Afidi dell`olmo - Regione Piemonte

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Afidi dell’olmo
Gli afidi appartengono alla superfamiglia degli Aphidoidea che conta oltre 4000 specie
diffuse prevalentemente nei climi temperati. Le specie che interessano gli olmi con i loro
attacchi appartengono ai generi Eriosoma, Tinocallis e Tetraneura. Il ciclo biologico di
questi afidi può essere molto complesso e prevedere più generazioni partenogenetiche ,
con sole femmine in grado di riprodursi senza maschio oppure generazioni anfigoniche , a
sessi separati. Con il termine “afidi degli olmi” si indicano più specie di afidi che durante le
diverse fasi del ciclo biologico possono interessare non solo gli olmi, ma anche piante
ospiti di specie differenti. Questi afidi formano galle evidenti sulle piante attaccate, tuttavia
raramente causano danni consistenti che comportano la moria delle piante.
Eriosoma lanuginosum
Afide galligeno maggiore dell’olmo o afide lanigero del pero
Specie di origine europea, ormai cosmopolita ed ampiamente diffusa in Italia. Le uova si
schiudono in primavera e nascono le fondatrici che pungono la pagina inferiore della foglia
degli olmi provocando la formazione di una grossa galla fogliare. Le generazioni
successive evolvono in forme alate che migrano sulle radici del pero.
Segni della presenza
Sulle foglie dell’olmo si notano grosse
galle verdastre e rossicce coperte di
peluria al cui interno è presente la
colonia degli afidi immersa in una
sostanza cerosa e zuccherina.
Galle di Eriosoma lanuginosum
Tetraneura akinire
Questo afide è diffuso in Europa centromeridionale, Georgia e Giappone ed in Italia è
comune ovunque. Le uova sono deposte nelle
fessure corticali del tronco e dei rami dell’olmo:
in aprile nascono le fondatrici che si fissano
sulla pagina inferiore delle foglie provocando la
formazione di galle. Fra maggio e giugno,
nascono femmine alate che migrano sulle
radici di graminacee del genere Setaria, Oryza,
Cynodon, Digitaria ed Echinochloa.
Segni della presenza
Galle affusolate con un peduncolo
stretto e ricoperte di folta peluria.
L’attività vegetativa della pianta
attaccata non risente di apprezzabili
danni.
Tetraneura ulmi
Specie cosmopolita molto diffusa in Italia. L’attività trofica dell’insetto stimola l’olmo a
produrre le galle. In ogni galla vi è una ninfa che, allo stadio adulto, è capace di generare
circa 40 uova dalle quali nascono le femmine alate che, in maggio, migrano sulle radici
delle graminacee (Setaria, Poa, Festuca) e del mais.
Segni della presenza
L’attacco di questo afide sull’olmo è
segnalato
dalla
presenza,
sulla
superficie superiore della foglia, di
bollosità che si trasformano in galle di
colore verde.
Galle di Tetraneura ulmi
Eriosoma pyricola
Afide delle galle crestiformi dell’olmo
Segni della presenza
In primavera dalle uova deposte sul tronco o
sui rami dell’olmo nascono le fondatrici che
inducono la pianta a produrre caratteristiche
galle a forma appiattita crestiforme. In estate
una nuova generazione abbandona l’olmo e
attacca le radici del pero.
Eriosoma patchae
Questo insetto galligeno è presente nelle
regioni settentrionali dell’Italia e in Sicilia. Non
si conosce la biologia di questo afide che
sembrerebbe svilupparsi solo sull’olmo.
Eriosoma ulmi
Afide dell’olmo e del ribes
E’ presente in tutta Europa ed in Italia è
ampiamente diffuso. Sull’olmo, in primavera, si
ritrovano le uova da cui originano varie
generazioni. Alla fine della primavera
compaiono femmine alate che migrano sulle
radici del ribes. Solo in autunno nascono
generazioni a sessi separati che ritornano
sull’olmo per accoppiarsi.
La presenza di questa specie è
individuabile dalla forma tipica delle
galle “a cresta” prodotte dalla pianta.
Segni della presenza
Le
foglie
degli
olmi
attaccati
presentano accartocciamenti verso la
pagina inferiore.
Segni della presenza
Sulle foglie dell’olmo, da inizio
primavera fino a giugno si notano
piccole galle, e l’arrossamento parziale
delle
foglie
con
conseguente
ispessimento e disseccamento. La
presenza dell’afide sulle radici del
ribes non crea, invece, danni
apprezzabili.
Tinocallis ulmiparvifoliae
Segni della presenza
La presenza di questa specie in Italia è stata
osservata occasionalmente su piante bonsai di
Ulmus parvifoliae.
Ingiallimenti e forti defogliazioni a
carico degli olmi attaccati.
Tinocallis platani
Afide verde degli olmi
Questo afide, lungo circa 2 mm, è distinguibile
per la presenza sul corpo di setole nere con
l’estremità a capocchia. Sono insetti polimorfici
che presentano nella stessa specie forme
diverse. L’afide verde degli olmi svolge, in un
anno, più generazioni sempre sulla stessa
specie vegetale.
Segni della presenza
Le infestazioni avvengono sulle
pagine inferiori di Ulmus campestris,
U. montana ed U. laevis. Le piante di
bonsai presentano ingiallimenti e
defogliazioni.
Quando e come intervenire
I danni causati da questi afidi sull’olmo e sulle altre piante ospiti non sono in genere tali da
giustificare provvedimenti di lotta. Sulle piante bonsai possono essere attuati trattamenti
con pirimicarb in caso di infestazioni degli afidi del genere Tinocallis.
Testo: Giuseppe Della Beffa, Marco Rastelli
Foto: Giuseppe Della Beffa
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