COMUNICATO STAMPA In cinque anni il PIL

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Marghera, 22 novembre 2013
COMUNICATO STAMPA
In cinque anni il PIL regionale a picco: -13,8%. Il Veneto perde 20 posizioni nel
ranking della competitività delle Regioni europee
LA CRISI HA BRUCIATO 18 ANNI DI CRESCITA DELL’ECONOMIA VENETA
I dati dell’Osservatorio Fiscalità della CNA del Veneto sugli effetti delle manovre
finanziarie sul sistema economico regionale. Rapporto elaborato
dal Centro Studi Sintesi
La crisi economica in Veneto ha bruciato 18 anni di crescita. Infatti, dal 2008, inizio della crisi
economica, ad oggi il Veneto ha perso circa 13,8 punti di PIL, attestatosi a 26 mila euro per
abitante, pari ai valori del 1995.
Nello specifico, il meno 13,8 % è il “costo” della crisi in Veneto, inteso come scostamento tra
previsioni (prima della crisi era prevista tra il 2008 e il 2013 una crescita costante del 6,8%) e
dati semi-definitivi (oggi si stima per la fine del 2013 un – 7 % rispetto al 2008) (Grafico 1).
Inoltre, nel 2013 il PIL del Veneto, espresso a prezzi 2005 per omogeneità del confronto
temporale, risulta pari a 26.099 euro per abitante: per trovare valori inferiori è necessario fare
un salto all’indietro di quasi vent’anni. Più precisamente, bisognerebbe risalire al 1995 per
riscontrare un valore del PIL procapite reale (26.121 euro) analogo a quello del 2013 e al 1994
per trovare un valore inferiore (25.151 euro) (Grafico 2). In altre parole, la crisi ha “bruciato”
18 anni di crescita economica.
Sono questi i dati più eclatanti del nuovo Rapporto dell’Osservatorio fiscalità della CNA
regionale del Veneto, elaborato dal Centro Studi Sintesi di Mestre.
Il rapporto della CNA Veneto fa il punto sugli effetti delle recenti manovre finanziarie sul
sistema economico regionale.
Il quadro che ne emerge è la triste conferma di quanto imprese, lavoratori e famiglie sanno già
e vivono sulla propria pelle quotidianamente.
Rispetto alle tendenze pre-crisi, il settore dell’edilizia ha perso quasi il 30% del valore
aggiunto; si registra una rilevante flessione rispetto alle aspettative anche per il settore
industriale (-18,7%), nonché per l’agricoltura e per i servizi, che diminuiscono di 10-12 punti.
Servizi (che costituiscono il 66% del valore aggiunto regionale) e industria (26% dell’economia
veneta), hanno fatto registrare una leggera ripresa nel biennio 2010-2011 che è stata poi
annullata da un nuovo calo del valore aggiunto a partire dal 2012.
Gli effetti della crisi e della flessione del PIL si sono inevitabilmente riversati sulla competitività
del sistema economico regionale. Uno studio della Commissione Europea ha recentemente
evidenziato la perdita di competitività del Veneto nell’ambito delle regioni europee: nel 2010,
infatti, il Veneto occupava la 149ma posizione del Regional Competitiveness Index (RCI),
mentre nel 2013 figura al 169mo posto, perdendo così 20 posizioni.
La perdita di competitività del sistema economico veneto può trovare una possibile
spiegazione nel rilevante sforzo finanziario richiesto a questo territorio dalle manovre
finanziarie varate a partire dall’estate 2010. Nel 2013, questo sforzo sarà pari a 1,4 miliardi di
euro, ben 387 milioni in più rispetto a quanto richiesto l’anno precedente. Per il 2014 il
concorso alla manovra è destinato a crescere leggermente, fino a superare quota 1,5 miliardi
di euro, in gran parte a causa di un ulteriore inasprimento del Patto di stabilità delle Regioni
che dovrebbe tradursi in una nuova stretta alla spesa di 75 milioni di euro. In questo senso, il
Veneto si conferma ancora all’ultimo posto tra le regioni italiane per capacità di spesa ai fini
Ufficio Stampa CNA Veneto – Testa&RizzoAssociati
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Marghera, 22 novembre 2013
del Patto (312 euro procapite) (Grafico 3).
Nel 2012 il complesso delle manovre finanziarie gravanti sulle Amministrazioni locali del
Veneto era pari allo 0,7% del PIL; tale incidenza è tuttavia destinata a salire all’1% del PIL nel
2013 e a confermarsi tale nel 2014. In termini procapite, le manovre degli ultimi anni valgono,
per quanto concerne le Amministrazioni locali del Veneto, 211 euro nel 2012, 289 euro nel
2013 e 308 euro nel 2014.
“La fotografia della situazione attuale è del tutto deprimente e le prospettive per il 2014 della
tassazione locale, specie sugli immobili, non inducono certo all’ottimismo - commenta
Alessandro conte, Presidente della CNA regionale del Veneto – tuttavia, abbiamo motivo di
credere che la nuova accelerazione dei pagamenti della PA e l’allentamento del Patto di
stabilità interno possano costituire i fattori chiave per agganciare la ripresa economica”.
Ma per agganciare la ripresa non è sufficiente stare alla finestra.
“La Commissione Europea – conclude Mario Borin, Direttore della CNA regionale del Veneto prevede per il prossimo anno una crescita del PIL dell’Italia dello 0,7%, in controtendenza
rispetto al -1,8% con cui dovrebbe chiudersi il 2013. Per il Veneto la ripresa dovrebbe essere
più robusta (+0,9%) rispetto alla tendenza nazionale. Questo è sicuramente un segnale
incoraggiante che, tuttavia, necessita di essere “difeso” sostenendo le imprese e la domanda
interna. Non bisogna dimenticare, infatti, che la ripresa attesa per il prossimo anno nella
nostra regione consentirà di recuperare appena il 9% del Pil perso dall’inizio della crisi”.
La CNA veneta ha anche stilato una lista delle priorità.
In materia edilizia, uno dei comparti che più è stato colpito, alla Regione viene chiesto
l’impegno a favore dei Comuni “virtuosi” per la realizzazione di un Piano straordinario di opere
pubbliche minori, utilizzando sia le risorse (1 miliardo) che lo Stato nel corso del 2014 metterà
a disposizione degli Enti Locali in deroga al Patto di stabilità, sia utilizzando risorse proprie, ilo
pieno sostegno alla applicazione più ampia ed estesa possibile del nuovo Piano Casa
regionale e l’accelerazione dell'iter delle grandi infrastrutture.
In materia di credito deve essere consolidata l'iniziativa di Veneto Sviluppo in materia di
controgaranzie a favore dei Confidi veneti e devono essere individuate risorse straordinarie da
destinare alla capitalizzazione dei Confidi.
Inoltre la CNA veneta chiede l’accelerazione dei pagamenti di tutti i debiti contratti dalle pubbliche
amministrazioni nei confronti del sistema delle imprese, l’adozione concreta in sede nazionale e
regionale dei costi standard nella spesa sanitaria e realizzazione concreta del nuovo piano
sanitario, il sostegno a tutte le iniziative di aggregazione nei grandi servizi pubblici: aeroporti, fiere,
aziende di trasporto locale, multiutility e l’accelerazione della chiusura delle società “inutili”
promosse dalla Regione.
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Marghera, 22 novembre 2013
Grafico 1
La dinamica recente del PIL in Veneto.
Grafico 2
La dinamica del PIL procapite in Veneto (valori in euro a prezzi concatenati 2005)
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Marghera, 22 novembre 2013
Grafico 3
Il contributo richiesto dalle manovre finanziarie al comparto delle autonomie locali del
Veneto (valori in euro procapite)
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