Il SANGUE LANGUE Informazioni per una donazione responsabile Regione Lazio Realizzazione grafica: Harvinder Singh Salvatore Santonocito Illustrazioni: Alessio Spataro Il SANGUE LANGUE Informazioni per una donazione responsabile Regione Lazio Caro Donatore, Cara Donatrice, Ti ringrazio in anticipo per il gesto che stai per compiere. La donazione del sangue richiede un piccolo impegno da parte Tua ma contribuisce alla salvezza di molte vite. Questo atto di solidarietà ti farà partecipe di una grande forza collettiva, quella delle tante persone che, donando il loro sangue, mettono in condizione i nostri ospedali ed i nostri servizi sanitari di garantire farmaci e cure a persone colpite da gravi malattie. Il sangue non si compra, è un prodotto umano che non si può ottenere in laboratorio. Il sangue è una “linfa” che passa da una persona a un'altra e ricostruisce la vita. In questo opuscolo troverai tutte le informazioni necessarie per la Tua tutela e per la sicurezza della persona che riceverà il Tuo dono, per una maggiore tranquillità e consapevolezza che auspichiamo caratterizzi la Tua donazione. Il Lazio non ha ancora raggiunto l'autosufficienza, cioè la raccolta annuale della quantità di sangue necessaria ai servizi sanitari della regione. Con te e con quanti vorrai coinvolgere possiamo ottenere questo importante risultato. Per questo ti ringrazio. Augusto Battaglia Assessore alla Sanità -1- Donare il sangue è indolore e privo di rischi. Il materiale adoperato per il prelievo è sterile, a garanzia del donatore e del ricevente. Il sangue prelevato viene ricostituito dall'organismo entro 2/4 giorni. Ogni volta il prelievo dà diritto a una giornata di riposo retribuito per i lavoratori dipendenti. CHI PUÒ DONARE IL SANGUE z Chiunque goda di buona salute. z Abbia tra i 18 e i 65 anni. z Pesi almeno 50 kg. Gli Aspiranti donatori vengono sottoposti a visita medica e ad esami clinici che ne accertino l'idoneità e la buona salute. Ad ogni donazione vengono effettuate le analisi del sangue e consegnati al donatore i relativi referti. Ogni tre donazioni viene effettuato anche l'elettrocardiogramma. Gli uomini possono donare quattro volte l'anno (una volta ogni tre mesi), le donne due volte l'anno. IL SANGUE Il sangue è un fluido viscoso, di colore rosso costituito da: z cellule rappresentate dai globuli rossi, dai globuli bianchi e dalle piastrine; z plasma liquido giallastro costituito da acqua per il 90%, da proteine per il 6-8% e da elettroliti per il 2-4% Per la loro funzione vitale il sangue ed i suoi costituenti trovano un ampio impiego terapeutico, vengono infatti utilizzati per la cura di diverse malattie e in alcuni casi rappresentano un rimedio urgente e indispensabile per la salvezza della vita di un paziente. -2- I GLOBULI ROSSI Grazie a una proteina in essi contenuta - l'emoglobina - svolgono un'importantissima e vitale funzione: quella di trasportare l'ossigeno dai polmoni ai tessuti. Vengono trasfusi in caso di grave anemia conseguente a: z leucemie z tumori solidi z emorragie acute z interventi chirurgici z difetti congeniti come la talassemia LE PIASTRINE Intervengono per prime nel processo di coagulazione del sangue e, depositandosi sul vaso leso, formano un aggregato che arresta la fuoriuscita del sangue. Vengono trasfuse in caso di riduzione numerica conseguente a: z leucemie z tumori solidi IL PLASMA E I SUOI DERIVATI Il plasma, congelato subito dopo il prelievo e scongelato al momento della trasfusione, viene utilizzato in casi rari, ma di estrema gravità clinica legati a: z deficit di fattori della coagulazione I farmaci plasmaderivati (albumina, immunoglobine generiche e specifiche, fattori della coagulazione) sono, invece, il risultato della lavorazione industriale del plasma e costituiscono, in alcuni casi, farmaci salvavita. -3- Le principali indicazioni sono: z z z z emofilia malattie del fegato deficit immunologici profilassi delle infezioni (ad esempio tetano ed epatite B) Il sangue non può essere "fabbricato" e la sua disponibilità dipende tutt'oggi unicamente e totalmente dalla generosità di cittadini che decidono di diventare donatori. La donazione è un gesto di grande altruismo volontario e gratuito, ma anche un atto sanitario soggetto a precise normative per la tutela della salute del donatore e del ricevente. DOMANDE E RISPOSTE Quali sono i motivi per i quali vengono effettuati: la compilazione del questionario, l'anamnesi e l'esame obiettivo, l'accertamento dei requisiti fisici e le indagini per la validazione biologica delle donazioni? La procedura di selezione del donatore (compilazione del questionario, l'anamnesi e l'esame obiettivo, l'accertamento dei requisiti fisici e laboratoristici) e la procedura di validazione biologica dell'unità donata si pongono come principale obiettivo la tutela della salute del donatore e la sicurezza del ricevente. A questo scopo è importante che: 1) il donatore legga e compili con attenzione e senso di responsabilità il questionario, ponendo al personale sanitario eventuali dubbi o richiedendo chiarimenti. Le domande relative ad alcuni aspetti molto personali delle abitudini di vita (rapporti sessuali a rischio, uso di sostanze stupefacenti) sono molto importanti e necessitano di risposte estremamente veritiere. Queste domande non vengono poste con l'intento di invadere la vita privata e il diritto alla riservatezza del donatore, ma per garantire una maggiore sicurezza trasfusionale. Infatti i test sierologici per i virus dell'epatite B e C, per il virus dell'AIDS e per la sifilide, eseguiti in fase precoce di infezione, possono non identificare la presenza dell'agente infettante. 2) Il medico valuti con attenzione lo stato di salute del donatore attraverso il colloquio e la visita e con l'esecuzione degli esami ematochimici e strumentali che riterrà utili. -4- Esiste il rischio che malattie infettive possano essere trasmesse attraverso il sangue o i suoi derivati dal donatore al ricevente? Alcune malattie infettive causate da microrganismi (virus, batteri, protozoi) possono essere trasmesse da un individuo all'altro attraverso il sangue: la trasfusione di globuli rossi, plasma o piastrine e l'utilizzo di farmaci plasmaderivati (albumina, fattori della coagulazione, immunoglobine) rappresentano pertanto procedure a "rischio infettivo" per il ricevente. È bene, pertanto, che la presenza di eventuali sintomi o segni indicativii di uno stato infettivo o il contatto con soggetti infetti siano sempre sottoposti dal donatore all'attenzione del medico. La presenza di uno stato infettivo in fase acuta (i cui segni possono essere anche un banale raffreddore o il mal di gola) può dare luogo ad una transitoria viremia, cioè alla presenza di virus nel circolo sanguigno. La convivenza con soggetti affetti da alcune malattie infettive (ad esempio morbillo, altre malattie esantematiche dell'infanzia, parotite) comporta la temporanea non idoneità alla donazione anche in assenza di sintomi, in quanto il periodo di incubazione di queste malattie può essere anche di qualche settimana. La trasfusione di sangue portatore di virus, soprattutto in alcune categorie di pazienti (soggetti immunodepressi ematologici o oncologici), potrebbe essere estremamente dannosa. Il rischio infettivo più temuto dai pazienti trasfusi è quello dell'HIV (virus responsabile dell'AIDS), da HBV (virus responsabile dell'epatite B) e da HCV (virus responsabile dell'epatite C). Attualmente i test di laboratorio per la diagnosi di queste malattie sono estremamente sensibili e specifici e consentono di rilevare la presenza del virus nel sangue poco tempo dopo l'infezione: le nuove tecniche di biologia molecolare possono addirittura ricercare la presenza di frammenti del genoma nel sangue. Nonostante gli importanti progressi scientifici e tecnologici di questi ultimi anni non si è ancora giunti al "rischio zero". Esiste infatti un piccolo lasso di tempo in cui il virus è presente nell'organismo, ma non è rilevabile dai test di laboratorio: è il cosiddetto "periodo di finestra diagnostica". È proprio per ovviare a questo limite dei test che durante il colloquio viene attribuita particolare attenzione ad alcuni comportamenti considerati a maggior rischio (assunzione di sostanze stupefacenti, rapporti sessuali a rischio, occasionali, rapporti sessuali o convivenza con soggetti positivi per epatite B, epatite C o AIDS). -5- Quali sono i segni e i sintomi di epatite e di infezione HIV-AIDS? Le epatiti virali e l'AIDS in stadio conclamato si presentano in genere con un quadro clinico caratteristico. Per le epatiti il segno più tipico è l'ittero (colorazione giallastra della cute e delle sclere), accompagnato da disturbi gastrointestinali e da una forte debolezza; per l'AIDS sono caratteristici il forte calo di peso, la presenza di infezioni ricorrenti e gravi e l'insorgenza di alcune forme di tumore. Lo stadio iniziale di malattia o la condizione di sieropositività possono essere del tutto asintomatici e silenti o dare disturbi molto generici e di lieve entità (malessere generale, febbricola, inappetenza…), disturbi comuni ad altre patologie anche banali come la sindrome influenzale. In molti casi, però, i segni e i sintomi delle infezioni sono così leggeri da non essere avvertiti dal soggetto. Per porre una diagnosi corretta è importante il colloquio chiarificatore con il medico, soprattutto per rilevare l'esposizione, con eventuali comportamenti a rischio, a tali infezioni ed effettuare l'esecuzione di appropriati test di laboratorio. Qual'è il significato di consenso informato, auto-esclusione, sospensione temporanea e permanente? CONSENSO INFORMATO Il donatore dà il consenso alla procedura di donazione, mediante la firma di un apposito modulo, dopo essere stato correttamente informato (colloquio con il medico, materiale informativo) su tutto ciò che riguarda la donazione. AUTO-ESCLUSIONE Il donatore stesso non si ritiene idoneo alla donazione dopo aver preso visione delle cause di non idoneità (materiale informativo presso le sedi di prelievo o le associazioni di volontariato, questionario, informazioni acquisite dal colloquio con il personale sanitario o con altri donatori); il donatore può decidere: z z z di non effettuare o completare la donazione; di parlare con il personale sanitario per avere ulteriori chiarimenti; di donare, chiedendo successivamente che l'unità non venga utilizzata a scopo trasfusionale. -6- SOSPENSIONE TEMPORANEA e PERMANENTE Esistono condizioni patologiche o comportamentali non compatibili temporaneamente o definitivamente con la donazione in quanto dannose per il donatore (ad es. cardiopatie, ulcera gastrica o duodenale, anemia) o per il ricevente (malattie infettive, tatuaggi, piercing). z z Sono causa di sospensione temporanea quelle condizioni per le quali, trascorso il periodo di non idoneità, è consentita la ripresa dell'attività di donazione, ad esempio sindrome influenzale, faringite (mal di gola), gastroenteriti, alcuni tipi di terapia (antibiotici), interventi chirurgici, viaggi in zone tropicali, gravidanza… Sono invece considerate cause di sospensione definitiva quelle condizioni per le quali si ritiene che il motivo di non idoneità non si modifichi nel tempo: ad esempio cardiopatie, tumori, anemia cronica, epatiti… La tipologia di sospensione è regolata da normative nazionali ed europee e può subire variazioni in base al progresso delle conoscienze scientifiche e tecnologiche. Quali sono i motivi per cui non devono donare sangue coloro ai quali la donazione potrebbe provocare effetti negativi sulla propria salute? Nell'ambito dei decreti di applicazione della legge trasfusionale il legislatore ha posto particolare attenzione sui criteri di protezione della salute del donatore. Proprio per non arrecare alcun danno al donatore viene richiesto il rispetto di alcuni parametri, come ad esempio il peso corporeo (>50 Kg), i valori dell'emoglobina ( >12,5 g/dL nella donna, >13,5 g/dL nell'uomo), la pressione arteriosa (sistolica 110-180 mmHg), la frequenza cardiaca (50-100 battiti/min.), etc… Quali sono i motivi per cui non devono donare il sangue coloro che così facendo metterebbero a rischio la salute dei riceventi la donazione, come nel caso di coloro che hanno comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive o sono affetti da infezione da virus HIV/AIDS e/o da epatite o sono tossicodipendenti o fanno uso non prescritto di sostanze farmacologiche per via IM (intermuscolare), EV (endovena) o tramite altri strumenti in grado di trasmettere gravi malattie infettive comprese sostanze stupefacenti, steroidi o ormoni a scopo di culturismo fisico? Malattie infettive come l'AIDS, l'epatite B e l'epatite C possono essere trasmesse attraverso la trasfusione di sangue, plasma, piastrine o la somministrazione di farmaci plasmaderivati (albumina, fattori di coagulazione, immunoglobine). Il sangue del donatore potrebbe infatti essere prelevato durante il periodo della finestra diagnostica, momento in cui è infettante, ma risulta ancora negativo ai test di screening. I più recenti test diagnostici hanno enormemente ridotto la durata della fase finestra; con l'utilizzo delle tecniche di amplificazione genica (NAT, che la Regione ha reso obbligatorie) tali periodi si riducono ancora di più, ma non si annullano. -7- Ed è proprio per questo che spetta al donatore comunicare in assoluta onestà la presenza di eventuali fattori di rischio. Quali sono le procedure di donazione ed i rischi ad esse correlati per coloro che intendono partecipare ai programmi di donazione di sangue intero o di emocomponenti mediante aferesi? Tutte le procedure di prelievo di sangue o di emocomponenti vengono effettuate sotto sorveglianza e responsabilità di personale sanitario formato e competente. Per sangue intero si intende il sangue prelevato, a scopo trasfusionale, da un donatore, utilizzando materiale sterile, monouso e corredato di apposite sacche di raccolta contenenti la soluzione anticoagulante. La durata della procedura è in media di 5-10 minuti e comporta il prelievo di 450 ml ± 10% di sangue. Il sangue raccolto non viene utilizzato in toto, ma, mediante una particolare procedura chiamata frazionamento, viene separato nei suoi costituenti. Da una singola unità di sangue intero è possibile ottenere tre unità di emocomponenti: i globuli rossi concentrati, le piastrine e il plasma. Sono questi emocomponenti che vengono utilizzati a scopo trasfusionale. Con la donazione mediante aferesi il donatore dona uno solo o più componenti del suo sangue: plasma (plasmaferesi), piastrine (piastrinoaferesi), plasma e piastrine (plasmapiastrinoaferesi), globuli rossi e piastrine (eritropiastrinoaferesi), globuli rossi e plasma (eritroplasmaferesi). La procedura avviene mediante l'utilizzo di un'apposita apparecchiatura (separatore cellulare) che consente la separazione del sangue prelevato nelle sue componenti: viene raccolto in un'apposita sacca solo l'emocomponente selezionato, mentre il sangue residuo viene reinfuso al donatore. Il tempo di donazione può variare dai 30 ai 60 minuti con variazioni individuali condizionate da alcuni parametri: i più importanti sono rappresentati dai parametri di partenza del donatore (ad es. il valore dell'ematocrito, delle piastrine) e dall'entità del flusso venoso. I rischi connessi alle procedure di donazione sono pochi e di piccola entità: i più frequenti sono la comparsa di ecchimosi nel punto di prelievo e la lipotimia (svenimento), legata in genere più all'emotività del soggetto che al volume di prelievo. Solo molto raramente si verificano effetti collaterali più gravi che richiedono un trattamento terapeutico specifico. -8- È possibile porre domande in qualsiasi momento della procedura? Il donatore in ogni momento può chiedere ulteriori chiarimenti: il personale volontario dell'Associazione Donatori ed il personale del servizio trasfusionale devono fornire al donatore tutte le informazioni relative all'attività di donazione. È possibile ritirarsi o rinviare la donazione per propria decisione e in qualunque momento della procedura? Il donatore, dopo aver preso tutte le informazioni che ritiene necessarie, è libero di ritirarsi o di rinviare la donazione in qualsiasi momento e può decidere se giustificare o no la sua scelta. In caso di donazione iniziata o completata, l'unità dovrà essere eliminata. Sarebbe preferibile in ogni caso, chiarire con il medico il motivo della propria decisione. Qualora gli esami effettuati ponessero in evidenza eventuali patologie, il donatore sarà informato a cura della Struttura Trasfusionale e la sua donazione non utilizzata? Gli esami ematochimici e/o strumentali effettuati in occasione della donazione vengono valutati dal medico della struttura trasfusionale e il loro esito viene comunicato al donatore. In caso di riscontro di valori patologici il medico provvederà al richiamo del donatore per gli accertamenti del caso. Il destino dell'unità donata dipende dal riscontro patologico rilevato: nel caso in cui venissero meno i criteri di sicurezza l'unità verrà eliminata. Quali sono i motivi per cui è necessario che il donatore comunichi tempestivamente al personale della Struttura Trasfusionale, ai fini della tutela della salute dei pazienti trasfusi, eventuali malattie insorte dopo la donazione con particolare riferimento all'epatite virale in ogni sua forma? Esiste il rischio che il donatore doni in un momento in cui la presenza di un agente infettivo non sia rilevabile ne' clinicamente ne' laboratoristicamente (periodo di incubazione, periodo di finestra diagnostica). Questo vale per le epatiti virali e per l'infezione da HIV, ma anche per altre malattie (morbillo, varicella, mononucleosi) che possono diventare pericolose se trasmesse a soggetti immunodepressi quali malati ematologici e oncologici. Pertanto è importante che il donatore comunichi tempestivamente eventuali malattie insorte nei giorni successivi alla donazione per consentire al personale del Servizio Trasfusionale di prendere i provvedimenti del caso (eliminazione dell'unità donata se ancora disponibile, controllo e monitoraggio del donatore e del ricevente). -9- DOVE DONARE IL SANGUE? Ecco l’elenco delle Strutture Trasfusionali a Roma: C.T.O. ALESINI Via S. Nemesio, 28 00145 ROMA Tel. 06 51003691 FATEBENEFRATELLI VILLA S. PIETRO V.le Cassia, 600 00189 ROMA Tel. 06 33260625 S. EUGENIO P.le dell’Umanesimo, snc 00144 ROMA Tel. 06 51002486 S. FILIPPO NERI Via Martinotti, 20 00135 ROMA Tel. 06 33062402 G.B. GRASSI Via Passeroni, snc 00122 OSTIA (RM) Tel. 06 56482146 S. GIACOMO Via Canova, 29 00186 ROMA Tel. 06 36266244 OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ P.zza S. Onofrio, 4 00165 ROMA Tel. 06 68592165 S. GIOVANNI ADDOLORATA Via Dell’Amba Aradam, 1 00184 ROMA Tel. 06 77055292 POLICLINICO CASILINO Via Casilina, 1049 00169 ROMA Tel. 06 23188394 S. GIOVANNI CALIBITA FATEBENEFRATELLI L.go Fatebenefratelli, 2 00187 ROMA Tel. 06 68801309 POLICLINICO GEMELLI L.go A. Gemelli, 8 00168 ROMA Tel. 06 3051195 POLICLINICO UMBERTO I V.le Regina Elena, 328 00161 ROMA Tel. 06 49976536 POLICLINICO TOR VERGATA V.le Oxford, 81 00133 ROMA Tel. 06 20900534 SANDRO PERTINI Via Monti Tiburtini, 385 00157 ROMA Tel. 06 41433301 S. SPIRITO Lungotevere in Sassia, 1 00193 ROMA Tel. 06 6879735 E nel Lazio: BEL COLLE DISTRETTO SAN SIMONE Via R. Capocci, 13 01100 VITERBO Tel. 0761 338620 DONO SVIZZERO Via Appia, snc 04023 FORMIA Tel. 0771 779580 S. CAMILLO-FORLANINI P.zza Carlo Forlanini, 1 00149 ROMA Tel. 06 58702480 OSPEDALE DI ANZIO Via Cupa dei Marmi, snc 00042 ANZIO Tel. 06 98791249 S. ANDREA Via Grottarossa, 1035 00189 ROMA Tel. 06 33775336 OSPEDALE DI FRASCATI Via Tuscolana, 2 00044 FRASCATI Tel. 06 94044300 OSPEDALE DI FROSINONE V.le Mazzini, snc 03100 FROSINONE Tel. 0775 207292 OSPEDALE DI VELLETRI Via degli Orti Ginnetti, 00049 VELLETRI Tel. 06 96102263 PARODI DELFINO C.so Garibaldi, 7 00034 COLLEFERRO Tel. 06 97223240 AVIS PROVINCIALE DI RIETI Via Cervellati, 3 02100 RIETI Tel. 0746 200655 AVIS PROVINCIALE DI VITERBO Via Raniero Capocci, 13 01100 VITERBO Tel. 0761 342890 - 0761 339011 AVIS REGIONALE P.zza V. Emanuele II, 2 00184 ROMA AVIS NAZIONALE numero verde 800261580 SAN CAMILLO DE LELLIS Via Campoloniano, 02100 RIETI Tel. 0746 278234 GRUPPO DONATORI CRI Via Ramazzini, 31 00151 ROMA tel. 06 5875320 Fax 06 65749007 - 06 65741171 SAN GIOVANNI EVANGELISTA Via Parrozzani, 3 00019 TIVOLI Tel. 0774 3164424 FRATRES Via Simone Martini, 12000142 ROMA Fax 06 9100220 SANTA MARIA GORETTI Via G. Reni, snc 04100 LATINA Tel. 0773 6553583 Associazioni federate FIDAS: SAN PAOLO L.go Donatori del Sangue, 1 00053 CIVITAVECCHIA Tel. 0766 591451 SS. TRINITÀ SORA Via Piemonte, 1 03039 SORA Tel. 0776 829205 Associazioni: AMICI DEL GRASSI Via Passeroni, 32 00122 OSTIA (RM) Osp. G.B.Grassi di Ostia Tel. 06 56482146 - Fax 06 51682149 AVIS COMUNALE Via Imperia, 2 00161 ROMA Tel. 06 54283765 - Fax 06 44230136 AVIS PROVINCIALE DI FROSINONE Via Casilina nord, 64 03100 FROSINONE Tel. 0775 270554 AVIS PROVINCIALE DI LATINA C.so Matteotti, 238 04100 LATINA Tel. 0773 661835 AD SPEM Via del Policlinico, 155 00161 ROMA Tel. 06 49976416 Fax 06 49976416 - 06 85795601 ADVS BAMBINO GESÙ P.zza S. Onofrio, 5 00165 ROMA Tel. 06 68592165 - o6 68592231 Fax 06 68592167 CARLA SANDRI Via Amba Aradam, 00182 ROMA Osp. S. Giovanni Addolorata Tel. 06 77053461 - 06 77055834 Fax 06 77053463 - 06 77055833 EMA.S.F. Via Martinotti, 20 00135 ROMA Osp. S. Filippo Neri Tel. 06 33062906 Fax 06 33062583 EMATOS P.zza Fatebenefratelli, 2 00186 ROMA Tel. 06 68801309 - 06 6837851 Fax 06 68135300 SANT’ANDREA Via di Grottarossa, 1035 00189 ROMA Tel. 06 33775336 Fax 06 33775079