DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE CHIMICHE XXVII CICLO Progetto di tesi Sviluppo di sistemi integrati lab on chip a base di copolimeri a blocchi per sensori avanzati Studentessa Anna Malafronte Tutori Prof. Claudio De Rosa Prof.ssa Finizia Auriemma Negli ultimi decenni l’attività di ricerca nel campo della sensoristica e biosensoristica ha subito una crescita esponenziale, a causa della necessità di rivelare un numero sempre crescente di analiti in svariati campi come monitoraggio ambientale, salute, controllo alimentare, sicurezza [13]. Un sensore chimico è un dispositivo che trasforma un’informazione chimica, derivante dalla concentrazione di uno specifico componente nel campione analizzato, in un segnale utile analiticamente [4]. Esso è formato da due parti integrate: un elemento recettore, che riconosce e lega selettivamente il composto da rilevare, ed un trasduttore, che converte l’informazione chimica in un segnale fisico misurabile. Nei biosensori, l’elemento recettore è un elemento biologico immobilizzato (enzima, anticorpo, acido nucleico, recettore) [5, 6]. L’incorporazione della nanotecnologia e di nanomateriali nella costruzione di sensori sembra essere l’area di ricerca destinata ad avere una notevole influenza sullo sviluppo di nuove strategie sensoristiche nel prossimo futuro [7-10]. L’uso di nanomateriali, ad esempio nanoparticelle [9] o nanotubi di carbonio [10], come elementi recettori, infatti, aumenta la sensibilità grazie all’alto rapporto superficie/volume, fornisce nuovi fenomeni fisici che possono essere sfruttati per la rivelazione ed offre la possibilità di amplificare la risposta fino al potenziale raggiungimento della “single molecule sensitivity”. I copolimeri a blocchi (BCP) rappresentano di certo una classe di materiali dotati di elevata versatilità per la creazione di materiali nanostrutturati. I BCP sono formati da due o più omopolimeri di differente natura chimica, o blocchi, legati covalentemente. Se i blocchi sono immiscibili, l’incompatibilità chimica induce separazione di fase con formazione di nanostrutture periodiche costituite da domini chimicamente distinti (sfere, cilindri o lamelle) la cui grandezza e periodicità dipende dalla lunghezza relative dei blocchi [11, 12]. Lo scopo del presente progetto è lo studio di nuovi nanomateriali, basati su BCP, capaci di riconoscere selettivamente specie chimiche (biomolecole, inquinanti, droghe o esplosivi), con lo scopo di progettare, caratterizzare e fabbricare nanostrutture funzionali da usare come elementi attivi in sensori e/o biosensori altamente sensibili e selettivi. La ricerca sarà focalizzata sulla creazione di due classi di materiali basati su BCP: materiali nanocompositi [13], che mostrano vantaggiose proprietà elettriche, ottiche, magnetiche e meccaniche utili per la rivelazione avanzata, e materiali nanoporosi [14-16] aventi nanocanali funzionalizzati capaci di immobilizzare biomolecole, ad esempio enzimi. In particolare nel primo caso i BCP saranno usati come “hosts” per la costruzione di nanocompositi ibridi nanostrutturati, mediante inclusione selettiva di nanoparticelle inorganiche in specifici nanodomini ordinati su larga scala; ciò offre il vantaggio di poter sfruttare sia le proprietà fisiche della matrica polimerica, sia quelle dei componenti sequestrati. Nel secondo caso, invece, scaffolds nanoporosi saranno creati 1 sfruttando la formazione spontanea di ben definite nanostrutture da parte di BCP (lamelle, cilindri, sfere, fasi bi-continue) e successiva rimozione selettiva di un blocco polimerico [15, 16]. L’adeguata scelta dei BCP permetterà di ottenere nanocanali con pareti funzionalizzate che rappresentano supporti ideali per l’immobilizzazione di specifici enzimi. La caratterizzazione dei materiali verrà condotta mediante microscopia ottica (OM), microscopia a forza atomica (AFM), microscopia elettronica a scansione (SEM) e microscopia elettronica a trasmissione (TEM). I BCP usati verranno studiati mediante diffrazione dei raggi X (WAXS e SAXS) e analisi calorimetrica (DSC). Al fine di ottenere materiali per specifiche applicazioni, per esempio nanocanali paralleli estesi su aree macroscopiche per la costruzione di biosensori, è necessario avere ordine unidirezionale a lungo raggio; per questo motivo tecniche di solidificazione direzionale e cristallizzazione epitassiale [17] verranno impiegate per indurre l’allineamento e la perfetta orientazione dei domini nanometrici. I materiali sviluppati saranno accoppiati con elementi trasduttori come microbilance a cristalli di quarzo (QCM), transistor a effetto di campo (FET) [18] e/o microcantilevers [19], con lo scopo finale di realizzare Micro Total Analytical Systems (μTAS), o Lab-on-Chip (LOC), che presentano il vantaggio addizionale della miniaturizzazione [20, 21]. Per il raggiungimento di tale scopo, saranno essenzialmente studiati film sottili dei materiali sviluppati e, per alcune applicazioni, saranno anche realizzati substrati di BCP ordinati in tre dimensioni. Riferimenti bibliografici [1] S. Rodriguez-Mozaz, M.P. Marco, M.J. Lopez de Alda, D. Barceló, Pure Appl. Chem. 2004, 76, 4, 723. [2] K. Reder-Christ, G. Bendas, Sensors 2011, 11, 9450. [3] L.D. Mello, L.T. Kubota, Food Chemistry 2002, 77, 237. [4] B. Eggins, John Wiley & Sons, West Sussex, 2002. [5] D. Thevenot, K. Thot, R. Durst, G. Wilson, Pure Appl. Chem. 1999, 71, 2333. [6] J.L. Blum, P.R. Coulet, Oxford Univ. Press, NY, 1989. [7] C. Jianrong, M. Yuqing, H. Nongyue, W. Xiaohua, L. Sijiao, Biotechnology Advances 2004, 22, 505. [8] U. Yogeswaran, S.M. Chen, Sensors 2008, 8, 290. [9] X. Luo, A. Morrin, A.J. Killard, M.R. Smyth, Electroanalysis 2006, 18, 4, 319. [10] M. Trojanowicz, Trends in Analytical Chemistry 2006, 25, 5, 480. [11] F.S. Bates, G.H. Fredrickson, Annu. Rev. Phys. Chem. 1990, 41, 525. [12] M.J. Fasolka, A.M Mayes, Annu. Rev. Mater. Res. 2001, 31, 323. [13] M. Bockstaller, R.A. Mickiewicz, E.L. Thomas, Adv. Mater. 2005, 17, 1331. [14] M.A. Hillmyer, Adv. Polym. Sci. 2005, 190, 137. [15] H. Mao, P.L. Arrechea, T.S. Bailey, B.J.S. Johnsonw, M.A. Hillmyer, Faraday Discuss. 2005, 128, 149. [16] A.S. Zalusky, R. Olayo-Valles, J.H. Wolf, M.A. Hillmyer, J. Am. Chem. Soc. 2002, 124, 12761. [17] C. De Rosa, C. Park, E.L. Thomas, B. Lotz, Nature 2000, 405, 433. [18] M.J. Schoning, A. Poghossian, Analyst 2002, 127, 9, 1137. [19] J. Fritz, M.K. Baller, H.P. Lang, H. Rothuizen, P. Vettiger, E. Meyer, H.J. Guntherodt, Ch. Gerber, J.K. Gimzewski, Science 2000, 288, 316. [20] D. Reyes, D. Iossifidis, P. Auroux, A. Manz, Anal. Chem. 2002, 74, 2623. [21] A. Tudos, G. Besselink, R. Schasfoort, Lab Chip 2001, 1, 83. 2