Untitled - Comune di Ferrara

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 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA Sommario
RELAZIONE IMPIANT PREMESSA ............................................................................................................................................................................... 2 CONTESTO ............................................................................................................................................................................... 3 I CHIESA DI SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE .............................................................................................. 7 I.1 CENNI STORICI ........................................................................................................................................................................ 7 I.2 CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE ................................................................................................................................. 19 II STORICO DEGLI INTERVENTI REALIZZATI SULLA CHIESA .................................................................................................. 23 III PLANIMETRIE DELLA CITTA' ............................................................................................................................................... 29 1 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT PREMESSA "La chiesa monumentale di S. Cristoforo alla Certosa è situata nella città storica, all'interno dell'area cimiteriale della Certosa. Il complesso monastico certosino risale intorno alla metà del XV secolo, ma il Tempio, nelle forme attuali, fu costruito a partire dal 1498 dal grande architetto della corte estense Biagio Rossetti, che in quel momento era impegnato nella realizzazione della famosa Addizione Erculea, dove l'edificio di culto in questione occupa dal punto di vista urbanistico una posizione importante. La chiesa di San Cristoforo, a croce latina ma con una sola navata e sei cappelle laterali, è una delle opere più originali nell'ambito del Rinascimento ferrarese, sia per l'assetto architettonico complessivo, che per l'impostazione planimetrica, dove la lunghezza della navata è esattamente uguale alla profondità del transetto sommata a quella dell'abside. La facciata della chiesa, rimasta incompiuta, fu adornata nel 1769 con un monumentale portale marmoreo. Danneggiato dal terremoto nel 1570, il Tempio venne restaurato e riconsacrato appena due anni dopo. In seguito alle soppressioni napoleoniche (1801) la comunità monastica fu disciolta, il convento ridotto a caserma, la chiesa abbandonata. Il Comune di Ferrara, divenuto proprietario nel 1812, trasformò gran parte del monastero in cimitero pubblico; il Tempio di San Cristoforo venne riaperto al pubblico l'anno successivo come cappella cimiteriale. Nel 1944 i bombardamenti aerei colpirono il complesso religioso danneggiando gravemente l'abside, il coro, il lato destro della chiesa ed il campanile, quest' ultimo ricostruito tra il 1956 ed il 1961; i successivi restauri, eseguiti in più tempi nel corso degli anni '70 ed '80 dello scorso secolo, hanno interessato parzialmente l'edificio di culto senza conseguire il recupero definitivo dello stesso. 1 Tra il 2004 e 2008 la chiesa è stata restaurata; il restauro ha interessato l'apparato architettonico decorativo della chiesa, le finiture delle superfici interne, il ripristino degli elementi architettonici fissi degli altari nelle cappelle e nel transetto, la ricostruzione dell'altare maggiore, il trattamento dei paramenti esterni ed in particolare della facciata, la realizzazione di nuovi impianti tra cui riscaldamento e illuminazione ed il recupero di una serie di spazi collegati e/o limitrofi al tempio in cui vengono collocati i servizi necessari al buon funzionamento dello stesso." 2
Il terremoto del 20 e 29 Maggio 2012 ha fortemente danneggiato la chiesa in alcune delle sue parti. Un rapido intervento del comune sulla cupola della navata principale che era crollata ha reso la chiesa agibile ma solo nella navata centrale, per permettere lo svolgimento delle funzioni liturgiche; sono state invece precluse al pubblico le 12 cappelle laterali, al fianco della navata centrale gravemente lesionate sulle volte e sulle murature verticali in intradosso ed estradosso e le due ali del transetto che presentano gravi lesioni passanti. Le opere pittoriche presenti nelle cappelle laterali, di elevatissimo valore e bellezza, recentemente restaurate, sono state rimosse e/o protette. Lesioni evidenti sono presenti anche in prossimità della facciata. 1
http://www.amsefc.it/certosa/index_san_cristoforo.html 2
ibidem 2 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Il manto di copertura sconnesso ha causato alcune infiltrazioni d'acqua; sono parzialmente lesionati anche la pavimentazione, nella zona del transetto, e alcuni decori in pietra. La Relazione Storico Artistica ripercorre la storia dell'edificio dalla sua fondazione ad oggi, documentata con foto d'epoca e cartografia storica e da una cronologia dei lavori svolti nelle differenti epoche; viene inoltre riportato l'inventario delle opere pittoriche presenti nella chiesa e la loro disposizione all'interno di essa prima degli eventi sismici del 20 e 29 Maggio. CONTESTO La Chiesa di San Cristoforo alla Certosa e il Cimitero monumentale sono collocate all'interno delle mura della città, in un luogo verde e silenzioso; la chiesa si trova incorniciata dal disegno geometrico dell'Emicilo disegnato da Ferdinando Canonici nel 1813 e circondata da corpi simmetrici in parte realizzati in epoca più recente (1933). Inizialmente l'area occupata dal complesso monastico si trovava al di fuori del perimetro delle mura medievali, solo a seguito dell'ambizioso progetto urbanistico voluto da Ercole I D' Este nel 1492, ovvero l'Addizione Erculea, affidato a Biagio Rossetti, il nucleo originario viene inglobato all'interno delle mura cittadine e contemporaneamente, nel 1498, viene realizzata una nuova chiesa accanto agli edifici conventuali esistenti. Guardando le mappe della città ci si rende conto di quanto l'Addizione Erculea fosse un progetto urbanistico davvero avveniristico e grandioso; esso prevedeva infatti l'espansione della città di Ferrara per un area grande di più del doppio del nucleo esistente da una forma allungata che si estendeva est‐ovest assume l’attuale forma trapezoidale. Il limite nord della città medioevale era costituito dalla Giovecca, al cui centro sorge il castello Estense; questo asse est ‐ ovest viene utilizzato come punto di partenza per l'Addizione Erculea e rappresenta la connessione tra la città medioevale e la città Rinascimentale. Dal castello si stacca la via degli Angeli che incrocia nel celebre quadrivio di Palazzo dei Diamanti la via dei Prioni; su questa arteria vengono costruiti palazzi nobiliari, Chiese e la piazza nuova, oggi piazza Ariostea. Da piazza Ariostea, sulla direttrice dei portici di Palazzo Bevilacqua via Borso porta al complesso Monumentale della Certosa. Le strade dell'Addizione Erculea erano costituite da una maglia regolare che si contrapponeva al tessuto medioevale originario della città; l'intento di Biagio Rossetti era di costruire una città Rinascimentale, con nuove regole e nuove caratteristiche e allo stesso tempo fortemente connessa al tessuto originario. La compattezza d'insieme e l'unitarietà era garantita dalla nuova Cinta Muraria, collegata alla cinta muraria 3 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT esistente, che non aveva una funzione difensiva ma determinava uno spazio fruibile e che per lungo tempo (anche fino al dopo guerra) rimase verde e privo di costruito; un grande spazio verde è stato preservato anche oggi all'interno della Certosa. La via Borso d'Este che dalla collega la certosa a Piazza Ariostea era il tipico esempio di strada rettilinea, costituita da una cortina muraria che cela i giardini all'interno; la strada arriva in modo asimmetrico su piazza Ariostea, inquadrando il porticato di palazzo Bevilacqua. Lo stesso accadeva al monumento della Chiesa di San Cristoforo alla Certosa che al tempo della sua costruzione si trovava in modo asimmetrico a fare da sfondo alla Piazza Borso. Rossetti integra e intervalla abilmente palazzi signorili, edifici popolari, cortine in muratura, spazi verdi facendoli armoniosamente dialogare entro le mura della città; le decorazioni d'angolo dei palazzi signorili accentuano la fuga prospettica delle vie e decorazioni in cotto che abbelliscono palazzi ed edifici pubblici dando continuità al passato. Analizzando la Planimetria di Ferrara ricavata da una Carta disegnata nel 1814 dal Genio francese si riscontrano inoltre regole e proporzioni sorprendenti che avvicinano Ferrara al concetto di città ideale: perfettamente uguale la lunghezza dei due assi che collegano le quattro porte della città, se si traccia un raggio che parte dal Castello di San Michele al Quadrivio della porta degli Angeli e si centra sul Castello esso intercetta San Francesco; fatto centro sull’incrocio di porta degli Angeli intercetta San Benedetto e San Cristoforo alla Certosa, ovvero tutte le architetture più importanti attribuite al Rossetti.3 3
http://elisabethmantovani.blogspot.it/p/articoli‐ferrara‐e‐il‐delta‐del‐fiume‐po.html 4 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 1 Planimetria di Ferrara ricavata da una Carta del Ferrarese disegnata nel 1814 dal Genio francese e ora a Vienna ‐ Disegnato come tracciato i riferimenti dei monumenti che strutturano il disegno della città concepito con l'Addizione Erculea 5 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 2 e 3 Via Borso d'Este a Ferrara in due fotografie di Paolo Monti 6 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 4 San Cristoforo alla Certosa in una fotografia di Paolo Monti I
CHIESA DI SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE I.1 CENNI STORICI La prima fabbrica Certosina fu fondata nel 1452 da Borso d'Este; nel 1461 i Padri Certosini si insediarono. Nel 1498 al tempo dell'Addizione Erculea accanto alla antica chiesa fu fatta edificare una nuova (l'attuale) a croce latina ad una sola navata e dodici cappelle aperta al culto nel 1551.4 Molti studiosi hanno avanzato l'ipotesi, anche in base all'analisi delle caratteristiche architettoniche della chiesa, che il progetto della chiesa sia attribuibile a Biagio Rossetti. 5 4
ibidem 5
vedi nota storica "Relazione Storica e Tecnico Economica" p. 55 Arch. Clara Coppini 7 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT La Chiesa era stata precedentemente attribuita ad Andrea Sansovino e Girolamo Ferrari, ma nel 1913 Righini, secondo le indicazioni dello Scalabrini e di Avventi, avanzò il nome di Biagio Rossetti e questa tesi venne avvallata anche da Bruno Zevi, Reggiani e Padovani.6 La chiesa nuova e quella più antica insieme al Chiostro sono rappresentati nell'immagine di Francesco Bolzoni del 1685 (Fig. 5). Fig. 5 ‐ Francesco Bolzoni ‐ Veduta della Certosa di San Cristoforo, 1685 ‐ Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea L'altra veduta si può trarre dalla pianta a piano prospettico di Andrea Bolzoni del 1747 (Fig. 6), in cui il monastero della Certosa appare inserito nel contesto della città di Ferrara. Nell'immagine del Bolzoni si nota come il campanile sia raffigurato nella parte opposta rispetto alla posizione in cui si trova oggi e il coperto nella cupola centrale è a due falde invece che a quattro acque come allo stato attuale. 6
"Descrizione delle pitture e delle sculture della città di Ferrara" di Carlo Brisighella (fine 1600‐1700) curata da Maria Angela Novelli 8 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 6 Pianta ed alzato della città di Ferrara (particolare) ‐ Andrea Bolzoni 1782 ‐ Biblioteca Comunale Ariostea Interessante documento è anche questa veduta di Certose conservate nel convento di Klosterneuburg presso Vienna (vedi Fig. 7), la grande chiesa sulla sinistra del complesso monasteriale è stata arricchita da una facciata classicheggiante che non ha mai posseduto, sulla destra della chiesa si possono vedere le fabbriche destinate alla vita comune articolate su due cortili separati da un lungo edificio parallelo alla chiesa monastica; si trattava della chiesa primitiva, forse già terminata nel 1461 allorché i primi monaci si insediassero nella nuova Certosa. Questa chiesa, demolita nel 1813‐14 viene descritta da Fernando Canonici 9 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT come una chiesa rettangolare circa 30x10 m di larghezza, costruita secondo i canoni delle Certose toscane del trecento, coperta da un tetto a due spioventi articolata su tre campate coperte con volte a crocera e divisa da archi traversi a sesto acuto; probabilmente questa chiesa cadde in disuso non appena l'altra entrò in funzione. Fig. 7 ‐ Veduta della Certosa XVIII secolo, Saint Pierre de Chartreuse, la Correrie Nel 1570 un violento terremoto danneggiò parzialmente la chiesa che successivamente venne ristrutturata e forse rimaneggiata in alcune sue parti; un'epigrafe sull'arco trionfale riporta questo episodio. La Chiesa venne riconsacrata e riaperta al pubblico nel 1572. 10 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Sulla facciata era previsto un rivestimento marmoreo ma viene realizzato solo il portale in marmo, eseguito nel 1679 da Pietro Puttini su disegno di Gaetano Barbieri ed ornato con Angeli da Francesco Zoppi.7 Nel 1796 in seguito alle repressioni Napoleoniche i monaci furono scacciati, il convento ridotto a caserma e la Chiesa completamente spogliata.8 Nel 1801 l'ordine Certosino venne soppresso e il monastero Certosino venne trasformato definitivamente in un cimitero nel 1813. La chiesa fu soggetta a molte trasformazioni, vennero tolte le cancellate, molti oggetti liturgici andarono dispersi, quali il leggio e la cattedra del sacerdote in stile Certosino, il coro ligneo dei monaci fu rimosso rimpiazzato, verso la fine dell'Ottocento, dal coro ligneo proveniente dalla chiesa di Sant'Andrea (vedi Fig. 5). Anche l'altare maggiore con il grandioso Ciborio ligneo realizzato nel 1596 da Marc'Antonio Maldrati su ideazione di Niccolò Donati e arricchito di pitturine su rame di Agostino e Ludovico Carracci, subì notevoli manomissioni all'inizio del secolo scorso e riebbe una sistemazione definitiva solo nel 1913 su progetto di Adolfo Magrini.9 7
"Descrizione delle pitture e delle sculture della città di Ferrara" di Carlo Brisighella (fine 1600‐1700) curata da Maria Angela Novelli 8
"Descrizione delle pitture e delle sculture della città di Ferrara" di Carlo Brisighella (fine 1600‐1700) curata da Maria Angela Novelli 9
Dalla Relazione Tecnica Storico Architettonica del gruppo di progettazione diell'Arch. Andrea Malacarne 11 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 8 Pianta della Chiesa del Barotti ‐ XVIII sec. 12 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 9 ‐ Dalla Relazione Storica redatta dall'Arch. Malacarne ‐ Archivio di Stato Ferrara ‐ Disegno per l'adattamento del coro ligneo proveniente dalla Chiesa di sant'Andreain San Cristoforo alla Certosa 13 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 10 ‐ Perizia Casoni ‐ Come si legge sull'Iscrizione "Tipo della parte di Monastero spettante al Monte Napoleone che apparteneva al soppresso Monastero dei Certosini..." Ferrara 8 Novembre 1811 ‐ Archivio di stato Ferrara (dalla relazione Storico Artistica dell'Arch. Malacarne) 14 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Nel 1813 fu riaperta al culto, vi furono trasportate molte opere provenienti da Chiese e Monasteri definitivamente chiusi e nel 1816 ne fu affidata l'officiatura alla Confraternita della Morte.10 Il Convento fu destinato a Cimitero e parte dei chiostri e della chiesa antica furono demoliti le celle divennero cappelle funerarie. Fig. 11 Ferdinando Canonici ‐ Progetto di trasformazione della Certosa in Cimitero Comunale ‐ Veduta 10
"Descrizione delle pitture e delle sculture della città di Ferrara" di Carlo Brisighella (fine 1600‐1700) curata da Maria Angela Novelli 15 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Nel 1944 le esplosioni belliche danneggiarono in modo particolare l'abside, la cupola del presbiterio e il campanile della chiesa (vedi Fig. 12). Fig. 12 Abside della chiesa e Ciborio dopo i bombardamenti del 1944 Nel 1946 Si ricostruisce l'abside (le cupole) e si riparano i danni al coperto, si rifanno le vetrate. Negli anni a seguire furono realizzate una serie di opere volte alla manutenzione ordinaria e straordinaria della chiesa che per buona parte rimase in uno stato di abbandono e disuso fino al restauro definitivo concluso nel 2009 in cui la chiesa era stata restituita alla città nella sua intera bellezza. 16 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Negli anni cinquanta il genio civile restaura le cappelle laterali, viene rifatto l'intonaco, riprese e tinteggiature, viene sostituito il pavimento, ricollocati i quadri nelle cappelle laterali e riaperte le finestre murate dopo i bombardamenti. Il campanile viene ristrutturato, si ricostruiscono completamente i due dadi. Negli anni '60 il Genio Civile ricostruisce il campanile ponendolo a piombo sulla parte scapitozzata creando gravi problemi alle cupole dell'abside. Successivamente viene rifatto il coperto dell'abside ponendo strutture metalliche; si cerca di contrastare le deformazioni dell'abside costruendo un cordolo armato in cemento. Negli anni '70 a seguito del crollo di una falda del coperto nella zona del presbiterio si sistemano due capriate in legno pericolanti e si rinforza la trave di colmo con strutture metalliche, poi si opera per il rifacimento della falda. Vengono effettuati inoltre i lavori urgenti di ripristino del tetto, nonché la sostituzione dei canali di gronda e pluviali in rame, viene rifatto il coperto della navata sud con travetti in cemento precompresso e pignatte. Negli anni '80 si cominciano ad eseguire i consolidamenti con micropali alle fondazioni del campanile per il successivo consolidamento dell'abside, cucitura di gran parte delle volte in muratura della navata, del transetto e delle cappelle laterali, con iniezioni nel tamburo della cupola centrale, rifacimento della copertura delle sagrestie, ripristino strutturale dei coperti restauro di alcune delle decorazioni pittoriche, della facciata faccia a vista e pulitura del portale marmoreo d'ingresso. Negli anni '90 la chiesa viene parzialmente riaperta al pubblico ad eccezione dell'abside e delle cappelle laterali, vengono fatti piccoli lavori di manutenzione al pavimento e al coperto. Tra il 2004 e 2008 la chiesa viene restaurata in modo definitivo e pressoché completo. Il progetto di restauro di San Cristoforo alla Certosa, concluso nel 2009 era stato coordinato dal Servizio Beni Monumentali ‐ Ufficio Restauri ‐ del Comune di Ferrara ed elaborato dai professionisti Arch. Andrea Malacarne, Arch. Carlo Bassi, Arch. Massimo Dalla Torre, Arch. Rita Fabbri, Ing. Giuliano Mezzadri, Ing. Giovanni Paolazzi. Il restauro ha interessato l'apparato architettonico decorativo della chiesa, le finiture delle superfici interne, il ripristino degli elementi architettonici fissi degli altari nelle cappelle e nel transetto, la ricostruzione dell'altare maggiore, il restauro e la collocazione delle opere pittoriche e gli arredi, il trattamento dei paramenti esterni ed in particolare della facciata, il rimaneggiamento del manto di copertura, ed il recupero di una serie di spazi collegati e/o limitrofi al tempio in cui vengono collocati i servizi necessari al buon funzionamento dello stesso. Per quanto riguarda gli impianti è stato realizzato un impianto di riscaldamento a pavimento, nella navata centrale e nel presbiterio (vedi fig. 13), mentre nella Sagrestia, nella cappella invernale e negli altri locali di servizio è stato realizzato un impianto di riscaldamento tradizionale. Il coro ligneo intarsiato della fine del XV secolo, proveniente dalla Chiesa di sant' Andrea, gravemente danneggiato dal bombardamento bellico, è stato restaurato a cura dei Musei Civici di Arte Antica e dopo 17 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT essere stato esposto nel Museo Schifanoia è stato ricollocato nella chiesa; sono invece in attesa di restauro e di ricollocazione gli armadi lignei della sacrestia settecentesca. Inoltre è stato realizzato un impianto di rivelazione fumi, di un impianto antincendio, di un impianto antintrusione e di protezione delle opere ed un impianto di illuminazione per la valorizzazione della Chiesa, dell'apparato decorativo e delle opere d'arte. Fig. 13 Particolare realizzazione impianti di riscaldamento a pavimento e giunto di dilatazione della pavimentazione tav.2M ‐ Progetto impianti di riscaldamento Febbraio 2003 Il terremoto del 20 e 29 Maggio del 2012 ha riaperto alcune lesione che erano state tamponate precedentemente e ha creato nuovi dissesti. Il più ingente è stato parzialmente riparato e riguardava il distacco della facciata e il crollo parziale di una porzione di cupola in prossimità dell'ingresso. Questo danno è stato prontamente riparato dal settore Beni Monumentali del comune di Ferrara per rendere la Chiesa agibile nella navata centrale e nella zona del presbiterio. Rimangono ad oggi non agibili le cappelle laterali e le due ali del transetto. 18 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT I.2 CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE La Chiesa monumentale di San Cristoforo alla Certosa viene fondata nel 1498 e presenta alcune caratteristiche tipiche dei canoni architettonici delle chiese certosine mentre per altri aspetti se ne discosta. La chiesa certosina come per la maggior parte dei monasteri certosini è il centro ideale e spirituale di tutto il complesso che è costituito dalla chiesa monumentale e dal grande chiostro, dal piccolo chiostro e dalle celle dei monaci certosini che vivono in solitaria vita contemplativa. Le celle dei monaci certosini si affacciano solitamente verso un grande chiostro porticato che collega tutte le celle e svolge una funzione di filtro e collegamento verso la chiesa monastica e le altre parti del monastero. Nella chiesa si svolgono i momenti di vita corale del monaco certosino, spesso le chiese certosine, poiché devono rispondere essenzialmente alle esigenze della vita liturgica della comunità certosina, non sono di grandi dimensioni né sono particolarmente imponenti. La chiesa deve comunque essere dotata di accesso indipendente sia per i monaci sia per la comunità laica. La struttura della chiesa certosina è spesso quindi costituita da una unica navata centrale, l'altare è spesso sopraelevato di due gradini rispetto alla chiesa ed è inquadrato da un arco trionfale. Il piano del santuario è sopraelevato di due gradini rispetto alla navata centrale mentre l'altare maggiore sorge direttamente dal pavimento senza presenza di basamento o gradini. La larghezza della chiesa certosina varia da 8 a 11 m mentre la lunghezza da 24 a 36 m. L'altezza della chiesa veniva mantenuta tra i 10 e 13 m fino ad un massimo di 17 m con copertura a volta. La chiesa della Certosa di Ferrara fu costruita secondo i canoni certosini, in un luogo solitario nei pressi di una città; il luogo prescelto si trovava infatti allora al di fuori delle mura di Ferrara, in direzione della montagnola, presso Santa Maria degli Angeli e Belfiore e sui terreni nelle contrade di S. Guglielmo e S. Leonardo dei Borghi. La Chiesa di San Cristoforo venne costruita nell'angolo nord ovest del monastero; aderente ai canoni certosini per la conformazione interna, ovvero una unica navata centrale coperta da volte a crocera, la chiesa, lunga 72 m, larga circa 36 m e alta 22 metri, presenta una dimensione molto maggiore rispetto alla norma delle chiese certosine. La navata centrale aveva una lunghezza pari al quella del transetto e dell'abside. Inoltre le sei cappelle laterali sono aperte verso la navata centrale e nel transetto sono alloggiati altri due altari, l'arco trionfale sottolinea l'accesso all'altare maggiore. Sia le cappelle laterali che il transetto e l'accesso al santuario maggiore erano chiusi da cancellate; questo fa supporre che la chiesa fosse aperta ai fedeli esterni al monastero. La chiesa termina con un lunghissimo abside circolare, diverso dagli absidi poligonali o piatti di norma costruiti nelle chiese certosine. La zona dell'abside e dell'altare maggiore si trova rialzata di due gradini rispetto al resto della chiesa ed è inquadrata da un arco trionfale; l'abside corrispondeva allo spazio liturgico monastico e conteneva anche gli altri spazi liturgici tipici, ovvero i due cori e il santuario. 19 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Questo schema che presenta un'ampia zona riservata alle cappelle e la chiesa monastica sistemata all'interno del capo croce era molto simile allo schema adottato nella Cerosa di Pavia, ad eccezione del coro che solitamente veniva collocato di fronte all'altare, mentre in san Cristoforo alla Certosa si trova sul retro. L'espansione e la popolarità dell'ordine Certosino avvenuta dal XVI e la predisposizione ad una maggiore flessibilità dovuta alla necessità di rendere le chiese più funzionali portarono ad una evoluzione dell'architettura Certosina, iniziata già alla Certosa di Pavia, dove la sobrietà dell'ordine lascia spazio all'arte e l'impostazione planimetrica tradizionale viene interpretata di volta in volta e San Cristoforo alla Certosa è un esempio di questa nuova visione. 11 Certamente Biagio Rossetti seppe interpretare con grande sapienza sia i modelli certosini sia i modelli che provenivano da Architetti del Rinascimento che prima di lui avevano potuto sperimentare un nuovo stile. Lo spazio interno fa pensare infatti anche all'architettura del Brunelleschi; in particolare a San Lorenzo, per il rigore e la chiarezza della struttura in cui pilastri, lesene, paraste e cornicioni diventano elemento decorativo della chiesa, così come ci sono notevoli similitudini soprattutto relative alla conformazione planimetrica con la Badia Fiesolana, nei pressi di Firenze.12 Fig. 14 Comparazione delle piante di san Cristoforo alla Certosa di Ferrara e la Badia Fiesolana di Brunelleschi13 11
Note Storiche ‐ Relazione Tecnico illustrativa ‐ Arch. Malacarne (Capogruppo) ‐ Giugno 1998 12
Dall'articolo di Carlo Bassi " Ferrara: storia di un luogo emblematico" da "San Cristoforo alla Certosa" Fondazione Carife ‐ Cassa di Risparmio di Ferrara ‐ Skira editore, Milano 2007 13
ibidem 20 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Inoltre, scondo l'analisi critico architettonica riportata da Bruno Zevi14 , la chiesa di San Cristoforo alla Certosa è la quarta chiesa che viene costruita a Ferrara ad opera di Biagio Rossetti, in ordine temporale, non di importanza. Pertanto il suo impianto e la sua conformazione architettonica, oltre a risentire dell'influenza dell'Architettura Certosina e Rinascimentale, rappresenta l'evoluzione di una riflessione critica, una ricerca culturale e di linguaggio che si è consolidato con le tre chiese precedentemente costruite ovvero San Benedetto, Santa Maria in Vado e San Francesco. La pianta a croce latina si compone di una sola navata centrale e da sei cappelle laterali per ogni lato. L'accesso alle cappelle è incorniciato dal secondo ordine delle volte e da due cornicioni. Lo spazio interno molto alto e proporzionato dà una sensazione di slancio; il primo ordine architettonico sulla navata principale segue le misure e le dimensioni delle cappelle laterali, mentre un sopraordine raggiunge le volte. La profondità della navata centrale è pari alla profondità dell'abside e del transetto per una lunghezza complessiva di 72.50 m. La navata principale è larga 11 m mentre le cappelle laterali sono profonde 5.50 m. L'arco che immette nel transetto divide in parti uguali la chiesa nella lunghezza. Il vano presbiteriale corrisponde a due/terzi della lunghezza della navata centrale. Il vano al centro della croce culmina con una cupola che condensa in modo prospettico le tre volte a vela della navata principale. La cupola non è illuminata mente molto luminose dovevano essere la zona presbiteriale e l'abside, ovvero l'ambiente sacro. Oggi le finestre della zona presbiteriale sono state parzialmente chiuse per alloggiare nelle pareti due grandi quadri, si è persa dunque la luminosità prevista da Rossetti. L'arco trionfale che separa lo spazio sacro dal transetto e dalla navata centrale mette in risalto la zona dell'abside e del presbiterio come se fossero un quinta profonda, luminosa e suggestiva. La chiesa assai proporzionata ma molto alta presenta una serie di finestre sopra il secondo ordine architettonico che illuminano le volte a vela, mentre la parte bassa della chiesa nella navata centrale è illuminata dalle finestre delle cappelle laterali. In particolare le prime cappelle ai lati dell'ingresso non hanno finestre mentre quelle in prossimità del transetto nel hanno solo una, per evitare bagliore sul muro dell'ultima cappella laterale ed esaltare il bagliore del transetto. Gli oculi nel prospetto principale che illuminano le cappelle in prossimità dell'ingresso sono state inserite successivamente al disegno Rossettiano. Le finestre dell'abside sono eccentriche come quelle delle cappelle laterali, ma questa volta di notevole dimensione. Il campanile presenta preziose modanature sull'involucro esterno. La collocazione della chiesa in un contesto urbanizzato ma di ampio respiro permette una visione del complesso monumentale come una scultura. Si coglie da lontano il rigore geometrico, la proporzione del complesso e i rimandi delle lesene provenienti dallo spazio interno, la semplicità e la bellezza delle decorazioni in cotto che impreziosiscono la chiesa come un bassorilievo, tono su tono. 14
Bruno Zevi, "Saper Vedere l'Urbanistica, Ferrara di Biagio Rossetti, la prima città moderna Europea", Einaudi 1960‐71Quarda edizione Torino 21 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 15 Interno ‐ navata centrale 22 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT II STORICO DEGLI INTERVENTI REALIZZATI SULLA CHIESA 25 Aprile 1452 ‐ Borso d'Este presenzia alla cerimonia della posa della prima pietra del monastero dei Cerosini. 14 Aprile 1461 ‐ Borso d'Este offre in forma ufficiale il nuovo monastero al priore della Grande Chartreuse di Grenoble. 25 Giugno 1461 ‐ Borso d'Este dona all'Ordine dei Certosini la nuova Certosa, comprendente la Chiesa di San Cristoforo. 1461 ‐ Vengono accolti i monaci provenienti da Pavia. 1498 ‐ Si ampia il Claustro. 1498‐1501 ‐ Iniziano i lavori per la costruzione di una nuova Chiesa per la Certosa. 1553 ‐ La nuova Chiesa è terminata. 1565 ‐ Commissionate a Nicolò Rosselli ed Ercole da Cento dieci tavole per gli altari delle cappelle laterali e a Camillo Filippi e i suoi due figli Cesare e Sebastiano due ancone da porre sugli altari della crocera della Chiesa. 1568 ‐ Galasso Alghisi completa il campanile. 1568 ‐ I pittori Filippi dispongono le pale degli altari del transetto. 1570 ‐ Il terremoto danneggia il monastero e la chiesa. 1572 ‐ Viene ricostruita ed ampliata la chiesa su disegno del Sansovino e di Girolamo Ferreri. La facciata rimane incompleta. Il Bastianino dipinge la tela di San Cristoforo posta nell'abside. 1596 ‐ Il bolognese Marco Antonio Maldrato (Maldrati) su disegno di Nicolò Donati, bolognese, realizza il tabernacolo ligneo (rimasto in situ fino alle soppressioni napoleoniche). 1651 ‐ Sotto l'altare maggiore della chiesa vengono posti i corpi dei Santi Fiorenza e Fortunazio. 1798 ‐ I certosini abbandonano il Monastero (soppressioni napoleoniche) e si rifugiano nella loro proprietà di Villanuova. 9 Ottobre 1801 ‐ La certosa viene secolarizzata e la comunità monastica disciolta. Molti quadri lasciano la certosa. 23 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT 1811 Ferrara ‐ Il monastero della Certosa viene venduto alla Municipalità che lo destina a pubblico camposanto (perizia Casoni). 3 Gennaio 1813 ‐ Inaugurazione del Camposanto. 1814 ‐ Demolizione della prima chiesa della Certosa. 1819 ‐ Ristrutturazione degli edifici del monastero ad uso del Camposanto secondo il progetto di Ferdinando Canonici (con parziali modifiche nel 1830). Canonici sottopone il progetto del nuovo cimitero all'Accademia di Belle Arti. 1821 Ottobre 24 ‐ Convenzione tra il comune e l'arciconfraternita della Buona Morte cui viene consegnata la gestione del cimitero. Vengono demolite le cancellate. 1830 ‐ Progetto definitivo della nuova Certosa disquisendo sullo stile generale (proposta del Gotico). 1847 ‐ Ritrovamento del grande tabernacolo e suo restauro (gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1944). 1861 ‐ Lavori dei restauro della Chiesa. 1864 ‐ Lavori di restauro della chiesa con collocazione del portale in marmo proveniente da San Bernardino costruito nel 1769 da Gaetano Barbieri. 1885 ‐ Un uragano scoperchia la chiesa e spacca le vetrate. 1886 ‐ Trasferito il coro ligneo dalla soppressa chiesa di Sant'Andrea nell'Abside della chiesa della Certosa. 1891 ‐ Lavori di abbassamento del piazzale della chiesa di san Cristoforo, compreso la demolizione dell'acciottolato lateralmente alla chiesa, demolizione del marciapiede della chiesa, realizzazione di una nuova soglia e di realizzazione di gradini per accedere alla chiesa (A.S.C.Fe, Sanità Cimiteri, XIX sec., b. 38, fasc. "1890‐91. Lavoro di abbassamento del piano del piazzale della chiesa della Certosa. Impresa Passarelli Giacomo."). 1893 ‐ Riparazione della porta principale del tempio della Certosa. 1898 ‐ Trasferita la balaustra in marmo dell'altare maggiore di Chiesa Nuova in quella della Certosa. Lavori di Manutenzione e di rifacimento dei pavimenti della chiesa. 1899 ‐ Si fanno restauri di consolidamento e si interviene al campanile che sta crollando 1913 ‐ I lavori di trasformazione del cimitero sono completati per il primo braccio e claustro. La chiesa viene rimpaginata all'interno. 24 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Viene restaurato il Ciborio (trovato nel 1847 casualmente in magazzino e l'opera di M. A. Maldrati e N. Donati, bolognese, del 1597 circa con dipinture di Agostino Carracci) ‐ trasformato in altare con integrazioni dell'altare di provenienza da Sant' Apollonia. Il coro è quello proveniente da Sant'Andrea. 1930 ‐ Si inizia a costruire il secondo claustro. 1944 (5 Giugno e 2 Settembre) I bombardamenti aerei danneggiano gravemente il campanile, l'abside, il coro e il lato destro della chiesa. 1946 Si ricostruisce l'abside (le cupole) e si riparano i danni al coperto, si rifanno le vetrate. 1950 ‐ Il genio civile restaura le cappelle laterali, viene rifatto l'intonaco, riprese e tinteggiature. 1956 ‐ Viene sostituito il pavimento e ricollocati i quadri nelle cappelle laterali e riaperte le finestre murate dopo i bombardamenti. Il campanile viene ristrutturato, si ricostruiscono completamente i due dadi. 1961 ‐ Il Genio Civile ricostruisce il campanile ponendolo a piombo sulla parte scapitozzata. subito le cupole in cannicciato dell'abside cominciano a cedere. 1968 ‐ Viene rifatto il coperto dell'abside ponendo strutture metalliche; si cerca di contrastare le deformazioni dell'abside costruendo un cordolo armato in cemento. Vengono demolite le murature sopra gli archi del catino, convinti che il cedimento sia dovuto a sovraccarico. Anni '70 ‐ A seguito del crollo di una falda del coperto nella zona del presbiterio si sistemano due capriate in legno pericolanti e si rinforza la trave di colmo con strutture metalliche, poi si opera per il rifacimento della falda. vengono effettuati inoltre i lavori urgenti di ripristino del tetto, nonchè la sostituzione dei canali di gronda e pluviali in rame. 1972 ‐ Si spacca l'altare maggiore, viene rifatto il coperto della navata sud. 1975 ‐ Si studia un nuovo progetto generale di restauro; parte della chiesa viene chiusa per pericolo di crollo. la Sezione Monumenti prepara un progetto generale di restauro diviso in 5 lotti. Delibera CC. PG 3767 del 12/03/1976 di approvazione 1° lotto lavori di consolidamento statico dell'abside. (importo 67 milioni) 1978 ‐ Si tolgono i quadri e gli arredi sacri e si trasferiscono al deposito comunale (parte nella Pinacoteca Nazionale e parte nei Musei Civici) 1979 ‐ 1° lotto ‐ delibera CC. PG 19412 del 9/01/1979 che modifica la precedente delibera, aggiornando l'importo a L. 113 milioni; 2° lotto (completamento, delibera CC PG 3862 del 7/02/1979 viene approvato il completamento del 1° e 2° lotto, lavori di restauro delle strutture portanti e riordino interno. La DL consegna i lavori il 04/07/1980 e lo stesso giorno sospende i lavori perché il cantiere è occupato dall'AMSEFC. I lavori vengono ultimati nel periodo 1980 ‐ 84. 25 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT 1980 ‐ Delibera CC PG 5721 del 14/03/1980 che aggiudica definitivamente i lavori 1° lotto, consolidamento statico dell'abside (208 milioni). Il 04/07/1980 la D.L. consegna il cantiere (1° lotto) ma subito dopo chiede la sospensione per ulteriori accertamenti statici e indagini geognostiche che rendono necessaria la revisione del progetto appaltato. 1981 Con delibera di G.M. n. 10059 del 26/08/1981 viene approvata la perizia di variante presentata dalla D.L. in data 25/07/1981, che non comporta variazioni sul costo totale dell'intervento 1° lotto. Il 03/11/1981 si cominciano ad eseguire i consolidamenti con micropali alle fondazioni del campanile per il successivo consolidamento dell'abside. Questo primo lotto viene ultimato nel dicembre 1982. 1981/85 ‐ 1° e 2° lotto ‐ Vengono eseguiti i seguenti lavori (Arch. Cesari): ‐ stabilizzazione delle fondazioni del campanile (sottofondazioni con micropali) e rifacimento scala interna in ferro e vano (1° lotto); ‐ consolidamento dell'abside; ‐ cucitura di gran parte delle volte in muratura della navata, del transetto e delle cappelle laterali, con iniezioni nel tamburo della cupola centrale; ‐ rifacimento della copertura delle sagrestie; ‐ ripristino strutturale dei coperti; ‐ restauro di alcune delle decorazioni pittoriche; ‐ restauro faccia a vista della facciata, del fianco nord e del fianco sud con ripresa dei cornicioni in cotto e pulitura degli esterni; ‐ ripulitura e riassetto del portale marmoreo d'ingresso. (alcuni interventi minori si protraggono anche dopo il 1985). 1991 ‐ Rimaneggiamento di diverse parti del manto di copertura in corrispondenza del corpo principale e del transetto e riprese di infiltrazioni di acqua piovana nel sottomanto. 1992 ‐ Allestimento della chiesa per l'apertura al culto con formazione tavolato in legno per la chiusura dell'abside e la tamponatura delle cappelle laterali, ripristino parziale pavimentazione navata centrale, sistemazione parti danneggiate, posa in opera quadro elettrico e impianto di illuminazione volante. 1994 ‐ Sistemazione tegole pericolanti e di altri sporti degradati.15 15
L'elenco dei lavori in ordine cronologico è stato preso dalla relazione storico artistica dell'Arch. Malacarne (capogruppo) Giugno 1998. 26 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT 2003‐2008 ‐ Restauro scientifico dell'apparato decorativo, finitura delle superfici interne e recupero di spazio limitrofi alla chiesa per la collocazione dei servizi. In particolare sono stati effettuati i seguenti interventi: ‐ costruzione di una rampa di accesso in legno e metallo per disabili e per facilitare il trasporto dei feretri; ‐ sostituzione della bussola con una nuova struttura in metallo, legno e vetro; ‐ rimozione della pavimentazione esistente e posa di una nuova pavimentazione in cotto, compresa la creazione di un vespaio a secco per ridurre l'umidità di risalita; ‐ ripristino degli elementi architettonici fissi degli altari nelle cappelle e nel transetto, con integrazione e parziale sostituzione degli elementi marmorei; ‐ ricostruzione dell'altare maggiore sulla base della documentazione fotografica storica; ‐completamento dell'intonaco delle pareti interne con malta di calce traspirante fino ad un altezza di almeno due metri in tutte le murature con problemi di umidità ascendente; ‐ tinteggiatura completa delle pareti interne non decorate, previa rimozione di strati incoerenti, riparazione di microlesioni e analisi stratigrafica delle tinteggiature precedenti. Per quanto riguarda gli spazi limitrofi alla chiesa sono stati eseguiti i seguenti interventi: ‐ costruzione di una volta non portante nella sagrestia per ricomporre visivamente il doppio volume; sopra la volta creazione di una passerella metallica per la pulizia e la manutenzione dei lucernari e del coperto; ‐ ristrutturazione del corpo di fabbrica di recente costruzione di collegamento tra l'abside, il campanile e gli ambienti di deposito , con la creazione di un servizio igienico per gli officianti, nuova scala di servizio al campanile e agli ambienti del chiostro, con nuovo accesso dall'esterno, ripristino della copertura tradizionale e nuovo prospetto in chiave moderna (intonaco e vetro); ‐ manutenzione degli ambienti collegati al piano primo del chiostro della certosa per uso magazzino e deposito di arredi sacri e di altri oggetti provenienti dal tempio, oppure ad uso archivio per gli uffici dell' AMSEFC. ‐ ristrutturazione di un ambiente al piano terra del corpo di fabbrica parallelo al prospetto sud della chiesa e realizzazione di due servizi igienici per i fedeli ed i visitatori, con possibilità di accesso anche per disabili e vano ripostiglio e vano per centrale termica e pompe di calore. Sull'involucro esterno della chiesa sono stati eseguiti i seguenti interventi: ‐ rimozione della stuccatura in colore rosso della facciata e trattamento della stessa in malta di calce di colore naturale, previa pulitura delle murature; ‐ riprese parziali delle stuccature negli altri prospetti con ripristino di parti d' intonaco con archetti trilobati sotto gli archi pensili delle pareti esterne dell'abside e di parte del presbiterio; ‐ rimaneggiamento del manto di copertura unicamente nelle parti che presentano irregolarità e discontinuità. 27 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT ‐ sistemazione delle pavimentazioni esterne ai lati della chiesa e nella zona absidale con realizzazione di una zona rialzata sul fronte della chiesa per permettere la realizzazione di una piccola rampa di accesso. Sono stati inoltre realizzati i seguenti impianti: ‐ impianto di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura, realizzata con serpentina tipo Velta in polietilene reticolato ad alta pressione (vedi particolare) ; ‐ impianto di riscaldamento con ventilconvettori nella sagrestia e nella cappella invernale e con elementi radianti tradizionali nei servizi igienici e negli ambienti di deposito al piano primo del chiostro; ‐ centrale termica posta in un locale adiacente al corsello antistante al prospetto sud della chiesa dotata di 4 generatori di calore a condensazione alimentata a gas metano ‐ realizzazione dei servizi igienici per l'officiante e per i fedeli e visitatori della chiesa; ‐ impianto antincendio per la protezione dell'edificio e delle opere d'arte realizzato con quattro idranti posizionati nel vano di passaggio verso il campanile, nella sala d'inverno, nel transetto e vicino all'ingresso nella navata principale e attacco autopompa vigili del fuoco nella zona verde antistante la chiesa; ‐ impianto di illuminazione adeguato alle esigenze di culto e per la valorizzazione delle opere d'arte; ‐ impianto anti‐intrusione per i periodi di chiusura al pubblico e per la protezione delle opere d'arte. 28 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT III PLANIMETRIE DELLA CITTA' Fig. 16 ‐ 1597 ‐ Disegnata dall'Ing. Borgatti nel 1892 29 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 17 ‐ 1605 ‐ Giovan Battista Aleotti 30 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 18 ‐ 1705 ‐ Anonimo 31 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 19 ‐ 1842 ‐ Catasto Pontificio 32 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 20 ‐ 1850 ‐ Carta topografica della città di Ferrara del Cardinale Luigi Vannicelli Casoni 33 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 21 ‐ 1888 ‐ Scanavini 34 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 22 ‐ 1912 ‐ Scanavini 35 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 23 ‐ 1930 ‐ Scanavini 36 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT Fig. 24 ‐ 1985 ‐ CTR Scala 1:5000 37 SAN CRISTOFORO ALLA CERTOSA E CAMPANILE ‐ FERRARA PP.REL.01 LAVORI DI RIPARAZIONE E MIGLIORAMENTO STRUTTURALE POST SISMA STORICO ARCHITETTONICA RELAZIONE IMPIANT IV BIBLIOGRAFIA 
Bruno Zevi, "Saper Vedere l'Urbanistica, Ferrara di Biagio Rossetti, la prima città moderna Europea", Einaudi 1960‐71Quarda edizione Torino 
"San Cristoforo alla Certosa" Fondazione Carife ‐ Cassa di Risparmio di Ferrara ‐ Skira editore, Milano 2007 
"Relazione Storica e Tecnico Economica" Arch. Clara Coppini ‐ Ferrara 1997 
"Note Storiche ‐ Relazione Tecnico illustrativa" ‐Arch. Malacarne (Capogruppo) ‐ Giugno 1998 
"Descrizione delle pitture e delle sculture della città di Ferrara" di Carlo Brisighella (fine 1600‐1700) curata da Maria Angela Novelli 38 
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