SECREZIONE LOCALIZZATA DI ATP ED OPPIOIDI RIVELATA DALLA MODULAZIONE DI SINGOLI CANALI DEL CALCIO IN CELLULE CROMAFFINI BOVINE V. Carabelli ed E. Carbone Dip. Neuroscienze, Corso Raffaello 30 10125 Torino L’inibizione dei canali del Ca2+, N e P/Q, indotta dal materiale secreto dei granuli cromaffini costituisce uno degli esempi maggiormente studiati di modulazione autocrina in cellule neurosecretorie (Albillos et al., J. Physiol. 494:687, 1996). Nelle cellule cromaffini bovine l’ATP e gli oppioidi, rilasciati con le catecolamine durante l’esocitosi, rallentano in modo voltaggio-dipendente la cinetica di attivazione delle correnti macroscopiche N e P/Q (Doupnik and Pun, J. Membr. Biol. 140:47, 1994), mediante un meccanismo G-proteina dipendente che coinvolge autorecettori purinergici (P2y) ed oppioidi (δ e µ) (Gandía et al., J. Physiol. 470:55, 1993). Questo modello sperimentale permette quindi di studiare la stretta correlazione che esiste tra eventi secretori e singoli canali del Ca2+ attraverso la misura della loro cinetica di attivazione durante stimolazioni locali o di tutta la cellula. Sfruttando la tecnica del patch-clamp in configurazione di cell-attached siamo riusciti a discriminare, nella metá dei patch analizzati, un rallentamento della cinetica di attivazione dei canali N e P/Q indotto dalle molecole secrete, in cui la secrezione veniva stimolata localmente dall’alta concentrazione di Ba2+ in pipetta (100 mM). Un forte rallentamento si osservava anche in seguito a stimolazione dell’intera superficie cellulare perfondendo la cellula con 135mM K-Asp + 2mM Ba2+. L’applicazione di agonisti oppiodi e purinergici consentiva inoltre di riprodurre nell’83% dei casi, ma con le stesse caratteristiche, la modulazione osservata in condizioni di controllo, mentre utilizzando antagonisti recettoriali o trattando le cellule con PTX si riduceva drasticamente questa percentuale al 25% e al 18%, rispettivamente. I nostri dati dimostrano come G proteine, PTX-sensibili, attivate dal materiale secreto o da agonisti recettoriali, ritardino la cinetica di attivazione di singoli canali N e P/Q, e quindi come questo approccio sperimentale costituisca un mezzo efficace per rivelare secrezione locale in cellule che esprimono una densitá sufficientemente elevata di canali del Ca2+ (3-7 canali/µm2) e autorecettori. La percentuale di patch in cui abbiamo osservato la modulazione autocrina (50%) potrebbe tuttavia essere sovrastimata dalla co-esistenza di un meccanismo di inibizione tonica dei canali non-L, che contribuisce circa al 10-20% della modulazione. Correggendo per questo fattore possiamo concludere che l’esocitosi in cellule cromaffini puó essere rivelata in patch di membrana di ~ 1 µm2 sul 30-40% della superficie cellulare, mentre i canali del Ca2+ (N e P/Q) e gli autorecettori sono uniformemente distribuiti, escludendo pertanto la possibilità di “coclustering” tra canali e vescicole secretorie (Carabelli et al., Neuron:20, in press, 1998).