Eccellenza, noi fedeli di Reggio Emilia Guastalla oggi esultiamo per

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Eccellenza,
noi fedeli di Reggio Emilia Guastalla oggi esultiamo per il dono che il Signore ci ha riservato nella sua
persona e ci sentiamo veramente chiesa attorno a Lei, memori delle parole di S. Ignazio ai fedeli di
Smirne: “dove compare il Vescovo, là sia la comunità, come là dove c’è Gesù Cristo ivi è la chiesa
cattolica”.
La Sua presenza ci suona come un’esortazione ed un incoraggiamento a confermare l’adesione convinta
alla fede consegnataci dagli apostoli, a farla vivere attraverso le nostre persone in tutto il territorio della
Diocesi dal quale ci presentiamo a Lei, diversificati per tanti tratti peculiari che ci caratterizzano dal
Cusna al Po, per tante storie particolari, inseriti però nella vicenda complessiva di queste nostre zone,
comune a tutti noi e con un atteggiamento che oggi riscopriamo unanime: il desiderio di innestare la vita
personale e pubblica sul fondamento di Cristo.
Di noi chi ci conosce per vicinanza geografica spesso afferma che siamo laboriosi ma caparbi e chi ci ha
amministrato nei secoli passati ci ha definiti gente difficile e talora irriducibile: le vicende storiche sono
eloquenti in se stesse. Ma proprio nella storia si legge che noi Reggiani abbiamo avuto la città salva per la
preghiera del Vescovo Prospero e la mediazione di Maria, madre del Signore alla quale con fede ci siamo
affidati e di cui il Tempio della Ghiara si innalza a ricordo perenne e grato. Oggi vogliamo affidare alla
sua guida proprio i tratti salienti della nostra indole per farli tendere verso le mete che il Signore ci mette
dinanzi, siamo qui ad esprimerle fiducia filiale e a chiederle come figli che la sapienza paterna paziente e
ferma che il Signore le ha donato possa motivare le energie della chiesa reggiana e convogliarle a risposte
appassionate ed obbedienti alla volontà di Dio. Siamo qui a esprimerle il nostro affetto sostanziato dalla
comunione nella quale l’eucaristia ci inserisce ma anche dal profondo desiderio di condividere la vita del
nostro prossimo futuro comune. Le rivolgiamo il benvenuto come assemblea dei fedeli in Cristo unita a
quanti non si riconoscono in questa appartenenza ma con i quali condividiamo il percorso della vita
terrena, il desiderio di un infinito che riempia il cuore e la tensione a sperare. Ci rivolgiamo a lei anche
con le parole di chi non può essere qui per difficoltà o sofferenze di ogni genere chiedendo al Signore di
poter vivere nell’autenticità e in qualsiasi condizione ci sia riservata la comunione con Lui e tra noi, la
partecipazione al mistero di salvezza. La liturgia di oggi ci mostra Giovanni, precursore di Cristo,
interrogato dalle folle, dai pubblicani, dai soldati: potremmo dire che tutta la società civile del tempo si
lascia interpellare dall’imminenza della venuta di Cristo. Anche noi siamo quindi tra quelle persone,
anche noi sentiamo nel cuore il desiderio di giustizia che possa condurci alla pace, il desiderio di una
logica nuova frutto dell’amore, anche noi chiediamo al Signore che viene “E noi che cosa dobbiamo
fare?” e accanto a Lei che il Signore ha fatto giungere nella Chiesa di Reggio proprio in questo periodo
d’Avvento chiediamo di poter camminare incontro al Signore che viene docili al fuoco dello Spirito,
ardenti nella fede e nella carità.
Benvenuto Eccellenza, il Signore la ricolmi di grazia e di gioia e l’abbraccio di questa assemblea sia la
partenza per un cammino di profonda comunione.
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