Depl copia - Round Table Italia

PROGRAMMA
WEEKEND ASCOLANO
Sabato 27 Aprile
mattina
A gran richiesta giro per gli outlet
della calzatura del vicino territorio
Fermano Maceratese
Pranzo Libero
pomeriggio
ore 14.00 Arrivo in Città e sistemazione nelle
strutture convenzionate per il pernottamento
ore 15.00 Inizio Riunione del Comitato Nazionale c/o la Sala De Carolis della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno
A seguire Riunione del Comitato di
4° Zona
ore 20.30 Cena di Gala a base di Pesce c/o il
Ristorantino delle Rose a San Benedetto del Tronto con proseguo della
serata c/o locali della costa Adriatica
- Costo Cena € 40.00
Domenica 28 Aprile
ore 10.00
Ritrovo e visita alla Manifestazione
Fritto Misto nella centralissima Piazza
Arringo con degustazione
pomeriggio
ore 17.00
Giro libero per la Città
Saluti
Comitato
Nazionale
INFO
LUCA VALLORANI
RT27 Ascoli Piceno
Presidente
cell. 348/0700515
GIULIO VALLORANI
RT 27 Ascoli Piceno
Vicepresidente
cell. 392/3483886
MATTEO MELETTI
RT27 Ascoli Piceno
Past President
cell. 349/4436345
ITALIA
Riunione
di IV Zona
27 - 28 Aprile 2013
Ascoli Piceno
CENNI STORICI
DI ASCOLI PICENO
Ascoli Piceno (Asculum in latino;
Asculë in dialetto ascolano) è un
comune italiano di 51.238 abitanti,
capoluogo della provincia di Ascoli Piceno
nelle Marche.
Quarto comune per popolazione nella regione
dopo Ancona, Pesaro e Fano, Ascoli Piceno è sede
vescovile. Le origini della città sono avvolte nel mistero,
ma è abbastanza sicuro che vi fosse la presenza umana già
dall'età della pietra e che la zona fosse popolata già nell'epo
ca neolitica da popolazioni italiche. Secondo una tradizione
italica citata nella letteratura antica (Strabone, Plinio, Festo) la
città venne fondata da un gruppo di Sabini, che vennero guidati da
un picchio, uccello sacro a Marte durante una delle loro migrazioni
detta ver sacrum. I Sabini si sarebbero fusi con altre popolazioni autocto
ne dando origine ai Piceni, di cui Ascoli divenne il centro principale anche
grazie alla sua posizione sulla via Salaria, che collegava le saline alla foce del
Tevere a quelle della costa adriatica. Nel 299 a.C. si alleò con i Romani contro gli
Etruschi, Galli e Sanniti e nel 269 a.C. divenne Civitas Foederata a Roma. Nel 91 a.C.
si ribellò a Roma insieme ad altre genti italiche (i Marsi in particolare ed altre
popolazioni del sud Italia) e dette vita alla Guerra Sociale. Nell'89 a.C., dopo un lungo
assedio, il generale romano Gneo Pompeo Strabone conquistò la città, trucidando i capi
della rivolta e mandando in esilio parte dei suoi abitanti. Nell'88 a.C. Ascoli fu iscritta alla
Tribù Fabia, e solo nell'80 a.C. venne finalmente riconosciuta la cittadinanza romana a
tutte le popolazioni italiche. Giulio Cesare nel 49 a.C. la designò capitale della regione
dandole l'appellativo di Picenum. Ai tempi di Augusto, divenne la capitale della quinta
regione italica, più tardi nel III secolo d.C. fu eretta a provincia autonoma con il nome di
Picenum Suburcarium. Successivamente segue il destino, come altre città, con la caduta
dell'impero romano. Nell'alto medioevo subì la decadenza economica e le razzie dei
barbari, tra cui quella dei Goti di Totila e dei Longobardi di Faroaldo (578).
Per due secoli fu sotto il dominio longobardo del Ducato di Spoleto, (593-789), finché non
passò sotto il controllo dei Franchi scesi in Italia al seguito di Carlo Magno. In questi secoli
si accentuò il potere dei vescovi (i cosiddetti vescovi-conti), tra cui Corrado II che con
apposito diploma concede al feudatario vescovo Bernardo I nel 1037, il diritto di Zecca.
Nel periodo la città viene trascinata in più occasioni nella più vasta lotta per il predomi
nio in Europa tra guelfi e ghibellini.
Nel 1183 si costituisce in Libero comune, conoscendo però il saccheggio e la distruzione ad
opera delle armate imperiali di Federico II. Le libertà municipali sono minate dalle lotte di
fazione tra le famiglie più in vista, tra cui il Signore Andrea D'Acquaviva e più tardi
Ladislao I - re di Napoli, Conte Carrara, che finiscono per aprire la strada a personaggi
ambiziosi come Galeotto Malatesta (XIV secolo) che viene cacciato da una rivolta e in
seguito a Francesco Sforza che instaura una crudele dittatura (XV secolo) che viene
abbattuta nel 1482, anche se Ascoli è costretta a riconoscere la sovranità della Chiesa. Non
cessano i disordini interni tra opposte fazioni che conduce a decadi di ribellioni, massacri,
razzie, alla crescita del banditismo e alla decadenza delle virtù civili. Venne annessa alla
prima Repubblica Romana e nel 1860 viene annessa al Regno d'Italia di cui seguirà d'ora
in avanti tutte le vicende. Degne di nota sono le vicende della resistenza ascolana nel
settembre 1943 contro l'occupazione tedesca, che sono valse alla città la Medaglia d'Oro al
Valor Militare per attività partigiana (2001).
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effettuato direttamente con l’hotel.
per le strade della città vecchia
ascolana è come lo sfogliare a caso un volume
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