Reti di Calcolatori 1 Capitolo 1 ARCHITETTURE DI RETE E PROTOCOLLI 1.1 CONCETTI INTRODUTTIVI 1.1.1 La classificazione delle reti Una semplice definizione di rete di calcolatori Possiamo definire una rete di calcolatori come un insieme di hardware e software in cui possiamo riconoscere la presenza di un certo numero di elaboratori autonomi, interconnessi fra loro: • • autonomi: significa che la loro elaborazione può avvenire in maniera indipendente interconnessi: significa che devono essere capaci di scambiare informazioni sfruttando un opportuno mezzo fisico. Si possono classificare le reti di calcolatori utilizzando alcuni diversi metodi; qui ne consideriamo cinque: • • • • • la tecnologia trasmissiva la topologia (struttura dei collegamenti) l’estensione la gerarchia tra le macchine il modello di riferimento Tecnologia trasmissiva Essenzialmente si distingue tra reti via cavo e le cosiddette reti wireless. Nelle reti via cavo, come meglio vedremo in seguito si fa distinzione tra collegamenti con cavi telefonici, cavi particolari detti cavi coassiali e fibre ottiche. Le reti wireless sfruttano invece la trasmissione dei dati grazie a collegamenti via etere e possiamo identificare collegamenti con ponti radio, via rete cellulare o collegamenti satellitari. Distinguiamo inoltre tra: • • reti broadcast (canale condiviso); reti punto a punto (canale dedicato); Nel caso di rete broadcast l’informazione tra gli elaboratori è fatta viaggiare su di un unico canale condiviso da tutti i computer. I messaggi scambiati vengono spezzati in piccoli gruppi di bit, chiamati pacchetti e vengono inviati dall’unità trasmittente sul canale. La necessità di dividere le informazioni da trasmettere in piccoli blocchi è dettata dal fatto che non si deve concedere uso esclusivo del canale di comunicazione ad un unità di trasmissione per troppo tempo. Quando un elaboratore deve trasmettere files parecchio lunghi avrebbe in esclusiva l’utilizzo del canale per troppo tempo. Concedendo a rotazione l’uso del mezzo alle varie unità e spezzettando Reti di Calcolatori 2 l’informazione da trasmettere, si ottiene una gestione più equa della trasmissione. Tutti gli altri computer ricevono i pacchetti trasmessi da una sorgente. Ogni calcolatore della rete è associato ad una opportuna configurazione binaria (indirizzo). Dunque il trasmittente specifica all'interno del pacchetto l’indirizzo del destinatario in modo che il messaggio venga ritenuto valido solo da chi deve riceverlo. E’ possibile anche inviare un pacchetto a tutti gli altri elaboratori, usando un opportuno indirizzo riservato esclusivamente a tale funzionalità (broadcasting). In tal caso tutti i calcolatori prendono in considerazione il pacchetto. Tale modalità viene utilizzata tipicamente per operazioni di gestione e sincronizzazione della rete. Le reti punto a punto consistono invece di un insieme di connessioni fra coppie di elaboratori. fig. 1.2 una rete punto a punto pacchetti Scala dimensionale Un altro possibile modo di classificare le reti fa riferimento alla estensione dell’area coperta dalla rete. Le reti di dimensioni minori sono le cosiddette PAN (Personal Area Network). Ad esempio una rete senza fili che collega mouse, tastiera, stampante al computer è una PAN. Si noti che in questi casi ogni dispositivo deve essere dotato di un microchip per gestire la comunicazione, e si tratta di veri e propri microprocessori. Bluetooth è la moderna tecnologia che si utilizza in tali reti ed integra anche la connessione a cellulari. Aumentando la lunghezza dei collegamenti si passa alle reti locali (LAN, Local Area Network), alle reti a scala cittadina (MAN, Metropolitan Area Network), alle reti geografiche (WAN, Wide Area Network) ed infine alla connessione tra di loro di reti geografiche (Internetworking). Distanza tra i processori 1m 10 m 100 m 1 km 10 km 100 km 1000 km 10000 km Processori situati nello stesso/a Metro quadrato Stanza Edificio Campus Città Nazione Continente Pianeta Esempio PAN LAN LAN LAN MAN WAN WAN INTERNET Classificazione dei processori interconnessi in base alla scala dimensionale. Reti di Calcolatori 3 Le reti locali. Le LAN (Local Area Network), in genere: • • • hanno un'estensione che arriva fino ad un massimo di 2 Km tra i computer più distanti nella rete si distendono nell'ambito di un singolo edificio o gruppo di edifici sono lo standard per connettere PC Si distinguono dagli altri tipi di rete in base a tre caratteristiche: • • • dimensione:sono le più piccole ed in esse è nota a priori la massima distanza tra due computer e visto che il tempo di trasmissione tra due macchine dipende da tale parametro risulta noto il massimo ritardo di propagazione del segnale; tecnologia trasmissiva: in generale si tratta di reti broadcast. La velocità di trasferimento dell’informazione va da 10Mbps a 100Mbps per arrivare nelle più moderne fino a 10 Gbps, dove con la sigla Mbps si intendono Mega bit al secondo, cioè milioni di bit al secondo e Gbps sta per Giga bit al secondo, miliardi di bit al secondo.. topologia: per topologia si intende l’organizzazione geometrica della rete. Si riconoscono tre architetture fondamentali:il bus, la stella e l’anello (ring). Nel caso di architettura a bus, il canale di trasmissione è condiviso per cui non è possibile che due calcolatori trasmettano contemporaneamente. Dunque risulta necessario un meccanismo di arbitraggio per risolvere i conflitti per l’uso del canale. La regolamentazione delle contese può essere centralizzata (un dispositivo dedicato si occupa di ciò), oppure distribuita (ogni elaboratore riconosce le possibili interferenze dette anche collisioni e si preoccupa di prendere le opportune contromisure). L’esempio tipico di rete a bus è lo standard IEEE 802.3, una architettura progettata per lavorare a velocità comprese tra 10 Mps e 10 Gps con controllo delle collisioni distribuito. IEEE sta per Institute of Electrical and Eletronics Engineers, forse la più grande organizzazione professionale del mondo. Oltre a curare pubblicazioni e a organizzare conferenze, IEEE ha un gruppo di lavoro che sviluppa tecnologie che diventano standard a livello mondiale nel campo dell’ingegneria elettrica e dei computer. Praticamente tutti i tipi di rete locale sono standardizzati da IEEE. fig. 1.3 La topologia a bus Nel caso ad anello, il canale di comunicazione è condiviso tra tutte le macchine (broadcast), ma si tratta di un cavo richiuso su se stesso (ring). Essendo il canale condiviso anche in questo caso è previsto un meccanismo per la gestione delle contese. Sono reti descritte nella specifica IEEE 802.5 (il sistema Token Ring Reti di Calcolatori 4 progettato dall’ IBM) e operano da 4 a 16 Mbps. Si tratta di una tecnologia ormai obsoleta, che citiamo per completezza e perché si trovano ancora sue installazioni. fig. 1.4 La topologia ad anello Infine nel caso a stella, tutti gli elaboratori sono collegati ad un unico dispositivo centrale detto HUB, nome che possiamo tradurre con concentratore, che smista i segnali dal trasmettitore al ricevitore. Si tratta di un’apparecchiatura puramente hardware che quindi non evita le collisioni che in ogni caso possono avvenire per tentativo di trasmissione contemporanea ad una stessa stazione o per un tentativo di trasmissione di una stazione che sta ricevendo un messaggio. Un dispositivo più sofisticato è lo SWITCH. Si tratta sempre di un nodo concentratore e smistatore che però è dotato di un microprocessore e di una memoria e quindi può realizzare un controllo centralizzato delle collisioni svincolando da questo compito le singole unità della rete. HUB fig. 1.5 la topologia a stella Possiamo distinguere due metodi per l’arbitraggio delle contese: Le reti metropolitane. Gli sviluppi più recenti delle MAN prevedono due standard IEEE: • • IEEE 802.6 o Dual Queue Dual Bus (doppia coda a doppio bus) in cui tutte le stazioni sono collegate ad un bus di andata ed a un bus per il ritorno del segnale. I collegamenti di solito sono in fibra ottica. IEEE 802.16 per collegamenti wireless a larga banda su area cittadina. Le reti geografiche. Sono destinate, come abbiamo visto a coprire aree geografiche estese. In esse si distinguono i seguenti elementi: • Host, i calcolatori remoti destinati ad eseguire le applicazioni degli utenti • Subnet, (sottorete) rete di comunicazione punto a punto destinata a realizzare l’infrastruttura di comunicazione Reti di Calcolatori 5 • Router, calcolatori specializzati per costituire i nodi della subnet. Per chiarezza si faccia riferimento alla figura sottostante. ROUTER HOST fig. 1.6 una rete geografica LAN SUBNET Gli host sono proprietà dei clienti mentre la subnet è gestita da un ISP (Internet Service Provider) oppure da una compagnia telefonica. Nella subnet distinguiamo gli elementi di commutazione, i router, dalle linee di comunicazione (wireless, cavo in rame o fibra ottica). In questo modello ogni host è solitamente collegato ad una LAN su cui è presente un router, anche se in alcuni casi un host potrebbe essere collegato direttamente ad un router. L’organizzazione di una WAN è talmente importante che val la pena di cominciare a spendervi due parole. Quando si ha la necessità di una comunicazione host to host, il trasmittente inoltra le informazioni, suddivise in pacchetti numerati, al proprio router. A questo punto, essendo noto l’indirizzo del destinatario, il router contatta uno dei router ad esso collegato spedendogli i pacchetti e demandandogli il compito di inoltrali al prossimo nodo. Ogni singolo vertice di questa rete che collega mittente a destinatario, è libero di scegliere in tempo reale il prossimo passo del percorso da far fare ai pacchetti. La strategia con cui ogni nodo sceglie il prossimo collegamento da attivare si chiama algoritmo di routing. Da queste poche parole, si deduce come non sia fissato a priori il percorso seguito dai singoli pacchetti. Inoltre non è detto che i vari pacchetti seguano lo stesso percorso e dunque arrivino nello stesso ordine in cui sono stati spediti. Compito del software di rete sarà il riordino dei pacchetti, grazie alla numerazione degli stessi. Una rete così organizzata viene detta store and forward (memorizza ed inoltra) o packet switched (rete a commutazione di pacchetto). L’alternativa a questa organizzazione sono le reti a commutazione di circuito, di cui l’esempio tipico è la rete di telefonia fissa. In questo caso prima di iniziare la chiamata, all’atto della composizione del numero richiesto, la rete fissa una volta per tutte il percorso che il segnale elettrico deve seguire. Ne consegue che se durante la conversazione una delle linee dedicate alla comunicazione dovesse diventare inaffidabile (una caduta di linea, un calo di tensione, un disturbo, un sovraccarico…), la chiamata è interrotta definitivamente. La rete a commutazione di circuito ha il vantaggio di una minore complicazione del software di gestione della comunicazione, ma la strategia a commutazione di pacchetto garantisce una più alta affidabilità. Ogni router può Reti di Calcolatori 6 decidere nel momento in cui cade una linea di inoltrare i pacchetti su percorsi alternativi. Si tenga presente che per poter gestire l’inoltro su percorsi diversi, qualora vi sia una caduta di linea, si deve prevedere la conferma dell’avvenuta ricezione dei pacchetti. E’ come se ogni router spedisse una raccomandata con ricevuta di ritorno. Se dopo un po’ di tempo non arriva indietro la ricevuta, il pacchetto è rispedito su un’altra linea. Interconnessione di reti geografiche. Nel mondo esistono molti tipi diversi di reti geografiche che usano tecnologie hardware ed a volte software di tipo diverso. Si pensi a reti su scala nazionale di due paesi diversi che realizzano i collegamenti tra le varie tratte con tecnologie di tipo alternativo, reti nazionali in continenti diversi che devono collegarsi tra loro con un sistema satellitare. Siamo nella situazione mostrata in figura. Gateway WAN 2 WAN 1 fig. 1.8 l’ internetworking Router di frontiera Le due WAN di tipo eterogeneo sono connesse tra di loro da un particolare dispositivo hardware e software detto gateway. Si tratta di un router multiprotocollo, cioè di un sistema di elaborazione in grado di eseguire le stesse funzionalità di un router con in più la capacità di convertire i segnali ed i codici tipici di WAN 1 in quelli di WAN 2 e viceversa. In tale modo si realizza l’Internetworking cioè il collegamento tra reti geografiche, ottenendo le reti di reti. Si tratta del modello base con cui poi si può arrivare al cablaggio di Internet a livello mondiale. La gerarchia tra le macchine. Classificando le reti a seconda della gerarchia tra le macchine, distinguiamo due classi possibili di situazioni: • • Reti client server Reti peer to peer. Una rete è del tipo client-server quando esiste un calcolatore centrale, il server, in perenne attesa di richieste da parte di calcolatori remoti, i client. In ogni caso il client non può eseguire alcuna elaborazione sul server, ma semplicemente fargli delle richieste. Questo è il modello tipico delle applicazioni Web. Il vostro browser Reti di Calcolatori 7 (Explorer, Netscape, Opera, Firefox…) contatta una macchina remota la quale elabora la richiesta e risponde spedendovi la pagina. Server Client Rete Processo Server in perenne ascolto di richieste Processo client Processo Server in grado di accedere alle risorse del server fig.1. 9 il modello client-server Dalla figura soprastante si può notare come sul server siano attivi in realtà due processi logicamente distinti. Il primo sta sempre in ascolto per l’arrivo di eventuali richieste da esaudire, il secondo elabora le effettive richieste e determina le risorse da rispedire al chiamante. Una rete rete peer to peer invece è una rete totalmente paritaria. Ogni calcolatore della rete può giocare il ruolo del client o del server in diversi momenti. Tipicamente tale organizzazione è adottata tutte le volte in cui la necessità primaria è lo scambio di file. Si pensi al più o meno legale scambio di file MP3 o di film in DVD. Chi è collegato in rete mette a disposizione una cartella del proprio computer in cui risiede il materiale che si vuole rendere pubblico per lo scambio. Quando si scarica qualcosa da un’altra macchina ci si comporta come client, quando qualcuno preleva un nostro file si sta agendo da server. 1.1.2 I modelli di riferimento. Per descrivere l’organizzazione logica di una rete di calcolatori si adottano dei ben precisi modelli di riferimento. Il più famoso è la pila di livelli ISO/OSI. ISO sta per International Standard Organization, un organismo internazionale di definizione di standard tecnologici riconosciuti a livello mondiale. OSI sta per Open System Interconnection, cioè collegamento tra sistemi aperti. In tale modello le funzionalità da realizzare sono suddivise in vari livelli per un questione di modularità e flessibilità come meglio vedremo in seguito. Risorse del Server Reti di Calcolatori 8 Osservando la figura della pila ISO/OSI, notiamo come la comunicazione clientserver avvenga in un modo virtuale, seguendo quello che si chiama un protocollo. Infatti si digita sulla barra degli indirizzi del browser www.virgilio.it, ci si accorge che il browser aggiunge in testa all’indirizzo la sigla http://. Questa sigla sta per Hyper Text Transfert Protocol, cioè la serie di regole che vanno seguite univocamente per instaurare una comunicazione. Provate a far parlare un Cinese ed un Italiano. O si mettono d’accordo sull’uso dell’Inglese oppure niente funziona! Ogni comunicazione in questo modello tra due estremità segue un ben preciso protocollo. Ma come si può notare la comunicazione con i protocolli non avviene in maniera diretta. Le frecce nel diagramma indicano come le informazioni in realtà vengano passate su e giù per i vari livelli della pila. Flusso di comunicazione virtuale: PROTOCOLLI Application Application Presentation Presentation Session Session Transport Network Data Link Physical Client Transport Subnet Network Network Data Link Data Link Physical Physical Router Router Network Data Link Physical Server Flusso di comunicazione reale: fig. 1.10: la pila ISO/OSI Il livello application per poter comunicare con la contro parte deve effettuare una richiesta (Servizio) al livello sottostante e così via discendendo la pila. I vantaggi di questo modello sono due: flessibilità e modularità. Il modello è flessibile perché ogni strato può essere strutturato in maniera indipendente, basta che garantisca i servizi al livello superiore e sia in grado di richiedere servizi al livello inferiore secondo le regole previste dal modello. Per il resto può essere considerato una scatola nera. Stessa considerazione vale per i protocolli. La modularità consiste nel dividere un progetto piuttosto complesso come quello dello sviluppo di una rete in strati progettabili in maniera separata e separatamente testabili. Consideriamo ora la funzionalità di ogni singolo livello. Reti di Calcolatori 9 Fisico: definisce le caratteristiche dei collegamenti tra le macchine, tipo di cavo, fibra ottica o wireless, stabilisce i livelli di tensione e corrente da utilizzare, in altri termini garantisce un flusso grezzo di bit su un collegamento. Data Link: detto anche collegamento dati. E’ in grado di interfacciarsi con il livello fisico fornendo la sequenza di bit da trasmettere. Si divide di solito in due livelli: MAC (Medium Access Control) presente in reti broadcast in cui bisogna controllare le collisioni e gestirle e LLC (Logical Link Control) che applicando opportuni algoritmi di gestione e correzione degli errori garantisce un flusso corretto di bit tra due stazioni e la loro sincronizzazione. Network: Lo strato network (rete) controlla il funzionamento della subnet. In particolare si occupa del routing, cioè lo smistamento dei pacchetti in rete a seconda dell’indirizzo del destinatario. Transport: lo scopo di questo strato è quello di accettare dati dallo strato superiore e di passarli allo strato network assicurandosi dell’arrivo dei vari pacchetti con eventuale riordino degli stessi qualora abbiano seguito strade diverse. In definitiva può garantire una comunicazione end to end affidabile (Protocollo TCP) oppure un semplice inoltro di pacchetti senza alcuna garanzia di arrivo (Protocollo UDP). Session: Gestisce l’apertura e la chiusura delle sessioni, nonché la loro sincronizzazione ed eventuali password. Presentation: Si occupa della sintassi e della semantica dei dati trasmessi allorquando sulle due macchine vi siano rappresentazioni diverse dell’informazione con l’opportuna conversione. Application: E’ lo stadio finale con cui l’utente accede all’applicazione di rete. Pensate al browser, ma anche al terminale Bancomat. Purtroppo questo modello è puramente descrittivo. Infatti i suoi tempi di sviluppo sono stati parecchio lunghi ed altri in ambiente Unix hanno sviluppato nel frattempo quelli che sono diventati lo standard di fatto di Internet ed in particolare i protocolli TCP e IP. Nella figura seguente osserviamo come è effettivamente organizzata la pila di Internet. APPLICAZIONE Assenti nel modello TCP IP Deciso dal singolo implementatore HOST TO NETWORK fig. 1.11 lo stack di Internet I progettisti di Internet hanno ritenuto inutili le funzionalità dei livelli session e presentation, integrandone le funzionalità a livello applicazione. Inoltre per maggior flessibilità progettuale è lasciato libero il progetto dei livelli data link e fisico ai vari progettisti. Basta che sia corretta l’interfaccia con il livello IP. Reti di Calcolatori 10 1.2 IL LIVELLO FISICO 1.2.1 I mezzi trasmissivi. In esso vengono definite le caratteristiche dei vari mezzi trasmessivi utilizzati nelle comunicazioni di rete. Ricordiamo qui, come del resto noto dai paralleli corsi di Elettronica il concetto di banda passante cioè di massima frequenza del segnale che può essere trasmesso sul mezzo e che la banda passante determina la velocità di trasmissione del segnale elettrico. Maggiore è la banda passante maggiore risulta essere la velocità di trasmissione. Sulla base di questa considerazione si possono confrontare tra loro diversi mezzi di comunicazione. Il cavo coassiale. E’ stato il primo tipo di mezzo trasmissivo per la realizzazione di reti locali, ormai è stato del tutto abbandonato per l’utilizzo del doppino di rame (twisted pair). Ne discutiamo poiché esistono ancora cablaggi di questo tipo. In genere i cavi coassiali possono essere di due tipi: • • Cavo a 75 Ω solitamente utilizzati per le antenne televisive, detti anche cavi Community Antenna Television (CATV) Cavo a 50 Ω utilizzato per la trasmissione in rete locale. Per i cablaggi di reti locali esistono due tipi di cavi diversi: • • Cavo RG-213 detto anche cavo coassiale grosso o Thick Ethernet Cavo RG-58 detto anche cavo coassiale sottile o Thin Ethernet. I cavi coassiali non più utilizzati in rete locale, trovano invece ancora applicazione nelle reti metropolitane e nella TV via cavo. Il doppino telefonico Il doppino di rame utilizzato per realizzare connessioni LAN è identico a quello utilizzato per la telefonia e consiste in una coppia di fili di rame protetti da una guaina isolante e incrociati (ritorti o twisted) da cui il nome di Twisted Pair (TP) per questo tipo di cavo. Ciascuna coppia di fili costituisce un singolo canale per il trasporto delle informazioni utilizzando un ben determinato tipo di codifica.. L’avvolgimento che prevede circa tre incroci per pollice, permette di limitare l’interferenza elettromagnetica in quanto i campi magnetici generati dalle due correnti tendono ad annullarsi evitando l’effetto antenna. La tipica impedenza di questi cavi è 100 Ω fig. 1.15:riduzione delle interferenze in un doppino incrociato Reti di Calcolatori 11 Per il collegamento tra le varie stazioni e i dispositivi di rete si usano i ben noti cavi con connettori RJ-45. Per terminare l’argomento doppino telefonico citiamo l’esistenza di tre tipologie diverse di cavi: • • • UTP Unshielded twisted pair, versione non schermata, la più utilizzata FTP Foiled Twisted Pair, singola schermatura per tutto il cavo STP Shielded Twisted Pair, schermatura per ogni singola coppia, più una generale Le fibre ottiche E’ il mezzo di comunicazione più recente ed ha ormai rivoluzionato le telecomunicazioni terrestri. Una fibra è fatta da un sottile cilindro centrale in vetro, il core, circondato da uno strato esterno, il cladding, realizzato sempre in vetro ma con indice di rifrazione diverso. Il tutto è protetto da un rivestimento. Più fibre sono contenute in un unico cavo dotato di una guaina protettiva esterna. A volte in italiano al posto di core e cladding vengono utilizzati i termini nucleo e mantello. In figura si pùò notare la struttura tipica di un cavo a fibra ottica. Rivestimento Cladding Core Guaina esterna fig. 1.19: un cavo in fibra ottica Le fibre ottiche incanalano un fascio di impulsi luminosi che si propaga all’interno del core. Abbiamo citato il fatto che i cavi coassiali vengono tuttora utilizzati in alcune applicazioni, per cui può essere interessante un confronto tra fibre e cavo. Primo Reti di Calcolatori 12 vantaggio della fibra è la larghezza di banda più elevata che dunque la rende necessaria per reti di fascia alta. Seconda considerazione è la distanza tra i ripetitori necessari a compensare le perdite di potenza del segnale lungo il percorso. Nei due casi si ha tipicamente: 50 Km per fibre e 5 Km per i cavi. Le fibre non sono influenzate dalle sorgenti elettriche, dai campi elettromagnetici e da eventuali interruzioni di linea. Le fibre sono molto più leggere e ciò rende il cablaggio meno costoso. Le fibre sono molto più sicure. Nei cavi è tecnologicamente possibile intercettare il segnale, nelle fibre è praticamente impossibile. Lo svantaggio di una comunicazione in fibra è che essa è intrinsecamente unidirezionale, per cui per trasmissioni bidirezionali ci vogliono due fibre, oppure bisogna allocare canali diversi sprecando parte di banda a discapito della velocità di trasmissione. Infine la tecnologia elettronica nel caso delle fibre risulta più costosa. Il mondo Wireless Le onde elettromagnetiche viaggiano nello spazio alla velocità della luce e possono indurre una corrente in una antenna ricevente. Per trasmettere senza fili si possono usare le seguenti tecniche • • • • • onde radio; microonde; raggi infrarossi; luce visibile; raggi ultravioletti. L’allocazione delle frequenze utilizzabili dipende di solito da un’autorità statale ponendo potenziali problemi per soluzioni completamente proprietarie. Salendo in frequenza si hanno comportamenti diversi. Le onde radio, la cui frequenza è la più bassa, passano attraverso gli edifici, percorrono lunghe distanze e vengono riflesse dalla ionosfera; Le onde di frequenza più elevata sono estremamente direzionali ma vengono fermate degli ostacoli in tutti i casi sono soggette a interferenze elettromagnetiche; La trasmissione è di solito inerentemente broadcast. La velocità di trasmissione dipende dall’ ampiezza di banda utilizzata. Non si può trasmettere in banda base, cioè onde quadre pure, ma bisogna scegliere una delle tecniche di modulazione studiate nei corsi di Elettronica. Ricordiamo brevemente la crescente importanza delle comunicazioni satellitari. • I satelliti per telecomunicazioni hanno caratteristiche che li rendono allettanti per parecchie applicazioni. Nella sua forma più semplice un satellite può essere pensato come un enorme ripetitore di microonde. In esso sono installati parecchi transponder, cioè ricetrasmettitori satellitari.Ognuno ascolta una parte dello spettro, amplifica il segnale in ingresso e lo ritrasmette su di un’altra porzione della banda disponibile per evitare ovviamente interferenze. La trasmissione è inerentemente broadcast. Le onde ritrasmesse Reti di Calcolatori 13 a terra possono coprire una zona anche molto vasta, tipicamente satelliti per TV, oppure il fascio può coprire un’area ristretta (modalità bent pipe). In base alla legge di Keplero il periodo orbitale di un satellite varia in funzione dell’altezza. I satelliti su orbite basse scompaiono dalla vista piuttosto rapidamente per cui ce ne vogliono parecchi per garantire la copertura su vasta scala.