CLASSIFICAZIONE Regno:Animalia Phylum:Arthropoda Classe

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I PRINCIPALI NEMICI DELLE NOSTRE PIANTE
ACARI
CLASSIFICAZIONE
Regno:Animalia
Phylum:Arthropoda
Classe: Aracnida
CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI ACARI
Gli Acari sono degli artropodi (dal greco "artros = articolazione" e "pos =
piedi", animali invertebrati col corpo protetto da un dermoscheletro di natura
chitinosa, diviso in segmenti e con appendici articolate) di piccolissime
dimensioni (da pochi micron a qualche millimetro), forniti di quattro paia di
zampe allo stato adulto.
Molte specie di Acari sono parassiti di animali (come
ad esempio l'Acaro della scabbia) e di vegetali, che
pungono con le appendici boccali, dette CHELICERI
che unendosi e allungandosi formano un vero e
proprio stiletto, svuotando poi le cellule del loro
contenuto.
Come conseguenza si formano soprattutto sulle foglie e sulle gemme, delle
malformazioni e delle galle, nonchè ingrossamenti anomali dei peli provocati
da sostanze emesse dall'acaro.
COME SI RIPRODUCONO GLI ACARI
Negli acari i sessi sono separati e la maggioranza delle specie sono ovipare ma
ci sono anche casi di viviparia e di ovoviviparia in certi acari zoofagi.
Le uova sono in genere bianche, opache, lisce o con sculture ma esistono
anche casi di uova variamente colorate di rosso, arancio o verde.
Il ciclo è molto semplice: dall'uovo nasce la larva con sei zampe (tranne alcuni
casi in cui ne troviamo 2) ed al massimo seguono due stadi intermedi ninfali
per arrivare all'adulto.
CONDIZIONI CLIMATICHE
DEGLI ACARI
FAVOREVOLI
ALLO
SVILUPPO
I cicli e le popolazioni di acari sono fortemente influenzate dai fattori
climatici: sono favoriti dalle alte temperature; umidità relativa intorno al 60%
(umidità più alta per diversi giorni deprime le popolazioni per la morte nel
periodo della muta, rallentamento nell'ovoposizione e minore longevità).
C'è da tenere presente che gli acari fitofagi hanno un tegumento sottile per cui
sono poco protetti dalle condizioni climatiche conseguentemente si assiste
spesso a vere e proprie migrazioni sulla pianta alla ricerca di microclimi più
favorevoli (gemme o altri anfratti protetti) oppure in alcune specie la
creazione di galle (malformazioni che creano nella pianta) dove proteggersi
oppure ancora entrano in diapausa vale a dire in uno stadio particolare in cui
entrano in quiescenza fino a quando le condizioni non saranno ritornate
ottimali.
SINTOMI SULLE PIANTE DI UN ATTACCO DI ACARI
I sintomi più evidenti del loro attacco sono costituiti da clorosi e avvizzimento
delle foglie; alcuni di essi, i Tetranichidi o "ragnetti", producono una tela
biancastra che forma una massa farinosa o fioccosa come protezione delle
uova, in genere sulla pagina inferiore delle foglie.
ragnetto rosso dei fruttiferi
(Panonychus ulmi)
FAM. Tetranichidi
Ragnetti rossi e gialli: costituiscono il maggior raggruppamento di acari
fitofagi. Sono dannosi soprattutto ai fruttiferi e alle colture in serra. Il loro
pullulare dipende soprattutto dalle tecniche colturali.
Svolgono più generazioni all’anno e svernano come uovo o come femmina
fecondata. In serra possono svolgere cicli continui.
Il tegumento è variamente colorato
Le specie più dannose sono: Panonychus ulmi (ragnetto rosso dei fruttiferi e
della vite), Eotetranychus carpini (ragnettto giallo della vite), Tetranychus
urticae (ragnetto rosso comune o bi maculato
Sono plasmomizi provocano le tipiche bronzature, gli ingiallimenti e le
argentature fogliari
FAM. Eriophidi
Comprende specie vermiforme con solo due paia di zampe.
Sono fitomizi, l’emissione di saliva provoca nelle foglie, nelle gemme e nei
frutti rugginosità, deformazioni, galle ed erniosi.
Alcune specie sono vettori di virus
LOTTA AGLI ACARI
I fitofarmaci utilizzati nella lotta contro gli acari dannosi, detti appunto
ACARICIDI, possono agire per contatto, per ingestione, per asfissia. Esistono
anche formulati efficaci contro le uova. E' importante intervenire prima
possibile, quando l'infestazione è ancora limitata.
Alcune specie di Acari sono però utili all'uomo in quanto parassite di altri
acari e insetti dannosi e come tali possono essere utilizzati nella lotta
biologica a difesa delle piante di interesse agrario.
Danno da eriofide su vite
(erniosi)
( Stethorus punctillum)
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