Il sistema nervosa periferico Riassunti a base di “trattato di anatomia

Luglio 2008
Università degli studi
di Pavia
Facoltà di medicina e
chirurgia - corso di
laurea in medicina e
chirurgia, II anno.
Il sistema nervosa periferico
Riassunti a base di “trattato di anatomia
umana – volume II”
Prof. Antonio Tazzi
Michael Bahar 2008 ©
Sistema nervoso periferico
Il sistema nervoso periferico e considerate come tutte le parti del sistema nervoso che si trovano
all’esterno del sistema nervoso centrale. Comprende i nervi cranici e i nervi spinali con le loro ramificazioni
che collegano gli organi recettori ed effettori al cervello e al midollo spinale.
Il sistema nervoso periferico è costituito da:
• Gangli
• Nervi
• specifiche formazioni correlate come le terminazioni nervose:
 Recettori
 Organi di senso
I nervi spinali contengono tutti i quattro tipi di fibre nervose, somatomotrici, somatosensitive,
visceromotrici e viscerosensitive.
• Le fibre sensitive - originano dai neuroni a T, collocati nei gangli spinali e nei gangli encefalici.
• Le fibre motrici - originano dai nuclei di sostanza grigia nell’asse cerebro-spinale e terminano sulle
fibre muscolari striate ramificandosi nella placca motrice.
Nervo periferico
Il nervo periferico comprende fibre afferenti ed efferenti della stessa regione somatica. È avvolto da un
involucro connettivale, l’epinevrio, ed è formato da un insieme di fascicoli nervosi costituiti da fibre
nervose. L’endonevrio è formato dai setti (questi setti prendono il nome perinervio) che invia l’epinevrio in
profondità. L’endonevrio avvolge ogni singola fibra nervosa. Le fibre nervose, possono essere avvolte dalla
guaina mielinica o essere privi. Le cellule di rivestimento dell’assone sono le cellule di Schwann.
Gangli spinali
• Il ganglio spinale - è formato da un ammesso di neuroni sensitivi pseudounipolari, neuroni a T, aventi
un ramo periferico diretto alla periferia e un ramo centrale, diretto al midollo spinale.
• i gangli vegetativi - nel sistema nervoso autonomo, le fibre efferenti formano gruppi cellulari
circondati da un involucro di tessuto connettivo che sono i gangli vegetativi.
Recettori
Le informazioni sensitive sono recepite a livello periferico da recettori, la forma più semplice è quella che
avviene tramite un neurone sensitivo di una cellula nervosa posta fuori del nevrasse capace di ricevere
timoli sensoriali specifici e da una fibra nervosa che termina in un centro nervoso. Nell’uomo la cellula
nervosa sensitiva è dislocata in un ganglio sensitivo e rimane collegata alla periferia con il ramo periferico
del suo neurite, mentre col suo ramo centrale si porta in un centro nervoso.
Terminazioni nevose libere
Le terminazioni nervose libere si trovano nell’epidermide (nello strato germinativo), negli epiteli di
rivestimento di alcune mucose e nel connettivo di vari organi. Nella cute perdono la loro guaina e
terminano nel derma, fra i fasci di fibre collagene o nell’epidermide.
Terminazioni nervose in rapporto con cellule sensitive secondarie
Un disco, sulla cui superficie si trova una cellula epiteliale. L’insieme del disco e della cellula costituisce il
corpuscolo dl Merkel che sono recettori deputati alla ricezione degli stimoli tattili pressori.
Terminazioni nervose capsulate
Attorno alle terminazioni nervose sensitive il connettivo può organizzarsi e formare capsule di vario
spessore. E terminazioni capsulate possono essere distinte, in base alla disposizione della terminazione
nervosa nell’interno della capsula.
Recettori con terminazione nervose semplice
• Corpuscoli di Vater-Pacini – strutture ovoidali che si trovano nel derma, nell’ipoderma, nel periostio,
a livello delle articolazioni e delle superfici dei tendini e delle fasce. Sono recettori della sensibilità
tattile profonda, della pressoria.
• Corpuscoli di Golgi-Mazzoni – forme di passaggio tra le terminazioni nervose libere e quelle capsulate.
Situate nel sottocutaneo, nelle mucose, nelle capsule articolari nelle sierose degli organi interni e
nell’avventizia delle arterie di grosso calibro. Sono recettori della sensibilità tattile profonda,
pressoria.
Recettori con terminazione nervosa complessa.
• Corpuscoli di Meissner – situati nelle papille connettivali del derma, nella palma di mano nella pianta
del piede, lingua, capezzolo e genitali esterni. Sono recettori della sensibilità tattile superficiale.
• Clave sferoidali di Kraus – situati nelle derma, labbra e nella tonaca propria della mucosa della cavità
orale. Ricezione degli stimoli termici (freddo).
• Corpuscoli di Ruffini – situati nel connettivo sottocutaneo, nel derma, nel periostio e nelle capsule
articolari. Sono recettori della temperatura (calore).
Recettori dei muscoli e dei tendini
Fusi neuromuscolari: È una formazione fusiforme, disposta parallelamente ai fasci delle fibre del muscolo
striato. È un recettore di distensione. Le fibre muscolari contenute nel fuso sono dette fibre interfusali. Le
fibre interfusali sono attaccate all’endomesio, le parti equatoriali sono contrattili. Il fuso neuromuscolare
contiene due tipi diversi di fibre interfusali:
1. Le fibre con gruppi di nuclei – presentono una parte centrale espansa nella quale sono contenuti 4050 nuclei sferici e due porzioni periferiche assottigliate (segmenti polari).
2. Le fibre a catena nucleare - quelli non hanno il segmento equatoriale.
Innervazione sensitiva del fuso neuromuscolare
Nella parte mediana delle fibre muscolari interfusali giunge una fibra sensitiva che termina con
terminazioni anulospirali. Ogni stiramento del muscolo si accompagna ad una trazione delle fibre del fuso
con conseguente eccitazione delle sue fibre nervose sensitive.
• Le fibre con gruppi di nuclei rispondono allo stiramento momentaneo.
• Le fibre con catene di nuclei allo stato continuo di tensione del muscolo.
Durante lo stiramento del muscolo la parte equatoriale del fuso è distesa e i recettori sensitivi eccitati. Nel
rilasciamento muscolare la frequenza degli impulsi aumenta. Gli stimoli trasmessi attraverso degli
interneuroni direttamente ai motoneuroni α del corno anteriore del midollo spinale oppure al cervelletto
attraverso i fasci spinocerebellari. Le stimolazioni dei motoneuroni α provoca immediatamente una
contrazione del muscolo corrispondente.
Innervazione motoria del fuso neuromuscolare
Entrambe le porzioni distali contrattili del fuso contengono fibre motrici sottili γ, situati nel corno anteriore
del midollo spinale e terminano sulle fibre muscolari intrafusali. Le fibre γ hanno il compito di agire sulla
fibra intrafusali per mantenerli stirata quel tanto che basta perche la terminazione anulo-spirale lavori
sempre ai limiti della soglia di scarica. Le terminazioni anulo-spirali si scarichino a loro volta sui muscoli. I
muscoli si trovano in tal modo in una condizione di modesta contrazione che prende il nome tono
muscolare. Grazie al tono muscolare è possibile mantenere una certa posizione nello spazio.
Organi muscolo-tendinei del Golgi
Sono locati nella zona di passaggio tra muscolo e tendine, posti in serie rispetto agli elementi contrattili.
Hanno forma affusolata: una delle estremità si continua con le fibre muscolari, l’altra estremità (più sottili)
con il tendine. Sono formati da un gruppo di fibre collagene avvolte da una sottile guaina connettivale e
provviste di una fibra nervosa mielinica. Questa fibra perde la sua guaina entrando nella capsula. Le
terminazioni nervose sensitive terminano in una ramificazione che si portano nello spessore del fascio
tendineo. Le fibre collagene, durante lo stiramento, schiacciano le terminazioni della fibra nervosa che invia
segnali di tipo inibitorio al motoneurone attraverso le radici posteriori del midollo spinale. Gli organi
muscolo-tendinei rispondono poco all’allungamento passivo perche l’allungamento delle fibre muscolari
compensa l’aumento di tensione, mentre rispondono prontamente alla contrazione muscolare.
Recettori della parete dei vasi sanguigni
I vasi sanguiferi ricevono fibre sensitive che provengono dal plesso nervoso posto nel connettivo che
circonda le arterie e le vene. Le fibre nervose perdono la loro guaina mielinica quando entrano nella parete
del vaso, qui si suddividono in rami che terminano in prevalenza nella tonaca avventizia ma anche nella
tonaca media come terminazioni libere o come terminazioni corpuscolate (clave di Krause o corpuscoli di
Vater-Pacini).
Seno carotide
È situato all’inizio dell’arteria carotide interna dove tonaca avventizia ha un gran spessore. Quest’ultima
contiene una gran quantità di terminazioni sensitive. Sia le terminazioni libere che quelle corpuscolat
contraggono intimi rapporti con i tessuti della parete vasalee . Esse sono stimolate meccanicamente dalle
variazioni di tensione del vaso che sono determinate dalle variazioni della pressione sanguigna. Le fibre che
trasportano questi stimoli sensitivi appartengono al nervo vago (in corrispondenza dell’aorta) e al nervo
glossofaringeo (a livello del seno carotideo).
Glomo carotideo
È un corpicciolo rosso-bruno situato bilateralmente in corrispondenza della biforcazione dell’arteria
carotide comune. È immerso nel connettivo e presenta un polo inferiore ed un polo superiore da cui escono
le vene e vi giungono ramuscoli nervosi di varia provenienza. La riunione di questi rami nervosi costituisce
un plesso che circonda il corpuscolo e invia fibre nervose al suo interno.
Le fibre afferenti sono sensibili alle variazioni chimiche della composizione del sangue. Il glomo carotideo è
un chemiocettore stimolato dalla diminuzione del contenuto di O2 e dell’aumento di CO2 del sangue. Ciò
provoca riflessi tramite i nervi vago e glossofaringeo e modula di conseguenza la frequenza respiratoria. La
frequenza respiratoria.
I nervi spinali
I nervi spinali nell’uomo sono 31-33 paia e sono distinti in:

8 paia di nervi cervicali

12 paia di nervi toracici

5 paia di nervi lombari

5 paia di nervi sacrali

1-3 paia di nervi coccigei
Caratteristiche dei nervi spinali:
1. I nervi spinali sono nervi misti, costituiti dalla riunione della radice anteriore motrice con la radice
posteriore sensitiva del midollo spinale.
2. Le due radici si uniscono in vicinanza del foro intervertebrale. Dal foro il nervo unito esce ancora
avvolto dalle meningi spinali.
3. Il limite fra il sistema nervoso centrale e periferico è alla scomparsa della guaina mielinica
all’entrata del nervo nel midollo.
4. I nervi spinali hanno un calibro di 0.5 – 20 mµ. Tanto è maggiore lo spessore. Tanto maggiore è la
velocità di conduzione. Le fibre motrici somatiche possono raggiungere una velocità di conduzione
di 100 m/sec. Le fibre di minor velocità sono le fibre di piccolo calibro mielinico (dolorifiche,
vegetative post gangliari).
Ciascun nervo spinale, subito dopo
che esce dal foro intervertebrale
emette come collaterale un ramo
meningeo e poi si divide in un ramo
posteriore
anteriore
(dorsale),
(ventrale)
un
e
in
ramo
rami
comunicanti.
Ramo meningeo – Ricorrente (nervo
ricorrente di Luschka o nervo seno
vertebrale), sensitivo, ritorna verso il
midollo spinale per innervare le
meningi, l’anello fibroso del disco e il
legamento longitudinale posteriore.
Rami posteriori (dorsali) – provvedono all’innervazione dei muscoli paravertebrali e della regione della
cute che li ricopre. A differenza dei rami anteriori, presentano caratteri uniformai in tutte le regioni. Hanno
un numero uguale ai nervi spinali e sono misti, motori e sensitivi.
Rami anteriori (ventrali) – innervano la muscolatura del tronco e degli arti e la cute delle regioni
corrispondenti. I rami anteriori si anastomizzano (‫ )מתחברים בינם לבין עצמם‬tra loro per costituire I plessi ad
eccezione dei nervi toracici che formano I nervi intercostali. I plessi sono: cervicale, brachiale, lombare,
sacrale, pudendo e coccigeo.
Rami comunicanti – rappresentano un collegamento con i gangli simpatici del sistema nervoso
ortosimpatico e si distinguano in ramo comunicante bianco e in ramo comunicante grigio.
Metameria – durante la formazione dei plessi le fibre nervose originate da alcuni nervi spinali si mescolano.
Perciò, un ramo periferico di un plesso può contenere fibre originate da alcuni nervi spinali. Anche quando
si nota questo mescolo, le aree cutanee e muscolari innervate mantengono un’ordinata distribuzione
segmentale (metamerica). A livello midollare, ogni segmento (metamero) riceve fibre sensitive da una
determinata area cutanea detta dermatomero e innerva uno specifico distretto muscolare detto miomero.
Plesso nervoso – struttura in cui fibre di nervi craniali e spinali sono ridistribuite, senza sinapsi, per formare
altri nervi periferici.
Nervi cervicali (C1-C8)
I nervi spinali cervicali sono nervi misti destinati all’innervazione somatica della testa, del collo, degli arti
superiori e del diaframma. Contengono fibre simpatiche. Sono 8 nervi che si dirigano orizzontalmente ed
incrociano posteriormente l’arteria vertebrale. Ciascun nervo spinale cervicale si divide all’uscita dal forame
intervertebrale in un ramo posteriore e in un ramo anteriore più voluminoso. I rami anteriori formano i
plessi cervicale e brachiale.
Nervi cervicali dorsali (sono tutti rami dorsali dei marcati nervi spinali cervicali):

Nervo sotto occipitale (C1) – decorre sotto il muscolo sternocleidomastoideo e si divide in due rami:
anteriore per la cute della regione temporale e posteriore per la regione occipitale.

Nervo grande occipitale (C2) – nervo
misto, per la maggior parte sensitivo.
Origina in corrispondenza del muscolo
obliquo inferiore della testa si divide in
due rami, laterale e mediale. Il primo si
porta ai muscoli lunghissimo della testa
e splenio che innerva. Il ramo mediale si
anastomizza con i rami del primo e del
terzo nervo cervicale e dà rami motori ai
muscoli obliquo inferiore e semispinali
della testa e termina con un ramo
sensitivo che innerva sotto forma di un
piccolo plesso la cute della regione
occipitale. Innerva i muscoli splenio,
lunghissimo, semispinoso della testa.

Ramo dorsale del terzo nervo cervicale (C3) – dà origine a un ramo anastomizzato per il 2° nervo
occipitale. Innerva la cute della nuca (‫)עורף‬.

Rami dorsali dei nervi cervicali (da C4 a C8) – Fino a C7 presentano una branca cutanea. Innervano i
muscoli erettori del rachide (‫ )ציר‬cervicale.
Plesso cervicale (C1-C4)
Il plesso cervicale innerva i muscoli anterolaterali del collo, il diaframma e la cute delle regioni cervicale e
supero-anteriore del torace. Il plesso cervicale risulta dall’unione dei rami anteriori dei primi quattro nervi
cervicali. Ogni uno di questi si divide in due rami, uno ascendente e l’altro discendente, che si uniscono per
formare anse anastomotiche: le anse cervicali superiore, media ed inferiore. Il ramo anteriore del C1 si
anastomizza con il ramo di C2, Quello di C2 con quello di C3, quello di C3 con quello di C4.
Il plesso cervicale è situato profondamente nel collo, anteriormente ai processi trasversi delle vertebre
cervicali e dietro il margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo. Dal plesso cervicale originano
rami cutanei e rami muscolari di cui il più importante è il nervo frenico. Il plesso è unito da rami
comunicanti con il nervo vago (C1), ipoglosso (C1-C2), accessorio (C2-C4), il tronco del simpatico (attraverso
il ganglio cervicale superiore) e con il plesso brachiale (C4).
1. Rami cutanei – nervi sensitivi situati in corrispondenza del margine posteriore del muscolo
sternocleidomastoideo.

Nervo piccolo occipitale – decorre sotto il sternocleidomastoideo e si divide in due rami,
uno anteriore per la cute mastoidea e temporale e uno posteriore per la regione occipitale.

Nervo grande auricolare – decorre sotto il sternocleidomastoideo , da un ramo per la cute
della regione parotidea e tre rami per il padiglione auricolare dove termina.

Nervo traverso del collo – innerva la cute delle regioni sopra e sottoioidea.

Nervi sopra clavicolari – innervano la spina della scapola, la regione pettorale e la regione
sopraclavicolare.
2. Rami muscolari – costituiscono il plesso cervicale profondo. Innervano i muscoli intertrasversi del
collo, i muscoli retto laterale, retto anteriore, lungo della testa e lungo del collo (C2-C4), i muscoli
elevatore delle scapola, scaleno medio e anteriore (C3, C4). I nervi discendenti sono il ramo
cervicale discendente e il nervo frenico.

Ramo cervicale discendente – origina dal secondo e terzo ramo cervicale che si uniscono a
formare il tronco del nervo. Si anastomizza con il ramo discendente dell’ipoglosso per
formare l’ansa dell’ipoglosso (ansa cervicale). Da questa nascono i rami per i muscoli sterno
ioideo, sterno tiroideo e omoioideo.

Nervo frenico – per la maggior parte motore, è destinato a innervare il muscolo diaframma.
Nel collo è applicato contro il muscolo scaleno anteriore (dentro la guaina di questo
muscolo). Passa tra l’arteria e la vena succlavia e penetra nel torace. Durante il suo
precorso, il nervo frenico destro (più breve) costeggia lateralmente la vena anonima destra
e la vena cava superiore. Il sinistro incrocia l’arco dell’aorta, dietro al nervo vago sinistro.
Poi, in entrambi i lati decorre anteriormente alla radice dei polmoni fin che raggiunge la
faccia superiore della diaframma. A questo livello originano i suoi rami terminali: rami
frenico - addominali anteriore, medio e posteriore (che lui si porta al ganglio celiaco
ortosimpatico omolaterale). Lungo il suo tragitto il nervo frenico fornisce rami sensitivi al
pericardio, pleura e al peritoneo che rivesta la faccia inferiore del diaframma.
Il nervo frenico è il principale nervo inspiratorio. Partecipa alla modulazione della
pressione intraaddominale. La paralisi del nervo produce un’immobilizzazione totale del
diaframma corrispondente.
Plesso brachiale (C5-T1) – deputato all’innervazione dell’arto superiore
Il plesso brachiale è situato nella regione cervicale e ascellare. Il plesso brachiale è formato dai rami
anteriori degli ultimi quattro nervi cervicali e da gran parte del ramo anteriore del primo nervo toracico. Il
ramo anteriore della radice C5 si unisce a quello di C6 per formare il tronco primario superiore. Il ramo di C7
forma direttamente il tronco primario medio. I rami anteriori C8 e T1 si uniscono a formare il tronco
primario inferiore. Ciascuno dei tre tronchi rimari si divide in un ramo anteriore e un ramo posteriore. I tre
rami si uniscono tra loro per formare il tronco secondario posteriore (da cui iniziano il nervo radiale e
ascellare). I rami anteriori nati dal tronco primario superiore e medio si uniscono a formare il tronco
secondario laterale. Il ramo anteriore del tronco primario inferiore forma da solo il tronco secondario
mediale. I nomi dei tronchi secondari rappresentano la loro posizione in corrispondenza dell’arteria
ascellare.
Dai tre tronchi secondari nascono i sotto elencati nervi che sono considerati i rami terminali del plesso
brachiale:
1) Dal tronco secondario posteriore:

Nervo ascellare

Nervo radiale
2) Dal tronco secondario laterale originano due rami, superiore e inferiore:

Nervo muscolocutaneo (ramo superiore)

Nervo mediano (ramo inferiore + ramo superiore del tronco secondario mediale)
3) Dal ramo inferiore del tronco secondario mediale:

Nervo ulnare

Nervo cutaneo mediale del braccio

Nervo cutaneo mediale dell’avambraccio
Il plesso brachiale si anastomizza con il plesso cervicale attraverso un ramo di C4, con i gangli simpatici
cervicali, con il nervo frenico attraverso un ramo del C5. Il plesso branchiale è localizzato inizialmente nella
zona sopraclavicolare, fra i muscoli scaleno anteriore e medio, dietro alla fascia cervicale media (parte
sopraclavicolare), dopo passa sotto la clavicola (parte sottoclavicolare). Dopo che arriva sotto il muscolo
piccolo pettorale, si divide nei suoi rami terminali.
La lesione del plesso brachiale provoca la paralisi di tutto l’arto e anestesia del braccio, dell’avambraccio e
della mano. Lesione alle diverse parti del plesso (radici C5-C6, C7 o C8-T1) provocherà paralisi e anestesia di
diversi gruppi e zone di muscoli e cute.
Rami collaterali del nervo

Nervo dorsale della scapola

Nervo toracico lungo

Nervo del muscolo grande pettorale

Nervo succlavio

Nervo soprascapolare

Nervi sottoscapolari

Nervo toraco-dorsale
Rami terminali del plesso brachiale
Nervo Radiale (C5-C8)
Il nervo radiale è un nervo misto che nasce dal tronco secondario posteriore. Nell’ascella passa dietro
l’arteria ascellare. Si porta indietro e lateralmente fin che arriva alla regione posteriore del braccio. Incrocia
il capo lungo del muscolo bicipite e si colloca nel solco del nervo radiale dell’omero a fianco all’arteria
profonda del braccio. Nell’articolazione del gomito si divide nei suoi rami terminali: il ramo profondo e il
ramo superficiale.
Il ramo profondo circonda il collo del radio e
giunge sulla posteriore dell’avambraccio tra i
piani muscolari profondo e superficiale. Invia
rami
muscolari
ai
muscoli
posteriori
dell’avambraccio. Innerva i muscoli estensori
della mano e il muscolo abduttore del pollice.
Termina con il nervo interosseo posteriore che
innerva il muscolo estensore lungo del pollice ed
estensore dell’indice.
Il ramo superficiale è esclusivamente sensitivo.
Discende verticalmente al davanti del muscolo
del muscolo supinatore. Perfora la fascia
antibracciale e diventa superficiale. Si divide in
tre rami che innervano la cute della fascia
dorsale della mano e del pollice, indice e del
medio.
Lungo il suo precorso nel braccio, il nervo radiale emette rami sensitivi (i nervi cutanei del braccio –
posteriore, laterale inferiore, posteriore dell’avambraccio) che innervano la cute di varie aree del braccio.
Inoltre, emette anche rami motori per il muscolo tricipite e anconeo.
Il nervo radiale è il nervo principale del tronco secondario posteriore e assicura l’estensione
dell’avambraccio tramite là innervazione della muscolatura estensoria del braccio. Inoltre, è un supinatore
(‫ )הפיכה כלפי מעלה‬e un abduttore (‫ )שריר המרחיק את האיבר מהציר המרכזי של הגוף – שריר דוחף‬del police.
Nervo ascellare (C5-C6)
Origina dal tronco secondario posteriore, dietro all’arteria ascellare, sulla faccia posteriore del muscolo
sottoscapolare. Decorre nella profondità dell’ascella, scivolando sulla capsula dell’articolazione
scapoloomerale, circonda il colo chirurgico dell’omero fino alla faccia posteriore dell’omero. Attraversa la
parte laterale del triangolo dei muscoli rotondi e poi decorre sulla faccia profonda del muscolo deltoide
dove termina fornendogli rami motori.
Prima di attraversare nel triangolo dei muscoli motori emette un ramo motore per il muscolo piccolo
rotondo e un ramo sensitivo, il nervo cutaneo laterale superiore del braccio che innerva la superficie
superiore della spala e posteriore del braccio. Il nervo ascellare assicura l’abduzione del braccio e il suo
territorio sensitivo corrisponde alla faccia esterna della spalla.
Nervo muscolocutaneo (C5-C7)
Un nervo misto che inizia dal ramo superiore del
tronco secondario laterale in posizione laterodorsale
al nervo mediano e all’arteria ascellare. Scende nel
braccio dietro il muscolo coracobrachiale e tra
quest’ultimo e il muscolo bicipite fino alla piega del
gomito. Innerva la muscolatura flessoria (‫ )מכופפת‬del
braccio: i muscoli coracobrachiale, bicipite e brachiale
e assicura cosi la flessione e la supinazione
dell’avambraccio. Il suo ramo terminale e’ il nervo
cutaneo laterale dell’avambraccio tra cui innerva la
cute della regione anteriore e postero-laterale
dell’avambraccio.
Nervo mediano (C6-T1)
Un nervo misto. Nasce dall’unione a V del ramo
inferiore del tronco secondario laterale con il ramo
superiore del tronco secondario mediale entro la
quale che tra loro decorre l’arteria ascellare. Scende
nel braccio sul margine mediale del muscolo
coracobrachiale e avendo medialmente l’arteria ascellare. Quando arriva al gomito il nervo mediano si
pone tra i muscoli flessure superficiale e flessore profondo delle dita. Fin che arriva al polso. Prima di
penetrare nel canale di carpo decorre superficialmente tra i tendini del muscolo flessore radiale del carpo e
palmare lungo. Nel canale del carpo si divide nei suoi rami terminali.
Canale (tunnel) di carpo – nel polso umano notiamo una fascia di tessuto connettivo denso (flexor
retinaculum) che circonda e protegge alcune strutture della mano. Il tunnel del carpo e’ lo spazio fra questa
fascia (superiore) e le ossa di carpo (inferiore) che costituiscono il polso e la mano. Il canale di carpo
contiene tendini di alcuni muscoli flessori delle dita e il nervo mediano. La sindrome del canale di carpo e’
una comune patologia in cui il nervo mediano viene messo sotto pressione dai tendini presenti nel canale,
una cosa che provoca dolore e/o anestesia nel polso e/o nella mano.
Nell’avambraccio, il nervo mediano invia rami motori ai muscoli pronatori ed alla maggior parte dei muscoli
flessori del avambraccio: Muscolo pronatore rotondo, flessore radiale del carpo, palmare lungo flessore
superficiale delle dita. Nella piega del gomito origina il n. interosseo anteriore dell’avambraccio, che decorre
sulla membrana interossea fino al muscolo pronatore quadrato e fornisce rami per il muscolo flessore
lungo del pollice e per la porzione radiale del muscolo flessore profondo delle dita.
Nel terzo inferiore dell’avambraccio origina un ramo sensitivo, il ramo palmare del nervo mediano che si
ramifica nella cute della eminenza tenar e della parte radiale del palmo della mano. Nel canale di carpo si
divide nei suoi rami terminali che sono rami muscolari per l’eminenza tenar e nervi digitali palmari comuni
I, II, III. I rami muscolari sono destinati ad alcuni muscoli palmari. I suoi rami sensitivi si distribuiscono alla
cute della parete laterale e media della mano, alla faccia palmare delle prime tre dita e alla meta laterale
del quarto.
Il nervo mediano assicura la flessione e la pronazione della mano e la pinza pollice digitale (‫)סיבוב כלפי פנים‬. Il
suo territorio sensitive riguarda la parte laterale del palmo della mano: la faccia palmare delle dita I, II, III e
della meta laterale del IV e la faccia dorsale delle falangi prossimali e media delle stessa dita.
Nervo ulnare (C8-T1)
Un nervo misto che nasce dal ramo inferiore del tronco secondario mediale. Nel ascella e’ posto
medialmente all’arteria ascellare che lo separa dal nervo mediano ed e’ coperto dai muscoli piccolo e
grande pettorale. Discende nella parte mediale del braccio coperto dal capo mediale del muscolo tricipite.
Nella regione del gomito, il nervo ulnare si pone nel solco del nervo ulnare, scavato sull’epicondilo mediale
dell’omero, circondato da tessuto connettivo lasso e da una borsa mucosa che lo separa dal legamento
collaterale ulnare dell’articolazione del gomito. Poi passa fra i due capi del muscolo flessore ulnare del
carpo nella parte anteriore dell’avambraccio, lateralmente al arteria ulnare, e decorre sotto questo
muscolo fino al polso.
Nell’avambraccio originano rami collaterali articolari per l’articolazione del gomito, rami muscolari per il
muscolo flessore ulnare del carpo e per la meta ulnare del muscolo flessore del dorso della mano (ramo
dorsale del nervo ulnare) e la cute della eminenza ipotenar (ramo ventrale del nervo ulnare). Quando arriva
al polso non attraversa il canale di
carpo, ma attraversa la fascia
antibrachiale e scorre davanti del
legamento trasverso del carpo per
entrare nel palmo della mano. La si
divide
in
un
ramo
palmare
superficiale e un ramo palmare
profondo:

Ramo palmare superficiale
– sensitivo, prosegue la
direzione del nervo ulnare
fino all’eminenza ipotenar.
Innerva il muscolo palmare
breve. Si divide ai nervi
digitali palmari. Invia un
ramo anastomotico con il
nervo mediano.

Ramo palmare profondo – si porta profondamente nel palmo della mano fino all’eminenza
ipotenar. Si porta poi al di sotto della parte prossimale del IV e III metatarso ricoperto dai tendini
corrispondenti dei muscoli flessori delle dita. Termina quando attraversa i due capi del muscolo
adduttore del pollice dove termina. Innerva i muscoli dell’eminenza ipotenar (eccetto il muscolo
palmare breve), gli ultimi due muscoli lombricali, i muscoli interossei palmari e dorsali e l’arcata
palmare profonda.
L’innervazione sensitiva concerna la regione palmare mediale della mano limitata da una linea passante per
l’asse mediano del IV dito e la ragione dorsale mediale della mano limitata da una linea passante per il III
dito.
Il nervo ulnare e’ responsabile per il movimento della dita (prensione e movimento laterale). La lesione del
nervo ulnare determina l’impossibilita a estendere le ultime falangi dell’anulare e del mignolo, tutti i
movimenti del mignolo, l’abduzione e l’adduzione delle dita, l’adduzione del pollice. E’ ridotta la forza degli
altri movimenti delle dita. La sua lesione determina anche perdita della sensibilità nelle aree innervate.
Nervo cutaneo mediale del braccio (C8-T1)
Un nervo sensitivo. Decorre prima dorsalmente e
poi medialmente all’arteria ascellare accompagna
dosi ai nervi ulnare e muscolocutaneo. A livello
ascellare si anastomizza con il II e III nervo
intercostale. Nel braccio perfora la fascia brachiale
e diventa sottocutaneo. Innerva la cute dell’ascella
e della parte mediale del braccio fino al gomito.
Nervo cutaneo mediale dell’avambraccio (C8-T1)
Un nervo sensitivo che inizia nella zona dell’arteria
succlavia. Decorre in basso con il nervo ulnare e
medialmente all’arteria ascellare. A livello delle
radici de nervo mediano si porta sulla parte
interna del braccio dove diventa satellite della
vena basilica. Perfora la fascia brachiale e diventa
sottocutaneo. Si pone sul solco mediale del braccio
e si divide nei suoi rami terminali: ramo anteriore
e ramo ulnare. Innerva la cute della faccia mediale
del
braccio
e
dell’avambraccio.
quella
della
meta
ulnare
Nervi toracici (T1-T12)
Tutti i nervi toracici, eccetto il primo, mantengono una distribuzione segmentale semplice. Ciascun nervo e’
collegato col tronco del simpatico tramite due rami comunicanti, grigio e bianco. I 12 nervi toracici si
dividono ciascuno in un ramo
dorsale per i muscoli profondi
del dorso e per la cute ad essi
sovrastante e in un ramo
ventrale.
I
rami
ventrali
(nervi
intercostali) dei nervi toracici si
distribuiscono
alle
pareti
antero-laterali del torace e
dell’addome percorrendo gli
spazi intercostali. Sono tutti
denominati nervi intercostali ad
eccezione del XII nervo, che e’
denominato nervo sottocostale
perche decorre al di sotto del
margine inferiore della 12° costa. Il primo nervo, T1, si divide nel primo nervo costale (molto piccolo) e a
una parte superiore che si collega al ramo ventrale di C8 per creare il tronco secondario inferiore (per
questo T1 e’ deputato principalmente all’innervazione del arto superiore).
Ogni nervo intercostale si dirige lateralmente in avanti applicato al muscolo intercostale esterno e ricoperto
dalla fascia endotoracica e dalla pleura parietale. Si possono dividere in un gruppo superiore ed un gruppo
inferiore:
1. I primi sei nervi intercostali (T1-T6) decorrano fra l’muscolo intercostale esterno e il muscolo
intercostale interno insieme ai vasi intercostali. In vicinanza allo sterno perforano la parete cutanea
e con il nome di rami cutanei anteriori si distribuiscono alla cute della regione antero-laterale del
torace.
2. Gli ultimi sei nervi intercostali (T7-T12) continuano oltre i loro spazi intercostali. Si immettono nello
spessore della parete addominale e proseguono diretti verso il basso per penetrare infine nella
guaina del muscolo retto dell’addome.
Lungo il loro precorso i nervi intercostali emettono i rami cutanei laterali che dividendosi in un ramo
anteriore e posteriore, innervano la cute della parete laterale del torace e dell’addome e i rami cutanei
anteriori che innervano la cute della parete anteriore del torace e dell’addome. Oltre a rami sensitivi i nervi
intercostali emettono anche rami motori per i muscoli intercostali e (dal VI nervo intercostale) per i
muscoli della parete addominale.
Plesso lombo-sacrale
Il plesso lombosacrale è costituito dai
rami anteriori dei nervi spinali lombari
e
sacrali.
I
lombosacrale
nervi
fanno
del
plesso
innervazione
sensitiva e motoria dell’arto inferiore. I
rami L1-L3 formano il plesso lombare
(situato all’interno del muscolo psoas)
che da lui, oltre a brevi rami muscolari,
originano il nervo otturatorio e il nervo
femorale. Una parte di L4 e il L5 si
uniscono
per
creare
il
tronco
lombosacrale che nella piccola pelvi si
collega ai rami S1-3 per formare il
plesso sacrale. I rami sacrali escono dai
forami sacrali anteriori dell’osso sacro
e
formano
insieme
al
tronco
lombosacrale il plesso sacrale, da cui
origina come nervo principale il nervo
ischiatico (costituito dal nervo peroneo
comune e il nervo tibiale).
Plesso Lombare (L1-L4)
I nervi spinali lombari si dividono in un ramo posteriore ed in un ramo anteriore. I rami posteriori innervano
la muscolatura profonda del dorso e formano i nervi cutanei della natica. I rami anteriori creano il plesso
lombare. Il plesso lombare si crea quando i primi tre e una parte del quarto ramo anteriore si
anastomizzano nello spessore del muscolo grande psoas. Il primo ramo anteriore riceve fibre anche dal
nervo toracico T12. Il plesso lombare crea una forma di triangolo con base alla colona vertebrale e apice al
inizio del nervo femorale. Dal plesso lombare originano rami brevi e rami lunghi.

I rami brevi vanno a innervare i muscoli intertrasversari, quadrato dei lombi, il grande e il piccolo
psoas.

I rami lunghi si dividono in addominali (nervi ileoipogastrico T12-L2, ileoinguinale L1,
genitofemorale L1-L2) e in femorali (nervi cutaneo laterale della coscia e otturatore).
Il ramo terminale del plesso è costituito dal nervo femorale.
Nervo ileoipogastrico (T12-L1)
Decorre all’inizio fra il muscolo quadrato dei lombi e la faccia posteriore del rene, poi passa accanto al
muscolo obliquo dell’addome. Partecipa all’innervazione dei muscoli larghi dell’addome e invia due rami
sensitivi: ramo cutaneo laterale (per la regione laterale del fianco) e il ramo cutaneo anteriore (per la
regione ipogastrica).
Nervo ileoinguinale (L1)
Decorre nel canale inguinale con il funicolo spermatico fino allo scroto o, nella donna, con il legamento
rotondo dell’utero fino alle grandi labbra. Partecipa all’innervazione dei muscoli larghi dell’addome e
innerva rami sensitivi alla cute del monte del pube e della parte superiore dello scroto oppure delle grande
labri.
Nervo genitofemorale (L1, L2)
Nel suo inizio dentro il muscolo psoas si divide in due rami, il ramo femorale e il ramo genitale:
1. Il ramo genitale passa sopra il legamento inguinale e con il funicolo spermatico arriva allo scroto.
Nella donna decorre con il legamento rotondo fino alle grandi labbra. Innerva il muscolo
cremastere, la cute dello scroto (o grandi labbra), e la parte superomediale della coscia.
2. Il ramo femorale decorre sotto il legamento inguinale e diventa superficiale. Innerva la cute della
coscia lateralmente al territorio del ramo genitale.
Nervo cutaneo laterale del femore (L2-L3)
Decorre sopra il muscolo iliaco fino al di sotto della spina iliaca anteriore superiore. Passa sotto il
legamento inguinale e dopo va fino alla superficie esterna della coscia. E’ esclusivamente sensitivo e
innerva la cute della coscia fino all’altezza del ginocchio.
La compressione del nervo cutaneo laterale a livello del legamento inguinale determina una sintomatologia
dolorosa e bruciante sulla superficie esterna ed anteriore della coscia.
Nervo otturatore (L2-L4)
Un nervo misto che fa l’innervazione motoria ai muscoli adduttori (‫ )מקרבים‬della coscia. Emerge dal muscolo
psoas e scende verticalmente. Nel suo decorso ha lateralmente il nervo femorale e medialmente l’arteria
iliaca interna e l’uretere. Nella donna incrocia la faccia laterale delle ovaie. Con i vasi otturatori attraversa il
canale otturatorio (osso iliaco) dove lascia il unico ramo collaterale per il muscolo otturatore interno. Poi si
divide in un ramo anteriore e un ramo posteriore.
1. Ramo anteriore – innerva i muscoli adduttori lungo e breve, pettineo e gracile e termina come
ramo cutaneo nella parte mediale della coscia.
2. Ramo posteriore – innerva il muscolo grande adduttore della coscia e invia articolari per l’anca ed il
ginocchio.
Il nervo otturatore assicura la adduzione e la rotazione laterale della coscia. Il suo territorio sensitivo
concerna la faccia mediale della coscia.
Nervo femorale (L1-L4)
Le radici che costituiscono in nervo femorale sono contenute nello spessore del muscolo grande psoas. Il
tronco del nervo emerge dal margine laterale del muscolo. Nella fossa iliaca emette rami per il muscolo
psoas stesso e per il muscolo iliaco. Passa sotto il legamento inguinale, dove invia un ramo per il muscolo
pettineo. Nel triangolo di scarpa da i suoi rami terminali muscolari e cutanei:
1. Nervo muscolocutaneo laterale (superficiale) – nervo misto. Innerva il muscolo sartorio e finisce in
tre rami sensitivi per la cute della parte anteriore e mediale della coscia e la cute della parte
mediale del ginocchio.
2. Nervo muscolocutaneo mediale (superficiale) – rami sensitivi per la parte superomediale della
coscia e motori per i muscoli pettineo e adduttore lungo.
3. Nervo per il muscolo quadricipite (profondo) – emette un ramo per i muscoli retto femorale e vasto
(laterale, mediale e intermedio) e un ramo sensitivo per il periostio del femore e l’articolazione del
ginocchio.
4. Nervo safeno interno – diretta continuazione del nervo femorale, esclusivamente sensitivo. Decorre
lateralmente all’arteria femorale, entra nel canale degli adduttori e poi esce dal canale e scende
fino al condilo (‫ )הסוף המעוגל של העצם‬mediale del femore. Nel condilo del femore da i suoi rami
terminali, il ramo rotuleo e il ramo tibiale.
a. Il ramo rotuleo (‫ )פיקת הברך‬diventa superficiale, circonda la rotula e innerva la cute di questa
regione.
b. Il ramo tibiale è la diretta continuazione del nervo safeno interno. Circonda il condilo del
femore e si avvicina alla vena safena che decorre lungo la faccia mediale della gamba. Passa
davanti al malleolo tibiale (la zona laterale del articolazione con la pianta del piede) termina
alla radice dell’alluce (‫)בוהן‬. Innerva la cute mediale e anteriore della gamba e del piede.
Nervi femoro-cutaneo laterale, femorale, otturatorio e peroneo del plesso lombosacrale
Plesso sacrale (L4-L3)
Il plesso sacrale innerva l’arto inferiore e la cintura pelvica. Si costituisce dal unione del tronco
lombosacrale (costituito dai rami anteriore L4-L5) con i rami anteriori di S1, S2 e una porzione di S3 per
formare il nervo ischiatico. La maggior parte del S3 entra a far parte del plesso pudendo. Il plesso sacrale ha
forma triangolare con base all’osso sacro e apice nella zona antero-inferiore del grande forame ischiatico.
Dopo si continua con il nervo ischiatico. Da ciascuno dei rami anteriori originano dei rami comunicanti che
si portano ai gangli simpatici sacrali. Dal plesso sacrale provengono due tipi di nervi, i nervi del cingolo
pelvico e nervi della parte libera dell’arto inferiore.
Nervi del cingolo pelvico
I nervi del cingolo pelvico comprendono, oltre al nervo per il muscolo piriforme (S1-S2) che e’ l’unico che
non esce dalla cavità pelvica i seguenti nervi:
1. Nervo gluteo superiore – innerva i muscoli medio e piccolo gluteo e il tensore della fascia lata.
2. Nervo gluteo inferiore – innerva il muscolo grande gluteo.
3. Nervo per il muscolo otturatore interno
4. Nervo del muscolo gemello superiore
5. Nervo per il muscolo gemello inferiore e del quadrato dei femore
Nervi della parte libera dell’arto inferiore
Sono il nervo cutaneo posteriore della coscia e il nervo ischiatico . Questi nervi escono dal grande forame
ischiatico per portarsi al loro territorio di innervazione.
Nervo cutaneo posteriore della coscia (S1-S3)
Esce dal pelvi tramite il grande forame ischiatico e’ ricoperto dal muscolo grande gluteo e discende nella
regione femorale posteriore. Va a innervare la cute della regione posteriore della gamba.
Nervo ischiatico (L4-S3)
Il nervo ischiatico e’ un nervo misto. Costituisce la branca terminale del plesso sacrale. E’ il nervo più lungo
e più voluminoso dell’uomo e si estende dalla natica alle estremità delle dita del piede. E’ formato da due
tronchi, il nervo peroneo comune e il nervo tibiale che nella piccola pelvi e nella coscia sono riuniti insieme
e sembrano come un tronco nervoso. Esce dal bacino attraverso il grande forame ischiatico e decorre verso
il basso sotto il muscolo grande gluteo e il muscolo bicipite femorale. Sopra il ginocchio il nervo tibiale e il
nervo peroneo interno si separano.

Nervo tibiale – nella coscia dal nervo tibiale originano alcuni rami motori per le porzioni distale e
prossimale per alcuni muscoli della coscia (semitendinoso, bicipite, semimembranoso, grande
adduttore). Dopo la divisione del ischiatico sopra il ginocchio il nervo tibiale passa indietro al
ginocchio e scende verticalmente, attraversa l’arco tendineo del muscolo soleo e decorre fra il
muscolo flessore lungo dell’alluce e flessore lungo delle dita. Fra i loro tendini raggiunge la porzione
posteriore del malleolo mediale girandogli attorno. Sotto il malleolo si divide nei rami terminali,
nervo planare mediale e laterale.
Nel poplite (parte flessoria del ginocchio) origina una parte del muscolo surale che decorre indietro
al tendine di Achille per portarsi al margine laterale del piede e innervare la cute di questa zona e
del calcagno. Nel poplite originano anche rami motori per i muscoli flessori della gamba. Dal ramo
popliteo nasce il muscolo interosseo della gamba che fornisce innervazione sensitiva al periostio
della tibia e alle articolazioni della tibia.
Il nervo tibiale nel suo decorso sotto il muscolo soleo invia rami muscolari per il muscolo tibiale
posteriore, flessori lunghi delle dita e dell’alluce e prima di dividersi nei rami terminali innerva la
cute della regione mediale del calcagno. I suoi rami terminali sono il nervo piantale laterale e
mediale (per i muscoli delle dita e la cute della pianta del piede)
Il nervo tibiale assicura l’innervazione dei muscoli della loggia posteriore della gamba e della pianta
del piede.

Nervo peroneo comune – la branca terminale del nervo ischiatico. Origina dalla porzione laterale
nel angolo superiore della fossa poplitea vicino alla testa della fibula. Si porta in basso lungo il
muscolo bicipite femorale, lateralmente alla vena poplitea e al nervo tibiale. Il nervo peroneo da
rami collaterali al muscolo tibiale e all’articolazione del ginocchio. Da anche rami cutanei per la
regione posterolaterale della gamba. Al terzo inferiore della gamba diventa sottocutaneo e si divide
nei suoi rami terminali, il nervo peroneo superficiale e il nervo peroneo profondo.
1. Nervo peroneo superficiale – decorre tra la fibula e il muscolo peroneo lungo. Innerva i
muscoli peronei lungo e breve. La parte successiva che e’ esclusivamente sensitiva
innerva la cute della regione anteriore della gamba e del dorso del piede.
2. Nervo peroneo superficiale – si dirige profondamente verso il basso per dare numerosi
rami muscolari. Passa sotto il legamento laciniato degli estensori e si divide nei nervi
dorsali mediale e laterale del piede. Innerva la muscolatura estensoria della gamba e
del piede.
Plesso pudendo (S2-S4)
Costituito dai rami anteriori del S3 e anche parti dei rami anteriori S2 e S4. E’ applicato contro faccia
anteriore del muscolo priforme, coperto dalla fascia pelvica e dal peritoneo parietale. Si anastomizza con il
plesso sacrale e con il plesso coccigeo. Emette rami collaterali che formano solo un ramo terminale, il nervo
pudendo.
Nervo Pudendo (S2-S4)
Un nervo misto. Esce dal bacino attraverso il grande forma ischiatico. Circonda la spina ischiatica ed entra
nella fossa ischio-rettale tramite il piccolo foro ischiatico. Qui arriva al muscolo otturatore interno e da i
suoi rami terminai, il nervo del perineo e il nervo dorsale del pene (o del clitoride). E’ deputato
all’innervazione sensitiva degli organi genitali e della cute del perineo e alla innervazione dei muscoli del
perineo. Comprende inoltre fibre pregangliari del parasimpatico sacrale.
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Plesso coccigeo (S5-CO) - formato dai rami anteriori del S5 del CO uniti fra loro. Posto ai lati del coccige.
Da origine a rami anteriori costituiti specialmente da fibre pregangliari del parasimpatico sacrale e di rami
posteriori somatici per il muscolo ischio-coccigeo (il più importante e’ il nervo ano-coccigeo).