Beato Giovanni da Fiesole (detto Beato Angelico o Fra Angelico

Beato Giovanni da Fiesole (detto Beato Angelico o Fra
Angelico) Domenicano
18 febbraio
Vicchio di Mugello, Firenze, 1387 - Roma, 18 febbraio 1455
Il beato domenicano Giovanni di Fiesole è meglio conosciuto come Beato Angelico. Esercitò l'arte predicatoria con il pennello,
dipingendo moltissimi capolavori tra i quali la celeberrima Annunciazione. Nato alla fine del Trecento - con il nome di Guido - a
Vicchio di Mugello, entrò con il fratello Benedetto nel convento di Fiesole. Operò a Firenze, in tutta la Toscana, a San Pietro e
nei palazzi vaticani, su invito di Eugenio IV. Morì a Roma nel 1455 nel convento di Santa Maria sopra Minerva, dove tuttora
sono conservate le sue spoglie. Giovanni Paolo II l'ha proclamato nel 1984 patrono universale degli artisti. (Avvenire)
Patronato: Artisti (Giovanni Paolo II, 1984)
Martirologio Romano: A Roma, beato Giovanni da Fiesole, detto Angelico, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che, sempre
unito a Cristo, espresse nelle sue pitture ciò che contemplava nel suo intimo, in modo tale da elevare le menti degli uomini alle
realtà celesti.
Questa soave e genialissima figura di Frate Predicatore fu un dono magnifico fatto da Dio
all’Ordine. Guido o Guidolino, figlio di Pietro, nacque a Vicchio di Mugello in Toscana alla fine
del XIV° secolo e fin da giovane fu pittore in Firenze. Quando sentì la vocazione, insieme al fratello
Benedetto, si presentò al convento domenicano di Fiesole. Ordinato sacerdote assunse il nome di
Fra Giovanni da Fiesole, ma subito dopo la sua morte fu usanza comune chiamarlo “Beato
Angelico”. L’azione di santo e di artista del giovane si svolse mirabilmente nel clima di alta
perfezione spirituale e intellettuale trovato nel chiostro. Le sante austerità, gli studi profondi, la
perenne elevazione dell’anima a Dio, affinarono il suo spirito e gli aprirono orizzonti sconfinati.
Così preparato, da buon Frate Predicatore, poté anch’egli dare agli altri il frutto della propria
contemplazione e dar vita, col suo magico pennello, al più sacro dei poemi, narrando ai fratelli la
divina storia della nostra salvezza. I suoi Crocifissi, le sue Madonne, i suoi Santi sono una predica
che risuona nei secoli. Anima di una semplicità evangelica, seppe vivere col cuore in cielo, pur
consacrandosi a un intenso lavoro. Sue sono molte pale d’altare a Fiesole (1425-1438) e le celle, i
corridoi, l’aula capitolare e i chiostri del Convento di San Marco a Firenze (1439-1445). Recatosi a
Roma, su invito di Papa Eugenio IV, dipinse nella Basilica di San Pietro e nei Palazzi Vaticani, e
dal 1445 al 1449, per Papa Niccolò V la sua cappella privata e lo studio in Vaticano. Il Papa gli offrì
la Sede Vescovile di Firenze, che energicamente rifiutò, persuadendo il Pontefice a nominare il
confratello Sant’Antonino. Fu da Dio chiamato al premio eterno il 18 febbraio 1455 a Roma, nel
convento di Santa Maria sopra Minerva, dove il suo corpo è ancora conservato nella attigua Basilica
Domenicana. A suo onore, e per la promozione dell’arte sacra, Papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre
1982 ha concesso il suo culto liturgico a tutto l’Ordine e il 18 febbraio 1984 lo ha proclamato
Patrono Universale degli Artisti.
Autore: Franco Mariani