M2 Ud3 – LA SCUOLA CLASSICA
Premessa
Dal feudalesimo al capitalismo
Necessità di ridefinire i rapporti sociali prescindendo dai vincoli nobiliari e religiosi
Hobbes:
Locke:
Hume:
Smith:
monopolio della forza allo Stato
libertà basate sull'accordo-contratto.
l'individuo è un insieme di egoismo + simpatia
connubio tra scelte economiche individuali e morale, economia più etica.
Arco temporale dell'economia classica: 1760-1870
“Classica” in quanto costituisce un modello per tutto il pensiero economico basato
sull’indagine del processo capitalistico, della formazione del capitale.
Abbiamo, con i classici, la nascita dell’economia come scienza specialistica e autonoma.
Oggetto dell’analisi economica  il capitalismo manifatturiero e il sistema di fabbrica
 il capitalista come protagonista dell’economia
 il ruolo dei capitali fissi rispetto ai capitali circolanti
 la produzione in funzione della produzione e
dell’accumulazione
Traffici commerciali
Nuova etica
Liberismo
Scoperte geografiche
Invenzioni
Rivoluzione industriale
Ragioni storiche
Recinzioni parlamentari inglesi (1650)  privatizzazione delle terre  concentrazione
proprietà fondiaria  nascita salariato agricolo  abbandono della terra  manodopera
industriale.
Lavoro di fabbrica  uso macchinari  organizzazione complessa  controllo
dell’imprenditore  necessità di un sistema integrato di competenze e mestieri.
In Italia:
tranne poche eccezioni di produzione tessile e meccanica al Nord, prevale il
lavoro a domicilio e la produzione artigianale.
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ADAM SMITH (1723-1790)
Dal controllo dell'attività economica ad opera dei sovrani come strumento di controllo
sociale, alla libertà del singolo come strumento per l’armonia sociale.
Concezione della natura umana e dell’attività produttiva:
- dagli egoismi individuali al benessere collettivo
- metafora della “mano invisibile”
- libere regole del gioco
- uguaglianza degli uomini nell’arena del mercato
- ininfluenza del singolo
- benefici della concorrenza e negatività delle società anonime
- controllo dello Stato sul rispetto delle regole
- il sovrappiù si forma in qualsiasi settore produttivo tranne che nella fornitura di servizi.
Teoria del valore:
Valore d’uso
Valore di scambio
 per l’individuo
 sul mercato = capacità di acquisto della ricchezza: in funzione del
lavoro che rappresenta, delle ore o giornate lavorative.
Valore-lavoro contenuto
(valore intrinseco)
Ogni bene
ha due
valori
valore-lavoro comandato
(valore di scambio)
rapporto reciproco tra i beni
sul mercato
Si equivalgono grazie ai meccanismi di mercato:
valore di scambio=valore di produzione
L’analisi che precede è valida in epoca precapitalistica dove il lavoratore proprietario dei
fattori produttivi diviene proprietario esclusivo del valore della produzione.
L’analisi che precede non è valida in epoca capitalistica dove i fattori sono posseduti da tre
distinte classi sociali per cui lavoro comandato e lavoro contenuto non coincidono, il primo
deve essere necessariamente superiore al secondo.
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Conseguentemente: in epoca capitalistica il valore di ogni bene prodotto è in funzione del:
costo di produzione
Salari
lavoro
profitti
rendite
capitale
terra
La divisione del lavoro  espansione della ricchezza sociale
Specializzazione
Produttività del lavoro
+
Innovazione tecnologica
maggiore divisione del lavoro
ulteriore innovazione tecnologica
L'organizzazione del lavoro, la specializzazione, divengono così per Smith la base di
quella ricchezza nazionale che i mercantilisti individuavano nell'accumulo di metalli
preziosi favorito da traffici commerciali protetti dallo Stato, e i fisiocratici nella produzione
agricola.
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JEAN BAPTISTE SAY (1776-1832)
Situazione storica: pieno sviluppo dell’industrializzazione, perfezionamento della divisione
del lavoro, aumento dei rendimenti, nascita della classe operaia,
aumento delle ingiustizie sociali, piena libertà economica.
LIBERTA’ ECONOMICA  SISTEMA CAPITALISTICO
Dalla cautela di Smith, all’ottimismo di Say  “LAISSEZ FAIRE ”
TEORIA DEGLI SBOCCHI
Prodotto scambio altro prodotto
Merce
 denaro  merce
Ruolo di intermediario negli scambi
Offerta genera  domanda
Domanda = f(offerta)
La vendita di beni e servizi  reddito  equivalente domanda di investimenti e consumi.
Offerta
Un sistema economico, producendo, crea il presupposto per il totale assorbimento della
produzione.
Uno squilibrio in un settore, analogamento a quanto detto da Smith, viene equilibrato dallo
squilibrio esistente in un altro settore, secondo la legge della domanda e dell’offerta.
OFFERTA
Produzione di beni di consumo e
Di investimento
DISTRIBUZIONE DEL REDDITO
salari, profitti, rendite, interessi
CONSUMI
Domanda beni
di consumo
RISPARMI
Domanda beni
di investimento
Eccesso di produzione in un settore  trasferimento in settore in cui la produzione è
carente
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DAVID RICARDO (1772-1823)
L’economia diventa una disciplina autonoma – l’oggetto di studio è la dinamica del sistema
capitalistico basato essenzialmente sul rapporto tra profitto e lavoro salariato, rapporto nel
quale si inserisce, con funzione frenante, la rendita fondiaria.
Ruolo dell'economia
prima di Ricardo l’economia

ricchezza del “sovrano
dopo Ricardo l’economia

distribuzione del prodotto sociale
salari
-
profitti
accumulazione di ricchezza
saggio del profitto = (P/K)
Uso del bene riproducibile
Uso del bene non riproducibile
-
rendite
nemiche dello sviluppo
 profitto
 rendita: assoluta (compenso per l’uso della terra);
differenziale (maggior compenso per uso terre più
fertili).
Il saggio del profitto agricolo condiziona il saggio del profitto complessivo anche a
causa della rendita differenziale.
Capitalista agricolo:
organizza produzione; immette capitali necessari; paga il
canone di locazione delle terre
Valore della produzione – costi di produzione = profitto agricolo.
Crescita popolazione  crescita coltivazioni  crescita rendita differenziale
Concorrenza tra capitalisti  unicità del saggio del profitto agricolo  tutti i compensi
differenziali vanno ai monopolisti proprietari terrieri e non ai produttori.
Le rendite tendono costantemente a salire e il saggio del profitto a scendere influenzando
con una reazione a catena il saggio del profitto generale
aumento dei costi  aumento dei prezzi  aumento dei salari monetari (già a livello di
sussistenza)  depressione dei profitti negli altri settori produttivi.
Il sistema “frenato”, definisce il pessimismo ricardiano:
Il sistema economico contiene al suo interno un evidente meccanismo di freno: la
depressione del profitto agricolo causato dalle rendite deprime il saggio del profitto
generale.
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Teoria ricardiana del valore
La rarità (casi eccezionali) + lavoro = il valore di ogni bene.
A differenza di quanto sostenuto da Smith, per Ricardo:
- il valore di ogni bene si forma sempre in base al lavoro occorso a produrlo;
- la quantità di lavoro contenuta in una merce è cosa diversa dalla quantità di lavoro
effettivamente remunerata sotto forma di salario (prezzo del lavoro);
- nella realtà i lavoratori hanno un salario reale vicino al minimo di sussistenza che
non consente loro di acquistare quanto da loro stessi prodotto, a causa
dell’esistenza di profitti e rendite.
Tuttavia Ricardo non si chiese e non spiegò come mai il lavoro vivo (salario) fosse
inferiore al lavoro incorporato (prezzo). E’ assente in lui una vera e propria analisi
sociologica sulla natura dell’ingiustizia sociale.
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THOMAS ROBERT MALTHUS (1766-1836)
Il “laissez faire  premio ad una parte della popolazione, sviluppo “naturalmente iniquo”.
La legge di natura  dinamica demografica = concezione naturalistica della realtà che va
descritta ma non spiegata.
Crescita aritmetica delle risorse – crescita in progressione geometrica della popolazione
Dati questi presupposti
sono necessari interventi
preventivi: restrizione morale, contenimento vizio, miseria
repressivi: guerre, pestilenze, carestie
Di conseguenza per Malthus
 no ai matrimoni precoci
 no alle leggi dei poveri (poor laws)
 si all'astinenza
 si allo sfruttamento dei lavoratori attraverso bassi
salari
 si alla leggi sul grano (corn laws) che con dazi
doganali impediscono al prezzo del grano di scendere
grazie alla concorrenza estera.
Si assicurano così alte rendite ai proprietari fondiari a
danno dei profitti industriali.
Malthus, contro le tesi di Ricardo, difende gli interessi dei proprietari fondiari,
considerandoli come classe sociale capace di sostenere attraverso la “dissipazione” la
domanda di beni di consumo!!
Teoria della crisi di Malthus: a differenza di quanto asseriva Say il sistema non garantisce
il completo assorbimento dell’offerta: la classe lavoratrice acquista prodotti primari la
classe capitalista consuma poco per risparmiare e investire
Conseguenza
Soluzione
 crisi di sottoconsumo
 salvatore del capitalismo è il proprietario terriero che distrugge
ricchezza senza produrne, eliminando l’eccedenza dell’offerta globale
rispetto alla domanda.
A parte la conclusione alquanto originale, per la prima volta, un economista ipotizza
la possibilità di una crisi nel neonato sistema economico capitalistico.
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PREMESSA ALL'ECONOMIA MARXIANA
Nel pensiero classico e preclassico: la figura dell’imprenditore coincide con la figura del
capitalista (chi possiede i capitali e chi rischia in proprio si identificano  interesse =
versione monetaria del profitto (i = fP).
In tarda epoca classica: l’interesse si sgancia dal profitto  indagine sulle dinamiche del
risparmio e dell’investimento.
Teoria classica del risparmio e dell’investimento
Teoria Sayana dell’equilibrio del mercato  ogni offerta crea la propria domanda
Teoria classica del mercato dei prestiti:
la domanda di prestiti non è mai insufficiente
rispetto all'offerta, l'interesse ne regola i flussi: il
risparmio (offerta) è funzione crescente di (i),
l'investimento è funzione decrescente di (i) che è
svincolato dal profitto
Teoria classica del mercato del lavoro:
il salario è uguale all'ammontare di prodotto
necessario per ricostituire i mezzi di
sussistenza e riproduzione del lavoratore
dipendente. Qualsiasi tentativo dei lavoratori
di elevare i salari si scontra con l'incremento
demografico.
Il capitalista anticipa i salari fissandoli
indipendentemente dal lavoratore.
L'ECONOMIA MARXIANA
Inquadramento storico-economico
‘800  economia industriale  lavoro salariato
industrializzazione  ineguaglianza sociale
fabbriche +ferrovie + slums 
Smith
Realtà dell'‘800
Malthus
Ricardo
Luddismo
Socialisti utopisti
città industriale
 “laissez faire”  ricchezza delle nazioni
 ricchezza di parte della nazione
 ordine naturale
 pessimismo funzionale al sistema
 distruzione degli impianti che generano disoccupazione
 capitalismo = sistema economico ingiusto: “la proprietà è un furto”
(Proudhon); collaborazione tra i ceti produttivi per una nuova etica, nuovo
cristianesimo (Saint Simon); ricondurre i rapporti umani corrotti dalla
società artigianale ad una armonia universale (Fourier); esperienza
comunitaria in una struttura produttiva cooperativistica (Owen). Nessuno dei
socialisti utopisti fornirà una spiegazione scientifica sulla negatività del sistema
capitalistico.
Marx  concezione materialistico-dialettica della storia.
Il comunismo = società senza classi sociali
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Condizioni materiali del genere umano  lotta tra le classi sociali per il potere economico 
classe vincitrice e dominante struttura sociale  contraddizioni  ulteriore strappo  nuova
lotta  nuovo assetto sociale (di livello più elevato del precedente).
Dialettica della storia = contrasto degli opposti
Necessità storica:
uno stesso evento può essere positivo o negativo (Es. il capitalismo è meglio del
feudalesimo)
Studio dei rapporti
economici tra classi
sociali
tutto è subordinato ai
rapporti economici
visione
materialistica della
storia dell'umanità
Due tipi di conflitti nella storia umana: uomo contro la natura, l'uomo contro l'uomo
L'economia è lo studio del modo di produzione e distribuzione della ricchezza data una
certa organizzazione sociale e dati dei rapporti di forza
Il modo di produzione capitalistico
Libero lavoratore venditore
rapporto di
lavoro
del lavoro
salariato
datore di lavoro compratore
del lavoro
acquisizione lavoro non pagato
capitalista
Concetti chiave
1 – Alienazione del prodotto dal suo autore: il lavoratore, adibito costantemente ad una fase
del processo produttivo, perde ogni contatto con il prodotto finale .
Chaplin in " Tempi moderni"
2 – Capitale = non ammontare di ricchezza ma prodotto di un rapporto sociale  società capitalistica
3 – Denaro = non mezzo (M  D  M) ma finalità dello scambio (DMD) … accumulazione
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Come avviene lo sfruttamento del lavoro salariato
Il lavoro determina il
 valore di ogni bene
Il capitale determina il
 profitto = sottrazione al valore-lavoro
Il monopolio e la fecondità della terra
 rendite
La forza lavoro = attitudine al lavoro, acquistata dal capitalista
Il lavoro
= uso effettivo della forza lavoro
Forza lavoro
Lavoratore
Salario di sussistenza
Capitalista
Il salario di sussistenza non consente al lavoratore l'acquisto di molti dei beni dallo stesso
prodotti
Sussistenza: lavoro pagato
con anticipi dal datore = lavoro
necessario.
Cos'è il Valore ???
+
Plusvalore: lavoro non pagato
= pluslavoro
Plus lavoro
 plusvalore assoluto
Produttività del lavoratore
 plusvalore relativo
Il capitale
 variabile (salari) = V
 costante (macchinari) = C
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Plusvalore
 sfruttamento del salariato = S
Valore della merce
 C+V+S
Composizione organica del capitale  Q = C/V
Saggio del profitto:
 SP = S/C+V
Saggio del plusvalore:
 SV = S/V  grandezza che misura il livello di
sfruttamento.
Crisi del capitalismo
Espropriazione del lavoro non pagato  accumulazione capitalistica
1 – impoverimento delle masse (povertà relativa)  disuguaglianza sociale  processo
rivoluzionario
2 – condizioni produttive del capitalismo:
 proletarizzazione e coscienza di classe
 esercito di riserva  diminuzione dei salari
 maggiore è l’uso delle macchine, minore è l’uso di forza lavoro ( C/V)
 caduta tendenziale del saggio del profitto: minor uso di V + maggior uso di C =
aumento di C/V = diminuzione dell’importanza di V e del plusvalore S.
Secondo Marx la stessa struttura del capitalismo porta alla crisi del sistema. Basato
sullo sfruttamento della forza-lavoro, il sistema è destinato a collassare a causa di una
sempre maggiore sostituzione dei lavoratori con i macchinari e a causa di una sempre
più accesa lotta tra i capitalisti per l'accaparramento del mercato.
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