V La riabilitazione in medicina di Daniel Levi, Giovanni Broggi Diverse evidenze storiche riguardo ai medici dell’antichità, quali Ippocrate e successivamente Galeno, dimostrano come essi possano essere considerati i primi ideatori di tecniche riabilitative. Essi prescrivevano il massaggio e applicavano tecniche rudimentali di terapia manuale e idroterapia già nel 480 a.C. Con l’affermarsi della specializzazione dell’ortopedia durante il XVIII secolo, ebbe inizio la cura della gotta e di disturbi simili mediante lo sviluppo di esercizi sistematici ai fini di un più rapido recupero funzionale delle articolazioni. Videro inoltre la luce macchine quali il gymnasticon. Le prime documentazioni storiche della fisioterapia come oggi la intendiamo risalgono allo svedese Pehr Henrik Ling, noto come il padre della «ginnastica svedese». Egli fondò nel 1813 il Royal Central Institute of Gymnastics specificatamente per insegnare massaggi, manipolazioni ed esercizi. La parola svedese per fisioterapista è sjukgymnast, che significa «ginnasta dei malati». Nel 1887, i fisioterapisti ottennero il riconoscimento ufficiale presso il Consiglio Nazionale Svedese per la Salute e il Welfare. Dopodiché la fisioterapia venne riconosciuta in altre nazioni: nel 1894 venne fondata in Inghilterra la Chartered Society of Physiotherapy, nel 1913 la School of Physiotherapy all’Università di Otago, in Nuova Zelanda, e nel 1914 il Reed College a Portland, negli Stati Uniti. Nella storia, dunque, la fisioterapia e le tecniche riabilitative hanno avuto uno sviluppo parallelo alla medicina canonica intesa come terapia farmacologica, perché si è sempre evidenziato che la fisioterapia era in grado di curare e prevenire la patologia al pari della medicina convenzionale. Al giorno d’oggi, la riabilitazione riveste un ruolo via via più importante nella medicina, in quanto le viene attribuita su base scientifica la possibilità di curare, prevenire o accelerare i processi di riparazione dell’organismo dei mammiferi. Si è impiegato apposta il termine «mammifero» per indicare che le tecniche fisioterapiche e riabilitative sono attualmente adottate anche dai colleghi veterinari per le stesse indicazioni della riabilitazione umana. Le specialità che si avvalgono principalmente delle tecniche riabilitative e fisioterapiche sono le scienze ortopediche, cardiologiche, pneumologiche e VI La riabilitazione in medicina ISBN 978-88-08-18189-3 neurologiche. Comunque, ormai non vi è branca medica che non se ne serva per ripristinare funzioni, per accelerare il recupero in seguito a interventi chirurgici o per prevenire complicanze da allattamento. In particolare, la fisioterapia si occupa di discipline sportive, per curare e prevenire disturbi dovuti a ipersollecitazioni, come nel caso del calcio o dello sci, oppure che insorgono a causa di posizioni non fisiologiche per tempi prolungati, come ad esempio nella Formula Uno. Per ottenere i propri risultati, la fisioterapia, come già in passato, utilizza diversi mezzi, quali il massaggio, gli esercizi mirati, le manipolazioni, grazie a una strumentazione dedicata, che va dai semplici pesi ai sofisticati laser. Al pari di ogni branca della medicina, anche in ambito fisioterapico si conducono ricerche per spiegare gli effetti biologici della riabilitazione. Tali ricerche indicano che la riabilitazione agisce su differenti livelli, tra i quali risulta basilare quello neuropsicologico: il fatto di toccare, massaggiare, parlare con il paziente innesca infatti diversi riflessi neuropsicologici. Si è mai notato che quando una parte del corpo duole, la si massaggia portandovi istintivamente la mano? Questo attiva riflessi neurofisiologici che inibiscono la trasmissione del dolore («teoria del cancello») e stimolano la secrezione di sostanze antalgiche, quali le endorfine. Parlare con il proprio terapista aiuta a sopportare meglio la condizione di disagio del paziente. Spesso tale rapporto è molto più profondo di quello con il medico di base, proprio per il rapporto «fisico» che si instaura. La ricerca ha individuato ulteriori fattori su cui opera la fisioterapia, come la stimolazione dei meccanorecettori cutanei, muscolari, tendinei, sui quali agisce per ottenere effetti di rilassamento e stimolazione biologica e biochimica. Comunque, le tecniche riabilitative sono in costante evoluzione e, come accade in ambito medico per la farmacologia, non tutte si rivelano sempre efficaci. È a tal fine che nasce quest’opera, che fa un rapido e riassuntivo excursus su quella che noi riteniamo fra le tecniche di maggiore efficacia nella riabilitazione: la miofibrolisi diacutanea integrata. Professor Daniel Levi Professor Giovanni Broggi Fondazione Europea per le Neuroscienze VII Prefazione di Marco Signorini La ricerca continua di metodiche innovative e la costante attenzione verso le più recenti e moderne acquisizioni scientifiche è attualmente un concetto cardine per tutti gli operatori sanitari che intendono mantenersi aggiornati. Su tali basi, nel corso della vita professionale di chi, come me, fa il fisioterapista, c’è spesso una ricerca quasi «spasmodica» di tecniche e strumenti sempre nuovi che possano offrire ai pazienti un trattamento che sia non solo il più corretto per la risoluzione dei loro problemi, ma anche il più possibile all’avanguardia. Il dolore osteomuscolare rappresenta, senza dubbio, una delle problematiche più frequenti tra quelle che si trovano a dover fronteggiare e risolvere non solo il fisioterapista, ma anche l’osteopata, il chiropratico, il fisiatra, il reumatologo, il neurologo e il neurochirurgo. Tutti gli specialisti coinvolti sono concordi nell’affermare che l’«addensamento fasciale» rappresenti una delle cause principali del dolore osteomuscolare. Per «fascia» s’intende quella struttura che avviluppa, nutre, protegge, informa e regola l’attività dei vari sistemi e apparati, da quello più esterno, muscolo-tendineo-legamentoso, a quello più interno, rappresentato dai vari organi. La fibrosità fasciale, altrimenti detta contrattura o punto algico miofasciale (PAM) o punto trigger, determina pertanto l’interruzione di quell’equilibrio che risulta fondamentale per il benessere della persona e, di conseguenza, il formarsi di tutte le algie tipiche del processo di invecchiamento. L’assoluta necessità di trattare e risolvere tali addensamenti ha portato allo sviluppo di innumerevoli tecniche fisioterapiche, sia manuali, come il massaggio, lo stiramento improvviso (trust), lo stiramento prolungato (stretching), le manipolazioni (rolfing), sia strumentali (tecar, laser), sia più strettamente mediche (agopuntura). In questa pletora di metodiche spicca per originalità ed efficacia la miofibrolisi integrata MFXI, che io ho avuto l’onore di apprendere da due maestri eccezionali quali Giulio Picozzi e Virginio Mariani, che hanno scelto di condividere con me la loro trentennale esperienza professionale. VIII Prefazione ISBN 978-88-08-18189-3 La MFXI trae le sue origini dalla fibrolisi tradizionale di Kurt Ekman, ma risulta tuttavia completamente modernizzata e attualizzata attraverso l’impiego di svariate attrezzature innovative, come rotori, miofibrolisori, uncini (hooks), decondizionatori artromuscolari, percussori neuromuscolari, ma anche dall’applicazione delle proprietà dei campi magnetici a campo stabile e dall’integrazione con altre metodiche, quali la coppettazione e la cromoterapia. Finalmente, dopo anni di pressanti richieste da parte di noi «allievi», Giulio e Virginio hanno pubblicato questo esaustivo compendio sulla MFXI. Sono certo che il volume aiuterà i neofiti a comprendere le basi anatomiche della fascia, i principi dell’esame motorio, le applicazioni dei vari strumenti, e a sviluppare il ragionamento necessario a localizzare, e quindi trattare, i principali PAM, ma sarà fondamentale anche per affinare le tecniche di coloro che già praticano la MFXI. Con stima e amicizia, pertanto, io stesso li ringrazio profondamente. Dottor Marco Signorini Responsabile Riabilitazione Centro Medico e Riabilitativo Performance Valdelsa, Poggibonsi (SI) IX Presentazione di Maurizio Piccinini La fibrolisi diacutanea è una tecnica terapeutica introdotta da Kurt Ekman, fisioterapista svedese, verso la metà del secolo scorso. In Italia, i primi lavori medico-scientifici che ne riportano la validità e la sicurezza risalgono alla fine degli anni Sessanta. Da allora, diverse pubblicazioni ne hanno confermato l’efficacia. Con vivo piacere presento questo lavoro degli amici Virginio Mariani e Giulio Picozzi riguardante la miofibrolisi diacutanea integrata MFXI. Data la profonda e seria preparazione dei due autori, i quali ormai da molti anni si occupano di miofibrolisi, non poteva che nascere un testo originale e ricco di indicazioni operative. Il libro, partendo da solide basi di anatomia, illustra in modo particolareggiato le parti di cui è composto, seguendo progressivamente le diverse fasi su cui lavorare e intervenire per curare le più svariate patologie. La metodica della miofibrolisi è oggi, e lo sarà ancora maggiormente in futuro, un supporto alla terapia riabilitativa, particolarmente indicato nelle problematiche ricorrenti della quotidianità odierna con la finalità di migliorare la qualità della vita. La miofibrolisi diacutanea integrata non si focalizza solo sul punto doloroso, ma considera la relativa area di irradiazione nel contesto globale della persona. Le indicazioni terapeutiche sono rappresentate dagli esiti dolorosi a eziologia diversificata: traumatica, infiammatoria, degenerativa, funzionale, ove possono essere associate, se necessario, altre tecniche riabilitative. La metodica comprende diverse tecniche di approccio, che ne consentono un’applicazione individualizzata e nello stesso tempo mirata al dolore. Ne sono un esempio l’introduzione della stimolazione transcutanea puntiforme STP, l’uso dei fibrolisori, degli hooks, della Colour Cupping Therapy CCT e del neurobilanciamento totale integrato NBTI per poter agire sulle formazioni fibrose periarticolari, sui punti trigger, su situazioni morbose a carico dei tessuti molli, o semplicemente sulle contratture muscolari con effetti risolutivi. La stimolazione del sistema venolinfatico rinforza il sistema immunitario, spesso depresso per lo stress quotidiano a cui l’individuo va incontro, X Presentazione ISBN 978-88-08-18189-3 agendo in modo equilibrato sugli organi e apparati che controllano le risposte energetiche per affrontare le attività quotidiane. Il presente volume sarà un valido punto di riferimento per medici, fisioterapisti, agopuntori, chiropratici, osteopati, e per tutti coloro che si occupano di riabilitazione. Certo che il presente lavoro avrà il meritato riconoscimento, auguro a tutti una proficua lettura. Dottor Maurizio Piccinini Master in Coordinamento delle Professioni Sanitarie Riabilitative