Postulato delle reazioni vincolari Ad ogni vincolo agente su un punto materiale P può essere sostituita una forza, chiamata reazione vincolare, che realizza lo stesso effetto dinamico del vincolo. reazione vincolare forza attiva Con questa convenzione il secondo principio della dinamica per un punto vincolato diventa: F+ = ma N.B.: di solito F è nota ma Φ è incognita informazioni sui vincoli Attrito su una superficie Immaginiamo un punto materiale P che si muove con velocità v rimanendo a contatto su di una superficie f(x,y,z)=0: consideriamo la reazione vincolare Φ esercitata su di esso dalla superficie e proviamo a decomporla: Attrito dinamico: v Legge di u=− Coulomb-Morin v per l’attrito ΦT = f d Φ n dinamico Attrito statico: Attrito = ΦT u + Φ nn, n = u → dalle cond. equil. ∇f ∇f ΦT ≤ f s Φ n Legge di Coulomb-Morin per l’attrito statico 1 Cono di attrito ϕd = ϕs = tgα = angolo di attrito dinamico: ΦT tgϕ d = = fd Φn angolo di attrito statico: tgϕ s = f s ΦT ≤ f s = tgϕ s Φn α ≤ ϕs Equilibrio di una particella (o punto materiale) Una posizione è di equilibrio per un punto materiale P se, posto il punto in essa con velocità nulla al tempo iniziale t = 0, vi rimane indefinitamente per ogni t ≥ 0, ovvero, se il punto resta sempre fermo, cioè in quiete. Condizione necessaria e sufficiente per l’equilibrio di un punto materiale soggetto ad un sistema Σ di forze è che valga l’equazione: coordinate di P : 3 incognite Ftotale = 0 F ( P , 0, t ) + N.B: 3 equazioni scalari in 6 incognite forza attiva: probl. staticamente indeterminato. nota Per risolverlo occorre rendere num. eqz. = num. incognite probl. staticamente determinato =0 reazione vincolare: incognita (3 incognite scalari) 2 Equilibrio di un corpo (cioè, di un sistema di punti materiali) Una configurazione è di equilibrio per un corpo se, posto il corpo in essa con atto di moto nullo al tempo iniziale t = 0, vi rimane indefinitamente per ogni t ≥ 0, ovvero, se il corpo resta sempre fermo, cioè in quiete, ovvero se tutte le particelle del corpo restano sempre in quiete. Condizione necessaria e sufficiente per l’equilibrio di un sistema di punti materiali (s = 1, 2, …, n), soggetto ad un sistema Σ di forze, è che valgano le seguenti equazioni: ∀Ps ∈ insieme dei punti liberi Fs = 0, Fs + s = 0 ∀Ps ∈ insieme dei punti vincolati Ci sono due metodologie per determinare le posizioni di equilibrio di un corpo (sistema di punti materiali): • le equazioni cardinali della statica • il principio dei lavori virtuali Le equazioni cardinali della statica Condizione necessaria per l’equilibrio di un corpo qualsiasi, soggetto ad un sistema Σ di forze, è che valgano le equazioni: R (e) = 0 R (e,a) + R (e,v) = 0 M (e) = 0 M (e,a) + M (e,v) = 0 N .B. : Ω polo qualsiasi; tutte le forze sono del tipo F( P, 0, t ) 3 Equilibrio di un corpo rigido Condizione necessaria e sufficiente per l’equilibrio di un corpo rigido, soggetto ad un sistema Σ di forze, è che valgano le equazioni: R (e) = 0 R (e,a) + R (e,v) = 0 il c.r non trasla M (e) = 0 M (e,a) + M (e,v) = 0 il c.r. non ruota N . B.1: Ω polo qualsiasi; tutte le forze sono del tipo F( P, 0, t ) N.B.2: le operazioni elementari (ed i conseguenti teoremi di riducibilità) lasciano invariati sia il risultante che il momento risultante del sistema di forze Σ applicato ad un corpo, nel caso dei c.r. queste operazioni non possono alterare l’equilibrio. N.B.3: le eqz. cardinali sono C.N. e S. per trovare l’equilibrio, non per la determinazione delle reazioni vincolari. Equilibrio di sistemi costituiti da corpi rigidi Condizione necessaria e sufficiente per l’equilibrio di un sistema scomponibile in sottosistemi rigidi è che ogni sua parte rigida sia in equilibrio. Esempio: Il sistema è posto in un piano verticale, sul quale agiscono le forze peso. Le 2 aste sono collegate fra loro in A mediante una cerniera (sferica), assimilabile ad un punto materiale. Quindi, dobbiamo scrivere le eqz. cardinali per entrambe le aste OA e AB, tenendo presente che nella cerniera A vale il principo di azione e reazione: 4 N.B.: È arbitrario a chi attribuire il segno + Cosa significa questo per il nodo A? Usiamo il free body diagram: Allora, oltre alle 2 aste, anche la cerniera in A, pensata come un punto materiale, deve essere in equilibrio: − A + A = 0 5 Allora, possiamo supporre che la stessa condizione valga anche nel caso in cui ci siano delle forze attive che agiscono sulla cerniera in A: in generale, occorre allora richiedere per l’equilibrio un sistema articolato (aste collegate fra loro mediante cerniere), oltrechè le condizioni di equilibrio di ogni parte rigida, anche la condizione di equilibrio per ciascun nodo (inteso come punto materiale). Mostriamo ora come diventa il calcolo nell’esempio precedente, supponendo che sulla cerniera in A agisca anche una forza attiva F. In questo caso chiameremo: ≡ azione esercitata dalla cerniera sull' estremo A dell' asta OA − 1 ≡ azione esercitata dall' asta OA sulla cerniera in A estremo A dell' asta AB 2 ≡ azione esercitata dalla cerniera sull' − 2 ≡ azione esercitata dall' asta AB sulla cerniera in A 1 6