Bollettino 355 del 21-01-2015

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OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO
GALILEI
28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 – 335 275538
apansuno @ tiscalinet.it
www.apan.it
BOLLETTINO N. 355
Mercoledì 21 gennaio 2015, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo
mercoledì di ogni mese si parlerà su “Marte, dio della guerra. La ricerca della vita” a cura di
Silvano Minuto. Al termine, se il cielo sarà sereno, si potranno fare delle osservazioni al telescopio.
La Luna sarà di un giorno dopo il novilunio. Data la sua assenza si potranno vedere tanti oggetti del
cielo profondo quali la galassia di Andromeda e la nebulosa di Orione.
Giove sarà visibile tutta notte nel Leone. Saturno sorgerà poco prima del Sole nello Scorpione mentre
Mercurio e Venere saranno visibili al tramonto nel Capricorno bassi all’orizzonte ovest. Nettuno e
Marte saranno visibili in Acquario al tramonto; appariranno molto piccoli data fa grande distanza.
RECENSIONI - INFANZIA
ALEX FRITH E LEE COSGROVE
I SEGRETI DELL’UNIVERSO
Edizioni Usborne - 2014 - 14 p., ill., rilegato - € 12,50
Una parte importante dell’attività della nostra associazione è
rappresentata dalla divulgazione delle scienze astronomiche,
e in particolare l’avvicinamento dei bambini di varie età al
cosmo e alle sue bellezze.
Gli argomenti che si possono affrontare sono molteplici, dai
moti della Terra e della Luna, al Sistema Solare per salire
sempre più di scala fino a stelle e galassie. Mentre è
relativamente semplice spiegare ai bambini i fenomeni e gli
oggetti che si possono osservare ad occhio nudo o attraverso
un telescopio, è molto più complicato spiegare loro in termini
comprensibili le ragioni profonde che stanno alla base dei
fenomeni stessi senza semplificazioni banali e inaccuratezze
eccessive.
Il libro qui recensito consiste in 13 schede, nel formato di
doppie pagine cartonate, che trattano i seguenti argomenti:
Cos’è l’Universo, Il nostro posto nello spazio, L’inizio, … e la fine, Di cosa sono fatte le cose?,
Osservare l’Universo, Breve storia dell’astronomia, Le meraviglie dell’Universo, Le grandi domande.
Gli argomenti sono presentati sotto forma di semplici illustrazioni, corredate da una breve didascalia.
Gran parte delle illustrazioni sono stampate su una linguetta sollevabile, al disotto della quale si trova
un’altra illustrazione e un testo che approfondisce quanto descritto in precedenza.
La fascia di età a cui questo libro si indirizza è tra i 6 e i 10 anni e può essere una valida
continuazione di una serata presso il planetario APAN di Suno!
Questo tipo di presentazione “interattiva”
consente al bambino di leggere e osservare ciò
che più lo attrae, senza essere costretto a
seguire un testo “lineare” che magari può
risultare più stancante e noioso.
Nonostante un’impostazione più ludica che
didattica, ogni scheda presenta una grande
quantità di informazioni e di idee importanti. A
differenza di molti libri per bambini, le
informazioni sono accurate ed aggiornate agli
ultimi sviluppi, ed è chiara la distinzione tra
fenomeni osservati e provati, ed altri che sono
ancora sotto forma di ipotesi o di teorie (come la
materia e l’energia oscura).
(a cura di Marcello Rasparini)
UNA VISITA ALL’OSSERVATORIO
" Sabato siamo andati all’Osservatorio e abbiamo visto la cometa Lovejoy, abbiamo visto pure
Giove, e la Luna, e la nebulosa di Orione nella quale stanno nascendo delle nuove stelle, ho
visto tutte queste cose attraverso il telescopio. Il telescopio di Suno è molto grande, da
quanto è grande bisogna andare sulla scala per vedere le stelle. Intorno a Giove ho visto
cinque satelliti.
Sono venuti i colleghi del mio papà e la mia maestra Valentina. E' stato bello! "
di Martina Pidò
MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI
Continuiamo l’esame dell’orologio di Mellingen (Svizzera)
Figura n. 2: Mellingen - Facciata della Torre rivolta verso la città.(continua)
A cura di Salvatore Trani
CONSIGLI PER L’OSSERVAZIONE
ARIETE
Culmina al meridiano alle ore 22 del 30 novembre.
Copre 441 gradi quadrati e contiene 50 stelle più brillanti della sesta magnitudine.
Costellazione zodiacale che si trova tra i Pesci a Ovest ed il Toro ad Est; le sue stelle sono poco
vistose e non attira molto l'attenzione degli osservatori del cielo anche per la mancanza di oggetti
visibili con piccoli telescopi. E' comunque importante dal punto di vista storico in quanto si tratta del
primo segno dello Zodiaco, dove 2000 anni fa, il Sole veniva a trovarsi all'equinozio di primavera.
Come si sa, a causa della precessione degli equinozi, si assiste ad un lento spostamento
dell'equatore celeste e l'Ariete vi giunge con un mese di anticipo. Questo fenomeno avviene ora
nell'attigua costellazione dei Pesci. Per ragioni storiche il passaggio del Sole attraverso l'eclittica viene
ancora chiamato punto d'Ariete e contraddistinto con il simbolo E che ricorda le corna dell'animale.
Il nome della costellazione, di origine antichissima, ricorda il tentativo di salvataggio dei figli della dea
delle nubi Nephele da parte dell'ariete dal "vello d'oro".
Il punto vernale è anche noto con il nome di punto dell'Ariete o primo punto d'Ariete perché in
corrispondenza dell'equinozio di primavera di circa 2100 anni fa (più precisamente nel periodo 2000
a.C. ÷ 100 a.C.), il Sole si trovava nella costellazione dell'Ariete. Oggi a causa della precessione degli
equinozi non è più così e in corrispondenza dell'equinozio di primavera il Sole si trova nella
costellazione dei Pesci; a partire dall'anno 2700 si troverà in quella dell'Acquario e così via fino al
completamento dell'intero zodiaco.
Alfa α - Hamal
AR 02h 07m – D. + 23° 28’
Mag. 2.02 – Sp. K2
In arabo significa proprio "Ariete". Si tratta di una gigante rossa di mag. 2.02 distante dalla Terra 65
anni luce.
Beta β - Sharatan
AR 01h 55 – D. + 20° 48’
Mag. 2.72 – Sp. A5
Stella bianca di mag. 2.7 che si trova a 60 anni luce dalla Terra. La sua luminosità è 24 volte quella
del nostro Sole.
Gamma γ - Mesarthim
AR 01h 53m – D. + 19° 18’
Sep 7.8” – 221” mag. 4.8 – 3.8 – 9.6 AP° 0 - 84
Sistema doppio composto da due stelle di colore bianco (classe spettrale A0) di pari luminosità (mag.
4.8), sono separate da 7.8" d'arco. Facile da osservare anche nei piccoli strumenti. Viene anche
ricordato perché si tratta di una delle prime stelle doppie descritte. La scoperta viene fatta risalire
all'Inglese Robert Hooker nel 1664, che mentre stava dando la caccia ad una cometa vide questi due
astri molto vicini. Un terzo componente di mag. 9.6 molto più lontano, non fa parte del sistema.
Epsilon ε.
AR 02h 59m – D. + 21° 20’
Sep 1.5” mag. 5.2 – 5.5 AP° 208
Doppia fisica con componenti di mag. 5.2 e 5.5 con separazione di soli 1.5" d'arco. Occorre per
poterle osservare un buon telescopio utilizzato a forti ingrandimenti: Le componenti sono di colore
bianco.
Lambda λ
AR 01h 57m – D. + 23° 36’
Sep 37” mag. 4.9 – 7.7 AP° 46
Stella doppia con componenti di mag. 4.9 e 7.7 distanti 37" d'arco. I colori sono bianco e blu, facile
con piccoli strumenti.
Pi π
AR 02h 49m – D. + 17° 28’
Sep 3.2” – 25.2” mag. 5.2 – 8.7 – 10.8 AP° 120 - 110
Sistema triplo con componenti di magnitudine 5.2, 8.7 e 10.8, separati rispettivamente da 3.2" e 25.2"
14 Arietis
AR 02h 09m – D. + 25° 56’
Sep 93” – 106” mag. 4.9 – 8.5 – 7.7 AP° 36 - 278
Sistema triplo con componenti di mag. 4.9, 8.5 e 7.7, distanti 93 e 106".
53 Arietis
AR 03h 07m – D. + 17° 53’
Mag. 6.1 – Sp. B1
Magnitudine 6.1, viene considerata una stella fuggitiva e viaggia alla velocità di 60 chilometri al
secondo. Se ne conoscono altre due, la Mu Col ed AE Aqr. Pare sia partite 5 milioni di anni fa dalla
nebulosa di Orione. Probabilmente erano componenti di sistemi binari con la compagna diventata una
supernova.
In questa costellazione solo due galassie sono alla portata dei piccoli strumenti amatoriali.
NGC 772
AR 01h 59m – D. + 19°
01’
Dim: 7.4x4.6’ mag. 10.3
Galassia a spirale di
tipo
classico, con
magnitudine di 10.3 e
dimensioni di 7x4'. Si
può rintracciare a meno
di un grado e mezzo ad
Est della stella Gamma.
NGC 821
AR 02h 08m – D. + 11° 00’
Dim: 3.3x2.3’ mag. 10.7
Altra galassia a spirale, meno
luminosa della precedente ma
più concentrata.
IL SOLE IL 5 GENNAIO 2015
Una modesta foto
fatta al sole e le sue
macchie solari da
Gianluca
Testa
scattata lunedì 5
gennaio alle 13.53
con una fujifilm
hs20, obiettivo pari
a 720mm e un vetro
da saldatore
GIOVANNI DOMENICO CASSINI
GIOVANNI DOMENICO CASSINI (Perinaldo, 8 giugno 1625 – Parigi, 14 settembre 1712)
E’ stato un matematico, astronomo, ingegnere,
medico e biologo italiano. Fu naturalizzato
francese nel 1673.
Cassini
lavorò
come
astronomo
presso
l'Osservatorio di Panzano (Castelfranco Emilia) dal
1648 al 1669. Fu professore di astronomia
all'Università di Bologna e divenne, nel 1671, il
direttore dell'Osservatorio di Parigi. Fu il padre di
Jacques Cassini, anche lui astronomo, avuto dalla
francese Ginevra de Laistre e nonno di CésarFrançois Cassini, astronomo e geodeta.
Scoprì quattro satelliti di Saturno: Giapeto nel
1671, Rea nel 1672, Dione e Teti nel 1684. Scoprì
inoltre la Divisione di Cassini negli anelli di
Saturno, a lui intitolata. Assieme a Hooke, Cassini
è lo scopritore della Grande Macchia Rossa (circa
1665). Attorno al 1690, Cassini fu il primo ad
osservare la rotazione differenziale dell'atmosfera
di Giove.
Gian Domenico Cassini nacque nel 1625 a
Perinaldo, nella Repubblica di Genova oggi in
provincia di Imperia. Compì i primi studi nel
collegio dei Gesuiti di Genova, dove venne in
contatto con Giovanni Battista Baliani, fisico,
matematico e corrispondente di Galileo Galilei.
Nel 1649, per aver previsto la vittoria delle truppe di Innocenzo X, adunate a Bologna per una
spedizione militare contro il duca di Parma, acquisì notorietà di astrologo, cosa che egli
assolutamente non era e non volle mai essere. Venne, comunque, chiamato a Bologna dal marchese
Malvasia ad occuparsi del suo osservatorio privato e l'anno successivo ottenne l'insegnamento
universitario di astronomia grazie alla reputazione delle sue osservazioni molto precise. In questo
periodo Cassini, sebbene partigiano delle idee di Galileo, per timore di persecuzioni, preferisce non
allontanarsi dalle tesi della Chiesa e del sistema aristotelico che pone la Terra al centro dell'universo.
Nel 1665 Cassini è nominato sovra intendente delle acque per lo Stato della Chiesa, progettò
fortificazioni e si dedicò al problema dell'irreggimentazione e controllo delle piene del Po.
Contemporaneamente continua le sue osservazioni astronomiche, studia le eclissi di sole e pubblica
le "Tavole dei pianeti".
L'importanza delle ricerche svolte a Bologna lo rese noto fra i migliori astronomi europei del suo
tempo. Nel 1669 venne invitato a Parigi da Colbert, ministro di Luigi XIV Re Sole, presso l'Académie
des sciences (fondata nel 1666) per dare il suo parere d'astronomo sull'Osservatorio di Parigi appena
costruito. A Parigi Cassini può finalmente lavorare in libertà e sotto la protezione stessa del Re; non
solo ha il privilegio di lavorare presso l'Académie des sciences, l'istituto scientifico più avanzato
dell'epoca, ma nel 1671 ha alloggio nell'Osservatorio stesso. Chiede la cittadinanza francese e la
ottiene nel 1673. Con la sua sposa Geneviève Delaistre dette origine ad una vera e propria dinastia di
astronomi e cartografi. Il pronipote Cassini IV sarà l'ultimo della gens Cassini ad avere l'incarico di
direttore dell'Observatoire, incarico mantenuto dal 1784 sino alla Rivoluzione francese.
Pur da Parigi, Cassini rimase sempre in contatto con l'ambiente bolognese e collaborò attivamente
all'istituzione della Specola dell'Istituto delle Scienze. Il Senato di Bologna non volle mai rassegnarsi
alla sua partenza e gli mantenne libera la cattedra di Astronomia sino alla sua morte, avvenuta a
Parigi nel 1712.
Fra le realizzazioni di Gian Domenico Cassini vanno ricordati: la grande meridiana della basilica di
San Petronio, realizzata all'interno della chiesa bolognese nel 1655. Si tratta della più lunga linea
meridiana al mondo: ben 66,8m, pari esattamente alla seicento millesima parte della circonferenza
terrestre.
Con lo strumento che chiamò eliometro, Cassini intendeva determinare la lunghezza dell'anno solare,
mediante la misura del tempo trascorso tra due passaggi successivi del Sole all'equinozio di
primavera, per verificare la correttezza della riforma gregoriana del calendario.
Ma, soprattutto, voleva risolvere la controversia tra coloro che, seguendo Aristotele e Claudio
Tolomeo, ritenevano il moto del Sole circolare e uniforme, intorno alla Terra immobile, e coloro che
ritenevano, invece, seguendo Niccolò Copernico e Galilei, che la Terra fosse in moto intorno al Sole e
che il moto del Sole fosse, quindi, solo apparente.
Il Sole, in effetti, sembra muoversi in cielo più lentamente d'estate che d'inverno e proprio d'estate si
trova alla massima distanza dalla Terra. Era questo grande allontanamento che, secondo gli antichi,
faceva apparire il suo moto più lento.
La II legge di Keplero, invece - dimostrata matematicamente solo alla fine del Seicento da Isaac
Newton - sostiene che "la Terra ha una velocità maggiore quando è più vicina al Sole e si muove più
lentamente quando è più lontana" o, più precisamente, che la linea che congiunge il pianeta al Sole
descrive aree uguali in intervalli di tempo uguali.
Cassini, mediante il grande "eliometro", verificò che, nel corso dell'anno, il diametro del Sole (quindi la
sua distanza) non diminuiva nello stesso modo in cui diminuiva la sua velocità, il che voleva dire che
la diminuzione di velocità non era apparente, ma reale: era la prima conferma osservativa eseguita al
mondo della seconda legge di Keplero.
L'attività scientifica di Cassini ha ricoperto diversi campi dell'astronomia oltre che di idraulica, di arte
militare, di entomologia e perfino di medicina, avendo partecipato ad alcuni tra i primi esperimenti di
trasfusione di sangue. Osservò accuratamente a Bologna ben tre comete e fu tra i primi a suggerire
per questi corpi celesti un'orbita circolare fortemente ellittica, ritenendoli quindi astri "ricorrenti", come
verrà poi dimostrato da Edmond Halley sulle basi della legge della Gravitazione universale di Newton.
Misurò la rotazione di Marte con una accuratezza di tre minuti e determinò la distanza del pianeta
dalla Terra, potendo ricavare, così, la distanza Terra-Sole - l'Unità Astronomica di base per le misure
all'interno del Sistema solare - con una precisione del 7%.
Misurò anche la rotazione di Giove, scoprendovi, inoltre, la "macchia rossa", l'occhio di un gigantesco
uragano che imperversa da secoli nell'atmosfera del pianeta. Lo studio sistematico del sistema di
Giove produce la realizzazione delle Effemeridi dei satelliti di Giove. La determinazione delle posizioni
delle lune del grande pianeta gli consentì di costruire delle tabelle con gli istanti di occultazione dei
satelliti dietro a Giove. L'osservazione in particolare dell'occultazione del satellite gioviano Io
permetteva di leggere sulle tabelle l'ora precisa in cui questa avveniva, fornendo la possibilità di
determinare con precisione la longitudine del luogo in cui si era effettuata l'osservazione, uno dei
grandi problemi di quei tempi. Cassini e Ole Roemer, suo giovane collaboratore, osservarono che
l'occultazione di Io non avveniva ad intervalli regolari come il regolare suo periodo di rivoluzione
avrebbe lasciato supporre. Quando la Terra si trovava più vicina a Giove, l'occultazione di Io poteva
essere osservata in anticipo rispetto a quando la Terra si trovava più lontana. La differenza era di 14
minuti, proprio come se la luce avesse una velocità finita e, quindi, con più spazio da percorrere,
impiegasse più tempo ad arrivare a Terra. Ricordiamo che i contemporanei di Cassini erano perlopiù
convinti che la luce avesse velocità infinita, grazie a dotte dissertazioni di Cartesio. Fu proprio grazie
a questo effetto ed alle accurate osservazioni che il suo collaboratore Roemer nel 1676 riuscì a
misurare la velocità della luce. I calcoli sfortunatamente non ci sono pervenuti, ma Christian Huygens,
riprendendo i dati di Cassini, trovò un valore dello stesso ordine di grandezza di quello attuale.
Cassini scoprì inoltre quattro satelliti di Saturno e la divisione tra gli anelli del grande pianeta che
ancora oggi porta il suo nome, intuendo che gli anelli non fossero un corpo rigido, bensì una miriade
di piccole particelle.
Ebbe vasta rinomanza la grande mappa della Luna realizzata con delicate osservazioni
micrometriche, che gli consentirono di studiare le variazioni dell'orbita del nostro satellite: questo lo
portò ad elaborare quella che è considerata la prima teoria moderna dei moti lunari. In particolare,
dalle sue ricerche dedicate allo studio delle attrazioni mareali tra i pianeti e i loro satelliti - simili a
quelle che si esercitano tra Luna e Terra - presero spunto tre leggi espresse da Cassini nel 1693 e la
cui verifica è stata pubblicata recentemente su Icarus, la più importante rivista internazionale di studi
planetari.
Pochi scienziati hanno avuto l'onore di rimanere citati nella letteratura scientifica, a distanza di oltre
300 anni, per l'attualità delle loro ricerche e non solo per la loro importanza storica, come è accaduto
a Gian Domenico Cassini.
La comunità astronomica gli ha dedicato: il Cratere Cassini sulla Luna, il Cratere Cassini su Marte, la
divisione di Cassini negli anelli di Saturno, la regione Cassini sul satellite di Saturno Giapeto e
l'asteroide 24101 Cassini.
A Domenico Cassini è dedicata la missione della sonda spaziale Cassini diretta su Saturno e Titano.
A suo nome è intitolato l'osservatorio astronomico del dipartimento di astronomia dell'università di
Bologna, che ha sede a Loiano.
Esistono due licei intitolati al celebre astronomo, il liceo classico Statale "G. D. Cassini" di Sanremo
(fondato nel 1860) ed il liceo scientifico istituito a Genova nel 1923 (Liceo scientifico Gian Domenico
Cassini).
A Perinaldo (Im), paese natale di G.D.Cassini, l'osservatorio astronomico comunale, realizzato nel
1988-89, è a lui intitolato: Osservatorio astronomico comunale di Perinaldo (Im), piazza Mons. Rossi
1 - gestito dall'Associazione "Stellaria".
Pietra tombale di Cassini
DIARI ASTRONOMICI
Presso gli Osservatori astronomici più importanti, si possono trovare carteggi e resoconti concernenti
le osservazioni fatte dagli scienziati nel corso della loro vita.
Gli argomenti sono tra i più vari e costituiscono una enorme fonte di ricerca storica.
Segnaliamo ad esempio una fotografia del Carlini e due immagini di Schiaparelli.
Fotografia dell'eclisse totale di Sole osservata da Carlini, 18 luglio 1860
Osservazioni di Saturno di Schiaparelli, 6 settembre 1875
Osservazioni di Marte fatte da Schiaparelli, 10 settembre 1877
Ma esistono diari astronomico tenuti dai non professionisti e in particolare diari che narrano di
osservazioni protratte per decine e decine di anni.
Cosa potrebbero riservarci questi diari? Si potrebbe capire ad esempio se le lamentele per il tempo
che non favorisce le nostre osservazioni penalizza solo noi oppure ha sempre giocato brutti scherzi
agli astrofili.
Quali sono le comete osservabili in un lungo intervallo, quali gli strumenti a disposizione degli
appassionati e tante altre cose.
Magari ci farebbero capire che si può fare astronomia anche con mezzi che noi riteniamo ridicoli ed
impassibili da utilizzare.
Forse ci insegnerebbero che l’astronomia non è solo la bella fotografia a colori o l’osservazione di una
galassia lontana, ma una delle cose più importanti è la conoscenza del cielo e l’osservazione dei
fenomeni, anche semplici, che si succedono senza posa nel firmamento.
Ma cosa vuole indicare questa premessa, vuole indicare che per una circostanza davvero
rocambolesca siamo venuti i possesso di un DIARIO ASTRONOMICO redatto da una persona molto
addentro nei problemi di Urania in un perioda che va dal 1905 al 1955.
Non conosciamo il nome dell’autore, possiamo dedurre qualche indicazione dallo scritto e capire dove
sono state fatte le osservazioni, quali strumenti utilizzati e la passione che l’autore aveva profuso
nell’osservazione del cielo.
Gli appassionati di astronomia di quel periodo erano davvero pochi, ma dalle pagine del diario si
capisce che le notizie circolavano velocemente e le informazioni su una nuova cometa, una
congiunzione particolare o una stella nova improvvisamente apparsa venivano divulgate e portate a
conoscenza di tutta la popolazione.
Il diario è stato ritrovato in una copertina di carta marrone con la semplice scritta 2 in alto a sinistra e
Astronomia in centro.
Le pagine del diario sono tantissime e la scrittura che naturalmente varia nel tempo è abbastanza
leggibile. Per poterlo leggere deve però essere trascritte e vogliamo proprio intraprendere questo
compito per potere nel tempo ottenere un documento che potrà essere utilizzato da tutti gli
appassionati di questa scienza.
Speriamo quindi di riuscire nelle pagine del Bollettino a presentare di volta in volta quanto scritto nel
Diario.
Prima pagina del manoscritto
Come inizia
1905
30 Agosto 1905. Eclissi totale di Sole, parzialmente visibile. Primo contatto per Firenze a
13h 13m; fase massima (0,83) a 14h 2m; ultimo contatto a 15h 40m.
Il tempo ha favorito l’osservazione del fenomeno, sebbene il 29 e la mattina stessa del 30
il cielo fosse in massima parte nuvoloso, tanto da ostacolare l’osservazione del Sole. Su
questo due macchie erano visibili al binocolo, pur con qualche difficoltà. Durante
l’osservazione fatta al binocolo da 13h 50m a 14h 35m, nessun fatto degno di nota è stato
rilevato, e tutto si è limitato a notare l’aspetto falcato del Sole sul quale la maggiore delle
macchie osservate la mattina era visibile un po’ confusamente, e le sue variazioni, nonché la
notevole diminuzione e variazione di tinta dell’illuminazione solare che al momento del
massimo era diventata fioca, livida e sinistra.
Giove 1905 - 1906. (opposizione 24 Novembre).
Dall’agosto 1905 al febbraio 1906 furono fatte frequenti osservazioni dei satelliti e dei
loto rapidi spostamenti, notandone le configurazioni rispettive.
Il 28 Gennaio circa 18h 45m fu osservata l’emersione di uno dei satelliti dall’ombra di
Giove, e l’8 Febbraio l’eclisse di un altro.
Quest’ultimo che era il più brillante di tutti, a 18h 20m incominciò a diminuire di splendore
divenendo il meno luminoso, e cinque minuti dopo scomparve del tutto.
Sul disco fu notata una fascia come una sottile linea scura.
(Cann. di 54mm. oculare terrestre di circa 39 ingr.).
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1906
9 Febbraio 1906. Eclissi totale di Luna, parzialmente visibile (entrata nella penombra a 5h
54m; nell’ombra a 6h 57m).
Il cielo che poche ore prima era sereno, si è rannuvolato impedendo l’osservazione. Un
grande e compatto ammasso di nubi il cui limite superiore era segnato da una linea parallela
all’orizzonte nascondeva tutta la plaga ove il fenomeno si svolgeva, ed avanzandosi in
seguito verso lo zenit, finì per ricoprire interamente il cielo.
FLY ME TO THE MOON
Il cratere Bacone
Al bordo meridionale della Luna possiamo osservare il cratere "baco", una formazione circolare di
71Km con versanti scoscesi su cui si trovano un cratere ad est, Baco S a nord, Baco B e N a nordovest e Baco O e A a sud.
Le pareti sono alte e leggermente terrazzate mentre il fondo è piatto con collina centrale e piccoli
crateri. La sua formazione risale al periodo Pre-Nectariano (da -4.55 miliardi di anni a -3.92 miliardi di
anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 5 giorni dopo la Luna nuova oppure 4 giorni dopo
la Luna piena.
Alcuni dati:
•
Longitudine: 19.096° East
•
Latitudine: 51.044° South
•
Faccia: Nearside
•
Quadrante: Sud-Est
•
Area: Bordo Meridionale della Luna
Origine del nome:
•
Dettagli: Ruggero Bacone
•
Filosofo inglese del 13° secolo nato in Inghilterra
•
Nato a Ilchester nel 1214
•
Morto a Oxford nel 1294
•
Fatti notevoli: Padre della sperimentazione scientifica soprannominato 'Doctor Admirabilis',
inventore di molti dispositivi per il trasporto e di prodotti tra cui la polvere da sparo.
•
Autore del nome: Mädler (1837)
Nelle foto una ripresa amatoriale del cratere "Baco" e una statua di Ruggero Bacone. Lo strumento
minimo per poter osservare questo cratere è un rifrattore da 60mm.
Davide Crespi
CONGIUNZIONE DI VENERE E MERCURIO
La congiunzione di Venere e Mercurio ripresa al tramonto del 11/1/2015 con Canon 600D e Canon
EF 70-200mm f / 4 L IS da Alessandro Gambero da Cuggiono (MI).
Sullo sfondo è visibile la cupola della Basilica di San Gaudenzio di Novara.
Immagine a grande campo della stessa congiunzione ove all’orizzonte sono visibili le Alpi con la vetta
del Monviso, sempre ripresa da Alessandro Gambero.
LA COMETA LOVEJOY
La cometa Lovejoy ripresa a Suno la sera del 14 gennaio 2014 da Alessandro Segantin con
elaborazioni di Oreste Lesca e Corrado Pidò
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
L’assemblea ordinaria dei soci da oltre 30 anni ha luogo in osservatorio nell’ultimo mercoledì del
mese di febbraio.
Anche quest’anno viene convocata mercoledì 25 febbraio 2015 in Suno presso l’osservatorio, alle
ore 20.30 in prima convocazione ed alle ore 21.30 in seconda convocazione, l’assemblea ordinaria
dei soci con il seguente ordine del giorno:
1. Relazione del presidente sulle attività svolte nel 2014 e programmi per il 2015
2. Approvazione del consuntivo delle operazioni di cassa
3. Quote sociali per il 2016
4. Rinnovo delle cariche sociali per il biennio 2015 – 2016
5. Varie ed eventuali
Suno, 18 gennaio 2015
Il presidente
Vittorio Sacco
OSSERVATORIO DI SUNO
Le coordinate dell’osservatorio sono:
45° 36’ 16” Nord
08° 34’ 25” Est
Hanno collaborato:
Silvano Minuto
Salvatore Trani
Davide Crespi
Alessandro Segantin
Oreste Lesca
Corrado Pidò e Martina
Gianluca Testa
Vittorio Sacco
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