Software KARTO® - LEZIONE 2
Caricare, visualizzare e consultare dati raster
1. Informazioni sui dati raster
I dati raster che Karto® può gestire sono molteplici:
 dati provenienti da scansione di cartografia cartacea e che necessita di georeferenziazione
 cartografia raster georeferenziata che proviene da Enti o imprese che producono cartografia
(IGMI, Regioni, Comuni, Agenzia del Territorio, etc)
 ortofoto B/N e a colori
 raster provenienti da telerilevamento
 raster provenienti da elaborazioni e analisi 3D (DEM)
Anche i formati raster che Karto® può gestire sono molteplici, anche perché, nonostante sia un software
proprietario, Karto® utilizza la Geospatial Data Abstraction Library o meglio conosciuta come GDAL,
libreria Open Source che permette di leggere e scrivere numerosi formati raster di dati geografici, oltre le
numerose applicazioni che permettono elaborazioni dei dati raster.
I formati letti vanno dai più comuni (tiff, jpeg, bmp, etc) a quelli più conosciuti dagli utenti di
applicazioni GIS (ecw, geotiff, img, adf, etc),
I dati raster a volte hanno al loro interno i metadati relativi al dato spaziale, cioè il sistema di riferimento
definito (ecw, geotiff, etc), altre volte, soprattutto quando si tratta di raster provenienti da scansione di
mappe cartacee, non hanno questa informazione (tiff, jpeg, bmp, etc).
Nel primo caso Karto® legge il file raster e scrive un file di testo che riporta le informazioni essenziali di
georeferenziazione della griglia raster, .tfw per il .tif, .eww per l’.ecw, etc, e quindi il raster può essere
messo immediatamente in relazione con altre mappe
(sia raster che vettoriali) che hanno il medesimo sistema
di riferimento.
Nel secondo caso invece è necessario procedere alla
georeferenziazione del raster con le routine proprie di
georeferenziazione di Karto® (Bordi, Punti interni
lineare, Punti interni quadratica, Minimi quadrati scala
isotropa): il file raster viene riscritto nello stesso
formato di origine assieme al file di georeferenziazione
(.tfw, .jgw, etc).
Bisogna ricordare che il file di georeferenziazione deve
sempre accompagnare il file raster e deve risiedere nella
stessa directory.
2. Caricare dati raster
Karto® ha due modi di gestire i dati raster: uno tipicamente CAD ed un altro tipicamente GIS.
Vediamo velocemente il primo modo che è noto generalmente agli utenti che utilizzano applicazioni
CAD: nella Lezione 1 abbiamo già accennato al file con estensione .kc1, gestibile nell’ambiente CAD di
Karto®; all’interno di questo file è possibile inserire immagini raster in qualunque punto del disegno,
scalarle, ruotarle e stirarle. Il file raster inserito diventerà parte integrante del file CAD e potrà essere
gestito all’interno del file come un qualunque oggetto vettoriale.
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L'intento di questa opzione è di offrire la possibilità di disegnare sopra
l'immagine elementi geometrici, per vettorializzare, ad esempio,
immagini importate da scanner. L'immagine viene posizionata col vertice
inferiore sinistro sull'origine del disegno e può essere calibrata per
adattarne le dimensioni
all'unità
di
disegno
corrente.
E' anche
possibile usare un'apposito
Snap raster sulle linee e
vertici dell'immagine.
Tramite il menù Inserisci→Immagine raster e' possibile
inserire immagini raster di vario formato (BMP, JPG, TIF,
GIF, PNG, TGA, PCX) nel disegno.
Il comando apre una finestra di dialogo che permette di
selezionare l'immagine che si vuole inserire nel file di
disegno, di definire l'ingombro dell'immagine tramite
l’apposito pulsante e quindi vedere il risultato tramite
Anteprima oppure confermare. In seguito sarà possibile
come un qualsiasi oggetto CAD spostare, ridimensionare,
ruotare e deformare l'immagine con i Grip.
Il secondo modo
di gestire i raster,
si diceva prima tipicamente GIS, permette di trattare i raster
georeferenziati come Layers che possono essere messi in
relazione ai Feature Layers che abbiamo visto nella Lezione 1 e
ai CAD Layers che vedremo nella Lezione 3.
In questo caso il file raster georereferenziato viene aggiunto
all’area di lavoro dal menù File→Apri raster georeferenziato.
Il programma leggerà il file e lo posizionerà nello spazio
geografico di riferimento. Il file raster non subisce alcuna
conversione di formato, rimane nel formato originale.
Dal menù File è, inoltre, possibile attivare il comando Gestione
multiraster che consente di visualizzare un mosaico di immagini
georeferenziate, le immagini verranno visualizzate assieme ma
non verranno unite fisicamente in un unico file.
Nel pannello che si aprirà sarà possibile gestire una serie di funzioni, tra le altre ricordiamo:
- salvare su un file la lista del mosaico raster definito per poter caricare l’elenco in un secondo momento
(questa opzione può risultare utile nel caso di mosaici di immagini molto numerosi): il file creato ha
estensione .ras;
- usare un colore diverso per ogni file, cioè in questo caso le immagini (valido solo per file
monocromatici) verranno mostrate con colori diversi. Al primo raster in elenco verrà assegnato il colore 1
della palette colori attiva, al secondo il colore 2 ecc... Questa opzione può risultare utile quando lavorando
con mosaici raster monocromatici rappresentanti disegni con contorni non rettangolari (es. mappe
catastali) si intenda mettere in evidenza i limiti dei diversi file;
Se invece dobbiamo caricare dati raster non georeferenziati o dati raster che hanno al loro interno
metadati relativi al sistema di riferimento (ecw, geotiff, etc) in questo caso dobbiamo utilizzare il
comando Importa Raster dal menù Raster.
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Eseguendo questo comando verrà aperta una finestra dalla quale sarà
possibile selezionare il file che si intende importare.
In mancanza di un file di georeferenziazione il raster verrà importato
rispettandone le proporzioni (i pixel originali diventeranno metri) e
posizionandone l’angolo basso a sinistra alle coordinate X=0 e Y=0.
Al momento dell’importazione Karto® genererà automaticamente un file
di georeferenziazione contenente i parametri del posizionamento del
raster: questo file avrà lo stesso nome del raster, ma un’estensione
diversa a seconda del tipo di raster importato.
Se, invece, il raster contiene al suo interno i dati relativi al sistema di
riferimento, il programma importerà il file e lo posizionerà nello spazio
geografico di riferimento e contestualmente scriverà, come abbiamo già
detto prima, un file di georeferenziazione.
Supponiamo di voler caricare il file raster Landsat_regioneAbruzzo_def_p2.ecw tramite il comando
Raster→Importa Raster, in questo caso il programma leggerà dal file ecw i dati di georeferenziazione e
scriverà, nella stessa cartella dove risiede il file ecw, il file di testo Landsat_regioneAbruzzo_def_p2.eww
che contiene i dati di georeferenziazione dell’immagine raster appena caricata.
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3. Visualizzare i dati raster
Nella Lezione 1 abbiamo parlato dell’ambiente Feature class project cioè l’ambiente di Karto® dove è
possibile gestire le legende e generare carte tematiche in base ai dati associati alle mappe. In questo
ambiente è possibile visualizzare:



Layers Raster georeferenziati
Layers CAD (.kc1)
Layers feature (.kf1)
Apriamo il file Abruzzo.fpr (Feature class project), creato nella Lezione 1, e inseriamo nel Gruppo
Abruzzo il raster Landsat_regioneAbruzzo_def_p2.ecw cliccando con il tasto destro del mouse sulla voce
"Raster layers" della struttura del progetto e, quindi, clicchiamo su Nuovo Raster in Gruppo
selezionato.
Utilizziamo il pannello che compare per selezionare il file desiderato o una lista di file (.ras), per esempio
creata precedentemente in Gestione multiraster, ed eventualmente inseriamo una breve descrizione, per
esempio, Landsat (se non inseriamo nessuna descrizione nella struttura del progetto comparirà la path del
raster selezionato).
In questo ambiente possiamo gestire la visualizzazione sia dei layers raster che dei layers vettoriali
caricati nella Lezione 1.
L’area Struttura del progetto visualizza i layers secondo l’ordine con il quale vengono caricati. Un layer
può essere trascinato in una posizione diversa cliccando il nome del layer con il tasto sinistro del mouse
mantenuto pressato. La visualizzazione di un layer può essere attivata o disattivata facendo doppio click
sul nome del layer. Quando un layer raster è attivo l’icona
grigia
.
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sarà colorata in caso contrario risulterà
Lo stesso discorso di Attivazione/Disattivazione vale sia per i layer tutti assieme (doppio click su
Raster/Cad/Feature layers) che per i Gruppi (doppio click su Abruzzo), in tal caso le icone da colorate
diventeranno grigie passando dallo stato Attivato a Disattivato.
Un’altra potenzialità di Karto® è rappresenta dal modulo 3D che permette la generazione di un modello
tridimensionale sul quale eventualmente spalmare sia dati raster che dati vettoriali (elementi di tipo cad o
elementi di tipo features). La prima operazione è quella di caricare i dati relativi al modello digitale del
terreno. Karto® riconosce e importa dati raster di tipo grid. Negli ultimi anni sono stati prodotti diverse
tipologie di DEM che coprono l’intero territorio italiano, dal progetto NASA SRTN al progetto ASTER
GDEM.
Dal menu File di Karto® si procede al caricamento del
DTM. Si caricano inoltre gli strati oggetto della elaborazione
3d siano essi dati raster o dati vettoriali. Nel nostro caso il
raster relativo alla regione Abruzzo. Dalla tendina Strumenti
→Crea Vista 3d di Karto® si procede alla elaborazione
della rappresentazione 3D. Un menu specifico guida l’utente
nella definizione dei parametri oggetto della elaborazione e
precisamente:
 Indicare il sistema di coordinate del modello e dei
dati raster-vettoriali. Qualora i due sistemi non siano uguali il
programma richiede i dati per la conversione del sistema di
coordinate al fine di renderli congrui.

Indicare il numero di celle x y nelle quali il modello verrà suddiviso. La suddivisione in celle,
soprattutto per modelli di grandi estensioni geografiche, permette di ottimizzare la visualizzazione del
modello rendendo fluida e veloce la
navigazione. La navigazione sarà
comunque in modo continuo su tutto
il territorio in esame.

Indicare il nome del file nel
quale viene generato il modello 3D.
Karto® genera un modello 3D
visualizzabile
attraverso
un
e
navigabile
modulo
free
denominato KARTO® 3D VIEW o
editabile attraverso un modulo
KARTO® 3D EDITOR.
Il modulo KARTO® 3D EDITOR è
un
sofisticato
strumento
di
elaborazione 3D con il quale è
possibile definire e memorizzare direttamente all’interno del modello dei percorsi digitando i punti del
percorso. Una volta memorizzato il percorso è possibile simulare una passeggiata o un volo aereo
cambiando interattivamente l’altezza di osservazione e la velocità di percorrenza. E’ anche possibile
inserire lungo il percorso dei punti sui quali la simulazione si ferma e vengono visualizzati dei filmati o
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delle foto. Il visualizzatore del modello 3D permette di navigare all’interno del modello attraverso PAN
3D, ZOOM 3D, rotazione e cambiamento dinamico del punto di vista utilizzando direttamente la rotellina
del mouse.
E’ inoltre possibile cambiare la palette colori di rappresentazione in base alle quote del modello come
evidenziato dalla figura sottostante
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Se ai dati raster vengono sovrapposti degli strati vettoriali, ad esempio, la feature relativa ai confini
amministrativi comunali e possibile generare un modello 3D, combinazione delle due tipologie di dati.
Karto®, inoltre, permette di esportare i dati raster-vettoriali su Google Earth per essere rappresentati su
quella piattaforma. L’esportazione avviene attraverso un tool di funzioni che ottimizzano la generazione
dei file in formato kml e relativa immagine jpg come richiesto da Google Earth per una navigazione
ottimale.
Google Earth richiede infatti la generazione georeferenziata diversificata per livello di zoom. Per una
rappresentazione ottimale del raster che copre l’intera regione abruzzo sono stati generati 150.000 coppie
di files jpeg e kml.
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La navigazione all’interno di Google Earth risulta particolarmente ottimizzata e si passa velocemente da
una visione dell’intero territorio in esame (vedi figure sopra) a dei zoom di dettaglio (vedi figura
sottostante)
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4. Gestire la legenda
Vediamo adesso come nell’ambiente Feature class project possiamo gestire la legenda di un raster.
Carichiamo, per esempio, il raster dtm_abruzzo.img che contiene i dati di elevazione della regione
Abruzzo. Clicchiamo con il tasto destro del mouse sulla voce "Landsat" e creiamo una nuova Legenda.
Comparirà un pannello Proprietà della Legenda dove sarà possibile impostare i parametri della nuova
legenda.
Vogliamo, per esempio, creare una legenda delle varie classi di elevazione del DEM appena caricato.
Scegliamo il campo che vogliamo usare come filtro, in questo caso banda_1 (trattandosi di un raster a una
sola banda) e scegliamo una scala di colore. Decidiamo di creare 10 classi di elevazioni. Il programma
creerà 10 classi di valori di quota di intervallo uguale e il DEM sarà visualizzato secondo questa
classificazione:
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5. Interrogare i dati
Il comando Identifica Oggetto attivabile cliccando sull’icona
o dal menu a tendina
Strumenti→Identifica Oggetto permette data una selezione singola (click del mouse in grafica) di avere
su apposito pannello le informazioni legate ad ogni pixel del raster.
Nel caso del raster dtm_abruzzo.img che contiene i dati di elevazione della regione Abruzzo, non appena
clicchiamo su un punto qualsiasi del raster otteniamo il dato relativo alla quota di quel punto:
Bibliografia:
 AA.VV. – Manuale di KARTO – Miduell Informatika Srl
Webgrafia:
 http://www.miduell.it
 http://www.kartoportale.it
Redatto da: Maurizio Foderà – [email protected]
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