www.diatechpharmacogenetics.com La fibrosi cistica (FC) è la malattia genetica autosomica recessiva grave più comune nella popolazione italiana con 1 malato ogni 2500-2800 individui. La frequenza dei portatori sani in Italia è circa 1/25. Il gene Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator (CFTR), responsabile della patogenesi della FC, codifica per una proteina la cui funzione principale è il trasporto di elettroliti attraverso la membrana delle cellule epiteliali. Mutazioni a carico del gene CFTR possono determinare la sintesi di una proteina difettosa, o, addirittura, l’interruzione della trascrizione e quindi l’assenza di sintesi della proteina stessa con conseguente alterazione della secrezione di cloro da parte delle cellule epiteliali e aumento della densità del muco. Le più gravi manifestazioni cliniche date da tali secrezioni mucose dense sono rappresentate dalla malattia polmonare ostruttiva cronica, dalle infezioni batteriche delle vie aeree e dall’insufficienza pancreatica esocrina. La diagnosi di FC è suggerita dai suoi tipici segni clinici e di laboratorio e confermata dal test del sudore e dal test della tripsina immunoreattiva. La diagnosi definitiva di FC e delle sue forme atipiche (es. asma atipica, pancreatite ricorrente/cronica, infertilità maschile causata dall’assenza congenita dei vasi deferenti, sinusite cronica e poliposi nasale non allergica), però, si basa sulla ricerca delle mutazioni del gene CFTR. L’analisi delle mutazioni del gene CFTR è fondamentale, oltre che per confermare la diagnosi (soprattutto neonatale), per identificare i portatori nelle famiglie di un bambino affetto in caso di infertilità di coppia. L’analisi molecolare è raccomandata anche per la diagnosi differenziale. E’ noto, infatti, come alcune mutazioni abbiano effetti diversi sulla funzionalità della proteina CFTR e quindi sul livello di interessamento dei vari organi, sull’evoluzione della malattia, sull’entità dei sintomi e sull’età di insorgenza. 72 mutazioni > missenso nonsenso splice -site (frameshift) Kit Myriapod Cystic fibrosis ® Capacità di eseguire l’analisi su sangue intero fresco, spot di sangue essiccato su carta (dried blood spot), tamponi buccali, villi coriali e liquido amniotico Principio del metodo Il DNA viene amplificato tramite multiplex-PCR utilizzando 8 diverse miscele di primer in modo da ottenere frammenti comprendenti tutti i siti polimorfici d’interesse. Dopo il trattamento dei prodotti di amplificazione con Shrimp Alkaline Phosphatase (SAP) per la rimozione dei nucleotidi residui, segue una reazione di primer extension (iPLEX) in presenza di primer adiacenti ogni sito polimorfico e di nucleotidi con massa modificata. Per ciascun polimorfismo si ottiene in tal modo uno o più prodotti di estensione, cui è associato un picco dello spettro, di massa corrispondente alla somma delle masse del primer di estensione e del nucleotide inserito in corrispondenza della posizione variabile. In base alla presenza dei picchi e alla loro massa, il software di analisi determina automaticamente per ogni campione il genotipo di ciascuna mutazione. Il kit “Myriapod® Cystic fibrosis” permette il rilevamento e l’identificazione, mediante spettrometria di massa MALDI-TOF (Matrix-Assisted Laser Desorption Ionization Time Of Flight), di un pannello di ottanta mutazioni e del polyT (5/7/9) dell’introne 8 del gene CFTR, associati alla condizione di portatore sano o affetto da fibrosi cistica o patologie CFTR correlate, avvalendosi del sistema strumentale MassARRAY® 96 (Sequenom Inc.). Il kit “Myriapod® Cystic fibrosis” consente di ottenere una percentuale di detection rate (percentuale di cromosomi CF rilevabili con i metodi correnti) maggiore dell’85% per la maggior parte delle regioni italiane e con livelli prossimi al 90% per le regioni meridionali. IVD Codice N° test SQ080 120 Genotipizzazione automatica con accuratezza ≥ 99,7% E585X 991del5 W1282X 1 E60X R1066C 1078delT 1 T338I V520F 852del22 S549N 2789+5G>A 1 3199del6 S912X 7 11+5G>A 3120+1G>A 1 4016insT R11 7H 1 2184delA 1 8 Possibilità di rilevare alcune varianti benigne del gene CFTR e di discriminarle dalle mutazioni causanti la FC, con conseguente eliminazione di falsi positivi e di falsi negativi delezioni Condizioni di reazione uniche per tutte le mutazioni Dal DNA al genotipo di 80 mutazioni per 10 campioni e 2 controlli in 9 ore E21 7G S549R R334Q 167 7delTA G1244E 4382delA 1 706del1 7 G1349D 3659delC 1 621+3A>G 2183AA>G 1 2 2790-2A>G 2143delT L107 7P 3132delTG 3849+10kbC>T 1 G551D 1 D1152H Facilità di esecuzione e di interpretazione dei risultati Sistema monitorato periodicamente con i più importanti controlli esterni di qualità (UK NEQAS, CF Network, ISS) 1 2 L1065P A455E 1 R352Q 3272-26A>G 1898+1G>A 1 R553X 1 R1158X 7 11+1G>T 1 S1251N R1162X 1 2 R1070Q I502T D579G 621+1G>T 1 R334W 1 R560T 1 N1303K 1 2 G85E 1 3876delA R1066H Q552X 1898+3A>G 3905insT I507del 1 1259insA 394delTT 1 7 1 7-1G>A 1 2 R347P 1 R347H F508del 1 2 G542X 1 2 G1 78R 2184insA 1898+5G>T 4015delA 1874insT 4 CFTR CFTR CFTR CFTR CFTR CFTR CFTR CFTR dele dele dele dele dele dele dele dele 1 2 (ins182) 2 2,3 (21kb) 14b-1 7b 1 7a-18 (3120+1kb del 8,6 kb) 22,23 22,24 Pannello raccomandato dall’American College of Medical Genetics Mutazioni prevalenti in Italia (frequenza >2%) varianti definite benigne > I148T I506V I507V F508C polyT (5/7/9) introne 8