Stitichezza Copyright by THEA 2004 Con stitichezza (o stipsi) si intende la diminuzione delle evacuazioni oppure una modifica delle feci, che si presentano più dure del solito. Bisogna tenere presente che la frequenza con cui si va di corpo varia da persona a persona (da tre volte al giorno a una volta ogni due giorni sono situazioni nella norma). L’importante è verificare eventuali cambiamenti improvvisi delle proprie abitudini, che possono essere indicativi di eventuali patologie in atto, specialmente se la stitichezza è accompagnata da altri sintomi (dolori addominali, perdite di sangue, dimagrimento, febbre, diarrea). In questo caso è opportuno rivolgersi a un medico. Possiamo distinguere due forme di questa patologia: la "stitichezza acuta" e la "stitichezza cronica". La stitichezza acuta solitamente è provocata da cause temporanee, come i postumi di un intervento chirurgico, una malattia acuta, l’assunzione di farmaci. La stitichezza cronica invece può essere provocata da diverse condizioni, fra cui abitudini alimentari errate (diete povere di fibre, pasti assunti a orari irregolari), sedentarietà o condizioni particolari di vita e di lavoro. Ci sono poi cause psicologiche oppure altre patologie in corso che ostacolano la defecazione (ad esempio la presenza di emorroidi o ragadi anali). Infine la stitichezza può essere provocata (in una minima parte dei casi) da alcune patologie, anche gravi, come il diabete, le lesioni del sistema nervoso, la presenza di tumori del colon. Vediamo le armi per affrontare la stitichezza. ALIMENTAZIONE - Per affrontare con successo la stitichezza si deve innanzitutto intervenire sull’alimentazione; regole fondamentali sono: a) Utilizzare una dieta ricca (senza esagerare!) di fibre, ma soprattutto di frutta e verdura. b) Dare la precedenza a cibi probiotici come lo yogurt, assicurandosi che sia di notevole qualità (occorre che possa agire veramente a livello intestinale). c) Dare la preferenza a cibi sazianti, cioè che abbiano un volume maggiore, a parità di calorie che portano alla sazietà. Per esempio fra i formaggi meglio la ricotta della mozzarella o del grana. d) Consumare pasti a intervalli regolari e con calma. Al mattino è utile "imparare ad amarsi", lasciando il giusto spazio alla colazione che deve essere fatta con calma e con soddisfazione. In molti casi la stitichezza si instaura in soggetti che "aboliscono" il rito del mattino per troppa fretta. Piuttosto svegliatevi mezz'ora prima, ma fate tutto con calma! Non ha pregio il consiglio di bere molto. Se il soggetto è sano e segue un'alimentazione ricca di cibi con alto contenuto di acqua deve bere quando ha sete. In ogni caso è meglio utilizzare acqua frizzante. Le bollicine stimolano le terminazioni nervose della lingua che a loro volta attivano stomaco e intestino. ATTIVITÀ FISICA – La dieta italiana sancisce un binomio indissolubile fra alimentazione e attività fisica. È ottimistico pensare di vincere la stitichezza senza fare attività fisica. Tale attività deve essere continua, frequente e di media intensità. Passeggiare 20' al giorno non serve granché, camminare a passo svelto per 50'-1h o correre per 30' è decisamente più utile. ESERCIZI - Sempre nel rispetto della filosofia "mi alzo, mi amo", trovate il tempo di fare una serie di esercizi molto semplici. 1) Si impugna lo schienale di una sedia e, dalla posizione eretta, si piegano le ginocchia fino a quando il bacino non è prossimo ai talloni. 2) Su un gradino di una scala si eseguono molleggi (non più di 10 per chi non è allenato) su un piede solo, salendo in punta di piedi e scendendo poi con il tallone verso il basso. La pianta del piede appoggia per metà circa sul gradino e si può mantenere l'equilibrio utilizzando un corrimano, senza usarlo come supporto per la spinta. 3) In piedi si rilassano e si contraggono gli addominali, massaggiando in profondità a pugno chiuso la pancia in senso orario. PSICOLOGIA – Se il soggetto non trova il tempo per pensare a se stesso difficilmente risolverà il problema. La funzione intestinale è anche un atto d'amore verso il proprio corpo. Come detto fretta e stitichezza sono alleate. LASSATIVI - Il ricorso ai lassativi farmacologici, ma anche alle tisane e alle miscele di erbe, va affrontato con cautela e con l’aiuto del medico. Si tratta infatti di sostanze che, se possono dare un momentaneo miglioramento, tendono a dare assuefazione, rendendo nel corso del tempo l’intestino ancora più “pigro”. In questo modo, l’organismo diviene sempre meno efficiente e l’assunzione di farmaci si protrae indefinitamente. I lassativi sono i farmaci più acquistati, visto che il 10% della popolazione si dichiara stitico e un altro 10% usa i lassativi per regolarizzare la funzione intestinale. Da evitare o usare eccezionalmente purganti salini (sali di magnesio), stimolanti naturali (estratti di aloe, senna, frangula, olio di ricino), polifenolici (bisacodile, picosolfato). Meno critici i lubrificanti (olio di paraffina) o la glicerina che però a lungo andare possono provocare ragadi e/o emorroidi. I lassativi del futuro potranno essere i probiotici (a base di batteri che costituiscono la normale flora del colon come lactobacilli e bifidobatteri; possono essere introdotti direttamente nell'intestino per esempio con le pomate usate per il controllo delle emorroidi) e i prebiotici (sostanze che nutrono i batteri del colon rinforzandoli).