EROSIONE MARINA = asportazione di materiale

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EROSIONE MARINA = asportazione di materiale (sabbia, ciottoli) dalle
spiagge da parte del mare.
La spiaggia è un sistema dotato di un equilibrio molto precario. Il processo per
mantenere in equilibrio la linea di spiaggia dipende da due fasi: l’erosione e il
deposito. Quando questo equilibrio si rompe può succedere che il mare
deposita maggiore quantità di materiale, e la spiaggia avanza, il mare asporta
minore quantità di materiale e allora si verifica l'erosione della costa.
LE CAUSE
Le cause principali di questi disagi ambientali sono sostanzialmente di due tipi:
per ragioni naturali e per cause dovute dallo sfruttamento dell'uomo. Le prime
sono legate al normale corso ed evoluzione del nostro pianeta come le
variazioni climatiche, la variazione del livello del mare, etc. Le seconde, invece,
sono quello riconducibili allo sfrenato sfruttamento del territorio per opera
dell'uomo. Non vogliamo discutere delle cause naturali che portano alla
distruzione delle coste, poiché alcune di esse impiegano tempi molto lunghi e
perché come dice la parola stessa sono "fenomeni naturali" ed è naturale che
essi avvengono, preferiamo discutere dell'impatto catastrofico dovuto dallo
sfruttamento umano.
1. clima e meteorologia
i cambiamenti climatici sono fenomeni naturali ma vengono aggravati dalle
attività dell'uomo che causano il riscaldamento globale e rendono sempre
più frequenti le forti mareggiate
2. innalzamento del livello marino e/o abbassamento del terreno
(subsidenza)
L'innalzamento del livello marino (15 cm nell’ultimo secolo) può essere un
fenomeno naturale ma è aggravato dalle attività dell'uomo che causano il
riscaldamento globale e il conseguente scioglimento dei ghiacci. La
subsidenza può essere naturale o causata dall'uomo con estrazioni di fluidi
(acqua, petrolio, metano) dal sottosuolo.
3. diminuzione del trasporto di sabbia da parte dei fiumi
I nostri fiumi portano sempre meno sabbia verso il mare a causa di
sbarramenti (dighe) e dell’asportazione di sabbie dai fiumi (cave).
L'apertura di cave di sabbia e di ghiaia per l'estrazione di materiale a scopo
edilizio, anche se interessano l'entroterra e quindi possono sembrare
innocue, tolgono ai fiumi la possibilità di trasportare materiale necessario
per il normale rifornimento delle spiagge. La costruzione di una diga causa
la deposizione di sedimenti nel lago artificiale togliendo allo stesso modo i
sedimenti al fiume.
4. le opere costruite a mare
L’erosione è aumentata anche a causa delle innumerevoli costruzioni create
dall’uomo in mare. La costruzione e il prolungamento dei moli portuali, di
opere come le scogliere frangiflutto e i pennelli rendono più difficile l’uso
balneare della spiaggia e trasferiscono il problema dell'erosione nelle aree
adiacenti.
Il funzionamento di queste costruzioni è semplice: fanno diminuire l'energia
della corrente in modo tale da far depositare il materiale trasportato sul
fondo marino fino ad emergere e formare una nuova spiaggia. In questo
modo, però, la corrente, che corre parallela alla riva, priva di sedimento non
spende più energia per trasportare materiale ed usa questa energia per
andare ad erodere i tratti di costa successiva.
Un fatto curioso si può riscontrare lungo il litorale teramano, dove alcuni
comuni hanno creato opere di sbarramento capaci di ridurre l'energia di
trasporto del mare e quindi di provocare artificialmente la sedimentazione
dei materiali con lo scopo di ampliare le proprie spiagge. Tutto ciò ha
provocato l'entrata in erosione delle rive dei comuni adiacenti, che a loro
volta, per riparare i danni, hanno adottato la stessa "politica di
sbarramento" per rafforzare le proprie coste. Oggi tali comuni si trovano
impegnati in una grande battaglia legale che ha fatto si che ogni comune si
trova in causa con il proprio "vicino" per fronteggiare le spese necessarie
alla ricostruzione della propria spiaggia.
5. l'urbanizzazione della costa
La spiaggia sabbiosa teramana, in passato, era accompagnata da una più o
meno ampia fascia di dune. Con lo scopo di rendere la spiaggia più
accogliente per i turisti è avvenuta la distruzione delle dune e della
vegetazione costiera che servivano a catturare la sabbia trasportata dal
vento per il rifornimento delle spiagge.
La sostituzione della vegetazione spontanea e delle dune con strutture
balneari e palazzi, costruiti spesso a ridosso della spiaggia, ha provocato
l'alterazione dell'equilibrio della costa. Oggi il limite delle costruzioni stradali
ed alberghiere si trova a qualche decina di metri dalla linea raggiunta dalle
massime ondate. In qualche caso queste opere risultano addirittura esposte
alle mareggiate. A tutti noi sarà capitato di notare che se facciamo
pressione sulla riva con un piede nel momento in cui l'onda torna indietro,
sentiamo la sabbia sotto di noi "risucchiata" dal mare; noi in quel momento
siamo "responsabili" di una mini-erosione. Lo stesso effetto, in maniera
molto più seria, lo hanno tutte quelle strutture costruite in prossimità di una
spiaggia.
Anche l’abbandono delle campagne costiere da parte dei contadini ha
accentuato l’erosione delle coste perché il terreno lasciato incolto è meno
erodibile di quello lavorato.
I RIMEDI
Visto l’importanza che la spiaggia riveste nel nostro territorio in quanto fonte di
guadagno e di posti di lavoro, risulta fondamentale scegliere interventi
adeguati per contrastare il fenomeno dell’erosione della nostra costa. Gli
interventi da effettuare devono essere rivolti prima di tutto a rimuovere le
principali cause di erosione delle spiaggia.
1.
2.
3.
4.
riduzione dei prelievi di acque sotterranee, di petrolio e di metano;
pulizia degli alvei dei fiumi dalla vegetazione che trattiene materiale;
blocco delle cave lungo i fiumi, per aumentare l'apporto di sabbia a mare;
visione globale del problema per evitare che interventi locali spostino il
problema altrove;
5. blocco dell’espansione urbanistica in prossimità delle coste;
6. "ripascimento" delle spiagge.
Il ripascimento consiste nell'apporto sulla costa di una grande quantità di
materiale sabbioso, in modo da compensare la sottrazione di materiale dovuta
alla subsidenza e, contemporaneamente, contrastare in maniera efficace
l’eventuale innalzamento dei mari per cause climatiche. Questa soluzione
è già stata attuata su spiagge di molti paesi. Il materiale sabbioso è reperito
da accumuli sedimentari sottomarini che sembrano la fonte adatta per questo
tipo di operazione.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
L’Italia è formata da 7.458 Km di coste e l’erosione affligge già il 42% (3150
Km) di esse con punte del 90% in Molise, del 78% in Basilicata, del 65% in
Puglia, del 61% in Abruzzo, del 43% in Calabria.
Il quadro è allarmante in quanto la gran parte dei tratti che non risultano in
erosione deve la propria stabilità a massicce opere di difesa, che modificano
l’ambiente e il paesaggio costiero, rendendo più difficile l’uso balneare della
spiaggia e inducendo spesso l’erosione nei tratti di costa adiacenti.
I valori più bassi si ritrovano in Friuli (13%), in Veneto (18%) e in EmiliaRomagna (25%), regioni in cui sono stati realizzati importanti interventi di
difesa dei litorali, facendo spesso ricorso al ripascimento artificiale con sabbie
prelevate sui fondali marini. Le altre regioni si collocano fra il 33% della Liguria
e il 43% della Calabria.
LA SITUAZIONE IN ABRUZZO
Lunghezza
totale della
costa (km)
Coste alte e
aree portuali
(km)
Coste basse
(km)
Tratti in
erosione (km)
% Spiagge in
erosione
125
26
99
60
60,6
LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI TERAMO
In Provincia di Teramo il mare minaccia gli stabilimenti balneari a Martinsicuro,
nella zona nord di Alba Adriatica e nella zona sud di Giulianova, zone già in
passato colpite da mareggiate. Questa volta però il mare si sta facendo
minaccioso anche a Cologna Spiaggia di Roseto Degli Abruzzi, nella zona sud di
Roseto Degli Abruzzi e a Pineto e Silvi, mettendo in allerta i balneatori della
zona.
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