono anche gangli perché contengono interi neuroni con il loro pirenoforo Il SNE può funzionare in maniera indipendente dal resto del sistema nervoso. Auerbach Meissner IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO È UNA SPECIE DI “MINI-CERVELLO” DOTATO DI MOLTA AUTONOMIA Nel tubo digerente ci sono circa 5x108 neuroni, cioè circa come in tutto il midollo spinale • Sono presenti tutti gli elementi dei circuiti riflessi • riflessi locali intrinseci alla parete del tubo digerente • Il circuito è organizzato in modo che quando avviene la contrazione in un punto viene fatta rilasciare la muscolatura circolare subito a valle • Pressione minore a valle della regione che contiene materiale nel lume ⇒ progressione del contenuto in direzione oroaborale (“legge dell’intestino”). Sono presenti: • neuroni afferenti • neuroni motori • interneuroni SISTEMA NERVOSO ENTERICO: IL GANGLIO SOTTOMUCOSO NEURONI DEL PLESSO SOTTOMUCOSO: • • prevalgono neuroni afferenti intrinseci che iniziano con una zona recettoriale (chemocettori e meccanocettori) ¾ terminano su interneuroni e su neuroni del plesso mioenterico innescando risposte motorie nel muscolo liscio dello strato circolare ¾ liberano acetilcolina ¾ possono co-liberare: peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) o sostanza-P ¾ sono eccitosecretori sulle ghiandole della parete (acqua, sali, muco) ci sono anche neuroni afferenti estrinseci (soma nel ganglio sensitivo del vago). SISTEMA NERVOSO ENTERICO: IL GANGLIO MIOENTERICO NEURONI DEL PLESSO MIOENTERICO: • Prevalgono neuroni motori che terminano su muscolo liscio della parete soprattutto dello strato circolare • possono essere corti (riflessi locali) o lunghi (anche centimetri) • i neuroni motori eccitatori liberano acetilcolina ¾ possono co-liberare peptidi come sostanza-P ¾ una parte è considerata parasimpatica postgangliare perché riceve da neuroni pregangliari del parasimpatico vagale o del parasimpatico sacrale (nel tratto colon trasversoretto) • I neuroni motori non-colinergici liberano NO, VIP, GABA e sono inibitori. SISTEMA NERVOSO ENTERICO: INTERNEURONI Nei plessi intrinseci della parete, soprattutto nel mioenterico, sono presenti vari tipi di interneuroni corti e lunghi che utilizzano come trasmettitori, co-trasmettitori e neuromodulatori: ATP, NO, serotonina, somatostatina, VIP, sostanza-P. MALATTIA DI HIRSCHSPRUNG • La malattia è dovuta ad anomalie di sviluppo e maturazione del Sistema Nervoso Enterico durante la vita fetale • assenza congenita di gangli del plesso mioenterico o del plesso sottomucoso per una estensione variabile del tratto intestinale • è sempre interessato il retto, solitamente anche il sigma, meno frequentemente tutto il colon • richiede l’asportazione del tratto malformato in quanto i movimenti della parete non sono funzionali. Gli effetti della malattia di Hirschsprung attestano l’importanza del corretto funzionamento del SNE per lo svolgimento di tutta l’attività motoria e l’attività secretoria del tratto digerente entrambe le quali sono essenziali per: - il bilancio energetico dell’organismo - il bilancio materiale - il bilancio idrico e salino - la progressione regolare del contenuto del lume - il mantenimento di un gradiente nella flora intestinale. LA PARETE DEL TRATTO GASTROINTESTINALE HA UNA GRANDE AUTONOMIA MA HA ANCHE UN CONTROLLO ESTRINSECO PARASIMPATICO E ORTOSIMPATICO Ipotalamo SNA: ORTO SNA: PARA Fibre postgangliari Fibre pregangliari + stimoli meccanocettori e chemocettori SNE Effettori: muscolo liscio e ghiandole CONTROLLO ESTRINSECO PARASIMPATICO DELLA PARETE DEL TRATTO GASTROINTESTINALE PARASIMPATICO sul tubo digerente: • le fibre (pregangliari) terminano sui neuroni dei plessi intramurali, soprattutto mioenterico che è detto “ganglio parasimpatico” • utilizza il nervo VAGO dall’esofago fino al colon ascendente compreso • utilizza il Parasimpatico SACRALE nel resto del colon e nel retto • l’effetto è eccito-secretorio per le ghiandole • l’effetto è eccito-motorio per la parete muscolare • ma è inibitorio per gli sfinteri. CONTROLLO ESTRINSECO ORTOSIMPATICO DELLA PARETE DEL TRATTO GASTROINTESTINALE ORTOSIMPATICO sul tubo digerente: • origina nel Midollo Spinale tra T5 e L2 • giunge al digerente con fibre postgangliari (Ganglio Celiaco, Ganglio Mesenterico superiore e inferiore) che terminano su neuroni dei plessi o direttamente sulla muscolatura liscia • l’effetto è inibitorio sulla muscolaris externa • l’effetto è eccitatorio sugli sfinteri • provoca vasocostrizione nel circolo splancnico. Ganglio del SNA Sistema Nervoso Centrale GLI STIMOLI DOVUTI ALLA PRESENZA DI MATERIALE NEL LUME INNESCANO: ¾ RIFLESSI LOCALI (SNE) ¾ RIFLESSI LUNGHI (SOPRATTUTTO PARASIMPATICI) Parasimpatico Chemocett. Meccanocett Osmocett. Effettori: muscolo liscio e ghiandole Chemocettori Meccanocettori Osmocettori LUME DEL VISCERE PARETE DEL TUBO DIGERENTE Neuroni dei gangli intramurali L’AUTONOMIA DEL DIGERENTE È AUMENTATA DALLA PRESENZA DI CELLULE ENDOCRINE NELLA PERETE Vere e proprie cellule ghiandolari endocrine della parete producono ORMONI GASTROINTESTINALI che raggiungono i bersagli per via ematica Neurotrasmettitori liberati nell’interstizio fanno effetto su cellule della parete anche a distanza di centinaia di micron Molte sostanze secrete da cellule epiteliali hanno emivita breve ed azione paracrina su cellule vicine della parete. I MECCANISMI DI CONTROLLO DELLE FUNZIONI GASTROINTESTINALI OLTRE CHE NERVOSI ED ENDOCRINI SONO ANCHE PARACRINI • Cellule enterocromaffini e mastcellule liberano SEROTONINA • Cellule enterocromaffino-simili (ECL) liberano ISTAMINA • Altri mediatori ad azione paracrina: prostaglandine, adenosina, NO • L’azione paracrina si esercita su: muscolo liscio della parete, muscolo liscio dei vasi sanguigni, enterociti, cellule ghiandolari e perfino altre cellule enterocromaffini. L’AUTONOMIA DEL DIGERENTE È AUMENTATA DALLA PRESENZA DI TESSUTO CON CARATTERISTICHE DI AUTOECCITAZIONE Sono presenti Cellule Interstiziali nella parete del tubo digerente, che: • si trovano tra gli strati muscolari • hanno proprietà intermedie tra fibre muscolari lisce e fibroblasti • hanno prolungamenti che formano sinapsi elettriche (gap junction) con la muscolatura vera e propria • hanno variazioni spontanee del potenziale di membrana, ONDE LENTE periodiche, dette RITMO ELETTRICO DI BASE, che si propaga a tutte le cellule vicine causa delle onde lente: forse oscillazioni nell’attività della Na+/K+ ATPasi. LA MOTILITÀ DEL TRATTO GASTROENTERICO DIPENDE DALLE PROPRIETÀ DEL MUSCOLO LISCIO DELLA PARETE Nella parete del digerente il muscolo liscio può avere contrazioni • di tipo TONICO: tono basale alto e rilasciamento occasionale (es: sfinteri esofagei) • di tipo FASICO: - tono basale basso e contrazione fasica (es: parete esofago) - attività contrattile periodica ritmica (es: parete di stomaco e intestino). LA MUSCOLARIS EXTERNA HA FUNZIONI DI MESCOLAMENTO E PROPULSIONE DEL CONTENUTO DEL TRATTO GI • Muscolaris externa: strato circolare interno e longitudinale esterno • è muscolo liscio unitario • il potenziale di membrana è poco negativo -40/-60 mV • i potenziali d’azione durano 10-20 ms, dovuti a canali lenti per Ca++ e Na+. In alcune parti dell’intestino, si sviluppa forza contrattile anche in assenza di potenziali d’azione, se la depolarizzazione è sufficiente. L’INNERVAZIONE VISCEROMOTORIA VAGALE È ESSENZIALE PER LA DEGLUTIZIONE Fibre vagali originano dal NUCLEO AMBIGUO (lunga colonna neuronale nella parte ventro-laterale del Bulbo) ¾ dalla parte dorsale del N. Ambiguo: fibre vagali motrici speciali destinate alla muscolatura striata di palato molle, faringe, laringe e terzo prossimale dell’esofago ¾ dalla parte ventrolaterale del N. Ambiguo: fibre vagali destinate ai 2/3 inferiori dell’esofago (muscolo liscio) Fibre vagali originano principalmente dal nucleo MOTORE DORSALE DEL VAGO che innerva muscolatura e ghiandole dell’apparato digerente fino al colon ascendente. FASE ORALE DELLA DEGLUTIZIONE 1- Fase orale detta volontaria per il ruolo della muscolatura striata e per l’avvio dato dalla corteccia cerebrale: le labbra si serrano, la mandibola viene innalzata e la lingua comprime il materiale contro la parte posteriore del palato • la stimolazione dei meccano-cettori della parte posteriore della cavità orale innesca il riflesso della deglutizione, che non può essere arrestato • 1° evento: contrazione riflessa dei muscoli tensori del velo palatino e dei muscoli faringo-palatini ⇒ chiusura dell’adito al rinofaringe • Questa fase coinvolge i nervi cranici: V, VII, IX e XII • Una regione della sostanza reticolare pontina probabilmente contiene un generatore centrale di schemi motori per la masticazione sul quale si esercita un controllo da parte della corteccia cerebrale • i movimenti della lingua sono comandati dall’Ipoglosso a sua volta comandato dalla corteccia motoria. Sito web in cui si possono vedere in sequenza le fasi della deglutizione: http://www.linkstudio.info/images/portfolio/medani/Swallow.swf FASE FARINGEA DELLA DEGLUTIZIONE 2- Fase faringea della deglutizione - eventi riflessi: • chiusura della rima della glottide (contrazione adduttori delle corde vocali) • contrazione dei muscoli ioidei superiori ⇒ a mandibola fissa, innalzamento dell’osso ioide e della laringe ⇒l’epiglottide intercetta il bolo e ruota verso il basso passivamente ricoprendo l’adito alla laringe • inibizione della respirazione (1-2 s) con un meccanismo centrale coordinato dal Bulbo • contrazione dei costrittori faringei ⇒ aumenta la pressione in faringe. • mentre si contraggono i costrittori superiore e medio della faringe, si rilasciano in via riflessa alcuni centimetri di giunzione faringo-esofagea (detto sfintere esofageo superiore o UES) • per differenza di pressione il BOLO entra in esofago Questa fase è controllata in via riflessa e coinvolge i nervi cranici V, X, XI e XII. Lesioni e/o degenerazioni di questi neuroni (es: poliomielite, miastenia gravis, botulismo) disorganizzano la deglutizione ⇒ GRAVE DISFAGIA. LA GLOTTIDE È UNA FESSURA – L’EPIGLOTTIDE È UN COPERCHIO Tensori delle corde vocali Muscoli per la chiusura della glottide Muscoli per l’apertura della glottide Adito alla laringe (= glottide) in sezione longituinale L’epiglottide si può abbassare ricoprendo la glottide. Immagine al laringoscopio Glottide aperta Glottide chiusa DURANTE LE FASI FARINGEA ED ESOFAGEA DELLA DEGLUTIZIONE LA CONTRAZIONE E IL RILASCIAMENTO DELLA PARETE GENERANO VARIAZIONI PRESSORIE NELLA FARINGE E NELL’ESOFAGO • Contrazione della muscolatura faringea: aumento di pressione in faringe • Rilasciamento riflesso di UES • Peristalsi primaria dell’esofago (3-4 cm/s) • Rilasciamento riflesso dello sfintere esofageo inferiore o LES (neuroni vagali di tipo NANC = non adrenergici/non colinergici che liberano VIP e/o NO). • deglutizione ⇒ la caduta di tono del LES si accompagna a rilasciamento del fondo dello stomaco (rilasciamento ricettivo) • anche la distensione esofagea che causa peristalsi secondaria dell’esofago provoca rilasciamento del LES. Mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore o LES durante la peristalsi esofagea ⇒ ACALASIA esofagea ⇒ megaesofago Scarso tono di base del LES ⇒ Malattia da REFLUSSO GASTROESOFAGEO ⇒ esofagite. RILASCIAMENTO RICETTIVO DELLO STOMACO Con riflessi vagali che hanno inizio con la deglutizione, il fondo e il corpo dello stomaco hanno un “rilasciamento ricettivo” Perciò la pressione intragastrica non cresce fino a che il riempimento non raggiunge i 3/4 circa della capienza del viscere Da: Boron, Boulpaep; ISBN 0-7216-3256-4 La vagotomia abolisce il rilasciamento ricettivo. ATTIVITA’ ELETTRICA NELLA MUSCOLATURA DELLO STOMACO Il fondo dello stomaco è quasi privo di attività elettrica e di movimenti Nel corpo dello stomaco le cellule muscolari hanno attività elettrica ad onde lente di depolarizzazione con frequenza 3-5 al min La regione dell’antro pilorico può avere una vivace attività a potenziali d’azione (sul plateau delle onde lente) e, di conseguenza, potenti contrazioni dette sistoli antrali. ATTIVITA’ ELETTRICA NELLO STOMACO ONDE LENTE di POTENZIALE nascono nella regione pacemaker della grande curvatura del corpo dello stomaco, con frequenza di 3-5 min-1 1 Se l’onda lenta supera un certo grado di depolarizzazione ⇒ sviluppo di forza anche in assenza di potenziali d’azione 2 Se la depolarizzazione è abbastanza ampia nascono potenziali d’azione durante la fase “a plateau” ⇒ la forza contrattile aumenta Contrazioni di tipo peristaltico quando potenziali d’azione nascono sulle onde lente del ritmo elettrico di base Muscolatura più spessa nell’antro pilorico ⇒ contrazioni più efficaci. L’Acetilcolina liberata dal Parasimpatico vagale stimola la contrattilità gastrica aumentando l’ampiezza e la durata della depolarizzazione “a plateau” e provocando potenziali d’azione. MOVIMENTI PERISTALTICI NELLO STOMACO • Funzione dei movimenti peristaltici dal corpo verso l’antro pilorico: ¾ mescolamento con il succo gastrico ¾ “frantumazione” che permette alle particelle in sospensione di diventare sempre più piccole fino al diametro < 2 mm • le particelle di dimensioni >2 mm subiscono retropulsione e tornano nel corpo dello stomaco • l’onda peristaltica dell’antro pilorico riesce a spingere un getto di contenuto ormai fluido (chimo) attraverso la giunzione gastro-duodenale contratta. Importante ruolo dell’antro pilorico: • sviluppa forza nella peristalsi • impedisce che arrivi al duodeno materiale di diametro superiore a pochi mm • regola la velocità di svuotamento gastrico. http://physioweb.med.uvm.edu/gi_physiology/notes_03spring.pdf PERCENTUALE DI SVUOTAMENTO VELOCITA’ DI SVUOTAMENTO DELLO STOMACO • Lo svuotamento dello stomaco procede prima rapidamente, poi sempre più lentamente 100 glucosio 50 • Lo svuotamento dello stomaco richiede tempi diversi in base alla composizione media del pasto: da 1 a 5 ore Soluzione proteica 1 2 TEMPO (ORE) 3 4 • Una soluzione salina o glucosata impiega meno di 1 ora ad abbandonare lo stomaco • Una soluzione proteica impiega un tempo maggiore. REGOLAZIONE DELLO SVUOTAMENTO GASTRICO: FATTORI ORMONALI E NERVOSI ⇒ la velocità di svuotamento gastrico diminuisce all’aumentare del carico di chimo che giunge al duodeno 1. Regolazione nervosa: il Parasimpatico vagale stimola la peristalsi gastrica (riflessi vago-vagali) 2. Regolazione ormonale: ormoni liberati in circolo da cellule endocrine della parete del DUODENO (Colecistochinina, Peptide Gastro-Inibitore, Secretina) e dell’antro pilorico (Gastrina). Fattori del chimo che rallentano lo svuotamento gastrico: – grossi frammenti – elevata acidità – elevata osmolarità – elevato contenuto lipidico – elevato contenuto proteico. REGOLAZIONE DELLA MOTILITÀ GASTRICA TIPO DI MECCANISMO STIMOLI EFFETTO SULLA MOTILITÀ GASTRICA Nervoso estrinseco: Vagale Presenza di materiale Aumento di forza e di durata della peristalsi Nervoso locale: plessi intramurali Presenza di materiale Aumento di peristalsi Ormonale: CCK Lipidi, Peptidi Costrizione pilorica = rallentamento dello svuotamento Ormonale: GIP, Secretina Soluzioni Riduzione di forza e di durata ipertoniche, della peristalsi, rallentamento lipidi, pH < 3,5 dello svuotamento Ormonale: Motilina, Gastrina Peptidi, stiramento Aumento di forza e di durata della peristalsi REGOLAZIONE DELLA MOTILITÀ GASTRICA TIPO DI MECCANISMO STIMOLI EFFETTO SULLA MOTILITÀ GASTRICA Nervoso estrinseco: Vagale Presenza di materiale Aumento di forza e di durata della peristalsi Nervoso locale: plessi intramurali Presenza di materiale Aumento di peristalsi Ormonale: CCK Lipidi, Peptidi Costrizione pilorica = rallentamento dello svuotamento Ormonale: GIP, Secretina Soluzioni Riduzione di forza e di durata ipertoniche, della peristalsi, rallentamento lipidi, pH < 3,5 dello svuotamento Ormonale: Motilina, Gastrina Peptidi, stiramento Aumento di forza e di durata della peristalsi Due famiglie di Ormoni Gastro-Intestinali: • La prima famiglia è quella di Gastrina e Colecistochinina (CCK); un tratto di 5 amino acidi terminali è identico, e l’attività specifica è espressa da questo frammento • La seconda famiglia è quella della Secretina, con GIP (polipeptide gastro-inibitore) ed enteroglucagone; le regioni omologhe di questi peptidi sono al centro della molecola. ANCHE IL TENUE HA UNA ATTIVITA’ ELETTRICA PERIODICA AD ONDE LENTE • L’attività elettrica del duodeno ha una frequenza di 11-12 min-1 • la parete si contrae quando si arriva alla soglia per la nascita di potenziali d’azione • La tensione sviluppata è proporzionale alla frequenza di potenziali d’azione • Il tipo di movimento più frequente nel tenue è quello detto di SEGMENTAZIONE • nei movimenti di segmentazione la muscola-tura circolare si contrae contemporaneamente in vari punti vicini e non adiacenti • dove si contrae il muscolo circolare si rilascia quello longitudinale e viceversa. MOVIMENTI NELLA PARETE DELL’INTESTINO TENUE Movimenti di segmentazione Movimenti peristaltici (un’onda peristaltica procede per pochi centimetri nell’intestino) http://www.mfi.ku.dk/ppaulev/chapter22/Chapter%2022.htm MOVIMENTI DELL’INTESTINO TENUE: SEGMENTAZIONE Movimenti di segmentazione: funzione prevalente di mescolamento compaiono nel periodo postprandiale Ormone CCK ⇒ nascita di potenziali d’azione sulle onde del ritmo di base ⇒ contrazione di anelli di muscolatura di muscolatura contemporaneamente in punti vicini. Sito con semplice animazione dei movimenti dell’intestino tenue: http://www.vivo.colostate.edu/hbooks/pathphys/digestion/basics/gi_motility.html MOVIMENTI DELL’INTESTINO TENUE: PERISTALSI Movimenti peristaltici : Funzione prevalente di propulsione (ma un’onda peristaltica procede per pochi centimetri nell’intestino) Sequenza (negli strati circolari) di: • contrazione a monte rispetto al materiale nel lume • rilasciamento a valle Ruolo essenziale dei plessi intrinseci Coordinamento di muscolatura circolare e longitudinale (dove si contrae il muscolo circolare si rilascia quello longitudinale e viceversa). I MOVIMENTI PERISTALTICI SONO ESPRESSIONE DELL’ATTIVITÀ DEL SISTEMA NERVOSO ENTERICO http://www.vivo.colostate.edu/hbooks/pathphys/d igestion/basics/peristalsis.html • I movimenti sono presenti anche se l’intestino viene privato della innervazione estrinseca • Invece, se degenerano o sono congenitamente assenti i plessi (morbo di Hirschsprung) si verifica ostruzione del viscere • a valle della zona contratta, l’aumento di diametro è dovuto a: ¾ rilasciamento musc. circolare ¾ contrazione musc. longitudinale. LA FREQUENZA DI COMPARSA DELL’ATTIVITA’ AD ONDE LENTE CALA PROGRESSIVAMENTE DAL DUODENO ALLA GIUNZIONE ILEO-CECALE http://human.physiol.arizona.edu/SCHED/GI/Lynch70/Lynch.L70.pdf Questo gradiente promuove la propulsione lenta del chimo intestinale, anche per il solo effetto dei movimenti di segmentazione, perché la pressione è leggermente maggiore nell’intestino prossimale. LA MUCOSA DELL’INTESTINO TENUE CON PLICHE, VILLI E MICROVILLI HA UN’AREA DI SUPERFICIE LUMINALE DI CIRCA 200 m2 I villi intestinali hanno movimenti ritmici per azione della muscolaris mucosae (stimolata dall’ormone intestinale villicrinina) che permettono: • il massimo contatto possibile con il chimo • spremitura del capillare chilifero che nasce a fondo cieco in ciascun villo. http://arbl.cvmbs.colostate.edu/hbooks/pathphys/digestion/smallgut/anatomy.html LA VALVOLA ILEOCECALE CONTROLLA IL PASSAGGIO DEL CHIMO DALL’INTESTINO TENUE AL CRASSO La valvola ileocecale: • è circondata da muscolatura tonicamente contratta (pressione di circa 20 mm Hg) • si rilascia quando un’onda peristaltica interessa l’ultima parte dell’ILEO ⇒ lascia passare una piccola quantità di chimo • resiste all’aumento di pressione nel CIECO ⇒ impedisce il flusso a ritroso Funzioni della valvola ileocecale: ¾ regola il trasferimento lento di chimo dal TENUE al CRASSO ¾ mantiene la concentrazione batterica del TENUE circa 100.000 volte inferiore a quella del CIECO. LA VALVOLA ILEOCECALE È CONTROLLATA DA RIFLESSI LOCALI E DA RIFLESSI LUNGHI Il tono della valvola ileocecale è regolato: 1. con riflessi locali dai plessi intramurali (Es: stiramento a monte nell’ultima parte dell’ILEO provoca rilasciamento riflesso dello sfintere ILEOCECALE) 2. da un riflesso lungo, il RIFLESSO GASTRO-ILEALE: l’attività motoria dello STOMACO in seguito al suo riempimento provoca in via riflessa aumento di motilità nella parte terminale dell’ILEO e riduzione del tono dello sfintere ILEOCECALE. ATTIVITA’ ELETTRICA E MOTILITÀ NEL TRATTO DIGERENTE DURANTE IL PERIODO INTERDIGESTIVO Dopo 90 min dallo svuotamento dello stomaco, in assenza di introduzione di cibo, l’attività elettrica e motoria intestinale cambia: 1. periodo di silenzio elettrico Poi: COMPLESSO MIOELETTRICO MIGRANTE INTERDIGESTIVO 2. scarica di potenziali d’azione 3. potente fase peristaltica propulsiva che nasce nell’antro pilorico e si propaga alla velocità di ~ 5 cm/min lungo l’intestino (anche nota come “contrazioni da fame”). COMPLESSO MIOELETTRICO MIGRANTE (MMC) MMC = attività elettrica e contrattile che ha luogo ogni 90 min circa a digiuno (anche durante il sonno) e inizia alla giunzione tra antro pilorico e duodeno Quando un MMC raggiunge l’ileo, ne parte un altro dallo stomaco, se non è stato introdotto cibo La nascita di un MMC è correlata all’aumento del livello ematico di un ormone GI detto motilina, ma non è chiaro se questa sia la causa Significato del MMC: far progredire distalmente residui alimentari, eventuali corpi estranei e flora batterica evitando una eccessiva colonizzazione batterica del tenue. TIPO PREVALENTE DI MOTILTÀ TRATTO GI INTERESSATO Peristalsi (per brevi tratti) Esofago, Stomaco (corpo e antro pilorico), Tenue Segmentazione Tenue, Colon Forma speciale di movimento peristaltico: Complesso Mioelettrico Migrante interdigestivo Dal piloro alla valvola ileocecale Forma speciale di movimento peristaltico: movimento di massa Colon (fisiologico), Tenue (irritazione meccanica o chimica) TIPO PREVALENTE DI MOTILTÀ TRATTO GI INTERESSATO Peristalsi (per brevi tratti) Esofago, Stomaco (corpo e antro pilorico), Tenue Segmentazione Tenue, Colon Forma speciale di movimento peristaltico: Complesso Mioelettrico Migrante interdigestivo Dal piloro alla valvola ileocecale Forma speciale di movimento peristaltico: movimento di massa Colon (fisiologico), Tenue (irritazione meccanica o chimica) MOVIMENTI DELL’INTESTINO CRASSO Funzioni del COLON (soprattutto Colon trasverso): ¾ riassorbimento di acqua e elettroliti dal chimo (in entrata 500-1500 ml di chimo/die, in uscita 100-200 ml) ¾ supporto della microflora simbiontica ¾ riserva di volume finché le feci non vengono espulse MOVIMENTI DELL’INTESTINO CRASSO • Parete del COLON: muscolo longitudinale ridotto a tre bande (teniae coli) di lunghezza inferiore al resto della parete che ha espansioni sacciformi • movimenti prevalenti non-propulsivi nel COLON ascendente e trasverso • tempo di permanenza del materiale 1-2 giorni (velocità 5-10 cm/ora) • contrazioni localizzate dividono il COLON in segmenti: movimenti di austrazione • movimenti dovuti ad automatismo miogeno: ¾ cellule interstiziali al bordo inferiore dello strato circolare con onde lente a frequenza bassa (6 atti/min), le onde lente più ampie (in presenza di Acetilcolina) determinano contrazione ¾ cellule muscolari dello strato longitudinale hanno potenziali d’azione e perciò contrazione. MOVIMENTI DELL’INTESTINO CRASSO • Nell’ultima parte del colon e nel sigma prevalgono i movimenti di massa • Il movimento di massa avviene alcune volte al giorno ed è simile ad un movimento peristaltico • il movimento di massa corrisponde a un picco nel livello ematico di CCK e nell’attività del Parasimpatico. Il controllo nervoso estrinseco della motilità del COLON è soprattutto dovuto al PARASIMPATICO che è eccito-motorio: ¾ Il Colon ascendente è innervato dal VAGO ¾ Colon trasverso, discendente, sigmoideo e retto sono innervati dal PARASIMPATICO SACRALE (S2-S4, nervi pelvici). LA DISTENSIONE DEL RETTO INNESCA IL RIFLESSO DI DEFECAZIONE • Il riempimento del RETTO per un movimento di massa stimola i recettori da stiramento della parete (via afferente: nervi pelvici) ⇒ rilasciamento riflesso dello sfintere anale interno (liscio) ⇒ aumento temporaneo (< 1 min) del tono dello sfintere esterno (muscolo striato) innervato dai nervi pudendi • essenziale il PARASIMPATICO SACRALE (integrità dei segmenti S2-S4 e dei nervi pelvici) • aspetto sensoriale: è avvertita l’urgenza di defecare • se la defecazione viene differita volontariamente ⇒ rilasciamento ricettivo del Sigma ⇒ contrazione dello sfintere liscio. IL RIFLESSO DI DEFECAZIONE HA UN CONTROLLO SOVRASEGMENTALE Sul centro sacrale di integrazione del riflesso di defecazione agisce un controllo discendente da: corteccia cerebrale, ipotalamo e tronco dell’encefalo (ponte) Se viene dato il via alla defecazione: • viene fatto rilasciare lo sfintere anale esterno da vie discendenti che inibiscono gli alfa-motoneuroni spinali dei nervi pudendi • viene rilasciata la muscolatura del pavimento pelvico • viene comandato un atto respiratorio modificato: ¾ inspirazione profonda ¾ espirazione a glottide chiusa (manovra di Valsalva) ¾ contrazione della muscolatura addominale (la pressione addominale può raggiungere 200 cm di H2O). I RIFLESSI INTESTINALI LUNGHI COORDINANO L’ATTIVITÀ DI UNA PARTE DEL TUBO DIGERENTE SULL’ALTRA Esempi: • riflesso gastro-colico: riempimento dello stomaco che aumenta la motilità del colon • riflesso entero-gastrico: distensione dell’intestino che inibisce secrezione e motilità gastrica • riflesso colon-ileale: distensione del colon che rallenta il passaggio del chimo attraverso la valvola ileo-cecale • riflesso colon-colico: distensione del colon che evoca il rilasciamento di altre parti del colon.