MAPPA-RILIEVO = OGGETTO TRIDIMENSIONALE (PLASTICO)

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MAPPA-RILIEVO = OGGETTO TRIDIMENSIONALE (PLASTICO)
PLAN-RELIEF = OGGETTO TRIDIMENSIONALE (PLASTICO)
Prodotto che rappresenta un
oggetto in tre dimensioni ad una
data scala; rappresentazione di
una città o di una regione, che
presenta le principali costruzioni
e le irregolarità del terreno che
hanno una certa importanza.
(Encyclopédie Grand Larousse).
"L'Impero Napoleonico
ribattezzò "plan-relief"
gli antichi "plans en
reliefs", termine che
l'Ancien Régime usava per
indicare i "modelli" di città o
di luoghi fortificati". Essi
venivano
creati
per
escogitare il tipo di attacco
concepibile all'epoca della
palla di cannone e delle
fortificazioni. La scelta dei
soggetti
era
dettata
direttamente dalle strategie
delle guerre. Poiché lo
scopo era quello di
pervenire all'inviolabilità
delle frontiere. (1)
Il termine viene definito nel
1229 in Cina per qualificare
una stele (pietra incisa)
rappresentativa della mappa
della città di Suzhou. In
Francia, la storia del
"plastico" strategico si
confonde con quella delle
fortificazioni bastionate. La
prima mappa-rilievo di cui si
ha traccia è quella di Rodi,
eseguita nel 1521, a scopo
eminentemente militare. E'
pure a Rodi che viene
realizzata, nella stessa epoca,
la fortificazione bastionata.
Nel 1668, sotto Luigi XIV
(1638-1715), all'indomani
del Trattato di Aix-la-chapelle
che mette fine alla guerra di
devoluzione, la Francia ottiene
parecchie città del Nord di
cui bisogna fortificare le
frontiere, pena il perderle di
nuovo in caso di un
conflitto. Vauban*, che
allora era occupato nella
costruzione delle mura
"Vi è un rilievo di Namur nelle Tuileries, io vi
chiederò di avere la compiacenza di venire con me. Vi
farò toccare con mano e guardare tutti i difetti di
questo posto, che sono parecchi, e nello stesso tempo
vi farò vedere e comprendere come si potrebbe
correggere quanto mi si imputa".
Lettera di Vauban a Louvois, dopo la presa di Namur
da parte degli Austriaci.
difensive della città di Ath,
ricevette un ordine dal
Ministro della Guerra
Louvois di eseguirne la
mappa-rilievo (2) cioè il
plastico. Il Ministro aveva
giudicato indispensabile il
ricorso a questo sistema di
rappresentazione
per
controllare i lavori sul
"posto". Questo plastico
segna il punto di partenza di
una collezione standardizzata. Il cambiamento
fondamentale
risiede
nell'uniformità della scala
(un piede per cento tese, ciò
che equivale nel nostro
sistema metrico - stabilito
dopo il 1799 - alla scala
1/600).
Nel 1715, questo criterio
piacque molto a Luigi XIV
che ne comprese l'interesse
per l'arte militare. La
raccolta di questi plastici in
un unico luogo permetteva
di abbracciare con un sol
colpo d'occhio i punti
fortificati disseminati sulle
frontiere. Da oggetti
personali di cui era impedita
la visione, le mappe-rilievo
si trasformano in giuochi di
guerra simbolici fatti per la
parata e la dissuasione. La
collezione è segno di realtà e
di possesso; essa magnifica
l'autorità reale. Specialmente
le mappe-rilievo di ChâteauTrompette (Bordeaux) o del
Mont Saint-Michel, eseguite in
una scala più dettagliata,
erano più che un "balocco
Planche extraite du " Vocabulaire illustré de l'Art urbain ".R.-M. A./L.G. 2000
principesco". Messe in
mostra, esse perdono
rapidamente
la
loro
originaria
aridità
per
acquistare lo statuto di
opera d'arte.
Sotto il regno di Luigi XV,
nel 1750, l'attività si
intensifica. Da una parte, si
intraprende il restauro
generale dei vecchi plastici;
dall'altra parte, si costruiscono pezzi immensi come il
rilievo di Briançon, la cui
realizzazione dura 5 anni.
Gli architetti Soufflot e Gabriel
- che consideravano le
mappe-rilievo "fronzoli che
non meritano di essere conservati"
- convinsero Luigi XVI a
togliere i plastici dalla galleria
per installarvi una collezione
di pitture. Poiché i plastici
erano numerosi e in genere
molto grandi, essi vennero
collocati nei sottotetti
dell'Hôtel des Invalides, allora
depositi di grano. Il trasloco
comportò dei danni e
parecchi plastici dovettero
essere riparati. Per questo
motivo, per quasi 20 anni
non fu eseguito nessun
nuovo plastico.
Nel XVIII secolo, la guerra
di assedio poco a poco viene
abbandonata. Si vede la
tecnica del plastico perfezionarsi di pari passo con lo
sviluppo della cartografia (3)
che prefigura la comparsa
delle curve di livello.
Sotto Napoleone, il plastico
costituisce una risposta ai
limiti della rappresentazione
grafica
delle
mappe.
L'Imperatore ordina anche i
plastici delle grandi battaglie
dell'Impero, per servire
all'istruzione degli ufficiali
(4).
L'attività dei plastici finisce
con il conflitto francoprussiano (1870) e l'avvento
dell'artiglieria a cannone
rigato.
Poiché i plastici erano legati
ad imperativi militari, essi
dovevano essere esatti nella
rappresentazione del sito
(5). Sicché, ai nostri giorni,
essi costituiscono una
"memoria fedele dell'urbanistica". Essi costituiscono
dei supporti per la ricerca
sull'évoluzione
urbana;
d'altronde è a questo scopo
che Ch. Pattyn, capo della
missione dei plastici dal
1986 al 1990, poté
promuoverne la collezione
collocata nel "Musée des
Invalides".
I plastici hanno permesso di
fornire
delle
vedute
panoramiche e sintetiche
prima della comparsa della
ricognizione aerea e delle
immagini elettroniche. Esse,
oggi, hanno ceduto il posto
ai modelli o plastici di
città che costituiscono
strumenti di ricerca sullo
sviluppo urbano e la sua
pedagogia.
V. ÉCHELLE, MAQUETTE DE VILLE.
*Maresciallo di Francia e
prima ancora Commissario
generale delle fortificazioni,
nella sua lunga carriera
ristrutturò più di 300
fortezze e ne costruì 33
nuove (nota di G. Jalongo,
traduttrice delle fiches in
italiano).
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