TRICOLOGIA
di Tamara Rosso Duva
attenti al sole!
Si parla sempre della pelle
al sole, dell’importanza
di proteggerla dai raggi
dannosi e dagli agenti
atmosferici. Non altrettanto
si fa con i capelli. Anche
questi, infatti soffrono
durante l’esposizione e, in
generale, in estate. Una
buona protezione con oli,
fluidi e sieri è indispensabile.
Il Sole è la più importante sorgente di radiazioni e di energia conosciuta. La luce
solare arriva a contatto con la nostra pelle
in due forme: la forma radiante e quella
corpuscolare. La prima è costituita da
onde elettromagnetiche, la seconda da
particelle con alto contenuto fotonico, da
elettroni e dalle particelle “alfa”, nel cui
nucleo è contenuto l’elio. Nel sole ogni
secondo, si avrebbe la trasformazione di
idrogeno in elio, con produzione di energia, di cui solo circa il 7% verrebbe trasmessa sulla terra.
I raggi ultravioletti si dividono in 3 categorie a seconda della loro lunghezza d’onda
: UVA, UVB, e UVC. Grazie all’atmosfera
che li filtra completamente i raggi UVC
non sono un problema, mentre i raggi UVA
penetrano fino al derma e gli UVB raggiungono solo gli strati superficiali della
pelle. Questi ultimi scaricano tutta la loro
energia (superiore rispetto agli UVA) sulle
cellule epidermiche ed in particolar modo
sul loro DNA. Al contrario i raggi UVA non
provocano scottature ma nel lungo periodo possono determinare una degenerazione delle fibre elastiche e del collagene
a livello del derma superficiale che quindi
perde elasticità e compattezza.
Gli effetti cutanei del sole sono essenzialmente un eritema acuto che compare
solitamente dopo 20 minuti e un eritema
ad evoluzione cronicizzante, che conduce
all’avvizzimento precoce ed anche ad altre manifestazioni secondarie, che possono arrivare anche alla produzione di
tumori locali. Quando la cute viene sottoposta per un certo periodo ad esposizione
solare, si va incontro alla melanogenesi,
ossia l’abbronzatura. Addizionalmente si
sviluppa un altro sistema di difesa della
pelle, l’ipercheratosi epidermica, ossia un
ispessimento della pelle, dovuto ad un accelerato ricambio cellulare da parte delle
cellule che producono cheratina. Infine si
produce una sorta di filtro naturale, l’acido urocanico, sostanza veicolata tramite il
sudore e capace di assorbire i raggi UVA.
Un’abbronzatura corretta, uniforme e diffusa si ottiene quindi grazie a tre fenomeni:
la capacità di difendersi dall’azione infiam-
matoria esterna manifestata dall’eritema, la
corretta dotazione melaninica ed un’ipercheratosi pronta ed efficace. È perciò importante
che l’organismo sia in salute e sia pronto ad
affrontare il sole. Via libera quindi a vitamine
antiossidanti, acqua, corretta alimentazione
ed evitate di esporvi in modo prolungato al
sole se si è in uno stato di stress elevato, stanchezza fisica, ecc.
Nella nostra società, la pelle abbronzata è spesso sinonimo di pelle sana, giovane e bella. Purtroppo l’esposizione eccessiva al sole, ripetuta per anni, lascia segni
indelebili anche sulla pelle più perfetta. È il fenomeno
del foto-aging: il processo biologico attraverso il quale i raggi solari inducono un invecchiamento precoce e
profondo della struttura cutanea. I raggi del sole sono in
grado di penetrare nella pelle e raggiungere le strutture
profonde ed hanno la capacità di generare in loco i radicali liberi, vere e proprie “bombe biologiche” che, danneggiando le funzioni cellulari, inducono la formazione
precoce di rughe, perdita di elasticità, alterazioni della
tessitura e della pigmentazione cutanea.
Anche se esistono dei meccanismi biologici
naturali di difesa in grado di contrastare i
danni indotti dai raggi UV, le cellule hanno
in dotazione un patrimonio antiossidante limitato, non in grado di tamponare gli effetti
negativi provocati da una produzione eccessiva o prolungata. È necessario quindi potenziare i sistemi antiossidanti naturali con
trattamenti mirati, sia prima dell’esposizione al sole sia dopo, per ripristinare i livelli
cutanei di antiossidanti.
Non meno importante e frequente è poi
il danno dei raggi ultravioletti al fusto e
al bulbo dei capelli. Il meteorologo Luca
Lombroso ha spiegato durante una conferenza organizzata dall’International Hair
Research Foundation il 9 maggio 2007 che
durante una giornata limpida e soleggiata
lo strato d’ozono dell’atmosfera protegge molto di più che durante una giornata
coperta e un po’uggiosa. Contrariamente
a quanto normalmente si pensa, quindi, è
ancora più utile proteggersi quando il sole
sembra non esserci. È inoltre estremamente importante notare che la testa è la parte
del corpo sempre esposta alle radiazioni
Bastano dei piccoli accorgimenti per proteggere i capelli durante
la stagione estiva ed è
fondamentale partire
per le vacanze con capelli sani e ben nutriti:
solo in questo modo
avrete la possibilità di
sfoggiare una chioma
brillante e in salute
senza dover ricorrere a
tagli vigorosi e soluzioni drastiche dopo!
solari e che quindi spesso il tempo reale di esposizione solare è
sottovalutato. È stato calcolato
che l’esposizione al sole per individui abitanti in una città, con
un lavoro d’ufficio, e che passano una media di tre settimane
all’anno in vacanze, è comunque
molto alto, tale da meritare le
necessarie precauzioni per ridurre i rischi.
la parziale protezione della melanina, quelli sottoposti a trattamenti chimici tendono a sbiadire
e ingiallirsi rispetto a quelli non
trattati. In più, i capelli ossigenati devono essere ulteriormente
protetti contro le modificazioni
proteiche del fusto foto-indotte
dai raggi UV. I capelli grigi,poi,
sono quelli che subiscono un
danno maggiore.
Si può dividere il danno solare a
livello del fusto dei capelli (con
conseguenze fondamentalmente
estetici ma reversibili) da quello al bulbo pilifero che può determinare una forma di Telogen
effluvium o, addirittura, secondo recenti studi, essere l’agente
scatenante dell’alopecia androgenetica. È ormai assolutamente evidente che l’esposizione ai
raggi solari provoca un danno
importante al fusto del capello.
L’effetto dei raggi solari determina modificazioni chimiche e
strutturali al fusto, sia nei capelli sani, sia a quelli sottoposti a
trattamenti cosmetici. Il danno si
manifesta a qualsiasi età. In linea
di massima i capelli biondi sono
meno fotostabili di quelli neri per
In breve, quindi, i meccanismi di
danno indotto dai raggi UV alla
struttura del capello sono riassumibili così: I raggi UV determinano un cambiamento della
composizione chimica del capello, che subisce un effetto di fotoossidazione. L’umidità aumenta
il danno in modo significativo.
La melanina naturale all’interno
del fusto è un mezzo di protezione estremamente debole per
controllare l’effetto negativo dei
raggi solari, tuttavia, maggiore è
la concentrazione della melanina
contenuta nella corteccia, minore è il danno. La cuticola invece
non contiene melanina e non
possiede quindi fattori naturali
di protezione e pertanto subisce
i danni più importanti anche in
considerazione dell’alta quantità
di cistina.
I capelli esposti alla luce solare mostrano una netta modificazione delle loro caratteristiche fisiche, con
riduzione alla resistenza della trazione, facilità alla rottura, minore
efficacia dei trattamenti cosmetici e
tecnici. L’aspetto macroscopico è di
capelli secchi, fragili, opachi. Spesso
è anche possibile vedere dei piccolissimi punti bianchi lungo il fusto,
corrispondenti a piccole zone di frattura ( tricoressi nodosa).
Cosa fare? Utilizzare pro-
dotti specifici che proteggano
e riparino dai danni causato
proprio dal sole. Oli, sieri e fluidi
da spruzzare o applicare prima
di esporsi, shampoo, shampoodoccia, maschere e filler ristrutturanti e idratanti. Un latte
doposole è invece l’ideale per
la pelle. Gli ingredienti di cui
tenere conto sono diversi ma i
principali sono: foto-protezione,
antiossidanti , nutrienti, emollienti, lenitivi, elasticizzante.