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-FRASE SUBORDINATAI verbi di una frase possono reggere dei complementi oppure altre frasi, le quali
vengono dette “proposizioni subordinate”, e possono essere di varia natura.
Voglio quel libro → complemento (oggetto)
Voglio che tu studi → proposizione subordinata (oggettiva)
In italiano tali proposizioni possono:
1) Essere espresse con un verbo all’infinito (preceduto o meno da una
preposizione);
2) Essere introdotte dalla congiunzione “che”, e in quel caso il verbo sarà
opportunamente coniugato.
Mi disse di andare
Mi disse che sarebbe uscito
Tranne alcune eccezioni di cui parleremo, tali costrutti si ritrovano esattamente
identici anche in inglese (*), e abbiamo già avuto modo di parlarne in parte nel
fascicolo dedicato al tempo INFINITO (sezione “IL VERBO”).
Il “che” che introduce le frasi subordinate nella seconda costruzione (a meno che
non sia un pronome relativo) si traduce con “that”. In inglese “that” può però
anche essere omesso.
Per la prima costruzione (quella con l’infinito), occorre solo ricordare che:
- L’infinito -retto dal verbo della principale- si traduce di norma con “to + forma
base del verbo”, ad eccezione dei verbi modali, dove il “to” non è presente.
Nessuna preposizione va inserita prima del “to”.
- Per alcuni verbi l’infinito può (oppure deve) essere espresso anche (oppure solo)
con la “ing-form”. Per quei verbi che ammettono entrambe le forme, la scelta
dell’infinito o della “ing form” può essere indifferente, ma spesso dipende dalla
sfumatura o dal significato che vogliamo dare alla frase.
Mi ricordo di parlare/di aver parlato → I remember to talk/ I remember talking
Andiamo a imparare → Let’s go to learn!/Let’s go learning
- Se tale infinito è retto da una preposizione, essa si conserva solo nella “ingform”.
(*) Accade a volte, però, che certe espressioni tradotte con l’infinito in italiano
siano tradotti con “che + verbo coniugato” in inglese.
In inglese anzi questa costruzione è molto più utilizzata che in italiano.
“To think”, per esempio, ammette la costruzione con l’infinito solo con il
significato di “avere l’intenzione di”. Altrimenti non la utilizza.
1
Stavo pensando di andare al mare → I was thinking of going to the seaside
Pensavo di essere stupido → I thought (o I used to think) (that) I was stupid
Lo stesso vale per i verbi “to believe”, “to guess”, “to know”, “to say”...e molti altri.
In italiano questi verbi reggono l’infinito quando il soggetto della frase principale è
lo stesso della frase subordinata. Non è così invece in inglese, dove si utilizza
sempre e comunque la costruzione con “that + verbo coniugato”.
Credo di avere la febbre → I guess I got the fever
So di non essere un bravo studente → I know I’m not a good student
VERBI CHE NON REGGONO L’INFINITO:
Dicevamo che ci sono alcuni verbi che possono (oppure devono) reggere anche
(oppure solo) l’infinito reso con la “ing-form”. Per quei verbi che ammettono
entrambe le forme, la scelta dell’infinito o della “ing form” può essere indifferente,
ma spesso dipende dalla sfumatura o dal significato che vogliamo dare alla frase.
Del primo gruppo –vale a dire i verbi che presentano entrambe le forme per
tradurre l’infinito- fanno parte verbi come:
HATE
LIKE
LOVE
PREFER
TO BE AFRAID OF
TO BE ASHAMED OF
Per questi verbi si utilizza l’ing-form quando ci si riferisce all’attività in generale,
non all’azione specifica.
Sempre a questo gruppo appartengono i verbi:
BEGIN/START
CEASE
CONTINUE
Per questi verbi, però, la scelta dell’infinito o della “ing form” è indifferente.
In altri verbi, al contrario, la differenza di significato è marcata.
REMEMBER/FORGET (RICORDARE-RICORDARSI/DIMENTICARE)
To remember/forget to do something = ricordarsi di fare qualcosa
To remember/forget doing something = ricordarsi di aver fatto qualcosa
TRY (PROVARE/TENTARE)
To try to do something = tentare di fare qualcosa
To try doing something = tentare facendo qualcosa
STOP/TO GO ON (FERMARE-FERMARSI/ANDARE AVANTI-CONTINUARE)
To stop/go on to do something = fermarsi/continuare per fare qualcosa
2
To stop/go on doing something = smettere di/continuare a fare qualcosa
NEED (AVER BISOGNO)
To need to do something = aver bisogno di fare qualcosa
To need doing something = aver bisogno di essere fatto qualcosa
REGRET (PENTIRSI/RIMPIANGERE/DISPIASCERSI)
To regret to do something = pentirsi di fare qualcosa
To regret doing something = pentirsi di aver fatto qualcosa
BE SORRY (DISPIACERSI)
To be sorry to do something = dispiacersi di fare qualcosa
To be sorry about doing something = diapiacersi di aver fatto qualcosa
Del secondo gruppo -vale a dire i verbi che vogliono solo la “ing-form” per tradurre
l’infinito- fanno parte verbi come:
AVOID
DENY
ENJOY
FINISH
IMMAGINE
KEEP ON
RESIST
...E molti altri.
I verbi che reggono una preposizione, la mantengono davanti alla ing-form.
Tale preposizione può essere la stessa utilizzata in italiano, oppure no. I vari casi
o le varie espressioni andranno perciò imparati a memoria.
E’ da notare che per questi verbi la “ing-form” traduce sia l’infinito presente che
quello passato.
I don’t blame you for thinking I was guilty → non ti biasimo per aver pensato che
ero colpevole
TO + ING FORM:
Esistono in inglese, poi, alcune espressioni che utilizzano la “ing-form preceduta
dalla preposizione “to”.
Non me la sento di uscire → I don’t really feel up to going out
Non vedo l’ora di rivederti → I’m looking forward to seeing you again
L’ultima espressione viene spesso tradotta anche in altro modo, con il semplice
infinito:
Non vedo l’ora di rivederti → I can’t wait to see you again
3
TO DO THE + ING-FORM :
Esistono alcuni verbi –come per esempio quelli legati al lavoro e alle faccende
domestiche- che ammettono un particolare costrutto: “To do the + ing-form” o
anche “to do this/that + ing form” o ancora “to do much/some/ a little… + ingform”.
Lascia parlare me → Let me do the talking
Non parlo molto di solito → I don’t usually do much talking
Le forme “to do this/that + ing form” e “to do much/some/ a little… + ing-form”
possono essere utilizzate anche per le attività del tempo libero, ma non il
costrutto: “to do the + ing form”.
SUBORDINATE PARTICOLARI:
Dicevamo che in inglese –come in italiano- i verbi di una frase possono reggere
altre frasi, le quali possono:
1) Essere espresse con un verbo all’infinito (reso con l'infinito inglese o con la "ing
form");
2) Essere introdotte dalla congiunzione “che”, e in quel caso il verbo sarà
opportunamente coniugato.
Ci sono però dei verbi che in inglese traducono questa seconda costruzione in
modo un po’ particolare, utilizzando un costrutto tipicamente latino.
E’ la costruzione: verbo + complemento oggetto + infinito con “to”
Questa particolare costruzione viene adottata dai verbi:
WANT
WISH
LIKE
LOVE
HATE
PREFER
ALLOW/PERMIT
FORBID
CAUSE
FORCE
NEED
Voglio che tu resti → I want you to stay
Gli permetto di entrare → I permit him to come in
La proposizione che essi reggono è detta “proposizione oggettiva” (*1)
Esistono poi verbi che possono utilizzare entrambe le forme (that/ogg + infinito),
come:
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ADVISE
EXPECT
MEAN
ORDER
PROMISE
REMIND
...E molti altri.
N.B. I verbi con questa costruzione reggono una proposizione oggettiva, dunque
sono tutti transitivi. La proposizione oggettiva rappresenta infatti il loro
complemento oggetto, il quale, essendo un complemento diretto, non è mai
introdotto da alcuna preposizione.
I verbi intransitivi, invece, che non hanno complemento oggetto, hanno solo
complementi introdotti da preposizioni (e quindi indiretti).
Alcuni di questi verbi intransitivi/espressioni inglesi – e in particolare quelli che
reggono la preposizione “for”- hanno una costruzione simile a quella appena
descritta per le loro proposizioni subordinate.
E’ la costruzione: verbo + for + complemento oggetto + infinito con “to”
Utilizzano questa costruzione i seguenti verbi/espressioni:
IT’S + AGGETTIVO
IT’S TOO/ENOUGH + AGGETTIVO
WAIT
TAKE
...E molti altri, per esempio tutte le volte che si vuole esprimere uno scopo.
E’ strano che lui torni così tardi → It’s unsual for him to come back so late
E’ troppo per me da sopportare → It’s too much for me to take
Aspetto che tu venga → I’m waiting for you to come
Ci vorranno giorni perché noi arriviamo là → It’s gonna take days for us to get there
(*1) I verbi possono essere di due tipi: transitivi ed intransitivi.
Sono transitivi quei verbi che reggono il “complemento oggetto” (il quale risponde
alla domanda “che cosa”?).
Tutti gli altri verbi vengono invece detti “intransitivi”, e non reggono dunque alcun
complemento oggetto.
Quando il complemento oggetto retto dal verbo transitivo è costituito da una frase
(la quale viene introdotta da “che” oppure è costituita da un verbo all’infinito), si
dice che quella frase è una “frase subordinata oggettiva”.
Quando il soggetto della frase principale è lo stesso della subordinata oggettiva, in
italiano la frase oggettiva è costituita da un verbo all’infinito. Quando invece il
soggetto della frase principale non è lo stesso della subordinata oggettiva, in
italiano la frase oggettiva viene introdotta dalla congiunzione “che” e il verbo è
coniugato.
Tranne le eccezioni appena descritte, la stessa cosa vale esattamente in inglese.
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SUBORDINATA SOGGETTIVA
Insieme alla proposizione oggettiva viene spesso ricordata la proposizione
soggettiva. La proposizione soggettiva è una preposizione che fa da soggetto ad
un’altra (come quella oggettiva fa da complemento oggetto ad un’altra).
Tale preposizione può essere costituita da un verbo all’infinito o da una
proposizione introdotta da “che”, esattamente come l’oggettiva.
Quando la frase soggettiva italiana è costituito da un verbo all’infinito, in inglese
si traduce la frase allo stesso modo. Ma mentre in italiano è possibile che tale
infinito sia posto all’inizio della frase, in inglese ciò non avviene mai.
Rivederti è bello → It’s good to see you
Si tratta infatti di un costrutto che, sebbene esistente, è poco utilizzato e di
preferenza quando l’infinito è “sostantivato”. In ogni caso, se l’infinito della
soggettiva compare all’inizio di frase, esso viene tradotto in inglese non con la
forma dell’infinito, ma con la “ing-form”:
Dancing is fun → Danzare (cioè: la danza) è divertente
OGGETTO + ING FORM:
Hanno questa forma certi verbi come:
KEEP
LEAVE
Mi hai fatto aspettare → You kept me waiting
Mi hai lasciato ad aspettare → You left me waiting
COSTRUZIONE PERSONALE/IMPERSONALE:
Hanno una doppia costruzione –personale e impersonale- i verbi:
SEEM
APPEAR
INGLESE
PERSONALE
IMPERSONALE
He seems happy
It seems that he’s happy
He seems to be happy
/
Il verbo HAPPEN (accadere) è normalmente impersonale.
Che cosa ti è successo? Mi è successo che… → What happened to you? It happened
to me that...
Tuttavia l’espressione impersonale italiana “compl di termine + accade che
+verbo” viene resa in inglese anche in modo personale.
Mi capitò di incontrare un uomo → I happened to meet a man
Quest’espressione viene utilizza anche per tradurre “per caso”/“si dà il caso”.
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Si dà il caso che sia ancora sveglio → I still happen to be awake
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