Il giardino del Lama Yongden
(Museo Alexandra David – Néel)
Nata a Parigi nel 1868, Alexandra David – Néel, dignese d’adozione, è una delle poche donne del
sec. XIX che si siano affermate nel mondo maschile dell’avventura e dell’esplorazione.
Esploratrice nata, fece molti viaggi in India, Cina e in Tibet. In 25 anni di peregrinazioni molto
avventurose, in compagnia del giovane Lama tibetano Aphur Yongden, incontrato a Sikkim nel
1914, seppe comunicare la sua conoscenza dell’Asia in una corposa opera letteraria riconosciuta in
tutto il mondo (27 volumi).
Nel 1928 si stabilirono entrambi a Digne in una villa circondata da un parco. Diventato l’anno
successivo suo figlio adottivo, il Lama Yongden vi soggiornò fino alla sua morte.
Alexandra David – Néel morì nel 1969 all’età di 101 anni, dopo essere stata elevata al rango di
Comandante della Legione d’Onore e avendo avuto, ancora vivente, un liceo di Stato intitolato a
suo nome.
Insaziabile viaggiatrice, Alexandra rinnovò il suo passaporto, per l’ultima volta, a più di 100 anni !
Il luogo divenne, poi per volontà testamentaria, proprietà della Città di Digne.
Dalla morte della scrittrice-esploratrice molti dei suoi numerosi lettori sono venuti a rendere
omaggio a questa grande signora dell’avventura.
La sua villa, rimasta aperta grazie alla presenza della sua segretaria e amica Marie- Madeleine
Peyronnet, che divise 10 anni della sua vita con lei, divenne per i suoi ammiratori un luogo di
pellegrinaggio : l’attuazione di una struttura di accoglienza e poi del museo, non ha mai risposto ad
un progetto preciso, ma si è sviluppata nel tempo in funzione delle richieste.
Il museo ha avuto finora 16.000 visitatori venuti da tutto il mondo.
Nel 1982 e nel 1986 il 14° Dalai Lama si è recato a Digne per posare la prima pietra delle due
costruzioni annesse al museo, rendendo così omaggio a colei che fece conoscere il Tibet
all’Occidente.
Il Museo nel quale è stata trasformata la antica casa della David-Néel è veramente affascinante.
Al primo piano, vi è il piccolo ufficio dell’esploratrice che dà l’idea di quel che furono gli ultimi
anni della sua vita. Anni produttivi nel corso dei quali ella, seduta sulla sua poltrona di vimini e
davanti a un tavolo da camping, ha scritto i libri e gli articoli ispirati alle note e ai carnets
accumulati nel corso dei suoi innumerevoli viaggi.
Al pianterreno della casa è possibile ammirare l’oratorio buddista che l’esploratrice decorò con una
quantità impressionante di oggetti recuperati nei suoi peripli : Budda d’avorio o in legno laccato,
thankas (pittura su tela), tappeti tibetani tessuti a mano, mulini da preghiera e altri oggetti rituali
“abitano” questo luogo di meditazione.
Nelle sale del museo sono sapientemente esposti gli “attrezzi del mestiere” di una esploratrice dei
primi del secolo : mappe e cartine, bussole inglesi, occhiali da ghiaccio, stivali tibetani, macchine
fotografiche, zaini di pelle, pistole (la Néel portava una cinque colpi a tamburo!). Ma soltanto per
ammirare le foto dei luoghi “misteriosi” dei suoi viaggi, dei volti degli uomini delle spedizioni e dei
paesaggi incontrati durante le stesse, vale la spesa di una visita a Digne.
In fondo, Alexandra realizzò i sogni d’avventura di ogni adolescente del mondo.
La fondazione
Nel 1977 è stata creata l’associazione “Fondation Alexandra David – Néel”.
Incaricata di animare questo luogo e di assicurare la continuità della sua opera , la fondazione ha per
scopo oggi di informare, sensibilizzare e fare conoscere a tutto il pubblico la vita e gli scritti
dell’esploratrice; il Tibet e il suo popolo, le sue tradizioni e la sua cultura; l’opera umanitaria,
cominciata nel 1986, verso i bambini bisognosi; l’aiuto alla popolazione esiliata con la costruzione
di quattro strutture di accoglienza nell’India del Nord.
L’approccio e l’insegnamento buddista sono proposti una volta all’anno durante le “giornate
tibetane” che riuniscono in media 1500 persone in due giornate al di fuori della stagione turistica.
La Fondazione organizza regolarmente mostre, visite guidate e conferenze.
La Fondazione si trova sulla strada per Nizza, all’uscita di Digne –les-Bains, a 200 metri dalla
Bléone.
Il giardino
In uno dei suoi testamenti l’esploratrice si augurava che il giardino della sua villa fosse aperto agli
abitanti di Digne e portasse il nome di Samten Dzong.
Un’ iscrizione recita : “Giardino dedicato da Alexandra David Néel alla memoria di suo figlio
adottivo, il Lama Yongden, compagno fedele nella sua esplorazione in Tibet, morto qui nel
novembre del 1955”. Il parco è spazioso e fresco d’estate. I suoi dislivelli stimolano alle passeggiate
di scoperta tra alberi e specie vegetali.
Nei 3200 m² di superficie, grazie a “Jardins des Alpes”, è in corso un progetto di riqualificazione
concepito per un’ apertura alle tradizioni popolari, all’arte e all’artigianato, ai modelli di vita e ai
paesaggi tibetani.
Verranno infatti piantate e rinnovate alcune collezioni vegetali selezionate acclimatando anche
piante aromatiche himalayane e sistemando, contemporaneamente, il terreno con l’uso di pietre
secche, elemento comune sia dei paesaggi tibetani che degli spazi dell’Alta Provenza. La
valorizzazione di questi materiali sottolineerà ulteriormente il legame tra i luoghi percorsi
dall’esploratrice con i paesaggi della collina dignoise.
Un giardino per una donna centenaria che fu, di volta in volta, anarchica, cantante, giornalista,
femminista, massone, libera pensatrice, buddista, reporter orientalista, scrittrice, esploratrice,
filosofa. La sua avventura spirituale ci ha fatto conoscere l’induismo e l’ambiente del Tibet,
territorio allora proibito.
“Prima Occidentale a penetrare a Lhassa nel 1924, dopo un incredibile viaggio clandestino, ci ha
lasciato un messaggio universale di coraggio, volontà, dirittura morale e saggezza” (J.DésiréMarchand).