vaccinazione scelte individuali e politiche di sanità pubblica

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Giovanni Boniolo
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria
Università di Milano
&
Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM)- Milano
VACCINAZIONE
SCELTE INDIVIDUALI E POLITICHE DI SANITÀ PUBBLICA
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Medicina Clinica
Salute Pubblica
Salute individuale
Salute della popolazione
Etica Clinica
Autonomia
Beneficialità
Non maleficenza
Giustizia
Etica della
comunità
Maggior benefit per il
massimo numero di
persone
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La dichiarazione di Helsinki
The well being of the human
subject should take
precedence over the
interests of science and
society
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I vaccini come interventi di salute pubblica
“with the exception of safe
water, no modality, not even
antibiotics, has had a major
effect on mortality reduction
and population growth”
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poliovirus
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Vaccino Salk: virus
inattivato, somministrato
per via intramuscolare
Vaccino Sabi: virus
attenuato, somministrato
per via orale
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I casi di polio negli USA diminuiscono
drasticamente:
1952 58.000 casi
1955 inizio campagne vaccinali
1957 5.600 casi
1961 161 casi
Evviva Elvis!
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Europa poliofree (OMS)
Epidemia in Olanda
Ultimo caso
polio in Italia
Vaccinazione
obbligatoria
in Italia
Introduzione vaccino
Sabin
8300 casi di
polio in Italia
Introduzione
vaccino Salk
1953
1958
1964
1966
1983 1992
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2002
Le campagne vaccinali di massa (obbligatorie) hanno permesso
1) di eliminare malattie pericolose e invalidanti come il vaiolo e
la poliomielite
2) di raggiungere l’immunità di gruppo
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Il dilemma centrale delle politiche vaccinali
Prospettiva individuale:
Cosa dobbiamo agli altri?
Prospettiva sociale:
Quando l’intervento dello stato è giustificato?
Giustizia sociale:
Costi e benefici sono distribuiti equamente?
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Programmi di vaccinazione &
etica di salute pubblica
LIBERTÀ DI SCELTA INDIVIDUALE?
È un diritto dell’individuo l’astenersi dalla partecipazione alle
campagne vaccinali? Queste scelte vanno rispettate come
libera espressione dell’autonomia individuale? Sono da
biasimare in quanto scelti egoistiche?
VACCINAZIONI OBBLIGATORIE?
Lo stato ha il diritto di imporre campagne vaccinali
obbligatorie? In quali casi (epidemie? pandemie?) Su quali basi
giuridiche e morali? L’imposizione dell’obbligo vaccinale è un
caso di paternalismo statale ingiustificato?
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Le esenzioni da vaccino
Nonostante il valore pubblico delle vaccinazioni sia molto
sentito, alcuni gruppi di persone obiettano alle campagne
vaccinali per diversi motivi:
religiosi
paura degli effetti avversi
sicurezza percepita
mancanza di fiducia nella composizione dei vaccini
pigrizia
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Il vaccino MMR è un vaccino
trivalente contro morbillo, parotite e
pertosse. Nel 1998 un medico
inglese
Andrew
Wakefield
pubblica uno studio su Lancet,
proponendo
una
possibile
associazione
tra
campagne
vaccinali e casi di autismo.
Propone che i tre vaccini vengano
somministrati separatamente
Nel Febbraio 2010, Lancet ritira la
pubblicazione. Wakefield colpevole di
frode scientifica
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Si possono giustificare campagne
obbligatorie?
Se sì, con quali argomenti?
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L’argomento del danno agli altri
“the only purpose for
which power can be
rightfully exercised over
any member of a civilized
community, against his
will, is to prevent harm to
others. His own good,
either physical or moral, is
not a sufficient warrant”
John Stuart Mill, On
Liberty, 1859
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Contro l’argomento del danno?
1. Chi non si vaccina non causa danno agli altri. Il danno è,
eventualmente causato dalla malattia e non dalle azioni della
persona.
MA il danno può essere concepito come aumento del rischio di
contrarre una malattia prevenibile
2. Il danno causato è moralmente irrilevante. Chi viene contagiato è a
sua volta non vaccinato.
Ma la non vaccinazione dell’altro non è una scusa per la non
vaccinazione propria
3. Rifiutare un vaccino non arreca danno agli altri.
Ma non apporta loro un beneficio (un beneficio consiste nell’innalzare
qualcuno al di sopra della sua soglia di benessere).
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Rispetto per l’autonomia
L’autonomia dell’individuo è un elemento fondamentale di ogni dottrina
liberale: un valore da rispettare e promuovere. Più precisamente lo stato
dovrebbe rispettare e promuovere:
Autonomia di pensiero
Autonomia delle intenzioni
Autonomia di azione
Supponiamo che dei genitori pensino se vaccinare il proprio figlio e
decidano di non farlo. Il pensiero liberale – in teoria –dovrebbe supportare
questa scelta come un esercizio di autonomia
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Il problema dei free-rider
Sono definiti free-rider coloro che
godono dei benefici di un bene
pubblico (nel nostro caso immunità
di gruppo) senza partecipare alla
sua creazione
Il caso dei free-rider pone
particolari problemi morali?
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Free-rider - 1 -
Alcuni sostengono che, se l’immunità di gruppo non è minacciata,
il comportamento dei free-rider non è moralmente reprensibile, in
quanto il valore morale dell’astensione non dipende dall’azione in
sé ma dalle conseguenze
Problema:
E se tutti si astenessero?
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Free-rider - 2 Le dottrine etiche di tipo kantiano non
giudicano le azioni in base alle
conseguenze.
La massima che guida l’azione deve
essere universalizzabile
I free-rider fallirebbero il test
dell’universalizzabilità
Ma le motivazioni (massime) che
guidano le azioni dei free-rider possono
essere descritte in modi differenti. Per
es: Fai del tuo meglio per proteggere tuo
figlio
Problema:
Per tuo figlio è meglio la
vaccinazione o l’astensione?
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Però ci sono obbligazioni mutue
Hart’s principle of mutual restriction:
“when a number of persons conduct any
joint enterprise according to rules and
thus restrict their liberty, those who have
submitted to these restrictions when
required have a right to similar
submission from those who have
benefited from submission”
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Addirittura la legge per l’obbligatorietà!
1905: la Corte Suprema decide il caso
Jacobson vs. Massachusetts:
“There are manifold restraints to
which every person is necessarily
subject for the common good.
[…] a community has the right to
protect itself against an epidemic
of disease which threatens the
safety of its members”
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Ma l’immunità di gruppo è un bene comune?
Un bene comune è caratterizzato da:
1. Non-escludibilità: tutti hanno il diritto di beneficiarne,
anche se non hanno contribuito a crearlo.
2. Non-controllabilità distributiva: nessuno ha il diritto di
controllare la sua fruizione.
3. Indivisibilità: nessuno ha il diritto di spezzettarlo in beni
privati e distribuirlo (magari a fini di commercio) fra i
membri di un sottogruppo della comunità.
4. Non-distruggibilità: nessuno ha il diritto di distruggerlo
o indebolirlo.
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L’immunità di gruppo può essere pensata come un bene
comune: in quanto dovrebbe essere
1) non-escludibile
2) non-controllabile distributivamente
3) indivisibile
4) non-distruggibile
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Due problemi per concludere
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1a - Il bias dell’omissione
In situazioni di scelta rischiosa, quando il decisore si confronta
con l’alternativa tra azione concreta e omissione, è stata
osservata la tendenza a scegliere l’omissione. Tale fenomeno
è stato definito bias di omissione.
I partecipanti a un esperimento sono stati chiamati a decidere
se vaccinare o meno i loro figli contro un’influenza epidemica
che ha effetti letali in 10 su 10.000 casi, sapendo che anche il
vaccino espone a un rischio letale ma inferiore (5/10.000).
Il test proposto ha dato questo risultato: i partecipanti
favoriscono l’omissione.
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1b - Il bias della probabilità comparate
Una cosa è decidere di vaccinarsi con un rischio di 5 su
10.000 quando la letalità del virus è 10 su 10.000 e un altro è
decidere di vaccinarsi con un rischio di 10 su 10.000 quando
la letalità del virus è 5 su 10.000
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Bisogna insegnare a
capire i vari aspetti del
rischio della
vaccinazione
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2. Un problema di donne?
Nelle pubblicità…
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Nella stampa scientifica…
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Tumori da HPV per
anno (USA)
Donne
Uomini
Tot.
17,300 (69%)
7,600 (31%)
Tumori della testa e del
collo da HPV per anno
(USA)
24,900 (100%)
Donne
1700
(23%)
Uomini
5700
(77%)
Tot.
[email protected]
7400
(100%)
[email protected]
[email protected]
Perchè non includere gli uomini nella
campagna vaccinale?
Perchè non migliorare l’informazione
sessuale?
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I virus non hanno
gender bias
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Ragionare male
talvolta è
più dannoso di un virus!
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