Quaderni di dermatologia, Anno 5, n. 1, Giugno 2000 CASO CLINICO/PATOLOGICO: QUAL È LA VOSTRA DIAGNOSI? F. ABRAMO Medico Veterinario Dipartimento di Patologia Animale, viale delle Piagge, 2 - Pisa La rubrica “caso clinico/patologico: qual è la vostra diagnosi” prevede due uscite annuali e seleziona e descrive due tra i dieci casi presentati al Gruppo di Studio di Dermatopatologia che si riunisce annualmente a Cremona. Lo scopo è quello di stimolare il lettore ad integrare la parte clinica con quella istopatologica per giungere ad una diagnosi corretta. SEGNALAMENTO Cane, Setter inglese, maschio di 1 anno. ANAMNESI Il cane, utilizzato regolarmente per la caccia, vive all’esterno e non è a contatto con altri animali. È alimentato con preparazioni commerciali. È vaccinato e trattato mensilmente con ivermectina 24 µg/kg per via orale per la profilassi della filariosi cardiopolmonare. Non ha mai manifestato problemi dermatologici fino a quando sono comparse improvvisamente lesioni cutanee bollose e ulcerative accompagnate da ipertermia e abbattimento. L’anamnesi farmacologica riporta la somministrazione di ivermectina orale 24 ore prima dell’insorgenza dei sintomi. FIGURA 1 ESAME CLINICO L’esame obiettivo generale rivela temperatura di 39,5°C, intenso dolore alla palpazione delle estremità e dei padiglioni auricolari. L’animale viene sedato con metomidina cloridrato alla dose di 20 µg/kg per via intramuscolare per valutare la distribuzione delle lesioni. Si osservano ulcere interdigitali che coinvolgono i margini dei cuscinetti, ulcere e vescicole/pustole sulla superficie interna dei padiglioni auricolari (Fig. 1). Anche sulla superficie labiale e dentale della mucosa orale si osservano residui di vescicole e qualche vescicola integra (Fig. 2) mentre la superficie linguale è risparmiata. Altre lesioni eritematose e vescicolo pustolose arciformi sono presenti in zona addominale. Il resto della superficie corporea è normale. FIGURA 2 43 44 F. Abramo FIGURA 3 FIGURA 4 DIAGNOSI DIFFERENZIALE COMMENTO Vengono considerate malattie vescicolo pustolose che coinvolgono cute e mucose: pemfigoide bolloso, epidermolisi bollosa, reazione indotta da farmaci, pemfigo volgare. In base al quadro clinico-patologico e all’evoluzione della malattia, la diagnosi considerata più probabile è stata la reazione da farmaco simil-pemfigoide bolloso. Alcuni farmaci introdotti nell’organismo determinano la comparsa di reazioni avverse in numerose sedi organiche e principalmente a livello di cute. I farmaci maggiormente implicati sono i sulfamidici e le penicilline ma la lista è molto più lunga in seguito a segnalazioni di reazioni da farmaco indotte anche da vaccini, farmaci antineoplastici, glucocorticosteroidi, shampoo anti-parassitari e altri. Le manifestazioni cliniche cutanee da reazione a farmaco simulano molte delle malattie dermatologiche e in molti casi solo un accurato esame anamnestico farmacologico è in grado di fornire una diagnosi corretta. L’esame istopatologico è di notevole utilità in alcune delle reazioni da farmaco, quali eritema multiforme, necrolisi tossica epidermica (TEN) e reazione fissa da farmaco, in quanto sono presenti quadri significativi di necrosi singola o a gruppo dei cheratinociti, satellitosi linfocitaria e infiltrato prevalentemente di tipo linfocitario a banda che oscura la giunzione dermo-epidermica. È da sottolineare comunque come una diagnosi di eritema multiforme e TEN possa suggerire la possibilità di una reazione da farmaco ma non possa escludere altre cause sottostanti sia infiammatorie che neoplastiche. Altre volte l’esame istopatologico può solo confermare la presenza di una malattia dermatologica ma, in assenza di dati clinico/anamnestici non consente di indirizzare il sospetto verso una reazione da farmaco. È il caso di reazioni da farmaco di tipo orticarioide, maculopapulare, porpore ed eritroderma, lichenoidi e vescicolo-bollose. Queste ultime in particolare simulano perfettamente le malattie cutanee autoimmuni quali il pemfigoide bolloso, il pemfigo fogliaceo e volgare, il lupus eritematoso e l’epidermolisi bollosa acquisita e in genere viene sospettata una reazione da farmaco solo quando vi sia una anamnesi di esposizione a farmaco e una buona risposta a terapia immunosoppressiva. Le principali diagnosi differenziali istopatologiche da prendere in considerazione nel caso riportato sono il pemfigo volgare e l’epidermolisi bollosa. Mentre nel caso del pemfigo volgare la presenza della linea a “tomb stone” dei chera- ESAMI COMPLEMENTARI Vengono eseguite biopsie della mucosa orale e della cute dei padiglioni auricolari. I caratteri principali delle lesioni istologiche sono riportati in Figure 3 e 4. QUAL È LA VOSTRA DIAGNOSI? Descrizione istologica Ampia formazione bollosa uniloculare, subepidermica che ha per tetto l’epidermide e per pavimento il derma. L’epidermide distaccata è intatta, normalmente costituita da uno strato basale, 1-2 strati di cheratinociti soprabasali e alcuni strati cornei disposti a canestro. Il lume della bolla contiene eritrociti, neutrofili ed eosinofili e un intreccio di fibrina in cui sono imbrigliate le cellule infiammatorie. Nel derma sottostante la bolla si osserva un infiltrato infiammatorio costituito da neutrofili. Diagnosi morfologica Dermatite vescicolo-pustolosa subepidermica. Diagnosi differenziali Pemfigoide bolloso, reazione da farmaco simil-pemfigoide bolloso, pemfigo volgare, epidermolisi bollosa acquisita. TERAPIA ED EVOLUZIONE Dopo fluidoterapia, trattamento con enrofloxacina alla dose giornaliera di 10 mg/kg per via orale per 10 gg e prednisone alla dose orale di 1 mg/kg a giorni alterni, si osserva progressivo miglioramento con scomparsa di tutte le lesioni entro tre settimane. Nell’arco di un anno non è stato più somministrata ivermectina e non si è avuta più nessuna manifestazione clinica della malattia. Quaderni di dermatologia, Anno 5, n. 1, Giugno 2000 tinociti basali ancora adesi al derma permette una differenziazione su base istologica con il pemfigoide bolloso, nel caso dell’epidermolisi bollosa acquisita gli aspetti sia istologici che di fluorescenza (deposito di immunoglobuline lungo la membrana basale) sono simili a quelli presenti nel pemfigoide bolloso e si rendono necessarie pertanto indagini più sofisticate di immunoelettromicroscopia. Quest’ultima tecnica permette infatti di localizzare i depositi di immunoglobuline sopra la lamina densa nel caso del pemfigoide e sotto la lamina densa nel caso dell’epidermolisi bollosa. 45 Bibliografia consigliata Papadogiannakis E.I. Cutaneous adverse drug reactions in the dog and cat. European Journal Companion Animal Practice 2000, 10: 71-77. Scott D. Canine Practice 1999, 24:16-22. Noli C. e Scarampella F. Eruzioni cutanee da farmaco. Summa 1999, 6:4351. Mason K.V. Subepidermal bullous drug eruption resembling bullous pemphigoid in a dog Journal American Veterinary. Medical Association. 1987, 19: 881. Olivry T. Canine epidermolysis bullosa acquisita: circulating autoantibodies target collagen VII epitopes. Veterinary Dermatology 1998, 9:19-31. NORME PER LA PUBBLICAZIONE SUI “QUADERNI DI DERMATOLOGIA” DEI CASI CLINICI PRESENTATI ALLE GIORNATE SIDEV I casi prescelti dal comitato editoriale potranno essere ampliati rispetto alla presentazione succinta, di 2 pagine, richiesta per la presentazione orale, fino ad un massimo di 4-5 pagine. Lo schema di presentazione rimane invariato: Titolo Autore(i) ed indirizzo(i) Segnalamento Anamnesi Esame clinico (generale e dermatologico) Quadro riassuntivo del(i) problema(i) Diagnosi differenziali Esami collaterali Diagnosi definitiva Terapia Evoluzione clinica Conclusioni Bibliografia Formato pagina. Pagine (massimo 4-5 pagine) non numerate, margini 2.5 cm, spaziatura 1.5 Stile. Titolo: maiuscolo, centrato, neretto, Times New Roman, 14 points; autori ed indirizzi: centrati, sotto il titolo, Times New Roman, 10 points; testo: giustificato, Times New Roman, 12 points. Bibliografia. Seguire le istruzioni di “Veterinaria” (autori in ordine alfabetico con numerazione progressiva da riportare nella discussione). Le fotografie da presentare dovranno essere in stampa (non diapositive), non più di 5-6 e di buona qualità. Ogni fotografia dovrà essere numerata ed accompagnata da una didascalia con descrizione autonoma esplicativa.