Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ -FRASE SUBORDINATAI verbi di una frase possono reggere dei complementi oppure altre frasi, le quali vengono dette “proposizioni subordinate”, e possono essere di varia natura. Voglio quel libro → complemento (oggetto) Voglio che tu studi → proposizione subordinata (oggettiva) In italiano tali proposizioni possono: 1) Essere espresse con un verbo all’infinito (preceduto o meno da una preposizione); 2) Essere introdotte dalla congiunzione “che”, e in quel caso il verbo sarà opportunamente coniugato. Mi disse di andare Mi disse che sarebbe uscito Tranne alcune eccezioni di cui parleremo, tali costrutti si ritrovano esattamente identici anche in inglese (*), e abbiamo già avuto modo di parlarne in parte nel fascicolo dedicato al tempo INFINITO (sezione “IL VERBO”). Il “che” che introduce le frasi subordinate nella seconda costruzione (a meno che non sia un pronome relativo) si traduce con “that”. In inglese “that” può però anche essere omesso. Per la prima costruzione (quella con l’infinito), occorre solo ricordare che: - L’infinito -retto dal verbo della principale- si traduce di norma con “to + forma base del verbo”, ad eccezione dei verbi modali, dove il “to” non è presente. Nessuna preposizione va inserita prima del “to”. - Per alcuni verbi l’infinito può (oppure deve) essere espresso anche (oppure solo) con la “ing-form”. Per quei verbi che ammettono entrambe le forme, la scelta dell’infinito o della “ing form” può essere indifferente, ma spesso dipende dalla sfumatura o dal significato che vogliamo dare alla frase. Mi ricordo di parlare/di aver parlato → I remember to talk/ I remember talking Andiamo a imparare → Let’s go to learn!/Let’s go learning - Se tale infinito è retto da una preposizione, essa si conserva solo nella “ingform”. (*) Accade a volte, però, che certe espressioni tradotte con l’infinito in italiano siano tradotti con “che + verbo coniugato” in inglese. In inglese anzi questa costruzione è molto più utilizzata che in italiano. “To think”, per esempio, ammette la costruzione con l’infinito solo con il significato di “avere l’intenzione di”. Altrimenti non la utilizza. 1 Stavo pensando di andare al mare → I was thinking of going to the seaside Pensavo di essere stupido → I thought (o I used to think) (that) I was stupid Lo stesso vale per i verbi “to believe”, “to guess”, “to know”, “to say”...e molti altri. In italiano questi verbi reggono l’infinito quando il soggetto della frase principale è lo stesso della frase subordinata. Non è così invece in inglese, dove si utilizza sempre e comunque la costruzione con “that + verbo coniugato”. Credo di avere la febbre → I guess I got the fever So di non essere un bravo studente → I know I’m not a good student VERBI CHE NON REGGONO L’INFINITO: Dicevamo che ci sono alcuni verbi che possono (oppure devono) reggere anche (oppure solo) l’infinito reso con la “ing-form”. Per quei verbi che ammettono entrambe le forme, la scelta dell’infinito o della “ing form” può essere indifferente, ma spesso dipende dalla sfumatura o dal significato che vogliamo dare alla frase. Del primo gruppo –vale a dire i verbi che presentano entrambe le forme per tradurre l’infinito- fanno parte verbi come: HATE LIKE LOVE PREFER TO BE AFRAID OF TO BE ASHAMED OF Per questi verbi si utilizza l’ing-form quando ci si riferisce all’attività in generale, non all’azione specifica. Sempre a questo gruppo appartengono i verbi: BEGIN/START CEASE CONTINUE Per questi verbi, però, la scelta dell’infinito o della “ing form” è indifferente. In altri verbi, al contrario, la differenza di significato è marcata. REMEMBER/FORGET (RICORDARE-RICORDARSI/DIMENTICARE) To remember/forget to do something = ricordarsi di fare qualcosa To remember/forget doing something = ricordarsi di aver fatto qualcosa TRY (PROVARE/TENTARE) To try to do something = tentare di fare qualcosa To try doing something = tentare facendo qualcosa STOP/TO GO ON (FERMARE-FERMARSI/ANDARE AVANTI-CONTINUARE) To stop/go on to do something = fermarsi/continuare per fare qualcosa 2 To stop/go on doing something = smettere di/continuare a fare qualcosa NEED (AVER BISOGNO) To need to do something = aver bisogno di fare qualcosa To need doing something = aver bisogno di essere fatto qualcosa REGRET (PENTIRSI/RIMPIANGERE/DISPIASCERSI) To regret to do something = pentirsi di fare qualcosa To regret doing something = pentirsi di aver fatto qualcosa BE SORRY (DISPIACERSI) To be sorry to do something = dispiacersi di fare qualcosa To be sorry about doing something = diapiacersi di aver fatto qualcosa Del secondo gruppo -vale a dire i verbi che vogliono solo la “ing-form” per tradurre l’infinito- fanno parte verbi come: AVOID DENY ENJOY FINISH IMMAGINE KEEP ON RESIST ...E molti altri. I verbi che reggono una preposizione, la mantengono davanti alla ing-form. Tale preposizione può essere la stessa utilizzata in italiano, oppure no. I vari casi o le varie espressioni andranno perciò imparati a memoria. E’ da notare che per questi verbi la “ing-form” traduce sia l’infinito presente che quello passato. I don’t blame you for thinking I was guilty → non ti biasimo per aver pensato che ero colpevole TO + ING FORM: Esistono in inglese, poi, alcune espressioni che utilizzano la “ing-form preceduta dalla preposizione “to”. Non me la sento di uscire → I don’t really feel up to going out Non vedo l’ora di rivederti → I’m looking forward to seeing you again L’ultima espressione viene spesso tradotta anche in altro modo, con il semplice infinito: Non vedo l’ora di rivederti → I can’t wait to see you again 3 TO DO THE + ING-FORM : Esistono alcuni verbi –come per esempio quelli legati al lavoro e alle faccende domestiche- che ammettono un particolare costrutto: “To do the + ing-form” o anche “to do this/that + ing form” o ancora “to do much/some/ a little… + ingform”. Lascia parlare me → Let me do the talking Non parlo molto di solito → I don’t usually do much talking Le forme “to do this/that + ing form” e “to do much/some/ a little… + ing-form” possono essere utilizzate anche per le attività del tempo libero, ma non il costrutto: “to do the + ing form”. SUBORDINATE PARTICOLARI: Dicevamo che in inglese –come in italiano- i verbi di una frase possono reggere altre frasi, le quali possono: 1) Essere espresse con un verbo all’infinito (reso con l'infinito inglese o con la "ing form"); 2) Essere introdotte dalla congiunzione “che”, e in quel caso il verbo sarà opportunamente coniugato. Ci sono però dei verbi che in inglese traducono questa seconda costruzione in modo un po’ particolare, utilizzando un costrutto tipicamente latino. E’ la costruzione: verbo + complemento oggetto + infinito con “to” Questa particolare costruzione viene adottata dai verbi: WANT WISH LIKE LOVE HATE PREFER ALLOW/PERMIT FORBID CAUSE FORCE NEED Voglio che tu resti → I want you to stay Gli permetto di entrare → I permit him to come in La proposizione che essi reggono è detta “proposizione oggettiva” (*1) Esistono poi verbi che possono utilizzare entrambe le forme (that/ogg + infinito), come: 4 ADVISE EXPECT MEAN ORDER PROMISE REMIND ...E molti altri. N.B. I verbi con questa costruzione reggono una proposizione oggettiva, dunque sono tutti transitivi. La proposizione oggettiva rappresenta infatti il loro complemento oggetto, il quale, essendo un complemento diretto, non è mai introdotto da alcuna preposizione. I verbi intransitivi, invece, che non hanno complemento oggetto, hanno solo complementi introdotti da preposizioni (e quindi indiretti). Alcuni di questi verbi intransitivi/espressioni inglesi – e in particolare quelli che reggono la preposizione “for”- hanno una costruzione simile a quella appena descritta per le loro proposizioni subordinate. E’ la costruzione: verbo + for + complemento oggetto + infinito con “to” Utilizzano questa costruzione i seguenti verbi/espressioni: IT’S + AGGETTIVO IT’S TOO/ENOUGH + AGGETTIVO WAIT TAKE ...E molti altri, per esempio tutte le volte che si vuole esprimere uno scopo. E’ strano che lui torni così tardi → It’s unsual for him to come back so late E’ troppo per me da sopportare → It’s too much for me to take Aspetto che tu venga → I’m waiting for you to come Ci vorranno giorni perché noi arriviamo là → It’s gonna take days for us to get there (*1) I verbi possono essere di due tipi: transitivi ed intransitivi. Sono transitivi quei verbi che reggono il “complemento oggetto” (il quale risponde alla domanda “che cosa”?). Tutti gli altri verbi vengono invece detti “intransitivi”, e non reggono dunque alcun complemento oggetto. Quando il complemento oggetto retto dal verbo transitivo è costituito da una frase (la quale viene introdotta da “che” oppure è costituita da un verbo all’infinito), si dice che quella frase è una “frase subordinata oggettiva”. Quando il soggetto della frase principale è lo stesso della subordinata oggettiva, in italiano la frase oggettiva è costituita da un verbo all’infinito. Quando invece il soggetto della frase principale non è lo stesso della subordinata oggettiva, in italiano la frase oggettiva viene introdotta dalla congiunzione “che” e il verbo è coniugato. Tranne le eccezioni appena descritte, la stessa cosa vale esattamente in inglese. 5 SUBORDINATA SOGGETTIVA Insieme alla proposizione oggettiva viene spesso ricordata la proposizione soggettiva. La proposizione soggettiva è una preposizione che fa da soggetto ad un’altra (come quella oggettiva fa da complemento oggetto ad un’altra). Tale preposizione può essere costituita da un verbo all’infinito o da una proposizione introdotta da “che”, esattamente come l’oggettiva. Quando la frase soggettiva italiana è costituito da un verbo all’infinito, in inglese si traduce la frase allo stesso modo. Ma mentre in italiano è possibile che tale infinito sia posto all’inizio della frase, in inglese ciò non avviene mai. Rivederti è bello → It’s good to see you Si tratta infatti di un costrutto che, sebbene esistente, è poco utilizzato e di preferenza quando l’infinito è “sostantivato”. In ogni caso, se l’infinito della soggettiva compare all’inizio di frase, esso viene tradotto in inglese non con la forma dell’infinito, ma con la “ing-form”: Dancing is fun → Danzare (cioè: la danza) è divertente OGGETTO + ING FORM: Hanno questa forma certi verbi come: KEEP LEAVE Mi hai fatto aspettare → You kept me waiting Mi hai lasciato ad aspettare → You left me waiting COSTRUZIONE PERSONALE/IMPERSONALE: Hanno una doppia costruzione –personale e impersonale- i verbi: SEEM APPEAR INGLESE PERSONALE IMPERSONALE He seems happy It seems that he’s happy He seems to be happy / Il verbo HAPPEN (accadere) è normalmente impersonale. Che cosa ti è successo? Mi è successo che… → What happened to you? It happened to me that... Tuttavia l’espressione impersonale italiana “compl di termine + accade che +verbo” viene resa in inglese anche in modo personale. Mi capitò di incontrare un uomo → I happened to meet a man Quest’espressione viene utilizza anche per tradurre “per caso”/“si dà il caso”. 6 Si dà il caso che sia ancora sveglio → I still happen to be awake Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ 7