1 – Fine impero romano – barbari – islam

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1.
IL CROLLO DELL’IMPERO E LA FORMAZIONE DEI REGNI ROMANO-BARBARICI
Con il crollo dell’Impero cambiano le condizioni di vita in Europa.
Siamo nel 476 d.C.: oramai da tempo l’Impero romano non esiste più, ma è da questa data che gli storici fanno iniziare
il Medioevo. In Europa cambiano condizioni e abitudini di vita. Gran parte degli abitanti delle città, terrorizzati dalle
razzie dei barbari, si rifugiano in campagna nelle ex ville romane fortificate. I commerci diminuiscono: ogni comunità
cerca di produrre ciò di cui ha bisogno per rendersi autosufficiente. L’agricoltura va in crisi, di conseguenza foreste e
paludi prendono il posto dei campi coltivati. Carestie, epidemie (come la peste del 541-42) e guerre provocano la
diminuzione della popolazione europea.
Dopo anni di violenze, morte e distruzione, i barbari si stabiliscono nei territori dell’ex Impero romano trovando
il modo di convivere con i suoi abitanti: nascono i regni romano-barbarici.
Il Regno degli Ostrogoti. Terminati gli spostamenti in massa e le razzie, i barbari si stabiliscono nei territori dell’ex
Impero romano. Non è facile la convivenza dei popoli guerrieri e seminomadi con il popolo romano: cacciatori,
allevatori itineranti e privi di leggi scritte i primi, stabili abitanti di città e villaggi, che vivono grazie a ben definite
attività economiche (agricoltura, artigianato, commercio ecc.) e nel rispetto di leggi scritte, i secondi. Teodosio, re degli
Ostrogoti dal 493, tenta di attuare la convivenza stabilendo che i Romani si occupino della redazione di leggi scritte e
dell’amministrazione del regno, mentre affida ai suoi guerrieri il compito di difenderne i territori.
2.
BIZANTINI E LONGOBARDI IN ITALIA
L’imperatore Giustiniano affronta una lunga guerra per riconquistare i territori italiani occupati dai regni
romano-barbarici.
L’Impero romano d’Oriente verrà d’ora in avanti chiamato Impero bizantino, dal nome dell’antica capitale Bisanzio, poi
ribattezzata Costantinopoli e oggi nota come Istanbul. Lo Stato sopravvive alle invasioni barbariche grazie alla sua
organizzazione e a un forte esercito. Nel 527 diventa imperatore Giustiniano, che intende ricostituire il grandioso
Impero romano di un tempo.
Con il suo forte esercito intraprende aspre guerre in Africa e in Europa. In Italia combatte una sanguinosa guerra contro
gli Ostrogoti che dura diciotto anni: alla fine la penisola, devastata e impoverita, diventa una provincia dell’Impero
d’Oriente, con capitale Ravenna (553). Giustiniano è noto per aver ordinato la compilazione del Corpus iuris civilis
(una raccolta di leggi romane) e per avere arricchito le città di Ravenna e di Costantinopoli con splendidi palazzi e
mosaici.
Dopo il Regno degli Ostrogoti,in Italia si forma quello dei Longobardi.
I Longobardi. Nel 568 l’Italia è ancora sotto gli effetti devastanti della guerra combattuta contro Giustiniano, morto
ormai da tre anni. I Longobardi approfittano di questo momento di debolezza per invadere la penisola, formando un
nuovo regno con capitale Pavia. La penisola perde la sua unità e viene divisa in due regni distinti, uno longobardo e uno
bizantino. Dopo un primo periodo di crisi, i rapporti tra popoli italici e Longobardi migliorano per due ragioni:
Teodolinda, moglie del re longobardo Agilulfo, lo convince insieme a tutto il suo popolo a convertirsi al cristianesimo;
il re longobardo Rotari unifica la legislazione promulgando il codice di leggi (643) che porta il suo nome, contenente
norme giuridiche valide sia per i Longobardi, sia per gli Italici.
3.
IL CRISTIANESIMO IN EUROPA
La Chiesa cattolica si propone come punto di riferimento culturale e acquisisce il controllo politico di molte città.
L’affermazione della Chiesa cattolica. Di fronte al disorientamento provocato dal crollo dell’Impero romano, la Chiesa
cattolica si propone come guida della società offrendo valori e modelli di vita che verranno condivisi dai popoli di
origine sia barbara che romana. Il capo della Chiesa di Roma, il papa, diviene la massima autorità religiosa
dell’Occidente e acquista anche prestigio politico perché è l’unica istituzione del mondo antico rimasta attiva dopo la
frammentazione dell’Impero nei regni romano-barbarici. Il governo civile delle città è assolto dal vescovo, che
organizza la difesa della diocesi dalle scorrerie dei barbari, amministra la giustizia e raccoglie le elemosine dalle
famiglie più ricche per distribuirle a quelle più povere.
I monasteri diventano luoghi di rifugio in tempo di guerra, centri di diffusione del Vangelo e del sapere, e vere e
proprie aziende agricole.
Il monachesimo. Il cristianesimo si diffonde grazie anche al monachesimo. I monaci, che si ritiravano dal mondo per
vivere nella preghiera e nella meditazione, in Oriente operavano già dal 200, ma a partire dal V secolo il fenomeno si
diffonde anche nell’Europa occidentale. A loro si deve un’intensa opera di evangelizzazione. Si sviluppano diversi tipi
di vita monastica e i fondatori delle comunità introducono le Regole, che stabiliscono norme di comportamento e
occupazioni dei monaci. La più diffusa è quella elaborata da San Benedetto da Norcia che attorno al 529 fonda a
Montecassino un monastero organizzato secondo il motto “ora et labora”: prega per migliorare te stesso e lavora, perché
nessuno deve vivere senza far niente. I monasteri svolgono un’importante attività di assistenza, offrendo rifugio in caso
di guerre, carestie o epidemie; diventano inoltre centri di diffusione e conservazione del sapere con l’istituzione nel loro
ambito di scuole e l’attività di trascrizione degli antichi testi greci e romani; svolgono infine la funzione di vere e
proprie aziende agricole, dove si producono tutti i prodotti necessari alla sopravvivenza e si sperimentano nuovi sistemi
di coltivazione della terra.
4.
MAOMETTO E L’ESPANSIONE DEGLI ARABI
Le tribù nomadi e politeiste del deserto arabico diventano un popolo unito dall’islam, la religione monoteista
predicata da Maometto.
Maometto e il popolo arabo. La penisola arabica, territorio desertico che offre poche possibilità all’agricoltura tranne
che nelle oasi e lungo le coste, era popolata da tribù di beduini, dediti soprattutto alla pastorizia, mentre nei centri abitati
operavano i mercanti. La loro religione era politeista e ciascuna tribù adorava i propri idoli: li univa soltanto la
venerazione della Pietra Nera, masso custodito nella città di La Mecca che essi credevano diventato scuro a causa dei
peccati degli uomini.
In città il potere era nelle mani dei ricchi mercanti: fu proprio uno di essi, Maometto, nato intorno al 570 a La Mecca, a
cambiare la situazione. Secondo la tradizione, ebbe una visione nella quale l’arcangelo Gabriele gli avrebbe rivelato che
Allah era l’unico vero Dio e che egli era stato scelto per esserne il Profeta. La sua predicazione, che insisteva sui
principi di uguaglianza tra gli uomini e l’abbandono dei falsi idoli, trovò come primi avversari i ricchi mercanti della
sua città, al punto che dovette abbandonarla. Il 16 luglio 622 avviene l’ègira (fuga, migrazione) di Maometto a Medina
e ha inizio l’era musulmana: egli riuscirà a tornare alla Mecca da vincitore solo nel 630. Islam, nome della religione
fondata da Maometto, significa “sottomissione totale alla volontà di Dio” e i suoi seguaci sono detti musulmani. Le
prescrizioni islamiche sono scritte nel Corano, il libro sacro dettato da Maometto. Con la diffusione dell’islam nasce nel
popolo arabo il senso di appartenere a un’unica nazione, avente come unico capo religioso e politico il Profeta
Maometto.
Combattendo la guerra santa, gli Arabi formano un grande impero, amministrato con saggezza e tolleranza.
Guerra santa e conquiste. Scomparso Maometto, il potere politico e religioso passa nelle mani dei suoi successori
chiamati califfi. Il califfato dei primi anni è elettivo, poi viene acquisito dalla famiglia degli Omayyadi, che lo rendono
ereditario. Sotto la loro guida gli Arabi combattono la guerra santa e conquistano numerose terre, spinti dalla
convinzione che Allah abbia affidato loro la missione di convertire tutti i popoli all’islam. Nel VII secolo inizia
l’espansione degli Arabi verso nord a scapito dei Bizantini, verso est ai danni dell’Impero persiano e fino al fiume Indo
e a ovest sino alle coste dell’Oceano Atlantico. Nel 711 essi invadono la Spagna, ma nel 732 sono fermati nell’odierna
Francia dalla cavalleria cristiana dei Franchi in occasione della battaglia di Poitiers. Gli Arabi riescono a creare un
impero vastissimo e diventano abili amministratori dei loro domini. Si dimostrano tolleranti: lasciano le persone libere
di svolgere ogni tipo di professione e di commercio; rispettano le tradizioni culturali e religiose. Non impongono
conversioni forzate, ma i non musulmani non possono far parte dell’esercito e devono pagare più tasse.
IL CROLLO DELL’IMPERO E LA FORMAZIONE DEI REGNI ROMANO-BARBARICI
Il crollo dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.) è seguito dalle invasioni barbariche che portano distruzione e
morte. Tuttavia, con il passare degli anni, barbari e Romani imparano a vivere insieme.
BIZANTINI E LONGOBARDI IN ITALIA
Mentre in Occidente sorgono i regni romano-barbarici, in Oriente l’Impero romano sopravvive per altri 1000 anni. Il
suo più grande imperatore, Giustiniano, combatte una lunga guerra per riconquistare i territori caduti in mano agli
Ostrogoti. Alla fine di questa lunga guerra, anche i Longobardi si stabiliscono in Italia.
IL CRISTIANESIMO IN EUROPA
Dopo il crollo dell’Impero romano, il cristianesimo diventa un riferimento importante dal punto di vista culturale per i
popoli di origine sia barbara che romana. Anche in campo politico la Chiesa cattolica impone la sua presenza: il papa,
la massima autorità religiosa, acquisisce anche grande prestigio politico, mentre, in assenza del potere civile, molte
città vengono amministrate dai vescovi. Nascono le prime comunità religiose: si diffonde il monachesimo.
MAOMETTO E L’ESPANSIONE DEGLI ARABI
Con Maometto, le tribù nomadi del deserto arabico diventano un popolo unito dalla religione musulmana. Le guerre,
combattute anche per diffondere la loro fede, portano il popolo arabo alla conquista di vasti territori e alla formazione
di un grande impero.
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