GEN/FEB 2014 Opuscolo Informativo bimestrale dell’A.O. Sant’Andrea - N. 1/Anno 2 LENTE D’INGRANDMENTO COSA FARE PER... VOLONTARIATO AL SANT’ANDREA L’OSPEDALE SI RACCONTA LENTE D’INGRANDIMENTO CARTA DEI DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI Il documento si ispira alla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 ed alla Carta di EACH redatta nel 1988 adattandoli alla situazione italiana. L’Aziend Ospedaliera Sant’Andrea ha aderito a tale iniziatia promuovendo una campagna di sensibilizzazione mediante il supporto dei volontari dell’Associazione ABIO Italia. I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI HANNO DIRITTO: ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ 1 ad avere sempre la migliore qualità delle cure, possibilmente a domicilio o in ambulatorio e, qualora non esistessero alternative valide, in ospedale. A tal fine deve essere garantita loro una assistenza globale attraverso la costruzione di una rete organizzativa che integri ospedale e servizi territoriali, con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia; di avere accanto a loro in ogni momento (giorno, notte, esecuzione di esami ecc.) i genitori o un loro sostituto adeguato al compito e al loro gradito (nonni, fratelli, persona amica, volontari, ecc.) senza alcuna limitazione di tempo o orario; ad essere ricoverati in reparti pediatrici e mai in reparti per adulti, possibilmente aggregati per fasce di età omogenee affinché si possano tenere in debita considerazione le differenti esigenze di un bambino o di un adolescente. Non deve essere posto un limite all’età dei visitatori, compatibilmente con il rispetto delle esigenze degli altri bambini e adolescenti ricovertati e alle necessità assistenziali del bambino o adolescente stesso; ad avere a loro disposizione figure specializzate in grado di creare una rete assistenziale che risponda alle necessità fisiche, emotive e psichiche loro e della loro famiglia; ad avere quotidianamente possibilità di gioco, ricreazione, studio, adatte alla loro età, sesso cultura e condizioni di salute, in ambiente adeguatamente strutturato ed arredato e devono essere assistiti da persone specificatamente formate per accoglierli e prendersi cura di loro; alla continuità dell’assistenza pediatrica da parte dell’equipe multidisciplinare 24 ore su 24 sia nei reparti di degenza che di pronto soccorso; www.ospedalesantandrea.it ad essere trattati con tatto e comprensione, la loro intimità deve essere rispettata in ogni momento. Ai bambini e adolescenti devono essere garantiti il diritto alla privacy e la protezione all’esposizione fisica e da situazioni umilianti, in relazione all’età, alla cultura e al credo religioso loro e della loro famiglia; insieme ai loro genitori, ad essere informati riguardo la diagnosi e adeguatamente coinvolti nelle decisioni relative alle terapie. Le informazioni ai bambini e agli adolescenti, specie quando riguardano indagini diagnostiche invasive, devono essere date quando possibile in presenza di un genitore e in modo adeguato alla oro età, capacità di comprensionee sensibilità manifestata; nella attività diagnostica e terapeutica necessaria, che siano adottate tutte le pratiche finalizzate a minimizzare il dolore e lo stress psicofisico dei bambini e degli adolescenti e la sofferenza della loro famiglia; ad avere un ospedale che offra facilitazioni ai genitori dei bambini e adolescenti ricoverati, aiutandoli e incoraggiandoli, se ciò è compatibile con le loro esigenze familiari, restare in ospedale. Inoltre, perché possano adeguatamente prendersi cura del loro figlio, i genitori devono essere informati sulla diagnosi, sull’organizzazione del reparto e sui percorsi terapeutici in atto. ♦ ♦ ♦ IL PRESENTE TESTO E’ STATO ESTRAPOLATO DALLA CARTA DEI SERVIZI DELL’AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANDREA ULTIMA REVISIONE GENNAIO 2013 2 ww.ospedalesantandrea.it INFO ♦ COSA FARE PER….. Richiedere copia di esami radiologici Qualora gli esami di radiologia siano stati effettuati durante il ricovero, è possibile trovare i soli referti senza immagine, nella copia della cartella clinica. Si può richiedere copia degli esami radiologici previo pagamento di euro 12.50 per duplicato dell’esame su supporto digitale, compilando l’apposito modulo disponibile presso gli sportelli ♦ ufficio informazioni ♦ accettazione radiologica ♦ sito aziendale www.ospedalesantandrea.it Le informazioni circa il pagamento e il ritiro sono riportati sul modulo di richiesta. VOLONTARIATO AL SANT’ANDREA A.R.V.A.S. - Associazione Regionale Volontari Assistenza Sanitaria L’Associazione Regionale Volontari Assistenza Sanitaria è nata nel 1980 a Roma con un primo nucleo di Volontari presso l’Ospedale S. Giovanni, ma poi ha ampliato la sua presenza in numerose Strutture Ospedaliere della Città. I volontari ARVAS, presenti in quaranta strutture tra Roma e Provin- 3 cia, sono presenti anche presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, per fornire ai ricoverati, un sostegno morale, psicologico e aiutarli nelle normali azioni quotidiane, come lavarsi e mangiare. www.arvaslazio.it www.ospedalesantandrea.it IL MORBO DI PARKINSON UNA MALATTIA DEGENERATIVA DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE La società attuale impone stili di vita sempre più pressanti, che richiedono un coinvolgimento psicofisico in grado di soddisfare con rapidità ed efficienza gli obiettivi stabiliti nella vita privata e professionale, cambiando i ritmi che diventano più incalzanti e faticosi da gestire. Un contesto così frenetico può risultare un ulteriore ostacolo da superare per chi ha problemi di salute, la malattia in generale rappresenta un evento difficile da accettare che coinvolge non solo il malato ma anche la famiglia. Questi aspetti necessitano di tenacia coraggio e perseveranza, ben noti ai malati di Parkinson ed ai loro familiari, che si trovano a convivere ed a condividere una malattia non facile da accettare. Il Parkinson richiede una capacità di adattamento continua a causa dei cambiamenti di tipo motorio che progressivamente e lentamente portano alla perdita di gestione e controllo del proprio corpo, per questo in alcuni casi il malato può cadere in uno stato di prostrazione e chiusura relazionale. Il coinvolgimento familiare quindi, diventa importante per una condivisione e un supporto morale, così come il controllo dal medico che se tempestivo, può ritardare la progressione. Questa malattia di carattere neurodegenerativo, maggiormente diffusa dopo l’Alzheimer che sembra colpire maggiormente gli uomini, intacca parte del sistema nervoso centrale deputato al controllo dei movimenti, compromettendo le capacità motorie in modo cronico e progressivo. I sintomi, possono variare da persona a persona e differenziarsi a seconda dei diversi stati della malattia che insorge verso i 50 anni raggiungendo il picco massimo intorno ai 70 anni (tremori a riposo e raramente del collo e della testa, rigidità e lentezza dei movimenti, disturbo del cammino, postura curva, disturbi di equilibrio). Purtroppo sempre più spesso si registrano casi nei giovani, intorno ai 40 anni, sfatando il pensiero che considerava il parkinson solo una malattia dell’anziano. Sebbene le cause non siano ancora del tutto chiare, sono state avanzate delle ipotesi sulla sua origine che potrebbe essere multifattoriale in cui interagiscono componenti genetiche e ambientali quali: l’ereditarietà, traumi alla testa, esposizione a sostanze tossiche ambientali. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il Parkinson colpisce in Italia circa duecentoventimila persone, mentre in Europa i malati sono lo 0,5% della popolazione. Le cure disponibili oggi sono di aiuto nel controllo dei sintomi della malattia, ma non ne arrestano lo sviluppo. A cura di Emanuela Alessandrucci U.O. Comunicazione, Mktg e URP INFO L’OSPEDALE SI RACCONTA PER LA RUBRICA L’OSPEDALE SI RACCONTA RISPONDE Il Prof. Francesco ORZI Responsabile della Unità Operativa Complessa di Neurologia Prof. F. ORZI 4 D. Quali sono i segnali più comuni con cui si manifesta il morbo? R. Il Morbo di Parkinson (MP) si manifesta con lentezza e povertà di movimenti volontari, rigidità, tremore a riposo, instabilità posturale. Si può avere anche progressivo affaticamento e riduzione di ampiezza soprattutto di movimenti alternati o ripetitivi, e ipomimia (riduzione della mimica facciale). Recentemente è cresciuta la consapevolezza della presenza di sintomi non-motori, tra cui depressione, ansia e disturbi del sonno, dolore muscolare o www.ospedalesantandrea.it articolare. Questi disturbi, in particolare, aumenterebbero con il progredire della malattia e costituiscono un obbiettivo terapeutico importante per la qualità di vita dei soggetti con la malattia. Ma sono necessari studi mirati (con un disegno che preveda randomizzazione e gruppo di controllo) per provare la efficacia dei vari trattamenti proposti, o praticati in modo empirico. I sintomi non-motori riflettono la dimostrazione che le alterazioni biochimiche e anatomo-patologiche del Parkinson vanno ben oltre i confini “classici” del tratto dopaminergico nigro-striatale, coinvolgendo aree cerebrali che proiettano alla corteccia. E le alterazioni vanno anche oltre il cervello, coinvolgendo il sistema nervoso enterico, l'apparato olfattorio, o il sistema simpatico cardiaco. La diagnosi non sempre è facile. Bisogna riconoscere che ci sono altre malattie neurodegenerative che possono essere scambiate per MP. Bisogna considerare che lentezza del movimento può anche riflettere disfunzioni piramidali e cerebellari, oppure che la ridotta mimica faciale può esprimere una depressione, o che la riduzione in alcuni movimenti alternati può dipendere da distonia o problemi muscolo-scheletrici. Alcune indagini, come per esmpio il DAT-Scan con SPECT (eseguibile al S Andrea), ed in futuro forse esami del liquido cefalo-rachidiano ottenibile con puntura lombare, possono facilitare la diagnosi in casi dubbi. prionico, attraverso il quale una “misfolded” (denaturata o alterata) αsynuclein provocherebbe la diffusione delle lesioni. Ci sono dimostrazioni in colture cellulari che la α-synuclein è trasmessa da una cellula all'altra. Meno convincenti sono le indicazioni che una α-synuclein patologica possa fungere da “stampo” o “seme” (seeding effect) per trasformare altre α-synuclein da normali a patologiche, e funzionare così da agente “infettante” come nelle malattie prioniche. Si tratta di una ipotesi molto stimolante, ma è anche verosimile che la misfolded α-synuclein e la sua aggregazione nei Corpi di Lewy sia un epifenomeno di un diverso meccanismo patogenetico. Come dire che gli aggregati di α-synuclein siano solo le ceneri di un fuoco acceso da altri meccanismi. Una piccola percentuale di MP ha una base genetica. Benchè forme sporadiche e genetiche di MP condividano molte caratteristiche cliniche, le forme famigliari hanno caratteristiche tipiche, tra cui esordio precoce, disturbi cognitivi o distonia, con diversità tra le diverse forme. Queste forme famigliari sono associate a mutazioni identificate. Si tratta di mutazioni che causano la malattia. Recentemente due studi indipendenti di genome-wide association hanno identificato fattori di rischio genetici. Questo risultato suggerisce che MP ha una base genetica, nel senso che alcuni individui hanno una predisposizione alla malattia, che sarebbe causata, o indotta, da altri fattori, di D. Quali sono i fattori che determinano per sé potenzialmente innocui in persone non predisposte. l’insorgenza del parkinson? R. I fattori che causano la malattia sono essenzialmente sconosciuti. Sono state fatte D. Esistono delle terapie che possono molte ipotesi sul ruolo di agenti tossici combattere la malattia? ambientali o “interni” all'organismo. Bisogna R. La terapia del MP è uno dei grandi successi sottolineare che si tratta solo di ipotesi, alcune della neurologia. Bisogna sottolineare però che i farmaci attualmente indicati sono molto stimolanti e innovative. Per esempio, secondo un modello, la sintomatici. Questi farmaci cioè riducono la esposizione ad un non-ancora identificato espressione clinica della malattia, ma non agente, o processo, patogeno comporterebbe alterano la progressione. Non è poca cosa un coinvolgimento iniziale di neuroni enterici, ridurre i sintomi: la qualità di vita di molti con conseguente trasporto retrogrado al pazienti migliora drammaticamente con le sistema nervoso centrale, attraverso il nervo cure mediche. Ma sarebbe ovviamente Vago. L'agente “tossico” potrebbe essere la α desiderabile avere farmaci che fermano il -synuclein stessa. La α-synuclein è il maggiore progredire della malattia. In realtà su questo componente proteico dei corpi di Lewy, le argomento esiste da molti anni un dibattito. inclusioni intracellulari caratteristiche del MP, Alcuni dati ottenuti in trial clinici suggeriscono e di altre malattie degenerative come la infatti che uno dei farmaci usati, l'inibitore Demenza a Corpi di Lewy e la Atrofia della oxidase B rasagilina, rallenti la Sistemica Multipla. Si è ipotizzato, infatti, progressione del MP. Si tratta di un dato da anche per MP, un meccanismo di tipo confermare. 5 www.ospedalesantandrea.it D. Quando i farmaci non sono sufficienti esiste la possibilità di intervenire chirurgicamente? R. Negli utlimi due decenni la chirurgia è diventata un trattamento accettabile o indicato in soggetti che hanno complicanze motorie da trattamento prolungato con levodopa, o tremore severo. La stimolazione profonda del Subtalamo (DBS), mediante inpianto stereotassico, intracerebrale di elettrodi, è infatti diventata una opzione di provata efficacia. Gli effetti però di questa terapia sulla sfera comportamentale e cognitiva rimangono controversi. Numerosi gruppi hanno infatti riportato depressione, apatia, ansia, impulsività, alterazioni della memoria o deficit cognitivi dopo il trattamento. Questi effetti avversi psichiatrici e cognitivi non appaiono in modo costante, e spesso sono transitori. E' verosimile che lo stato neuropsichiatrico precedente alla chirurgia giochi un ruolo rilevante o determinante. Molto deve ancora essere fatto per valutare il rischio di questi effetti collaterali. Comorbidità, fattori sociali e psicologici 6 devono essere valutati prima di suggerire l'intervento, che rimane una procedura molto efficace sui sintomi motori, in soggetti selezionati. D. Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, cosa si intende con questo termine? R. Neurodegenerazione è una vecchia parola che fa riferimento essenzialmente al carattere progressivo di una malattia del sistema nervoso. Spesso il termine implica la mancanza di una causa scatenante acuta, e la nozione di un processo inarrestabile. Neurodegenerazione equivale, nella accezione comune, ad una sorta di invecchiamento precoce, e veloce nell'andamento. Per esempio, sintomi o segni simili a quelli del MP possono essere, almeno in parte, indotti da lesioni ischemiche di alcune aree specifiche del cervello. In questo caso i disturbi esordiscono in modo acuto, e possono rimanere stabili o regredire nel tempo. In questo caso chiaramente non si usa la parola neurodegenerazione. Ma questo termine mostra i suoi anni. Spesso il confine tra disturbo neurodegenerativo e non-neurodegenerativo è sfumato. Sappiamo ormai, per rimanere nell'esempio delle malattie cerebrovascolari, che un insulto ischemico acuto può mettere in atto meccanismi protrati nel tempo, tali da sottendere un processo di maturazione del danno che molti definiscono di tipo ”neurodegenerativo”. Allo stesso tempo lo sviluppo delle conoscenze neurobiologiche apre spiragli su interventi potenzialmente efficaci nell'interrompere un processo considerato inarrestabile. Prof. Francesco Orzi Responsabile della dell’A.O. Sant’Andrea UOC Neurologia Per prenotare una visita Medica telefonare al numero verde del Cup Regionale 803333 www.ospedalesantandrea.it INTERVISTA Questo stesso farmaco ha poca efficacia sui sintomi rispetto agli altri farmaci disponibili, ma la scarsità di effetti collaterali insieme alla ragionevole ipotesi che il farmaco modifichi favorevolmente la progressione della malattia lo rendono consigliabile nelle fasi precoci. La levodopa rimane il farmaco più efficace, ma presenta complicazioni a lungo-termine. Diversi farmaci dopaminoagonisiti sono in uso che non presentano le complicanze associate all'uso prolungato di levodopa, ma presentano altri problemi. E' ormai ben documentato che questi farmaci possono produrre effetti collaterali importanti, come edema alle gambe, sonnolenza giornaliera, disordini del controllo degli impulsi (per esempio, induzione al gioco d'azzardo), allucinazioni, fibrosi. I dopamino-agonisti possono essere usati da soli o in aggiunta alla levodopa. Esistono anche altri farmaci con meccanismi di azione diversi, o che potenziano la levodopa interferendo con gli enzimi che la degradano nel tessuto nervoso. La scelta della terapia opportuna va quindi fatta su base individuale, dopo aver pesato il rapporto rischi/benefici delle varie opzioni terapeutiche disponibili. SERVIZI AZIENDALI PRENOTAZIONE VISITE SPECIALISTICHE Numero Verde Regionale RECUP 803333 lun-ven ore 7.30-19.30 sab ore 7.30-13.00 CENTRALINO DELL’A.O. SANT’ANDREA Attivo ore 8.00-20.00 Telefono 06-33771 Ufficio Informazioni nella hall principale dell’Azienda. lunedi-venerdi ore 7.30-18.30 sabato ore 7.30– 12.30 Contatti Telefono 06-33775011/2 E-mail: [email protected] DOVE SI RITIRA LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA Cartelle Cliniche: lo sportello è situato al primo piano seminterrato presso la radiologia Lunedi - venerdi ore 8.30-13.30 Telefono 06-33775892 Referti analisi cliniche: lo sportello è situato al piano terra, ingresso principale Lunedi - venerdi ore 7.30-17.30 sabato ore 7.30-13.30 Telefono 06-33775341 Esami radiografici: lo sportello è situato al primo piano seminterrato Lunedi - venerdi ore 8.00-18.00 sabato ore 8.00-14.00 Telefono 06-33775002 L’URP raccoglie segnalazioni, reclami, elogi e favorisce la comunicazione tra l’utente l ’Azienda incoraggiando la partecipazione del cittadino, delle istituzioni e delle Associazioni alla vita dell’ospedale. L’Ufficio Relazioni con il Pubblico si trova al piano terra, accanto al bar. 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