Elementi di Ingegneria Genetica
Piante Geneticamente Modificate
Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria
Corso di Genetica Agraria – Giovanna Attene
LA DEFINIZIONE LEGALE
Direttiva 2001-18-EC
(entrata in vigore nell’Ottobre 2002)
Art. 2
Organismo
Geneticamente
Modificato:
un
organismo,
ad
eccezione dell'uomo,
dell'uomo il cui materiale genetico è stato modificato
in un modo che non avviene in natura mediante incrocio e/o
ricombinazione naturale.
PIANTE GENETICAMENTE MODIFICATE
(Piante Transgeniche)
Piante prodotte da una cellula in cui è stato inserito un gene
proveniente da un’altra specie (o un altro regno) allo scopo di
far loro sviluppare caratteristiche che non avrebbero mai potuto
acquisire spontaneamente (guadagno o perdita di una
specifica funzione)
Agrobacterium tumefaciens
METODI DI TRASFORMAZIONE GENETICA
Trasformazione indiretta (uso di plasmidi e virus)
plasmidi batterici
si tratta di molecole circolari di DNA capaci di replicarsi
autonomamente all’interno delle cellule batteriche. Contengono
pochi ma importanti geni (es. resist. antibiotici, meccanismo
coniugazione, malattie nelle piante ecc.)
Plasmidi Ti (tumor inducing) di Agrobacterium tumefaciens sono
capaci di trasferire una parte del loro DNA nel nucleo delle
cellule vegetali infettate, consentendo l’integrazione permanente
di un eventuale gene esogeno nel genoma della pianta
vettori virali
in grado di replicare il proprio DNA all’interno delle cellule
vegetali, consentendo l’espressione del gene esogeno nei
tessuti dell’organismo infettato.
TRASFORMAZIONE DISCHI FOGLIARI
METODI DI TRASFORMAZIONE GENETICA
Trasferimento genico diretto con sistemi chimico-fisici
elettroporazione, mediante l’impiego di impulsi di corrente elettrica
che creano nella membrana plasmatica pori transitori attraverso i quali
il DNA può penetrare all’interno del protoplasto;
microiniezione, in questo caso la soluzione di DNA è iniettata con
aghi sottilissimi direttamente nel nucleo di protoplasti o cellule integre
(di espianti, calli, embrioni somatici, ecc.) usando micromanipolari;
bombardamento, per mezzo di un acceleratore che consente di
sparare nel nucleo di cellule intatte microparticelle di metallo rivestite di
DNA (metodo biolistico, da biologico-balistico).
PARTICLE GUN
Macroproiettile
Disco di
rottura
Filtro
Plantula rigenerata
Microparticelle
(<1 μm)
Espianti
bersaglio
Acceleratore di particelle
Bombardamento
Embrioni irraggiati
(John Sanford e Theodore Klein, 1987)
COME SI OTTIENE UNA PIANTA TRANSGENICA?
•1
•2
•3
•4
•5
•6
•7
•8
costruire un transgene
trasferire il transgene alla cellula vegetale
rigenerare una pianta dalla cellula
verificare la presenza del transgene nel genoma vegetale
verificare la trascrizione del transgene
verificare la traduzione del transgene
verificare la localizzazione della proteina
controllare il fenotipo ottenuto
ORIGINE DEI TRANSGENI
1) Stessa specie
(es. mais → mais)
2) Specie diverse dello
stesso regno
(es. carota → riso)
3) Regni diversi
(es. lucciola → tabacco)
POMODORO “FLAVR-SAVR”
Pomodori a
marcescenza
ritardata:
tale proprietà dipende
dalla inibizione della
senescenza
conseguente ad un
abbassamento della
sintesi dell’enzima
poligalatturonasi (PG)
coinvolto nei processi
degradativi a carico
della parete cellulare.
“GOLDEN RICE”
LA LUCIFERASI
MAIS-Bt
trasformazione con il gene cry1 codificante la tossina di
Bacillus thuringensis
Larva di piralide
Piralide adulta
Tipi di PGM
PGM di I generazione: piante transgeniche costituite per
incrementare la produttività, migliorando le difese
contro patogeni e avversità ambientali, ridurre i costi e
facilitare le pratiche agronomiche (es. mais-Bt).
PGM di II generazione: piante transgeniche costituite per
migliorare la qualità dei prodotti finali (es. Golden
rice).
PGM di III generazione: piante transgeniche costituite per
ottenere prodotti con nuove proprietà come vaccini,
componenti del sangue, anticorpi, vitamine, ormoni e
enzimi terapeutici di origine umana o animale,
cosmetici, bioplastiche.
Le più importanti piante transgeniche
coltivate nel mondo (anno 2003)
5%
Fonte:ISAAA, 2003