TUTORIAL ZINCATURA FAI DA TE
By Bunjin62
Questo tutorial nasce dall’esigenza di dover restaurare i flipper, ed oltre alla parte tecnica
elettronica ed al restauro vero e proprio del legno, anche dalla parte meccanica che il piu’ delle
volte e’ conciata maluccio soprattutto x via della ruggine ecc. Per ora parliamo solo di come ridare
splendore ai nostri pezzi dei flipper precedentemente zincati e rovinati tipo, piastre flipper , supporti
x bobine respingenti, viteria e bulloneria varia.
Premetto che questo tutorial non e’ tutta farina del mio sacco, ma e’ frutto di una lunga ricerca su
Internet prendendo spunti da altre guide sia Italiane che Americane.
Allego i link dove ho attinto informazioni:
http://www.honda4fun.com/faq/pillole/pill_04.html
http://www.caswelleurope.co.uk/index-front.html qui è possibile acquistare anche materiale
considerato pericoloso per la spedizione Internazionale, preclusa se si acquista dal sito Americano.
MATERIALE OCCORRENTE:
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1 Litro di Acido Cloridrico o Muriatico al 10%
Un contenitore in vetro
Anodi di Zinco o Anodi Sacrificali
Soluzione Glucosata o in alternativa un foglio di colla di pesce
1 cucchiaio di tensioattivo (Svelto piatti o qualsiasi altro sapone x stoviglie)
1 contenitore in plastica
10 Lt di Acqua demineralizzata
Occhiali di protezione e guanti
Un alimentatore 5 Ampere possibilmente con tensione regolabile 1,5V-12V ma questo lo
vedremo in dettaglio più avanti
10. Del filo di rame nudo non smaltato di sezione Ø 0,60, 0,80 mm
L’occorrente per preparare il Cloruro di Zinco
Iniziamo la spiegazione:
L’Acido Cloridrico o Muriatico al 10% è reperibile in un qualsiasi supermercato.
Contenitore in vetro, va bene uno qualsiasi a patto che riesca a contenere il litro di acido, per
sicurezza sarebbe meglio un contenitore da 1 litro e mezzo con imboccatura abbastanza capiente da
far passare gli anodi. Io ho usato un vecchio barattolo di sottaceti da 1,75 litri.
Cassa di Zinco
Anodi Sacrificali
Gli Anodi Sacrificali sono rondelle di Zinco abbastanza puro circa 80-85% usati nella nautica e
reperibili presso un negozio di nautica (io non ho problemi a reperirli vivo in una cittadina di mare)
QUI’ il catalogo. Oppure QUI
In alternativa possiamo rivolgerci da chi fornisce servizi funerari “cassamortaro” chiedendo gli
scarti di zinco che loro normalmente buttano (il coperchio della bara è fatto di zinco credo puro).
Colla di pesce usata per preparare le gelatine per dolci
Soluzione Glucosata
La soluzione glucosata o Glucosio monoidrato flacone da 250ml glucosio 5% reperibile in Farmacia
o in alternativa un foglio di colla di pesce usata normalmente x fare la gelatina x dolci reperibile in
un qualsiasi supermercato.
Per Tensioattivo possiamo usare un qualsiasi sapone per stoviglie che abbia almeno il 30% di
tensioattivi (io ho usato Svelto perché lo avevo già in casa).
Preparazione del cloruro di Zinco
Passiamo alla preparazione del cloruro di zinco:
prendiamo il barattolo di vetro opportunamente lavato, mettiamoci dentro 3 anodi sacrificali o, in
alternativa dei ritagli di zinco e delicatamente versiamoci un litro di acido muriatico. Subito
noteremo che lo zinco durante lo scioglimento inizierà ad emettere delle bollicine e si formerà un
gas tossico come il CLORO, per cui non chiudiamo il barattolo ma facciamo fuoriuscire il gas
liberamente. Mettiamo a bagno una buona quantità di zinco per circa 24 ore e, dopo questo tempo,
vedremo che sul fondo del barattolo ci saranno rimasti dei rimasugli di zinco, il che significa che la
soluzione può dirsi satura ed è quello che a noi serve. Ricordarsi sempre di compiere questa
operazione in un luogo molto areato ed usare le precauzione dovute (guanti ed occhiali)
Occhiali acquistati dal Ferramenta.
Barattolo con anodi di Zinco
Acido Muriatico
Guanti acquistati dal Ferramenta
Reazione Chimica
Filtraggio del Cloruro di Zinco.
Travaso con filtraggio in una latta contenente 10Lt di acqua demineralizzata, quindi 11Lt di
soluzione di Cloruro di Zinco RATIO 1:10. Aggiungiamo ora un cucchiaio di Svelto o qualsiasi
altro sapone con percentuale di tensioattivi del 30% , ed infine 50cm³ di Soluzione glucosata od in
alternativa una tavoletta di colla di pesce. Per la preparazione (lo scioglimento della tavoletta a
bagnomaria) chiedete alle vostre donne, mescoliamo il tutto e mettiamo da parte l’intruglio che
useremo in seguito per zincare i nostri pezzi. Una precisazione, il tensioattivo svolge la funzione di
limitare l’accumulo di idrogeno nelle ricoperture, le bollicine incapsulate, infatti, rendono le
superfici vistosamente porose. Mentre la soluzione glucosata o tavoletta di colla di pesce agisce
come una sorta di brillantante.
Costruzione recipiente per la Zincatura
Creata la soluzione di cloruro di Zinco, non ci resta che procedere alla costruzione di un recipiente
atto al nostro fabbisogno. Non c’è nulla di complicato, basta avere un po’ di manualità e fantasia.
MATERIALE OCCORRENTE CONTENITORE PER ZINCATURA
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Recipiente in plastica trasparente dimensioni:32X26X20 cm
Tubetto in rame diametro Ø 6mm gentilmente regalatomi da un amico idraulico
Filo di rame pieno diametro Ø 2mm
Supporto conduttore per appendere il materiale da zincare (io ho usato del profilato di
alluminio ad U che avevo in casa.
OPTIONAL
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Termometro per acquari adesivo
Areatore per acquari (modello Champion CX-0088)
Riscaldatore per acquari 100W acquistabile in un qualsiasi negozio di animali
Tubetto di areazione rigido (colore verde) per costruire la serpentina
Tubetto areazione morbido per collegamento areatore/serpentina
4 ventose piccole acquistate in ferramenta
Tubetto rigido in plastica spessore interno uguale allo spessore del tubetto di areazione
(va bene anche un involucro di una penna o pennarello, mi raccomando il diametro interno)
Io ho proceduto in questo modo:
ho acquistato un paio di contenitori in plastica dall’IKEA della serie SAMLA prezzo qualche euro,
l’altro materiale in un negozio di animali, areatore riscaldatore ecc. ed ho iniziato ad assemblare il
tutto.
Contenitore in plastica trasparente
Tubetto rigido di areazione scaldato con pistola ad aria calda e sagomato per la vasca.
Particolare del tubetto sagomato con fori di diametro Ø 0,8mm distanziati di circa 3cm.
Ventose con incollato il tubetto rigido tagliato poco sopra la metà. Ho usato della colla a caldo.
La serpentina posizionata sul fondo del contenitore con i tubetti morbidi che fuoriescono per
l’areatore.
L’areatore modello Champion CX-0088, ha due uscite per l’aria ed in più ha la regolazione della
portata della stessa.
Ho tagliato due spezzoni di tubetto di rame della lunghezza del contenitore, uno è leggermente più
lungo per attaccarci il coccodrillo proveniente dall’alimentatore, fissati sul bordo del contenitore e
collegati assieme da un cavo elettrico isolato spessore Ø 2,5mm.
Due lastre di zinco prese in un negozio di Onoranze Funebri pagate una sciocchezza assieme ad
altre spezzature, le useremo come elettrodi. Per chi non riuscisse a trovarle, qui è possibile
acquistarle.
Dopo averle preventivamente forate, ho preparato due gancetti di rame per poterle appendere.
Ecco come si presenta la vasca a lavoro quasi concluso.
Infine ho usato un pezzo di profilato di alluminio ad U che avevo in casa, l’ho sagomato per
incastrarlo sul bordo e l’ho forato per metterci 4 viti con relativo dado, serviranno per appenderci il
pezzo da zincare. La parte che sporge, serve per collegarci il polo negativo che proviene
dall’alimentatore.
E così il nostro contenitore per la zincatura FAI DA TE e pronto all’uso, per i perfezionisti occorre
preparare un altro contenitore da usare per la pulizia dei pezzi prima della zincatura con il metodo
dell’Acido Solforico (quello usato nelle batterie al piombo delle nostre auto).
Questo metodo lo uso qualora i pezzi da zincare siano particolarmente rovinati o pieni di ruggine. In
questo modo ri riporta il materiale ferroso allo stato originale ossia qualsiasi altra copertura,
zincatura, tropicalizzazione cromatura ecc. vengono tolte tramite l’acido solforico.
Non sto ad elencare il materiale da usare perché è tutta roba che troviamo facilmente.
Il procedimento di costruzione è quasi identico al precedente, i materiali che ho usato sono: del
tondino di ferro zincato Ø 6mm, va bene anche una barra filettata, due supporti in legno dove
ancorare i suddetti, due angolari zincati con l’ultimo buco in alto tagliato ad U per ospitare il
tondino dove andremo ad attaccarci i pezzi da ripulire. Una lastra di piombo tagliata a metà (per
risparmiare) forata ed agganciata, i due pezzi così ottenuti, fungeranno da elettrodi. I due tondini
posti all’estremità del contenitore plastico andranno collegati assieme da uno spezzone di cavo
elettrico isolato Ø 2,5mm ( ho preso uno spezzone di cavo Giallo/Verde normalmente usato per la
Terra così mi ricordo di collegarci il polo Negativo dell’alimentatore).
Ebbene sì, questo procedimento è l’opposto della zincatura, il polo negativo agli elettrodi di
piombo, ed il polo positivo al pezzo da ripulire.
La vasca per la pulizia dei pezzi con il metodo della elettrolisi
Iniziamo con la pulizia dei pezzi; versiamo nella vasca un paio di litri o quanto basta per riempire ¾
di vasca (il contenitore da me usato è un SAMLA dell’IKEA delle dimensioni di 28X20X14
capacità 5 Lt costo € 0,99) di acido Solforico reperibile da qualsiasi Elettrauto.
Mi raccomando sempre di usare le dovute precauzioni, l’acido Solforico è altamente corrosivo per
le mani, gli occhi e soprattutto per i vestiti, quindi attenzione quando versate il contenuto nella
vasca, gli eventuali schizzi sono deleteri.
Come alimentatore ho usato quello che avevo in laboratorio, un alimentatore variabile da 0 a 30V
0-5A acquistato ad una fiera dell’elettronica ad un prezzo di circa 40€, ma ne ho visti parecchi su
Ebay circa 50€. Per l’operazione di pulizia potete usare anche una vecchia batteria per auto da
50 - 60 Ah il tempo di alimentazione è relativamente breve, dai 30 secondi ad 1 minuto comunque
fate delle prove, dipende da come è conciato il pezzo da ripulire. Allora, prepariamo il nostro
pezzo/pezzi da ripulire agganciandoli al tondino posto sopra agli angolari con del fil di ferro o
zincato dello spessore di circa Ø 1mm lungo quanto basta per rimanere immerso nella soluzione.
Ora possiamo dar fuoco alle micce! Accendiamo il nostro alimentatore e posizioniamo la tensione
in uscita a circa 12V mentre per la corrente posizioniamo il potenziometro per la massima
erogazione (in questo caso 5A, se ci fosse un assorbimento maggiore, subentrerebbe la protezione e
l’alimentatore si stacca). Colleghiamo il polo negativo agli elettrodi di piombo, mentre quello
positivo ai pezzi da pulire. Subito vediamo un incremento di bollicine (assomiglia ad una vasca di
pirana durante il pranzo) dopo un minuto stacchiamo l’alimentazione e controlliamo come si
presenta il pezzo. Dovrebbe assumere un colore grigio molto scuro senza più nessuna traccia di
ruggine, se così lo mettiamo sotto l’acqua corrente e lo sciacquiamo per bene evitando di toccarlo
con le mani in quanto il grasso dei nostri polpastrelli potrebbe creare problemi poi durante la
zincatura.
Bulloni per gambe flipper con la ruggine
Particolare di un bullone.
Bulloni appena immersi nell’acido Solforico, ancora dobbiamo dare tensione, ma già vediamo che
iniziano le bollicine.
Il tutto sotto tensione, non si vede più niente, attenzione ai fumi sprigionati è molto pericoloso.
Mi spiace ma non ho scattato foto dopo aver tolto i pezzi dall’acido Solforico, mia dimenticanza. Vi
posso comunque assicurare che la ruggine non c’è più ed i pezzi assumono una colorazione grigio
scuro.
Per chi non volesse adottare questo metodo, ricordo che ci sono altre strade da poter percorrere,
tutte con uno scopo finale pulire bene i pezzi e sgrassarli prima di passare alla zincatura. Questo
perché qualsiasi residuo di sporco, grasso o ruggine, non verrà ricoperto e dopo la zincatura si
presenterà come una macchia vanificando il nostro lavoro. Se i pezzi da zincare non sono molto
rovinati, possiamo usare per sgrassarli anche dell’Acido Fosforico diluito in percentuale al 10% con
acqua e poi molto olio di gomito, oppure usare dei prodotti sgrassanti che si trovano in commercio
nella grande distribuzione tipo Chillit Bang, Bref, ecc. Ricordatevi sempre, una volta sgrassato il
pezzo, mettetelo da parte e non maneggiatelo più a mani nude evitando così di ricreare una patina
con il “grasso prodotto dalle nostre mani”. Comunque lascio a voi la scelta di decidere quale
metodo usare, l’importante è la PULIZIA.
La Zincatura
Bene, ora possiamo passare alla zincatura vera e propria, Let’s Go!
Prepariamo la vasca e riempiamola con la soluzione di cloruro di zinco, colleghiamo la pompa x
acquari alla serpentina, il riscaldatore per mantenere la temperatura sui 24°-25° C regoliamo
l’alimentatore con una tensione di uscita di circa 3V, attacchiamo i pezzi da zincare con del fil di
ferro, rame ecc. al supporto che andrà posizionato sopra la vasca, colleghiamo i morsetti (il polo
positivo + agli elettrodi, mentre il polo negativo – ai pezzi da zincare). Dimenticavo,sia la pompa x
acquari che il riscaldatore non sono indispensabili, io ho optato x questa soluzione solo per evitare
di stare a muovere costantemente i pezzi.
Faccio una aggiunta per spiegare il fenomeno della zincatura; lo strato di zinco che si deposita sul
pezzo è in funzione del tempo, della densità di corrente e dalla lontananza del pezzo dall’ elettrodo
di zinco (ecco perché io ne ho posizionati due per evitare parti in ombra, ciò non toglie comunque
di mettere 4 elettrodi uno x ogni lato cosi da non avere nessunissima parte in ombra). Dopo svariate
prove ho scoperto che, usando una tensione molto bassa circa 3V al posto della classica 12V
prelevabile da una batteria al piombo o alimentatore, il tempo x avere una buona copertura si
allunga di molto ma nello stesso tempo la zincatura riesce molto bene più uniforme ed una volta
lucidati i pezzi assumono una brillantezza incredibile.
Particolare dell’alimentatore. 3V in uscita con un assorbimento di circa 3,5A stavo zincando la
piastra flippante.
Contenitore con la pompa ed il riscaldatore attivati
Temperatura a 22°C
Inizia la zincatura con la piastra flippanti immersa.
Particolare della piastra in fase di zincatura,
La piastra zincata ma ancora da lucidare.
Piastra lucidata con spazzola di corda e Iosso
Prima della lucidatura
Disco di cotone per lucidare preso da Brico.
Dopo la Lucidatura
Confezione gentilmente offerta da Nando
Questo è tutto, non sono bravo a scrivere Tutorial, ho fatto del mio meglio cercando di spiegare in
modo semplice soprattutto le mie esperienze. Ovviamente questa non è la Bibbia, e sicuramente ci
saranno dei metodi migliori. Posso dire di ritenermi soddisfatto dei risultati ottenuti, e durante la
stesura di questo Tutorial ho appurato che nel sito Inglese della Cashwell, forse è possibile anche
acquistare materiale per provare a fare la cromatura o altre diavolerie che dalla casa madre USA
sono precluse in quanto considerate pericolose per la psedizione via Aerea. Non sono andato a
fondo perché non ho molto tempo per cimentarmi in queste prove, ma un giorno chissà……..
Un saluto a tutti da BUNJIN62.