LINGUAGGIO
ASTRALE
dal 1970
Pubblicazione Trimestrale
del Centro Italiano di Astrologia
ANNO XXXII n. 129
Inverno 2002
2
Se Linguaggio Astrale e Sestile
sono stati di tuo interesse non scordarti
di rinnovare entro gennaio la quota d’iscrizione annuale
(vedi terza di copertina).
La tua sollecitudine ci permetterà di scialacquare in
supplementi, colori, doni e nuove iniziative.
Se vuoi invece “chiudere” Ti preghiamo di avvisarci
in merito (via e-mail o per posta), onde risparmiarti
noiosi solleciti.
Buone feste e buon utilizzo dei prossimi transiti!
La Redazione
Argomento
SOMMARIO
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pag.
110 Il siero della verità .............................................................................................................................................
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HORTUS CONCLUSUS
130 André Barbault: Fuochi incrociati ..............................................................................................................
150 James Hillmann: Conferenza magistrale ................................................................................................
612 Meskalila Nunzia Coppola: Counselling astrologico e trãtaka ......................................................
367 Grazia Mirti: Piccolo specchio di astrologia ..........................................................................................
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I PERSONAGGI
170 Mario Costantino: Padre Pio “Santo? Mistificatore?” ........................................................................
360 Patrizia Zivec Raggi: Il processo d’individuazione di Italo Svevo attraverso i protagonisti
della sua trilogia ................................................................................................................................................
388 Nadia Paggiaro: Com’era e dov’era… .......................................................................................................
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79
CASA SETTIMA
631 Elisabetta Mirti, Annarita Rovere: S.O.S.: astropsicologo cercasi .................................................
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CASA SESTA - IL LAVORO PAZIENTE DEI NEOFITI
630 Matteo Pavesi: Mitologia di Efesto ...........................................................................................................
655 Guardare il firmamento .................................................................................................................................
690 Computer Club ...................................................................................................................................................
650 Lianella Livaldi-Laun: Lilith in transito nelle case (VII-IX) ...............................................................
697 La posta di Marco Pesatori ............................................................................................................................
698 Stefano Vanni: Astrologia della coppia (2ª parte) La scelta del partner ....................................
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CASA QUINTA …SETTORE PUDICO…
599 Vacanze dilettevoli ...........................................................................................................................................
928 Bilancio dei dodici viaggi-studio ................................................................................................................
930 Impressioni dal viaggio studio in Portogallo .........................................................................................
540 L’omaggio di turno ...........................................................................................................................................
550 Linguaccia Astrale ............................................................................................................................................
850 Regula Hoch: Cosa pensano di noi italiani… ........................................................................................
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136
139
148
CASA DODICESIMA
820 Marief Ruperti-Cavaignac: Ricordo di Bernard Crozier ...................................................................
848 Franco Santoro: Il mondo dell’alto (Astrosciamanesimo) ................................................................
632 Luca Biazzo: Nettuno e il suo rapporto con l’infinito .......................................................................
633 Omaggio a Nettuno: due poesie di Salvatore Arcidiacono .............................................................
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159
169
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CORSI, CONGRESSI E INIZIATIVE
668 Congresso di Astrologia del CIDA-Campania ........................................................................................
992 Il Convegno del CIDA-Lazio ..........................................................................................................................
999 Annunci vari ........................................................................................................................................................
945 Viaggio vacanza-studio del CIDA alle Isole Canarie ............................................................................
991 Grazia ed Elisabetta Mirti: Iniziative astrologiche ..............................................................................
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187
CASA NONA - CONGRESSI E NOVITÀ DALL’ESTERO
973 Claudio Cannistrà: Primo Forum europeo sopra Astrologia e Società ........................................
975 Gracentro (da Valencia)...................................................................................................................................
920 Charles Ridoux: Un incontro di qualità ...................................................................................................
980 Elenco dei Delegati e Corrispondenti CIDA ............................................................................................
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196
199
204
4
Argomento
IL SIERO DELLA VERITÀ
L.A. 129-110
Nel numero precedente Victoria Hill riportava la perizia giurata di un astrologo, come prova per condannare un killer che agiva consultando le stelle (n. 128 a pag 24).
Possiamo anche noi fare qualcosa di simile, sia pure per nostro diletto, per giudicare se la fama - giusta o ingiusta – su personaggi del passato trovi una giustificazione astrologica.
Abbiamo scelto Lucrezia Borgia, approfittando della messe di manifestazioni
indette dalla città di Ferrara per il 500° anniversario del suo ingresso nella città per
andare sposa ad Alfonso d’Este.
La città che l’accolse
trionfalmente e la vide felice desidera ancor oggi
contrastare la sua fama
sinistra di avvelenatrice,
inaugurata da Victor Hugo sulla base di incaute
maldicenze, ma già contestate nell’800 dal grande e serio storico Gregorovius e nel ‘900 da Maria
Bellonci.
Lucrezia era spagnola, e figlia naturale di Papa Alessandro VI Borja
nonchè sorella di Cesare,
il Valentino ispiratore del
Machiavelli.
Argomento
5
La sua vita si può dividere in due parti: alla corte papale, in cui dovette subire
il pressante amore paterno e la probabile violenza incestuosa del fratello Cesare,
che fece uccidere i suoi amanti o presunti tali, oltre al secondo marito.
Andata sposa – dopo due vedovanze ! - per motivi politici a 22 anni ad Alfonso I - abile fabbricante di cannoni - figlio del grande Ercole I che inaugurò la corte
più raffinata d’Europa -, rivelò straordinarie doti politiche, amministrative e culturali, tanto da contribuire notevolmente alla creazione di un circolo raffinato, invidiato in tutta Europa, di cui facevano parte il Trissino,Tito Vespasiano Strozzi, Aldo
Manuzio, Ludovico Ariosto e soprattutto il Bembo, cui fu legata da casto affetto.
Progettava addirittura di fondare una Accademia. Ferrara divenne il più importante
centro musicale d’Europa; anche Enrico VIII d’Inghilterra – buon musicista -intratteneva rapporti epistolari con la corte Estense.
Venne a Ferrara anche il grande architetto Biagio Rossetti autore del Palazzo
dei Diamanti.
Adorata dal suocero – che morì tre anni dopo - amò sinceramente suo marito
cui diede 8 figli (e con l’ultimo morì di parto a 39 anni). Anche Alfonso la stimava al
punto di delegarle il potere durante le sue assenze militari. Fu in armoniosi rapporti
con i cognati, il maldicente cospiratore Ferrante, il dissennato Don Giulio, lo spietato Cardinale Ippolito e la raffinata Isabella duchessa Gonzaga. L’Ariosto – oltre ad
6
Argomento
un Epitalamio in latino di circostanza al suo arrivo – volle dedicarle una lode appassionata anche nel Furioso.
Tanto fu amata in Ferrara che ancor oggi a 500 anni di distanza le si è dedicato un anno intero di festeggiamenti e manifestazioni e cortei storici. A Palazzo Bonacossi è stata allestita una mostra molto suggestiva e particolare: in ogni stanza si
è riprodotta una struttura architettonica d’epoca in cartongesso, con spettacolari
effetti luminosi e scenografici.
Peccato che di Lucrezia non ci siano pervenuti ritratti sicuri, e che scarseggino
suoi documenti diretti, salvo le lettere al Bembo. Alla mostra c’era solo una ciocca
di capelli biondi – in verità bellissimi – e una nota spese assai accurata (sempre Toro
era!) .
Tutte queste lodi, e una fama che perdura così a lungo, fanno sospettare che
solo i retaggi del suo passato romano potevano incrinare la nobiltà di questa splendida figura.
Ma noi abbiamo a disposizione, come si diceva all’inizio, il nostro “siero della
verità”…
Va premesso tuttavia che il tema natale non esprime “ valori morali di comportamento” – è classica la indistinguibilità fra temi di Sante e di Maddalene – e
che fra l’altro variano a seconda dei popoli.
Argomento
7
I dati natali adottati sono quelli proposti concordemente dagli studiosi recenti
di Lucrezia (in particolare Maria Bellonci) e riportati ufficialmente nei festeggiamenti del Comune di Ferrara.
L’ora che abbiamo adottato non è garantita, ma è soprattutto “funzionale”, in
quanto con essa Urano entrerebbe in settima proprio a 24 anni, due anni dopo la
sua entrata in Ferrara, quando la morte del padre le permise di esprimere tutte le
sue vere qualità e di cambiare totalmente vita di relazione. Un Plutone e un Saturno in prima concorderebbero con il suo fascino straordinario, ma ben controllato e
gestito.
Balza comunque subito agli occhi una Luna in esilio, aggredita dai fuochi incrociati di Plutone, di Venere, dalla Luna nera, e come non bastasse da una opposizione di Giove e Nodo che suggeriscono una pesante oppressione da parte del potere e del destino. Unico ma non trascurabile conforto è il largo trigono col Sole,
che gode di buoni rapporti con Saturno e con Mercurio.
Pare quindi che la sua vita si possa distinguere in una fase lunare, dolorosa, e
in una fase solare – gestione del potere – saggia e prudente una volta allontanata
da casa (in IX).
Il simbolo lunare può qui essere inteso come destino subìto, e quello solare come destino scelto.
L’opposizione Venere-Plutone può essere vista anche come violenza sessuale
subìta più che “ stravaganze culinarie per gli ospiti”.
Lasciamo ai nostri lettori più specializzati la possibilità di definire altri dettagli,
fino al colore dei capelli e alla lunghezza delle unghie.
Nel tema del fratello, (sembra precisa l’ora natale), spicca subito evidente la
sua luna sopra il Sole di Lucrezia, opposta a Urano+Nettuno in terza casa! Una disposizione alla violenza può essere sospettata da Saturno+Marte in Leone opposti a
Giove. Uno stellium all’Ascendente con un Sole imprigionato da Luna nera, Plutone
e nodo trasmette una sensazione inquietante, o anche un carisma diabolico. Marte
è trigono sinastrico con Venere della sorella.
Nel 1891 un abile e serio scrittore svizzero (Angel Ferdinand Meyer) ha scritto
un romanzo in parte di fantasia, sulla cugina Angela Borgia, ripubblicato per l’occasione in questi giorni. Nel descrivere l’ingresso di Lucrezia a Corte, fra i personaggi
che l’accompagnavano sapendo del suo passato, figura anche un “matematico e
astrologo”che
“ considerava la Principessa una donna secondo natura, deviata solo da circostanze eccezionali e stranianti influssi di costellazioni, che potesse ora compiere un
appropriato percorso femmineo sotto mutate stelle in un nuovo ambiente”. Insomma astrologia condizionalista!
C’è da chiedersi quindi se ad ogni individuo sia concesso solo in parte di vivere
i propri pianeti e raramente tutti; e spesso in tempi successivi : questo spiegherebbe
fra l’altro le differenze fra gemelli astrali. Ne deduciamo che alla fine ci è concesso
di essere solo una parte di noi stessi. Non buttiamo il tema insiema al pianeta!
8
LUCREZIA BORGIA
TRANSITI SUL TEMA
E’ curioso notare che all’apertura
delle celebrazioni borgiane di
quest’anno , oltre ad un affettuoso Sole-Venere sulla Luna, fa
spicco la coppia Giove- Nodo
che si ripropone con un abbraccio sulla stessa coppia in congiunzione natale. La giustizia
Karmica… I due pianeti congiunti all’Ascendente natale si ritrovano disgiunti, e alle due estremità dell’asse mediano: una distinzione opportuna fra intrighi
e saggezza.
Argomento
9
HORTUS CONCLUSUS
130 – Barbault:
Capi nazifascisti
contro i capi alleati
150 – Hillman:
Conferenza magistrale
612 – Coppola:
Trãkata e counselling
367 – Estratti da “Specchio della Stampa”
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Hortus conclusus
ANDRÉ BARBAULT
FUOCHI INCROCIATI
TESTO DELLA RELAZIONE TENUTA AL SECONDO CONGRESSO
FAES DI MONTPELLIER (6 LUGLIO 2002)
TRADUZIONE DI GRAZIA MIRTI
L.A. 129-130
Prima di illustrarvi i miei esempi, permettetemi di ritornare ai principi che regolano
lo studio dei rapporti interpersonali.
In effetti, devo constatare che si diffonde sempre più la pratica di erigere un
nuovo Tema per la data media tra quelle di nascita delle due persone analizzate, attribuendogli il significato di Tema comune. Che cosa giustifica una simile operazione? Si sa che in Astrologia si può fare tutto ciò che si vuole, ottenendo sempre risultati plausibili! Mah… pur supponendo che questo procedimento abbia un qualche valore, in tutti i casi si tratta di una svalutazione del metodo perché abbiamo
un Tema indiretto, differito, derivato: perché girare intorno alla questione senza essere sicuri che sia fondata nel momento in cui usiamo un simile metodo?
Molto meglio andare direttamente ai fatti, attraverso un faccia a faccia immediato tra i pianeti della coppia analizzata. In questo caso non c’è artificio: questa
comparazione interpersonale riceve da sempre piena conferma dal punto di vista
interpretativo.
Possiamo constatare insieme il miglior bilancio astrologico possibile. Si tratta
di un’osservazione statistica eseguita da Didier Castille all’INSEE attraverso l’analisi di 6.498.658 matrimoni celebrati in Francia dal 1976 al 1997 (fig. 1).
L’analisi si basa sulle posizioni longitudinali del Sole dello sposo e del Sole della
sposa. Tali posizioni sono considerate l’una in rapporto all’altra attraverso lo scarto
angolare: questo scarto va da 0° (congiunzione Sole–Sole che avviene quando i coniugi hanno in comune la data di compleanno) a 180° (quando i loro compleanni
distano 180 giorni). Emerge immediatamente con chiarezza che il maggior numero
di matrimoni viene celebrato tra compleanni vicini, con un picco sulla congiunzione
a 5° di orbita, 10 giorni di distanza tra le date di nascita della coppia. Ci troviamo di
fronte ad un fatto astrologico che testimonia un effetto di congiunzione che tende
ad unire affettivamente l’uomo alla donna nel matrimonio.
Questo metodo del confronto diretto, nella sua essenzialità, sebbene segua la
via tradizionale, è esaustivo, dal momento che confronta la configurazione piena
dell’uno con la configurazione piena dell’altro, all’interno di una multidimensiona-
Hortus conclusus
11
Figura 1
lità della relazione umana. I fondamenti delle nostre relazioni astrali si basano d’altra parte su configurazioni interpersonali. L’uomo e la donna hanno una loro fisionomia astrale personale; successivamente come coppia generano un figlio: che
venga alla luce al levarsi o alla culminazione di un tale pianeta, il frutto del loro
concepimento tende comunque a ripetere la stessa configurazione, quale trasmissione di un patrimonio ereditario attraverso il tessuto dello stesso temperamento
planetario.
Attraverso l’analisi collettiva dei matrimoni abbiamo osservato l’effetto della
congiunzione.
Constatiamo ora l’effetto dell’opposizione nel caso più eclatante che io conosca. Tra i personaggi storici della mia collezione non ne ho trovato nessuno migliore
del duo Napoleone–Bernadotte, con una quintupla opposizione Sole–Sole, Mercurio–Mercurio, Venere–Venere, Marte–Marte e Giove–Giove (fig. 2)!
Come se i pianeti fossero schierati gli uni contro gli altri. Un legame di parentela ha collegato questi due personaggi, poiché Bernadotte ed il fratello maggiore
di Napoleone, Giuseppe, sposarono due sorelle.
L’antagonismo tra i due fu immediato e arrivò a punte estreme. Bernadotte ricordò: ‘Ho riconosciuto questa fatalità che mi colpisce da molto tempo e che mi
perseguita da sempre, senza che ci siano errori da parte mia, nei confronti delle intenzioni del Primo Console, arrivando al punto di pensare di ‘essere al mondo la
persona che l’Imperatore odiava di più’.
Questo maresciallo di Francia, nominato dall’Imperatore dopo avere goduto del
12
Hortus conclusus
Figura 2
massimo prestigio e dei fasti militari dell’Impero e dell’esercito, diventato principe
ereditario di Svezia, darà il colpo di grazia a Napoleone dopo la sconfitta di Lipsia,
avendo per di più segretamente tentato di prendere il suo posto come capo dello
Stato francese.
Ciò che rende ancora più eclatante la storia del potere conflittuale dell’opposizione tra i due uomini è che tra loro c’era una donna, Désirée Clary, che era stata fidanzata con Bonaparte prima di diventare moglie di Bernadotte – le sue posizioni
sono all’interno del grafico – con il Sole in Scorpione (drammaticamente congiunto
a Saturno) equidistante dalle posizioni solari dei due. Curioso personaggio, questa
tenebrosa vendicatrice, che ha la Luna e Marte molto vicini alle posizioni complementari (coppie Sole–Luna e Venere– Marte) di suo marito e, nel medesimo tempo,
di fronte a quelle del suo antico fidanzato. Se Napoleone ha definito Bernadotte
‘l’uomo ostacolo’ per il fatto di averlo dovuto incontrare costantemente contro la
sua volontà, Désirée non si sbagliò nella sua scelta, avendo detto di quest’ultimo:
‘Ho accettato di sposarlo quando mi è stato detto che era capace di tenere testa a
Napoleone’. Sì, si trattava della sua vendetta di fidanzata, platealmente abbandonata dal giovane corso e tutto lascia pensare che ella desiderasse assaporare un lieve
ma piacevole desiderio di punizione. La si può osservare nel suo ruolo di intermediaria tra i due giganti, nell’introdursi sempre di più politicamente al centro del
conflitto tra i due rivali, assistendo desolata e rallegrata, in un’esaltazione bagnata
di lacrime, all’esilio dell’aquila imperiale. Questa storia triangolare non è forse chia-
Hortus conclusus
13
Figura 3
14
Hortus conclusus
Figura 4
ramente leggibile nella perfetta simmetria dei loro destini astrali? Al di là del cerchio intimista e della relazione privata, questo fenomeno interpersonale si realizza
nella società fino ad un incastro tra generazioni. Ne ho offerto un esempio illustre
dedicando il numero 133 dell’Astrologue allo studio dei cinque fondatori dell’Astronomia moderna.
Nella realizzazione della rivoluzione scientifica si può osservare un concatenamento nell’ambito di un albero genealogico che segue un grande ciclo Urano–Nettuno in Scorpione, iniziato con Copernico e terminato con Newton. Si possono rilevare tre punti zodiacali di particolare interesse, due dei quali coinvolgono il Sole in
Capricorno, segno di Tycho Brahe, Keplero e Newton; nei Pesci vibra il Sole di Copernico e di Galileo; inoltre su questi ultimi vengono a trovarsi Giove di Keplero,
una congiunzione Giove–Saturno di Newton ed un grandioso trigono collegato ad
una posizione comune in Scorpione (fig. 3 e 4).
Hortus conclusus
15
Pensandoci bene, questo insieme di correlazioni testimonia una solidarietà intellettuale di altissimo livello, un vero e proprio monumento temporale che ha la
grandezza di un Pantheon!
Prima di giungere alle mie considerazioni non posso fare a meno di sottoporvi
il caso del rapporto tra uno Stato ed un personaggio, che si è verificato di recente
in Francia.
La Quinta Repubblica ha visto la luce con la congiunzione Giove–Nettuno a 3°
- 4° dello Scorpione; il generale De Gaulle, con il suo Urano all’Ascendente a 29° Bilancia, ne è stato il creatore. Naturalmente i primi gradi del Toro si trovano di fronte, punto simbolico di divisioni e conflitti. Così, mentre il referendum che istituiva le
elezioni presidenziali a suffragio universale, risale al 28 ottobre 1962, quando un
Sole trigono a Giove ed a Nettuno vibra sulla grande congiunzione, si può constatare il ripetersi di episodi critici in occasione dei passaggi solari opposti di fine aprile: colpo di Stato dei generali algerini nel 1961, esplosione della crisi di maggio
1968, uscita di De Gaulle l’anno successivo (è sempre una luttuosa congiunzione
Sole–Saturno che transita nel 1969: la morte del padre), ecc….
Il rivale principale di De Gaulle, François Mitterrand, aveva curiosamente Giove
a 0° del Toro, ma al tempo stesso il Sole a 2° Scorpione. Con una tale opposizione di
nascita non può stupire che abbia fatto ondeggiare il regime gaullista della Quinta
Repubblica portando l’opposizione di sinistra al potere, dando luogo al primo esempio di coabitazione politica.
Ebbene, Jean–Marie Le Pen (fig. 5), con Giove a 3° Toro, spalleggiato per congiunzione da un ultra-aggressivo Marte in Ariete, non dimostra forse il più eclatante segno di conflittualità? E per di più questo oppositore numero 1 dei valori repubblicani ha vissuto i momenti più significativi della sua ostilità al regime tre volte:
Figura 5
16
Hortus conclusus
quando il Sole transitava sul suo Giove ed all’opposizione della congiunzione Giove–Nettuno della Quinta Repubblica.
Non ottenne nemmeno l’1 % dei voti alle elezioni presidenziali del 1974, ma
era un 5 maggio. Al contrario, l’effetto sorpresa si è manifestato nelle presidenziali
del 1988 con il 14,39 % di suffragi: questa volta lo scrutinio è del 24 aprile, con il
Sole a 4° Toro che tende a congiungersi a Mercurio ed a Giove 7° - 10° Toro e con i
trigoni di Saturno, Urano e Nettuno!
Più tardi ottiene il 15,1 % alle presidenziali successive del 23 aprile 1995, mentre il Sole si trovava a 3° Toro in compagnia di Mercurio. Alla fine – mentre il suo
Sole natale riceveva un trigono da Urano di transito – il Sole era a 1° del Toro in
quel fatidico 21 aprile 2002 quando, ottenendo più del 17 % di voti, Le Pen passava
al secondo turno delle ultime elezioni presidenziali.
Non è forse significativa questa ripetizione di passaggi solari, questo procedimento comparativo in maniera adeguata, non abbiamo forse in mano uno strumento formidabile di indagine circa la relazione umana? Aggiungiamo anche che
Jacques Chirac ha Venere a 3° dello Scorpione…
Dopo questa introduzione generale, concentriamoci adesso sui sei principali
statisti protagonisti della Seconda Guerra Mondiale: Hitler e Mussolini e, con De
Gaulle, Churchill, Roosevelt e Stalin, a proposito del quale il registro della Chiesa di
Gori, in Georgia, dice che nacque il 6 dicembre 1878 (secondo il Calendario Giuliano, cioè il 18 dicembre secondo il Calendario Gregoriano) e non il 21 dicembre
1879, come diceva lui (fig. 6).
Hortus conclusus
17
Una comparazione di Temi esprime il confronto di una dozzina di posizioni
dell’uno con una dozzina di posizioni dell’altro, con le loro reciproche interferenze.
Interconnessioni di aspetti che bisogna incastrare osservando i punti di incontro,
prese dirette, dove si delineano legami essenziali. Nel microcosmo di un piccolo
gruppo di protagonisti, vale a dire i nostri sei statisti, bisogna schematizzare le loro
vibrazioni in una sintesi comune nella quale si giochino gli effetti di congiunzione e
di opposizione. Di qui emerge la sintesi del loro e del nostro divenire storico.
Potete osservare ora il grafico che illustra lo scoppio della Seconda Guerra
Mondiale attraverso i personaggi citati. Ne emerge un asse conflittuale che polarizza gli antagonisti in due campi tra loro contrastanti.
Non si tratta soltanto di una comune segnatura urano–saturnina (i due pianeti
sono angolari per l’uno e per l’altro) di tendenza dittatoriale che avvicina Hitler e
Mussolini. Si tratta soprattutto di constatare che il frenetico tedesco ha il suo Medio Cielo sul Sole leonino dell’enfatico italiano (forse allo stesso grado). E si tratta,
in senso più ampio, della sovrapposizione di una congiunzione Medio Cielo–Saturno del primo su una congiunzione Sole–Mercurio, signora del Medio Cielo, del secondo.
L’intervento di Saturno, certamente potenziato da una congiunzione Luna–
Giove in Capricorno, ma nel medesimo tempo incastrato in caduta con un quadrato
marziano in esilio, trasforma il Furher nel cattivo genio del Duce. Nulla può confermarlo meglio del Tema personale di quest’ultimo, con la presenza dei tre malefici
Marte, Saturno, Plutone, in Settima Casa: è il suo socio che lo distrugge. Mussolini è
partito piuttosto bene: finirà male.
Al di là del centro di gravità dell’asse Berlino–Roma, si allineano le posizioni
dominanti degli altri quattro personaggi, coalizzati nel loro effetto di opposizione.
Churchill con Saturno a 9° Acquario
Stalin con Giove a 7° Acquario
Roosevelt con Sole a 11° e Venere a 6° Acquario
De Gaulle con Giove e Marte a 6° e 11° Acquario
Si deve inoltre osservare che né Pétain, né Laval e nemmeno Franco, hanno
posizioni in Leone o in Acquario. Tutt’al più si può osservare che il Sole di Pétain all’inizio del Toro è equidistante dai due poli, ciò che si presta ad un ruolo di doppio
gioco, tenendo conto che la vibrazione del Sole di Hitler con quello di Pétain possa
avere spinto l’anziano maresciallo ad accettare la vittoria tedesca. L’imperatore del
Giappone, Hirohito, aveva anche lui il Sole all’inizio del Toro….
Invece Churchill e Hitler si detestavano visceralmente, come due animali estranei l’uno all’altro: le loro dissonanze sono ad un livello di record, soprattutto Marte
del Primo Ministro inglese che vibra su Urano del dittatore. Tra Roosevelt e Hitler si
innalza il muro dei principi politici antitetici, essendo Saturno dell’uno dissonante
rispetto al Sole dell’altro in un gioco incrociato che impediva qualunque dialogo.
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Hortus conclusus
L’ambivalenza delle relazioni tra Stalin e Hitler chiarisce i due tempi di questa guerra: quello del Patto tra Germania e Unione Sovietica giustificata dalla sovrapposizione capricorniana di Mercurio del signore del Cremlino sulla congiunzione Luna–Giove del capo nazista; più tardi la guerra tra i due paesi che giustifica l’opposizione di Marte dell’uno a Marte dell’altro. Sulla base comune che raggruppa in Acquario i partner alleati, si entra nell’ambito delle relazioni singole tra l’uno e l’altro
che collegano le componenti dei loro Temi.
Tra Churchill e De Gaulle – i due primi partner – esiste un forte effetto di congiunzione, come se fossero obbligati a collaborare: con i loro compleanni vicini, il
Sole a 8° di distanza, Venere a 4° e Mercurio a 15°. Nessun politico francese nel
1940 avrebbe potuto meglio di De Gaulle relazionarsi con il Primo Ministro britannico.
Si tratta di una sovrapposizione Giove–Ascendente a 22°-23° Bilancia in un
ambiente comune vivacizzato dalla congiunzione Marte–Giove dalla Bilancia all’Acquario. Si realizza una condizione propizia grazie a Saturno di Churchill sovrapposto
al duo Marte–Giove di De Gaulle, nonostante la durezza delle relazioni, anche burrascose, sulle quali avrebbe prevalso l’obiettivo degli interessi di due paesi vicini.
Tra Churchill e Roosevelt ecco una serie di numerosi trigoni e sestili che collegano i loro grafici, in particolare nella triplicità d’Aria. Questi due gioviani si capiscono benissimo; come due amici trattano interessi comuni nella migliore atmosfera. Quanto alla sovrapposizione Saturno–Sole, se Hitler l’ha fatta subire a Mussolini
scatenando la sua sconfitta, si può capire qui che con la vittoria la potenza solare
americana è giunta in soccorso degli inglesi, immersi nella prova saturnina della loro guerra solitaria.
Il salvataggio è venuto anche da Stalin, vincitore dello stesso nemico, come si
può capire da Giove del capo russo che vibra come un balsamo sulla miseria saturnina di un’Inghilterra isolata di fronte ad un continente europeo occupato dal nemico.
Soltanto 19° separano il Sole Sagittario di questi due personaggi (Churchill e
Stalin), ciò che poteva avvicinarli per reazione considerando che il nemico del loro
principale nemico poteva trasformarsi in un alleato efficace. Per quanto differente
ed estraneo potesse essere il britannico gioviano debordante nei confronti del silenzioso solitario saturnino del Cremlino.
E’ tra Roosevelt e Stalin che si presenta la migliore vibrazione attraverso una
congiunzione Sole–Venere del primo sul Giove del secondo. D’altra parte è grazie al
migliore Giove in Acquario che in quell’epoca è emerso colui la cui valorosa armata
rossa aveva distrutto la macchina da guerra nazista meritando gratitudine e disponibilità da parte del Presidente americano. Quest’ultimo aveva così sperato di ammansirlo per avvicinarlo alla democrazia. Tentativo vano di amicizia acquariana…
Giove su Giove tra De Gaulle e Stalin esprime la situazione occasionale dell’uno che si appoggia all’altro per controbilanciare la crescente espansione angloamericana. Diversamente i due uomini avrebbero fatto presto ad urtarsi reciproca-
Hortus conclusus
19
mente attraverso l’opposizione di Saturno e Sole a 4° da Marte dell’altro. Nel medesimo tempo, è sullo stesso grado che si sovrappongono il Sole di Roosevelt e Marte
del capo della Francia libera, si conosce bene d’altra parte l’ostilità tra i due personaggi…
Siamo alla conclusione: non è forse vero che la comparazione tra Temi è utile?
Secondo Congresso della Federazione Astrologica dell’Europa del Sud
Montpellier, 6 luglio 2002
DATI DI NASCITA:
Jean Bernadotte: Pau, 26 gennaio 1763 ora non conosciuta.
Napoleone Bonaparte: Aiaccio, 15 agosto 1769 tra le 11 e le 12.
Désirée Clary: Marsiglia, 8 novembre 1777, ora non conosciuta.
Winston Churchill: Blenheim, 30 novembre 1874, 1,30
Adolph Hitler: Braunau am Inn, 20 aprile 1889, 18.30
Benito Mussolini: Predappio, 29 luglio 1883, 14.45
Charles De Gaulle: Lille, 22 novembre 1890, 4.
Franklin Roosevelt: Hyde Park, N.Y., 30 gennaio 1882, 20.45
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Hortus conclusus
JAMES HILLMAN
CONFERENZA MAGISTRALE
TRADUZIONE DI MARGHERITA FIORELLO
L.A. 129-150
Una rivisitazione critica della struttura astrologica, degli archetipi, della preponderanza degli effetti sulle cause e dell’approccio verso la nostra disciplina.
All’interno delle sue sfere, il Cielo trattiene la metà
di tutti i corpi e di tutti i mali (Paracelso)
Questo è il vostro settore di competenza, non il mio; la vostra professione, non
la mia; la vostra responsabilità.
Il fatto che non abbia alcuna responsabilità né in quest’antica arte, né in questa stimata - e altrettanto bistrattata – professione, mi permette di non sentire il
peso di quanto penserò e dirò stamani. Solo in virtù di quest’irresponsabilità, mi
posso sentire abbastanza libero di dire quello che penso possa servirvi.
Al contrario dell’impegno che voi mettete nel vostro lavoro e nella vostra arte,
il mio è solo un interesse costante, forse anche un amore, per l’astrologia come fenomeno archetipico, vale a dire diffuso, senza tempo, irresistibile, che tocca le corde
interne e pieno di risorse, ma allo stesso tempo enormemente pericoloso. Tuttavia,
in ragione di queste qualità l’aggettivo archetipico è decisamente appropriato.
Se è archetipica, l’astrologia è qui per restare e poiché è destinata a non passare, deve essere archetipica. Ed io sono certo che non passerà.
Lo storico della cultura Theodore Zeldin scrive: “ nel 1975 un gruppo di 192
eminenti scienziati, fra cui 19 premi Nobel, guidati da un professore di Harvard, firmarono un manifesto nel quale si dicevano molto preoccupati della crescente accettazione dell’astrologia in varie parti del mondo……Uno dei firmatari, un professore d’astronomia dell’UCLA, si lamentò del fatto che un terzo dei suoi studenti diceva di credere nell’astrologia ed anche sua moglie ci credeva.“ Zeldin va avanti affermando che un terzo della popolazione francese ed inglese ammette di credere
nell’astrologia e che in Francia (“dove la lucidità è la virtù nazionale”) il 90% della
popolazione conosce il proprio segno zodiacale”. 1
Prima di andare oltre dobbiamo dire qualcosa sulla pericolosità di un archetipo. Il potere penetrante dell’astrologia mi colpì 45 anni fa a Zurigo quando mi tracciarono per la prima volta il tema di nascita, sebbene già ne conoscessi il linguaggio
Hortus conclusus
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stenografico e simbolico. Quest’interesse costante, questa fascinazione, quest’amore
non mi ha mai lasciato. Voglio essere chiaro, non ci credo, non la pratico, né capisco
come funzioni, anche se l’astrologia è uno dei linguaggi di base in cui formulo le
mie riflessioni psicologiche.
Semplicemente, per me, l’astrologia riporta gli eventi agli Dei. Tutto dipende
dal fatto che le sue immagini provengono dal cielo. Essa invoca in senso metaforico, poetico, mitico, politeistico, ciò che è imprevedibilmente reale. Questo è ciò che
rende l’astrologia un’arte, un linguaggio, una maniera di pensare, terribilmente efficace. Nella mente popolare è la conferma di una grande tradizione che ci tramanda
che gli esseri umani vivono in un cosmo intelligente, che dà risposte più grandi di
quanto possano essere le domande umane. Ci obbliga ad immaginare ed a pensare
in termini psicologici. Inoltre non si fonda sulla fede per un unico Dio - è politeista
- e marcia controcorrente rispetto al pensiero dominante della storia occidentale.
Prendo in prestito il termine efficace da Paracelso che scrisse: ”divenne un medico solo quando si accorse che ciò che non è ancora nominato, che è invisibile ed
immateriale è tuttavia efficace. ” Ed ancora prendo a prestito questo termine dall’interpretazione delle posizioni planetarie e delle relative influenze fatta dai Neoplatonici. Nel Rinascimento, o forse anche prima, esse fornivano una lettura benigna, efficace, anche dei pianeti considerati più maligni, come Saturno, e delle più
tremende costellazioni. Tutti gli Dei ci riempiono di benefici; è compito dell’essere
umano, dell’interprete scoprirli. Altrimenti ci lasciamo sfuggire le benedizioni e le
scambiamo per maledizioni.
Durante le mie peregrinazioni, scoprii i benefici di Saturno, mentre mi trovavo
a Roma qualche anno fa. Stavo osservando un vecchio tempio di Saturno, chiuso ai
visitatori. A Roma, si dice chiuso per restauro. Il restauro durava da circa cinquecento anni e ne sarebbe durato altri cinquecento: è il modo della Chiesa cattolica di tenere lontana dal presente la vecchia religione politeistica, impedendo l’accesso degli
edifici dell’antichità ai visitatori. Molti templi sono in restauro o architettonicamente pericolanti, o debbono essere ricostruiti,.
Ad ogni modo, stando lì, mi venne in mente che le maledizioni di Saturno che
mi avevano afflitto – freddezza e distacco, ossessioni del pensiero, sindromi depressive che mi paralizzavano nell’azione, preoccupazioni materiali, goffaggine nell’utilizzo di congegni elettronici o, in generale, di cose a me non familiari, fardelli di responsabilità, periodi di rigidità ed intrattabilità verso gli altri e verso me stesso –
tutte queste maledizioni erano state valutate solo per la loro apparenza. Non avevo
afferrato la loro efficacia - com’esse mi avevano protetto, tenuto fedele alla mia
vocazione, lasciato il tempo di pensare ed apprezzare la solitudine e come avessero
permesso che la mia tendenza all’ordine fosse sconfitta in favore dell’assenza e del
vuoto. In altre parole le maledizioni che attribuivo a Saturno erano delle benedizioni. Quel giorno compresi che siamo noi che facciamo di Saturno un pianeta sinistro
e maledetto interpretando le sue benedizioni in una visione ristretta ed oppressiva,
come pesanti fardelli piuttosto che carichi di doni. Scordiamo una metà; la parte
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celeste del male. Per questa ragione non c’è un Dio che ci maledice; siamo noi che
abbiamo maledetto Dio, male interpretando la sua efficacia.
L’astrologia neoplatonica attribuì le ragioni della nostra caparbietà, della tendenza al vittimismo, simbolizzate da Saturno - per continuare nel nostro esempio al fatto che le nostre anime sono intrappolate nella stupidità del Naturalismo, del
prendere tutto alla lettera, nel considerare solo ciò che è concreto. Prendiamo alla
lettera le nostre sofferenze, comprendiamo le cose solo come ci appaiono ai sensi,
insistiamo nel fatto che solo ciò che è concreto è reale. Quest’errore di comprensione è causato dal fatto che le nostre anime sono prigioniere della Hyle, parola greca
che vuol dire “ forma di legno “. Se è davvero così, il viaggio dell’anima, come lo descrive l’alchimista Michael Meier, comincia da Saturno e si conclude in Saturno. Comincia dal farci sentire vittime e oppressi mentre, nascoste dalla “legnosità” delle
nostre menti, troviamo tutte le benedizioni del Dio, il cui vero scopo, scrive chi conosce il segreto, è condurre all’illuminazione guidando l’intelletto verso la conoscenza di quello che è buono ed utile.
Non dobbiamo dimenticarci che efficace non vuol dire positivo. I doni di Saturno possono essere veramente oppressivi e limitanti. Un dono spesso non è solo
quello che sembra: dobbiamo incartare i nostri regali in belle confezioni, per nascondere che ogni dono è potenzialmente negativo. In inglese la parola dono è
“gift”, ma Gift è anche la parola tedesca per veleno. Questo è talmente evidente che
in alcune culture, come quella cinese, il regalo può essere usato come maledizione
occulta, subliminale, che tiene legato chi lo riceve, se questo non provvede prontamente con un contro-regalo. Allo stesso modo, per noi occidentali, nel ricevere un
regalo, più tempo aspettiamo a scrivere un biglietto di ringraziamento, più diventa
difficile farlo. Un regalo, una volta scartato dal suo bell’involucro, mostra la sua
maledizione latente.
La lettura di un oroscopo alla maniera dei Neoplatonici, restituisce quanto dovuto agli Dei, ma non è un banale rendere le cose positive a tutti costi. Semplicemente, una lettura efficace rifiuta di dividere le cose in negative e positive ed allora
un quadrato può diventare Beethoven, un trigono Forrest Gump.
Una lettura efficace de “l’altra metà” invisibile che condiziona i nostri corpi ed
i nostri mali, come dice Paracelso, non significa una lettura fortunata di pianeti fortunati in posizioni fortunate. Giove in Leone in seconda od in decima casa non significano solamente ottimismo, magnanimità, calore umano; sappiamo che essi indicano anche esagerazione, prodigalità, entusiasmo indiscriminato. Le spiagge a cui
Giove ci fa approdare possono essere luoghi avventurosi, ma anche distruttive ed
esagerate. In ogni caso dobbiamo considerare la posizione culturale della persona
che si ha di fronte, di cui si sta analizzando la carta.
Voglio approfondire il concetto di posizione. Un essere umano ha una posizione, una carta ha la sua posizione. Il momento della nascita è sempre situato in un
luogo che non è solo una coppia di coordinate, latitudine e longitudine. Quel posto
ha la sua cultura, la sua natura, la sua storia, la sua politica, una geografia, una lin-
Hortus conclusus
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gua, uno stile, un carattere. Un luogo non è solo un incidente della nascita, ma è
l’unico e solo posto del quale Plotino disse che è una delle quattro cose che un’anima sceglie: i propri genitori, il proprio corpo, la propria sorte, ed un luogo per entrare nel mondo.2
Il luogo che si è scelto per vivere e per entrare nel mondo importa all’Anima. E
questo dove ci riporta al modo in cui gli astrologi costruiscono una carta.
Un abitante della Bay Area può rispondere frettolosamente ad un “Buongiorno”. Un segno d’assenso, un sorriso, così come gli è stato insegnato in famiglia. Nel
Maine, un “Buongiorno” può avere come risposta “Ho altri progetti”. A Manhattan,
“Si faccia gli affari suoi” e in Alabama “Grazie, grazie di cuore, buongiorno anche a
lei, spero che torni presto” . Sottolineo il fatto che queste differenze nelle risposte
corrispondono a differenze geografiche – non è importante adesso sapere a quale
segno zodiacale corrispondano Bay Area, Maine, Manhattan, Alabama – quanto
sottolineare l’importanza del luogo nel fare una carta, perché ogni posto ha il suo
umore ed il suo tempo, la sua atmosfera e la sua vegetazione, la sua storia e la sua
cultura.
La diagnostica psichiatrica considera il luogo come parte del quadro clinico. Mi
ricordo di un mio insegnante in Svizzera, che ci avvisava circa le diagnosi maniaco–depressive. Siate certi del luogo di provenienza del vostro paziente, perché quella che sembra depressione può essere la condizione normale nelle scoscese e rocciose vallate dell’interno della Svizzera e quella che sembra mania è il comportamento
abituale dei Bavaresi. L’ospitalità polinesiana ed il rigore spartano sono più che leggende, sono determinanti; il sentimento civico di Minneapolis e le atmosfere decadenti di New Orleans sono atmosfere di luoghi planetari, che dipendono dalla loro
posizione per il carattere ed il destino, allo stesso modo dei pianeti di una carta.
All’inizio del mio discorso ho detto che l’astrologia è archetipica, estremamente potente e pericolosa allo stesso tempo. Voglio ora parlarvi dei pericoli, lo stesso
pericolo che ho combattuto per molti anni, in molti scritti, in molti modi – la tendenza all’interpretazione letterale. Nello specifico, oggi, l’interpretazione letterale in
astrologia.
Due tipi d’interpretazione letterale affliggono l’astrologia, che, come la psicoanalisi, tende a divenire una fede fondamentalista. La prima ha a che fare con il tempo. Io la chiamo interpretazione Letterale – Temporale. Si nutre di calcoli, tavole,
esattitudini, minuti e secondi. Essa non si fa troppe domande sulla qualità del Tempo, ma è imprigionata piuttosto dalla sua misura. Penso che si possano fare dei calcoli matematici, ma si debba guardare loro meno come ad una accurata misura del
tempo e più come ad un rituale, un teurgico Abracadabra che serve a costellare la
visione interiore, la capacità di focalizzare, ad elaborare una modalità di distacco –
come in altre arti e come in medicina, si usano misure attente ed accurati dosaggi,
anche in culture meno tecniche della nostra. Ma questo non è che un rituale per
focalizzare l’attenzione e rifinire la propria tecnica piuttosto che un modo di spiegare i risultati di quello che sta avvenendo, è avvenuto o avverrà nella inconoscibile
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Hortus conclusus
sfera invisibile, l’altra metà al di là del nostro mondo. Contemporaneamente, liberandoci dell’attaccamento al tempo possiamo sbarazzarci dell’altra potente tentazione che prende di mira gli astrologi: quella della predizione.
La seconda tendenza è l’influenza causale dei corpi astrali o dei pianeti fisici.
Essa si basa sulla convinzione di poter conoscere “l’altra metà”, quella celeste, ed attraverso precisi calcoli matematici (di cui abbiamo parlato a proposito della Interpretazione Letterale - Temporale) attribuire una relazione di causa- effetto a queste
forze celesti. Credo che sia necessario smontare queste modalità di pensiero letterale, credo che il compito dell’astrologo sia quello di pensare poeticamente e metaforicamente, non adoperando la logica di causa – effetto a cui obbedisce la scienza
newtoniana. Non penso che sia necessario attribuire ai pianeti od alle costellazioni
il ruolo di cause ed allo stesso tempo non mi importa di sapere perché l’astrologia
funziona. Sarebbe meglio lasciar lavorare la carta come se fosse un mantra che ci
può offrire preziose rivelazioni, uno sguardo al di là, una mappa dell’invisibile, un
compendio di poteri nascosti che lavorano all’unisono. Potremmo parlare di questi
poteri come di Dei che governano, di forze che influenzano, senza pretendere di conoscere dove questi poteri risiedono, come agiscono, cosa vogliono dire.
Quello che voglio suggerire è un modo di interpretare la carta meno metafisico o teologico e più fenomenologico, prendendo le cose così come esse appaiono,
avulse da speculazioni sulle origini, cause, spiegazioni o teorie. E’ lo stesso modo in
cui io procedo con la psicologia. Non ho una teoria dei sogni – da dove vengono,
cosa vogliono dire, da cosa sono prodotti. Ed allo stesso modo, non ho teorie dei
sintomi, delle neurosi, della follia, della salute psichica. E nemmeno conosco le cause di tutti i fenomeni con cui vengo in contatto ogni giorno nella pratica professionale. Non so cosa causi gli eventi che i miei pazienti mi raccontano e non me ne
preoccupo. Non attribuisco all’abuso di un padre o all’abbandono di una madre una
relazione di tipo causa- effetto: invece, io studio il fenomeno. Osservo quello che si
presenta – i problemi, le immagini, il dolore, i rovesci del destino – cercando di preservare il fenomeno dalle spiegazioni, per concentrarmi su quello che vedo. Prendo
ogni cosa per quello che appare. Cerco di mettere in pratica quello che da sempre la
filosofia orientale ed occidentale ci hanno insegnato, e cioè che il nesso di causa –
effetto è illusorio. Dirò di più: esso diventa il modo di non affrontare il fenomeno
che ci sta di fronte. Questo concetto è quel che sottintendo quando dico di non
comprendere l’astrologia e non fare niente per capirla. Per me è sufficiente sapere
che essa è efficace e quindi portatrice di innumerevoli rivelazioni.
Allora un quadrato Giove - Saturno in segni fissi, come il mio, od una Luna o
un Plutone isolati, collegati ad altri pianeti solo con aspetti minori, o addirittura
senza aspetti, non saranno più cause di problemi od errori, sventure o sforzi. Queste
posizioni della carta diventeranno invece spunti di meditazione, immagini simboliche di una più vasta produzione mitica; esse diventano doni degli Dei, archetipi.
Quello che sto cercando di fare è di mostrare il parallelo tra un approccio archetipico e fenomenologico nella pratica psicologica ed in quella astrologica. Sto
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cercando di distinguere tra pratico ed empirico; l’astrologia è una arte pratica, ma
non una scienza empirica..Per essa, alcuni, come Gauquelin, possono cercare una
base empirica raccogliendo una serie di dati statistici, ma io non ne ho bisogno.
Possiamo stabilire il valore e l’autenticità di un’arte attraverso dei dati statistici? La
nostra evidenza, sia nell’astrologia come nella psicologia, non è di tipo scientifico,
ma si basa sull’essere umano: i suoi racconti, le sue testimonianze, le sue rivelazioni.
Forse non dovrei trattare in modo così netto la distinzione tra pratico ed empirico. Infatti in origine “empirico” non significava seguire il moderno metodo scientifico, ma si riferiva tradizionalmente ai medici, ai fisici ed a tutti coloro che praticavano la loro arte attraverso le loro osservazioni e la loro esperienza piuttosto che su
studi teorici. Quello che vorrei dire è che per noi non è necessario avere delle teorie
che spieghino le nostre esperienze astrologiche e/o psicologiche in base alle quali
esercitare le nostre professioni; tutto ciò che ci serve è di dedicarci ai fenomeni;
dobbiamo studiarli, averne attenzione, osservarli, ascoltarli, in modo tale da essere
responsabili del nostro lavoro.
Debbo confessarvi che prendo alla lettera la prima parte della frase di Paracelso “Il cielo trattiene, all’interno delle sue sfere” e non cavillo sulle parole “metà” e
“tutti” della seconda parte. Non penso che egli intendesse la metà matematica, il
cinquanta per cento. Penso che egli intendesse che noi conosciamo solo metà verità, un rimedio parziale, una visione errata se dimentichiamo il Cielo. E quanto alla
parola “tutti” debbo pensare che tutto il Cosmo subisca le influenze celesti, a meno
che non si voglia pensare che alcune delle sue parti non partecipino di esso e che
alcuni eventi ed alcuni corpi siano indipendenti dalle sue leggi.
Ma in quelle prime parole “il Cielo trattiene”, si nasconde il mistero! Cielo, l’origine ultima di questa parola rimane sconosciuta; e mi piace pensare che il suo significato più profondo sia proprio questo- l’ignoto. Essa viene definita come “al di
là delle nuvole”, mentre al plurale – cieli - indica le regioni, le schiere, le gerarchie
da cui siamo governati, al di là ed ignote ed alle quali non solo ogni vita, ma ogni
singolo momento di esso, aspira come al suo ultimo fine. Celeste è un attributo del
divino, un po’ come quando infreddoliti assaggiamo una densa cioccolata fumante
e ci lasciamo sfuggire un celeste, divino. Al “settimo cielo” troviamo la più grande
felicità e nei cieli è la dimora degli Dei.
Paracelso ci dice anche che questo Cielo che governa metà delle nostre esistenze, non solo è invisibile al di là delle nuvole, fuori della portata umana, ma horribile dictu afferra, trattiene, preserva, non si lascia scappare metà delle nostre vite,
dei nostri corpi e delle nostre sofferenze. Egli è sotto l’influenza di un Dio saturnino,
anale e ritentivo, un Dio assente che tiene nelle sue mani metà delle nostre vite, ma
che, allo stesso tempo, non mostra il suo volto, non si apre? Penso che ai tempi in
cui egli scriveva, potesse essere la visione del Cielo prevalente, ma che egli non fosse un tale figlio di Saturno e che non pensasse queste cose. Mi piace pensare che
egli ponga l’attenzione sulla metà invisibile delle nostre vite, la parte astrologicamente governata dalle sfere celesti, fuori della portata delle scienze naturali e dalla
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Hortus conclusus
comprensione strettamente materiale. Possiamo cercare di raggiungere il Cielo attraverso la speculazione teologica, il misticismo, la poesia, la matematica, ma il Cielo trattiene i suoi segreti e le sue sfere sono chiuse ermeticamente. Consci di ciò,
noi esseri umani dobbiamo vivere in un mondo fatto di mezze verità e vedere come
in uno specchio oscuro ed allora ci rivolgiamo all’astrologia per cercare di ritornare
al cielo, alla fonte invisibile che condiziona i nostri corpi ed i nostri mali. In termini
junghiani, siamo in cerca di Dio non solo nella malattia, ma nel dis-agio, che chiamiamo vita. L’astrologo risale all’origine degli eventi fino alle loro radici celesti, liberando le persone dai lacci della materia fino al Cielo. Da qui il sentimento di aver ricevuto una rivelazione che ci prende di fronte ad un’interpretazione particolarmente pregnante: le porte del cielo si aprono e le due metà tra cielo e terra si ricongiungono; l’astrologia diventa un’arte divina, ma mai divinatoria.
Il compito dell’astrologo, come quello dello psicologo del profondo, è dare
nuova vita agli Dei piuttosto che portare i doni degli Dei nella nostra vita ed ogni
insight, ogni patologia, ogni cosa bella o brutta che possa collegarsi ai pianeti tiene
vivi gli Dei. Questo processo di connessione degli eventi visibili ai celesti Invisibili,
che nella dottrina cristiana si chiama redenzione, mi piace più assimilarlo al processo di epistrophè del Neoplatonismo, o del ta’wil nel misticismo persiano. Questa
concezione vuole che l’intero universo sia riempito dall’innato desiderio di ricongiungersi con la sua fonte prima, la sua essenza archetipica, l’altra metà in cielo.
Allora un ascendente Gemelli come me, con tutti suoi difetti – la debolezza
di carattere, l’attenzione spesso distratta, la duplicità, la tortura di essere due cose
e sentirne tutta la tensione, con il fascino e l’impazienza, la tendenza alle bugie,
la sveltezza della lingua, la sensibilità sovraeccitata, le dita svelte ed il pettegolezzo,
lo stress che deriva dall’agitazione – tutte caratteristiche che appartengono al
mio carattere, che è il deposito celeste nella mia anima, un tesoro fatto di argento
vivo e mercurio, un metallo ed allo stesso tempo un corpo celeste che la mia vita
può rendere brunito e fare lustro ed utile. Questo perfezionamento dei difetti è la
“costruzione dell’anima” di cui parlano scrittori come Blake, Keats e Lawrence. Essa
restituisce agli Dei, quello che essi ci hanno dato in pegno per la nostra vita sulla
Terra, rendendolo rifinito e sofisticato, tanto per usare la terminologia degli alchimisti.
Ogni volta che una consultazione astrologica può servire a trasmutare un difetto in una qualità divina, lucidare un problema affinché brilli in una luce diversa,
rivelare il Dio in un momento di dolore, lasciare intravedere al cliente uno scorcio
dell’altra metà celeste, vuol dire che l’astrologo sta celebrando una epistrophè, sta
trasformando il caos dell’umano in un mito degli Dei.
Affinché non si dica che tutta la mia enfasi sugli Dei, divinità, cieli, invisibili sia
esagerata e troppo elevata, voglio ricordare che i pianeti dimorano in costellazioni
con forme e nomi di animali, dove si trovano perfettamente a loro agio. Perché chi
ha dato il nome a quelle parti del Cielo non ha usato falchi e civette o colombe,
aquile od uccelli azzurri, ma animali terrestri come serpenti e scorpioni, pesci e
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granchi, capre, cavalli e tori? Cosa significa la preponderanza di questo tipo di animali?
Per la nostra mentalità occidentale “animale” vuol dire bestiale, stupido, senza
favella, che occupa il gradino più basso della scala evolutiva. Ma in tempi più antichi ed ancora oggi in molti luoghi della terra, gli animali sono gli insegnanti più
saggi dell’umanità, spiriti guida e compagni dell’anima. Alcuni terapisti stanno cercando di recuperare questa connessione arcaica con gli animali, ma l’astrologia lo
fa da sempre. Nato nell’anno della Tigre -che bello! Sole in Cancro - Ooh! Marte in
Toro e Venere nello Scorpione- attento!
Queste forme animali che pervadono l’immaginario astrologico presentano gli
animali come canalizzatori di poteri invisibili. Gli animali sono forme del divino,
esattamente quello che pensavano gli antichi Egiziani e che ancora affermano le
culture del Giappone scintoista e della Polinesia, fino all’Africa ed ai Nativi americani. L’astronomia continua a lavorare su degli spazi fatti a forma di animale, ottenuti
tirando delle linee tra punti luminosi di stelle. Unite i puntini, e vedrete l’Invisibile
divenire un toro, un leone, una coppia di pesci.
L’astrologia lavora matematicamente e normalmente si potrebbe pensare che
numeri ed animali hanno poco in comune fra loro, gli uni astratti - gli altri concreti
come il loro sangue, gli artigli, i peli ed il veleno. Ma ci sono due importanti passaggi nei testi di cosmologia della cultura mitologica occidentale ed islamica che mettono insieme numeri ed animali. La prima la troviamo nell’Arca di Noe, quando descrive dettagliatamente le misure per costruire la barca che deve contenere gli animali. La seconda è il Timeo di Platone (verso 55). Lì possiamo leggere di una figura a
dodici lati usata dal creatore per il “tutto”. Platone descrive le forme geometriche
dei quattro elementi, ed un’altra per il quinto che li contiene tutti e “che è a forma
di animale”. Questa figura a dodici lati, a forma di animale la ritroviamo in un’altra
opera di Platone, La Repubblica, (verso 589) dove egli presenta “l’immagine simbolica dell’Anima” come un animale dalle innumerevoli teste, alcune mansuete, altre
feroci.
Nell’antica cosmologia non c’è distinzione tra il geometrico e l’organico; essi
stanno assieme per dirci che i calcoli matematici non hanno solo lo scopo di centrare l’attenzione nel caso studiato e renderlo astratto in un modello schematico. I
numeri sono anche modalità di quantificazione dei vari poteri animali, la bestia a
molte teste che ci rivitalizza e segna il cammino da compiere, la guida istintuale
che agisce come Compagna dell’Anima. Ecco di nuovo il pericolo dell’astrologia:
mentre giochiamo con i numeri ed i gradi, stiamo in realtà scoprendo l’Animale che
guida la nostra anima, o più esattamente che guida l’intero Cosmo. E, non dimentichiamolo, sono gli animali – compreso l’animale uomo – che il dio biblico considera
come l’unica parte della creazione che vale la pena di salvare, tramite i deliberati ed
esatti calcoli matematici di Noè.
Per concludere, se non fosse vera, se i suoi calcoli non fossero che un rituale
ed i suoi riferimenti ad i pianeti fisici niente altro che una metafora, perché delle
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Hortus conclusus
persone istruite, intelligenti, razionali, come quelle raccolte qui oggi dovrebbero
parlare di astrologia? Perché in volo su un aereo che potrebbe portarci diritto fino
alla morte, la prima cosa che facciamo è aprire il nostro giornale all’ultima pagina,
quella della previsioni mensili? Perché quando captiamo qualche pettegolezzo pensiamo a Mercurio retrogrado, od analizziamo il comportamento del nostro partner
in base alla sua Luna mutevole, od aspettiamo qualche cambiamento finanziario radicale quando abbiamo un transito sulla seconda casa? Anche se leggendo quell’ultima pagina dobbiamo mettere da parte l’incredulità, ci sentiamo un po’ vergognosi
di non aver saputo resistere a leggere gli imbrogli di quell’indovino.
Allora, perché dobbiamo rivolgerci all’astrologia? Perché ne siamo affascinati
così facilmente? Perché tramite quell’ultima pagina troviamo la nostra Stella, il daimon che governa una parte del nostro Destino, l’altra metà. Cerchiamo qualcosa
che ci metta in contatto con quel compagno primigenio, quel fratello o quella sorella del cielo che vive fuori del nostro corpo fisico e che tuttavia divide con noi la
vita in ogni istante – e questo istante potrebbe essere anche quello della morte – il
daimon del nostro fato, la Moira – una parola greca che significa semplicemente
porzione, la metà di Paracelso.
In quell’ultima pagina cerchiamo, tra saggi consigli ed avvertimenti, le predizioni e le lusinghe, così enigmatiche, ma allo stesso tempo familiari, che ci mettano
in contatto con quei poteri, ritmi e miti del cosmo, ci sollevino da quell’aereo che
vola a 35.000 piedi, aldilà delle persone e dei problemi, dai giorni buoni e di quelli
cattivi. Quei piccoli paragrafi sulla Vergine o la Bilancia disegnano nelle nostri menti
un linguaggio non terreno, fatto di stelle ed animali celesti dove l’anima possa ritrovare la sua casa.
Sebbene la notte stellata sia oscurata dall’inquinamento, le stelle siano tutte
spente ed i segni zodiacali sbiadiscano sulle pubblicità commerciali, Marte e Venere
siano ridotti ad emblema del sesso e la Luna, ormai, solo ad un posto dove piantare
una bandiera americana, nonostante tutto, il linguaggio dell’astrologia, i suoi rituali
matematici, i suoi sacerdoti, i suoi incantesimi ed amuleti che posso tatuare su un
muscolo, od appendere alla gola, riescono a tenere lontano tutti i mali dal mio corpo conteso da Gilette, Exxon, Disney, McDonald e la Banca d’America. Un tocco d’astrologia - basta un lieve accenno - e torna il Cielo, torna il Destino.
Astrologi, voi avete ricevuto una chiamata che viene dall’alto, servite quello
che non è umano, l’altra metà. Non preoccupatevi di usare parole troppo elevate o
spirituali, gli Dei non si curano di essere inflazionati; sanno come proteggersi meglio di noi mortali. Il fatto che si bilancino l’un l’altro conserva il loro potere e forse
è proprio per questa ragione che sono immortali, incuranti d’ogni usurpazione da
parte di qualunque ideologia monoteista.
1
2
An Intimate History of Humanity, Harper & Collins, 1994, pag. 339.
The Soul Code, ed. italiana Il codice dell’Anima, Adelphi.
Hortus conclusus
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MESKALILA NUNZIA COPPOLA
COUNSELLING ASTROLOGICO
E TRÃTAKA
SATURNO E PLUTONE AL MEGACONCERTO DI NEW YORK CITY
L.A. 129-612
Integrazione personale tra Astrologia, Gestalt e Tantra con descrizione di alcune
pratiche antiche e di una nuova sperimentazione del Counselling.
Il trãtaka
Nel presentare questa triangolazione tra Astrologia, Gestalt Psicosociale e Trãtaka,
partirò dalla descrizione di una tecnica di gruppo nella quale ho integrato risorse
gestaltiche e tantriche, per poi passare ad un’esperienza più recente, sperimentata
nel corso di una consultazione astrologica ed ancora in via di perfezionamento.
Trãtaka significa fissare con fermezza, focalizzare tutte le energie interne ed
esterne in un unico punto, fino a realizzare lo stadio in cui il soggetto, l’azione e
l’oggetto diventano una stessa realtà. In India, il Trãtaka è stato usato in vari modi e
per i fini più disparati. I saggi che vivevano nella giungla selvaggia, ad esempio, lo
usavano per difendersi dall’assalto delle tigri, fissandole negli occhi, fino a stabilire
un’altalena d’immedesimazione tra le reciproche identità. La pratica rituale è molto
antica e si diversifica da scuola a scuola, arricchendosi di particolari o riducendosi
all’essenziale, secondo le variazioni planetarie ed i calendari lunari. Alcuni astrologi
hindu la usano per visualizzare il diagramma oroscopico e per scoprire il volto segreto del consultante tra le linee del cielo natale. Nei vari tipi di yoga,1 essa funge
da metodo di concentrazione nella fase propedeutica alla meditazione; in alcuni casi, diventa una vera e propria meditazione. Il Trãtaka più interessante è quello eseguito come pratica di gruppo, in quanto produce e distribuisce energia. S’incomincia, di solito, scegliendo uno specifico oggetto di concentrazione, tale da possedere
già in sé delle buone vibrazioni: il mantra Om, la foto di una Divinità o di un Maestro, ecc. La parte introduttiva consiste nel fissare l’oggetto, senza batter ciglio, fino
alla fuoriuscita delle lacrime per poi riprodurlo, fedelmente, ad occhi chiusi e diventare consapevoli delle emozioni che esso risveglia. Le scuole ad indirizzo tantrico
usano la fiamma di una candela o di una lampada, proseguendo poi con mezzi più
raffinati, quali uno jantra,2 un mandala,3 le proprie pupille o quelle di un’altra per-
30
Hortus conclusus
sona, ecc. Dopo un periodo di focalizzazione esteriore, si passa, alla concentrazione
interna, senza l’ausilio d’oggetti ed immagini concrete; allorché il praticante è pronto per un’esperienza integrata, si passa alla meditazione vera e propria per dedicarsi, infine, alla conoscenza dei Chakra4 ed al risveglio della Kundalini.5
Il Trãtaka prevede, dunque, una fase esteriore ed una interiore: la prima, detta
Bahir Trãtaka, adatta ai periodi di luna piena, si effettua ad occhi aperti, fissando
una fonte visiva esterna, è appropriata ad uno stadio iniziale ed è più semplice perché gli occhi sono già automaticamente attirati dalle immagini; la seconda, detta
Antar Trãtaka, è adatta ai periodi di luna nuova e di eclissi, si esegue ad occhi chiusi
e va utilizzata dopo un certo periodo di pratica perché il soggetto, volto troppo all’interno di se stesso, all’inizio tende a stancarsi o a divagare. Di solito, tra le due vi
è una sequenza intermedia, detta Madhya Trãtaka, praticata nei periodi di luna crescente e decrescente, in cui gli occhi sono tenuti aperti o chiusi, a fasi alterne. In
tutti i tre stadi, l’ascolto del ritmo respiratorio proprio ed altrui, la focalizzazione
degli occhi o della fiamma, attraverso un continuo alternarsi di figura-sfondo, unitamente alla suggestività dell’immagine luminosa ed al potere del flusso respiratorio del gruppo, si rivelano fattori che, accentuando la percezione simultanea delle
sensazioni, finiscono per favorire un buon processo sinestesico. I cicli di respirazione
lenti, ma regolari e l’uso consapevole della vista, in associazione agli altri sensi, oltre
a rilassare la mente ed il corpo, permettono il flusso spontaneo delle emozioni alle
soglie del confine o pronte per l’elaborazione. La conoscenza immediata di queste
ultime favorisce, a sua volta, l’amplificazione della coscienza ed una maggiore forza
intuitiva. In casi speciali, soprattutto quando all’immagine è associato un mantra,6
può capitare che l’intero gruppo scivoli nello stato di yoga nidrã.7
Il Trãtaka permette il contatto con i propri corpi8, attraverso visualizzazioni di
varia intensità, una serie di Mudrã 9 e la successiva purificazione dei cinque elementi (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Etere). Le pratiche che riguardano il corpo fisico si basano sulla lettura delle sensazioni, prodotte da esperienze tattili e stimolazioni di
vario genere; la ciotola vibratoria10 è uno strumento molto utilizzato in questa fase
e personalmente, mi appare come un ottimo strumento gestaltico, perché permette
una diretta esperienza di sfondo e figura, di luce e ombra, toccando tutti i cinque
livelli d’esperienza (livello corporeo, sensoriale, immaginativo, emotivo, cognitivo).
In un momento successivo, le attività di consapevolezza sono utilizzate anche
per il contatto con oggetti, immagini e figure esterne, per arrivare infine agli jantra
ed ai mandala, di cui la parte energetica è il Bindu,11 ricettacolo dell’ombra e simbolo del sole e della luna. La pratica a cadenza regolare e gradualmente prolungata
nei tempi, può spesso causare una considerevole modificazione degli stati psichici.
Va però ricordato che gli stati alterati di coscienza, in assenza della consapevolezza
e di una successiva integrazione delle sensazioni e degli effetti percepiti, rischierebbero di ridurre l’esperienza ad una “mera catarsi”; per questa ragione, all’inizio, è
consigliabile praticare il Trãtaka solo per pochi minuti e con l’assistenza di una persona referente.
Hortus conclusus
31
In un certo qual modo, alcuni effetti del Trãtaka possono essere paragonati al
“continuum di consapevolezza” gestaltico, ossia alla concentrazione ed all’osservazione dell’esperienza istantanea, con la messa in figura dei pensieri, delle sensazioni
e delle emozioni che, attimo dopo attimo, sorgono alla coscienza dell’individuo.
Trãtaka gestalico
Il Counselling, secondo la metodologia della Gestalt Psicosociale, segue il modello
operativo ideato da Fritz Perls, la cui caratteristica è l’attenzione costante al presente (continuum di consapevolezza). Nella relazione d’aiuto gestaltica, il “qui ed ora”,
la Consapevolezza e la Responsabilità dell’esser-ci nell’esperienza sono le premesse di un processo evolutivo il cui obiettivo principale è ritrovare la propria forma, la
propria interezza e l’equilibrio delle polarità. Tale processo avviene grazie al Contatto, all’Espressione ed alla Creatività.
L’applicazione del Trãtaka nel counselling, oltre ad essere un valido strumento
promotore d’insight, aiuta a ritrovare l’energia nei casi di persistente interruzione di
flusso e là ove sorga il bisogno di ricaricarsi o implementare l’intensità dell’incontro.
Quale elemento strategico, è molto efficace anche nelle situazioni opposte alla precedente, ad esempio, nei casi in cui la confusione del consulente o dell’utente, richieda un certo distacco dall’argomento o una deflessione strategica, senza dover
interrompere il dialogo.
Personalmente, usando spesso questa tecnica nel counselling astrologico, ho
potuto notare che in simili situazioni, il Trãtaka non solo offre una pausa creativa
ma si tramuta, grazie alla concentrazione sull’esperienza e sull’immagine, in un così
profondo viaggio simbolico, da offrire all’astrologo ed al consultante una visione
inaspettata e differente di una stessa problematica lasciata, precedentemente, in
sospeso.
Nella formazione personale con esperienze di gruppo e d’intergruppo, il contatto oculare e la comunicazione attraverso la respirazione cosciente, diventano ottimi mezzi per evitare che un’eccessiva razionalizzazione alteri la spontaneità del
dialogo e per sviluppare, dunque, un necessario ma transitorio stato di confluenza.
Mi sembra opportuno premettere che non è consigliabile iniziare un lavoro di
gruppo, immediatamente con il Trãtaka o almeno, prima che l’ambiente sia stato
tonificato dallo scambio delle risorse umane dei presenti; i partecipanti dovrebbero,
dunque, già aver condiviso altre esperienze o aver partecipato a vari incontri.
Descrizione di una tecnica di gruppo
Per quest’esperimento, ho preferito il Madhya Trãtaka ed ho scelto tre elementi di
base: la candela, la respirazione e gli occhi. In un primo momento, gli strumenti di
confine-contatto soggettivo sono stati la vista e la respirazione sinergica. La fiamma ha funto, invece, da bindu o punto centrale del cosiddetto temenos, illuminan-
32
Hortus conclusus
do il confine oggettivo e sacro, ossia lo spazio adatto a ricevere e restituire le immagini interiori.
Fatta eccezione per le regole di base che non possono essere alterate, ho adattato le sequenze tantriche del Trãtaka allo stile gestaltico, grazie ad un ritmo di stimolazioni, mirate alla consapevolezza dell’energia psicofisica, piuttosto che ascetica. Per realizzare ciò, ho ridotto le visualizzazioni ed ho eliminato sia la parte meditativa, sia alcune sequenze troppo ritualistiche e quindi, non adatte all’occasione.
Prima d’iniziare, ho accennato brevemente alla storia della pratica per poi passare
direttamente alle istruzioni tecniche; ho evidenziato la necessità di restare seduti
nella stessa posizione, con la schiena ben dritta, per favorire una respirazione fluida
e ritmata ed ho posto l’accento sull’assoluta importanza del silenzio, al fine di rendere possibile la concentrazione. Ho invitato i partecipanti a scegliere un partner
del segno o dell’ascendente opposto al proprio ed a sedersi a terra, l’uno di fronte
all’altro, ad un braccio di distanza, fissando una candela accesa. Ho chiesto loro di
respirare tranquillamente, prima autonomamente e poi in sintonia con l’altro. In
una fase successiva, ho chiesto loro di usare la respirazione per far muovere la
fiamma della candela, senza spegnerla. Nel momento in cui si è presentata una riduzione rilevante di contatto, alla respirazione ritmata è stato abbinato l’accostamento delle quattro mani. A poco a poco, ogni coppia ha incominciato a respirare
all’unisono e la fiamma della candela ha danzato al ritmo del soffio respiratorio,
senza spegnersi.
Durante il percorso, il contatto ed il ritiro si sono succeduti in modo abbastanza equilibrato ed a volte, integrato: pur restando in contatto, ognuno è riuscito a
conservare la propria intimità, permettendo all’altro di salvaguardare la propria. In
effetti, il contatto è avvenuto attraverso le mani ed il respiro, mentre il ritiro è stato
possibile grazie alle visioni personali e ad una sorta di sogno ad occhi aperti. La
condivisione generale delle esperienze vissute è stata infine favorita dai feed back
offerti da tutti i presenti.
Sin dall’inizio, mi è sembrato di capire che il ritiro ed il contatto, oltre a succedersi a fasi alterne, possono anche coesistere, magari agiti in parti diverse di una
stessa persona. Ad esempio, mentre persiste un contatto attraverso le mani o la respirazione, la vista interiore diventa il presupposto per proiettarsi in uno spazio personale e riservato; oppure, come nella fase in cui si fissano le pupille dell’altro,
mentre gli occhi realizzano il contatto, la respirazione personale assicura, nello stesso tempo, il ritorno al proprio centro.
Dal punto di vista pratico, durante la conduzione, mi sono resa conto che, in
questo particolare contesto, chi convoglia l’attività, dovrebbe ridurre al minimo i
comandi, perché le suggestioni mal indirizzate e troppo enfatizzate, potrebbero tradursi in una direttività poco spontanea, magari recepita come forzatura dai partecipanti. Molti elementi della conduzione, dell’attuazione e dell’attivazione dipendono,
inoltre, dallo stato emotivo del conduttore e del gruppo, dalle esperienze personali
d’ogni singolo, dagli eventi che hanno preceduto l’incontro, dal grado di motivazio-
Hortus conclusus
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ne, così come da tanti altri fattori personali ed ambientali (i Maestri indiani, prima
di avviare un’esperienza di questo genere, osservano le posizioni astrali del momento, del luogo, di ogni singolo partecipante e dell’insieme del gruppo). Ho avuto poi
la conferma che le variabili della messa in opera sono tantissime e qualche volta,
possono essere modificate in itinere dall’ispirazione o dalla creatività istantanea,
purché pertinente al tema su cui si lavora ed alla storia che il gruppo vive in quel
momento. Persino una persona arrivata all’ultimissimo istante, può essere integrata
nell’esperienza o addirittura, diventare la protagonista di un evento che favorisce il
compimento della Gestalt. In realtà, l’arrivo di una collega al momento del feed
back, lungi dal disturbare gli astanti o dallo spezzare il flusso, ha permesso l’integrazione corale di uno stato di sospensione emotiva ed il ritorno da una retroflessione collettiva, causata da un carico troppo intenso. Ognuno, discostandosi per un
attimo dal proprio stato emotivo e ritornando ad essere presente al gruppo, ha accolto con naturalezza la nuova arrivata, offrendole una fiamma, un pensiero, un
gesto ed una parola. L’affettuosa spontaneità ha provocato un’immediata ed inattesa reazione emotiva nella compagna sopraggiunta che è scoppiata in singhiozzi,
di un pianto molto sommesso e dolce. I presenti, me compresa, benché impreparati
ad una tale reazione, hanno condiviso un momento di profonda comunione. Vi è
stata una mutua comprensione; la richiesta della collega era chiara e perciò, turbati
da un’intensa ma velata emozione, tutti siamo rimasti in silenzio. Per non invadere
lo spazio emotivo della compagna, nessuno ha manifestato la propria commozione
più dello stretto necessario, così da rispettare la sua riservatezza ed il suo confine,
pur esprimendole vicinanza ed affetto. Si è trattato di una conclusione altamente
simbolica, l’aria sembrava rarefatta, la sensazione era quella di un saluto finale,
quasi un addio, confuso e vago da parte nostra, consapevole e schivo da parte sua:
questa persona, oggi non è più tra noi perché ha lasciato la Terra, ha oltrepassato
l’orbita di Plutone e ha intrapreso il suo viaggio nel Cosmo, alla ricerca dell’Infinito.
Trãtaka e counselling astrologico
L’esperienza precedentemente descritta, mi ha suggerito un nuovo approccio di
consulenza astrologica: dopo un colloquio individuale, ho invitato quattro volontarie ad una consultazione di gruppo … e l’Arte si sta ampliando.
Il connubio degli elementi gestaltici con quelli del Trãtaka mi ha permesso di
valutare, in maniera differente, il presente aspetto di Saturno e Plutone. In termini
individuali, l’ho analizzato così come si riflette nella configurazione oroscopica natale ed in termini collettivi, così come si manifesta negli avvenimenti mondiali. Ho
voluto poi sperimentare, attraverso una tecnica di gruppo, la similitudine e l’incastro dei simboli collettivi con i corrispettivi personali.
Prima d’iniziare, mi sembra opportuno accennare brevemente alla natura dell’astrologia secondo il Tantra, alla qualità del ciclo Saturno-Plutone ed all’approccio
da me ideato.
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1. LA NATURA DELL’ASTROLOGIA SECONDO LA SCUOLA TANTRICA
Secondo l’Astrologia tantrica, nel corpo umano con i suoi processi biologici e
psichici, agiscono le stesse forze che muovono il Cosmo. La struttura microcosmica
è simile alla manifestazione macrocosmica e tutto ciò che esiste nell’individuo, esiste in proporzioni diverse nell’Universo. Il disegno dell’oroscopo di nascita è la rappresentazione grafica dell’esatto momento in cui si è delineata la sincronicità cosmica tra una configurazione celeste, un particolare luogo della Terra ed un determinato individuo. Per questa ed altre ragioni, ogni oroscopo, tracciato o visualizzato, è uno jantra su cui meditare, uno strumento per intuire parti della natura e del
Karma12 dell’individuo cui esso appartiene.
2. IL CICLO SATURNO PLUTONE
Il ciclo Saturno-Plutone è iniziato nel 1982-83 con la congiunzione negli ultimi gradi della Bilancia ed è giunto all’opposizione dei due pianeti, dai Gemelli al Sagittario. Dal punto di vista collettivo, la relazione tra i due corpi celesti riflette l’emergenza ed il bisogno di trasformare l’antico sistema di sopravvivenza umana in
forme più adeguate alla nuova realtà del globo terrestre; si delineano così le caratteristiche di una nuova generazione, con rinnovate forme di pensiero, avanzatissime strutture del linguaggio e della comunicazione, ma anche un incremento dei
conflitti dottrinali e religiosi, così come un succedersi stressante di confronti ed affronti sociali, crisi politiche e culturali. Dal punto di vista individuale, questa posizione facilita il contatto con la propria ombra ed inclina ad una ridefinizione cosciente del senso che si attribuisce al caso ed all’evento inatteso. In effetti, lo spazio
indefinibile che intercorre tra la rigorosa onestà di Saturno e la forza esplosiva di
Plutone, equivale all’orizzonte che unisce e separa due sezioni di tempo, quelle in
cui si passa dal sonno al risveglio, dalla vita alla morte o viceversa. La pausa infinitesimale tra le due frazioni di tempo nasconde una gamma incredibile di eventi e di
opportunità per gli esseri umani che, pur restando tributari delle circostanze, hanno
la libertà di esplorare o costruire le condizioni favorevoli per fronteggiare ciò che
più temono di se stessi e degli altri, ma soprattutto per rinnovare la capacità di sopravvivere, di resistere, di affrontare nuove verità emotive e di funzionare efficientemente ed a modo proprio, sia come individui indipendenti, sia come membri di un
gruppo sociale. Naturalmente, quando gli aspetti tra i due astri sono dissonanti, l’orizzonte diventa fosco, la scrupolosità può diventare rigidità, la forza può trasformarsi in delirio d’onnipotenza con imperiosi impulsi alla manifestazione del potere
personale, ed il risveglio può tramutarsi in una violenta e distruttiva esplosione di
conflitti. Da una crisi così violenta potrebbe però nascere il bisogno di una maggiore determinazione nell’affrontare o semplicemente, accettare gli eventi. D’altro canto, allo stesso modo in cui la società cambia attraverso conflitti e accordi, l’individuo cresce, attraverso contrasti e corrispondenze.
Attualmente, a livello mondiale e quindi collettivo, come già accennato, Saturno e Plutone sono in opposizione, dai Gemelli al Sagittario. Plutone in Sagittario
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trasforma le prospettive individuali in pilastri del progresso o del regresso sociale,
simbolizza l’impatto collettivo di eventi i cui semi furono piantati da tempo e poi
ignorati; simbolizza l’influenza di un qualsiasi intervento capace di destabilizzare ciò
che trova sul suo cammino, scagliandone i frammenti fuori ed in alto, come frecce
fulminee o forze cieche che partono dal profondo della terra e squarciano il cielo.
All’estremo opposto, Saturno in Gemelli costruisce strutture sociali e comunicazioni
che implementano una visione più estesa della realtà o al contrario, la restringono;
inoltre, il pianeta in questo segno vaglia con lucida e imparziale razionalità tutti gli
elementi comunicativi dell’esplosione, inclusi i più impercettibili microgesti espressivi, così da permettere l’integrazione delle parti ritrovate. L’azione oppositiva tra l’austerità saturnina e l’energia detonante plutoniana funziona come lo strumento di
un archeologo che scavando, porta fuori tesori misti a detriti d’ogni genere, preziosi
reperti mescolati con rottami irrecuperabili, scorie frammiste con utili materiali da
riciclaggio ed altro ancora. Viaggiando attraverso il Sagittario, ma fronteggiato dal
severo controllo di Saturno in Gemelli, il Pianeta archeologo attiva un profondo dilemma morale, ideologico o spirituale, su quelle che si pensava fossero le proprie
verità e sicurezze, su tutto ciò in cui si è creduto e si crede. Si delinea così un controllo razionale ed a tratti, distruttivo sulle forze prorompenti dell’inconscio, mentre
da un’altra angolatura, deflagra il conflitto tra la forza di volontà e quello che si
pensa sia il fato. Si tratta di una perturbazione ad impatto individuale e mondiale.
Sul piano personale, gli effetti di questo terremoto del profondo si evidenziano solo
dopo uno sconvolgimento totale in cui ordine e caos si alternano in un ritmo irregolare e, a volte, angosciante. In seguito, però, gli effetti dell’opposizione producono
una maggiore energia interiore, un incremento delle proprie capacità e soprattutto,
la coscienza di avere più forza e tenacia di quanto si pensasse per affrontare quel
piccolo, ulteriore sforzo, necessario per l’ottenimento dei risultati in cui non si sperava più. In pratica, quest’aspetto può rappresentare un doloroso varco da attraversare per il raggiungimento della propria evoluzione, o può indicare il momento, le
ragioni e le modalità della sconfitta; ma in genere si tratta di un misto dei due.
3. L’APPROCCIO DA ME IDEATO
Spesso, nel counselling astrologico, dopo aver io stessa meditato sul quadro
astrale del consultante, invito il soggetto a focalizzare il suo disegno celeste per ricavarne una visione personale. Di solito, dopo una visione generale ed un’accurata
analisi dei particolari, estrapolo un solo aspetto, magari il più esclusivo e difficile,
poi invito la persona ad eseguire un vero e proprio Trãtaka sulla figura formata dai
pianeti. Nel corso degli anni, questo metodo ha prodotto risultati soddisfacenti, soprattutto nei casi di persone pronte al confronto ma ancora troppo fragili per rapporto alle configurazioni nevralgiche del proprio oroscopo. Lavorare sulle sensazioni
derivanti dal Trãtaka, sui simboli e sui glifi, ha spesso consentito un dialogo diretto
con i pianeti interiori, dissolvendo barriere d’incomprensione e resistenze di vario
genere.
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Hortus conclusus
4. LA NUOVA ESPERIENZA
Per l’esperimento, ho scelto quattro persone nate in luoghi e tempi differenti
ma tutte con Saturno e Plutone in aspetto sensibile. Tale scelta è stata fatta per
rendere possibile una conduzione di gruppo con persone diverse, ma accomunate
da una caratteristica speciale: la relazione astrologica tra i due pianeti lenti. Di comune accordo ed in rispetto della loro privacy, ho cambiato i nomi delle quattro volontarie e mi sono limitata a riportare solo il vissuto legato all’esperienza con il Trãtaka, evitando qualsiasi accenno alla loro vita personale.
Dal punto di vista natale, Anna e Lisa, nate rispettivamente nel 1943 e nel
1977, ricevono un bilanciato sestile tra i due pianeti; Nina, nata nel 1947, presenta
un’ambigua congiunzione; Olga, nata nel 1955, evidenzia uno stridente quadrato;
naturalmente, sono tutte sfiorate dall’influsso collettivo dell’attuale posizione planetaria.
Nel corso dell’incontro, le quattro volontarie non sono riuscite a distaccarsi
dagli stati emotivi legati ai tragici avvenimenti dell’undici settembre a Manhattan;
ed io con loro. In effetti, le partecipanti hanno preferito restare sul tema del conflitto mondiale, anche se ognuna ha vissuto l’aspetto interplanetario collettivo, secondo le caratteristiche individuali della propria configurazione natale.
Dopo che ognuna ha guardato per un po’ il proprio tema astrale, io ho chiesto
loro di metterlo da parte e di costruire o disegnare un simbolo che rappresentasse
la relazione attuale tra Saturno e Plutone. Hanno confabulato per un po’, scambiandosi idee e raccontandosi parte delle loro storie, hanno condiviso i timori per la
gravità degli eventi mondiali, poi quasi all’unisono, hanno deciso di rappresentare i
pianeti, esattamente, con gli stessi glifi che li raffigurano.
Insieme abbiamo preparato il setting, mettendo il disegno al centro della stanza, spegnendo la luce centrale ed accendendo una lampada dal chiarore più discreto e soffuso, in modo da illuminare i simboli, senza affaticare gli occhi. Dopo vari
esercizi di respirazione su di una candela, è stato più facile fissare la figura, senza
batter ciglio e poi chiudere gli occhi per lasciarla riapparire come immagine mentale.
Ricordo la frase che Olga ha ripetuto per ben tre volte: “Il cambiamento è
inevitabile. Stanno cambiando le strutture cognitive e linguistiche della comunicazione. Dobbiamo cambiare, prima che una sconvolgente esperienza
collettiva ci obblighi a farlo”
Dopo un po’, senza accorgermene, quasi trascurando la conduzione, sono entrata anch’io nel gioco metalinguistico ed ho tradotto i simboli, attraverso queste
strane sensazioni:
“Scherzo speculare tra la polarità di due piattaforme identiche e contrarie; sodalizio tra la comunicazione e la mistificazione, incrocio tra il senso del dovere e l’astio personale, comunione ideologica tra la giustizia e la vendetta, la pace da ottenere con la violenza, il fondamentalismo contro la globalizzazione, l’informazione
sugli eventi e la disinformazione sugli intenti, l’esposizione lucida degli accadimenti
Hortus conclusus
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ed il buio totale sulle dinamiche tra le parti, tutto è palese e niente è chiaro, cadono
i baluardi del potere, crollano i pilastri della sicurezza, la guerra è ambiguità in diretta, le strategie e le armi fatali restano occulte per entrambe le fazioni, la resistenza è un muro di cartapesta e la logica è la maschera della paura. Quando due
valori si oppongono, polarizzandosi agli estremi di una singola linea, la soluzione
viene cercata nel capro espiatorio di turno, mentre i burattinai affinano le armi altrove”.
Ad un certo punto, mi sono accorta che l’impatto dell’elemento collettivo,
pressante anche per me, mi stava inducendo ad una confluenza fuorviante e poco
consona al servizio che mi si richiedeva; insomma, invece di condurre il gruppo,
stavo scivolando in tutt’altra esperienza. Mi sono subito resa conto di non sapere
più se seguivo intuizioni personali, se assorbivo le immagini ravvicinate della mente
delle astanti, se si trattava di un feeling personale sull’aspetto generazionale dei
corpi celesti, se condividevo l’angoscia per la minaccia di guerra o se si trattava dell’influenza associativa dell’aspetto interplanetario. Nello stesso momento in cui ho
preso coscienza del fatto, le quattro partecipanti si sono afferrate per mano ed
hanno cambiato ritmo di respirazione, quasi a voler marcare un confine visibile tra i
ruoli da mantenere. Mi sono trovata fuori del cerchio, così com’è giusto che sia e
così come volevano le consultanti che, di tacito ed istantaneo accordo, hanno difeso la loro posizione. In un baleno, ho compreso il valore della responsabilità nelle
dinamiche del lavoro in gruppo e la necessità di salvaguardare, senza rigidità, il
ruolo d’appartenenza. Nelle relazioni d’aiuto, l’empatia priva del necessario distacco
nuoce ad entrambe le parti; il distacco privo d’empatia irrigidisce i ruoli ed ostacola
la relazione…ma come sempre, tra i due estremi si trovano mille altre strade possibili e colui che coordina il viaggio deve saper individuare il percorso più adeguato al
momento, alla persona, all’ambiente ed alla situazione, accettando anche l’evenienza di un temporaneo ribaltamento o stravolgimento dei ruoli e delle regole…cosa
che non sempre riesce facile.
Quando il Trãtaka focalizza simboli che mettono in figura potenti archetipi,
producendo un’illusione o una visione collettiva, il rispetto dei ruoli non è cosa facile e non c’è regola che tenga; quando la razionalità saturnina è folgorata dall’esplosione irrazionale di Plutone che porta alla luce un crollo collettivo, non c’è tecnica che segua un canone stabilito… quando nel pieno del Trãtaka, Anna e Lisa
hanno voluto interrompere la pratica perché in TV iniziava il megaconcerto per New
York city… nessuna di noi ha potuto resistere al richiamo, nemmeno Nina che dalla
pratica ad occhi chiusi era scivolata in uno stato onirico… ed insieme, al di là di
ogni regola stabilita, in modo atipico, abbiamo scoperto il potere dei due pianeti in
opposizione… lo schermo è diventato un nuovo ed occasionale strumento di Trãtaka e di counselling… il microgruppo ha guardato e vissuto le reazioni della lontana, ma chiara esperienza del macrogruppo. In altre parole, quando si schiantano i
pilastri della sicurezza centrale, crolla ogni resistenza al cambiamento e crolla per
tutti, compresi i referenti; e Clapton, gli Stones, gli Who, altri ancora ed infine Mc
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Hortus conclusus
Cartney che, in passato, in nome della libertà, partecipavano ai concerti pacifisti
contro la guerra in Vietnam, hanno attualmente cantato, in nome della libertà, per
onorare le vittime di Manhattan e per incoraggiare i giovani a partecipare all’intervento in Afganistan. Guardando, abbiamo provato compassione per la folla ferita
nel cuore ma ignara dei giochi di potere al vertice… e poi chi avrà compassione, chi
suonerà e chi canterà dall’altra parte del mondo, per la moltitudine d’innocenti,
ugualmente vittime dell’altrui follia?
E noi cinque abbiamo ascoltato e guardato e sentito… ed alla fine, abbiamo interrotto la tv e spento la candela ancora accesa, turbate da un misto di consapevolezza e confusione sul nuovo significato della parola libertà. Abbiamo chiuso l’incontro con un paio di domande che restano ancora delle Gestalt incompiute:
Fino a che punto è necessario il cambiamento?
E quando esso arriva dalle macerie di due torri frantumate, dai resti di corpi
lacerati dall’esplosione, dal genocidio che risponde allo sterminio in massa, fin dove
è giusto adeguarvisi e come?
Questo era ieri.
Nata a Napoli, ho vissuto per quindici anni in India e risiedo a Perugia. Studio
e pratico Astrologia da circa trent’anni. Sono stata discepola dell’astrologo indiano
Chakradher Joshinãth. Sono conoscitrice dell’arte dei Tarocchi.
Ho studiato, sperimentato e praticato i principi del Tantra, grazie alle iniziazioni ed agli insegnamenti ricevuti dai Maestri Lãngtã Bãbã e Jay Kãlã Brãhmã Mahã
Tãrã Mahakãla Vinãsini.
Sono esperta in “Comunicazione e gestione delle risorse umane” secondo la
Gestalt Psicosociale. Sono Consulente in Gestalt Psicosociale.
Insegno Lilã Kriyã e conduco seminari sulla parte non iniziatica del Tantra, in
Italia ed all’estero.
Ho insegnato ai ragazzi pluriminorati gravissimi, usando le tecniche del Nada
Yoga.
NOTE
1
Yoga = in senso letterale, unione, fusione. In senso spirituale è l’unione dell’individuo con il Cosmo e con il Divino, grazie ad una serie di pratiche speciali. Vi sono vari tipi di yoga, da quelli più
corporei a quelli che non comprendono alcuna postura o movimento. Tutti i tipi di yoga danno
un’importanza basilare alla respirazione.
2
Jantra = letteralmente, strumento, sostegno, supporto. Nelle pratiche spirituali, è un diagramma
sacro, un circuito di forze sottili che rappresentano una determinata Divinità o un simbolo particolare. Gli astrologici ne costruiscono alcuni molto speciali a beneficio dei consultanti.
3
Mandala = Il termine sanscrito deriva dalla radice manda, “essenza, purezza” e dalla desinenza la,
“ricettacolo o sfera o possessore.” Da cui “Ricettacolo o Sfera o possessore d’Essenza.” La parola
Mandala in Sanscrito designa anche il cerchio, il disco e l’orbita. Secondo Jung, quando nella fantasia o nei sogni o nelle immagini mentali vi è l’apparizione spontanea di diagrammi, tra cui i
mandala, l’ego rivela la sua capacità di assimilare parti dell’inconscio; in alcuni casi, egli dice, può
Hortus conclusus
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trattarsi anche di un tentativo di eludere la disintegrazione della psiche. Nelle pratiche hindu, invece, i mandala e gli jantra, oltre ad essere finalizzati all’evoluzione spirituale, presuppongono
una fase obbligatoria di destrutturazione e ristrutturazione dell’immagine iconica, unitamente alle varie parti del praticante, dall’esterno all’interno e viceversa.
Chakra = letteralmente significa ruota, vortice, condotto, disco, orbita, centro, plesso, disegno
oroscopico. Secondo la fisiologia e la filosofia hindu, i sette chakra principali si trovano all’interno
del midollo spinale, lungo la colonna vertebrale, dal coccige alla sommità del capo. Ogni chakra,
oltre ad esprimere un preciso tipo di consapevolezza, è connesso a determinate funzioni fisiche,
psichiche e spirituali. La meditazione ed alcune forme di yoga tendono a reintegrare le funzioni
dei chakra, risvegliandoli. Anche C. G: Jung approfondì lo studio dei Chakra.
Kundalini è l’energia arrotolata come le spire di un serpente.Giace addormentata nel primo chakra, all’altezza dell’osso sacro. Viene risvegliata, attraverso varie pratiche, per far sì che ascenda
lungo il canale centrale e si unisca al principio di conoscenza. Al suo passaggio, l’individuo sperimenta una fase di destrutturazione totale, seguita da una fase d’integrazione in cui vengono alla
luce anche insospettate potenzialità.
Mantra = formula sacra, parola o sillaba o suono di potere, spesso privo di significato ma capace
di risvegliare particolari stati di coscienza.
Yoga nidr_ = si tratta di uno degli stati di coscienza, quello del sonno profondo con sogni lucidi
sui quali, volendo, il praticante può liberamente intervenire. Le nidr_ più potenti sono prodotte
dalle tecniche avanzate di gruppo.
Corpi = Secondo il sistema hindu, l’individuo possiede tre corpi: il terreno, il sottile ed il causale o
eterico. I tre corpi non sono separati e distinti ma interconnessi ed interdipendenti.
Mudrã = gesti speciali delle mani che risvegliano alcune energie e le integrano ai propri stati d’animo, attraverso il corpo. Sono anche potentissimi mezzi di trasformazione e trasmutano l’esperienza sensoriale in consapevolezza. Eseguite in sequenza rituale, in alcuni casi, possono indurre
stati alterati di coscienza.
Ciotola = rappresenta la coppa sacra, l’utero della Dea, l’Universo e la volta celeste con tutta la
configurazione astrale di ogni singolo. Non esiste rito induista in cui non sia presente la ciotola
cerimoniale. La meditazione sulla ciotola è un potentissimo strumento di amplificazione della coscienza. Quella vibratoria è uno strumento costruito con vari tipi di metallo, incorporati l’uno nell’altro e va percepita non solo attraverso la vista ma attraverso tutti gli altri sensi ed in modo particolare, tramite la propria pelle.
Bindu = Il Bindu o punto è la parte più importante di uno jantra, di un mandala e dello stesso individuo. Dal punto di vista cosmologico, rappresenta l’origine della creazione; da quello psicologico, designa l’armonia del maschile e del femminile nella persona; da quello spirituale, rappresenta il nucleo della propria essenza vitale. Si chiama Bindu anche il punto centrale tra le sopracciglia. Ogni Bindu del nostro corpo rappresenta un punto esatto dell’universo con le sue galassie.
Karma = è il frutto dell’azione, la legge di causa-effetto che permette all’individuo di raccogliere,
integrare o disgregare gli effetti delle vite passate. Si tratta del principio cosmico che coinvolge
qualsiasi essere vivente nel perenne ciclo del divenire. In Occidente, lo si associa, erroneamente, al
destino che è tutt’altro.
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GRAZIA MIRTI
PICCOLO SPECCHIO DI ASTROLOGIA
RIPRESO DA “SPECCHIO”, SUPPLEMENTO DEL SABATO DE “LA STAMPA” DI TORINO
L.A. 129-367
Un saluto e un omaggio al decano dell’astrologia torinese, Federico Capone, Capricorno tenace da poco scomparso, attraverso una sua frase: L’uomo è ben lontano
dall’essere uno schiavo delle stelle, egli è al contrario libero quanto le stelle, come
di fronte alla sua immagine riflessa nello specchio, nel quale vede disegnati i suoi
movimenti. L’Astrologia rende possibile la rappresentazione del proprio io e del destino di ciascuno, liberandoci dall’inquietudine della lotta per la vita; essa insegna
la via per raggiungere una sommità dalla quale vedremo di più e potremo gettare
uno sguardo su quel tutto, di cui noi siamo una parte. ( Introduzione al piccolo
manuale di Astrologia, 1977).
Manilio, poeta romano degli inizi del I secolo, fu autore di un capolavoro stellare in 5 libri, l’Astronomicon . Leggiamone alcuni versi che descrivono i 12 segni:
Primo l’Ariete, splendente nel suo vello d’oro/ Stupisce nel veder sorgere il dorso del
Toro, /Toro che chiama, a testa bassa, i Gemelli/ Cui segue il Cancro; e il Leone segue
quello / Poi la Vergine e la Bilancia con giorni e notti eguali, /Che tocca lo Scorpione
e la sua stella lucente, /La coda cui mira il Centauro col suo arco,/ Pronto a scoccare
la sua freccia veloce./Viene ancora la stretta curva del Capricorno,/dopo di lui l’Acquario che dall’urna versa/ Acque che son preziose per i seguenti Pesci,/Che toccano
Ariete, ultimi tra i segni.
Nel momento in cui il segno della Bilancia sta per concludersi, ecco un omaggio a Venere, sua signora, scritto da Plinio nella sua Cosmologia:
Al di sotto del Sole gira un grosso pianeta chiamato Venere, dal corso alternato, e che gareggia già nei nomi che porta, con il sole e la luna. Infatti quando anticipa il sole e sorge prima dell’alba ha nome Lucifero, perché è come un altro sole
che fa affrettare il giorno; all’opposto, quando scintilla dopo il tramonto, è denominato Vespero, perché prolunga la luce e fa la parte della luna. Già in grandezza è
al di là di tutti gli astri, e il suo splendore è così forte che solamente i raggi di questa stella producono ombre. Per il suo influsso ogni cosa è generata sulla terra,
spargendo una rugiada fecondatrice.
Hortus conclusus
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Il segno dello Scorpione è (a torto!) il più chiacchierato dello Zodiaco. Sarà per
il suo mitico pungiglione o per la sua lucida stella Antares, simbolo di pericolo.
Esprime morte e rinascita, tra i mesi di ottobre e di novembre, quando il ciclo stagionale si conclude e ne inizia uno nuovo. Commemorazione dei defunti e Halloween, ecco due eventi in apparenza contrastanti, che esprimono la sintesi di un
segno provocatorio, che dà vita a personaggi mai banali. ‘Quindici uomini sulla cassa del morto e una bottiglia di rum’, ecco un verso scaturito dalla penna dello Scorpione Stevenson, che tiene buona compagnia al grande Dostoievskji, a Camus e al
dissacrante Voltaire. La tradizione astrologica afferma che vale la pena essere amati
almeno una volta da uno Scorpione, per scoprire l’intensità della passione.
Dal fatidico 11 settembre scorso nelle mailing list astrologiche internazionali
gli studiosi non si stancano di commentare le date di nascita dei protagonisti: il Pesci Osama Bin Laden (10 marzo 1957, ora sconosciuta) e Il Cancro George W. Bush
(6 luglio 1946 alle 7 e 26’ a.m. New Haven), confrontandole con la data dell’Indipendenza americana, 4 luglio 1776 alle 17 e 10, Filadelfia. L’americano Stephen Arroyo, autore di alcuni best seller, ha osservato che nell’aprile 2000 si è verificata una
congiunzione Giove/Saturno in Toro (segno delle Borse) , 16 mesi prima del disastro
del Twin Towers. La stessa congiunzione si era verificata nell’aprile 1940, proprio 16
mesi prima di Pearl Harbor. Di qui, secondo la sua opinione, una forte volatilità di
Borsa per almeno 6 settimane. Altri attribuiscono buone chance agli USA per alcuni
mesi, ma fanno notare che in agosto 2002 si ripetono gli stessi pianeti dell’invasione del Kwait.
Astrologia umanistica o deterministica? Ecco un grande equivoco che impedisce di considerare l’antica disciplina nel giusto modo. Si crede che essa consista
semplicemente nel prevedere il futuro a breve o a lunga scadenza. In realtà essa
analizza l’uomo, ponendolo al centro dell’universo nel momento in cui viene alla luce. Di qui la sua natura geocentrica, mirata a conoscerne a fondo inclinazioni e
aspirazioni. Dal movimento dei pianeti successivo alla nascita (detto transito) possono nascere possibili previsioni, ma esse si basano pur sempre sulle coordinate
astronomiche iniziali. Per momento esatto della nascita si intende il taglio del cordone ombelicale, o la firma di un contratto per aziende o eventi.
Anthony Aveni, docente di astronomia statunitense, studioso di calendari, mi
cattura da anni con le sue opere che collegano Cielo e Terra, scritte con competenza e poesia. La mia preferita è ‘Conversando con i pianeti’, da cui (pag. 195, ed. Dedalo) vi propongo questo breve brano: ‘Per gli antichi Greci che inventarono l’astrologia i pianeti non erano mossi dalla gravitazione ma avevano una volontà propria
e, come gli esseri umani, possedevano un’anima che infondeva loro la vita. Nel medioevo la forza che collegava tutte le componenti della natura fu concepita come
pneuma, un fluido elastico, invisibile, simile all’aria, che collegava tutte le cose dan-
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Hortus conclusus
do all’universo intero una qualità collettiva paragonabile all’anima: era letteralmente il respiro dell’universo. I fisici cercarono questa sostanza fino al ventesimo secolo.
Dedicato al Sagittario, Arcitenens latino, nono segno, di Fuoco, Mobile (sta a
cavallo di due stagioni: autunno e inverno) , governato da Giove. Il suo amore più
grande è la libertà. Viaggiatore, giramondo, curioso di tutto, poco asservito ad obbiettivi finanziari e di carriera, è incline a seguire ideali ed utopie. E’ formidabile come insegnante (emulo del celebre Chirone, maestro di Achille e di Alessandro) e nella letteratura infantile: Jonathan Swift , Collodi, Louise Alcott, Walt Disney , Woody
Allen, Steven Spielberg, ecco altrettanti personaggi emblematici del segno. Che non
va sottovalutato. Apparentemente ingenuo e bonaccione, è l’unico a viaggiare armato in tutto lo Zodiaco, con la sua freccia da scoccare per raggiungere luoghi terrestri e mentali sempre più lontani. Utile anche per difesa, nel caso.
Risale a Tolomeo (II secolo dopo Cristo) l’attribuzione dei segni zodiacali ai
paesi e alle città. L’Italia e Roma al Leone, per esempio. Altre volte si sceglie una data emblematica, per redigere la Carta del Cielo simbolica di un luogo. Per Torino si
usa di solito il 7 febbraio 1563 alle 10 e 30, quando (come riferisce il cav. Luigi Cibrario nella sua Storia di Torino) ‘madama Margarita di Francia, duchessa di Savoia,
fece la sua solenne entrata con pompa regia sotto ad un baldacchino di tela d’oro’.
Ne risulta un Acquario Ascendente Toro. Il segno della tecnologia e delle invenzioni
ben si addice alla città-simbolo dell’auto, culla del cinema. il Toro Ascendente ne
spiega una certa staticità e l’attenzione al risparmio. Parigi è invece legata alla Vergine, Venezia al Cancro, Firenze all’Ariete, Londra ai Gemelli.
Accanto ai giornali di Astrologia a larga tiratura ne esistono altri a minore diffusione, che raccolgono i lavori di ricerca di studiosi sconosciuti ma attenti. Proviene dagli Stati Uniti il bimestrale The Mountain Astrologer, uno dei pochi a colori, e
a grande tiratura. Meno diffuso ma di grande qualità è Considerations, pubblicato
trimestralmente a New York. Esce a Parigi un classico, l’Astrologue, diretto dal famoso André Barbault. ASTRALIS proviene da Lione, a cura del Cédra. In Germania vi
sono numerose riviste, la più importante è Meridian, a cura della DAF. In Inghilterra
è un classico l’Astrological Journal, più scientifico è Correlations, alternativo The
Astrology Quarterly. In tutto il mondo si arriva a una cinquantina di testate: le ricevo regolarmente, e le leggo con grande attenzione.
Raymond Merriman è uno degli specialisti più apprezzati in Astrologia Finanziaria, a livello mondiale. Il 15 ottobre scorso ha avuto l’onore di pubblicare un lungo articolo sul Wall Street Journal, a proposito dell’impatto dell’attuale opposizione
Saturno/Plutone sull’economia. Per poterne parlare con cognizione di causa Ray è
andato indietro nel tempo, ricercando analoghe configurazioni in passato. In particolare negli anni 1834 e 35, quando negli Stati Uniti vi fu l’euforia per la costruzio-
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ne delle prime ferrovie, con una forte speculazione terriera. Pochi anni più tardi si
creò una crisi violenta, che fu superata solo molto tempo dopo (1857). Di qui il monito a non sottovalutare la situazione economica e mondiale attuale, ispirandosi a
principi di grande prudenza e tenendo conto che i cicli planetari hanno regole molto precise. Se nei primi anni ’90 la regola era incrementare il capitale, oggi dobbiamo pensare soprattutto a preservarlo.
Che cos’è un Capricorno? E’ un animale fantastico, una capra con coda di delfino, forse anticamente proveniente dal coccodrillo mesopotamico, cui fu abbinato
lo stambecco, adorato da sempre per la sua forza simbolica. Aigokeros e Amaltea ne
costituiscono gli archetipi dal punto di vista mitologico. Secondo Jung la capretta
capricorniana si inerpica ogni giorno sui sentieri della montagna, accontentandosi
di una manciata di sale. Raggiunge la sua meta al tramonto e si tuffa nel mare circostante, per rifare metodicamente lo stesso cammino nei giorni successivi. Di qui
costanza, metodo, ambizione: qualità del segno che detiene la cornucopia dell’abbondanza. Il pianeta-guida del Capricorno è Saturno Crono, io dio che aveva insegnato ai greci l’arte di misurare il tempo, proprio perché impiega 30 anni a compiere un’orbita in cielo , il tempo di una generazione.
Homer’s secret Iliad è un libro curioso, che ha richiesto decenni di lavoro a due
coraggiosi coniugi americani, Florence e Kenneth Wood (John Murray ed.) . Si tratta
di un’interpretazione astronomico stellare del poema omerico. Gli uomini e gli dèi
protagonisti altro non sarebbero che l’espressione di stelle, costellazioni e pianeti,
attraverso il ‘declino’ dell’Orsa Maggiore e il ritorno di Sirio, la stella più brillante, ad
essere visibile nei cieli della Grecia. Un soldato ferito a un occhio coinciderebbe con
la stella che si trova nell’occhio della costellazione corrispondente, e così per il petto. Il grande duello tra Achille ed Ettore altro non sarebbe che l’inseguimento in
Cielo delle costellazioni del Cane Maggiore e di Orione. Ipotesi affascinanti, che
spiegherebbero alcuni misteri dell’Iliade.
La Luna Nuova del 12 febbraio racchiude significati importanti soprattutto in
Oriente. Essa coincide con il Capodanno Cinese, frutto di un Calendario Lunare ancora oggi adottato in Asia, e festeggiato presso le comunità cinesi in tutto il mondo. Si conclude così l’anno del Serpente e Inizia l’anno del Cavallo, della serie Yang,
elemento Acqua. Anno dopo anno il Capodanno Cinese ha inizio con la Luna Nuova
che cade nel segno dell’Acquario. Per questo motivo chi è nato tra gennaio e febbraio deve per forza conoscere l’esatta data del Capodanno, per essere sicuro di
quale animale simbolico gli corrisponde. La sequenza degli animali è fissa: Topo,
Bufalo, Tigre, Lepre, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane, Cinghiale. Ciascun anno può poi essere Yin o Yang e appartenere a uno dei 5 elementi:
Fuoco, Terra, Metallo, Acqua, Legno.
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Hortus conclusus
E’ il mistico Onorio di Autun detto il solitario, vissuto nel XII secolo in Germania (all’epoca era papa Innocenzo II) , a spiegarci l’antica teoria astrologica della discesa delle anime sulla Terra, oggi cara agli studiosi di Karma e Reincarnazione: ‘Dicevano i filosofi che le anime erano create ab aeterno e collocate in stelle compagne e quando esse vedevano dall’alto procreare le madri vagheggiavano di essere
incorporate e cadevano dalle regioni celesti per tale desiderio. I filosofi ponevano a
dogma inoltre che due fossero le porte del cielo, l’una nel segno del Cancro, donde
le anime uscivano e cominciavano a discendere, in tal modo incorporandosi. L’altra
nel segno del Capricorno, attraverso la quale tornavano al Creatore, dopo che avessero svestito il corpo attraverso il regno di Plutone, cioè tenebroso, rientrando nella
stella compagna di sempre’. Non a caso il Cancro è governato dalla Luna (maternità), e il Capricorno da Saturno (destino).
Nel n. 9/2001 della rivista Piemonte-Parchi un’interessante e precisa incursione
di Anna Ferrari su Astrologia e Cattedrali: ‘La convivenza tra le radici pagane dell’astrologia e il messaggio cristiano si perfeziona in età medioevale e si diffonde con
l’interpretazione allegorica in cui l’astrologia diventa uno strumento di conoscenza
e avvicinamento della verità. Ecco allora monumenti insigni (dalla Sacra di San Michele alle cattedrali francesi) che ospitano personaggi della Bibbia e segni dello Zodiaco. L’Ariete, per esempio, viene assimilato all’agnello che Cristo Buon pastore reca sulle spalle. La Bilancia allude alla giustizia divina e al Giudizio Universale. Il Leone, emblema di potenza e giustizia, personifica il Cristo Giudice e Re, il Capricorno
(capro con coda di pesce) sintetizza la duplice natura dell’uomo, in cui forze opposte si contendono il dominio dell’anima. E così per gli altri segni, alla ricerca dell’armonia universale’.
‘Vorrei parlarti del cielo stellato’ (ed. Simonelli) è un libro speciale, che può, per
una volta, unire nel piacere della lettura astronomi, astrologi, letterati e amanti di
poesia. Alessandra Tarabochia Canavero, docente di Storia della filosofia medievale,
vi ha inserito un nutrito epistolario con un amico inglese, Glenn. Entrambi coltivano
la passione di cercare stelle, ‘perché l’uomo è fatto per osservare il cielo. Guardando
le stelle può prenderle a modello. Conoscere i percorsi degli occhi quando guardano
una volta stellata può aiutarci a riprodurre in noi l’armonia del nostro cielo: le stelle
sono là , e quelli che ne sono capaci possono leggerle’. Un viaggio celestiale, tra
chiese, musei, testi antichi, magia naturale, animali veri e fantastici, miti, colori, letteratura e citazioni speciali. Intenso come quello dell’Opéra Cosmique, spettacolo
del Cielo attualmente in gran voga alla Cité des Sciences di Parigi, Porte de la Villette.
Secondo Jai Singh, sovrano indiano nato nel 1686, fondatore della mitica Jaipur, uno strumento astronomico deve avere il Cielo come unità di misura: più è
grande meglio misurerà i fenomeni celesti. Allo scopo fece costruire 5 osservatori
Hortus conclusus
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oltre alla città che lo ha reso celebre, su una struttura quadrata che applica i principi dell’Astrologia Indù, con un pianeta guida per ciascuno dei 9 quartieri. Le tradizionali caste seguivano lo schema dei domicili celesti. Il tutto regolato dal Jantar
Mantar , con i suoi astrolabi sospesi, le meridiane equatoriali, i numerosi gnomoni
zodiacali. C’è chi accusa Jai Singh di aver trascurato l’aspetto scientifico per costruire palazzi che dialogano con le stelle, veri capricci astrologici, o, come ha scritto Roberto Casati sul Sole 24 ore del 3 marzo scorso, ‘l’equivalente in pietra della
musica delle sfere, spiegandoci com’è fatta l’architettura siderale’: splendido obbiettivo poeticamente raggiunto.
Il Codice di Dresda è uno dei soli 4 libri maya sopravvissuti: proviene dallo Yucatan e risale all’XI secolo. E’ fatto di scorza d’albero ricoperta di calce e dipinta con
colori vegetali, strettamente riservato alla casta sacerdotale. Non è stato facile decifrarlo: si è capito che il massimo interesse era rivolto al computo del tempo e in
particolare al calendario di Venere, calcolato con estrema precisione. Per quella civiltà Venere era un dio maschile, chiamato Quetzalcoatl. Essi erano affascinati dall’armonia del pianeta, dal suo metodico ritorno nella medesima posizione ogni 8
anni. Il viaggio di Quetzacoatl nel mondo inferiore coincide con la ‘scomparsa’ del
pianeta nel crespuscolo serale, per poi ricomparire 8 giorni più tardi, all’alba. Montezuma, re degli Aztechi al tempo dell’invasione spagnola, depose le armi credendo
che , secondo un’antica profezia, Questzalcoatl fosse tornato a reclamare il proprio
regno, dopo un lungo esilio.
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Argomento
Ci segnala Angelo Vigorelli questa notizia ripresa dal Messaggero
del 10/11/02
GINEVRA - Una grande catena di supermercati elvetica, la “Migros”, è stata costretta a ritirare dagli scaffali di tutti i suoi locali i
rotoli di una marca di carta igienica che, se guardati in trasparenza,
sembrava recassero impressi i nomi in grafia araba di Allah e del
profeta Maometto. In effetti, sul verso la carta riproduceva i segni
astrologici dello Scorpione e della Vergine che, alla rovescia, potevano anche assomigliare alle denominazioni originali delle due figure più sacre per l’Islam. Un quotidiano svizzero riferisce che i dirigenti delle comunità musulmane nei cantoni di Ginevra e di Zurigo
hanno voluto evitare scandali dalle conseguenze probabilmente imprevedibili, soprattutto nella fase iniziale del santo mese del Ramadan.
Il Centro Culturale Il Simbolo, in collaborazione con il Comune di
Brescia, negli ultimi anni ha organizzato dei cicli di conferenze
aventi come tema “L’uomo ed i suoi grandi interrogativi esistenziali”. Le conferenze sui temi “Il disagio di vivere e la paura” ed “Itinerari di speranza” sono state raccolte in due volumi, editi dal Comune di Brescia. Ne è ancora disponibile un numero limitato che
verrà inviato gratuitamente.
Contattare Danila Biglino - via S. Orsola 145/L - 25135 Brescia Tel. 030-360357
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I PERSONAGGI
170 – Padre Pio
360 – Italo Svevo
388 – Il campanile di San Marco
(com’era e dov’era)
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I personaggi
MARIO COSTANTINO
PADRE PIO “SANTO? MISTIFICATORE?”
L.A. 129-170
Introduzione
Santo? Mistificatore? Conosciamo la risposta a questa domanda poiché negli ultimi
anni si è fatta piena luce sulle ombre che, in alcune fasi della vita di Padre Pio, alcuni personaggi hanno cercato di insinuare nei Suoi confronti e la Sua opera. Ne sono
state pubblicamente confermate le straordinarie doti umane e la fenomenologia
miracolosa per giungere al recente processo della Sua santificazione.
Nel nostro campo d’indagine è possibile comprendere gli aspetti ora riconosciuti più veri, genuini, intimi di una personalità tanto complessa e per lungo tempo
fraintesa e osteggiata dagli
ambienti religioso e scientifico? Attraverso l’arte astrologica, seguendo i dettami dell’insegnamento degli antichi, è
possibile fornire al riguardo
alcuni elementi di estremo interesse.
Nel rimandare ad altri lavori per un approfondimento
dei riferimenti biografici e
concernenti le eccezionali facoltà attribuite al “Fraticello di
Pietrelcina”, introduciamo, in
questo articolo, un campo affascinante e poco studiato,
quello del divinare e dei fenomeni che frequentemente accompagnano personaggi
straordinari. Mi riferisco ai fenomeni di un’acuta intuitività
e sensibilità, per giungere ad
I personaggi
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eventi quali l’ispirazione divina, le visioni mistiche, la preveggenza, le guarigioni miracolose e quant’altro rientra nelle varie forme di sensitività con cui l’uomo antico
aveva familiarità e lo scienziato conosceva ed accettava in quanto rientrante nel
campo dell’osservazione dei fenomeni naturali riguardanti l’essere umano.
“I moti dell’animo” e l’agire
Riveste un carattere fondamentale cercare di comprendere la sfera d’azione e gli
ambiti nei quali l’essere umano tende ad esprimere le sue caratteristiche fondamentali. In tale indagine risulta preziosa la lettura del Quadripartito di Tolemeo, in
particolare lì dove concerne le “qualità dell’animo1” e la “professione2”.
Secondo l’astrologia classica vi è la possibilità di indagare le istanze principali,
gli impulsi e le forze trainanti che orientano la psiche, l’anima e lo spirito. A questo
scopo, nella natività si osservano con grande attenzione gli astri significatori delle
“qualità dell’animo”, che sono la Luna e Mercurio. La Luna riguarda la componente
emotiva – l’anima sensitiva – e Mercurio la componente razionale - l’intelletto razionale -. Inoltre, si osserva chi domina su di essi, in modo da trarre delle importanti
informazioni sulle attitudini, sugli orientamenti di vita, sulle caratteristiche interiori
- sui “moti dell’animo” -.
Le attitudini e caratteristiche personali tendono ad esprimersi in forme svariate di attività, lavori, professioni. Tolemeo al riguardo chiarisce quali particolari condizioni devono caratterizzare l’astro che nel tema di nascita può meglio indicare la
qualità dell’agire.
I passi tolemaici riportati nell’articolo si riferiscono alla traduzione di Giuseppe
Bezza, così come il commento dei vari passi è stato oggetto di un suo seminario romano.
Secondo Tolemeo3 “La stella che detiene la signoria delle azioni viene assunta
secondo due modi: dal luogo del Sole e dal segno culminante. Sarà quindi necessario osservare sia la stella che ha compiuto assai da presso l’apparenza mattutina
rispetto al Sole, sia quella al culmine elevato, in particolare allorché prende l’applicazione della Luna”.
Con questa affermazione si stabilisce che gli astri efficaci per l’agire devono
sorgere dai raggi del Sole - essere mattutini4 al Sole e nella fase di levata eliaca5 -,
in seconda istanza, devono essere in aspetto al Mediocielo (in quanto luogo deputato alle attività). Laddove vi sia un astro mattutino in levata eliaca ed un astro al
culmine, la preferenza è data all’astro che emerge dai raggi del Sole. Questa particolare condizione dell’astro esprime la concezione, che è tipica del modo di pensare
dei greci, secondo cui il Sole è la causa delle attività nel senso che trasmette ad un
astro, quando appare dai raggi e mostra la sua luce, la qualità dell’agire.
Proseguendo, Tolemeo specifica che la qualità delle azioni si trae dalla condizione dei pianeti veloci, pertanto, Mercurio, Venere e Marte sono definiti i significatori naturali delle attività e ne vengono chiarite le principali distinzioni qualitative.
50
I personaggi
“Le varie forme di sensitività”
Per la questione della sensitività, quando la Luna e Mercurio al momento della nascita sono in particolari condizioni, la persona è in grado di esprimere date capacità
e fenomeni che, nel caso di destini eccezionali, caratterizzano fortemente un particolare modo d’agire ed operare. Riportiamo, quindi, il passo di Tolemeo contenuto
nella parte finale del 4° capitolo del libro quarto in cui introduce le molteplici forme di divinazione e sensitività:
“In particolare, se la Luna possiede il luogo dell’azione procedendo nel suo
moto dall’unione al Sole con la stella di Mercurio, nel Toro, nel Capricorno e Cancro
fa gli auguri, i sacrificatori, i lecanomanti. In Sagittario e Pesci i negromanti ed i
suscitatori degli spiriti. In Vergine e Scorpione i maghi, gli astrologhi, coloro che rivelano ciò che è nascosto e che hanno prescienza del futuro. In Ariete, Leone e Bilancia, coloro che sono ispirati divinamente, che interpretano i sogni, che scongiurano gli spiriti.”
Sono due le condizioni da ricercare: la Luna deve occupare il luogo delle attività – questo si realizza quando la Luna sorge dai raggi del Sole o è prossima al mediocielo -; la Luna deve “procedere” con Mercurio e trovarsi in uno di questi segni6.
Nel caso in cui la Luna non rappresenta l’attività vera e propria, indicata anche
da altri fattori, può comunque indicare queste capacità quando “la Luna procede
con Mercurio”. Quindi, se la Luna ha un aspetto con Mercurio ed è posta in questi
segni, una data capacità c’é.
La condizione della Luna che procede con Mercurio, in molti casi, è rappresentata da figure che avvengono per declinazione. Ai fini di questo argomento sulla
sensitività, se questa fosse la natura dell’aspetto tra la Luna e Mercurio e ci sono gli
altri elementi che indica Tolemeo, la figura è efficace.
Nella natività di Padre Pio la Luna, posta in Cancro, esce dai raggi del Sole e
procede con la stessa declinazione di Mercurio; pertanto, determina un’attività che
si manifesta come modo di essere dell’animo e incide anche fortemente sul modo
di essere fisico7.
Quando Tolemeo dice “in Toro, Capricorno e Cancro, auguri, sacrificatori , lecanomanti”, intende una catalogazione dal valore disgiuntivo, cioè, in Toro gli àuguri, in Capricorno i sacrificatori e in Cancro i lecanomanti.
In Toro indica gli àuguri e gli indovini - i mantes -8.
In Capricorno indica i sacerdoti addetti al sacrificio i quali sezionavano la vittima, aprivano le visceri e divinavano dalle interiora, quindi àuguri in questo senso9.
In Cancro indica la lecanomanzia in cui la superficie divinatoria era costituita
dall’acqua contenuta in grandi vasche10.
Dopo questa triade si prosegue con alcune altre forme di divinazione.
In Sagittario e Pesci indica i negromanti11 e i suscitatori degli spiriti. Sono le
figure di sensitivi che oggi chiameremmo “medium”12.
In Vergine i maghi - che in epoca ellenistica erano sacerdoti guaritori ed esor-
I personaggi
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cisti della malattia - e gli astrologi13. Qui vi comprendiamo anche lo Scorpione che
riguarda in particolare quelli che “rivelano ciò che è nascosto”.
In Bilancia, Ariete e Leone, quelli che sono ispirati divinamente, che interpretano i sogni e che scongiurano gli spiriti. In particolare, in Bilancia interpretano i
sogni14; in Ariete abbiamo coloro che sono ispirati divinamente15; mentre in Leone
abbiamo gli esorcisti16.
Infine, è giusto precisare che, secondo il vaglio dell’esperienza, dobbiamo prendere tutte le minute specificazioni delle varie forme di sensitività appena descritte
nel loro senso più ampio in quanto, nell’investigazione pratica, dovremo sempre riferirci ad un modo di espressione, di queste stesse caratteristiche straordinarie, assolutamente personale.
Padre Pio da Pietrelcina
Passiamo all’osservazione di alcuni degli aspetti fondamentali del tema di natività
di Francesco Forgione, meglio conosciuto come Padre Pio, nato a Pietrelcina (BN) il
25 maggio 1887 alle ore 17,10 (ora di fuso). In questa circostanza si è proceduto ad
una minima rettifica del momento di nascita dichiarato. Pertanto, proponiamo la figura di nascita stilata per le ore 17,08 di fuso, quando Giove apre quasi al suo massimo una porta del nascere rispetto al cardine del mediocielo17:
Il grado ascendente è a 9°04’ Scorpione: domicilio di Marte; triplicità di Venere
e Luna; confini di Venere. Venere (DH19 1,81) si trova sulla cuspide della nona Casa,
unita a Saturno e in aspetto al grado ascendente. La Luna ha vicinanza di declinazione con Marte e Mercurio e, nel suo movimento nel segno del Cancro, si applica
all’unione con Venere, quindi, Venere influenza fortemente le caratteristiche del
corpo e del “temperamento”, senza dimenticare Marte e Mercurio.
Prima ancora di esprimerci sulla sensitività di Padre Pio, dobbiamo soffermarci
sul grande senso di fede qui indicato da vari elementi. Il primo è senza dubbio l’unione tra Saturno e Venere nella nona Casa. In questo caso è anche l’indicazione di
una vita condotta in castità, perché tra Saturno e Venere non vi è un dominio comune nel segno in cui sono posti (Saturno e Venere sono in Cancro, dove Saturno
non ha domini). Questa unione è in quadratura a Giove ed alla sorte del Genio (o
Daimon: )20, posti in dodicesima Casa. In tutta questa figura la sovreminenza21
ed i maggiori domini sono di Venere (Giove e Daimon22 in segno del domicilio di Venere; Saturno e Venere in segno della triplicità di Venere); i vari elementi sono in
luoghi cadenti i quali hanno sempre un significato sulle parti più sottili dell’organismo, sull’intelletto e sullo spirito. Giove, in un senso generale, è il senso di fede,
quando è retrogrado, in dati casi, rafforza il significato di qualcosa che attiene ai
processi dell’animo e dello spirito. Qui la Luna si applica a Venere; Venere e Saturno
(insieme a Marte e Mercurio) formano aspetto con il grado ascendente e la Luna.
Vengono quindi interessati i principali significatori del corpo fisico (Luna e grado
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Sole
Luna
Saturno
Giove
Marte
Venere
Mercurio
I personaggi
latitudini
declinazioni
distanza oraria *
-3.59
+0.06
+1.41
+0.06
+2.25
+0.20
+20.98
+19.70
+22.08
-09.15
+19.51
+24.95
+20.72
4.25
2.38
1.55
4.83
4.74
1.81
4.40
* Per la distanza oraria si rimanda alla nota contenuta nell’articolo “Matrimonio e figli” pubblicato
su L.A.
I personaggi
53
ascendente) da cui azzardiamo l’ipotesi che, in un certo qual modo, alcune istanze
dell’animo e dello spirito possano trovare una forma di espressione e manifestazione anche attraverso l’organismo. Riguardo al fisico ed alla salute la circostanza che
Marte, signore dell’ascendente e della sesta Casa, sia posto in settima Casa - uno
dei luoghi deputati alle malattie -, indica la presenza di malattie nel corso della vita.
Il fatto poi che Marte e Mercurio siano sotto i raggi indica anche malattie di cui vi è
difficoltà di diagnosi. Inoltre, per Padre Pio ritroviamo una condizione di possibili
affezioni o piaghe alle estremità, in quanto sorge lo Scorpione e Marte - suo signore - si trova in settima Casa posto sotto i raggi del Sole23.
Una certa scontrosità dei modi viene indicata dall’unione spuria di Mercurio
con Marte in settimo luogo. In questo caso, il complesso del tema fa pensare ad
un’estrema sensibilità che favorisce una continua tensione interna – data anche da
Luna, Sole, Mercurio e Marte uniti per declinazione ma posti in segni disgiunti, da
Sole e Luna in segni di diversa natura – e che dice di una non facile composizione
ed equilibrio delle componenti dell’animo. Vi è una fragilità del fisico ed una componente nervosa che tende ad esaurirsi presto. I luminari nell’ottavo luogo (in particolare il Sole in ottava Casa descrive bene il suo rifuggire la pubblicità e l’esibizione
di sé o delle proprie doti), l’unione di Venere e Saturno e gli altri elementi, rivelano
una tendenza all’introversione, la presenza di un ricco mondo interiore prevalente
ma anche un’intensità del sentire interiormente (che qui si fa “slancio del cuore”e
amore infinito verso gli altri) che, in una certa misura, venivano disturbati, interrotti, dalla dimensione e le questioni pratiche.
Tra gli altri elementi, osserviamo che la sorte di Eros culmina ed è unita al nodo nord. La sorte di Eros ha un significato generale anche sulla vitalità fisica e le
passioni ma qui può rappresentare il “matrimonio con Dio” ed il grande fervore religioso dimostrato nella sua vita. Nel contempo, tutte le sue energie ed anche una
sua capacità di acquisizioni materiali – indicati dalla sorte di fortuna (o Tyche: )
nella prima Casa in trigono mondano rispetto al cardine del mediocielo - si indirizzano al perseguimento di ideali elevati. Il nodo lunare nord unito al meridiano superiore indica una “protezione divina” e la possibilità di dare un esito alle proprie
speranze. Il nodo sud nel quarto luogo può, d’altronde, riguardare la vita condotta
in povertà.
Fenomeni prodigiosi
La Luna è nel segno del Cancro, nel proprio domicilio. Questa circostanza indica già
un istinto che giunge a compimento e significa qualcosa e delle capacità quando
tutte le figure del tema confermano questo. Tre giorni prima si è realizzato il novilunio e, per il momento della nascita, la Luna è alla sua prima visibilità (arcus visionis –19,73), mentre vi é un’identità di declinazione con Mercurio, in cui la Luna si
separa per declinazione da Mercurio. Lo scarto di declinazione è di circa 1°, per cui i
due pianeti possono essere considerati “procedenti per la stessa via”. La Luna tro-
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I personaggi
vandosi a 6°32’ Cancro (decl. 19,70) ha già raggiunto il suo picco di declinazione e
ridiscende, allontanandosi dalla declinazione di Mercurio (decl. 20,72) e applicandosi alla declinazione di Marte (decl. 19,51).
Inoltre, la Luna posta nel Cancro si applica all’unione del benéfico Venere per
cui quanto è significato da questa figura: preveggenza, visioni, estasi mistiche, guarigioni miracolose e quant’altro, viene espresso “nel modo più nobile”: il prestare
servizio divino e l’opera sacerdotale.
Le stelle brillanti
Per quanto concerne le stelle fisse, alcune tra le più importanti della tradizione sono presenti in vicinanza dei principali elementi della natività. Con il Sole e Mercurio
vi sono Aldebaran (natura Marte) e le Pleiadi (natura Marte/Venere), che hanno riguardato l’enorme consenso da parte dei fedeli e della gente comune, ma anche i
contrasti, le forti opposizioni di alcuni personaggi, i problemi di salute; la Luna è
con la stella Alhena (natura Mercurio/Venere); Venere è con le stelle dei piedi dei
Gemelli (natura Mercurio/Venere); Saturno è con Procione (natura Mercurio/Marte);
Giove è con Alphecca24, la brillante nella Corona Boreale (natura Venere/Mercurio);
il mediocielo è con Alphard (natura Venere/Saturno); il grado ascendente è con
Unukalhai (natura Saturno/ Marte); la sorte del Genio è con la stella Arturo (natura
Giove/Marte).
Proseguiamo l’indagine con l’esame di un
momento estremamente significativo nella vita
di Padre Pio, il momento dell’apparizione delle
stimmate.
Stigmatizzazione
Le stimmate sono apparse per la prima volta il 20
settembre 1918 e se ne trova conferma nella lettera che il 22/10/1918 Padre Pio scrive a padre
Benedetto descrivendo il fenomeno che “lo coinvolge nel fisico e ne sconvolge l’intimo dell’anima”25.
Per i nostri fini propongo la figura della direzione primaria26 calcolata per il 20 settembre
1918 (arco di direzione 32,29) da cui emergono
figure estremamente significative:
I personaggi
Oroscopo
Mediocielo
Sole
Luna
Saturno
Giove
Marte
Venere
Mercurio
Fortuna
Dai mon
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Confini
Declinazioni
Distanza oraria
Giove
Marte
Marte
Venere
Mercurio
Giove
Saturno
Mercurio
Saturno
Mercurio
Mercurio
-21.03
+03.42
+23.43
+18.47
+13.77
-18.57
+23.32
+15.36
+23.45
-23.37
-16.62
5.97
4.16
3.30
2.47
5.21
3.51
5.73
5.45
2.35
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I personaggi
Il Sole diretto (DH 5,97) è giunto all’occidente formando opposizione all’ascendente di nascita; il grado ascendente diretto è giunto a 4°23 Sagittario, grado
zodiacale opposto al Sole di nascita; la Luna diretta (DH 4,16) è giunta al Sole di
nascita (DH 4,25); Venere diretta (18°17’ Leone) è nel grado zodiacale del mediocielo di nascita (17°20’ Leone) e della sorte di Eros di nascita (18°33’ Leone); la sorte del Genio diretta (DH 2,35) e Giove diretto (DH 2,47) sono giunti all’equidistanza della Luna di nascita (DH 2,38); Sole, Marte e Mercurio sono vicini alla declinazione di Venere e Saturno di nascita.
L’aspetto fondamentale è dato dal Sole diretto che giunge all’occidente poiché
questo indica sempre un momento di importante crisi personale. Per il momento
della nascita il Sole tiene Marte – signore dell’ascendente - sotto i suoi raggi, quindi, le figure del Sole in direzione riguardano anche la salute ed il fisico. In questo
stesso periodo la Luna diretta giunge sul Sole a conferma di un momento che riguarda le questioni fondamentali della vita. Inoltre, Venere diretta giunge al grado
zodiacale del mediocielo, Giove e Daimon diretti giungono all’equidistanza della Luna di nascita, nel suo caso, questi aspetti precisano che i cambiamenti e gli eventi
riguardano il senso della fede e la spiritualità.
Rivoluzione dell’anno 1918
La figura di rivoluzione solare di quest’anno – che si realizza il 26/5/1918 alle ore
3,49 U.T. - è un plenilunio, in cui il Sole è appena sorto e la Luna tramonta. Marte
(Vergine) è in segno quadrato a Sole (Gemelli) e Luna (Sagittario); Saturno (DH 0,24)
forma un preciso quadrato nel mondo a Sole (DH 5,86) e Luna (DH 5,89). Giove,
Marte e Saturno, i tre astri superiori, sono in aspetto al plenilunio. Venere diventa
signora dell’anno27, nella seconda parte del periodo. L’evento è avvenuto a settembre, quando il dominio dello spazio di profezione28 dell’anno passa da Mercurio a
Venere, all’inizio del Cancro. Considerando circa 2° e _ per ogni mese, da maggio a
settembre, lo spazio giunge all’inizio del segno del Cancro ed accoglie la Luna di natività29, mentre Venere prende il dominio (quale Divisore della Luna diretta giunta a
7°15’ Leone)30.
Per riepilogare le cose evidenti si può semplicemente osservare queste figure
rispetto alla natività. Venere prende il dominio nel momento in cui la profezione
dell’ascendente transita sui gradi in cui è la Luna di nascita. Poi, Venere passerà anche sui gradi in cui sono Venere e Saturno di nascita.
La rivoluzione solare è un plenilunio in cui tutti i pianeti superiori testimoniano i luminari (ad indicare l’importanza dell’evento). Venere è anche opposta al luogo della sorte del Genio di nascita.
Ci limitiamo a queste osservazioni, considerata anche l’eccezionalità dell’evento rappresentato:
I personaggi
Sole
Luna
Saturno
Giove
Marte
Venere
Mercurio
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latitudini
declinazioni
DH
-1.41
+0.90
-0.33
+1.12
-2.05
-3.43
+20.97
-22.82
+18.78
+22.66
+05.44
+06.29
+11.31
5.86
5.89
0.24
4.98
2.48
4.09
4.97
58
I personaggi
Conclusioni
Accostarsi ad un personaggio della statura morale di Padre Pio da la misura di
quanto possa essere complessa l’indagine del carattere e delle istanze interiori dell’essere umano. Personalmente ritengo importante ribadire in questa sede l’evidenza, anche attraverso l’indagine astrologica, della veracità e sincerità di un sentire interiore e di una fenomenologia straordinaria che lo ha riguardato. Queste cose solo
in parte possono essere colte soffermandosi sulle peculiari caratteristiche (e solo alcune di queste sono state qui menzionate). Per certo, le sue umili origini e un’infanzia povera hanno influito anche su alcune debolezze del fisico. Il riferimento agli alti ideali religiosi e morali, attraverso un percorso di sofferenza, gli hanno consentito,
non di chiudere, non di ritrarre il proprio animo (in quanto poteva esserci questa
possibilità) ma di aprire il cuore sincero e dedicarsi alla “cura delle anime” attraverso
il servizio sacerdotale fornendo un esempio concreto con la sua stessa vita.
NOTE
1
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4
5
6
7
Claudio Tolemeo: Quadripartito, III libro, 14° capitolo su “le qualità dell’animo”.
Claudio Tolemeo: Quadripartito, IV libro, 4° capitolo su “la professione”.
Vedi nota 2.
Se poniamo il Sole all’ascendente della figura, sono mattutini i pianeti posti tra l’ascendente ed il
mediocielo e tra il discendente ed il fondocielo: I e III quadrante; sono vespertini i pianeti posti
tra il mediocielo e il discendente e tra il fondocielo e l’ascendente: II e IV quadrante. Vedasi il
commento a Tolemeo di ´Al_ ibn Ridw_n, pag. 868 di “Arcana Mundi”, Giuseppe Bezza, 1995.
Nel ciclo luminoso del pianeta rispetto al Sole è il momento (determinato per un dato orizzonte
locale) in cui il pianeta esce dai raggi del Sole ed appare visibile (levata eliaca mattutina) e quando il pianeta è ancora visibile e sta per entrare sotto i raggi del Sole (levata eliaca vespertina). In
queste due fasi si realizza la massima operosità del pianeta in quanto aumenta di moto e di luce.
Rimane il dubbio se in questi segni indicati ci deve stare la Luna oppure Mercurio. Oppure è indifferente che ci sia o l’una o l’altro. Così come non è chiaro se la Luna deve solo applicarsi a Mercurio. A questo proposito il Bonati interpreta che la Luna deve avere un dominio sull’ascendente o
sul mediocielo, in modo che questa forma della Luna che occupa il luogo delle attività è da intendere come uno qualsiasi dei pianeti significatori delle attività. Inoltre, ritiene che qui Tolemeo intende che “se la Luna dal novilunio si dirige a Mercurio”. In una compilazione di Antioco d’Atene
si legge che “la Luna nuova o piena fa gli ispirati dagli dei”, cioè, quelli che divinano. Generalmente le forme della divinazione erano recensite in vari modi e a seconda che avvenissero in stato di
veglia o durante il sonno. La seconda forma è sicuramente più comune ed in questo caso il fenomeno dipende non solo dalla Luna in sé, ma da tutta un’osservazione dei pianeti del “temperamento” e di quei pianeti che sono nel terzo e nel nono luogo. Ancora, secondo quanto dice Tolemeo rispetto ai segni, ogni segno dello zodiaco converrebbe ad una particolare natura del luminare. Egli esclude i Gemelli e l’Acquario, probabilmente per le familiarità di Saturno e Mercurio
che indicano i modi della ragione attenta e vigile. Oppure, come osserva il commentatore arabo,
Ali Ibn Ridwan, perché in quei segni non c’è alcuna familiarità della Luna, di Venere e di Giove, e il
divinare non può darsi senza la familiarità di questi astri (si riportano le riflessioni di Giuseppe
Bezza).
Qui si intende dire che il divinatore, in quanto tale, in un certo modo muta il proprio essere cor-
I personaggi
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poreo poiché viene totalmente “preso” dal fatto; inoltre, queste condizioni descritte conferiscono
all’attività stessa qualcosa di mutevole e di variabile.
L’esaltazione della Luna e il domicilio di Venere producono la divinazione in Toro.
sacrificatori perché in Capricorno c’é la triplicità di Venere, ma anche le dignità di Saturno e di
Marte.
Il Cancro è il domicilio della Luna e segno della triplicità di Venere.
I negromanti sono quelli che attualmente chiameremmo “spiritisti”, ma anche personaggi dell’antichità quali la pizia e le sibille.
Questo è indicato per il dominio di Giove e per l’essere Mercurio in esilio, secondo il Cardano
“giacché significa ciò che è contrario alla natura umana quali i morti e i demoni”. Inoltre, sono
segni bicorporei – mobili - e quindi significano un duplice divisamento, un duplice modo di intendere.
Presumibilmente per la triplicità di Venere ed il domicilio di Mercurio.
Cardano dice “a causa delle dignità di Saturno e di Venere”. Il commentatore arabo indica la Bilancia per Saturno, Venere e Mercurio; mentre il Nabod indica, senz’altro per Saturno “perché si
dorme”.
Nabod dice “a causa di Marte e del Sole”.
Questo per il dominio del Sole oppure, come dice il Cardano, “perché la natura del Sole si oppone
a quella della Luna e siccome alla Luna convengono gli spiriti al Sole conviene l’esorcismo.
Si tratta di quelle “aperture delle porte” in cui i pianeti formano rapporti di uguaglianza numerica
in virtù dei loro moti, isaritmie (che devono essere considerate secondo il moto orario), rispetto al
sorgere o al culminare. Per approfondire l’argomento delle isaritmie tolemaiche si può vedere l’articolo di Giuseppe Bezza e Marco Fumagalli: “Henri Paul, l’autista di Diana” pubblicato su Linguaggio Astrale.
Con l’abbreviazione DH ci riferiamo alla distanza oraria.
Per questa e per le altre sorti indicate nell’articolo ci riferiamo al sistema di calcolo successivo a
quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la morte di Placido,
nella ristampa della Coelestis Philosophia del 1675, Francesco Brunacci e Francesco Maria Onorati
propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del calcolo del Placido ma
viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le
ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero ascendente e con le doch in
quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo, si segnala, per l’estremo interesse ed il carattere di assoluta novità,
l’articolo recentemente pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.it dell’associazione Cielo e
Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli, che amplia con recenti importanti riflessioni quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti secondo Placido
Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).
In una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è sorto
prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella figura di
quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale efficacia è
integra sempreché il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si sia ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.
Daimon è la sorte del Genio o sorte del Sole, indicata nei grafici con il simbolo
; tyche è la sorte di Fortuna o sorte della Luna, indicata nei grafici con il simbolo
.
Vi è un aforisma secondo cui se il signore dell’ascendente si oppone all’ascendente e questi si trova sotto i raggi del Sole sono possibili affezioni o piaghe alle estremità, alle mani o ai piedi.
Nella tradizione questa stella rafforza il significato di un’integrità morale e dei costumi.
Notizia tratta dal libro di Antonio Motta “Vita di Padre Pio attraverso le lettere”, Oscar Mondatori,
1995.
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I personaggi
Moto primo o direzione di un punto della sfera locale è il suo spostamento nel senso del moto
diurno verso un secondo punto, rimanendo invariate le sue coordinate celesti dell’istante iniziale.
L’arco che il primo punto percorre in gradi equatoriali è l’arco di direzione. Quando il primo punto
giunge per direzione al circolo orario del secondo punto, si dice che tra i due punti avviene un incontro di direzione. L’osservazione di questo moto costituisce il primo fondamento dell’arte della
previsione astrologica (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).
Signore dell’anno è il pianeta che domina lo spazio di profezione dell’anno. Vedi anche la nota seguente.
Profezione o perfezione di un punto della sfera locale è il suo spostamento, nel senso del moto
diurno, attraverso i circoli orari delle 12 case, in modo tale che in 1 anno percorra lo spazio di una
casa, e dopo 12 anni ritorni al punto iniziale. Il segno nel quale cade la profezione prende il nome
di “segno di profezione” e, nel caso che il punto “proferito” sia l’oroscopo (l’ascendente), è detto
segno dell’anno (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it). Per il calcolo si
veda l’articolo di Giuseppe Bezza “La profezione. Come si calcola, come si interpreta.”, pubblicato
su Linguaggio Astrale 104, settembre 1996.
Lo spazio di profezione dell’anno transita per quest’anno i gradi della Luna di natività e rievoca i
significati connessi alla Luna di natività: gli eventi che toccano il fisico e le questioni fondamentali della vita.
Quando la profezione (o perfezione) giunge al segno del Cancro o del Leone, si prende come signore dello spazio di profezione, rispettivamente, il divisore della Luna o del Sole di questo periodo. In questo caso, nel trascorrere dei mesi, quando lo spazio di profezione transita il primo grado
del Cancro, signore dell’Anno diventa Venere, signora dei confini (secondo la suddivisione degli
egizi) del grado in cui è giunta la Luna diretta: 7°15’ Leone.
Vittorio Ruata ha cooptato Rossella Bilotta come Collaboratore nella staff della Delegazione romana, grazie al suo impegno fattivo nell’organizzazione del recente Convegno CIDA-LAZIO, che ha riscosso consensi e approvazioni dai Soci.
I personaggi
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PATRIZIA ZIVEC RAGGI
IL PROCESSO D’INDIVIDUAZIONE
DI ITALO SVEVO ATTRAVERSO
I PROTAGONISTI DELLA SUA TRILOGIA
L.A. 129-360
Italo Svevo, nella vita Ettore Schmitz, nacque a Trieste il 19 dicembre 18611 da madre italiana, Allegra Moravia e da Francesco Schmitz, commerciante ebreo di origine
tedesca. Negli anni giovanili studiò in Germania, poi visse nella Trieste ottocentesca,
crocevia di commerci, ma soprattutto di culture di popoli diversi, avvertendo la crisi
dei miti e dei valori della società in un Impero Asburgico ormai in dissoluzione. Fu
impiegato bancario prima, poi industriale e uomo di affari ma, soprattutto, fu uno
scrittore rivoluzionario che, attraverso i suoi personaggi, compì una continua riflessione sulle situazioni della vita, consapevole di trovarsi sempre fra i “vinti” e mai fra
i vincitori.
L’uomo Svevo non vive, ma si guarda vivere, scrutando la sua inettitudine, la
sua natura di “rassegnato”; è un piccolo borghese, costretto fino ai quarant’anni alla routine dell’impiego bancario, che vive il suo isolamento culturale e sociale in
una città cosmopolita, in cui si affrontano la cultura italiana e quella mitteleuropea.
Svevo ha l’abilità di descrivere con ironia la debolezza umana, ma egli stesso fu accusato implicitamente di debolezza per non essere riuscito a rendere più virili i personaggi dei suoi romanzi. Stanislaus Joyce, fratello di James, scrive che solo chi non
conosceva Ettore Schmitz poteva muovergli una simile accusa, l’aveva conosciuto
quando era già un ricco uomo d’affari, in grado di trattare con i rappresentanti
commerciali di governi stranieri, ottenendo contratti economicamente vantaggiosi
per la ditta di vernici navali di proprietà del suocero e non lo definisce sicuramente
un perdente, né nella vita né nella morte, pur confrontandosi con le realtà e le irrealtà di entrambe.
Stanislaus scrive: “....[Inoltre, quando un autore ha usato la propria vita come
materiale su cui lavorare è un ragionamento falso quello che lo associa troppo
strettamente alle creature della sua immaginazione, che sono sempre ciò che egli
sarebbe stato potenzialmente, non ciò che era.] In Svevo ci fu qualche debolezza,
ma d’altro genere, la debolezza di permettere all’ottusità dei critici e ad una vita
fatta di prosperità materiale di frustrare la sua vita d’artista per così tanti anni....”2
62
I personaggi
Esaminiamo ora il percorso autobiografico dell’uomo Svevo attraverso i protagonisti dei suoi tre romanzi, che ripercorrono le fasi della sua presa di coscienza.
Purtroppo non esistono documenti attestanti l’ora natale, neppure nel Museo
sveviano di Trieste, per cui il tema è figurato per le ore 12.
Il primo romanzo “Una vita”
Svevo iniziò a scrivere il suo primo romanzo nel 1887, che pubblicò nel 1892
con il titolo “Una vita”, quello originario avrebbe dovuto essere “Un inetto”, ad enfatizzare la psicologia del protagonista Alfonso Nitti, ma l’autore cambiò il titolo in
seguito al rifiuto di un grande editore, che poi non stampò il libro.
Lilith è a 16.49 del Toro
I personaggi
63
Alfonso Nitti è assunto quale impiegato presso la Banca Maller di Trieste, ma
in realtà accarezza sogni di gloria letteraria e di conquiste femminili, che però non
tenta neanche di realizzare. Trova alloggio presso la modesta famiglia Lanucci, in
cui alternativamente svolge il ruolo di despota e di benefattore, quasi per rivalersi
delle umiliazioni che quotidianamente subisce, o crede di subire, in ufficio. Viene invitato nella ricca casa dei Maller, dove conosce e corteggia Annetta, la figlia del
banchiere, che poi riesce a sedurre, compiendo così l’unico gesto deciso della sua
via. La ragazza è disposta a sposarlo, ma per Alfonso il matrimonio segnerebbe la fine delle sue inutili fantasticherie e dei suoi sogni utopistici, inoltre ritiene di non
voler conseguire la ricchezza in tal modo. Allora, adducendo quale scusa la malattia
della madre, che poi per un destino paradossale muore davvero, fugge al paese. Al
suo rientro in città trova un’accoglienza inaspettata, infatti, in banca viene trattato
con disprezzo e scopre che nel frattempo Annetta si è fidanzata con il cugino Macario. Per Alfonso l’unica via d’uscita per rimanere fedele al suo sogno di “contemplatore” sconfitto è il suicidio.
In questo romanzo, che esprime una visione della vita che lo scrittore non rinnegherà mai, sono fortemente presenti i temi della vita e della morte in un esame
introspettivo ed autobiografico, seppur in senso psicologico e morale, del giovane
Svevo nel suo rapporto con una società ingiusta, ma paternalisticamente protettiva.
Analizza con il suo realismo la società dall’interno, attraverso la crisi dei suoi valori
e la coscienza del personaggio rappresentato; dalle pagine dei suoi scritti, testimonianza di una continua auto-analisi, si coglie come attraverso il senso di “inettitudine” egli ricavi il metodo essenziale per conoscersi meglio.
Il protagonista, Alfonso Nitti, è incapace di affrontare la vita (forti valori nettuniani ed un Sole molto leso), di inserirsi nell’ambiente, nella società che egli non
comprende e da cui non è compreso (Nettuno in Pesci oppone la congiunzione Giove e Saturno in Vergine).
Il libro si conclude con la sua rinuncia alla vita per l’incapacità di amare e per
non essere sopraffatto dai padroni, ai quali non riconosce il diritto di controllarlo e
dirigerlo. Venere è nel cerebrale Aquario, quale punto di Talete su cui si scarica l’opposizione Urano-Mercurio, quindi vi è difficoltà ad inserirsi nell’ambiente anche per
una ritenuta superiorità intellettuale che sfoga il suo potenziale negativo su un’aquariana Venere/affettività/amante che da una parte non ama farsi coinvolgere in
rapporti profondi per timore di perdere la propria libertà e dall’altra, tende a vivere
la vita affettiva in modo lacerante e distruttivo, vivendo ora la parte del dominatore, ora quella della vittima in un sottile gioco autodistruttivo (Venere al quadrato di
Plutone).
Alfonso Nitti, vissuto in un paesino del Carso, dopo aver compiuto studi superiori umanistici (Sole e Mercurio in Sagittario), trova lavoro a Trieste in una banca, si
trova inquadrato in una gerarchia rigida e severa (Saturno in Vergine congiunto a
Giove) e si sente inetto, disadattato ed incompreso (Saturno all’opposizione di Nettuno ed al quadrato del Sole).
64
I personaggi
Inoltre, è incapace d’inserirsi nei rapporti sociali a causa di quell’Urano che si
trova nel superficiale e mondano segno dei Gemelli, in opposizione a Mercurio/pensiero posto nel segno cosignificante la casa degli studi superiori.
Tutto ciò fa comprendere l’entità della lacerante crisi esistenziale dell’intellettuale sradicato, Nitti dal suo paese natio, Italo Svevo quale intellettuale scisso - come lo testimonia già il suo nome d’arte - anche linguisticamente in una Trieste
asburgica che, a causa dei suoi commerci e della sua posizione geografica, è certamente di mentalità mitteleuropea, ma nel contempo italiana, città che peraltro costituisce l’unico scenario possibile ai suoi romanzi.
“Il quadro del suo mondo è il quadro della coscienza che ha smarrito le coordinate della totalità. È ormai un quadro schizofrenico.... L’ottimismo positivistico ha
ceduto il passo alla percezione nevrotica della catastrofe.”3
Il romanzo inizia con la lettera alla madre cui esprime il desiderio di tornare al
paese natio, si lamenta dell’aria di Trieste, dell’ambiente lavorativo denunciando la
sua indole rinunciataria, la sua malinconia e la sua difficoltà a sopravvivere nell’ambiente circostante e già dalle prime righe si avverte in lui la certezza di essere superiore intellettualmente e culturalmente ai colleghi ed ai capi, che pure lo disprezzano ed il desiderio che riemerge qua e là nella narrazione è di voler affermarsi da sé
nella vita.
Qui c’è tutto il primo Svevo: il Sole in Sagittario congiunto al destinico Nodo
Nord in Capricorno, sta quasi a sottolineare la dura scalata capricornina al successo,
cui potrebbe arrivare solo dopo aver superato quel Nodo Sud in Cancro, che lo porta a crogiolarsi nel mondo cancerino, rimpiangendo l’utero materno nel quale ritirarsi per proteggersi dalle difficoltà della vita. Agogna di fuggire dai problemi del
mondo, costituiti in fondo dal suo disadattamento, ritornando da sua madre (Luna
in Cancro), nel paese avito, alle origini (Nodo Sud in Cancro).
Tuttavia questa realizzazione quasi predestinata dovrà fare i conti con dure sfide. Da un lato c’è la quadratura all’idealista e sognatore Sole sagittariano da parte
di quel Nettuno in Pesci che lo immerge in un mare magnum di sensazioni quale
fuga dalla realtà della vita, dal mondo, rendendolo nel contempo ricettivo e vulnerabilissimo nei confronti dell’ambiente e delle persone. Dall’altro vi è la quadratura
al Sole di Giove e Saturno proprio strettamente legati fra loro, apertura e chiusura,
fiducia e difensiva, socievolezza e riservatezza, che si specchiano in quel forte ed
estroso Nettuno.
Dunque, cosa ritrova Svevo/Nitti di fronte a sé nel suo cammino? La società, la
dura realtà del quotidiano che lo rende inadeguato, che ogni giorno della sua vita
gli dice: “Non vedi, gli altri sono più bravi di te, più capaci, più precisi, più ordinati,
perfetti quindi; tu non sei apprezzato perché sei un inetto, le lodi e gli onori vanno
agli altri e tu, per quanto possa lavorare duramente (Saturno in Vergine) non riuscirai mai ad eguagliarli.” E tutta questa sua inadeguatezza lo porta a ritirarsi nel
suo mondo pescino, a chiudersi in sé, a sognare vane realizzazioni attraverso la
quadratura al Sole.
I personaggi
65
Svevo/Nitti ha una personalità fortemente nettuniana e pertanto difficile da
capire: sensibile, ricettivo, confuso, irrazionale, estremamente vulnerabile, troppo
spesso considerato inaffidabile, mentre in realtà è frainteso dagli altri che non capiscono il suo vagare qua e là intuitivamente e percettivamente, anziché razionalmente e conformemente ai desideri di una società, che non ama i diversi perché
non può organizzarli, catalogarli, incasellarli, inaridirli (Giove e Saturno in Vergine,
cosignificante la 6a casa).
Dunque l’uomo Svevo ha di fronte a sé l’elemento razionale, Saturno, che vuole responsabilizzarlo ed egli, al di là delle proiezioni sugli altri, vorrebbe disciplinare
se stesso, come lo esigeva suo padre (Saturno quadrato Sole), un padre rigoroso che
non capiva gli ideali e le motivazioni dell’anima e come lo esigeva la società stessa.
A chi dare ascolto? Come vivere questa dualità, senza provare diffidenza verso
gli “altri”, senza timore di fallire al loro confronto, ma sfuggendo alla competizione
ed affogando nei sensi di colpa per l’inadeguatezza provata? La letteratura è, per
Svevo, uno strumento insostituibile per mantenere il punto di equilibrio tra il principio della realtà e il principio del piacere, tra doveri imposti e desiderio.
Il principio della realtà, i doveri imposti sono sicuramente da attribuire al virgineo Saturno, il principio del piacere ed il desiderio si ritrovano in quella cerebrale
Venere punto di Talete e di “fuga” fra la sua percezione dell’ambiente (Urano in Gemelli) da una parte ed il suo idealismo forse un po’ ingenuo e la sua intellettualità
elitaria dall’altra (Mercurio in Sagittario), che lo portano ad esprimersi in modo originale (Urano opposto Mercurio) attraverso la letteratura. Quest’ultima è considerata sì come mezzo per esprimere i miti collettivi, manifestando più o meno esplicitamente il disagio e le contraddizioni che vi sono nella collettività e che si ripercuotono sulla psiche del singolo, ma soprattutto è intesa come strumento terapeutico individuale che consiste in una continua e capillare presa di coscienza effettuata attraverso una spietata analisi interiore.
Quindi, dall’esame del tema, la linea di fuga potrebbe essere data da quella Luna in Cancro, punto di Talete su cui si scarica l’opposizione fra Nettuno/Pesci e Giove-Saturno/Vergine, quindi, tale è la frustrazione per l’incapacità di vivere questa
lacerante, impossibile scissione che Svevo comincia a creare, a scrivere.
Guardando i transiti di Svevo a partire dai primi mesi del 1887, periodo in cui
iniziò questo suo primo romanzo, si nota che Saturno sta per congiungere la Luna
natale, concretizzando le sue sensazioni e la sua creatività. Saturno fa poi trigono
con Nettuno natale, dando una forma, un’intelaiatura ai suoi ideali ed alla sua stessa persona e forma un sestile verso la congiunzione Giove e Saturno, equilibrando
così il suo comportamento verso gli altri e dandogli la possibilità di avvicinarsi ai
traguardi che si era prefisso di raggiungere. Quando Urano di transito tocca con l’aspetto di sestile Mercurio natale e con aspetto di trigono Urano natale, fa scattare
in lui la scintilla dello scrittore “strano”, controcorrente, potenzialità che già si trovava insita nel suo tema natale con quel rivoluzionario Urano in Gemelli opposto a
Mercurio.
66
I personaggi
lilith a 28.45 Pesci
I transiti del 1892, data di pubblicazione del romanzo, sono altrettanto eloquenti: Saturno ha appena concluso il suo primo ciclo portando l’uomo e lo scrittore ad una maggior consapevolezza, responsabilizzazione e verso un nuovo inizio e
quadra il Sole natale; subito dopo Saturno congiunge il Giove natale. Sono passaggi
indicativi che, in un primo tempo, lo mettono davanti al rifiuto di un editore di
pubblicargli il libro, mentre poi gli consentono finalmente di ottenere l’agognata
pubblicazione seguita dall’elogio da parte di uno scrittore tedesco, il futuro Premio
Nobel Paul von Heyse.
I personaggi
67
Lilith: 15.36 Bilancia
Tornando al nostro Nitti la causa del suo totale insuccesso non è da attribuirsi
né al mondo del lavoro, né all’ambiente circostante, ma soltanto alla sua incapacità
di fare come fanno gli altri. È molto ambizioso, non può rinunciare ai suoi sogni ed
ai suoi ideali (Sole e Mercurio in Sagittario), allora insegue vani sogni di dominio e
di successi sociali (gli stessi valori di prima al negativo), ma si rende conto che non
potrà mai conseguire tutto questo (lesione di Nettuno al Sole) perché il suo “destino” è di soccombere in senso psicologico. Cerca di combattere (Marte forte in Scorpione) ma passa dalla timidezza alla violenza che lo ricacciano nel suo eterno ruolo
di sconfitto. È la crisi esistenziale dell’intellettuale, tema caro allo Svevo, l’incapacità
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I personaggi
di contemperare le capacità intellettuali, teoriche, con quelle esecutive, pratiche.
Nitti e dunque il primo Svevo, non riescono a farlo e l’autore fa soccombere il suo
alter-ego nettunianamente (si suicida con il gas), ma Alfonso Nitti cerca il suicidio
non per dichiarare la propria sconfitta, ma per affermare la propria superiorità, è un
suicidio di esaltazione non di disperazione, di coerenza, non di debolezza. Freud era
ancora lontano, ma i valori scorpionici agivano in Svevo istintivamente pur non essendosi ancora pienamente manifestati come psicoanalisi e qui nel primo romanzo,
Marte si fa sentire più che altro nel suo quadrato con Venere, quindi difficoltà ad
avere rapporti armoniosi con gli altri, mancanza di armonia interiore che lo porta a
scaricare sul prossimo la colpa della sua stessa incapacità a risolvere i propri problemi e poi la seduzione di Annetta, la figlia del titolare, quindi il sesso inteso quale
compensazione alla frustrazione ed al disordine affettivo.
A tutto questo, nel giovane Svevo, si aggiunge questo forte Marte che dialoga
con quella tenera Luna in Cancro consentendogli di esprimere la sua creatività. Fra
l’altro nel tema, a non voler essere pignoli ed allargando la tolleranza delle orbite
solitamente usate, si può vedere il grande trigono d’acqua che lega quel Marte
scorpionico alla Luna cancerina ed al Nettuno pescino, non a caso tutti e tre si trovano nel loro domicilio, volti a riunire in Svevo tutte le sfaccettature di una percezione emotiva molto profonda ed introspettiva.
La fine del romanzo vede Nitti trasformare la propria sconfitta in un successo
illusorio e la rinuncia, motivata dalla sua debolezza ed inettitudine, si tramuta in
una specie di conquista. Qui per la prima volta s’incontra il concetto di “senilità”
che verrà ripreso ed ampliato nell’omonimo romanzo prima e nella “Coscienza di
Zeno”, poi. In questo primo Svevo di “Una vita” non è avvenuta ancora l’integrazione fra significato tragico e contemplazione ironica, che farà delle successive “accettazioni” e “rinunce” sveviane, situazioni universali dell’impotenza borghese.
Il secondo romanzo “Senilità”
Italo Svevo scrisse il suo secondo romanzo “Senilità” tra il 1896 ed il 1898; vediamo
i transiti sul suo tema: Saturno è sul Marte natale, molte chiavi di lettura, quindi.
Innanzitutto l’energia è frenata e potrebbe dare frustrazione, ma Svevo ha lavorato
duro, ha disciplinato quest’energia, indirizzandola verso il suo lavoro, cui si è applicato seriamente. E poi Marte/vir ricevendo l’aspetto del “senile” Saturno diventa più
consapevole, disciplinato; la virilità e l’impulso marziano sono frenati dalla razionalità saturnina a seguito di un rigido esame della realtà. Vediamo poi lo scorpionico
Marte congiungere Mercurio in Sagittario ed opporre Urano in Gemelli, aspetto che
lo spinge a scrivere in maniera introspettiva e spietata e, contemporaneamente,
Plutone in Gemelli (altro segno secondo Lisa Morpurgo dalle forti valenze scorpioniche) transita sull’Urano natale, opponendosi a Mercurio. Su quel punto è appena
passato l’illusorio Nettuno, ora Plutone trasforma l’ambiente circostante e cambia il
suo modo di pensare, di scrivere e di manifestare le sue idee.
I personaggi
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Lilith 21.47 Pesci
Dal 15 giugno al 16 settembre 1898 il romanzo appare a puntate sul giornale
triestino “L’indipendente” e sempre nello stesso anno esce in volume a spese dell’autore. Per quanto riguarda i transiti troviamo il ritorno di Giove, Marte congiunge
Plutone natale ed oppone Marte radix, mentre Saturno sta per toccare ed incupire il
sagittariano Mercurio natale che riceve anche l’opposizione di Plutone di transito.
Nettuno e Lilith stanno opponendo l’uno il Sole l’altro il Nodo Nord di nascita : Paul
von Heyse questa volta gli invia un giudizio negativo e la critica italiana ignora il
romanzo.
Due anni prima, il passaggio di Nettuno in opposizione a Mercurio lo aveva
ispirato ed illuso; ora, con il passaggio di Lilith in opposizione alla congiunzione So-
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I personaggi
le-Nodo Nord natale all’illusione si sostituisce il rimpianto per quello che avverte un
fallimento che, unito all’amarezza ed al pessimismo dovuti al transito di Saturno ed
all’ossessione per l’insuccesso dovuta al transito di Plutone su Mercurio, lo inducono ad immergersi nella lettura di Ibsen, Dostoevskij e Tolstoj. Sembra una rinuncia
all’attività letteraria, in realtà Svevo continuerà per molti anni a scrivere segretamente.
Anche il protagonista del secondo romanzo è un impiegato, Emilio Brentani,
un altro inetto, conscio tuttavia della sua incapacità di vivere e di autoingannarsi e
con lui abita la grigia sorella, Amalia. A loro sono contrapposti da una parte, Angio-
Lilith 1.30 Cancro
I personaggi
71
lina, una ragazza di facili costumi di cui il protagonista è innamorato, dall’altra, l’amico di Emilio, lo scultore Stefano Balli. Emilio, nel suo intimo, è consapevole della
realtà della vita della sua amante, ma nonostante ciò la idealizza, attirandosene
però il disprezzo. Egli chiama la ragazza Ange, angelo; ma non si ribella quando il
Balli la chiama spregiativamente Giolona, Angiolona. Il sogno e la realtà, Emilio
oscilla dall’uno all’altra, il suo è un continuo dividersi, incapace di trovare l’unità o
almeno una coerenza morale, ma la scissione dell’Io porta all’umiliazione ed alla
sconfitta; Ange abbandona Emilio e fugge con un nuovo amante. Amalia, che da
tempo è innamorata non corrisposta del Balli, si droga, diviene un’alcolizzata e
muore dopo un’atroce agonia. Dopo l’abbandono di Angiolina e la morte di Amalia,
la vita di Emilio si richiude su se stessa: si allontana la giovinezza, sostituita ormai
definitivamente dalla “senilità”, non intesa in senso fisico, ma come quel processo
dell’uomo in cui egli, completamente disincantato, ha perso anche la fiducia
nell’“Io”, di cui con rassegnazione vede ed accetta la labilità e la miseria, il fallimento e la colpa, con la triste saggezza di chi “vede grigio e sente grigio”.
Emilio ha ereditato da Alfonso Nitti l’incapacità di vivere, l’inettitudine che, in
questo romanzo, ha perso le caratteristiche romantiche che culminano nell’altro
con il suicidio. Qui Svevo mette in risalto la consapevole passività dei suoi personaggi vittime della vita e descrive il momento in cui l’uomo, perduta la fiducia nell’Io, di cui vede ed accetta rassegnato colpa e fallimento, si autoinganna rifugiandosi nell’evasione simbolica dalla realtà.
Il romanzo si svolge attraverso la dialettica dei quattro protagonisti, i due attivi, solari, estroversi, concreti, sani, l’amico Stefano Balli ed Angiolina ed i due passivi, introversi, umbratili, disperati, malati, Emilio e la sorella Amalia. Viene spontaneo
attribuire ad Emilio quei valori nettuniani e sagittariani così lesi, con l’alternarsi di
atteggiamenti da super-uomo ad intime fragilità e frustrazioni; mentre sua sorella
Amalia, grigia e malinconica, incapace di vivere e di amare, si potrebbe ritrovare in
quella Luna cancerina, punto di Talete fra l’opposizione di Saturno in Vergine con il
Nettuno pescino.
Stefano, lo scultore rude e spregiudicato, concreto, energico ed intraprendente, lo possiamo individuare in quel forte Marte in Scorpione ed infine Angiolina,
donna da alcova, popolana, desiderosa di salire socialmente senza porre limiti ai
suoi piaceri e senza porsi problemi morali, è quella Venere in Aquario, non troppo
coinvolta emotivamente, trigona ad Urano.
Qui Svevo fa lavorare quel Marte, piuttosto trascurato nel suo primo romanzo,
attraverso il personaggio del Balli che ha istruito il timido e romantico Emilio sulle
tecniche amorose e di seduzione ed in lui Emilio vede il modello ideale dell’uomo
d’azione cui vorrebbe assomigliare ed uniformarsi. Sembra quasi che la storia di
Emilio con Angiolina sia il risultato della lezione di vita appresa dall’amico (Marte
quadrato Venere), anche perché vi è un grande contrasto di carattere fra il sognatore Emilio e l’amante scaltra e sensuale. L’amico poi cercherà di aprire gli occhi al
protagonista che ormai preso da Angiolina non riesce a vedere la realtà delle cose. È
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I personaggi
interessante notare ad un certo punto che Emilio talmente idealizza Angiolina da
alterarne la vera immagine, attribuendole tutte quelle doti di sensualità e vitalità
che la sorella non ha, ma che desidererebbe trovare nella donna amata. Qui lo scrittore vorrebbe integrare le qualità lunari cancerine con quelle venusiane aquariane.
Nel suo tema non vi sono aspetti fra Luna e Venere e l’unico mediatore fra le due è
quel Marte scorpionico, che dialoga con la Luna attraverso intensità di emozioni e
di sentimenti che nel tema di Svevo si manifestano come creatività. Molto più problematico è il rapporto fra lo scorpionico Marte e la cerebrale Venere aquariana, ad
indicare che per lo scrittore l’unico rapporto possibile con la donna è inteso nel suo
ruolo di amante, l’iniziativa amorosa è vista quale aggressione e si basa sulla passione fisica, ma ne è deluso perché la fredda Venere in Aquario non ama i forti coinvolgimenti emotivi, che sono indispensabili a Marte in Scorpione e tende a privilegiare
le unioni libere alle costrizioni dei legami, essendo fortemente uranizzata. Per conciliare poi l’ambigua Venere al femminile cancerino di Svevo (Luna in Cancro) vi è la
necessità di integrare i valori venusiani con quelli lunari, impresa peraltro impossibile senza una profonda consapevolezza ed un grosso lavoro di introspezione nei
meandri più profondi della psiche (Marte in Scorpione). Ecco il perché l’esperienza
amorosa di Emilio, da lui vissuta sul piano del sentimento, si tramuta in una tortura
interiore, in una malattia psicologica, mentre per la bella Angiolina è impossibile
comprendere la sofferenza di Emilio (Venere lesa in Aquario). Quando il protagonista
diventa consapevole della vera natura della ragazza, crolla tutto il suo mondo. L’infelice sorella innamorata non corrisposta dal Balli, muore distrutta dall’alcool e dalla
droga (Luna punto di Talete dell’opposizione Nettuno/Saturno), con grande dolore
di Emilio sul quale la disgrazia ha un effetto positivo riportandolo ad un contatto
più concreto con la realtà della vita. Il dolore di Emilio per la perdita di Amalia, è da
attribuire alla difficoltà dello stesso Svevo a rapportarsi con il femminile, con la
donna, al di là di un certo tipo di rapporti amorosi. Nel portare a galla la consapevolezza di quella Venere “sgualdrina” scopre che non resta più nulla, sparisce anche
quella Luna cancerina. Le sue parole alla fine del romanzo sono eloquenti:
“...Nella sua mente di letterato ozioso, Angiolina subì una metamorfosi strana.
Conservò inalterata la sua bellezza, ma acquistò anche tutte le qualità d’Amalia che
morì in lei una seconda volta. Divenne triste, sconsolatamente inerte, ed ebbe l’occhio limpido ed intellettuale. Egli la vide dinanzi a sé come su un altare, la personificazione del pensiero e del dolore e l’amò per sempre, se amore è ammirazione e
desiderio....”4
Il terzo romanzo “La coscienza di Zeno”
Italo Svevo scrisse questo romanzo fra il febbraio 1919 e l’estate del 1922, dopo
venticinque anni di apparente silenzio letterario, periodo che servì allo scrittore per
raggiungere una complessa maturazione spirituale e letteraria, ispirato dai suoi studi inerenti la psicanalisi di Freud ed incoraggiato dall’amico James Joyce. Nel frat-
I personaggi
73
Lilith 0.55 Scorpione
tempo l’uomo Svevo aveva conseguito un certo successo nel mondo degli affari,
senza mai abbandonare i suoi sogni letterari.
I transiti sono oltremodo indicativi: negli ultimi anni Plutone di transito ha opposto il Sole e congiunge ora esattamente il Nodo Sud in Cancro, dove sta transitando anche Giove, quindi profondo era il bisogno di Svevo di sondare il suo inconscio dopo i cambiamenti psicologici vissuti con Plutone sul Sole e questi cambiamenti profondi e personali toccano soprattutto la psiche e tutte le problematiche
irrisolte, che si portava dietro dall’infanzia. Plutone tutto distrugge per rinascere su
nuove basi e Svevo, avvertendo con questo passaggio delle pressanti spinte interiori
al cambiamento, analizza se stesso attraverso la psicanalisi, lo fa spietatamente allo
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I personaggi
scopo di tentare di superare, attraverso la “coscienza”, le sue debolezze, la sua inettitudine, i suoi egoismi e la sua passività, risalendo alle radici dell’Io, ripercorrendo
gli oscuri meandri dell’inconscio. Il Nodo Sud in Cancro, poi, indica il retaggio di un
passato di attaccamento alle radici familiari, il bisogno di vivere immerso e protetto
dal liquido amniotico materno, in contrapposizione al Nodo Nord in Capricorno,
quindi il progetto di vita nel tema di Svevo prevede il superamento di questi legami
familiari per realizzarsi nel mondo in maniera “costruttiva”, secondo un modello
“paternalistico”, rigido ed apparentemente scevro da debolezze.
È interessante evidenziare l’importanza della congiunzione Plutone - Giove di
transito, pianeti che hanno da poco passato l’opposizione al Sole, infatti, Zeno/Svevo ha grossi problemi con la figura paterna, inoltre il Sole è apice del T-quadrato
formato dall’opposizione Giove/Saturno con Nettuno. E mentre Svevo si dedicava
alla stesura del romanzo, Saturno stava compiendo il suo terzo ciclo e dunque il suo
secondo ritorno su se stesso, rimettendo in moto la dinamica natale, ma questa
volta consentendogli di gettare quel seme, come dice Ruperti, da trasmettere alle
generazioni future affinché venga piantato e possa fruttificare, seme che costituisce la saggezza, dunque l’immortalità dell’individuo stesso.
L’interesse di Svevo è ora rivolto agli aspetti più profondi della vita, al fine di
comprenderne i meccanismi psicologici, quindi non c’era modo migliore di sondare i
suoi pensieri che sviscerarli nei suoi scritti, approfittando del transito di sestile al
Plutone natale di Plutone in Cancro, segno legato all’infanzia, agli attaccamenti affettivi, all’immagine genitoriale, ma anche al passato, con tutto il suo pesante bagaglio inconscio che l’uomo, raggiunta la maturità, scandaglia alla ricerca delle motivazioni che stanno alla base dei suoi comportamenti e delle sue complesse problematiche.
Il periodo è oltremodo fertile e propizio all’immaginazione e la sua mente è
volta a creare (Nettuno transita in trigono a Mercurio ed oppone Venere), scindendo il reale dall’immaginario.
“Fu un attimo di travolgente ispirazione. Non c’era possibilità di salvarsi. Bisognava fare quel romanzo. Certo si poteva fare a meno di pubblicarlo, diceva.…: così
Svevo rievoca l’inizio del tempo di Zeno”.5
Ed egli, sulla spinta di questo transito, pone fine al suo proposito di non scrivere più ed inizia il suo terzo romanzo.
Zeno Cosini, anziano commerciante triestino, si propone di smettere di fumare
e tenta perciò di iniziare una cura psicanalitica. Dopo molte intime resistenze accontenta un medico psicanalista ed inizia a scrivere - abbandonandosi a riflessioni
su se stesso e sugli altri – gli episodi della vita che gli sembrano più importanti: la
sua infanzia, la dolorosa morte del padre che in punto di morte alza la mano contro
di lui, ad ulteriore conferma del loro problematico e conflittuale rapporto, la gelosia
per l’amico Guido che poi si suicida per debiti, il matrimonio con la meno piacente
delle quattro sorelle Malfenti, il suo adulterio con una povera ragazza, Carla, di cui
presto si stanca, la sua rivincita quale abile speculatore. Il tempo, nella memoria di
I personaggi
75
Lilith 19.44 Pesci
Zeno, si dilata e si restringe a seconda delle sue esigenze interiori ed egli rende un
racconto fatto di mediocrità, di propositi mai portati a termine (come quello di
smettere di fumare), mai collocato in ordine di tempo e mai troppo attendibile. Zeno non è consapevole di mentire, ma il suo io instabile e dunque “malato”, non riconosce più la verità e la sua coscienza manipola ciò che le invia l’inconscio. Alla fine egli scopre la sua malattia e la propria inferiorità anche negli altri, per concludere con una profezia di una prossima ed inaudita catastrofe cosmica provocata da
qualcuno “più ammalato degli altri”, la quale restituirà ordine, armonia, silenzio e
salute.
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I personaggi
Questa autobiografia è un’analisi della coscienza (Plutone di transito in opposizione al Sole) in cerca di un nuovo senso e di un autentico fine della vita; Zeno
esplora la sua vita interiore, mettendosi a nudo e così il problema dell’individuo diventa il problema dell’uomo ed il protagonista assurge a simbolo, quale eroe rappresentativo di una nuova epoca che si analizzerà per scoprire gli indizi del proprio
disfacimento.
L’uomo borghese, com’è inteso dallo Svevo, tenta di guarire dalla malattia attraverso la psicanalisi, scrivendo ciò che attinge dalla propria coscienza, ma a guarigione avvenuta, si accorge della sua vera malattia fisica. Alla fine Zeno ritrova la salute nell’azione, diventando cioè saggio e consapevole, ma perde la speranza della
felicità, perché comprende che alla base della vita c’è l’inquinamento, la malattia e
la solitudine e per liberarsi da tutto ciò, vi può essere solo l’annientamento cosmico,
quindi la nuova scoperta dello scrittore è “l’assurdo esistenziale della vita”.
...Ma Zeno si differenzia dagli altri suoi confratelli Alfonso ed Emilio non solo
perché si narra da sé, ma anche perché la sua analisi, descritta quando già l’esperienza di vita si è compiuta (si sta compiendo il secondo ritorno di Saturno), fa corpo unico con la sua perpetua ironia (Svevo è riuscito a far funzionare la sua congiunzione Plutone-Lilith di nascita in Toro, è riuscito a sondare le profondità/Plutone, distaccandosi/Lilith dai suoi valori, dalle sue sicurezze emotive e materiali/Toro),
per mezzo della quale egli dissolve ogni sentimento ed ogni ricordo, sentendo tutta
la vacuità di ogni sogno (valori Nettuno/Pesci), di ogni entusiasmo (valori
Giove/Sagittario), di tutto ciò che costituì la ragione stessa del suo vivere. L’ironia è
la sua salvezza perché gli ha consentito di autoconoscersi....6
Quindi, l’ultimo Svevo è sempre pessimista, ma non ci sono più i toni drammatici dei primi due romanzi, ora la narrazione risente di una sua visione ironico umoristica della vita. Quella vita che, nonostante l’impegno umano di compierla
con intelligenza e saggezza, si svolge invece secondo un suo disegno, lasciando l’individuo pienamente consapevole del fatto che i risultati raggiunti non rispondono
alle aspettative progettate e che il caos è l’unica cosa che attende l’uomo alla fine.
L’umorismo esprime la saggezza raggiunta da Zeno ed è l’unico valore che si
salva da quell’annientamento cosmico della vita che non ammette atti eroici ma
solo quelli mediocri che caratterizzano uomini che riescono al massimo a raggiungere un po’ di buon senso. Tale ragionamento rende Svevo uno scrittore anticonformista e polemico in una società che concepiva il mito del “super-uomo” ed egli, attraverso “La coscienza di Zeno”, descrive come gli uomini costruiscono la loro infelicità (Sole al quadrato di Saturno) credendo di realizzare le loro illusioni
(Saturno/realizzazione congiunto a Giove/ottimismo opposti a Nettuno/illusione) ed
esprime la propria condanna alla società che ha distrutto l’uomo con l’industrializzazione e con la mistificazione.
Il passaggio di Plutone natale attraverso il segno del Toro gli ha dato - a livello
personale - la potenziale capacità di sondare i suoi valori, di usare i poteri innati
della mente e le sue predisposizioni psicologiche portandoli alla consapevolezza,
I personaggi
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mentre - a livello transpersonale - gli ha dato il potenziale per portare l’energia della Natura (Toro) ed i valori ereditati dal passato, ad un nuovo, più profondo, livello
di efficacia e di produttività non solo in termini di singolo individuo, ma dell’intera
umanità.
Il passaggio di Plutone attraverso il segno dei Gemelli gli ha insegnato “come
meglio usare” le sue risorse (Toro) interagendo con l’ambiente circostante e con le
persone, sviluppando la propria intelligenza analitica in modo da operare con sicurezza nel campo intellettuale e sociale, affrontando e trasformando le limitazioni
imposte dall’ambiente.
Infine, Plutone è transitato nel Cancro, cosignificante la IV casa. Di questo
transito Rudhyar dice che “il contributo più prezioso della persona alla società dovrebbe essere la capacità, che può essere dimostrata attraverso la sua vita personale, di integrare energie e tendenze in una personalità integrata e potente.”7
Ogni uomo è condizionato dai modelli familiari, sociali e culturali, tuttavia taluni individui acquisiscono delle caratteristiche individuali per diventare autonomi e
capaci di realizzarsi da sé. Ognuna di queste persone dunque s’individualizza ed attraverso una volontà spirituale (che possiamo chiamare anche spirito, o anima, o sé)
realizza ciò che era solo una potenzialità del proprio essere.
Quindi, le potenzialità trasformative che Svevo ha avuto di nascita quale retaggio, unite alla capacità di usarle, interagendo con l’ambiente attraverso i suoi
rapporti ed i suoi scritti, hanno fatto sì che egli fosse in grado di coordinarle, integrarle ed assimilarle collegandole al sé, per costruire la propria visione personale
realizzando la potenzialità di essere.
Tale configurazione nel suo piano più elevato di realizzazione dovrebbe far sì
che la coscienza abbandoni ogni sentimento individuale, universalizzando il proprio
senso del sé, l’alternativa potrebbe essere di avvertire un’immagine confusa di sé e
della propria coscienza.
Svevo ha sondato i meandri della psiche, dell’inconscio, fino ad arrivare alla
consapevolezza del suo destino personale e di quello di tutta l’umanità: l’uomo moderno, che vive inconsapevolmente la propria vita, incapace di ironia, non può che
causare catastrofi, ma l’uomo individualizzato e consapevole che accetta con ironia
e tolleranza la propria umanità, può evitare la catastrofe personale e collettiva.
BIBLIOGRAFIA
■ ITALO SVEVO, Tutti i romanzi e i racconti, a cura di Mario Lunetta, Newton “I Mammut”
■ ITALO SVEVO, La coscienza di Zeno, Dall’Oglio, Milano
■ GIUSEPPE GENCO, Italo Svevo. Tra psicoanalisi e letteratura, A. Guida Editore
■ BRUNO MAIER, Racconti - Saggi - Pagine sparse, Dall’Oglio, Milano
■ ENRICO GHIDETTI, Italo Svevo: La coscienza di un borghese triestino, Editori Riuniti
■ VARI, Enciclopedia Garzanti della letteratura, Garzanti
78
I personaggi
■ GIACINTO SPAGNOLETTI, Storia della letteratura italiana del Novecento, Newton “I
Mammut”
■ GIUSEPPE GIACALONE, Da Svevo ai nostri giorni, Signorelli, Milano
■ FRANCA GAVINO OLIVIERI, Storia della letteratura italiana, N.E.G., Genova
■ STANISLAUS JOYCE, Joyce nel giardino di Svevo, MGS Press Editrice
■ DANE RUDHYAR, L’astrologia e la psiche moderna, Astrolabio, Roma
■ DANE RUDHYAR, Le case astrologiche, Astrolabio, Roma
■ ALEXANDER RUPERTI, I cicli del divenire, Astrolabio, Roma
NOTE
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7
Al Museo Sveviano di Trieste è raccolta la cospicua documentazione relativa alla vita privata ed
artistica di Ettore Schmitz-Svevo donata dalla famiglia.
STANISLAUS JOYCE, Joyce nel giardino di Svevo, L’incontro fra Svevo e Joyce.
ITALO SVEVO, Tutti i romanzi e i racconti, Newton - Introduzione a Italo Svevo, a cura di Mario Lunetta.
ITALO SVEVO, Senilità.
Racconti-Saggi-Pagine sparse, a cura di Bruno Maier.
Il corsivo è tratto da Giuseppe Giacalone Da Svevo ai nostri giorni.
DANE RUDHYAR, Le Case Astrologiche.
AVVERTENZA - I grafici relativi ai Transiti sul tema natale di Italo Svevo pur essendo non domificati
riportano, a causa del software astrologico usato, l’indicazione dell’Ascendente e del Medium Coeli.
Naturalmente non si deve tenerne conto.
I personaggi
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NADIA PAGGIARO
COM’ERA E DOV’ERA…
L.A. 129-388
Sarà “deformazione professionale” ma quando leggo una data con l’ora esatta di un
fatto accaduto mi viene subito l’impulso di fare il “grafico/tema” di quell’avvenimento.
Così è stato quando, nel “Gazzettino” di Venezia, ho trovato un inserto sul centenario del crollo del campanile di S.Marco, avvenuto il 14 luglio del 1902, alle ore
09.47.
Una tragedia di ieri vista con gli occhi di oggi, un crollo che la mente può collegare alla drammatica caduta delle Torri Gemelle di New York. Con le debite proporzioni, s’intende, perchè allora non vi fu attentato e, fortunatamente, non vi furono vittime. Così anche Venezia ebbe, 100 anni fa, il suo “Gruond zero”.
Il campanile, “El paron de casa” come lo chiamavano affettuosamente i veneziani, era lì da 1000 anni, da quando il Doge Pietro aveva fortificato il centro della
città e aveva costruito un torrione nei pressi della Basilica e del Palazzo Ducale. Nel
tempo era diventato torre campanaria della basilica, che scandiva i ritmi della città.
Il campanile era cresciuto via via di statura, fino a raggiungere i 99 metri di altezza ed era diventato uno dei simboli della città, conosciuto in tutto il mondo. A
distanza di anni sulla sua sommità fu posto un angelo d’oro, a protezione della città
e di chi vi arrivava.
Un caldo lunedì di luglio il campanile si accasciò improvvisamente, come un
vecchio stanchissimo. Ma non furono il tempo e il caldo a farlo crollare. “Abbattuto
dall’imperizia degli ingegneri governativi” titolò il Gazzettino appena 2 giorni dopo.
Sin dai primi giorni di luglio infatti si erano formate delle fenditure sul lato
che dava verso la basilica che, giorno dopo giorno, diventavano sempre più larghe,
tanto che fu deciso di avviare dei lavori di sostegno. Ma i ripetuti sopralluoghi dei
tecnici risultavano sempre tranquillizzanti.
Alle 9.30 del 14 luglio un ingegnere del genio civile, visto che la fessura si era
allargata paurosamente e cominciavano a cadere pietre e calcinacci, radunò i vigili
urbani, fece uscire operai e guardiano dal campanile e intimò alla folla di allontanarsi, bloccando gli accessi alla piazza e sgomberando i negozi e i caffè vicini.
Alle 9.47 precise la fenditura si aprì, il colosso dondolò, poi ripiegò su se stesso,
lentamente, quasi volesse evitare una catastrofe maggiore. La terra tremò, tra la
paura della folla mentre con il crollo si levò una gigantesca nube di polvere che
oscurò il sole. L’Angelo d’oro si inabissò in quel cumulo di macerie ma, nel crollo, la
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I personaggi
basilica rimase intatta, quasi che una mano misteriosa avesse voluto salvare quel
tesoro di inestimabile valore.
Per superare lo choc bastarono poche ore. La sera stessa del crollo, il consiglio
comunale, riunito d’urgenza, prese un impegno importante: “Com’era e dov’era”. Facile da dire, più impegnativo da attuare, ma solo 10 anni dopo il Campanile riprese
a dominare e proteggere Venezia con la sua ombra, tale e quale a prima. “El paron
de casa” era tornato.
All’alba del novecento, con i mezzi di allora, fu possibile fare in poco tempo
quello che nel 2000 sembra impossibile fare, e mi riferisco alla Fenice, bruciata nel
rogo del gennaio 1996 e ancora lì ad aspettare il miracolo della sua rinascita. Le
tecnologie di oggi sono di gran lunga superiori a cento anni fa, ma forse sono diversi gli uomini che ci governano, sono diversi gli ideali. Ricostruire il campanile subito e dov’era rappresentava la garanzia che la storia di Venezia restasse solida e si
proiettasse più forte verso il futuro.
Anche Massimo Cacciari, allora sindaco di Venezia, dopo il rogo disse la stessa
frase di Filippo Grimani, sindaco al tempo del crollo: “Com’era e dov’era”, ma per il
momento stiamo ancora aspettando il nostro amato Teatro. Troppa burocrazia,
troppa politica, troppi interessi....non sono più i tempi di una volta.....
La ricostruzione del campanile cominciò il 25 aprile, giorno di S.Marco, del
1903. La prima pietra fu posta e benedetta dall’allora Patriarca di Venezia, Giuseppe
I personaggi
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SARTO, destinato a diventare dopo pochi mesi Papa Pio X°. Ma da Roma continuò a
seguire con attenzione la crescita del nuovo campanile.
Quando il 25 aprile 1912 ebbe luogo l’inaugurazione, qualcuno lo chiamò al
telefono in Vaticano per fargli sentire le campane di S.Marco che avevano ricominciato a suonare ed egli pianse di commozione perchè Venezia era sempre nel suo
cuore.
Analizzando il “tema” del crollo, troviamo Urano e Luna Nera sulle fondamenta
(FC) in opposizione a Venere/Plutone/Marte/MC (evento improvviso e destabilizzante).
La sovrapposizione con Luna/Nettuno del tema Radix di Venezia può indicare il
clamore che l’evento suscitò nel mondo intero. In questo tema il Sole è opposto a
Saturno, aspetto che troviamo anche nel tema di “nascita di Venezia” (25/03/0421
ore 12.00), con Sole congiunto a Urano al MC. opposto a Saturno al FC., a significare che “l’ossatura”, la struttura di base della città è fragile ed esposta ad imprevisti,
quindi, come per le zone a rischio di terremoto, per questa città “unica” si dovrebbero usare tecnologie particolari (Urano) per la sua salvaguardia e stabilità. Notare
anche il Sole del giorno del crollo che si congiunge alla Luna Nera e all’AS. di Venezia, a dimostrare la “ferita” che la città ha subito.
Ci sono altri particolari curiosi in questa comparazione ma lascio a voi il gusto
di ricercarli.
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Argomento
È in arrivo l’ultima versione di EXPLORER
del nostro amico Piercarlo Caratti, in linea con
gli ultimi sistemi informatici.
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tecniche astrologiche, dalle Direzioni alle Armoniche. Consueto sconto per i Soci in regola.
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CASA SETTIMA
631 – S.O.S.: astropsicologo cercasi
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Casa Settima
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“Solo chi è pronto a tutto, chi non esclude nulla, neppure il
più grande degli enigmi, vivrà la relazione con un altro come
cosa viva e sfrutterà fino in fondo anche la propria esistenza”
Rainer M. Rilke
La telefonata
Sbaglia chi sottovaluta l’importanza della telefonata tra cliente e astrologo: essa
inizialmente rappresenta l’unico e reciproco biglietto da visita, che cattura le impressioni di entrambi. Saper cogliere al volo, con pazienza, disponibilità (senza mostrare superiorità), le esigenze ed i bisogni di chi è all’altro capo del filo è importante nella fase di acquisizione delle informazioni. Non bisogna dimenticare, infatti,
che questo “contatto via cavo” dura pochi istanti ed è l’unico mezzo a disposizione
(per entrambi) per poter maturare un’aspettativa. Per l’astrologo si tratta inoltre di
dimostrarsi professionale e comprensivo, allo scopo di raggiungere l’obiettivo: fissare l’appuntamento.
Con l’esperienza s’impara ad inserire la persona all’interno di una categoria,
che può essere definita in base al tipo di approccio (il cliente scortese; il cliente distaccato; il cliente invadente; ecc…). Ogni persona è unica ed irripetibile, ma tutti
seguiamo degli script, copioni che ciascuno di noi impiega nella vita quotidiana (il
copione del ristorante: entro, mi siedo, arriva il cameriere, ordino; lo script del parrucchiere: entro, saluto, mi accomodo, mi lavano i capelli, li asciugano. Si tratta di
veri e propri riti che seguono precise regole, le cui fasi successive non cambiano
mai: è improbabile che dal parrucchiere mi asciughino i capelli prima di lavarli). In
astrologia non si parla di un vero e proprio script, ma in linea di massima la telefonata segue un copione: saluti, lieve imbarazzo da parte di chi chiama (mhmmm, mi
ha dato il suo numero una mia amica, pausa, verrei volentieri; frasi poco spontanee
che rivelano difficoltà nell’inserirsi in un ambiente diverso da quelli normalmente
frequentati), mancanza (nella maggior parte dei casi) di conoscenza della disciplina
astrologica (è lei che fa le carte?).
Casa Settima
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L’approccio
Tra gli altri, si possono individuare alcuni approcci-tipo:
1) approccio fiducia cieca (la mia amica Francesca è venuta da lei e mi ha detto
che ha azzeccato tutto, posso venire anche io, magari oggi pomeriggio?);
2) approccio cauto e timoroso (vorrei venire da lei, ma non desidero comunicarle
il mio numero di telefono, chiamo il giorno precedente l’appuntamento per la
conferma;
3) approccio ironico 1 (mi hanno regalato un oroscopo, sono agnostico, ma curioso di approfondire);
4) approccio ironico 2 (parlo con le stelle? Vorrei incontrarne una);
5) approccio cuore spezzato (in questo caso la difficoltà consiste nel riuscire a
fissare un appuntamento districandosi tra un singhiozzo e l’altro);
6) approccio ultima spiaggia (sono stato dall’avvocato, dal medico, dall’omeopata, dall’estetista, dalla parrucchiera, dal parroco. Posso venire anche da lei?)
7) approccio confidenziale (ciao, come stai? Sei tu che fai gli oroscopi? Allora
senti… Di solito si tratta di una persona che non si è mai vista prima, che utilizza una terminologia psicologicamente invasiva).
8) approccio sintetico (sono x, desidero un appuntamento, ci vediamo giovedì)
9) approccio fiume in piena (mi chiamo x, sono figlia di y, prima di incontrarci
avrei piacere di raccontarle brevemente la mia storia. Sono nata…)
10) approccio normale, come con un professionista di altre materie.
Il ruolo dell’esperienza
Ogni caso presenta delle caratteristiche uniche, irripetibili, che rendono speciale la
persona. Tuttavia, con il trascorrere del tempo l’astrologo costruisce una griglia
mentale che costituirà un valido aiuto nell’analisi immediata della persona che
chiama. L’esperienza diventa il tassello fondamentale in questo tipo di lavoro: incontrare molte persone e confrontarsi con problematiche differenti ogni giorno,
aiuta ad ampliare i propri orizzonti di giudizio ed a stilare un identikit sempre più
preciso dei bisogni espressi dalle persone. Senza voler andare troppo nel particolare,
è qui che si colloca il dibattito tra i teorici della materia e quelli che potremmo definire “praticanti”. In ambito astrologico la discussione si può esprimere nei termini
seguenti: è importante possedere una preparazione della disciplina astrologica in
termini storici, astronomici, matematici. Ma anche l’esperienza di interpretazione
diretta, on the road, sul campo, ha importanza. Può il valore dell’esperienza pratica
prendere il sopravvento sulla teoria pura? Non capita di rado che i testi di astrologia legati all’interpretazione siano scritti da autori che non fanno oroscopi e se ne
vantano: si tratta di un grosso limite, poiché soltanto attraverso migliaia di interpretazioni si apprende e si affina la tecnica, arricchendo la propria conoscenza di
sfumature, nuove considerazioni e diventando via via sempre più sicuri. D’altra par-
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Casa Settima
te un proverbio molto conosciuto dice che sbagliando s’impara… Analizzare molti
Temi Natali permette di creare una propria casistica personale: ai congressi, sia nazionali sia internazionali, i relatori presentano spesso studi di carattere statistico (es.
la Luna in Capricorno nei musicisti; l’influenza di Marte negli sportivi). Si tratta di
ricerche che offrono nuovi impulsi all’astrologia: essa, come ogni altra disciplina
che si rispetti, richiede continui aggiornamenti.
Alcune regole pratiche
Esiste un comportamento migliore di un altro nella fase del colloquio telefonico?
Certamente la cordialità è l’elemento fondamentale per la buona riuscita del dialogo, così come il mostrare interesse nei confronti di ciò che viene detto. Snobismo e
distacco non sono consigliabili, così come l’eccessiva confidenza. Rispetto e dignità,
buon’educazione e cortesia sono alla base.
Ecco alcune regole basilari che non bisognerebbe trascurare:
1) L’appuntamento dev’essere fissato almeno 2 giorni dopo il colloquio telefonico
(la persona in questione penserà che non abbiamo molti clienti se la riceviamo
così presto);
2) Non richiamare se non si presentano all’appuntamento (ne fisseranno subito
un altro e non verranno nuovamente); accettare le scuse, anche se in ritardo,
semmai rimandando un successivo incontro (“Sono molto occupato in questo
periodo”);
3) Dichiarare con franchezza l’onorario richiesto, senza falsi pudori. In questo
modo il cliente si sente preparato. Se la telefonata avviene in presenza di una
terza persona è bene non rivelare la tariffa (soprattutto se si applicano tariffe
differenziate a seconda della clientela: è meglio dire: “Al momento sono occupata, le spiacerebbe richiamare tra una mezz’oretta?”).
4) Preparare delle risposte standard di fronte a richieste tipo: “Mi farebbe un piccolo sconto?”, oppure “Mi sembra molto caro”. Si può replicare nel modo seguente:”Signora, sono sicura che allo specialista in medicina o all’avvocato
non chiede sconti; lei si senta completamente libera. Io le suggerirei di rifletterci con calma, il mio numero lo conosce, se ha bisogno di me ci risentiamo.”
5) Educare la clientela: si tratta di un cammino molto lungo, che richiede pazienza e sangue freddo (di fronte a persone che telefonano a tutte le ore, domenica mattina e giorno di Natale compresi). Le emergenze vanno prese in considerazione, in tutti gli altri casi è bene stabilire un orario, in modo da non creare
nervosismi in famiglia. Non bisogna dimenticare, soprattutto se si ha l’abitudine di offrire consulti nella casa di abitazione, che anche gli altri membri della
famiglia hanno diritto al loro spazio. L’astrologo non è un Telefono Amico.
6) Un’altra situazione che capita spesso è quella in cui una persona chiede un
colloquio telefonico: in altre parole, vuole evitare di venire per non dover pagare e pensa che l’astrologo sia a completa disposizione al telefono. In questo
Casa Settima
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caso è meglio dire:”Guardi, al momento sono molto occupato/a, se desidera
possiamo fissare un appuntamento, può richiamarmi?”
7) Sorvolare e distaccarsi dalle critiche rivolte ad altri colleghi: ”Sono andata da
Tizio e non sono stata contenta; poi ho visto Caio, peggio che mai”. E’ meglio
assumere una posizione neutrale, con riservatezza: esiste una grande probabilità di essere noi le prossime vittime.
8) Quando un cliente si presenta con un suo Tema Natale precedente gli si può
dire: “Sono molto contento che lei abbia una copia del suo oroscopo, tuttavia
preferisco redigerlo con il mio computer, se non le dispiace”. Avere la carta intestata con il proprio nome, cognome e indirizzo è utile: stampare il grafico
sopra permetterà a chi lo riceve di avere bene presente i recapiti in caso desideri ritornare.
Si tratta naturalmente di pillole di buon senso, più che di consigli. L’esperienza
aiuta a muoversi meglio di fronte a situazioni talvolta imbarazzanti. In generale
tutti gradiscono oroscopi gratuiti che non sono <disponibili>disposti a remunerare.
In questi, come in altri casi, ecco come affrontare l’argomento: “Cara Francesca, mi
fa molto piacere redigere un oroscopo per te e per la tua famiglia; tuttavia, dal momento che la preparazione astrologica richiede studi, corsi e l’acquisto di libri molto
costosi, t’informo che il costo della mia prestazione è di euro…”. Si tratta di un utile
test per selezionare chi ci frequenta a scopo di sfruttamento. In poco tempo coloro
che anelavano a letture astrologiche si dilegueranno come neve al sole.
Da un punto di vista strettamente analitico durante il colloquio telefonico il
consulto è nella sua fase embrionale. Ma si considera ufficialmente iniziato quando
dall’altra parte del filo, l’astrologo chiede i dati e fissa l’appuntamento. Nel lasso di
tempo che intercorre fra il contatto telefonico ed il colloquio, il consultante si crea
tutta una serie di fantasie sia sulla persona sia si troverà davanti, sia su come si
svolgerà il consulto, un “qualcosa “ di non ben definibile, ma misterioso. Si tratta di
aspettative in senso bidirezionale, poiché anche l’astrologo alimenta una serie di
pensieri, pur di tipo completamente diverso. (aspettative di tipo temporale: sarà
puntuale?; aspettative economiche legate alla parcella; pensieri interpretativi preliminari se ha già redatto il grafico).
Le aspettative reciproche sono a volte elevate. La loro soddisfazione dipenderà
da numerose variabili (simpatia, antipatia, capacità di ascolto, di entrare in sintonia,
affinità reciproche in campo astrologico). E’ essenziale tener ben presente che il
consultante spera di trovare la risoluzione immediata ai suoi problemi, qualcuno
che gli dica cosa fare, come e quando. Se il cliente sviluppa fantasie di questo genere, analogamente nell’astrologo, a livello inconscio, potrebbe cominciare a prendere forma la figura del “mago”, del “deus ex machina”, di colui che è in grado di
prevedere, di salvare. Tale dinamica è connaturata all’essenza stessa della relazione
d’aiuto e caratterizza spesso la prima fase della terapia fra psicoterapeuta e paziente. Immaginate quindi quale importanza riveste il prendere coscienza di questi fe-
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nomeni proiettivi in un rapporto, quale il consulto astrologico, che per sua natura è
ammantato da un’aura di alchimia e segretezza. È un “incontro fra ombre”, inevitabile, ma è importante saperlo e prenderne attenta distanza.
Un asso nella manica
L’astrologo ha un asso nella manica rispetto al consultante, che gli permette di portarsi in una posizione di vantaggio, prima dell’incontro vero e proprio: l’astrologia.
Attraverso lo studio della Carta Natale entra in contatto virtualmente con il
consultante, comincia a farsi un’idea ben precisa di lui. Dallo studio degli aspetti
può evidenziarne attitudini, propensioni, gusti, ma soprattutto delineare un quadro
delle possibili problematiche che emergeranno nel corso del colloquio.
Un’analisi di Mercurio-comunicazione potrà dare indicazioni circa il tipo di linguaggio da adottare durante il consulto. Ad esempio, Mercurio-Vergine ama ascoltare, incasellando ciò che sente: apprezzerà un linguaggio conciso, chiaro, anche
tecnico; suscettibile e permalosetto, non gradirà invece eccessive sottolineature. Un
Mercurio-Cancro, emotivo e sensibilissimo, coglierà del colloquio ogni dettaglio e
sfumatura: lo sguardo, il tono della voce, le pause, avranno la stessa rilevanza delle
parole. Potrebbe anche venire utile dare un’occhiata ai rapporti sinastrici che intercorrono tra astrologo e consultante, tanto per farsi un’idea delle dinamiche del
consulto (difficoltà a comunicare, a farsi capire, oppure sintonia e feeling immediati). Non dimenticando comunque che uno sguardo accogliente aiuta ad aprire le
porte, anche sbarrate, dell’animo umano.
Un ulteriore elemento a favore dello studioso è che i segni zodiacali vivono
una certa ciclicità di appuntamento: nei periodi in cui, ad esempio, ci sono interferenze marziane in Toro, sarà più facile avere clienti Scorpione; quando un segno vive contrarietà stellari, nella statistica degli appuntamenti i suoi rappresentanti prevalgono dall’astrologo: emerge l’inconscio collettivo, i nati in un segno vivono un
periodo complesso, sia a livello personale sia di gruppo. Attribuire momenti difficili
alle posizioni planetarie ha un effetto benefico dal momento che aiuta a non accollarsi completamente il peso di un fallimento, in famiglia e fuori.
Si tratta, inoltre, di un modo per instaurare il dialogo con la persona che a volte è impacciata ed ha bisogno di essere guidata.
Facciamo un esempio: “Ho redatto il suo oroscopo, premetto che si tratta di un
periodo complesso per il suo segno, che vive interferenze da parte di Marte, Urano,
ecc…”.
“Davvero? Allora non è tutta colpa mia! Perché mia moglie mi colpevolizza, i
miei figli sono scostanti. Ora le racconto…”.
Il ghiaccio è rotto e si può procedere nell’analisi astrologica.
Senz’altro tutti ci siamo domandati almeno una volta perché, eccezion fatta
per i cultori dell’arte astrologica, in un dato momento della vita di una persona, di-
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venta importante farsi redigere la carta natale. Questa richiesta sottende un bisogno, un problema che cerca una soluzione, una dinamica del passato che emerge
per essere risolta.
Tutte le persone hanno periodicamente necessità di aiuto e consiglio man mano che attraversano stadi e transizioni della vita, abbiamo sperimentato personalmente che la nostra lucidità decisionale è inversamente proporzionale al nostro
coinvolgimento emotivo.
Perché proprio l’astrologo?
Ecco, quindi, da dove sorge la necessità di rivolgersi a qualcuno che possa dare un
consiglio o almeno un semplice parere. Ma perché non rivolgersi ad un amico oppure ad un sacerdote od ancora ad uno psicoterapeuta? Perché proprio a colei o colui che interroga le stelle? Oltre al peso che riveste la speranza di avere una previsione sul proprio futuro, possibilmente azzeccata, sicuramente l’assenza di un’etichetta impedisce di essere etichettati (specie come un caso patologico), così come
un giudizio non viziato da coinvolgimenti affettivi o credenze religiose viene ritenuto sicuramente più obiettivo.
Se il consulto astrologico sottende un bisogno, il suo scopo principale è il soddisfacimento di tale bisogno. Ecco quindi che il consulto viene a configurarsi come
una vera e propria relazione d’aiuto e l’astrologia una professione attinente. C. Rogers definisce la relazione d’aiuto come “una relazione in cui almeno uno dei protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il
raggiungimento di un modo di agire più adeguato ed integrato”. Lo scopo diventa
promuovere la consapevolezza dell’individuo, anche se limitatamente ad un problema, ad una scelta affettiva o professionale.
Questo compito distingue nettamente la relazione d’aiuto e, quindi, il consulto
astrologico da quelle che sono le semplici relazioni quotidiane per le quali non si
esige una preparazione tecnica. Ma lo studio approfondito dell’ astrologia, la sua
costante pratica, la buona volontà, il desiderio di aiutare l’altro non sono sufficienti.
Una preparazione psicologica non accurata comporta il rischio di proiettare durante
il consulto e, di conseguenza, nella relazione le nostre difficoltà, i nostri complessi
personali, i nostri pregiudizi.
Quali sono i presupposti fondamentali per i quali il consulto astrologico possa
essere definito vera relazione d’aiuto?
Il primo requisito, il più importante, è l’autenticità, la capacità di essere liberamente e profondamente se stessi nel rapporto con l’altro, anche nei confronti di
sentimenti negativi, per non incorrere in messaggi ambigui o contraddittori. Sarà
capitato a tutti di trovarsi davanti ad una persona, durante il colloquio astrologico e
di non condividere un’affermazione, un modo di vivere, un pensiero dalla medesima
esternato.
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In questi casi, che si verificano più sovente del previsto, sarebbe più onesto
astenersi da giudizi e pareri, anche se espressamente richiesti.
Alcuni esempi pratici:
1) un cliente desidera conoscere la data della propria morte e noi non condividiamo quest’uso dell’astrologia. Una risposta possibile: “Guardi, io non credo di
essere la persona giusta per questo tipo di approccio, preferisco mescolare
Astrologia e positività”. In questo caso non si prende una posizione esplicita (se
ne vada perché non ho intenzione di fare una cosa del genere), allontanandosi
dalla situazione spinosa in modo elegante.
2) Un cliente che svolge una vita che non approviamo: “Io per mantenermi faccio
la prostituta. Alcuni clienti mi hanno proposto di non utilizzare alcun dispositivo di protezione in cambio di una maggiore remunerazione. Che cosa ne pensa? Dovrei accettare?”. Una risposta possibile: ”Non credo di poterla aiutare,
non ho esperienza in questo campo. Le consiglierei di consultare un ginecologo, posso indicargliene uno di fiducia”.
Conservare nel cassetto il recapito telefonico di altri validi professionisti (medico, psichiatra, psicologo) è utile per aggirare una situazione di impasse.
E’ importante che il nostro parere non entri all’interno della relazione, dal momento che ogni pregiudizio andrebbe ad influenzare il nostro atteggiamento
(espressioni del corpo e del viso comprese). In ogni caso è bene ricordare che, di
fronte ad atteggiamenti che contrastano con il nostro modo di pensare, sarebbe
meglio esplicitare la nostra avversione anziché mascherarla.
La giusta misura è caldamente consigliata, chi siede di fronte a noi esprime un
bisogno che prima di tutto dev’essere compreso; chiunque può giudicare, noi no.
L’autocontrollo è fondamentale, anche nelle espressioni del viso: mai celare
stupore, ridere od esprimere pareri non richiesti; in alcuni casi è importante ribadire
il segreto professionale (il segreto professionale è garantito, non deve preoccuparsi).
A questo proposito è importante scegliere un setting adeguato (sala d’attesa, ambiente, abbigliamento adatto alle circostanze), dove non vi siano interferenze esterne ed i clienti non possano incontrarsi tra loro.
Il valore dello scambio - Alcuni requisiti indispensabili
Autenticità significa anche essere mossi da altruismo e generosità e da quel sentimento di solidarietà che dovrebbe ispirare anche le comuni relazioni umane. Non
c’è nulla di male a condividere l’esperienza di chi è davanti a noi, raccontando la
nostra.
Consultante: “Mi sto separando ed è un periodo veramente difficile”.
Astrologo: “La capisco, anch’io ho vissuto quest’esperienza ed ho dovuto lavorare molto su me stesso per uscirne”.
Non trattandosi di un rapporto analitico stretto, nel corso del quale il terapeuta non rivela fatti personali, l’astrologo può, se lo ritiene opportuno, intervenire co-
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me detto sopra. Il consultante si sentirà compreso, ascoltato, e soprattutto, sente
che il suo problema è stato di un’altra persona che lo ha superato e può capirla. L’esperienza può intervenire vantaggiosamente anche nell’educazione dei figli ed in
molte altre situazioni della vita.
Altro requisito imprescindibile è l’ascolto empatico, che consiste nel riuscire a
vedere le cose con il cuore, con i sensi, con l’intelligenza dell’altro rimanendo se
stessi, assumendo senza preconcetti la visione dell’altro. Empatia non significa simbiosi: non si può essere d’aiuto se c’è totale identificazione con l’altro. Non ci può
essere aiuto autentico senza amore per la propria professione e per l’altro che ci
siede di fronte, senza pretese di creare vincoli o stipulare ipoteche. Strettamente
correlata con questi aspetti, è l’accettazione positiva incondizionata, di cui abbiamo già accennato e che consta in una forma mentis né valutativa, né giudicante,
ma che si esplica in una totale accettazione dell’altra persona con il suo vissuto,
con le sue scelte di vita che presuppongono spesso una scala di valori diversa dalla
nostra.
Chirone, il mitico centauro che insegnò ad Esculapio l’arte di guarire è una figura che ben si presta a rilevare l’essenza profonda di ogni relazione d’aiuto e quindi anche del consulto astrologico. Affetto da piaghe incurabili incarna l’archetipo
del guaritore-ferito, che comprende le ferite altrui.
L’asteroide Chirone, particolarmente caro a chi si occupa di astrologia medica,
rappresenta nel tema natale la nostra capacità di autoguarigione, il potere del nostro corpo di rigenerarsi. L’immagine mitologica del guaritore-ferito è molto diffusa
in parecchie culture. In india, Kalì è la dea del vaiolo ed anche colei che lo cura. L’archetipo riunisce in sé i due opposti e ciò comporta non solo che il paziente ha un
medico dentro di sé, ma anche che nel medico c’è un paziente. Compito di colui che
esercita una professione d’aiuto è quello di riconoscere dentro di sé il cliente-paziente cioè una parte che patisce, che soffre.
Compito del buon astrologo è quello di capire che le problematiche del consultante sono anche le sue problematiche. Quando l’astrologo sarà in grado di sperimentare il disagio dell’altro come una possibilità esistenziale dentro di sé, allora ne
incarnerà l’archetipo. Parliamo di possibilità esistenziale: ciò significa che non è necessario aver vissuto la medesima esperienza, con le stesse caratteristiche, per comprendere lo stato d’animo di chi ci sta di fronte. Ma è indispensabile contemplare
dentro se stessi l’eventualità di una perdita, di un abbandono, di un tradimento. Altre volte l’esperienza del consultante è simile alla nostra e riecheggia dentro nel
profondo, riaprendo antiche ferite. Si tratta, in questo caso, di una circostanza molto delicata, soprattutto quando la problematica condivisa non è stata superata dall’astrologo o lo è stata in modo differente dal consultante e cerca di spingerlo in
quella direzione.
E’ importante riconoscere innanzi tutto che ognuno ha il suo personale percorso evolutivo in sintonia col proprio carattere e con la propria personalità. Rico-
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noscere l’altro come diverso da sé implica il porsi in una posizione paritaria: capita a
volte che lo specialista si collochi su un piedistallo e pensi che l’interlocutore debba
necessariamente seguire i suoi consigli (e in certi casi baciargli la pantofola di taumaturgo).
L’astrologo deve fare i conti con l’ombra del potere che gli proviene da una
professione che ben si presta alla possibilità di condizionare le scelte di vita creando
rapporti, anche di totale dipendenza. Guardiamoci dal cedere alle lusinghe della
previsione secca; se induciamo nella tentazione di voler essere bravi a tutti i costi,
non agevoliamo la crescita della persona, né il suo percorso verso la consapevolezza. Ma soprattutto è opportuno che prendiamo le distanze da quel tipo di “astroterrorismo” che sicuramente fa scappare i clienti oltre che screditare la professione.
L’ideale è impostare un approccio di questo tipo: “Proviamo ad analizzare una
serie di soluzioni possibili per risolvere questo problema: a, b, c…”. Tra le altre si può
proporre anche la propria; spetterà a lui/lei decidere che cosa fare. Lo sforzo dell’astrologo consiste nel mantenere una posizione obiettiva. Ci vuole molto tempo, anni addirittura per raggiungere questo stadio: sicuramente il confrontarsi quotidianamente con la sofferenza aiuta ad essere tolleranti e a essere meno giudicanti.
Un caso pratico
Analizziamo un caso delicato, esaminando il suo possibile dipanarsi dal punto di vista analitico:
L’astrologo, donna di circa 40 anni, è sposata e non ha figli. Ha tentato inutilmente di adottare un bambino, senza risultati positivi. Ha abbandonato l’idea, con
grande dolore.
Il consultante: ‘Sono venuta da lei perché mi hanno detto che è molto preparata. Le spiego in breve quale è il mio problema: sono due anni che io e mio marito
aspettiamo l’affidamento di un bambino, ma non abbiamo saputo più nulla. Io sono
molto preoccupata, questa situazione mi sta uccidendo, sono nervosa, stressata,
mio marito è inquieto. Secondo lei ci sarà uno sblocco?
Il caso è molto complesso: nel racconto della donna sicuramente l’astrologa rivedrà il suo iter, la sua agonia.
Ma la donna vive una situazione diversa, che può avere un esito negativo come è stato per lei, ma anche un esito positivo.
L’analisi astrologica dev’essere obiettiva: contenere sia i pro sia i contro e non
soltanto i contro che si possono vedere in superficie: l’invidia è sempre latente e
può venire a galla in qualsiasi momento, insieme ad un ego molto forte (se è andata male a me, figuriamoci se può andare bene a lei; io avevo tutti i requisiti per di-
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ventare madre, lei non immagina neanche che cosa ci vuole… lei è più giovane e
bella di me: non dà affidamento! Ecco una serie di pensieri che possono affiorare,
inquinando l’analisi astrologica).
Non siamo macchine, abbiamo sentimenti, nutriamo emozioni e possiamo
compiere errori, in buona fede. Possono capitare queste situazioni, succede di non
saperle gestire e di combinare qualche pasticcio: riconoscere i propri errori è già un
primo passo, con il trascorrere del tempo si deve imparare ad intuire la zona di pericolo e ad inviare un S.O.S.: suggerire un collega specializzato in queste problematiche, oppure affrontare questa prova emotiva con tutto l’impegno possibile. Per poter stabilire delle relazioni soddisfacenti, l’astrologo deve imparare prima a confrontarsi con il proprio inconscio, accettare le proprie ombre ed i propri aspetti reconditi, compiere un personale cammino di consapevolezza.
E’ molto utile avere un punto di riferimento astrologico, una persona che si
stima e si ritiene preparata, da contattare nei momenti difficili: una sorta di supervisore al quale presentare Temi Natali da interpretare per domandare un parere, un
altro punto di vista, sempre utile. Si stanno sviluppando, in diverse città italiane,
gruppi di studio di astrologi: si analizzano Temi di persone, conosciute e non e si
delineano strategie di approccio e studio delle problematiche, con successo. L’errore
più frequente che si rileva in ambito astrologico, è una certa superiorità: “Non ho
bisogno di frequentare seminari e corsi, ormai ne so abbastanza”: si tratta di uno
sbaglio, dal momento che si rifiuta l’aggiornamento e la crescita della disciplina.
L’idea di una supervisione astrologica non è da sottovalutare, non è detto che
non si realizzi nel futuro: sicuramente essa costituirebbe un tassello che porterebbe
maggiore credibilità, avvicinandola sempre più alle discipline psicologiche. Attraverso il confronto si favorisce l’accettazione di se stessi, elemento fondamentale per
vivere con serenità il ruolo di astrologo, ma prima di tutto di persona, con pregi e
difetti.
”Se un medico (e per analogia uno psicologo, un educatore,un astrologo etc…)
vuole aiutare un paziente, deve accettarlo così com’è, ma può far questo solo se ha
accettato se stesso così com’è”, scriveva C. Gustav Jung.
Nella relazione d’aiuto non c’è un soggetto che prende ed uno che dà, la relazione è di reciprocità, serve per conoscere meglio l’altro ed al tempo stesso approfondire la conoscenza di sé. Solo ascoltando il consultante (cercando di articolare un colloquio che non sia solo tecnico-astrologico, ma che permetta a due soggettività di confrontarsi in un contesto di apertura reciproca di rispetto e libertà) ci
si avvicina alla vita interiore ed alle ferite del cuore celate o rimosse.
Se la relazione è autentica entrambi usciranno arricchiti da quell’esperienza
che entra dentro, che “fa anima”.
Sbaglia chi valuta il proprio successo astrologico esclusivamente dal ritorno o
meno del consultante in un periodo successivo: ci sono clienti-meteore che non si
rivedono più, altri che periodicamente si fanno sentire. Ciascuno ha i suoi ritmi, se
non vogliamo chiamarli col termine più adeguato di “cicli”, con i relativi momenti di
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Casa Settima
“applicazione” cliente/astrologo e di successiva “separazione”, parafrasando la dinamica degli aspetti.
Raggiungere la consapevolezza di aver fatto del proprio meglio è già molto.
“Mi faccia sapere, se lo ritiene opportuno, come è andata”.
La porta rimane sempre aperta per l’ascolto, il resto viene da sé.
* * *
Elisabetta Mirti si è laureata in Psicologia presso l’Università degli Studi di
Torino con una tesi astrologica intitolata “Lo Zodiaco Organizzativo”.
Collabora con la madre, Grazia Mirti: entrambe condividono un obiettivo di
crescita della cultura astrologica.
Annarita Rovere è laureata in Giurisprudenza, specializzata in Mediazione Familiare Sistemica, in Relazioni d’Aiuto ed in Counseling presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del Piemonte Orientale.
Studiosa di Astrologia da molti anni, cura la rubrica di “Astrologia Estetica” per
Le Nouvelles Esthetiques. E’ autrice, insieme a Marco Pesatori, di “Astrologia del Novecento”, Edizioni FK.
Nel corso del recente Convegno Astrologico Torinese è stata insignita del Premio Serena Foglia 2002 come nuovo talento emergente.
Consultare sempre il sito
www.cida.net
per le notizie sulla vita associativa
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CASA SESTA
Il lavoro paziente dei neofiti
630 – Mitologia: Efesto
655 – Guardare il firmamento
690 – Computer club: l’usato
650 – Lilith nelle case VII-IX
697 – La posta di Marco Pesatori
698 – Astrologia della coppia (2)
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Casa Sesta
MATTEO PAVESI
MITOLOGIA DI EFESTO
L.A. 129-630
Chi è
Efesto, il Vulcano dei Romani, è figlio di Era (Giunone); secondo alcuni autori, fra i
quali Esiodo, nacque senza alcun aiuto maschile.
Alla sua nascita era talmente brutto che Era rossa di vergogna, lo lanciò giù da
un dirupo per liberarsene, Efesto nella caduta diventò zoppo ma fu salvato dalle divinità del mare e da loro accudito all’insaputa di tutti. In una caverna nascosta Efesto imparò l’arte di forgiare con l’aiuto del fuoco i metalli, preziosi e non. Col passare del tempo Efesto diventò bravissimo a creare armi, scudi e preziosità. Opere sue
sono il carro del Sole, i fulmini e lo scettro di Zeus, la corazza d’oro d ‘Eracle, l’armatura e lo scudo di Achille, i palazzi dell’Olimpo. Fu sua anche la creazione di Pandora, la donna bellissima andata in sposa ad Epimeteo, fratello di Prometeo.
La sua bruttezza comunque non gli impedì di ricevere la bella Afrodite in sposa
per volere di Zeus, ma la dea non gli fu certo fedele. La bella Afrodite ebbe molti
amanti, il più focoso dei quali fu Ares. L’infedeltà della moglie era ragione di sberleffo da parte di tutte le divinità ed Efesto, uomo di grande ingegno con forti muscoli ma poca beltà, si vendicò più di una volta con un’astuzia da molti neanche immaginata.
Il Vulcano dei romani non si discosta da Efesto, anche se in origine Vulcanus
era una divinità benefica che proteggeva il focolare domestico. Al posto di avere in
sposa Venere ebbe in moglie la dea Stata Mater protettrice degli incendi. I Romani
primitivi lo tenevano in grande considerazione, tanto che nei suoi templi si riunivano i capi per trattare i più gravi affari della Repubblica.
Il suo significato
Il nome di Efesto si può, secondo il Graves, ritenere una correzione di Hemerophaistos, la cui traduzione è “colui che brilla per tutto il giorno” quindi il sole. Il bruttissimo Efesto differisce molto in verità dalle divinità che normalmente rappresentano
la luce solare, di solito sono giovani belli e forti, come Apollo ad esempio. Secondo
un’altra tradizione diffusa dalla Scandinavia all’Africa occidentale il dio fabbro è
sempre zoppo. Dal punto di vista simbolico, essere zoppi indica l’imperfezione terrena, contrapposta alla perfezione divina. L’imperfezione di Efesto quindi contrasta
Casa Sesta
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con la magica bellezza degli strumenti che escono dalle mani di questa strana divinità. Dalla mitologia di Efesto si deduce però che non è solo la potenza del fuoco,
ma è il potere intrinseco di questo elemento, in qualche modo una sua evoluzione,
una sua applicazione. È il fuoco che diventa strumento di potere e di creazione. Il
fuoco di Efesto non rappresenta il calore, l’illuminazione, la speranza, la protezione
celeste, ma la forza della folgore che può essere intrappolata nelle armi e negli
strumenti di difesa e permettere la vittoria o la distruzione. Non si deve dimenticare
infatti che i fulmini che Zeus scaglia contro i malcapitati sulla terra sono creati da
proprio da Efesto.
La bruttezza di Efesto richiama il ribrezzo e la crudeltà degli avi di tutti gli dei,
Urano e Crono. Fra l’altro Efesto, che per alcuni autori greci lavorava nell’isola di
Lemno e per quelli Romani nella fucina dell’Etna, si faceva aiutare dai ciclopi, divinità che appaiono ai primordi della mitologia. Secondo Esiodo, essi furono liberati
una prima volta da Crono dopo che erano stati rinchiusi nel Tartaro da suo padre
Urano, ma nuovamente rimprigionati. La liberazione definitiva avvenne ad opera di
Zeus che vinto il padre Crono, li liberò facendoli diventare esperti fabbri.
Si può immaginare quindi che Efesto, capo dei Ciclopi, abbia assorbito le valenze di Crono e di Urano dopo che furono spodestati da Giove.
Collegamenti astrologici
Agli astrologi, il contemporaneo richiamo ad Urano e Crono può suggerire immediatamente l’associazione col segno del Capricorno. Ma perché Efesto, divinità di
fuoco, potrebbe essere protettore di un segno di terra?. Secondo i miei studi, che
forse alcuni di voi conoscono, i segni di fuoco si evolvono in quelli di terra. Così
l’impulso e la fretta dell’Ariete possono, nel migliore dei casi diventare la ragione e il
metodo del segno della Vergine secondo la legge del quinconce. La fiamma e la volontà del Leone possono diventare la realizzazione e il risultato nel Capricorno e infine la brace ovvero la fiamma della conoscenza del Sagittario può diventare, nel
migliore dei casi la comprensione, la saggezza naturale del segno del Toro.
Osservando in questo caso più da vicino il segno del Capricorno, si può notare
che per questo segno il Leone cade in ottava casa. Questo messaggio zodiacale può
esser interpretato in molti modi: a mio parere il Capricorno è capace di trasformare
(parola chiave dell’ottava casa) l’energia e la fiamma (il segno del Leone) in realtà,
in parole povere il decimo segno dello zodiaco, da sempre collegato alla realizzazione e al successo, è sicuramente in grado di trasformare i desideri, le speranze, le
azioni in risultati concreti. Il Capricorno rappresenta quindi la forza dei desideri e la
capacità dell’individuo di realizzarli.
Così succede a Efesto che dalla materia grezza, con l’aiuto del fuoco crea oggetti, spade, corazze scudi magici di una bellezza unica.
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Casa Sesta
DIGAMMA
GUARDARE IL FIRMAMENTO
L.A. 129-655
Per chi volesse volgere uno sguardo “anche” in alto, oltre che sul PC o sulla carta
natale, diamo qualche consiglio “orientativo” in modo da evitare studi complicati e
nel contempo utilizzare le conoscenze astrologiche già acquisite per un orientamento di base. In pratica fare un percorso opposto a quello degli antichi…!
Si puo’ partire dal grande carro, che tutti sanno trovare.
Nella stessa zona è facilmente individuabile una W diritta o capovolta a seconda della posizione : è la costellazione di Cassiopea, vanitosa madre di Andromeda. Il
punto nord si trova pressappoco a metà fra Carro e Cassiopea.
Torniamo al grande carro e prolunghiamo la curva del timone : si arriva ad
stella assai brillante (Arturo), che significa “Coda dell’Orsa”
Come mai il Carro si chiama ORSA? In realtà il carro è solo una parte di una
enorme costellazione, visibile al completo solo in condizioni favorevoli (in montagna o in mare). Si può notare come il carro sia il corpo dell’Orsa e il timone sia in
realtà la sua coda. Nelle notti limpide si vedono anche le “zampette”
Torniamo al punto
nord. Dalla parte opposta si trova il punto SUD,
in cui si trova il segno
corrispondente al Medio
Cielo.
Ad esempio a fine
gennaio (Sole in Aquario) verso mezzanotte il
Sole è a fondo cielo e il
Leone sarà a Sud ,ossia
come è noto, al Medio
Cielo. Ma purtroppo non
troveremo la costellazio-
Casa Sesta
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ne del Leone, causa gli equinozi, ma la costellazione del Cancro. Poco male, perché
alla sua sinistra sarà sempre presente la costellazione del Leone, un largo trapezio
con testa e zampe. Fra l’altro la costellazione del Leone è particolarmente agevole
da trovare, è proprio sotto al grande carro.
Trovata una costellazione, basta seguirne la successione zodiacale verso sinistra così come avviene nelle carte natali.
A sinistra del Leone cercheremo la Vergine, poi la Bilancia ecc.
Tenete conto che alcune costellazioni sono facilmente individuabili (Ariete, Toro, Gemelli, Leone, Scorpione), altre (Cancro, Aquario, Capricorno) solo in condizioni
di perfetta visibilità.
Lo Scorpione, che si
vede meglio nel meridione o a bassa latitudine, è la più bella fra le
costellazioni Zodiacali , e
merita di scrutare a lungo il cielo solo per l’emozione di trovarla, in
particolare il suo aculeo...
Il “cuore” rossastro
delle Scorpione è Antares (ossia anti-Ares),
posto nei pressi dell’eclittica e, ribadiamo,
nel SEGNO del Sagittario
Un’altra bella costellazione che merita di essere conosciuta, visibile d’inverno e
non zodiacale è quella di Orione, che molti avranno presente per quelle tre stelle
allineate, dette anche i Re magi. Queste
sono solo la cintura di Orione, dalla quale
nelle notti stellate si vede pendere il coltello di nebulose. Le quattro stelle laterali
sono tutte di prima grandezza e assai brillanti (Betelgeuse, Rigel, Bellatrix, e Aldebaran)
Il cielo estivo è meno interessante; oltre al solito carro e a Cassiopea, si osserva
un tipico triangolo sul tetto del cielo: sono
Altair, Deneb e Vega, di tre costellazioni poco appariscenti, Aquila, Cigno e Lira.
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Casa Sesta
COMPUTER CLUB
A CURA DI STEFANO BERTONE
L.A. 129-690
Il mercato dell’usato
Con le prossime feste, crisi permettendo, molti acquisteranno un computer
nuovo. Pertanto si libereranno, sul mercato dell’usato, parecchi PC a prezzi concorrenziali.
Per noi astrologi, ma non solo, potrebbe essere un interessante occasione per
acquistare a pochi euro un PC perfettamente funzionante. Per quanto riguarda le
caratteristiche tecniche che esso dovrà avere, vi rimandiamo ai precedenti numeri
di Linguaggio Astrale. Ciò che invece vi suggeriremo nelle prossime righe è come
valutare la bontà di un PC in base al corredo software offerto ed in particolare al
sistema operativo installato. Per chi decidesse di acquistare un computer nuovo, il
problema è risolto alla radice, nel senso che il venditore offre attualmente come
unica scelta di sistema operativo, Windows XP. Già ma che cos’è un sistema operativo? Senza entrare in particolari tecnici inutili, il sistema operativo è semplicemente un programma base che permette di far funzionare il PC. In pratica senza sistema
operativo il PC non potrebbe fare nulla. Grazie al sistema operativo, possiamo copiare i file, creare cartelle, e far eseguire i programmi applicativi come i software di
videoscrittura, i programmi di disegno, quelli di calcolo e ovviamente quelli di
astrologia.
Per coloro invece, che si rivolgono al mercato dell’usato c’è la possibilità di
sentirsi proporre un PC con un sistema operativo diverso da Windows XP. Le possibilità sono un PC con DOS, Windows 95, 98 e ME (Millennium Edition). Scartate subito il PC con DOS o Windows 95, perché significa che il computer, tecnologicamente parlando, è vecchio, pertanto non è conveniente l’acquisto, a meno che non
abbiate un’esigenza particolare, come ad esempio utilizzare un vecchio programma
di astrologia che funziona solo in ambiente DOS. In quest’ultimo caso, però potreste
valutare la possibilità di accettare un computer con installato Windows 98. Questo
sistema operativo, risulta tutto sommato stabile (cioè il computer si “inchioda” poco) e appoggiandosi ancora al DOS, permette l’esecuzione di vecchi programmi, che
però potrebbero risultare ancora utili da usare. Ancora meglio sarebbe riuscire ad
acquistare un PC usato con Windows 98 SR2 (second edition), una versione migliorata e potenziata di 98.
Casa Sesta
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Fino allo scorso anno, cioè all’uscita di Windows XP, il PC venduti per uso casalingo avevano installato come sistema operativo Windows ME. Progettato e sviluppato in occasione del nuovo millennio, questo sistema operativo abbandona il DOS
e offre funzioni aggiuntive in termini di multimedialità. Su questa versione della famiglia Windows, come sempre, si è formata una schiera di sostenitori e una schiera
di critici che mettono in evidenza pregi e difetti. Per esperienza personale, si tratta
comunque, di un sistema operativo valido o quanto meno non peggiore dei precedenti. Ricordiamo a tutti coloro che acquistano un PC, sia usato che nuovo, di farsi
consegnare una copia originale del sistema operativo e di tutti quei programmi,
detti driver, che permettono di sfruttare le caratteristiche aggiuntive di ogni componente del PC. Ad esempio, grazie ai driver video, è possibile visualizzare le immagini a 32.000 colori piuttosto che ha soli 16 colori della configurazione standard di
Windows.
Oltre ai sistemi operativi di casa Microsoft, è possibile reperire sul mercato dell’usato PC con installato Linux. È un sistema operativo poco diffuso, ma molto stabile, che si usa più frequentemente in ambiente di lavoro. Alcune versione di questo
sistema operativo, permettono di far funzionare anche i programmi scritti per Windows. Ma il sistema operativo, da solo non basta. Infatti è necessario procurarsi altri
programmi per poter scrivere, fare calcoli, divertirsi e predisporre oroscopi. Tra i programmi più diffusi per svolgere lavori d’ufficio c’è Office della solita Microsoft. E’
una raccolta di diversi prodotti, sviluppati apposta per le comuni attività lavorative:
Word per la scrittura, Excel per i calcoli su foglio elettronico, Access come database,
Power Point per le presentazioni multimediali.
Una alternativa gratuita a Office, può essere reperita su Internet su www.openoffice.org. Da questo sito è possibile scaricare gratuitamente un clone di Office,
con tanto di programma di videoscrittura, un foglietto elettronico, un database, etc.
Inoltre, i file creati con openoffice, possono essere letti da e verso i programmi Microsoft.
Per quanto riguarda invece i software di astrologia, essendo poco diffusi sul
mercato dell’usato, l’unica soluzione è rivolgersi all’autore per l’acquisto di una copia originale. In alternativa è possibile scaricarli da Internet (cida.net compreso), alcuni di essi a prezzo estremamente contenuto, ma purtroppo disponibili solo in inglese.
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Casa Sesta
LIANELLA LIVALDI-LAUN
LILITH IN TRANSITO NELLE CASE (VII-IX)
L.A. 129-650
Prosegue l’estratto dal libro “Lilith in Transit” pubblicato in lingua tedesca da Chiron.
Lilith in transito in settima casa
Con il passaggio di Lilith nella casa delle relazioni potrebbero verificarsi situazioni di
conflitto con l’altro sesso e nel rapporto di coppia. Il mito narra che Adamo e Lilith
non potevano vivere in armonia. I litigi tra loro erano all’ordine del giorno; il primo
uomo e la sua compagna non erano adatti per la vita in comune. Un motivo di forte tensione tra loro era il sesso. Lilith si opponeva a giacere sotto il suo sposo ed
ogni volta che lui la costringeva, ella s’infuriava e ribadiva di essere stata creata
dalla stessa terra e per questo si sentiva in tutto e per tutto uguale a lui. Giacere
sotto significava per lei, doversi sottomettere e soccombere.
Per questo non sarà un periodo facile se non viviamo le nostre relazioni in modo paritario. Se uno dei partner ha la tendenza a dominare e cerca in modo più o
meno evidente di sottomettere l’altro, il transito di Lilith punterà il mirino su questo
conflitto. Se siamo noi che fino a adesso abbiamo dovuto sopportare le pretese di
dominanza del partner e, per il buon vivere, non ci siamo ribellati e gli abbiamo lasciato invadere giorno per giorno il nostro spazio personale, sentiremo crescere il
desiderio di farci valere e dargli contro. Nel periodo influenzato dal transito mostreremo più grinta e determinazione e non ci sentiamo più in grado di subire prepotenze e prevaricazioni. Questo vale anche nei rapporti di lavoro e non solo nell’ambito delle relazioni intime. Lilith risveglia in noi il bisogno d’indipendenza che si era
assopito per comodità, ci rende di nuovo battaglieri, specialmente se nel nostro
oroscopo ci sono valori volitivi, rimasti per un periodo di tempo repressi da transiti
di Saturno o di Nettuno.
Se invece siamo noi la parte prevaricante del rapporto, subiremo delle sorprese. Le cose stanno cambiando e nella nostra coppia sta tirando vento di tempesta.
La persona che da tempo vive al nostro fianco si sta risvegliando, comincia ad
emanciparsi e se prima aveva nei nostri confronti un atteggiamento remissivo,
adesso non é più disposta a continuare su questa strada e pretenderà una ridefinizione dei ruoli nell’ambito del rapporto. L’intensità del conflitto dipenderà della no-
Casa Sesta
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stra posizione nei confronti di questi cambiamenti. Se siamo consapevoli della nostra smania di controllo e di dominanza e siamo disposti a metterci in discussione,
si avranno degli scontri leali e se acconsentiamo di lasciare spazio all’altro il rapporto si avvierà verso una svolta positiva. Se invece cercheremo subdolamente di riguadagnare terreno e di soffocare con ulteriori pretese il bisogno d’emancipazione
di chi ci sta accanto, allora non dovremmo meravigliarci se un bel giorno il partner
(o la partner) se n’andrà per la propria strada. La Luna Nera é un principio che simboleggia uguaglianza. Lilith non si ribellava a Adamo per puro spirito di contraddizione, essa voleva essere trattata alla pari, con rispetto, voleva essere compresa e
non umiliata. Nel mito che ci viene tramandato nella Cabala é lei che decide di andarsene, che rinuncia al Paradiso per ritrovare se stessa. Pur di vivere la sua vera natura é pronta ad attraversare il deserto. Sceglie l’isolamento e non ritorna più indietro, nemmeno quando i tre angeli inviati da Dio tentano di convincerla a ritornare
da Adamo. Essa risponde pressappoco in questo modo: “Come posso adesso che ho
vissuto quest’esperienza lontano dal Paradiso, ritornare ad essere quella di prima!”
Durante i transiti di Lilith riscopriamo la nostra vera natura, facciamo delle esperienze che ci trasformano e ci riconducono alla nostra natura autentica, per questo
non possiamo più ritornare ad essere quelli che eravamo prima del transito.(mi riferisco ai transiti della Luna Nera nelle case, in aspetto ai nostri pianeti personali e dei
transiti dei pianeti lenti su Lilith radicale).
Per vivere in modo costruttivo il transito di Lilith in settima dobbiamo imparare a rispettare la vera natura della persona amata, impegnarci a non cercare di sottometterla e di reprimere il suo bisogno d’autonomia. Così come se siamo noi ad
essere sottomessi, dobbiamo imparare a fare valere le nostre esigenze, a farci rispettare. Durante il transito di Lilith in settima è possibile che il conflitto tra il bisogno
di stabilità nella coppia e l’esigenza di fare esperienze proprie influisca sull’andamento del rapporto. Anche in questo caso dobbiamo sforzarci ad instaurare un
equilibrio tra queste due esigenze.
Essere autonomi e padroni di noi stessi non sta in fondo in contrasto con una
vita di coppia soddisfacente, anzi é una prerogativa per vivere un rapporto veramente appagante.
Le relazioni che non funzionano più da tempo e che sono ormai sorpassate finiranno di esistere sotto questo transito. In questo caso ci stimolerà l’idea di ritornare single, di vivere le proprie inclinazioni in santa pace, senza dovere rendere conto a nessuno delle nostre azioni.
Se invece siamo già da tempo single e nutriamo il desiderio di legarci in modo
stabile, non è adesso il periodo adatto per realizzare il nostro desiderio. Un rapporto
iniziato sotto l’influsso di Lilith in transito in settima casa rivelerà ben presto la sua
natura insidiosa, se naturalmente non ci sono transiti paralleli che influiscono in
modo armonico sull’incontro e sulla decisione di legalizzare le nostre unioni.
Durante la mia attività di consulente mi è capitato ben due volte di sentire il
racconto di due clienti uomini che durante un transito di Lilith in settima casa ave-
104
Casa Sesta
vano conosciuto due signore molto magnetiche e seducenti. Due donne che subito
dopo poco tempo si sono rivelate per quello che erano, possessive e gelose fino al
parossismo. I miei due clienti hanno entrambi fatto la stessa esperienza: sono stati
rinchiusi a chiave in una stanza dall’amante che voleva impedire loro di uscire con
gli amici.
Dato che la figura di Lilith viene spessa associata alla femmina “rubamariti”,
non é escluso che una terza persona s’introduca nel nostro rapporto. Non sempre
però si tratta di una figura femminile, in temi maschili ho riscontrato che un secondo uomo può, durante questo transito, minacciare la stabilità del rapporto di coppia
del consultante, in questo caso Lilith simboleggia la figura della moglie infedele
Lilith in transito in ottava casa
Con il transito di Lilith in casa ottava, la gestione di beni in comune con altre persone, siano queste soci, coniugi o parenti, provocherà degli spiacevoli dissensi. È possibile che ci sentiremo la parte che trae meno benefici. Una manifestazione spiacevole del transito potrebbe essere quella di rimanere vittime di raggiri ed inganni da
parte di persone di cui ci siamo fidati.
Non é escluso che alcune persone con le quali fino a adesso abbiamo avuto un
buon rapporto di collaborazione o di parentela, mostrino la loro vera faccia e ci deludano alquanto quando in ballo entrano questioni di denaro.
In questo periodo é consigliabile assicurarsi che la persona nelle cui mani mettiamo l’amministrazione dei nostri beni sia affidabile ed integra. Quando Lilith si
aggira negli oscuri meandri della casa ottava é bene badare ai propri interessi e se
siamo costretti a metterli in mano ad altri, dobbiamo tenere gli occhi bene aperti.
Questo vale anche per la stesura di documenti e la stipulazione di contratti, bisogna
agire in questi casi con accortezza.
Durante l’effetto di questo transito dobbiamo assolutamente evitare di chiedere denaro in prestito. Questo potrebbe metterci in un rapporto di dipendenza e, dato che Lilith non sopporta dipendenze di nessun tipo, é bene non provocare una situazione del genere perché potremmo pentircene. Specialmente se la proposta
d’aiuto viene da persone che potrebbero approfittare della situazione e pretendere
un pareggio dei conti che non era in programma.
A livello familiare potrebbero scoppiare dei litigi per questioni d’eredità. Non è
raro essere stati esclusi da un’eredità sulla quale contavamo e la sensazione di essere stati vittima di intrighi o vendette familiari ci riempirà di rabbia e senso d’impotenza. Una mia cliente durante il transito di Lilith in ottava casa si sentì svantaggiata nei confronti di una sorella e di un fratello. Il padre aveva lasciato la maggior
parte dell’eredità al figlio maschio ed una cospicua somma alla figlia minore che
soffriva di una malformazione fisica e non era in grado di svolgere una professione,
mentre alla mia cliente aveva lasciato una somma di denaro minore rispetto a quel-
Casa Sesta
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la destinata agli altri figli. Il padre aveva giustificato nel testamento la sua decisione con il fatto che, essendo in condizioni economiche migliori dei suoi figli, avesse
meno bisogno di denaro. Per la mia cliente invece si trattava di un problema causato da una carenza affettiva. Si era sempre sentita, come figlia di mezzo, trascurata
dai genitori e la questione d’eredità fu per lei la conferma del poco affetto del padre nei suoi confronti.
Durante il transito di Lilith in campo ottavo può nascere in noi un bisogno di
sondare i misteri dell’esistenza. Saremo attratti da temi occulti. Se il nostro oroscopo personale, però, contiene degli aspetti negativi di Nettuno ai pianeti personali
situati in ottava od al signore dell’ottava, é bene tenersi lontano da certi ambienti e
certe pratiche. Ciò che potrebbe manifestarsi durante le sedute potrebbe causare
stati d’inquietudine, d’angoscia o di confusione. Inoltre non sono esclusi sotto questo transito incontri con persone poco serie che operano in questo campo.
La tematica della morte potrebbe divenire campo d’esperienza durante l’influsso di questo transito. Ho conosciuto persone che con grande coraggio hanno cominciato a fare volontariato nell’assistenza di malati terminali. Altre che hanno vissuto in prima persona esperienze di premorte ed hanno avuto la conferma che oltre
la vita esistono altre dimensioni. Le Esperienze fuori dell’ordinario, come appunto lo
é il viaggio ai confini tra questa dimensione e l’altra dimensione, simboleggiato dal
passaggio nel tunnel, sono una peculiarità dell’influsso della Luna Nera, dato che
questo punto sensitivo nell’oroscopo sprigiona un’energia legata ad esperienze d’iniziazione.
La casa ottava, come le altre case appartenenti all’elemento acqua, é associata
ai contenuti inconsci e rimossi. È possibile che durante questo transito sentiamo il
bisogno di lavorare sulla nostra psiche per riportare a galla ciò che da tempo é stato
represso o rimosso. Per chi soffre di paure inconsce o di fobie che da tempo sono la
causa di stress emotivo é consigliabile la terapia di regressione. Ma anche quando ci
decidiamo ad intraprendere un’esplorazione all’interno di noi stessi dobbiamo scegliere con cura il terapeuta, cioè la persona che ci accompagnerà in questo viaggio.
Durante i transiti di Lilith non sono esclusi incontri con persone che usano il loro
potere personale per soggiogare gli altri. Dipende dalla serietà e correttezza della
persona cui ci affidiamo, la qualità e la validità terapeutica di questo viaggio.
Lilith in transito in nona casa
La tematica di questo passaggio della Luna Nera in campo nono é il bisogno di allargare il proprio orizzonte personale con esperienze inusuali. Se adesso é stata la morale corrente a dettare il nostro comportamento, sentiremo nascere in noi il desiderio di rompere con le limitazioni. Il nostro spirito vuole finalmente liberarsi dai vecchi
schemi e tutto quello che si trova al di là delle frontiere del pensiero, ma anche delle
faccende quotidiane, ci incuriosisce. Ci sentiamo stimolati ad evadere dalla routine,
ad allontanarci dall’ambiente di tutti i giorni. Sentiamo il bisogno di vedere facce
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Casa Sesta
nuove e respirare aria di libertà. Il “lontano” può divenire sotto l’influsso di Lilith un
richiamo così irresistibile, come lo era la voce delle sirene per l’inquieto Ulisse.
Può darsi che ci decidiamo finalmente di prendere un aspettativa dal lavoro ed
intraprendere finalmente un lungo viaggio che da tempo sognavamo. Le esperienze
che faremo durante questo viaggio non escludono incontri erotici e avventure intriganti con affascinanti compagni di viaggio o con gente del luogo. Le avventure
erotiche che nascono sotto l’influsso della Luna Nera in transito in casa nona, sono
da gustare sul momento, da prendere come eccitanti parentesi vissute lontano dal
quotidiano. Fanno parte del viaggio e sono un’espressione della nostra voglia di
evasione. Le relazioni nate sotto un passaggio di Lilith si rivelano spesso spinose. Il
pericolo che corriamo durante questo transito é quello di perdere il cuore (e la ragione) per una persona che proviene da una cultura completamente differente dalla
nostra. Una persona che per la sua diversità ci affascina, ma che potrebbe, proprio a
causa di questa diversità, rivelarsi non adatta a noi. Una mia cliente s’innamorò, durante il transito di Lilith in congiunzione alla sua Venere in nona, di un cittadino
turco che la corteggiò insistentemente. Nel giro di pochi mesi si sposarono. Subito
dopo venne fuori la vera ragione del suo comportamento così insistente. Doveva
sposarsi per poter rimanere in Germania. Appena sposati fece venire a casa loro i
parenti rimasti in Turchia. Per la mia cliente iniziò un periodo da incubo che grazie
al Cielo durò poco, perché essa chiese dopo solo un anno di matrimonio, il divorzio.
A seconda dei transiti paralleli al passaggio di Lilith in nona il tanto aspirato
viaggio potrebbe, se gli altri transiti lo contrastano, rimanere un sogno nel cassetto.
Gli obblighi familiari e il senso di responsabilità non ci permettono di liberarci e
fuggire. Lilith in campo nono ci rende irrequieti e scontenti, ma i bambini ancora
piccoli, la dipendenza economica o gli impegni lavorativi ci impediscono di salpare
verso nuove mete. Allora il tanto desiderato viaggio verso la libertà, verso la trasgressione e verso l’inaspettato rimarrà una fata morgana, un sogno irrealizzabile,
almeno per il momento.
Per persone impegnate politicamente o in campo sociale il passaggio di Lilith
in nona potrebbe spingerle ad occuparsi di stranieri, rifugiati politici o di progetti in
paesi di sviluppo. Tali esperienze potrebbero rivelarsi molto profonde e rinnovatrici.
Un’altra manifestazione del transito é la perdita della fede od il bisogno di
mettere in discussione l’educazione religiosa ricevuta. Come Lilith nel mito, potremmo ribellarci alle imposizioni dettate da un ambiente bigotto.
Alla perdita di un credo (religioso, politico o filosofico) potrebbe seguire un periodo di disorientamento, una mancanza di significati profondi. La caduta di vedute
e di convinzioni finora nutrite può lasciare un vuoto profondo. Lilith ci spinge però
a ricercare nuovi contenuti, nuove verità più vicine alla nostra natura. Liberandoci
da ideali sorpassati possiamo sgombrare la via per permetterci di avvicinarci ad
esperienze più autentiche e più gratificanti.
(continua)…
Gli articoli precedenti sono state pubblicati sui numeri 126 e 127 di Linguaggio Astrale.
Casa Sesta
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LA POSTA DI MARCO PESATORI
L.A. 129-697
Scrive Isabella:
Oggi mi va di pensare all’astrologia e mi viene da sottoporti un paio di domande che potrebbero essere di interesse generale. Valuta tu e perdona la mia
ignoranza in materia…Tenendo come obbiettivo la realizzazione della persona,
dando per acquisita la consapevolezza e la padronanza della forza di volontà che
può consentire una scelta di percorso, quando un pianeta si trova “ospite” in una
casa non sua, è bene fare uso di questa energia in quel determinato campo della
vita oppure sarebbe bene non farne uso? La Luna Nera ha un domicilio?
Un pianeta “in una casa non sua” può essere un pianeta, se ho ben inteso, in
“caduta” o in esilio”. Ad esempio un Plutone in seconda casa è in esilio, così come lo
stesso è in esilio in settima. Un Saturno in prima è anch’esso in una casa non sua e
“fuori casa” è anche un Mercurio in seconda, un Saturno in quinta, una Venere in
ottava o in prima…et cetera et cetera…Io non sarei così radicale e rigido nell’attenermi alla voce del verbo astrologico letta con i paraocchi del tecnicismo. Pericoloso e poco elastico e per nulla vero, anche. Personalmente ritengo che il nostro “codice genetico” o in altri termini il nostro tema natale, meriti più rispetto e amore. Il
che non significa ricoprirsi gli occhi di fette di salame e nemmeno scambiare gli occhi per fette di salame. Un pianeta in esilio o in caduta – in una casa non sua – è
un pianeta che ha la sua funzione nell’equilibrio generale del tema natale ( e della
persona o individuo: torneremo su questo punto); è un pianeta per nulla debole, se
ben aspettato e soprattutto se ben integrato, grazie all’esperienza e all’analisi personale; è un pianeta che può esprimere potenzialità di “caduta” o di “esilio” estremamente feconde, vive, ricche, felici. Pensa solo, tanto per fare uno degli esempi citati sopra, ad un Plutone in seconda casa nella sua simbologia – comune anche al
settore – di “ricchezza”. Pensa ad un bel Saturno in quinta (in esilio) equilibrato, nella sua simbologia di educazione o di genitore dei propri figli o ancora di “età matura” in relazione ad un vissuto passionale che certo sarà stato scarsamente felice o
poco equilibrato in età giovanile. Pensa ancora ad una bella Venere in prima, nella
sua simbologia di “fascino” e di “bellezza”… A seguire le tue premesse, cara Isabella
(ma che Isabella sei, senza cognome, forse quella di Spagna che regalava caravelle a
destra e a manca?), si finirebbe “per non fare uso di questa energia”: cioè non di-
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Casa Sesta
vento ricco (Plutone in seconda), non faccio l’amore dopo i quarant’anni (Saturno
in quinta), non godo del mio fascino e della mia bellezza (Venere in prima). Perchè
“non fare uso di un’energia”, come dici tu? E poi è possibile – anche con la volontà
di Vittorio Alfieri – “non fare uso di un’energia che abbiamo? Ce la teniamo in tasca?
Piuttosto sottolineo una parola della tua letterina (interessante davvero),
quando dici “tenendo come obbiettivo la realizzazione della persona”. In questo modo inscrivi un ambito preciso di campo: quella della “persona”, vale a dire della maschera, dell’essere condizionato dal mondo, dell’individuo diviso e separato da se
stesso. In termini psicanalitici “persona” è già un tributo al super-io squilibrato. Sì,
proprio la persona è costretta a calcolare, a farsi animale “politico”, che si muove
nel mondo con le sue paure e i suoi timori – anche sacrosanti – ma anche coi suoi
calcoli e soprattutto con la perdita di quella spontaneità, naturalezza, unità, integrazione che è quella dell’individuo ormai pacificato con se stesso, realizzato sul
piano dell’identità, quasi a un passo dal sé luminoso, che della “persona”-mascheraego tutto sommato se ne sbatte. Ecco allora un uso dell’astrologia (perdonabile,
comprensibile) al servizio della persona, dell’io, del narcisismo. E quest’uso sta lì a
calcolare, a cercare di capire, a valutare se un pianeta “va usato oppure no”, invece
di comprenderlo, di amarlo, di viverlo fino in fondo nelle sue potenzialità, ben capendo che un pianeta è come una corda della chitarra. Tu la puoi accordare, ma
non la puoi gettare nel cestino. Quella chitarra è la tua chitarra e quella corda è la
tua corda ed è lì per essere suonata, ascoltata, liberata in tutta la sua qualità. Anche
dissonante, blue-note dell’anima, a volte distorta, a volta pizzicata ancora in modo
inesperto o scolastico o timoroso, ma comunque tua.
Ecco allora, per tornare al paio di esempi fatti sopra, la bellezza di un Saturno
in quinta o in quarta o in prima (esili e cadute) che sa far uso dell’esperienza in
amore, con una capacità di trasformare la passione in insegnamento e l’insegnamento in passione (Saturno in quinta), oppure è padre o madre saggio, consapevole, profondo, responsabile (Saturno in quarta) e non riflette più autolesionisticamente il riflettore della critica contro se stesso, ma è autorevole, serio, affidabile,
con la schiena dritta, cosciente e distaccato da se stesso (Saturno in prima). Ecco
allora un Plutone in seconda che ha imparato a dissodare i suoi terreni (l’aratro è
strumento che “ribalta” la terra, non la distrugge), ad amarli senza farsi affossare né
trasformarsi in albero incapace di movimento e che non vive in modo distruttivo in
rapporto col proprio ambiente (seconda) ma lo domina e lo feconda creativamente.
Ed ecco che un Plutone in settima non gioca più diabolicamente con l’altro in un
delirio di potere, ma dall’altro è pronto a ricevere i termini di una complicità
profonda, che creativamente lo vivifica e a sua volta vivifica e potenzia il sociale,
con un’energia aperta. O, tanto per chiudere con gli esempi, ecco una Venere in prima non più travolta dal proprio narcisismo e dalla propria bellezza riflessa dallo stagno, ma “è” bellezza, immagine di simmetria formale e gusto, insegnamento del
senso ed esemplare movimento di armonia.
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Quanto al domicilio della Luna Nera lascio sospesa la domanda, in attesa di
qualche lettore che abbia una risposta che a me manca. Mi verrebbe da dire che per
la sua natura la Luna Nera non “abita” in nessun posto. Ma penso che questo, oltre
a deludere te, deluderà anche parecchi altri. Ciao!
Marco Pesatori è a disposizione dei soci che
sottopongano argomenti di ordine generale.
Inviare i quesiti:
– per posta all’indirizzo:
Via Crema, 21 – 20145 Milano.
– per e-mail: ([email protected]).
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Casa Sesta
STEFANO VANNI
ASTROLOGIA DELLA COPPIA
SECONDA PARTE
LA SCELTA DEL PARTNER
L.A. 129-698
Sintesi della parte precedente
Le spiegazioni psicologiche della necessità dell’uomo di creare una coppia sono molteplici; si fa riferimento spesso a quella freudiana e quella junghiana.
In psicologia è corretto suddividere i legami amorosi in “legami di breve e di
lunga durata”, in relazione alle capacità di questi di tollerare sofferenza e conflitti
senza rompere il rapporto. La scelta del partner è in stretta relazione con la storia
personale del soggetto; nella scelta di lunga durata l’oggetto deve rispondere contemporaneamente a due requisiti; soddisfare quindi gran parte dei desideri coscienti del soggetto, e nello stesso tempo contribuire a rafforzare l’io e a renderlo
più sicuro. Per queste ragioni è importante analizzare il tema natale allo scopo di
trarne delle indicazioni sia in merito alle tendenze della persona nel portare avanti
un rapporto affettivo sia per gli orientamenti relativi alla scelta del partner.
E’ necessario analizzare la posizione del Sole e della Luna per valutare a
quale livello della personalità agisce l’immagine parentale e quali riflessi questo
modello ha creato nella psiche del soggetto esaminato. Si tratta di comprendere se
il soggetto si trova in rapporto conflittuale col proprio modello genitoriale o tende
a subirne un’identificazione. Gli aspetti fra i due luminari forniscono indicazioni
sulla possibilità o meno di un armonico scambio gli archetipi maschile e femminile
nella psiche del soggetto, armonia che può favorire o meno una migliore comprensione del partner di sesso opposto.
Venere ci informa sulle capacità e le modalità di contatto affettivo col mondo
esterno, tanto come intensità delle capacità di amare quanto come modalità
di espressione dell’amore stesso; vanno dunque valutati i rapporti di Venere con
gli altri pianeti, e la collocazione nei diversi segni dello zodiaco allo scopo di verificare come viene sviluppata l’energia di questo pianeta. Se Venere esprime l’affettività e il rapporto con l’oggetto d’amore il campo V ci dice che tipo di esperienze
d’amore siamo portati a fare e come queste modifichino il nostro modo di esprimere l’amore.
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Infine si dovrà prendere in esame l’asse Ascendente-Discendente ed i pianeti che sono in rapporto angolare con esso. Il Discendente rappresenta anche il nostro modo di rapportare agli altri l’immagine di noi stessi ed è quindi il luogo dove
troviamo l’immagine che diamo agli altri, ovvero come essi ci vedono.
L’INFLUENZA DELLE IMMAGINI GENITORIALI NELLA SCELTA DEL PARTNER
I primi oggetti d’amore del bambino e il rapporto che instaura con essi restano
sempre dei riferimenti di base per l’evoluzione psichica del bambino e per i rapporti
affettivi successivi che instaurerà.
Quando il riferimento a queste primarie esperienze emotive è sfumato, non
comporta grossi problemi nell’instaurazione del rapporto affettivo dell’individuo
adulto ; quando invece è troppo massiccio e condizionante può accentuare le difficoltà di relazione.
Ritroviamo questo tipo di condizionamento nei casi di ragazze giovani che si
legano preferenzialmente ad uomini molto più maturi: dall’oggetto scelto si aspettano la soddisfazione di un gran numero di bisogni, soprattutto quello di essere
protette; la loro scelta inconscia si orienterà perciò su partners che per analoghe ragioni, sono predisposti a calarsi nel ruolo paterno.
Questo tipo di rapporto può evidentemente manifestare una serie di problemi,
in particolare quando uno dei due, per una motivazione qualsiasi, si evolve verso un
ruolo diverso (per esempio la donna bambina cresce psicologicamente e non ha più
bisogno o del papà) Il comportamento simmetrico a quello appena descritto per la
donna è quello dell’uomo che è spinto a ricercare nella propria partner delle caratteristiche materno-protettive .
Per capire il senso e il peso di queste scelte e di questi bisogni è necessario ricordare che la persona desidera riscoprire nella relazione le impressioni affettive
che ha ricevuto nell’infanzia, e non ricercare materialmente l’identità, fisica o psicologica del genitore nel partner. In quest’ottica può essere interessante, per verificare
il livello di condizionamento dovuto al rapporto con il genitore, analizzare quali
analogie esistono fra il tema natale dei genitori e quello del compagno/a prescelto/a.
Quando si hanno soggetti che nell’arco della loro vita affettiva hanno avuto
molteplici partners può essere interessante comparare l’oroscopo di alcuni di questi
(quelli a disposizione) con il tema natale di un genitore (spesso quello di sesso opposto, ma vi sono significative eccezioni). Ho rilevato, quando ho avuto questa opportunità, ricorrenti collocazioni dei pianeti veloci o dell’ascendente del partner negli stessi gradi nei quali il genitore aveva il sole, luna , mercurio, venere, marte o
ascendente.
Da un punto di vista astrologico non è possibile individuare quello che in psicologia è conosciuto come il complesso di Edipo, tuttavia il tema natale può segnalare squilibri affettivi che possono determinare delle tendenze.
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Casa Sesta
Non è sufficiente comunque un solo aspetto, un’unica configurazione astrologica per determinare una fissazione affettiva, ma è necessaria la presenza di elementi concomitanti che si confermino a vicenda, per avere indicazioni attendibili.
Si può in generale affermare che gli aspetti di Saturno con i luminari, in particolare quando siano disarmonici, indicano frustrazioni nel rapporto con le immagini
genitoriali, in particolare se vengono riscontrati a conferma aspetti di squilibrio che
interessano l’asse IV-X.
Quando le configurazioni disarmoniche coinvolgono anche Venere, le probabilità di un rapporto negativo con l’archetipo maschile o femminile sono maggiori, e
con esse maggiori sono anche le probabilità di difficoltà di espressione nel rapporto
di coppia, e di ripetizione, nel rapporto sentimentale, delle esperienze affettive vissute nell’infanzia .
Condizionamenti simili, nei risultati, possono aversi nel caso di angoli negativi
fra Sole e Luna, in particolare quando uno dei due pianeti è sovraccarico di aspetti,
oppure è in aspetto disarmonico con Plutone. In quest’ultimo caso l’intervento del
pianeta lento porta a un condizionamento istintuale che può far assumere al rapporto con le figure genitoriali un aspetto morboso, di condizionamento massiccio e
di ambivalenza fra amore e odio.
In tutti questi casi occorre sempre studiare attentamente la storia affettiva
del soggetto che si vuole comparare o di cui si vuole comprendere la vita amorosa,
perché il rapporto con i genitori risulta qui non solo condizionante, ma spesso determinante ai fini delle tendenze evolutive del soggetto e del suo atteggiamento
nel rapporto di coppia.
In ogni caso l’elemento che può dare maggiori indicazioni, rispetto ad eventuali fissazioni edipiche, è la tipologia di comportamento affettivo del soggetto.
Quando ci troviamo di fronte a soggetti che tendono frequentemente a ritrovarsi in
situazioni affettive negative, delle quali puntualmente si lamentano, è necessario
indagare in modo approfondito per verificare se ciò non sia frutto di forti condizionamenti parentali.
E’ il caso dell’oroscopo N. 1, analizzato più avanti nel quale si può rilevare l’effetto di un eccessivo attaccamento da parte della madre che ha stimolato maggiormente istanze edipiche già presenti nel figlio.
Scelta del partner come difesa dalle immagini parentali
A volte può succedere che il soggetto utilizzi il partner come forma difensiva per
meglio proteggersi da desideri edipici troppo intensi spesso rimoss… In questi casi il
soggetto seleziona le caratteristiche del partner accuratamente per poter dire a
stesso: “Sono così poco condizionato nella scelta affettiva dal genitore tant’è che
ho scelto un partner completamente diverso”. In questo modo tenta di rinforzare i
meccanismi di difesa verso i desideri edipici inconsci.
Se l’individuo associa la sua scelta amorosa a questa esigenza difensiva per
Casa Sesta
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evitare il ritorno della parte rimossa, al partner verrà richiesto, oltre che di procurare le soddisfazioni tipiche del rapporto amoroso già esaminate in precedenza, anche
un contributo all’organizzazione difensiva del proprio io nella parte in cui si sente
più debole .
Nel tema natale, questa forma difensiva, può essere rilevata negli aspetti disarmonici fra Urano e uno dei luminari (per l’uomo la Luna, per la donna il Sole). In
presenza di questi aspetti di Urano abbiamo, in particolare se altri aspetti del tema
indicano la presenza di tendenze edipiche, un rifiuto delle immagini parentali come
modelli di riferimento. In questi casi si ha la scelta di un partner con caratteristiche
opposte a quelle del genitore, come il negativo di una fotografia.
E’ questo un caso che ho avuto occasione di studiare, e che, per l’interesse che
mi ha suscitato, ho pensato di portare come esempio di condizionamento dovuto a
alla difficoltà di distaccarsi da un certo tipo di relazione con un genitore.
Il soggetto in questione ha il Sole nel segno dello Scorpione e l’Ascendente nel
Cancro; la casa V è fortemente occupata, Plutone é congiunto alla Luna e entrambi
sono quadrati al Sole. Vi sono inoltre altri elementi indicatori dei problemi affettivi
di questo soggetto: Marte in opposizione alla congiunzione Plutone-Luna e le due
quadrature di Venere con Plutone e con Marte.
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Casa Sesta
L’infanzia di questo soggetto è stata caratterizzata da un notevolissimo attaccamento alla madre con difficoltà nei rapporti con il padre, di cui preferisce non
parlare (Luna congiunta a Plutone e in quadratura con il Sole). I forti valori cancerini e la madre stessa (di cui purtroppo non ho il tema natale ) hanno contribuito a
questo attaccamento considerando il figlio come un prolungamento di se stessa.
Nell’ambito di questo clima affettivo il soggetto ha finito per delegare alla madre tutto il proprio sviluppo emotivo: la porzione di autonomia affettiva che ho potuto riscontrare anche nell’individuo adulto è estremamente carente, e limitata da
un forte senso di insicurezza e da serie difficoltà di avere un rapporto autonomo sia
dall’immagine sia dai condizionamenti materni sia in campo affettivo che in campo
sessuale.
Da quello che ho potuto dedurre dal dialogo con questo soggetto , egli è fortemente condizionato dagli impulsi edipici trasferendo fin da bambino sull’oggetto
d’amore materno non solo l’affetto filiale, ma anche l’impulso sessuale; ci sono
quindi le premesse perché il soggetto abbia difficoltà a liberarsi dal primitivo oggetto d’amore e dai suoi condizionamenti anche nelle scelte successive
Egli ha ammesso che nel periodo della sua adolescenza temeva il momento in
cui avrebbe dovuto allacciare una relazione con una sua coetanea; ciò era dovuto
alla paura di perdere quella struttura affettivo-sensuale che lo teneva unito alla
madre e, che dandogli sicurezza, lo teneva al riparo dalla delusione.
La mancanza di aspetti disarmonici fra Saturno e la Luna fa pensare infatti a
un rapporto non frustrante con l’immagine materna, che si presenta, anche se un
po’ autoritaria (Luna nel segno del leone), adatta a fornire al figlio tutte le soddisfazioni . La mancanza di aspetti frustranti con la Luna non esclude comunque la presenza di altri tipi di problemi: una situazione conflittuale, in particolare, dovuto all’opposizione della Luna con Marte, probabilmente resa più complessa dall’opposizione di Plutone con Marte stesso.
Per molti anni questo soggetto , nei suoi rapporti con le donne ha evitato di
prendere l’iniziativa ricercando, al limite , relazioni amichevoli con l’altro sesso
(campo V ,molto occupato, che richiama i valori, per opposizione, del campo XI);
tuttavia, spinto da una serie di tensioni nel tema natale, che richiamano elementi a
carattere sessuale e di affermazione della propria virilità, e stato infine condotto ad
allacciare una serie di relazioni dal punto di vista affettivo abbastanza superficiali
(Mercurio in V), ma aventi una forte caratterizzazione sessuale.
Evidentemente il soggetto è sottoposto all’impulso di verificare continuamente la propria efficienza sessuale, la propria virilità (rapporti Marte-Luna, Marte-Venere, Plutone-Venere); nello stesso tempo teme di essere troppo coinvolto dal punto di vista affettivo (rapporti Saturno-Venere e Luna-Venere).
La fissazione affettiva nei confronti della madre, confermata da parecchi
aspetti del tema, ma in particolare dai rapporti di Venere con la Luna e dalla congiunzione della Luna con Plutone, non consente altrimenti: è un po’ come se lasciasse la madre fuori dalla stanza da letto, con un meccanismo che gli consente di
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salvaguardare incontaminato e idealizzato l’amore, in origine non privo di sfumature sensuali, che ha proiettato sull’immagine materna (rapporto Nettuno-Luna: idealizzazione e metamorfosi del rapporto con la madre ).
L’impegno esclusivamente sessuale gli permette di non pregiudicare il rapporto
affettivo con la madre e nello stesso tempo di operare una scissione fra sessualità e
affettività riservando la prima alle sole partners e quindi “purificando” il sentimento
provato nei confronti della madre.
Le forti valenze scorpioniche, la V casa molto occupata, Marte in larga quadratura al Sole e la presenza, in questo campo, dì Mercurio, portano il soggetto a perfezionarsi, se è lecito esprimersi così, in tecniche erotiche e amorose. Egli ha capito
che può raggiungere un buon distacco emotivo, (Saturno congiunto con Venere) il
suo atteggiamento diventa per lui fonte di sicurezza nuova, egli si afferma come un
Casanova che in fondo prova disprezzo nei confronti delle molte partners, perché il
loro amore (meglio sarebbe dire l’amore che egli disposto a provare nei loro confronti ) non è amore “Puro” come quello che invece ha riservato alla madre.
Naturalmente non bisogna pensare che tutti questi ragionamenti siano nel
soggetto razionali e coscienti: alla mia domanda sulle motivazioni che, lo avevano
spinto a passare da una donna all’altra, ha risposto che erano da ricercarsi nel fatto
che per lo più si era imbattuto in compagne superficiali, spesso incapaci di comprenderlo; il senso di insoddisfazione che ricavava dalle molteplici esperienze lo imputava naturalmente, non al proprio atteggiamento, bensì alla propria partner.
Con questo non si vuole dire che il soggetto dell’oroscopo n° 1 si sia creato solo delle false immagini del rapporto affettivo che viveva con le numerose partners;
é invece più probabile che abbia scelto, inconsciamente ma di proposito, soggetti
non in grado di coinvolgerlo profondamente a livello affettivo perché gli consentissero di mantenere intatta la propria distinzione fra sesso e amore e nello stesso
tempo di giustificarla ai propri occhi.
Secondo le parole stesse del soggetto, egli era talvolta stimolato a cercare un
tipo di rapporto diverso, ma, allorché egli si avvicinava all’inevitabile modello affettivo, degno di amore (la madre) sorgevano notevoli problemi a carattere sessuale,
dovuti all’identificazione della partner con la figura materna, e quindi alla sensazione inconscia di avere un rapporto incestuoso con la madre; naturalmente le susseguenti défaillances sessuali minavano la sicurezza nelle proprie capacità virili.
La sicurezza di questo casanova era messa in discussione, inoltre, ogni qualvolta non riusciva a conquistare l’oggetto d’amore, oppure allorché una donna interrompeva il rapporto con lui prima che avesse potuto stancarsi: in questi rari casi diventava improvvisamente innamoratissimo, ed era disponibile anche a un legame
più duraturo, salvo poi allontanarsi velocemente non appena la persona cedeva.
In uno di questi casi appunto la partner ha spinto le proprie resistenze molto
avanti, tanto che la fase di innamoramento è arrivata al punto da coinvolgere i genitori di entrambi.
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Casa Sesta
La madre del nostro soggetto ha accettato apparentemente senza grossi problemi la “rivale”, probabilmente perché pensava di poterla facilmente dominare; il
figlio si è dunque sposato, pur decidendo di coabitare, insieme con la moglie, con i
genitori.
In questo modo gli resta una possibilità, sia pur ridotta di un del legame con la
madre. La moglie in seguito, ha cercato di ottenere maggiore autonomia affettiva
dal marito; la madre naturalmente, ha cercato a questo punto dì recuperare terreno
criticando la nuora, cercando di metterla in cattiva luce agli occhi del figlio.
In questo clima la situazione familiare é divenuta in breve tempo invivibile. Da
qualche tempo infatti la moglie chiede ripetutamente di andare a vivere lontano
dai genitori di lui; il soggetto ha attualmente deciso di accettare le condizioni della
moglie , ma ciò provoca in lui delle spinte aggressive nei confronti della donna che
vuole allontanarlo dalla madre (la triangolazione Marte, Venere , Luna- Plutone si fa
di nuovo sentire).
A seguito di queste spinte aggressive con la moglie il soggetto ha di nuovo cominciato a trovare le proprie soddisfazioni sessuali fuori casa, nel tentativo di un
recupero della propria sicurezza virile che lo va preoccupando a causa dell’identificazione completa fra moglie e la madre (non più presente) e quindi a rinnovare la
scissione sesso-amore che è per lui fonte di rassicurazione.
L’influenza di Nettuno sulla idealizzazione nella scelta del partner
Nel periodo iniziale di ogni rapporto amoroso, si entra nella c.d. “fase di innamoramento”, nella quale si ha una idealizzazione dell’oggetto amato. Quando la fase di
idealizzazione è molto spinta, nessun argomento può contrastare la speranza di un
rapporto gratificante. Molto spesso non soltanto colui che idealizza non ha più alcun senso critico ed è pronto a perdonare tutto al partner, ma giunge a disconoscere ogni suo difetto e manchevolezza. Il soggetto idealizzante può giungere a rifiutare di prendere in considerazione la sue stesse sensazioni e percezioni se queste
non sono conformi alla sua visione idealizzata.
Nel tipico colpo di fulmine la scelta dell’essere amato si impone alla razionalità
del soggetto. I benefici narcisistici di ognuno dei partners sono molto forti. Essere
amati da un partner che si percepisce come la persona che si è sempre desiderato
avere è senza dubbio gratificante.
Questo processo di idealizzazione, secondo la teoria psicanalitica di Melanie
Klein, trova la sua più lontana origine nei primi momenti di vita psichica del neonato.
In “Invidia e Gratitudine” la Klein analizza in profondità lo svilupparsi del rapporto del bambino col suo primo oggetto d’amore: la madre, ed individua nell’inevitabile situazione di dipendenza del neonato verso la madre onnipotente la scintilla
che accende l’invidia costituzionalmente presente in ogni essere umano.
Quando poi il bambino non viene soddisfatto nei suoi bisogni nascono le pri-
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me pulsioni aggressive nei confronti della madre, pulsioni che non consentono di
interiorizzare immediatamente e completamente la madre come un oggetto buono
e soddisfacente. Ma il bambino ha la necessità di costruire di un oggetto interno
buono che è fondamento per la sicurezza e la serenità interiori.
Il bambino dipende dalla madre e non può distruggerla, sia pure nella propria
fantasia, con le sue pulsioni aggressive tutte le volte che questa non risponde con
immediatezza alle sue richieste di essere soddisfatto. La psiche del bambino tenta di
superare questo problema attraverso la scissione: divide la realtà fra oggetti buoni e
oggetti cattivi e indirizza gli impulsi aggressivi, originariamente diretti contro la
madre, verso gli “oggetti cattivi” tentando di allontanarli. Gli oggetti buoni saranno
invece interiorizzati.
In questo modo il bambino ha la possibilità di separare gli aspetti cattivi della
madre che diventano una sorta di madre cattiva che si diverte a far piangere il
bambino e che poi diventerà la strega delle favole contro cui bisogna lottare e difendersi. Rimane così una madre completamente buona, che accudisce e soddisfa il
bambino in modo poterla interiorizzare e identificarsi con lei Questa scissione consente perciò al bambino di sfuggire all’intensa angoscia cui è esposto a causa della
sua totale dipendenza dall’oggetto d’amore primario.
Il bambino dovrà poi superare questa fase acquisendo la consapevolezza che la
madre non è completamente buona, ma ha, come tutti gli esseri umani, vincoli e limiti; questo passaggio richiederà, per il bambino, di superare una delusione con
l’acquisizione di un nuovo livello di maturazione psicologica.
La domanda amorosa riprende un po’ questo processo, richiede il ricorso alla
scissione e all’idealizzazione per ritrovare nel partner un oggetto buono e gratificante. Il mondo dell’innamorato viene di nuovo diviso in due, da un lato l’oggetto
buono che appartiene al soggetto, dall’altro il resto del mondo che può contenere
anche oggetti cattivi (gli ostacoli che si frappongono all’unione) che se possibile
vengono ignorati (innamorati soli al mondo).
La strategia amorosa riproduce questo stato, tendendo, talvolta con un notevole uso di immaginazione a mantenere il carattere totalmente buono del partner, e
in questo modo si ricostruisce il sentimento di onnipotenza, con un grande benefico narcisistico.
E’ raro che la fase dell’innamoramento sia priva di una supervalutazione del
partner: tuttavia si tratta di un processo naturale, in questa prima fase. In certi casi
però l’idealizzazione può diventare più marcata, oppure si può prolungare molto oltre il momento iniziale, e può talvolta assumere caratteri patologici.
Naturalmente, e più che mai in questo campo, non esiste un criterio che consenta di operare una netta distinzione fra ciò che è normale e ciò che invece non lo
é; possiamo in certe situazioni ò avanzare qualche dubbio. Può essere il caso di soggetti in cui rileviamo il ripetersi di queste esperienze nonostante delusioni e fallimenti, oppure quando il soggetto tende a negare ogni difficoltà, ogni problema oggettivo che a tutti balza agli occhi).
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Nell’ innamoramento, anche in quello normale, arriva il momento in cui l’idealizzazione non può più essere mantenuto, e si fa quindi strada la delusione che viene avanti più o meno rapidamente.
E’ un punto cruciale nella vita della coppia, il momento in cui risorgono le pulsioni aggressive prima soffocate o indirizzate verso l’esterno, e la realtà psichica del
soggetto torna a modificarsi, c’è il ritorno della razionalità.
La stretta correlazione fra delusione e sensazione della inadeguatezza dell’oggetto d’amore a rappresentare il nostro ideale dell’io si fa strada in questo preciso
momento, e quanto più spinta è stata l’idealizzazione, tanto più forte è la delusione: in casi limite il partner può essere improvvisamente visto come una specie di
traditore delle aspettative iniziali. Raramente il soggetto ammette di non avere visto, in tempo utile, queste carenze e invece preferisce attribuisce al partner la responsabilità di averlo/a imbrogliato/a.
Il risveglio dell’ambivalenza sentimentale nei confronti dell’oggetto d’amore
può essere difficile da sopportare, e presuppone che il soggetto riconosca in sé una
certa dose di aggressività, una certa capacità di odio nei confronti di quell’oggetto
d’amore che non risponde più alle aspettative di essere completamente buono.
Questa fase di maturazione non è certo agevole da superare. Risvegliare nei
confronti dell’oggetto d’amore pulsioni aggressive, per quanto controllate e limitate, significa dare un duro colpo al beneficio narcisistico; aggredire con la critica
l’oggetto d’amore interiorizzato vuole dire anche aggredire se stessi per la scelta
fatta. In questo caso si ripristina certamente una capacità di critica e di autocritica
ma si abbandona con dolore un’immagine completamente falsa di noi stessi alla
quale era piacevole credere identificandoci col partner ed idealizzandolo.
Nei casi di intervento più forte e massiccio delle spinte idealizzanti, abbiamo
sovente una incapacità di stabilire, dopo la fase di innamoramento, una relazione
con le necessarie ambivalenze. In questo caso si determina una delusione totale , e
un conseguente rifiuto di ogni rapporto con la persona che, non potendo più essere
perfetto, (perchè rivela notevoli pecche e discrepanze rispetto all’immagine ideale
costruita dal soggetto) diventa completamente imperfetto. Maggiore è l’idealizzazione e più è rilevante la distanza fra le qualità specifiche proprie e reali dell’oggetto d’amore e quelle immaginate. Quando subentra la fase di ambivalenza, il partner
non sarà considerato sufficientemente buono ma completamente cattivo, oltre che
traditore (spesso completamente innocente) delle aspettative del soggetto.
La tendenza a un’eccessiva idealizzazione dell’oggetto d’amore ricade astrologicamente nell’ambito della problematica di Nettuno. Una forte presenza del pianeta in un oroscopo, soprattutto con aspetti dissonanti, oppure anche una forte presenza di valori d’acqua, rafforzata da una scarsa influenza di valori di terra e da una
debole presenza di Saturno, possono caratterizzare tipologie come quelle descritte.
Questo discorso vale soprattutto per gli aspetti di Nettuno con Venere; laddove, negli aspetti armonici può esservi una generica idealizzazione dell’amore e una
notevole tendenza al romanticismo cronico, e può predominare, nel soggetto, l’ele-
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mento del sogno infantile; la capacità critica razionale, pur non compromessa, in
definitiva ne risulta affievolita.
Negli aspetti disarmonici le caratteristiche di sogno irraggiungibile vengono
esasperate, e conducono di conseguenza a frequenti delusioni, e spesso alla impossibilità di superare la fase ambivalente del rapporto Le persone che hanno queste
configurazioni possono essere soggette al susseguirsi di numerosi innamoramenti
che, però, non riescono a consolidarsi in amore perché finita la fase di idealizzazione il partner viene rifiutato.
Gli aspetti di Nettuno che coinvolgono il campo V conducono talvolta (poiché
nelle case sono rappresentate le nostre esperienze) a una sorta di coazione a ripetere, che provoca a sua volta un atteggiamento vittimistico nei confronti delle proprie
vicende sentimentali, a una diffidenza a priori nella costante preoccupazione di essere ingannati .
Se ci sono inoltre forti tendenze pescine l’atteggiamento affettivo può manifestare tendenze riparatorie che cercano di riscattare esperienze infantili Ci si può
sacrificare per l’oggetto amato e nel contempo ci si identifica con questo. Attraverso questa modalità il soggetto può assumere il ruolo del genitore buono, e agisce
nei confronti del partner come avrebbe desiderato che i propri genitori si fossero
comportati con lui. Si cerca in questo modo di riparare a comportamenti negativi
dei genitori In altri casi il soggetto assume invece il ruolo del bambino buono e fa
assumere al partner il ruolo del genitore. Si riscattano così eventuali sensi di colpa
per essere stati la causa della mancanza di affetto dei genitori
Dando amore e sacrificandoci per l’oggetto tentiamo di compensare, in un
certo senso, quegli atteggiamenti inconsci per i quali ci sentiamo colpevoli. Queste
compensazione, attraverso scambio di ruoli, proiezioni e identificazioni, può essere
attuata anche al sopravvenire della fase di passaggio dall’innamoramento all’amore,
allorché non si riesce ad accettare l’aggressività critica nei confronti del partner e ci
si sente in colpa per questo.
Gli aspetti di Nettuno con la Luna o col Sole può esservi una forte idealizzazione delle figure genitoriali, e quindi la scelta del partner può essere molto condizionata dal riferimento a queste immagini.
Nella pratica, in particolare quando gli aspetti sono dissonanti, l’immagine dei
genitori che è stata costruita spesso non ha contatto con la realtà, e può anche essere stata fonte di delusioni infantili nei confronti delle figure parentali che poi non
si sono dimostrate “all’altezza”. In questi casi la ricerca del genitore idealizzato può
essere causa dell’accumularsi di frustrazioni, che, quando ripetute, finiscono con il
riproporre una riconferma delle delusioni originarie con forme di generalizzazioni
(tutti gli uomini – o le donne – sono così…) E’ interessante rilevare come questa generalizzazione porta alla fine a giustificare il comportamento del genitore, in quanto parte di un insieme, i cui membri (gli uomini, o le donne) hanno una sorta di
comportamento “geneticamente” predeterminato
Anche in questi casi, che ho appena descritto, vale la pena di ricordare, come
120
Casa Sesta
stato già fatto per la componente edipica, che non è sufficiente una sola configurazione astrale per caratterizzare un certo atteggiamento, in particolare se questo
assume connotazioni patologiche; è necessario che alla tendenza all’idealizzazione,
si associ una forte insicurezza caratteriale del soggetto stesso, con una certa difficoltà di esprimere completamente la propria aggressività (o meglio di accettarla);
tutto questo , ancora una volta può essere compreso solo attraverso l’analisi globale
dell’oroscopo.
Il tema natale N° 2 è quello di un soggetto femminile, e può essere utile per
capire meglio quanto ho illustrato precedentemente. Il tema, infatti, pur non essendo caratterizzato da una determinante influenza nettuniana (Nettuno è tuttavia
forte, soprattutto dal punto di vista affettivo, in quanto è in aspetto col Sole e con
Venere), ci fa comprendere come l’intervento concomitante di un trauma infantile e
la spinta verso compensazioni fantastiche, ha creato nel soggetto notevoli difficoltà
nel superare la fase di idealizzazione .
Il soggetto ha avuto un’infanzia difficile, a causa della morte precoce del padre, e della pratica impossibilità di accudire la figlia da parte della madre. Nel tema
natale troviamo Saturno nella casa XII, ma congiunto a Marte e all’Ascendente. Ho
notato con una certa frequenza che la congiunzione di Saturno e Marte quando si
trovano in casa XII o in vicinanza dell’Ascendente ed in quadratura con l’asse Medio
Cielo-Fondo Cielo, e quando inoltre il Sole o la Luna o entrambi siano colpiti da
Casa Sesta
121
aspetti negativi, è facile che vi siano stati, nell’infanzia, dei traumi affettivi che riguardano il rapporto con uno o entrambi i genitori.
In questi casi il problema dell’integrazione dell’aggressività e quindi delle sue
modalità d’espressione diventa molto importante per il soggetto.
Nel nostro caso la presenza di Saturno all’Ascendente, la collocazione di Marte
nella Vergine, insieme alla Luna ha determinato, nel soggetto in questione, una forte difficoltà ad esprimere le proprie istanze aggressive, che sono state di conseguenza interiorizzate.
La collocazione della Luna nel segno della Vergine e la sua quadratura con
Urano sembrano chiaramente indicare í problemi affettivi generati nei confronti
della madre, che, a seguito della morte del marito, ha accentuato la propria instabilità psichica, tanto da non trovare più il modo di avere un rapporto continuativo
con la figlia.
Il Sole ben aspettato (congiunzione con Giove e trigono con Plutone) e i forti
valori di fuoco (Sole in Sagittario e Ascendente in Leone) hanno dato al soggetto
l’energia necessaria per contrastare in parte i pesanti riflessi psicologici di questi
eventi.
La bambina é stata infatti affidata a parenti anziani, che la hanno allevata come una figlia, assicurandole un ambiente familiare confortevole.
Tuttavia queste vicende sono state vissute dalla piccola come un rifiuto da
parte della propria madre. La mancata possibilità di esteriorizzare la propria aggressività ha avuto come conseguenza un introflettersi delle istanze marziane, che sono
state utilizzate in una logica saturnina accentuando i sensi di colpa.
In sostanza la bambina si accusava di essere stata cattiva, di essere stata punita con l’abbandono da parte dei genitori a causa della sua cattiveria. Una sua fantasia ricorrente era quella in cui ella si identificava con una bambina che era stata
venduta dai genitori perché troppo cattiva, ma che, col passare del tempo, veniva
rimpianta dai genitori che si erano ricreduti e che la riprendevano con loro riabbracciandola con gioia. In questa fantasia, che è frequente in questi casi e abbastanza conosciuta nella clinica psicologica, è esplicitata non solo la convinzione di
essere la causa del distacco dalla madre, ma vi è anche il tentativo di trovare una
gratificazione, attraverso l’immaginazione, ad una situazione di insoddisfazione affettiva.
Nettuno nel tema natale si trova congiunto alla cuspide della casa III e in perfetto sestile col Sole in casa IV e in quadratura larga con Venere in V (va rilevato che
Nettuno però è in Bilancia domicilio di Venere). Questa configurazione sembra indicare il tentativo di operare, attraverso la fantasia, per modificare l’ambiente circostante nella ricerca dell’affetto e della serenità perdute.
La bambina sente questo trauma come una punizione che le viene inflitta, e
fantastica la speranza di poter dimostrare di essere una bambina buona e, di conseguenza, di poter essere amata. Ecco quindi che proietta sugli oggetti d’amore le
proprie esigenze affettive, cercando di compiacere gli altri per esserne accettata.
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Casa Sesta
Molti suoi atteggiamenti erano sottoposti a continua verifica, maturando in lei
una forte insoddisfazione e anche un senso di inferiorità (Saturno all’Ascendente e
Luna nella Vergine). Nella fase dell’adolescenza le capita spesso di innamorarsi di
persone che non la ricambiavano, e di avere quindi frequenti delusioni.
La presenza contemporanea di Nettuno quadrato a Venere e della Luna quadrata ad Urano ha un effetto duplice: Urano mette temporaneamente fuori uso la
Luna virginiana (Urano è anche opposto alla V) e Nettuno stimola la restia Venere in
Capricorno ad idealizzare l’immagine del partner.
Il partner veniva quindi spogliato da tutti i difetti, diventando cosi l’ideale dell’io, in modo che la ragazza potesse identificarsi in lui e, amandolo, tornare ad essere l’oggetto buono; in questo modo tentava di superare il proprio senso di inferiorità e di sopperire alle proprie esigenze affettive insoddisfatte .
Erano, situazioni che potevano durare poco tempo, perché la mancanza nel
partner di sufficienti disponibilità nei suoi confronti faceva si che questi non potesse funzionare da supporto duraturo.
Ecco che riapparivano i difetti e le carenze, il partner veniva rifiutato in quanto oggetto cattivo, nel quale non era possibile identificarsi e sul quale proiettava
parte dell’aggressività che aveva represso. Ella quindi non riusciva a superare la fase
di idealizzazione.
Dopo una serie di delusioni la Venere in Capricorno e Saturno in vicinanza all’Ascendente forniscono una spinta verso l’autosufficienza affettiva, verso quindi la
rinuncia alla possibilità di trovare soluzione alle proprie esigenze affettive, rinuncia
che per lei è anche rifiuto verso il mondo ostile che continua a rifiutarla.
Ecco quindi che comincia a proteggersi verso l’eccessivo coinvolgimento affettivo, privilegiando l’aspetto sessuale del rapporto (Marte trigono a Venere) anche
se non lo ritiene eccessivamente gratificante.
E’ lei che mantiene il distacco, stabilisce limiti precisi nei rapporti che ha, e
quando si accorge che il partner pretende un suo maggiore coinvolgimento affettivo si stacca freddamente.
Durante queste esperienze affettive, conosce un uomo sposato, che le propone
una relazione per un periodo limitato con l’impegno di lasciarsi “da buoni amici”.
L’uomo non le piaceva eccessivamente, ma il fatto che fosse sposato e avesse
qualche anno più di lei stimolava probabilmente una dinamica edipica. Il fatto che
fosse lui a definire le caratteristiche della relazione, che non pretendesse il suo
coinvolgimento affettivo, esonera lei dal prendere protezioni “saturnine”; questo le
fa vivere una bellissima esperienza e quando viene il momento di lasciarsi ella si accorge di essere innamorata; cerca a tutti i costi di rivederlo ma lui conferma la sua
scelta di lasciarsi da buoni amici .
Saturno in quel momento sta transitando sull’Ascendente, in congiunzione
con il Saturno natale al primo giro di boa dei trenta anni, al momento del primo bilancio: la ragazza si sente ancora una volta rifiutata, rivive il trauma dell’abbandono
dei genitori, cade quindi in una forte depressione e tenta il suicidio.
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CASA QUINTA
…settore ludico…
599 – Vacanze dilettevoli
928 – Dodici viaggi studio
930 – Impressioni dal Portogallo
540 – Omaggio a Milano
550 – Linguaccia Astrale
– Etimologia avanzata
– Striscia la notizia
– Il mondo di Mirka: Cancro
– Cosa pensano gli altri
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Casa Quinta
VACANZE DILETTEVOLI
L.A. 129-599
Nel 2003 fioriscono le occasioni per abbinare il relax e gli svaghi allo studio dell’Astrologia:
●
Sabato 15 e domenica 16 febbraio 2003 - a SIENA: Visita della città e alle colline
del Chianti, in occasione dei corsi tenuti da Grazia Mirti. (Corrispondente Susanna Rinaldi) (v. dettagli a pag. 182).
●
Da Domenica 23 febbraio a domenica 2 Marzo - Settimana bianca, organizzata
da Arturo Zorzan e Nadia Paggiaro (v. dettagli a pag. 186).
●
Domenica 2 marzo - a NAPOLI: Visita alla Napoli esoterica, in concomitanza con
il Convegno CIDA-Campania. Organizzato da Clara Negri, Tel. 081-407550 (v. dettagli a pag. 176).
●
Domenica 9 marzo – a CUNEO - Festa astrologica della donna: 12 temi di donne
famose analizzate da Grazia Mirti e commentate al piano da Dante Valente, Tel.
0171-65825.
●
Da mercoledi 30 aprile a domenica 4 maggio - Seminario ai piedi delle Dolomiti
organizzato da Grazia ed Elisabetta Mirti (v. dettagli a pag. 188).
●
In primavera (data da definire) - Visita guidata agli affreschi astrologici di Palazzo Schifanoia a Ferrara, con possibile “giro delle mura” in bicicletta. Organizzato
dalla Delegazione di Lombardia.
●
fine giugno - Vacanza-studio a Sharm el Sheik: Astrologia della coppia. Tema integrato e sue applicazioni. Organizzato da Grazia ed Elisabetta Mirti (v. pag. 189).
●
Settembre 2003 - in data da definire: con Arturo Zorzan, Nadia Paggiaro e Docenti vari: La Vacanza-studio del CIDA alle isole Canarie (Fuerteventura) (v. dettagli a pag. 185).
Dettagli sul prossimo numero della Rivista.
Per informazioni più dettagliate contattare Delegati e organizzatori.
Casa Quinta
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BILANCIO DEI DODICI VIAGGI-STUDIO
L.A. 129-928
Oltre agli organizzatori-docenti, e al Segretario solo due persone hanno partecipato a tutti i dodici viaggi-studio: Giovanna Mellino, madre di Grazia Mirti e Giorgio
Maresio, giornalista. Oltre ad un elogio con pubblico applauso per la fedeltà, abbiamo richiesto loro di compilare una sintesi-commento dei singoli viaggi, che vi
riportiamo:
Da GIOVANNA MELLINO:
Non mi sono mai occupata di Astrologia, chi conosce questa disciplina dice
che al mio segno zodiacale, il Sagittario, piace viaggiare. Sarà forse questo (oltre al
piacere di condividere l’esperienza con mia figlia Grazia) uno dei motivi che mi hanno spinta a partecipare costantemente alle iniziative di viaggio organizzate dal CIDA, fino a raggiungere il bel numero di 12 nel 2002. Obiettivo che risulta di maggiore prestigio considerando la mia non verdissima età: sono nata infatti in provincia di Cuneo il 2 dicembre 1920 alle 5 del mattino per chi volesse indagare tra le
stelle e comprendere le ragioni del mio piccolo record.
Ricordo ancora con entusiasmo la prima trasferta nell’isola greca di Kos, il villaggio azzurro di Lakitira, il contrasto tra la struttura supermoderna che ci ospitava
e le greggi che sostavano sulla collina retrostante, come ai tempi di Omero e di Ippocrate. La gita nell’isola di Rodi mi fece scoprire mondi che avevo conosciuto solo
attraverso le letture e i racconti di mio marito, combattente in Grecia nella seconda
guerra mondiale. Non ho più dimenticato il caratteristico villaggio di Lindos e i
frutti dell’impegno italiano profuso nell’isola. In tutto il Dodecanneso mi colpirono
favorevolmente la simpatia e l’entusiasmo nei confronti dell’Italia specialmente da
parte dei meno giovani, testimoni di tempi difficili vissuti in comune.
Nel 1992 fummo felici di tornare una seconda volta a Kos, alla ricerca di nuove
emozioni. Scrutando nella memoria rivivo la visita alle isole di Lero e soprattutto a
Patmos, luogo di delizie indimenticabile. La visita al convento nel quale secondo la
tradizione San Giovanni scrisse l’Apocalisse obbligò tutti noi a indossare curiosi indumenti adeguati alla santità del luogo. Alcuni (tra i quali Giorgio Maresio) assunsero un aspetto grottesco francamente esilarante, che contrastava chiaramente con
la devozione dovuta al luogo sacro.
A fine settembre 1993 cambiammo meta e ci recammo in Tunisia, ad Hammamet. Mi colpì in particolare la bella cittadina di Sidi Bou Said, nei pressi di Tunisi,
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Casa Quinta
con i suoi colori vivacissimi, il vento travolgente, il te’ bevuto nel bar frequentato da
Ernest Hemingway. Bellezze che mi compensarono della pochezza di ciò che resta di
Cartagine. Nel mio ruolo di insegnante l’avevo forse idealizzata un po’ troppo. Il clima dolce di quel paese e la gentilezza dei suoi abitanti mi spinsero nell’inverno successivo a tornare in Tunisia e a trascorrervi la bellezza di tre rilassanti settimane.
Il Marocco, meta del 1994, ci riportò a civiltà remote quasi bibliche. La piazza
di Marrakech con i suoi incantatori di serpenti, le dentiere di plastica rosa e azzurre
vendute dagli ambulanti, odori speziati e minareti costantemente al lavoro sono
state impressioni indimenticabili. Ad Agadir ottimi acquisti di borse e manufatti in
pelle. Ancora rimpiango una borsa di Hermes, anni dopo vittima di uno scippo aggressivo. La notte della partenza ho avuto il raro onore di ammirare Dante Valente
in slip, uscito di soppiatto per sistemare la sua valigia all’esterno della camera, mentre la porta si richiudeva alle sue spalle.
Minosse e l’isola di Creta occupano un posto privilegiato nei miei ricordi: bellissimo albergo, con il filo di Arianna arrotolato nella hall. Ciascuno occupava una
villetta in riva al mare o in giardino, gruppi di oche beccavano allegramente la testa
di Lucia Demeglio e Francesco Giammarino sdraiati al sole. Indimenticabile la cena
da Salvatore, oriundo italiano esibizionista e sgarruppato, il cui ricordo ancora oggi
suscita il riso. Conoscemmo quell’anno Enzo Siesto e Maria Grazia La Rosa, romani
riservati e un po’ misteriosi che si rivelarono più tardi affettuosi e simpatici, entrando stabilmente a far parte della nostra compagnia itinerante.
Da Creta all’Egitto il passo fu breve e per me decisamente emozionante. Scendendo dall’aereo ad Hurgada fummo investiti da un’ondata di calore davvero sorprendente. La barriera corallina, le sculture di verdure preparate dallo chef, il colore
della fauna ittica, le meraviglie di Luxor caratterizzarono l’edizione 1996 del viaggio. Rammento con particolare simpatia i pipistrelli bianchi che volteggiavano tra le
colonne del tempio semideserto di Denderah. Fummo protetti con grande dedizione
dalla polizia egiziana, timorosa di eventuali attentati.
Della Giordania (1997) serbo un ricordo indelebile. La visione di Petra e delle
altre vestigia delle numerose civiltà che si sono succedute fu decisamente superiore
alle nostre aspettative. Il tramonto sotto le stelle nel deserto dell’Uadi Rum fu qualcosa di solenne e unico. Fu il solo paese islamico in cui trovammo donne impiegate
negli uffici pubblici, forse grazie al re Hussein.
La Turchia (1998) si differenziò nettamente rispetto ai paesi visitati in precedenza: moderna ed efficiente, ricca di bellezze naturali e artistiche ci ospitò tra il
lusso nel villaggio Pine Bay di Kusadasi, dopo la visita a Istanbul e il tour in Cappadocia. Shopping sfrenato ogni sera: ancora oggi indosso con piacere capi pseudofirmati e un Rolex fiammante da 15 $ che funziona perfettamente e al cambio della
pila attira i commenti invidiosi degli addetti ai lavori.
La mia schiena fu messa alla prova nel 1999 durante il viaggio in Siria, ricco di
stimoli, ma altrettanto faticoso, non solo fisicamente ma anche moralmente, nell’osservare le cattive condizioni di vita degli abitanti e il contrasto con il culto im-
Casa Quinta
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perversante della personalità di Assad, l’allora presidente-sovrano. Aleppo, Damasco, Palmira compensarono la gestione dittatoriale dei nostri accompagnatori siriani, che ci rimproveravano se cambiavamo posto in pullman e mostravano scarsa
considerazione per le donne. Uno di loro per dimostrare la democrazia in cui vive il
paese raccontò che al suo matrimonio erano state invitate persino delle donne….il
luogo che mi piacque maggiormente fu ciò che resta dell’antica basilica di S. Simeone Stilita. Per accedere alla moschea di Damasco noi donne indossammo palandrane di dubbia pulizia che ci trasformarono in zombi.
Il richiamo dell’Egitto si fece sentire nuovamente nel 2000, con la lusinga della
crociera sul Nilo. La visita al Cairo e ad Abu Simbel mi colpirono profondamente. Le
navi abitualmente in navigazione sul Nilo sono alquanto numerose, a tal punto che
non ci fu possibile assistere in diretta al passaggio delle chiuse per eccessivo affollamento nelle ore notturne. Ricordo con entusiasmo la bella gita in feluca all’isola
delle banane. Allegri ragazzini abbordavano i turisti cantando per ciascun gruppo
una canzone adeguata in lingua. Per i francesi la Marsigliese e per gli italiani Bella
ciao.
Nell’isola Elefantina decine di gatti affamati di tutte le fogge, alla ricerca disperata di cibo, ci fecero stringere il cuore.
Il viaggio 2001 ebbe una meta originale e riposante: l’isola di Cipro, nell’ambiente confortevole di un villaggio di gran classe, nel quale soggiorna anche la regina Elisabetta quando si reca nell’isola. Il luogo di nascita di Venere, le chiese bizantine, la casa di Dioniso con i suoi mosaici furono le attrattive maggiori. La capitale
Nicosia, ancora divisa dal muro che separa Greci e Turchi, mi colpì per i ricordi dell’arcivescovo Makarios. Si trattò della vacanza più riposante in assoluto, senza cambiamenti di albergo e trasferte faticose.
Dulcis in fundo nel 2002 il Portogallo, che avevo già visitato in passato, e mi
ha nuovamente catturata con il suo fascino discreto, i suoi tram tintinnanti, il suo
baccalà a tutte le ore e in tutte le salse. Non mi aspettavo le meraviglie di civiltà e
di verde concentrate in Algarve, l’oceano e i gabbiani facevano il resto. I camini ad
ispirazione islamica, i mosaici stradali, il comfort di Cascais e della reggia di Sintra
completarono le emozioni rinnovate di Fatima.
Il mio apprezzamento va ad Arturo e Nadia, che mi hanno costantemente vezzeggiata: il premio di fedeltà che mi hanno offerto alla fine del dodicesimo viaggio
(un’icona bizantina) fa bella mostra di se’ tra i miei ricordi più cari. Ringrazio chi mi
ha concesso di sedere sempre in prima fila sui pullman e l’attenzione affettuosa che
tutti i partecipanti hanno avuto nei confronti della loro decana, alternandosi al mio
fianco, cercando di sorreggermi (a volte li ho sorretti anch’io) e augurando a tutti
noi di ritrovarci in futuro con lo stesso spirito amichevole e solidale.
Stretta la foglia larga la via
Dite la vostra che ho detto la mia
128
Casa Quinta
Noi desideriamo aggiungere che Nonna Giovanna ci ha regolarmente umiliato
partecipando in prima fila a tutte le escursioni (anche in pendenza!)senza manifestare la minima lamentela.
Inoltre nei primi viaggi con una radiolina percorreva i parchi degli hotel fino a
trovare un punto di cattura della RAI, per informarci sugli sviluppi del campionato
(Juve soprattutto) o di un Gran Premio.
Per cui merita anche il premio ANSA-CIDA.
Da GIORGIO MARESIO
“Scriveresti un pezzo per “Linguaggio Astrale”?”. Come si fa a dire di no alla richiesta, espressa con la consueta cortesia e dolcezza, di una persona cara come Nadia Paggiaro?
Eccomi, dunque, a cercare di rovistare tra centinaia di ricordi e di impressioni
assorbiti in dodici anni di viaggi settembrini con gli astrologi del Cida, incasellati alla rinfusa e al tempo stesso ancora nitidi nella mia memoria privata. La riflessione
suggerita non mi dispiace, dirò di più mi tenta: cercare di sintetizzare in libertà, da
un punto di vista assolutamente soggettivo, un’avventura lunga dodici anni con il
Cida. Anche perchè devo in qualche modo sdebitarmi con molte persone, ringraziarle per una lunga ospitalità che mi ha incuriosito, talvolta convinto e stupito,
spesso divertito e comunque arricchito sotto diversi aspetti. Parola di scettico sincero, che in ogni caso ha sempre rispettato, pur non esitando a esprimere personalissimi giudizi critici, una forma di conoscenza e di cultura tanto antica quanto indubbiamente affascinante. Mi fa sorridere, ad esempio, se solo estraggo da uno dei cassetti della mia memoria quella volta che a Kos - era il 1992, la seconda volta che ci
venivamo insieme - Nadia tentò generosamente e disperatamente di far capire alcune nozioni fondamentali di Astrologia a un gruppo di discoli buontemponi seduti
intorno, occupati più a spiare il mare celeste oltre le tende dei finestroni dell’albergo che a seguire con un minimo di partecipazione le sue parole fin troppo pazienti.
Ci siamo: è arrivato finalmente il via libera ai flash back estemporanei della mente,
ai pensieri che fluiscono anarchici dentro ognuno di noi. E se soltanto torno indietro nel tempo, rivedo con chiarezza la prima volta di un’esperienza che si è protratta fino a poche settimane fa.
Il viaggio verso la culla occidentale, sempre Kos (1991), dell’Astrologia: il mare
blu, il bagliore dell’Egeo, le lunghe notti di Atene, il sole che tramonta come un’incredibile arancia tra lo smog e quasi si nasconde dietro il Partenone. L’abbraccio dei
cipressi, assordati dalle cicale, sulle scalinate dell’ospedale di Ippocrate a inseguire il
guizzo delle rondini e a scrutare le montagne ocra oltre lo stretto ostile.
Due anni dopo, siamo nel 1993, un viaggio imprevisto verso il principio dell’Africa, ad Hammamet in Tunisia. Il primo impatto con un continente favoloso, dove
la luce riesce a dar sostanza e ad esaltare ogni colore, tra suggestioni impensabili.
Casa Quinta
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Ho ancora davanti agli occhi la serenità di un piccolo cimitero arabo in riva la mare,
gremito di tombe azzurre e verdi, delimitato da un muretto oltre il quale si protendono palme che tentano di sfuggire alla linea liquida dell’orizzonte.
Africa ancora, stavolta il 1994. Il Marocco che ti aggredisce con i profumi delle
piante e dei fiori. Che ti rapisce con una mezzaluna che si erge all’improvviso oltre
un minareto, ti inebria con vallate smeraldo tra le infinite gradazioni dell’elemento
terra, ti accoglie nel vento insistente che soffia tra le rocce, tra le sabbie del deserto
e l’oceano potente. E che riesce a estraniarti, quando ti aggiri nel pulviscolo dorato
che disegna ghirigori tra le stanze e i cortili dei palazzi di argilla, da cui sbucano
facce d’ebano di berberi sorridenti.
E poi, a Creta nel 1995, nella magia di un eden fiorito che digrada sul mare,
dove si immergono gli dei e dove riesci a percepire i primi battiti della civiltà. Un
luogo prediletto da ninfe e fauni, che ancora si aggirano nelle grotte dei padri o repirano al ritmo regolare dei mulini a vento, di fronte ai bastioni desolati che parlano
di navi e di sfide secolari che trovavano quiete momentanea solo tra le rive e i marmi di Venezia.
Egitto, 1996. Un tuffo emozionante nei primi millenni della storia dell’uomo.
Una serata tra il Nilo e le rovine parlanti del tempio di Karnak a Luxor: ad ascoltare
rapito le confessioni dei faraoni e delle loro favorite, le lotte e le accensioni, i furori
e le tragedie di età misteriose e splendide, così lontane eppure così familiari perchè
nulla è cambiato in fondo dai tempi di Amon-Ra, eterno e immutabile. O tra le onde del giardino di Allah - il Mar Rosso davanti a Hurghada - a sfiorare coralli preziosi e pesci dai colori dell’iride, incuranti degli abissi e del fuoco del Tropico.
In Giordania, nel 1997. La desolazione di gole e pietre, dove la vita è un ricordo
indistinto; nel tremolare gommoso del mar Morto o sulla rupe di Mosè. Di fronte alla spettacolarità dei templi, dei labirinti lussureggianti e degli anfratti arcobaleno di
Petra; giù, giù fino alle sabbie di Lawrence il condottiero, alle costellazioni luminose
che indicano la rotta al viaggiatore stordito dal silenzio, al muezzin che richiama il
beduino e zittisce i dromedari semiaddormentati. Istanbul e l’Anatolia, 1998. Una
metropoli immensa e provvisoria come il ponte che collega Occidente e Oriente, tra
rovine, torri, monumenti che sfidano i secoli, stremati dagli odori di spezie, sbalorditi davanti ai tesori dei sultani. Nelle caverne e nelle chiesette rischiarate dagli affreschi dei devoti, nei pinnacoli preferiti dagli eremiti, verso le isole che fronteggiano la costa scoscesa, da dove sbucano triremi dalla cui prua si protende il busto
corrucciato di Nettuno.
Siria, un anno dopo. Mercati estesi come città, cittadelle che mescolano in pace religioni e razze, il viale verso Palmira, costellato di archi e colonne, che si perde
all’orizzonte nel deserto. Un tramonto atteso, in cui l’ultimo raggio è bagnato dal liquore all’anice che la guida ci porge premurosa; il buio insonne, vegliato da centinaia di palme che stormiscono alla brezza come ali di farfalle. Il fremito che ti fa
accarezzare le rose scolpite nella pietra e fissare con nostalgia le volte della chiesa
dei Crociati al Crac dei Cavalieri, quando ti sembra di avvertire il lampo delle spade
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Casa Quinta
e delle corazze indossate da ombre che hanno difeso fino all’ultimo un sogno impossibile. I muri sbriciolati dalle distruzioni, che nascondono codici e segni che abbiamo decifrato per superare l’inesprimibile; le ruote di Hama, simboli dimenticati di
età trascorse, che alludono ad acque e giardini da mille e una notte.
2000: Egitto. Il ritorno ai balbettii primigeni che solo il Nilo riconosce. Dal vorticare incessante del traffico della capitale, dove al limitare del deserto sbucano le
piramidi appena nascoste dai grattacieli, al bagliore rossastro dei giganti di Abu
Simbel sfiorati dal raggio divino del sole. Decine di feluche che si inseguono nelle
acque placide del padre dei fiumi, stormi di battelli gremiti di turisti ansiosi di avvertire oltre l’ansa il pulsare millenario delle valli incandescenti dove dormono inquieti re e regine.
Cipro, 2001. Costruzioni bianchissime che interrompono spiagge dorate e che
volgono le spalle alle montagne sacre, sepolte da pini millenari, dove si nascondono
monasteri e l’aria mescola insieme il salso e la resina. Una presenza dolorosa, contesa da due mondi, che ostenta relitti offesi da troppe guerre e reliquie di un’antichità
favolosa che propone all’improvviso, oltre la scarpata che nasconde il mare, la
schiuma soffice che si aprì all’opulenta sensualità di Venere.
Portogallo: un ponte a sfidare il cielo e la terra sopra l’enorme foce del Tago,
vegliata dalle fortificazioni dei taciturni marinai lusitani. Speroni rocciosi dalle forme più bizzarre che si contrappongono all’oceano, tolde di velieri flagellate dalle
tempeste che bisbigliano la rotta agli avventurieri che sfidavano l’ignoto. Galeoni
carichi d’oro di ritorno dal mondo nuovo, schiavi impauriti che si stringevano l’un
l’altro nella piazza abbacinante di Lagos. Il rincorrersi di migliaia di gabbiani sopra le
reti dei pescatori; Lisbona risorta che avvolge il curioso di mistero, tra i saliscendi
delle colline tagliate dai binari dei tram e le musiche velate di tristezza che cantano
l’amore, il distacco, la nostalgia di sempre…
Buon compleanno, Cida.
Marco Columbro, araba fenice, ringrazia tutti i Soci che con i loro
affettuosi pensieri hanno contribuito a rimetterlo in grande forma.
Auguri, caro Marco!
Casa Quinta
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IMPRESSIONI DAL VIAGGIO STUDIO
IN PORTOGALLO
L.A. 129-930
Il primo ciclo di viaggi-studio organizzato da Arturo Zorzan e Nadia Paggiaro, con
Grazia Mirti e Arturo relatori, si è concluso in Portogallo, terra pescina come il dodicesimo segno.
Nei viaggi precedenti si sono alternate vacanze “fisse” in isole assolate a vacanze “mobili” con numerosi trasferimenti. Ma alla fine si portavano a casa sempre
dei bei ricordi.
Quest’anno si è scelta una prima fase “mobile” a Lisbona (con Fado, chitarre
portoghesi, tramway, foto-ricordo con Pessoa, e qualche favolosa escursione nell’interno ), e una settimana “fissa” sulla splendida e ingiustamente sconosciuta riviera
dell’Algarve, su imponenti zoccoli rocciosi e falesie rossastre assai suggestive, con
ottima organizzazione alberghiera.
Una scoperta favolosa: i dolmen di Evola.
Per l’anno prossimo si preannunciano mete extramediterranee.
Anziché un resoconto virgineo, quest’anno abbiamo preferito riportare le impressioni flash di alcuni partecipanti, caratterizzate da un clima … mesto di “fado”
che vi riportiamo:
… Lisboa era lì offerta in un palmo di terra… Un viaggio sharada dove nuvole,sabbia,onde,emozionano e coinvolgono come l’Astrologia, con una sorpresa finale: i
Dolmen di Evora
Maura de Nardis
* * *
Portogallo: un Nettuno senza tridente
Anna Cipolletti
* * *
Tanta luce, ma anche tante ombre
Fulvia Rovere
* * *
132
Casa Quinta
Neanche il Sole riscalda il cuore
Alberto Zennaro
* * *
Terra di ponti, conquiste, mancanze, piogge, nuvole, Porto tinto, baccalà, assenze,
essenze, porto branco, Fado.
Speranza che il calore dell’Astrologia italiana lasci un sorriso al cuore dei portoghesi.
Marialuisa Dell’Orto
* * *
Terra di nostalgia, di tristezza e malinconia, ma anche di luce, dignità ed orgoglio
Portoghesi: popolo chiuso, diffidente, distaccato, quasi indifferente. Fado: melodia
languida, struggente, senza speranza
M.Grazia La Rosa
* * *
Un Paese sospeso fra passato e presente e proteso verso il futuro. Un Paese di persone orgogliose del loro passato quando Fede e vita erano profondamente integrate.
Carla Barison
* * *
Fiori, cieli,aria che ti accarezza ad ogni momento. Mare spumeggiante in un contesto storico da ammirare
Rosy
* * *
Del mio soggiorno nel pescino Portogallo dalla peculiare tendenza alla “saudade” e
molto ben rappresentato dal Fado nostalgico e struggente, mi rimarranno in memoria tre ricordi particolari:
– LISBONA, la capitale dai sette colli,vista dal Tago, sembrava avvolta in una luce
filtrata,come ricoperta da un velo trasparente che attutiva le sue asperità e la
rendeva misteriosa e melanconica.
– Le selvagge scogliere dell’estrema punta dell’Algarve, battute incessantemente
dalle burrascose acque oceaniche che scavano impressionanti grotte dalle mille
forme inquietanti e dalla quale ci si aspetta di vedere uscire nel suo splendore il
dio del mare
Casa Quinta
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– Il candore accecante delle bianche case dall’architettura moresca sormontate da
eleganti comignoli delicatamente traforati
E per finire conserverò un gradevole ricordo del moderno porticciolo di Villamoura
che mi ha regalato graditi momenti momenti di svago con belle passeggiate e succulente soste gastronomiche.
Geneviève Jama Gianmarino
* * *
Alla ricerca (fruttuosa) del tempo perduto
Dante Valente
Algarve, praia de Rocha, colori che ricordano Petra, sensazioni da elemento Acqua.
Grotte che richiamano l’utero materno, dove la luce dall’alto evoca la vita (Cancro).
Labirinti di rocce in cui incamminarsi e trovare sempre una “porta” aperta verso
nuovi orizzonti e nuove visioni (trasformazione di 8a). Il mare (Nettuno) e il suo
canto come sottofondo per meditare sulle bellezze del mondo e sul “grande architetto” che le ha create.
Nadia Paggiaro
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Casa Quinta
Le AtlantiDee
Quadri di Donne e Pianeti di Maura De Nardis
…da me alla stella un passo mi separa:
lampi di quello scoppio casuale della nascita,
tra la luce che disperse
nella notte che fu e che sarà…
(forse nell’interspazio che sta al centro,
s’incrociano segrete migrazioni)… Josè Saramago
Comune di Genova - Centro Remigio Zena
Salita del Prione 26/1 - 010.2513818
INAUGURAZIONE IL GIORNO 21 NOVEMBRE ALLE ORE 18
Esposizione dal 21 al 28/11 dalle ore 16 alle 19
Per informazioni telefonare a 3477569645
Ci complimentiamo con la nostra Socia Maura!
Casa Quinta
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APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI 2003
PARIGI: 29 – 30 MARZO – Congrès Astrologique Sep Hermès – Palais des congrès – Porte Maillot.
“Filiations et transmissions familiales en astrologie et en psychologie”. Partecipano:
– Lynn Bell – Les lacunes de la filiation rendues visibles.
– Jean-Francois Berry – Le syndrome du gisant, témoin de la rupture.
– Catherine Gestas – Comment une malédiction familiale peut devenir une bénediction créatrice.
– Francine et Robert Gouiran – La dette de filiation – le cas Wilde.
– Katherine Hyman – La filiation par le nom.
– Sylvie Lafuente et C. Duchaussoy – Les structures familiales.
– Yves Lenoble – L’arbre généalogique du milieu astrologique.
– Grazia Mirti – L’astrogénéalogie d’une dynastie: les Kennedy.
– C. Rialland et M. Barbault – La psychogénéalogie en astrologie.
– Michèle Raulin – Transmission cellulaire de la mémoire familiale.
– Gilles Verrier – Les configurations significatives de l’astro-psycho-généalogie.
Iscrizioni: 120 Euro a Yves Lenoble, 98 rue Charles Maréchal, 78300 Poissy.
Email: [email protected]
SOESTERBERG (OLANDA): 11 – 13 APRILE – 30th Astrologencongres, organizzato da Stichting
Nederlands Astrologen Congres (N.A.C.). Partecipa fra gli altri: Karen Hamaker Zondag. Info:
30-75-6401230.
NEW YORK: 16 – 18 Maggio – 11th Annual Astrology & Stock Market. Organizzata dall’Astrologers
Fund presso l’Hotel Intercontinental con Timothy Bost, Alphee Lavoie, Richard Mogei, Rebecca
Nolan, Henry Weingarten. Info: 1-212-949-7211.
SEATTLE: 23 - 26 May 2003 - “NORWAC” The 20th Annual Northwest Astrological Conference.
Suites Hotel, Seattle, WA, USA, with Lynn Bell, Robert Blaschke, Maurice Ferandez, Steven Forrest,
Demetra George, Dana Gerhardt, Robert Hand, Ko Hashiguchi, Lynda Hill, Rick Levine, David Pond,
Mikel Poulsen, Kim Rogers-Gallagher, Philip Sedgwick, Diana Stone, Anne Toth. Informazioni, Laura
Gerking; Tel:1-206-5452912. Email: [email protected]
PALMA DE MALLORCA: 19 – 22 Giugno – XX Congresso Iberico – Palma de Mallorca, Baleari,
Spagna. “Visiones de la Casa VIII”.
Iscrizione: 75 Euro. Rivolgersi a Delia Minguez e Frederic Suau – Tel: 0034-871-932936 /-666744671.
Email: [email protected]
YORK University (G.B.): 28 Agosto – 1 Settembre – 35th Annual Conference: “Uranus in Pisces,
Awakening the Vision” organizzato dalla Astrological Association. Partecipano Patrick Curry, Baldur
Ebertin, Liz Greene, Pat Harris. Info: 44-208-880-4848.
ANAHEIM, CALIFORNIA (U.S.A.): 8 – 13 OTTOBRE 2003 – Congresso I.S.A.R. Partecipano fra
gli altri: Robert Blaschke, Demetra George, Glenn Perry, Raymond Merriman, Alan Oken, Tad Mann,
Verena Bachmann (Svizzera), Nick Campion (Gran Bretagna), Brian Clark (Australia), John Frawley.
Per l’Italia Grazia Mirti parlerà del ruolo di Lilith in Astrologia interpretativa con particolare riguardo
all’aspetto finanziario. Info: 1-305251-4223.
VALENCIA: 6 – 8 DICEMBRE 2003 – VIII GIORNATE MONDIALI DI ASTROLOGIA E CABALA, organizzate da Gracentro, Universidad Internacional Menendez Pelayo (UIMP).
Per informazioni e iscrizioni, tel: 0034-96-3911433.
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Casa Quinta
L’OMAGGIO DI TURNO
MILANO - Il prezzo dell’efficienza
L.A. 129-540
Dopo Torino, culla storica del CIDA, dedichiamo questa puntata a Milano.
Domanda di rito: perché questa scelta? Ma perché è troppo facile parlare bene
di Roma, di Firenze, di Napoli, è quasi banale. Invece di Milano è quasi d’obbligo
“parlarne male”
E a ragione, se si valuta Milano con il metro con cui si guarda a Firenze o Roma, in base a monumenti e vie.
I palazzi e i monumenti di Milano sono di una estrema sobrietà. Ma c’è una ragione: i milanesi – almeno in passato – ritenevano disdicevole ostentare le loro ricchezze ai passanti meno fortunati: per questo le più belle sorprese si scoprono all’interno dei palazzi, nei grandi giardini del Centro, nei cortili scenografici, nelle decorazioni interiori, ecc. Anche il bello della Scala è tutto all’interno.
Il milanese DOC non passeggia, transita; non discute, contratta, non si diverte,
passa il tempo.
Può sembrare ben triste, però le cose si ribaltano se si pensa che, visto che il
lavoro occupa tanto tempo della nostra vita, vale la pena di renderlo gradevole. Per
questo diventa piacevole far parte di una struttura ben oliata, dove ogni tassello
funziona a dovere; il lavoro diventa meno faticoso, spesso gradevole, e si crea una
atmosfera quasi gioiosa. Il lavoro pesa quando subentra l’incompetenza, la tracotanza, la confusione.
L’anima inconfondibile milanese si ritrovava anche in quelle attività estremamente specialistiche tramandate da generazioni, come le cornici d’arte, i bottoni, le
viti, che so eccetera,con pochi addetti ma ben selezionati in base alla vocazione.
Si respirava un’atmosfera gaia, l’intera famiglia era coinvolta affettivamente
nell’attività. Ma questo vale anche per altre città. La differenza sottile stava forse
nel rispetto e nell’amore per l’oggetto, che doveva andare in mani adeguate, e non
al semplice ricco che magari l’avrebbe trascurato; quasi a mo’di giudice che valuta
un caso di affido.
Volevo comprare un quadro con una veduta sui Navigli (mi interessava la cornice) e il proprietario mi disse “Ma se l’è no milanes, ghel du no” (ma se non è milanese non glie lo lascio), forse mi aveva letto il pensiero o aveva captato la mia metà
partenopea.
Casa Quinta
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E’ una città di commercio, ma qualificato, e non per “vendere ad ogni costo”:
non a caso vi è fiorita la moda. In compenso il Milanese in vacanza è un pesce fuor
d’acqua, noioso e petulante .
Manca anche un vero “orgoglio” milanese da sbandierare, come avviene per
quasi tutte le altre città: forse è ritenuto poco economico, o una debolezza poco
produttiva, o peggio un sottile complesso di superiorità che non richiede esternazioni.
Un grosso colpo al “cuore” di Milano è stata la scomparsa della “ringhera”, quei
lunghi balconi-corridoio rivolti all’interno del cortile, che favorivano la vita sociale
del caseggiato: le donne uscivano dalla cucina il tempo necessario per scambiare
qualche commento con le dirimpettaie, senza fare crocchi nel cortile, e rientravano
rapidamente per proseguire i lavori in casa. C’era grande solidarietà e partecipazione per gli altri.
Il razzismo dei Milanesi è sempre stato comportamentale, verso i lazzaroni, gli
imbroglioni o i mantenuti. I figli nati a Milano, fosse l’inquinamento, fosse la nebbia, nascevano già con il bernoccolo, anzi con il piacere dell’efficienza e della produttività.
Questa cura degli oggetti, questo rispetto dei simboli e forse anche l’introversione può spiegare la tradizionale attribuzione al segno del Cancro (vedi avanti le
prove), come per New York- ora accomunate anche da lanci di aerei sui grattacieli –
ma in particolare la capacità di “accogliere in casa”: da sempre Milano ha assorbito
forestieri di qualunque provenienza, bastava che amassero il lavoro; i matrimoni
“misti” non sono mai stati un problema, a differenza di altre città. Alla fine il mescolamento è stato tale che oggi nessun giovane parla correttamente e “coloritamente” il milanese. Però su queste ceneri è nata una città nuova, non provinciale e
proiettata verso il futuro.
Milano merita anche giustizia per i torti subìti da Cinecittà. Il milanese viene
descritto sempre esclusivamente come il Commenda miliardario, volgare, spietato,
insensibile e con una voce roca.
Solo De Sica le ha reso giustizia, prima come attore in “Gli uomini che mascalzoni” del 1938, un bellissimo affresco dell’atmosfera di lavoro milanese, (con il burbero taxista “papà di lei” che simpatizza per il “bravu fioeu” romano), e poi come regista in “Miracolo a Milano”.
Forse il momento più toccante della milanesità era l’omaggio ai “ghisa” i vigili,
il giorno della Befana: i bambini depositavano cumuli di panettoni attorno alla sua
pedana e sul viso severo compariva un rapido sorriso. I Milanesi ci tenevano a ringraziare questo essere soprannaturale che non alzava mai la voce, severo ma educato, custode dell’ordine e amico dei deboli - una figura oggi completamente estinta…Quella descritta è tuttavia la Milano del passato: oggi ha perso molto del suo
smalto, sembra vivere di semplice manutenzione, mentre le altre città –in proporzione – hanno fatto maggiori progressi.
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Casa Quinta
Prima che scompaia del tutto, dedichiamole come omaggio un oroscopo virtuale, anzi molto molto speciale … in cui balza subito all’occhio una bella … opposizione Venere-Mercurio, perché se si ama non si ragiona. Ma Venere è anche trigona
a Sole perché chi ama il lavoro fa carriera. Di conseguenza anche il Sole è sestile a
Mercurio perchè il segreto del successo è una capacità di ben comunicare.
Giove e Saturno poi presentano due aspetti: un trigono e un quadrato: Come è
possibile? A Milano tutto è possibile! Basta che un quadrato celeste diventi un trigono nello spazio locale: significa che quelle che nel resto del mondo sono difficoltà qui diventano virtù…
E per finire ricorderemo che nel suo “inno” sulla “bela Madunina” si ritrova tutto lo spirito speciale della città: a differenza di altre canzoni partigiane -che esaltano solo le doti della propria città - in questa canzone si riconoscono anzitutto i meriti delle altre città ( ma un cicinin anca de num) e poi si conclude (ma pochi lo
sanno)
Su, venite senza paura
Noi vi stenderemo la mano…
Ma ve slongarèm è più affettuoso …
* * *
Poco oltre la soglia del Duomo si trova una lunga lista marmorea orizzontale che contiene,
intervallati, degli strani accoppiamenti di segni zodiacali: prima
pesci-scorpione, poi ariete-bilancia, poi leone-vergine e infine,
isolato il segno del Cancro. Evidentemente per esaltare adeguatamente il segno “di casa” si sono
addirittura scomodate le coppie
in antiscia con esso, come una
cornice, un corteo adeguato per
esaltarne la gloria…
(Digamma)
Una formella raffigurante l’antica
facciata del Duomo. Il progetto della
facciata attuale risale al 1805.
Casa Quinta
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LINGUACCIA ASTRALE
L.A. 129-550
ETIMOLOGIA AVANZATA
Ecco finalmente la derivazione verace dei segni zodiacali.
Ariete:
Toro:
Gemelli:
Cancro:
Leone:
Vergine:
Bilancia:
Scorpione:
Sagittario:
Capricorno:
Aquario:
Pesci:
da arderete (tutti)
abbreviazione di T(iene l’) oro
quando geme non la finisce più
sa essere un “canchero” all’occasione
perché da sempre retta ai “le(cc)oni”
da vera igiene
ossia bi-lancia, una volta lancia di qui e una di là
hanno aggiunto in seguito una “erre”
perché s’agita
dall’antico napolitano “ Cap’e’corna” ossia testa dura
perché quando è il momento se ne lava le mani
perché abbocca spesso, e quando è nettunizzato non sa che pesci
pigliare
(senza offesa per nessuno…)
STRISCIA LA NOVIZIA…
Come mai Vittorio Ruata (v. pag. 60) ha cooptato la Signora Rossella Bilotta come
assistente per la Delegazione Laziale?
Da segrete indagini abbiamo appurato che Rossella ...è la sua legittima, fedele
e unica consorte.
E’ vero che è efficiente, ma è anche giusto che i Soci sappiano dei favoritismi
fra i soliti romani.
Per quanto riguarda le due Consigliere di Delegazione (M.Grazia Larosa e Mary
Olmeda) pare siano risultate immacolate nei loro rapporti con il Delegato.
140
Casa Quinta
Per questa puntata, in onore dei tanti Consiglieri CIDA del segno (6 su 18)abbiamo scelto il
CANCRO
Così come ce lo descrive Mirka Martini (Amori Zenitali - Edizioni Acanto)
* * *
ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO
In effetti non é che un crostaceo: ossia uno di quegli animaletti acquatici a più
zampe che camminano a ritroso o al massimo di sghimbescio senza avanzare mai,
ben rannicchiati al riparo del loro guscio, ove si ritraggono del tutto in caso di pericolo. Secondo la nostra tradizione, un granchio, come del resto molti cominciano a
chiamarlo per evitare accostamenti raccapriccianti.
Ma cosa fa il granchietto solo solo nel suo rassicurante rifugio, immobile tra le
acque immobili della laguna? Dorme, sogna, si sveglia - non completamente - rievoca il passato. Va, come Proust, alla ricerca del tempo perduto. I ricordi sono le
rocce cui si aggrappa con le chele per avere la certezza di esistere. Se li contempla,
se li culla, se li guarda e riguarda mille volte come se fosse al cinema, aggiungendo
varianti con la fantasia. E’ un vegetativo, un retrospettivo che aborrisce il futuro,
così ignoto e imprevedibile.
Il passato invece lo rassicura: sa che l’unico modo per possedere veramente le
cose é che siano già avvenute.
Il Cancro teme il divenire perche lo strappa all’essere.
Si volta sempre indietro, e questo gli impedisce di andare avanti. Ma é esattamente ciò che lui vuole.
Gambero o struzzo?
I cinesi, contrariamente ai latini che lo chiamavano Cancer, granchio, sostengono
che sia un gambero. La differenza non é poi molta, nel senso che le due bestie, dal
punto di vista del comportamento, in fondo si somigliano. Snobbando latini e cinesi, viene però da dire che questo animale zodiacale ha piuttosto l’aria di essere uno
struzzo. Specie quando c’é da guardare in faccia la realtà. Orrore. A un nativo del
Cancro chiedete tutto, ma non di affrontare la realtà.
Lui e lei hanno bisogno di vivere nel proprio sogno.
Sono dei sonnambuli e non tengono nemmeno le mani in avanti. Se li costringete a svegliarsi, o se il sogno quotidiano li delude, ficcheranno la testa sotto la
sabbia, come gli struzzi.
Casa Quinta
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La mestizia
Se amate la mestizia, l’individuo Cancro è quel che fa per voi. E’ sognatore, si, ma le
sue chimere hanno sempre una nota dolente.
Perfino la gioia lo fa soffrire. Tutto sommato è un mesto contento.
Sfugge il lavoro perche lo distrae da quel sonnambulismo imbambolato che gli
consente di vedere il mondo attraverso una coltre di nebbia e di struggersi sulle
proprie fantasticherie. Il Cancro è un tipo nostalgico, notturno, etereo e fiabesco. La
luna, sua protettrice e padrona, lo rende romantico ed evanescente. Forse potrebbe
anche volare. Ma quel suo vezzo di stare nell’acqua a sognare trote e sorgenti sullo
stile di Schubert...!
Ne emerge solo per contemplare vagamente le stelle o poetare al suo astro rievocando un passato che possibilmente lo renda infelice, come faceva quel concentrato di melancolia che era Giacomo Leopardi, più Cancro che mai, così angosciato
da tutto e specialmente da una gobba che in fondo, se non ci avesse sempre ricamato sopra, non avrebbe nemmeno dato tanto nell’occhio. Nascendo Capricorno,
sarebbe potuto diventare ministro degli Esteri. Ma non avrebbe appagato la sua tipica mania di persecuzione. Essere - o meglio credersi - sfruttati, avviliti, calpestati
è una necessità imprescindibile del Cancro, probabilmente segno dei masochisti per
eccellenza. Bisognerebbe chieder conferma al divino Marchese sulle origini zodiacali
delle sue vittime.
Vaghe stille dell’Orsa
Lei poi, la signora Cancro, per la malinconia è l’optimum.
Già la sua natura sognante la rende quasi ultraterrena, le notti insonni - trascorse a vegliare la luna e forse a farcisi la tintarella -le conferiscono un che di
spettrale. Piacevolmente spettrale. Come se fosse un angelo.
Ma santo Dio, è cosi triste essere angeli! E così angosciante essere vivi! e sereni! e felici! Lei sa che voi l’adorate, ma è terribile essere amati in quel modo, fa venire da piangere. Tanto più che una volta, prima di incontrarvi, non l’amavate affatto.
“Nel 1929 non ti importava niente di me!” “Veramente non ci conoscevamo
ancora…”
“Vedi che non mi amavi? Lo ammetti!” E giù stille…
La signora Cancro piange per un nonnulla, che a lei sembra sempre un motivo
gigantesco. Ha le lacrime non in tasca, che sarebbe banale,ma direttamente nell’occhio, già bell’e pronte a schizzare sulla coscienza dell’interlocutore, che è poi colui
che le ha provocate. Voi.
Ma non sempre é tempo di stille. Quando riesce a perdonarvi tutto il male che
le fate, le avete fatto o vorreste farle, é tempo di dolci, struggenti, teneri sospiri. La
signora Cancro, avvolta in veli di mussola più immateriali di una ragnatela, sogna e
sospira, ricama e sospira, smette di ricamare e sospira.
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Casa Quinta
In attesa della notte -la complice, la benefica -la sua giornata si snoda all’insegna dell’ozio e del sospiro.
Se non correte ai ripari, dopo un po’ avrete la casa piena di spifferi.
Come acchiappare il Cancro…
Bisogna buttarla sul sentimentale, sul romantico. Imbastire il discorso su qualcosa
di toccante. Il Cancro é molto interessato ai problemi del prossimo perché sogna di
essere un altruista. Se volete far presa su di lui inventatevi una disgrazia, una vedovanza. Si mostrerà molto comprensivo e parteciperà con gioia al vostro dolore. Vi
darà ottimi consigli che non siete tenuti a seguire, e vi consolerà con frasi vibranti.
Quando é di fronte a una sciagura il Cancro trova sempre le parole giuste, sa
confortare, capire, condividere. La catastrofe é il suo elemento, specie quella degli
altri. Perciò costituisce anche un approccio per il futuro amoroso, che lui intende
soprattutto come comunione di anime nel bene e nel male, ma meglio nel male.
Parlategli quindi di buddismo, di reincarnazione e anche di morte, suo argomento
prediletto.
Se gli piacete e se si fida di voi, sposarlo non sarà difficile, visto il suo sviscerato amore per la casa. Basta azzeccare il momento in cui é dell’umor giusto.
Per creare l’atmosfera che lo spinga al matrimonio, la cosa migliore é invitarlo
a un funerale. Se in quel periodo non vi é morto nessuno, nemmeno un lontano conoscente, ricostruite un ambiente analogo portando il vostro spasimante al cimitero. Lì, nella pace dei cipressi, all’ombra quieta delle lapidi, leggetegli epitaffi con voce tremula di pianto. Sarà vostro subito, e per sempre.
Compreso l’aldilà, chiaro.
…e signora
Non é sensibile, é ipersensibile. La signora Cancro possiede uno sviluppato altruismo
e un viscerale senso materno.
Per far subito colpo parlatele di bambini. Meglio se poveri. Meglio se orfani.
Meglio se abbandonati. Il sogno che accarezza in segreto -ma neanche tanto -é di
esser mamma del mondo intero, ma per fortuna rimane un sogno: la mamma Cancro quando ti abbranca non ti molla più, seppur affettivamente parlando. Ti infila le
chele nel costato, e chi la scolla é bravo. Certo, si mostra trepida, sollecita, premurosa, pronta a sacrificarsi e naturalmente a ricordartelo a ogni istante. Ma tremendamente appiccicaticcia.
Per conquistarla conducetela spesso a teatro, al concerto, al cinema, purché lo
spettacolo sia melenso o stimoli a fantasticare. Ma se volete regalarle qualcosa di
veramente toccante, che la renda felice benché lacrimosa, portatela al brefotrofio.
Abbraccerà i pargoli, senza parsimonia idrica, li stringerà al seno e sospirerà “siete
tutti figli miei”.
Casa Quinta
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A questo punto, a meno che non siate disposti a diventare papà di centocinquanta adorabili infanti sconosciuti, allontanatevi frettolosamente in punta di piedi.
Baciami l’anima
Si presume che in un individuo simile, romantico e praticamente immateriale - almeno per aspirazione - la zona erogena sia situata nell’anima. L‘ipotesi non é bislacca come sembra.
Il massimo desiderio sentimentale del Cancro é di creare con l’amato, o l’amata, un’intesa spirituale. Ciò che gli preme é l’appagamento mistico - più il suo che il
vostro -, due anime che battono all’unisono come orologi svizzeri adorni di cuoricini.
La madre dei granchi
Così, l’avete conquistata. Ma se non sono arrivati bambini, e se lei non é riuscita a
farvi adottare l’intera comunità dei Martinitt, del Don Orione o del Cottolengo, cercate di rassegnarvi: in mancanza di meglio la parte del pargolo dovete farla voi.
La donna Cancro non tollera di non essere mamma. Se non lo é, lo diventa.
Piuttosto che di nessuno anche vostra.
Il suo più sublime istinto le suggerirebbe di allattarvi, ma non illudetevi: in
questo caso non vede in voi il maschio, bensì il figlio. Cercate quindi di comportarvi
come tale, se non volete deluderla.
Per riuscirci, guardatela con pupilla trepida, non staccatevi un momento dalle
sue gonne, chiedetele aiuto, protezione, consiglio, conforto e naturalmente affetto.
Siate soltanto suo e ripetetele sovente che di mamma ce n’é una sola: lei.
Non ama rivangare infatti che prima ne abbiate avuto un’altra. Perche la signora Cancro non é una semplice mamma biologica, come la comune creatura che
vi ha dato i natali, ma la Mamma per eccellenza, quella ancestrale, perenne, la divinità femminile che si identifica con la Luna, maga e strega di fecondi, obnubilati riti. Esemplare e devota come la madre dei Gracchi. Anzi, dei granchi.
Umor balzano
Non dite mai a un Cancro che é lunatico: lo é, ma non se ne rende conto.
Durante la giornata può mutare opinione due o trecento volte, con la convinzione che l’ultimo parere espresso sia quello giusto. Che contrasti con gli altri duecentonovantanove precedenti non importa, non ne tiene conto, forse non se lo ricorda. E comunque non gli interessa.
E un tipo capace di passare dall’amore all’odio in un batter di ciglia. I suoi
cambiamenti d’umore sono improvvisi e assolutamente immotivati, almeno per gli
altri.
144
Casa Quinta
Va pazzo per una cosa poi, cinque minuti dopo, non gli piace più.
Perche? La vede brutta, ecco tutto. E prima? Non la trovava forse bella? No, per
niente, questo non l’ha mai detto. Nemmeno pensato.
E ne é profondamente convinto. A dargli retta c’é da uscir di senno.
Tuttavia, se non dovete far troppo caso a quello che dice, dovete viceversa far
molto caso a quello che dite voi: assorbe le vostre parole come un aspirapolvere, e
se c’é non una frase, ma una virgola che non gli sfagiola, é crisi sicura. E crisi per il
Cancro significa doloroso silenzio: si ritira nel suo guscio e vi chiude la corazza in
faccia. Per riaprirla ci vorrebbe il trinciapollo.
Venirne a capo é laborioso, perche più analizzerete la faccenda e più vi convincerete di non aver fatto o detto nulla di offensivo nei suoi confronti. Che non vi
venga in mente di domandarglielo: si offenderebbe maggiormente perchè non lo
capite. Se volete riconquistarlo, chiedetegli scusa. Non importa che sappiate di che
cosa. Fatelo e vi getterà le chele al collo.
Le ricordanze
“Ah, se vent’anni fa avessi fatto diversamente!” “Se non mi fossi sposata sarei diventata una grande ballerina…” “Se fossi nata in America sarei presidente degli Stati Uniti.” “Se avessi studiato l’arabo, a quest’ora…” “Se potessi tornare indietro…”
Se, se, se. E la particella preferita sulle labbra della signora Cancro, i cui discorsi
cominciano quasi sempre con un se e finiscono inevitabilmente con un ma.
Provate a farle un regalo. Si mostrerà entusiasta: “E bellissimo, stupendo, sensazionale. Ma…” Quel ma, accodato con titubanza a tre o quattro aggettivi esaltanti, lascia intendere moltissime cose e può preludere a una lunga dissertazione in cui
verranno elencate tutte le alternative alla realtà, se questa non fosse tale.
Per esempio: le avete regalato un vestito giallo? Lo troverà fantastico, unico,
inimitabile, il migliore di tutti, ma… ”Se fosse rosso sarebbe forse più bello”. Se viola
più aggressivo, se nero le avrebbe donato di più. Per non parlare dell’evenienza che
fosse verde, o blu, o bianco, o grigio, o turchese, o… Per farla tacere bisogna tapparle la bocca con un bacio. Illanguidirà di turbamento, e abbandonata tra le vostre
braccia sussurrerà: “Certo, che se fosse di tutti i colori…” Ogni cosa al suo posto
Vivere col Cancro non é affatto facile. Sotto la corazza dolce e affettuosa del
vostro crostaceo si nasconde un gelosone che può divenire preda di veementi furori
se per caso si sente tradito. E si sente tradito per un nonnulla. Basta uno sguardo
gentile, un sorriso a qualcuno che non sia lui. Ma invece di buttar fuori il rospo come farebbe l’ Ariete, scatenando una scenata ma chiarendo subito il perche, il Cancro si inalbera e comincia a camminare a ritroso. Detesta divulgare i suoi sentimenti, perciò bisogna tirare a indovinare. Se non possedete doti divinatorie, coccolatelo.
Casa Quinta
145
Al contrario della signora Cancro che é una moglie-mamma, il signor Cancro é un
marito-figlio: dovete dedicargli tutta la vostra attenzione, vezzeggiarlo e magari
cantargli la ninna nanna. Si addormenterà fiducioso come un bambino.
I problemi ricominciano quando si sveglia. Benche lunatico, il Cancro é un patito dell’ordine. Le due affermazioni sembrano contrastanti, e lo sono, avvalorando
così la tesi della mutevolezza cancerina.
Se non sopporta di vedere il vostro collant in giro, se si agita trovando il giornale per terra, se é colto da irritazione quando gli spostate il dopobarba di mezzo
centimetro, non perdete la calma. Pensate che il vostro beneamato Cancro ha bisogno dell’ordine esteriore per compensare il suo disordine interiore. Ma non lasciatelo assolutamente trapelare. Sarebbe il caos.
Una valle di lacrime
Per il Cancro la vita é una valle di lacrime. Ma la cosa non lo addolora affatto. Anzi.
La tristezza, e di conseguenza il pianto, sono per lui fonte, se non proprio di piacere,
di profonda soddisfazione.
Se volete far gioire la vostra signora Cancro, raccontatele storie di sciagure
mortali e di malattie senza speranza: ne godrà, non tanto perche goda del male altrui, quanto perche potrà soffrire in sintonia con l’interessato e ciò la rallegrerà
moltissimo.
La signora Cancro ama rendersi utile, specie nelle disgrazie.
Non c’é infortunio, incidente stradale, peritonite acuta, leucemia fulminante
che non la veda al capezzale dell’infelice, più protagonista dell’interessato. Sublime,
dolce, rassegnata, si sacrifica con un sorriso da martire e quasi sembra che la moribonda sia lei. Non vuole ringraziamenti - figurarsi, per così poco! - la professione
dell’infermiera le é congeniale. Le basta, superato il dramma, poter sospirare in sordina: “Se non c’ero io…”
Con una moglie così, non dovete temete di prendervi il raffreddore, la bronchite o il morbillo. Vi assisterà con amorevolezza senza pari, smaniosa di assistere, curare, guarire o tenervi la mano in caso di morte.
Perciò, niente reticenza. Ammalatevi pure: la riempirete di gioia.
Avvinto come l’edera
Il Cancro é come l’edera, dove s’attacca muore. Data la sua natura spirituale, però,
quando ama non ama solo fino alla morte, ma anche oltre. Il che rende ancor più
difficoltoso liberarsene mentre si é in vita. E se la relazione é di vecchia data, le difficoltà si acuiscono. Attaccati al passato come sono, sia lui che lei, dal momento in
cui rappresentate ormai il loro passato é chiaro che non vi mollano.
L‘impulso suggerirebbe di offenderli a sangue, cosa semplicissima visto che sono suscettibili. Ma attenzione, i cancerini non hanno reazioni prevedibili, quindi può
capitare che più li oltraggiate e più si impuntino.
146
Casa Quinta
Forse entra in ballo anche quel famoso masochismo che negano di possedere,
ma che possiedono.
Ah, soffrire! e soprattutto potervi rinfacciare giorno e notte, per tutta la vita,
quanto li avete fatti soffrire.
Lei, la signora, pronta a tramutarsi in una préfica dal lamento perenne, interrotto per questioni di efficacia da inondazioni lacrimali. La sera, al vostro rientro, vi
fisserà con espressione dolorosa, emetterà un sospiro e vi indicherà la tavola apparecchiata per uno, voi, dicendo: “Non ho fame”. Quando si sente offesa non ha mai
fame, e tuttavia non dimagrisce di un etto. Lui, il partner maschio, si chiuderà viceversa in un mutismo accusatore e trascorrerà le giornate a passare in rassegna i
torti subiti, decorandoli col pennello della fantasia come un affreschista.
Il sistema per debellare il Cancro, maschio e femmina, consiste principalmente
nel negargli affetto. Non chiedetegli più scusa per i suoi sbalzi d’umore. Fategli capire che é strambo, lunatico e irrazionale. Non ci crederà, ma se ne adombrerà
ugualmente. Giocate, con perfidia giustificata solo dall’istinto di conservazione, sulla sua ansia perenne: ha bisogno di essere tranquillizzato? Non fatelo. VuoI partecipare alla vostra vita? Impediteglielo. Ignorate la parola tenerezza.
Con lei cercate di assumere i suoi stessi difetti: siate mutevoli e cambiate spesso idea. Non vi sopporterà più.
Non vuole ringraziamenti - figurarsi, per così poco! - la professione dell’infermiera le é congeniale. Le basta, superato il dramma, poter sospirare in sordina: “Se
non c’ero io…”
Con una moglie così, non dovete temere di prendervi il raffreddore, la bronchite o il morbillo. Vi assisterà con amorevolezza senza pari, smaniosa di assistere, curare, guarire o tenervi la mano in caso di morte.
Perciò, niente reticenza. Ammalatevi pure: la riempirete di gioia.
Avvinto come l’ edera
Il Cancro é come l’edera, dove s’attacca muore. Data la sua natura spirituale, però,
quando ama non ama solo fino alla morte, ma anche oltre. Il che rende ancor più
difficoltoso liberarsene mentre si é in vita. E se la relazione é di vecchia data, le difficoltà si acuiscono. Attaccati al passato come sono, sia lui che lei, dal momento in
cui rappresentate ormai il loro passato é chiaro che non vi mollano.
L ‘impulso suggerirebbe di offenderli a sangue, cosa semplicissima visto che
sono suscettibili. Ma attenzione, i cancerini non hann-o reazioni prevedibili, quindi
può capitare che più li oltraggiate e più si impuntino.
Forse entra in ballo anche quel famoso masochismo che negano di possedere,
ma che possiedono.
Ah, soffrire! e soprattutto potervi rinfacciare giorno e notte, per tutta la vita,
quanto li avete fatti soffrire.
Casa Quinta
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Lei, la signora, pronta a tramutarsi in una préfica dal lamento perenne, interrotto per questioni di efficacia da inondazioni lacrimali. La sera, al vostro rientro, vi
fisserà con espressione dolorosa, emetterà un sospiro e vi indicherà la tavola apparecchiata per uno, voi, dicendo: “Non ho fame.” Quando si sente offesa non ha mai
fame, e tuttavia non dimagrisce di un etto. Lui, il partner maschio, si chiuderà viceversa in un mutismo accusatore e trascorrerà le giornate a passare in rassegna i
torti subiti, decorandoli col pennello della fantasia come un affreschista.
Il sistema per debellare il Cancro, maschio e femmina, consiste princi- palmente nel negargli affetto. Non chiedetegli più scusa per i suoi sbalzi d’umore. Fategli
capire che é strambo, lunatico e irrazionale. Non ci crederà, ma se ne adombrerà
ugualmente. Giocate, con perfidia giustificata solo dall’istinto di conservazione, sulla sua ansia perenne: ha bisogno di essere tranquillizzato? Non fatelo. Vuoi partecipare alla vostra vita? Impediteglielo. Ignorate la parola tenerezza.
Con lei cercate di assumere i suoi stessi difetti: siate mutevoli e cambiate spesso idea. Non vi sopporterà più.
Con lui, criticate le sue arti amatorie, spostategli continuamente il rasoio, la lametta, il piegabctffi. Diventate sciatta.
Si ritireranno.
Ma voi dovrete prepararvi a essere odiati per sempre, in questa e anche nell’altra vita, se c’é.
148
Casa Quinta
LINGUACCIA ASTRALE
REGULA HOCH
COSA PENSANO DI NOI ITALIANI…
TRADUZIONE DI ANNA BAGNIS MAZZOLI
L.A. 129-850
Dalla Rivista svizzera “ Astrologie Heute” abbiamo spulciato quest’articolo sulla
sorte della nostra Nazione.
Sembra che una grossa responsabilità per le nostre pecche sia imputabile alle
case ottava (Sole/Urano) e nona (Saturno+Plutone) della Repubblica
gemellina…peccato che nel 1946 un astrologo influente non abbia consigliato Andreotti di aspettare ancora un paio d’ore…
Il prossimo anno potrebbe essere decisivo per Berlusconi.
Il tempo valuterà la correttezza delle previsioni, forse un po’ di parte.
Ne approfittiamo per aggiungere che rispetto agli altri Paesi gli Italiani sanno
comunque sopravvivere nonostante il governo…
Forza Italia – Italia, forza!
E’ ben noto che noi svizzeri critichiamo con piacere gli italiani e deridiamo certe loro abitudini, mentre allo stesso tempo li ammiriamo per molti aspetti, anzi addirittura li invidiamo. Infatti, viaggiamo sempre con piacere verso il sud pur ironizzando sul fatto che laggiù le cose vadano così come vanno. Tuttavia da un anno
guardiamo increduli verso la pianura padana e non riusciamo a capire perché abbiano scelto un simile governo.
La stella del giornalismo conservatore, l’apprezzato scrittore Indro Montanelli,
morto a tarda età nel luglio del 2001, sosteneva prima delle ultime elezioni, quando
si delineava la vittoria del polo di Berlusconi, che si dovesse interpretare il fatto come se l’Italia fosse stata contagiata da un virus influenzale e ora dovesse costruirsi
gli anticorpi per acquistare l’immunità contro quel virus e quindi guarire. Infatti, è
esplosa una pesante forma d’influenza.
Nel mondo occidentale non esiste neppure una forma di cultura politica come
quella italiana, in cui sia presente in misura spudoratamente evidente il vantaggio
personale e l’egoismo e ciò non avviene soltanto a partire dai tempi dell’attuale capo del governo. I segni distintivi della grande maggioranza dei politici italiani non
sono certo quelli di veri uomini di stato, grandezza di spirito e distacco dagli interes-
Casa Quinta
149
si personali – ed evidentemente gli italiani non se lo aspettano neppure, altrimenti si
comporterebbero in modo diverso davanti all’urna elettorale. Così permettono che la
loro casta nazionale di politici sia costituita da gente ambiziosa e chiacchierona, che
si autocompiace della propria importanza con atteggiamenti da primadonna. Quindi
potremmo dedurre che gli italiani si meritano il governo che hanno.
Evidentemente essi vivono le loro qualità gemelline nella forma di una memoria a breve termine ben sviluppata e di una memoria a tempi lunghi decisamente
carente, almeno per quanto riguarda il capo del governo Berlusconi. Da molto tempo è nota la lunga lista dei suoi numerosi punti critici. Ciò malgrado, egli guarda
sorridendo i fotografi della stampa mondiale e si crogiola beatamente nella grandezza spirituale che lui stesso si è attribuito e nella convinzione, che nessuno intorno a lui osa contraddire, di essere il migliore di tutti. Il suo stile di governo si è manifestato sin dal momento della sua presa di potere nel 1994. Con una serie d’iniziative di legge presentate in tutta fretta, che sarebbero potute essere suggerite addirittura dal manuale di Machiavelli per governare senza scrupoli, ha voluto dare
solidità al proprio potere. L’informazione di stato, organizzata con la sigla RAI, è
stata profondamente modificata ed affidata a persone ossequienti nei confronti del
governo. Nel settore dell’editoria e delle costruzioni ha promosso con forza dei decreti ben confacenti ai suoi interessi personali. Quindi ha modificato la conduzione
dei processi penali, in maniera che le porte del carcere sono state aperte per far
uscire i suoi ex-ministri ed ex-parlamentari coinvolti in scandalose corruzioni, cosa
che peraltro ha scatenato nel popolo una reazione talmente violenta che il decreto
ha dovuto essere ritirato. Il conflitto d’interessi con le proprie aziende è rimasto irrisolto – ha dovuto però dimettersi da capo del governo a causa delle dimissioni di
un alleato della coalizione.
A questo punto siamo portati a chiederci: ma gli italiani non hanno più buon
senso? Il paese è malato d’influenza o non piuttosto di una pestilenza vera e propria?
L’oroscopo dell’Italia
L’ottava Casa dell’oroscopo della nazione italiana con la congiunzione Sole-Urano
(fig. 1) indica che i capi politici hanno la tendenza ad assumersi una grande quantità di poteri. Più che in forma positiva, come simbolo per un potere orientato verso
l’innovazione, le riforme, lo sviluppo ed i valori essenziali che sostengono la società
e la comunicazione, in realtà i governi italiani sono piuttosto ben conosciuti per le
loro chiacchiere, l’incostanza, la vita breve, il cattivo uso del potere e l’incapacità di
dominare gli interessi dei vari ministri e partiti. Queste forze disgregatrici di
Sole/Urano in ottava vengono completate dalla notoria tendenza dei politici verso
la corruzione ed il potere mafioso. Che alla giustizia spetti un compito molto importante è indicato dai pianeti in nona Casa, con Saturno e Plutone, in maniera decisamente chiara. D’altra parte le braccia misteriose della piovra generano una tra-
150
Casa Quinta
FIGURA 1
La Repubblica Italiana è nata a Roma
(41N54, 12E29) il 10.6.1946,
ore 18.00 LT, 16.00 GT secondo Koch.
sformazione in eroi di avvocati procuratori e di avversari della mafia, tanto che i temi dell’ottava e nona Casa mostrano una notevole polarizzazione.
Perciò questi temi, manifestatisi in maniera ancor più evidente con Berlusconi,
non mostrano nulla di nuovo. Nel suo oroscopo il Sole in Bilancia (fig.2) cade proprio sul Nettuno del Paese, indicando i sogni ed il compiacimento collettivo degli
italiani, che accettano le sue favole e celesti promesse, specialmente quando arrivano tramite il mezzo di comunicazione televisivo (Mercurio/Nettuno).
L’oroscopo radix di Berlusconi
Diamo ora uno sguardo alle posizioni planetarie di Berlusconi (fig.2): il fatto di
comparire in pubblico sempre elegante è per lui quasi un culto e da molto tempo
disponeva di un guardaroba vasto e lussuoso (Bilancia-Ascendente). Lavora con
estrema disciplina e con un’efficienza che arriva alla pedanteria. A qualsiasi ora del
giorno e della notte può chiamare i propri collaboratori nel suo ufficio, per sviluppare insieme nuove strategie di programma (Marte in Vergine in undicesima). Una
volta ha detto: “Nessuno si preoccupa di raggiungere i propri obbiettivi in maniera
più ostinata di me. La grande differenza tra me e gli altri è quella che i sogni degli
altri rimangono sogni, mentre io i miei sogni li trasformo in realtà” (Nettuno in dodicesima opposto a Saturno in sesta).
Casa Quinta
151
FIGURA 2
Oroscopo radix di Silvio Berlusconi.
Nato il 29.9.1936, ore 6.30 LT, 5.30 GT
A Milano (45N28, 9E12) secondo Koch
Per di più egli mostra un’evidente debolezza per le donne formose ed affascinanti. Quando disponeva di maggior tempo libero, si recava volentieri a visitare i
suoi centri televisivi dove sostavano tutte le ragazze poco vestite. La sua attuale seconda moglie, una bellezza mediterranea, la conobbe in occasione di uno spettacolo teatrale. Così nacque una grande passione. Con lei egli costituì, accanto alla sua
famiglia ufficiale con due figli, una famiglia parallela tenuta strettamente segreta,
della cui esistenza per lungo tempo solo i suoi uomini di più stretta fiducia erano
informati. La sua attuale moglie mostra delle caratteristiche influenze di Lilith, in
quanto da anni evita di mostrarsi in pubblico. Disse una volta: “Complessivamente
noi siamo in trasmissione 24 ore al giorno. Io mai e mio marito sempre.” ScorpioneVenere/Plutone/Lilith dal vivo.
Ciò che risulta particolarmente interessante in questo contesto e riveste carattere di attualità, è il grande quadrato indice di tensione tra Giove/Nettuno/Saturno/Chirone, che cade sulla posizione Sole/Urano/Nodo Lunare dell’oroscopo dell’Italia. Qui intervengono con l’asse delle Case 3/9 i temi dei mezzi di comunicazione
nonché della giustizia e con l’asse 6/12 quelli del duro lavoro, dei sogni e delle visioni. La posizione di Chirone accanto al Nodo Lunare Ascendente in nona Casa
(rafforzata dall’opposizione di Giove) costituisce con ogni probabilità una posizione
chiave nell’oroscopo di Berlusconi. Come intervento “benefico” ha portato nei salotti italiani la televisione privata con le soap-opere (anche se i relativi programmi non
servono a molto altro che a promuovere imbecillità) e con questo ruolo si è anche
identificato, quando nel 1994 si è presentato sulla scena politica come il salvatore
152
Casa Quinta
degli italiani dai “comunisti”. Con una forma di penoso orgoglio parla di sé come del
miglior politico che esista al mondo. Allo stesso tempo non sopporta che lo si contraddica. Il suo ambiente è formato da persone che dicono sempre di sì. Da anni è
coinvolto in un gran numero di processi in patria e all’estero e guida una crociata
contro la giustizia italiana, che gli vuole liberare con una personale missione dalla
soggezione al comunismo. Non è in grado di comunicare su un piano paritario in
uno scambio di argomenti, come esigerebbe il Nodo Lunare Ascendente, ma preferisce la radicalizzazione e la diffamazione di chi la pensa diversamente da lui. A tal fine si serve del suo potere sui media e lo utilizza al massimo, esprimendo così in maniera molto chiara la costrizione dei temi del Nodo Lunare Ascendente e gli aspetti
problematici di Chirone. Il fatto che indichi regolarmente i comunisti come capri
espiatori è ridicolo se si tiene conto della loro reale potenza, indica però che la
proiezione del nemico avviene anche attraverso il canale nettuniano, che forma in
dodicesima un’opposizione a Saturno e trova un’appropriata corrispondenza nella
forma di “nemici occulti” e nella difesa da diffuse paure.
L’Italia nell’immediato futuro
A che punto è “l’influenza”? Si sta profilando la guarigione? L’opposizione politica è
debole, divisa e senza idee ed, al momento, non presenta affatto alternative al governo esistente. Dopo 9 mesi, nel febbraio del 2002, si è costituito un movimento di
opposizione, il quale – iniziato da intellettuali impegnati e da uomini di cultura –
comprende un’ampia fascia di persone ed è culminato in aprile in uno sciopero generale durante il quale undici milioni di italiani hanno sospeso il lavoro e tre milioni
hanno manifestato per le strade. L’atmosfera nel paese è molto tesa. Non passa
giorno senza che il gruppo di governo colpisca al fianco la sinistra, sebbene questa
non sia al momento in grado di diventare pericolosa per la sua sopravvivenza. E’ la
lotta dei virus contro gli anticorpi?
Uno sguardo alle soluzioni attualmente possibili ci porta a concludere che non
c’è un “ferragosto prolungato” nell’agenda politica. L’opposizione dei tre pianeti
transaturniani nell’oroscopo del paese (fig.1) simboleggia le polarizzazioni che esistono nel paese, che dovrebbero accentuarsi nei prossimi mesi: Urano di transito,
che in autunno forma un’ultima opposizione al Marte dell’Italia, indica avvenimenti
imprevisti nella conduzione, che potrebbero consistere tanto nell’uscita dal governo
di altri ministri, come anche nell’improvvisa defezione di un partner di governo. In
ogni caso possiamo attenderci qualcosa di molto diverso da un clima di stabilità
che permetta di occuparsi di temi politici. Un’opposizione di Nettuno a Plutone in
Casa nona, che agisce già da un certo tempo, indica la vulnerabilità e la debolezza
del sistema giudiziario e la necessità di un nuovo ordine generale. Quello che sarà il
compito speciale che attende il paese nei prossimi anni, è simbolicamente indicato
dall’opposizione di Plutone alla grande congiunzione nel segno dei Gemelli, che durerà fino al 2004. In questo il paese non può evitare di attraversare un fonda-
Casa Quinta
153
mentale processo di cambiamento per arrivare ad una nuova consapevolezza
e ad una coscienza pulita. La situazione dell’ottava Casa radix indica una doppia
influenza del tema plutoniano, che può trasformarsi in maniera esplosiva. Sarebbe
allora inevitabile che elementi finora significativi, siano essi persone, istituzioni o
strumenti di potere, vengano abbandonati. Dal momento che Plutone radicale è influenzato dalla Casa nona, è pensabile che questi cambiamenti riguardino la guida
politica e provengano dall’estero o dalla giustizia. La vulnerabilità di Berlusconi sopra descritta riguardo giustizia ed ingiustizia potrebbe influenzare poco favorevolmente questa variante.
Previsioni per Berlusconi
Anche dal suo oroscopo personale si può dedurre che il capo dovrà subire pesanti
pressioni (fig.2). Dal settembre 2002 fino a maggio 2003 Saturno si muove nella zona del suo Nodo Lunare Discendente, Chirone forma una congiunzione con l’IC ed
un quadrato con Sole/Mercurio, mentre Plutone si sposta verso il diciottesimo grado in tensione con Giove, Nettuno e Saturno. Tale situazione si prolunga fino al tardo autunno 2003. In base al fatto che Chirone si trova sul Midpoint tra Giove e Nodo Lunare, i temi dell’asse dei Nodi Lunari entrano anch’essi in gioco. Poiché questi
temi costituiscono anche i temi importanti ed i punti deboli di Berlusconi (media,
giustizia) pare che possiamo attenderci delle spiegazioni, volute (cosa che in questo
momento sembra improbabile) o non volute, sulla sua sfera di interessi. Dal mo-
FIGURA 3
Rivoluzione Solare di Silvio Berlusconi
29.9.2002 ore 5.06 GT a Roma
(41N54, 12E29) secondo Koch
154
Casa Quinta
mento che vive il polo gioviano in sopraelevazione unilaterale potrebbe manifestarsi – oltre al principio di Plutone – anche quello di Saturno sotto forma di limitazioni
imposte dall’esterno.
E’ senz’altro possibile che già il prossimo anno possa essere quello decisivo per la futura carriera di Berlusconi. Gli assi dell’oroscopo solare per il 2002
cadono sugli assi radicali; inoltre si verifica una ripetizione di Sole/Mercurio retrogradi ed identiche posizioni nel segno per Venere e Marte. Anni simili sono spesso
decisivi per l’ulteriore sviluppo della storia personale.
Possiamo mostrarci curiosi ed in base alle costellazioni astrologiche avere fondate speranze nel senso indicato da Indro Montanelli che l’Italia sia guarita dalla
malattia. Un’alternativa politica peraltro non si mostra ancora con chiarezza all’orizzonte. Ma le stelle continuano ad immergersi alternativamente nel mare di un
azzurro profondo ed il caffè ha un gusto eccellente. Non c’è nessun motivo di rinunciarvi.
(da Astrologie Heute, n. 98 agosto/settembre 2002)
155
Casa Dodicesima
820 – Ricordo di Bernard Crozier
848 – Il mondo dello sciamanesimo
632 – Su Nettuno e l’infinito
633 – Due poesie su Nettuno
di Salvatore Arcidiacono
156
Casa Dodicesima
MARIEF RUPERTI-CAVAIGNAC
RICORDO DI BERNARD CROZIER
TRADUZIONE DI JOLANDA BOYKO
L.A. 129-820
E’ stata Anne, la vedova di Bernard Crozier, a comunicarmi nell’agosto scorso per
lettera la notizia della scomparsa di suo marito. Le ho chiesto un ricordo astrologico, che mi è pervenuto da un’altra vedova illustre, Marief Ruperti-Cavaignac. Entrambe mi hanno fatto tornare alla mente il nostro primo incontro, avvenuto a
Londra ai primi di settembre 1992. Unica italiana presente, mi aggiravo con circospezione al cocktail inaugurale del Congresso, dopo che un simpaticone inglese mi
aveva apostrofata con una battuta fulminante, riferita al recente assassinio di
Giovanni Falcone, in Sicilia. ‘Oh, dear Mrs. Mirti, are you coming from Palermo?’. Mi
ero affrettata a rispondergli che la mia città di residenza era Torino… ancora maggior piacere mi fece il caloroso, fraterno benvenuto delle due coppie di lingua francese: i coniugi Crozier e Ruperti mi ‘adottarono’ immediatamente, costruimmo insieme un nucleo neolatino inossidabile, ai pasti ed in giro per la città. Non a caso
essi parteciparono negli anni successivi alle nostre iniziative veneziane e qualche
anno più tardi ho avuto con mio marito l’onore ed il piacere d’essere ospite per un
week end nella splendida casa provenzale di Anne e Bernard. Essi hanno vissuto
dolcemente in un’atmosfera magica, un casale di campagna, a Rognes, avvolto da
romantici rampicanti, con le persiane azzurro/Provenza, un portico nel quale mangiare da soli o con amici ed una grande piscina al centro del prato, visitata da verdi
raganelle . Raccontavano sorridendo che si erano conosciuti quando Anne prendeva da Bernard lezioni di Astrologia. Un colpo di fulmine del maestro per l’allieva
psicologa, che si era inevitabilmente concluso con un matrimonio molto felice. Lascio la parola a Marief, amica di sempre:
(Grazia Mirti)
Addio Bernard!
Bernard ci ha lasciati! E’ stato colpito da una leucemia folgorante il 12 luglio
2002 alle 3 del mattino ad Aix-en-Provence (Francia) dove risiedeva da circa dieci
anni. Lascia Annie, una moglie molto cara e due figli che adorava, Sophie e François.
Bernard aveva 70 anni e sperava di vedere il ritorno di Urano. Era nato il 28
marzo 1932 a Nimes (Francia): Ariete, Ascendente Leone. Aveva iniziato gli studi di
medicina che aveva dovuto interrompere in seguito alla morte del padre. Seguì al-
Casa Dodicesima
157
lora un percorso professionale che, attraverso l’Inghilterra (era diventato esperto di
Francese/Inglese), lo portò dalla banca alla metallurgia ed a innumerevoli viaggi.
Ebbe così l’occasione di praticare più a fondo quel che era diventata la sua
passione di ricercatore: l’astrologia che egli riteneva potesse accostarsi alla sua primitiva passione non realizzata, la medicina. Si era accostato “per caso” (?) all’astrologia verso la fine degli anni 70, studiò da solo (John Addey, Ebertin, ecc.), seguì dei
seminari di Alexandre Ruperti. Nel 1982 vi incontrò Annie Edgar-Rosa che diventerà
sua moglie e che l’aiuterà e sosterrà attivamente ed ininterrottamente sino alla fine. La sua passione di ricercatore (Urano congiunto a Mercurio) si era concentrata
sull’aspetto psicologico dell’astrologia, ma anche sulle armoniche, i mezzi-punti, l’eliocentrismo come pure sul tempo. Tuttavia la parte più interessante delle sue ricerche rimane la relazione Astrologia-Medicina con numerosi casi (lascia una ventina
di studi) in collaborazione con un medico.
Ricerca, ma anche insegnamento con la sua collaborazione – tra l’altro – in un
corso di astrologia per corrispondenza che fu in seguito pubblicato nel 1991 dalle
Editions du Rocher in tre volumi:
1 Basi fondamentali
2 Metodo e dizionario di interpretazione
3 Esercizi pratici
In precedenza, le Editions Traditionnelles (Parigi) avevano pubblicato nel 1987
il suo “Fil d’Ariane”. Ed il suo ultimo sogno, non realizzato, era di scrivere un libro
sulla filosofia dell’astrologia. Innanzitutto, Bernard come uomo era un passionale,
un entusiasta. Dotato di un rigore e di un’onestà rari, andava a fondo delle sue idee
con determinazione. Ma aveva pure un suo modo di parlare franco, molto provocatorio, che gli valse qualche scontro con gli astrologi. Paradossalmente aveva il cuore
in mano, pronto sempre ad accogliere calorosamente ed aiutare chiunque bussasse
alla sua porta. Astrologicamente, nel giorno della sua scomparsa il Sole transitava al
grado sul Plutone natale facendo chiarezza sul suo destino. La Luna progressa era
transitata pure su Plutone qualche mese prima quando terminava il suo periplo
mensile in casa XII, preludio ad una rinascita. Ed il Nodo Nord della Luna si trovava,
in transito, allo stesso grado del Sole progresso di Bernard, al 17* dei Gemelli.
Se prendiamo l’asse dei Nodi Lunari come simbolo del destino, il Nodo Nord
rappresenta questo punto. L’immagine simbolica* di questo grado 17 dei Gemelli
mostra “La testa di una giovane robusta mutarsi in quella di un maturo pensatore,
per metamorfosi mentale: culmine, conclusione, illuminazione per questo pensatore
Urano.Mercurio? Personalmente, gli ho voluto un gran bene e l’ho molto ammirato.
Lui e mio marito Alex Ruperti si erano “riconosciuti” immediatamente. Era un’amicizia fatta di complicità, erano uniti da stima reciproca di “fratelli che percorrono la
stessa strada”. Ritengo che “lassù” (o ‘altrove’), essi abbiano ripreso le loro discussioni filosofico-medico-astrologiche appassionate, accompagnando/guidando assieme
coloro che li hanno amati, ammirati e seguiti.
Addio Bernard!
158
Casa Dodicesima
La morte non è nulla
Sono passato semplicemente nella stanza accanto
Il filo non è stato reciso
Non sono distante, solo dall’altra parte del cammino…
* DANE RUDHYAR: An Astrological Mandala, Random House, New-York. Traduzione in francese: “Symboles Sabian”, Ed. Librairie des Médicis, Paris.
Casa Dodicesima
159
FRANCO SANTORO
IL MONDO DELL’ALTO
IL RAPPORTO CON LA DIMENSIONE DEL CIELO
SECONDO L’ASTROSCIAMANESIMO
L.A. 129-848
La cosmologia della maggior parte delle tradizioni sciamaniche considera tre aree o
mondi fondamentali (Mondo del Basso, Mondo di Mezzo e Mondo dell’Alto) collegati tra loro per mezzo di un asse centrale. Quest’asse, posto al centro di un cerchio
cosmico, è conosciuto come Asse Verticale, Albero del Mondo, Montagna Cosmica
ed altre denominazioni secondo le tradizioni di riferimento. Il Mondo del Basso è il
luogo della conoscenza istintiva in cui dimorano i poteri animali, vegetali, minerali
e tutti gli spiriti connessi con i misteri della terra. Il Mondo del Basso è anche il regno dei morti ed il luogo in cui generalmente si procede dopo l’abbandono del corpo fisico. Il Mondo di Mezzo corrisponde sia alla nostra realtà ordinaria o tonal,1 sia
ad una sua trasposizione in chiave non ordinaria nella quale è possibile viaggiare
sciamanicamente avanti ed indietro attraverso la storia dell’umanità. L’esplorazione
del Mondo di Mezzo consente di spaziare lungo i territori della realtà quotidiana
per localizzare sostanze ed aree di potere o stabilire comunicazioni telepatiche, individuare fonti di disturbo, ecc. Questo Mondo contiene inoltre entità intrappolate
e distruttive, rancori o residui di vite passate. Il Mondo dell’Alto, altrimenti chiamato Cielo, è invece il regno degli esseri cosmici, dei maestri spirituali, dei vecchi saggi,
degli dei e delle dee, del Sole e della Luna, dei pianeti, delle galassie dell’universo e
della nostra storia più antica. Il viaggio in questo Mondo offre l’opportunità di riscoprire le origini remote del genere umano e di ricevere informazioni sull’effettivo
motivo della nostra presenza sulla Terra. Per certi versi è come ritornare alla prima
casa, alla terra natale tanto agognata ed attesa, o così temuta ed osteggiata. Qui è
possibile provare sensazioni di leggerezza e connessione con il Tutto e ricevere visioni luminose, indicazioni e consigli spirituali riguardo alla nostra effettiva motivazione sul pianeta.
Il rapporto con la dimensione del Mondo dell’Alto è stato sempre vivo sin dagli
albori del genere umano. I primi rituali degli esseri umani erano intesi ad onorare le
energie del Cielo in cambio di benessere e abbondanza per la Terra. Queste cerimonie funzionavano come veri e propri atti di scambio cui si provvedeva regolarmente
per garantire l’equilibrio e la sopravvivenza della comunità. In quest’ambito, col
160
Casa Dodicesima
passare del tempo, emersero alcuni individui che diventarono specialisti in tale genere di pratiche. Mentre la maggior parte degli esseri umani investiva energie crescenti nell’agricoltura e nella manipolazione dei cicli naturali, queste persone continuarono a mantenere e sviluppare la capacità di spostarsi lungo l’Asse Verticale per
viaggiare negli spazi dei tre mondi. I loro strumenti non si basavano sull’uso della
tecnologia o della logica, ma sull’immaginazione, l’intento e la fede. Nel corso dei
tempi il loro ruolo subì diverse contaminazioni e mutamenti. Quando la maggioranza degli uomini rinunciò definitivamente a rapportarsi con le realtà non ordinarie,
questi individui assunsero il ruolo privilegiato di sciamani, stregoni, astrologi o sacerdoti ed iniziarono a formare una struttura gerarchica di mediazione tra Cielo e
Terra. L’uomo comune si rassegnò a ricorrere a questa classe di pochi eletti ed i misteri del Cielo diventarono per lui un patrimonio inaccessibile.
Durante il secolo XX ed in questi ultimi anni, il Cielo, sia da un punto di vista
scientifico sia spirituale, sta ritrovando un crescente interesse e si sta aprendo alla
conoscenza dell’uomo comune. Scoperte astronomiche, viaggi spaziali, libri e film di
fantascienza, UFO, messaggi stellari, canalizzazioni da altre dimensioni, tematiche
New Age, astrologia, ecc. fanno ora grande presa nell’immaginario collettivo. Molti
occhi sono puntati verso il cielo stellato, così come lo erano ai primordi dell’umanità.
Dalla Terra, osservando il cielo notturno, possiamo vedere ad occhio nudo fino
a 20000 stelle. Un numero minimo, se consideriamo che solo nella Via Lattea ve ne
sono più di 200 milioni, tuttavia sufficiente a creare incanto e mistero. Tra le stelle
visibili, ve ne sono 110 che hanno svolto da tempi immemorabili un ruolo di particolare importanza. Si tratta delle cosiddette stelle fisse. In realtà, esse non sono affatto fisse ma, poiché la loro distanza dalla Terra è assai remota, appaiono in questo
modo perché il loro movimento non può essere percepito dall’occhio umano. Le
opinioni degli astrologi sulle stelle fisse sono contrastanti: alcuni di loro le ignorano
completamente, mentre altri le considerano talvolta molto significative. Nel considerare le stelle fisse si tiene solitamente conto di vari fattori, tra cui: magnitudine o
grandezza (definita secondo una scala da -1, per la più luminosa, a 6, per la meno
luminosa), declinazione (distanza angolare dall’Equatore Celeste) e longitudine (posizione lungo l’eclittica). Una stella fissa è ritenuta solitamente significativa solo
quando si trova in stretto aspetto di congiunzione (uguale longitudine) e parallelo
(uguale declinazione) con un angolo od un pianeta prominente della carta natale,
quando evidenzia caratteristiche che confermano le indicazioni di base generali del
tema ed allorché è oggetto di un transito da parte di un pianeta lento.2
Alcuni canalizzatori sostengono che il compito delle stelle verso la Terra è
quello di coinvolgerla in un’attività di scambio intesa a liberare rancori e malattie
ed a ricevere luce e amore. Secondo queste visioni, il potere delle stelle viene emanato attraverso raggi d’irradiazione che arrivano in diversi modi sulla Terra e ne influenzano tutto ciò che ha vita. Questo potere rappresenta l’elemento d’attivazione
e trasformazione dell’intero universo ed attraverso di esso è possibile collegarsi al
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161
Mondo dell’Alto ed alla propria vera identità originaria. In questa prospettiva, ogni
essere vivente sulla Terra è un canale attraverso cui scorrono le onde stellari. Le
stelle ed i pianeti sono come Maestri che ci insegnano a recuperare le nostre memorie ed a trasformarci. “Al momento della creazione dell’universo, gli elementi più
pesanti, di cui sono composti i nostri corpi ed il resto della materia fisica, non furono creati. Essi derivarono dall’esplosione di una grande stella, una supernova. L’immenso calore generato dalla supernova si concluse nella fusione che a sua volta
portò al carbonio, al ferro e così via. E’ paradossale che la distruzione inimmaginabile di una stella abbia portato alla creazione degli ingredienti della materia fisica.
Noi siamo, letteralmente, nati da una stella”.3
La maggior parte delle culture tribali possiede molti miti e conoscenze sul cielo
stellato. Tra questi popoli ve ne sono alcuni in particolare che si distinguono per il
privilegio che accordano al Cielo. Popoli come i Lakota Sioux, i Maya, gli Aztechi, gli
Skidi Pawnee, i Dogon, ecc. hanno sviluppato conoscenze sul nostro universo che
precedono ampiamente le scoperte astronomiche avvenute in occidente dopo l’invenzione del telescopio. Per esempio, i Dogon del Mali sapevano già da tempo degli
anelli di Saturno, dei quattro satelliti principali di Giove, dell’orbita ellittica dei pianeti attorno al Sole e dell’appartenenza della Terra ad un sistema galattico a spirale.
La fonte di queste conoscenze astronomiche, secondo i Dogon, è dovuta all’antica
discesa di un gruppo d’esseri superiori provenienti dal sistema stellare di Sirio. Questi furono i primi fondatori della civiltà sulla Terra. La loro religione riconosce quindi
com’elemento centrale la stella Sirio, la più luminosa vista dalla Terra, insieme ad
una sua stella gemella (po tolo) che vi ruota attorno ogni cinquant’anni. Quest’ultima è totalmente invisibile ad occhio nudo e può essere identificata solo con l’aiuto
di un potente telescopio. I Dogon, come altri popoli, aspirano a ricongiungersi alla
loro stella d’origine ed attendono il ritorno dei loro progenitori. Un altro esempio è
quello della tribù degli Skidi Pawnee delle praterie degli odierni Kansas e Nebraska
(USA). A differenza della maggior parte dei nativi d’America che considerano la Terra come madre ed il Cielo come padre, gli Skidi Pawnee riconoscono il Cielo come
loro unico genitore. Essi, così come la Terra, sono figli del Cielo. Il Cielo è il loro luogo d’origine a cui un giorno faranno ritorno. Ciò probabilmente è già accaduto in
quanto gli Skidi Pawnee si sono da tempo estinti completamente sul pianeta. Un
loro mito racconta che “quando giungerà il tempo in cui le cose finiscono, la nostra
gente si trasformerà in piccole stelle e volerà verso la Stella del Sud, laddove essa
appartiene. Quando giungerà il tempo della fine del mondo le stelle cadranno nuovamente sulla Terra. Esse si mescoleranno tra la gente e questo sarà un messaggio
che è giunto il momento di prepararsi ad essere trasformati in stelle”.4 Il ruolo delle
stelle d’annunciatori della volontà divina ed il riferimento alla loro caduta è comune anche a tradizioni più familiari, come quella biblica: “e le stelle del cielo caddero
sulla terra così come un fico, scosso da un gran vento, lascia cadere i suoi frutti immaturi” (Apocalisse, 6, 13).
A grandi linee, secondo l’astrosciamanesimo,5 il Mondo dell’Alto è connesso
162
Casa Dodicesima
generalmente con i pianeti Nettuno e Urano. In astrologia l’esposizione ad un’influenza predominante da parte di questi corpi celesti è indicata da diversi fattori,
tra cui, in particolare, la presenza d’Urano o Nettuno in prossimità di uno dei quattro angoli del tema natale (Ascendente, Medium Coeli, Discendente, Imum Coeli) e
la loro congiunzione con il Sole o la Luna. Coloro che sono in stretta sintonia con
questi pianeti tendono a sviluppare, talvolta prematuramente, una forte sensibilità
per il Mondo dell’Alto ed a farne un elemento ispiratore decisivo per la loro esistenza. Questo vissuto è solitamente in contrasto con l’esperienza ordinaria ed il tentativo di dare ad esso forma o riconoscimento può essere fonte di notevole instabilità
interiore o di accesi scontri con l’ambiente esterno. Per gli individui sensibili al Cielo,
le limitazioni e le illusioni dei modelli di vita convenzionali sono molto evidenti e la
necessità di innalzare la coscienza alla ricerca di nuovi potenziali diventa alla fine
un’esigenza vitale. Talvolta quest’esigenza si esprime attraverso la ribellione fine a
se stessa, la fuga dalle responsabilità, la mancanza di concretezza, la dipendenza da
droghe, la repulsione per la vita materiale, la tendenza ad erigersi a salvatori dell’umanità o a sentenziare direttive in nome d’esseri di luce, extraterresti e similari.
Questi atteggiamenti sono spesso indicativi di un’incapacità di collegamento con la
Terra che di per sé rende vana ogni effettiva connessione con la dimensione del
Cielo. La saggezza sciamanica evidenzia il bisogno di recuperare, comprendere e
guarire il rapporto con le radici del passato e con lo stato del nostro presente sulla
Terra. Prima di trascendere la realtà terrena, è preferibile incorporare qualità come
l’autodisciplina, l’integrità, la maturità, la costanza ed il rispetto per le proprie od
altrui tradizioni. In astrologia queste caratteristiche sono rappresentate da Saturno.
Questo pianeta, che un tempo costituiva il limite del sistema solare, conferisce il radicamento e la stabilità necessarie per proseguire verso i poteri successivi d’Urano e
Nettuno. Tali pianeti promuovono l’esperienza dell’unità con il Tutto ed il riconoscimento della nostra natura multidimensionale che si muove priva di limiti sia nello
spazio sia nel tempo. Questo tipo d’esperienza è la caratteristica di base dell’universo ed è quindi accessibile in ogni momento, tuttavia per poterla raggiungere consapevolmente e farla diventare parte integrante della propria esistenza è utile impiegare strumenti che consentono di andare oltre l’illusione del senso di separazione
imperante nella mente umana. A questo scopo, sciamani e ricercatori di tutti i luoghi e tempi hanno impiegato varie tecniche e discipline. “Coloro che si arrendono
alle energie estatiche di Nettuno per mezzo di queste discipline vanno oltre i veli di
Maya o illusione della realtà, per congiungersi con la fonte universale della vita. In
molte culture lo sciamano o la Donna Medicina agisce come ponte tra il mondo
spirituale ed il mondo della materia. Un’estenuante formazione apre la via per l’esperienza psichica e spirituale. La saggezza sciamanica enfatizza l’importanza di incorporare le qualità di Saturno come l’autodisciplina, la maturità e la costanza, nella ricerca nettuniana dell’illuminazione”.6
Nel mondo sciamanico, tra le diverse concezioni riguardo alle cause delle malattie o della sofferenza, quella che predomina nettamente è costituita dalla perdita
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dell’anima. Ciò significa che “la malattia è riferita ad uno smarrirsi dell’anima ovvero ad un furto dell’anima - e la cura, nel complesso, consiste nel cercare quest’anima, nel catturarla e nel reintegrarla nel corpo del malato”.7 Secondo tale visione,
ogni volta che abbiamo dei traumi, una parte della nostra anima si separa da noi
per sopravvivere e per sfuggire da quella situazione di dolore. Sulla Terra la maggior
parte delle nostre energie è usata o sprecata nella ricerca continua di questi pezzi
perduti di noi stessi. Ciò avviene in genere inconsciamente e nei modi più diversi:
formando relazioni d’amore o d’odio che ci riflettono queste parti, sognando ad occhi chiusi od aperti, acquistando oggetti e proprietà, inseguendo carriere ed obiettivi, viaggiando o cambiando residenza, seguendo maestri o percorsi spirituali, partecipando a sessioni o gruppi terapeutici, ecc. Nel lavoro astrosciamanico, per ritrovare le parti perdute del nostro essere, è utile prima di tutto sapere dove si trovano. A
questo scopo esiste una specifica topografia che descrive le realtà non ordinarie e
che permette di individuare sia le componenti separate sia gli strumenti di guarigione. La carta astrologica rappresenta per molti versi un’elaborazione tecnica e
moderna di questa topografia dell’anima. Nell’astrosciamanismo essa assume la
forma di Sacro Cerchio e diventa un campo d’esplorazione in cui sia il facilitatore
(termine qui usato al posto di guaritore o sciamano) che il ricercatore (termine impiegato in luogo di paziente o cliente) si muovono direttamente durante il viaggio
sciamanico. A questo riguardo si tratta di individuare le parti perdute impiegando
sia le informazioni geografiche descritte dalle mappe sia quelle fornite da Guide, alleati, entità, esperienze o situazioni incontrate nel corso del viaggio. Una volta che
si riesce a trovare questi frammenti perduti, occorre in genere usare validi argomenti o strumenti per trattare con essi e recuperarli. Nel Mondo dell’Alto si nascondono sovente pezzi d’anima caratterizzati da una natura trascendente, geniale, angelica od idealista che sono stati profondamente delusi e frustrati dalle limitazioni
o dalla convenzionalità della nostra vita passata o presente. In questo caso si tratta
di evidenziare che si è disponibili a cambiare il proprio stile di vita o di dimostrare
che le condizioni che causarono la perdita di parte dell’anima non esistono più nel
presente.
Nelle sessioni d’astrosciamanismo, il ricercatore è un protagonista attivo a cui
viene richiesto di essere pienamente consapevole. Nella maggioranza dei casi, attraverso l’aiuto e la conoscenza del facilitatore astrosciamanico e della sua Guida, il ricercatore stesso entra in rapporto con la sua Guida. In questo modo, una volta raggiunta la necessaria preparazione, egli può proseguire autonomamente il dialogo
con le parti da cui si è separato. Le operazioni di recupero dell’anima, per essere efficaci, richiedono generalmente una familiarità operativa con la Guida ed un addestramento sciamanico sia tecnico sia esperienziale. I viaggi sciamanici nei tre Mondi
ed altre tecniche d’esplorazione interiore possono invece essere praticate con efficacia da chiunque possegga una mente aperta e senta il sincero desiderio di andare
oltre la propria percezione ordinaria. Si tratta di pratiche semplici, in grado di fornire visioni, messaggi o esperienze notevoli anche a chi non possiede alcun tipo di
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conoscenza al riguardo. Il rapporto con il Mondo dell’Alto è accessibile in ogni momento sia con l’esposizione fisica al Cielo, sia attraverso sogni, visioni, viaggi sciamanici, meditazioni, rituali, relazioni con Guide ed il racconto o la lettura dei miti
stellari che ci sono giunti dalle tradizioni antiche. Al di là degli aspetti suggestivi e
romantici, per rapportarsi effettivamente con il potere delle stelle è necessario possedere un tipo di coscienza piuttosto rara sulla Terra: quella galattica. Per la maggior parte delle persone sul nostro pianeta è già difficile andare oltre l’identificazione con la propria famiglia, razza, paese o nazione. Solo pochi individui riescono ad
esprimere esperienzialmente e non solo da un punto di vista ideale, una coscienza
planetaria. Ciò significa considerare pienamente se stessi come una cellula della
Terra e come parte di un unico organismo vivente di cui tutto quello che esiste attorno sono altrettante parti. Tale stato richiede tempo e si conquista attraverso la
liberazione progressiva del senso di separazione. E questo è solo il primo passo: per
sviluppare una coscienza galattica, occorre andare ancora oltre. Dopo l’identificazione con la Terra, è necessario sviluppare quella con il sistema solare. Qui si tratta
di riconoscere il Sole come nostro Centro e di sentire piena comunione con esso e
con ogni pianeta o corpo celeste del suo sistema. Solo quando abbiamo raggiunto
questo traguardo, possiamo procedere in avanti verso un’identificazione più ampia.
Questo non significa che dobbiamo nel frattempo rinunciare a dialogare con il Cielo
ed a farci incantare dalla sua bellezza. Noi siamo un prodotto delle stelle e la lunga
strada di recupero delle nostre memorie ci condurrà inevitabilmente ad esse. E’
quindi ovvio che ne sentiamo attrazione: ciò che appare lassù ci dona un barlume
del ricordo della nostra dimora d’origine. Una dimora a cui potremo pienamente accedere se solo ci assumiamo piena responsabilità per tutte le circostanze che ci
hanno portato a trovarci così come ci percepiamo ora sulla Terra.
Nell’astrosciamanismo, il lavoro con il Mondo dell’Alto consiste generalmente
nel visitare la propria stella o pianeta di origine per mettersi in contatto con la Guida del Mondo dell’Alto. Tale figura fa parte, secondo varie tradizioni, della trinità
delle Guide Verticali (insieme con la Guida del Mondo del Basso e quella del Mondo
Medio). La sua funzione è di introdurci e guidarci negli infiniti scenari dell’universo
al fine di farci comprendere ciò che esiste oltre la nostra condizione di abitanti della
Terra. Questa Guida opera, congiuntamente alle altre due, nel lavoro di trasformazione e liberazione dei rancori e del senso di separazione. Secondo l’astrosciamanesimo il suo compito consiste in breve nel ricevere i rancori del Mondo di Mezzo e
del Basso attraverso le rispettive Guide, per poi farli fluire nell’Alto, laddove possono
essere trasformati e lasciati scendere sotto forma di Luce sulla Terra.
Ognuno di noi possiede un suo collegamento individuale con il Mondo dell’Alto, retaggio dell’appartenenza originaria a tale dimensione. Secondo alcuni canalizzatori ed operatori sciamanici contemporanei questo contatto può essere attivato
per mezzo di specifici codici di accesso (sotto forma di immagini e vibrazioni sonore) che permettono il collegamento con una sorta di rete informatica multidimensionale. Qui l’utente può entrare in rapporto con informazioni predisposte apposita-
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165
mente per la sua codifica e le sue specifiche mansioni operative sulla Terra. Per adeguamento ai nostri attuali schemi culturali, questo sistema funziona similmente a
quello di un computer o di un sistema internet di alta sofisticazione. Esso è finalizzato ad attivare i circuiti di collegamento del ricevente attraverso un processo costante di deprogrammazione, inserimento ed elaborazione di nuovi dati. Nell’astrosciamanismo, per esempio, viene impiegato un sistema, denominato Programma di
Iniziazione del Sacro Cono, di cui il ricercatore riceve, o il facilitatore fornisce, una
prima chiave di accesso che poi trova definizione e sviluppo completo mediante il
lavoro con le Guide.
Intendiamo qui fornire brevi suggerimenti tecnici ed un modello di esempio su
come affrontare il viaggio sciamanico nel Mondo dell’Alto per incontrare l’apposita
Guida. Per favore, consideratelo come tale e non come un’indicazione prescrittiva.
In genere ognuno può avvicinarsi a questo tipo di pratiche ad eccezione di coloro
che hanno problemi neurologici o fanno uso regolare di psicofarmaci o sostanze allucinogene. Qualora non ci si senta a proprio agio nel procedere da soli, è preferibile
farsi assistere da una persona competente del settore o partecipare ad un apposito
seminario. Prima di iniziare, assicuratevi che il luogo in cui vi sistemate sia confortevole e che nessuno vi disturberà per l’intera durata della pratica. Per creare un’energia di supporto si può accendere una candela, circondarsi di oggetti sacri (cristalli, piume, cerchi di pietre, o qualunque altro oggetto di potere), indossare abiti
particolari, fumigare l’ambiente e sé stessi con incenso od erbe. Queste indicazioni
servono solo come aiuto per rendere più agevole l’immersione in uno spazio rituale:
non si tratta di istruzioni fondamentali e nel caso rappresentino delle complicazioni, è preferibile lasciarle perdere. La cosa essenziale è mantenere invece un atteggiamento di semplicità e portare l’attenzione al proprio intento, ovvero le reali motivazioni riguardo a ciò che si sta per fare. L’intento emana dal centro del cuore e
stabilisce il modello di energia sul quale si sviluppa il viaggio. Esso può essere
espresso attraverso un’affermazione, un gesto, un sentimento di devozione o amore, un canto od una serie di parole articolate a voce bassa od alta. Una volta stabilito l’intento, è necessario lasciare andare le aspettative su quello che si scoprirà nel
corso del viaggio e mantenere un atteggiamento di apertura. Sdraiatevi comodamente in posizione supina o seduta con la spina dorsale eretta. Oscurate la stanza o
coprite gli occhi con una benda. Aspettate di essere rilassati, respirate profondamente e poi focalizzate tutta l’attenzione sul vostro intento. Quando siete pronti,
cominciate a immaginare od a ricordare un luogo alto: una montagna, la cima di
un albero, il fumo che sale da un camino, una fontana che zampilla verso l’alto, il
tetto di una casa, un tifone, ecc. Poiché l’ingresso nel Mondo dell’Alto avviene dalla
realtà ordinaria o Mondo di Mezzo, è importante che questo punto di accesso sia
un luogo esistente sulla Terra e visto (realmente od in un filmato o fotografia) almeno una volta nella vita. Cercate un luogo che doni tranquillità, piacere o desiderio di esplorazione. Impiegate tutti i vostri sensi nel percepire questo luogo (incluso
olfatto e udito) e guardatelo per qualche minuto, osservandone ogni dettaglio. Par-
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tite quindi per il viaggio. Per facilitare la concentrazione e la distensione necessarie,
s’impiegano forme specifiche di stimolazione ritmica. In genere viene usato il suono
monotono del tamburo sciamanico o del sonaglio. Questi strumenti sono in grado
di generare le lunghezze d’onda cerebrali associate ai sogni ed agli stati di trance.
Con uguale efficacia si possono adoperare apposite registrazioni esistenti in commercio o strumenti similari. Una volta partiti, chiamate la vostra Guida ed affrontate l’intero viaggio con lei. Spesso si può incontrare un animale guida od un uccello
che rende agevole la salita od usare, a questo scopo, un ponte a forma di arcobaleno, un ponte di stelle o la Via Lattea. Qualunque sia ciò che s’incontra, chiedete
espressamente di essere portati nel Mondo dell’Alto per incontrare la relativa Guida.
Questa richiesta va palesata con chiarezza e, nel caso in cui abbiate l’impressione di
andare a finire da qualche altra parte, va ripetuta più volte durante il viaggio. Osservate il paesaggio che vi si presenta, stabilite un contatto con lo spazio circostante impiegando tutti i vostri sensi. Sentite la consistenza del vostro corpo che si
muove, fate attenzione ad ogni dettaglio e memorizzate le caratteristiche di ciò che
percepite. Lasciatevi guidare dall’intento e dalla determinazione ad incontrare la
Guida del Mondo dell’Alto. Talvolta in questa dimensione è necessario procedere attraverso delle sorte di membrane e di livelli o stazioni. Spostatevi sempre in compagnia del vostro Spirito Guida e lasciatevi guidare da lui. Se vi sentite a disagio con
ciò che vi appare, chiedete che vi giungano altre forme, immagini o sensazioni. Una
volta che incontrate qualcuno, avvicinatevi e chiedetegli se è la vostra Guida del
Mondo dell’Alto. A questa domanda vi sono solo due possibilità di risposte: sì o no.
Nel caso riceviate un no o qualora non vi venga data alcuna risposta, ringraziate
quell’entità e proseguite nella vostra salita. Quando vi viene risposto chiaramente sì,
rivolgetevi alla Guida che vi accompagna e chiedetegli una conferma. In caso di
conferma positiva, stabilite subito un contatto energetico con la Guida del Mondo
dell’Alto ed apritevi al suo amore. In seguito chiedete a lei il suo nome e ciò che
v’interessa sapere sulle vostre origini, sulla natura dei vostri compiti sulla Terra e su
qualsiasi tema di natura spirituale. Come per tutti i rapporti con le Guide e gli Spiriti, non siamo costretti ad accettare od a mettere in pratica i messaggi che ci vengono dati, ma dobbiamo essere almeno disponibili a riceverli. Se usate un nastro di
tambureggiamento, continuate fino a quando non udirete il segnale di ritorno. In
caso contrario, impiegate una sveglia e programmate la sua suoneria per un tempo
non superiore ai venti minuti. Giunti al termine, ringraziate la Guida, salutatela e
chiedete a chi vi ha accompagnato di riportarvi al punto da cui siete partiti. Al termine del viaggio, come per ogni esperienza di viaggio interiore, è fondamentale documentare quanto è successo trascrivendo le informazioni raccolte in un apposito
diario. Quando riceviamo energia dalle realtà non ordinarie, abbiamo una responsabilità essenziale. Dopo aver viaggiato nel Cielo, si tratta di fare i conti con la Terra. A
questo riguardo è necessario dare forma a ciò di cui siamo stati testimoni. Un modo
per farlo è quello di prendere appunti, disegnare, compiere azioni concrete in armonia con ciò che è accaduto, oppure, se stiamo lavorando in gruppo, comunicare la
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nostra esperienza agli altri ricercatori, senza fare confronti od ostentazioni, ma solo
per condividere il nostro mondo interiore. Gli spazi delle realtà non ordinarie, a differenza di quelli ordinari, non sono documentati dalle convenzioni quotidiane. In
genere quando visitiamo un territorio presente nella realtà fisica siamo abituati a
impiegare informazioni predefinite e disponibili da qualche tempo. Se intendiamo
orientarci per la città di Roma, acquistiamo una carta geografica e non ci mettiamo
certo a realizzarne una noi. Fortunatamente qualcun altro ha già svolto questo
complesso lavoro. Al contrario, per quanto riguarda i nostri mondi interiori, la mappa completa la possiamo realizzare solo noi. Possiamo usare alcune carte provvisorie (come quella astrologica) per orientarci approssimativamente, ma la vera mappa
comincerà a delinearsi solo allorché saremo disposti ad avere una diretta esperienza
di questi mondi ed a prenderci l’impegno di legittimarne pienamente l’esistenza.
© 2000 - Franco Santoro, Cluny Hill College, Forres IV36 2RD, Scotland
FRANCO SANTORO: Iniziatore dell’astrosciamanesimo, consulente sciamanico, astrologo esperienziale, Supply Director del Sacred Cone Circle e membro della
Facoltà della Findhorn Foundation. Dal 1964 iniziò a relazionarsi con dimensioni
non ordinarie ed a vivere un’esistenza parallela spesso fonte di conflitti nel rapporto
con la realtà convenzionale. Nel 1976, dopo un pellegrinaggio in Scozia, ricevette la
trasmissione diretta di antichi insegnamenti che, grazie al successivo incontro con
sciamani di diversi lignaggi, lo aiutarono ad acquisire chiarezza riguardo la sua effettiva funzione. Fondatore dell’Osho Press Service, fu addetto stampa del maestro
indiano Osho Rajneesh. Il suo cammino di ricerca lo ha portato a confrontarsi con
alcune tra le principali tradizioni religiose ed esoteriche del pianeta e ad operare attivamente presso varie comunità ed ordini spirituali. Il suo lavoro si fonda sulla
connessione con realtà multidimensionali per scopi di guarigione e trasformazione,
il recupero e l’integrazione delle tradizioni sciamaniche e misteriche occidentali. E’
autore di vari articoli, corsi e opere sull’argomento, tra cui i libri Iniziazione all’Astrosciamanesimo: la via astrologica alla Guida Interiore, Ed. Mediterranee e A Guide Book to Astroshamanism, Sacred Cone Press. Dal 1996 guida l’Operative Training
in Astroshamanism, un sistema triennale di iniziazione inteso a formare facilitatori
e guaritori sciamanici. Ha inoltre prodotto registrazioni di canti e tambureggiamenti sciamanici, tra cui Drumming for the Astroshamanic Voyage. Vive nel nord della
Scozia, presso il Cluny Hill College, dove guida i programmi educativi della Findhorn
Foundation.
NOTE
1
Secondo la visione di don Juan Matus, descritta nelle opere di Carlos Castaneda, il tonal
rappresenta la realtà ordinaria in cui si muove l’uomo comune, incluso tutto ciò che questi può pensare o concepire: un’isola in cui egli vive confinato, senza sapere nulla di ciò che avviene al di fuori.
In contrasto, il nagual rappresenta ciò che non è compreso nel tonal, il mistero o realtà non ordina-
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Casa Dodicesima
ria che circonda l’isola. Per una descrizione dettagliata di questi concetti vedi: Carlos Castaneda, L’isola del Tonal, Rizzoli. Victor Sanchez, Gli insegnamenti di Don Carlos: applicazioni pratiche delle
opere di Carlos Castaneda, Ed. Il Punto d’Incontro.
2
Per ulteriori informazioni: ENZO ACAMPORA, Le Stelle Fisse, Armenia, Milano, 1988. VIVIAN ROBSON, Fixed Stars and Constellations in Astrology, 1923, reprint 1996, Sun Publishing.
3
PAGE BRYANT, Starwalking: Shamanic Practices for Traveling into the Night Sky, Bear & Co.,
p. 92.
4
VON DEL CHAMBERLAIN, When Stars Came Down To Earth, p. 144, citato in Bryant, op. cit., p.
212.
5
Il termine astrosciamanesimo identifica un sistema di ricerca spirituale finalizzato ad
espandere la percezione della realtà attraverso l’integrazione delle conoscenze sciamaniche con
quelle derivate dall’astrologia esoterica, le scuole misteriche occidentali ed i contemporanei processi
di trasformazione della coscienza umana. Per ulteriori informazioni vedi: Franco Santoro, Iniziazione
all’astrosciamanesimo: la via astrologica alla Guida Interiore, Ed. Mediterranee, 2000.
6
LINDSAY RIVER and SALLY GILLESPIE, The Knot of Time: Astrology and Female Experience, The
Women’s Press, 1987, p. 99.
7
MIRCEA ELIADE, Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi, Ed. Mediterranee, p. 239.
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LUCIA BIAZZO
NETTUNO E IL SUO RAPPORTO
CON L’INFINITO
L.A. 129-632
Nettuno è il pianeta trans-saturniano che apporta il respiro cosmico nel mondo individuale.
Tre divinità nella mitologia greca rivelano numerosi aspetti nettuniani. Uno è
Poseidone, il dio del mare, il secondo Dioniso, il dio dell’estasi, il terzo è Orfeo, il
musicista e poeta. Anche la storia di Ulisse è tipicamente nettuniana. Con un’esistenza guidata da questo pianeta la difficoltà consiste nell’imparare ad avere fiducia nella vita, a considerarla con disillusione. Appare difficile credere in qualcosa,
perché tutto è mutevole. Allora bisognerà apprendere a liberarsi dagli schemi mentali: Saturno, come corpo-mente, perde valore immerso nelle acque del dio mare,
ma nello stesso tempo le inquina rendendo triste il nettuniano e portandolo alla
depressione. Osservando la propria tristezza bisogna capire cosa non funziona nell’utilizzo dell’energia nettuniana nella propria vita.
Cosa vuol dire tutto ciò in termini pratici? Poseidone è il dio dei cavalli e questi simboleggiano le energie compulsive. La rabbia del dio, si scatena quando incontra la banalità della vita quotidiana. Il problema quindi sta nel singolo uomo che
cerca di eliminare ciò che si può solo integrare. Saturno al cospetto di Nettuno non
può che essere sconfitto. Ma la routine è fondamentale all’uomo per raggiungere
un successo materiale, di qualsiasi tipo si tratti. Deve regolamentare la propria vita
con orari, doveri e scadenze. Nel momento in cui un nettuniano cerca di perseguire
questo scopo restringendo il proprio campo d’azione e la sua spontaneità, la sua
natura estrosa si ribella e immette impulsi di discontinuità, di fantasia, di apatia, di
debolezza: le nevrosi che fanno fallire il piano saturnino di conquista del mondo.
Quindi il nettuniano deve integrare la sua parte saturnina moderando le proprie
ambizioni materiali, perché il motivo dei suoi fallimenti sta in sé, in quei desideri di
libertà, sogno e tenerezza che lui tiene nascosti e che, quando emergono, trascinano con sé le fondamenta sulle quali egli sta cercando di costruire l’edificio del suo
potere personale.
Un’altra manifestazione nettuniana è la forma estatica suggerita da Dioniso: il
vino fa sognare, ma... passata la sbornia? Più selvaggia la ricerca estatica nell’Eros,
nelle orge dei riti eleusini sacralizzati dall’iniziazione. La partecipazione delle Bac-
170
Casa Dodicesima
canti, che rifiutano il rapporto sessuale fine a se stesso con i satiri e gli uomini, rende possibile la divinazione nello stato orgiastico. Dioniso è il dio del desiderio “non
giunto a compimento”. Importa solo la tensione sessuale. Tutto è centrato nella tensione esasperata del desiderio come energia mirata alla realizzazione della Trascendenza. Senza Plutone, che è il seme, manca il soggetto dell’amore verso cui dirigersi.
Nettuno è privo di ciò, ed è per questo che rappresenta l’amore universale, quello
proclamato dagli hippies, tipico gruppo appartenente a questo pianeta. Ed è qualcosa di più della pura teoria uraniano-acquariana dell’amore universale, perché qua
si passa all’azione vera. Il nettuniano ama realmente tutti quanti; è uno sbaglio,
quindi, sia limitare il suo sentimento verso una sola persona, sia pretendere l’esclusività del suo amore da parte dei suoi partners.
Con Orfeo il desiderio ribelle “di staccarsi dalla terra” porta alla poesia, alla
musica (chissà perché mi vengono in mente i Requiem!), che con le sue vibrazioni
sottili penetra ogni cosa. Il volo nettuniano è possibile con la danza, con la recitazione, con la pittura, l’ARTE. Nella pittura l’Astrattismo si rivela come “Arte spirituale”. Un’Arte che nell’equilibrio tra le parti cerca il significato del Tutto. La creazione
artistica è il veicolo mediante il quale l’essenza - non di Nettuno, stiamo attenti
(egli è assolutamente libero e sta nei cieli) - del nettuniano abbandona il proprio
corpo come recinto fisico, limite angusto, e si libra nell’aria ed all’interno delle persone con le quali comunica. Nettuno ama la seduzione, ma anche il misticismo. La
seduzione di tipo sessuale è la più diffusa e anche piacevole, ma quella della trascendenza è anche più dolce. Ma come si fa ad entrare in uno stato trascendente
senza perdersi?
Ulisse potrebbe fornire una risposta: durante la navigazione; prima di incontrare le sirene, si fece legare all’albero della nave, perché così poteva ascoltare il loro
canto senza pagare la seduzione con la vita! Un simbolo astrologico paragonabile
all’albero della nave potrebbe essere il Sole. Se si rimane centrati su se stessi, avviandosi sull’itinerario dell’autoconsapevolezza, ci si apre alla trascendenza senza
perdersi, o meglio, senza perdersi nel momento sbagliato.
Ed ora arriviamo ad un punto centrale: il rapporto del nettuniano con l’amore.
Non è della natura nettuniana il trovar pace, neanche con l’amore o l’amicizia. Se li
raggiungesse, uscirebbe dalla scena. Perché nulla può soddisfare la sete d’infinito.
Non c’è alcuna meta da conseguire. Lo stesso regno dei cieli è troppo stretto per i
suoi desideri. Si rende conto della sua angoscia, sa che l’amore è irraggiungibile; o
meglio, si può viverlo con un partner, ma questo non basta. Vuole amare tutto l’Universo! E così gioca all’amore. In questo concetto di amore infinito si riscontra la
realtà dei Segni. Infatti, i due dominati dall’Astro sono il Sagittario e il Pesci. Il primo insegue l’infinito in maniera quantitativa, moltiplicando il numero di relazioni; il
secondo persegue l’infinito a livello qualitativo, amore inteso come fusione assoluta, rimanendo poi deluso, perché, in effetti, vorrebbe l’amore di tutto il mondo riunito in una sola persona, e cioè vorrebbe l’Amore in persona.
Casa Dodicesima
171
Facendo un riferimento a Heidegger: l’essere è la luce che illumina ogni cosa; il
mondo si crea dal nulla e quel nulla che allora ci resterebbe oscuro è spinto fuori
della volontà dell’uomo, questa volontà di autocreare e di cercare altrove. Plutone è
la luce che nasce dal buio la quale illumina ciò che ancora non esiste, ma è Nettuno
la volontà di credere in ciò che ancora non esiste e che è realmente impossibile che
esista, finché l’uomo-dio non fa il miracolo della sua personale ed individuale creazione.
Capire, o meglio, accettare la logica irrazionale di un pianeta collettivo, qual è
Nettuno, è realmente molto difficile, soprattutto per la morale corrente. E` per questo che i nettuniani non appaiono, si nascondono agli altri e spesso sono costretti
ad esprimersi in segreto, o peggio ancora, a non esprimersi affatto. I più fortunati
diventano artisti, altri ricorrono alla droga ed all’alcool per sfuggire all’opprimente
realtà che il mondo, ed a volte, loro stessi, impongono. Altri ancora diventano missionari e dedicano la loro vita al prossimo sofferente. Alcuni vivono una doppia vita,
una rispettabile e “normale”, un’altra disinibita, trasgressiva e segreta. Ma c’è un tipo di nettuniano deluso, arrabbiato ed estremamente pericoloso: il maniaco megalomane o il criminale; non vuole denaro e neppure gloria, ma solamente uccidere
quella sensazione di mediocrità che l’opprime, e vista l’amoralità nettuniana, cerca
di farlo nell’unico modo che crede possibile, ribaltando il suo immenso amore potenziale in immenso odio effettivo, la bontà in cattiveria, il servizio in tirannia. E
tutto questo sempre seconda la sua ottica illimitata: all’infinito.
Lasciateli liberi quindi, lasciateli galoppare nelle immense praterie della loro
fantasia: aiuteranno loro stessi ed anche voi, ed eviteremo inoltre di risvegliare il
Leviatano che dorme nel loro inconscio. Il loro mare vi farà galleggiare nel mondo
dell’impossibile e vi mostrerà la profondità delle cose e le verità nascoste che vi potranno aiutare a dare un senso alla vostra Vita.
172
Casa Dodicesima
OMAGGIO A NETTUNO: DUE POESIE
DI SALVATORE ARCIDIACONO
L.A. 129-633
Nel medioevo i marinai andavano scalzi in pellegringgio nel Norfolk, al Santuario
di Nostra Signora di Walsingham. Vedasi Robert Lowell, Il Cimitero dei Quaccheri a
Nantucket, in Poesie, Longanesi, Milano, 1972, p. 39.
IL MONDO A WALSINGHAM
Non vanno più scalzi
i penitenti a Norfolk,
non pregano più
ora che li affannano soltanto
orrore e distruzione.
E’ scomparsa la stirpe temeraria
che si legava all’albero
per dirigere la rotta.
L’ulivo e il bove
cedono a corvi e arpie
e trascina sfaceli la corrente
di Eraclito l’oscuro.
Non una chiave schiude santuari:
s’affloscia lo spinnaker
mentre languono i cutter in bonaccia.
Né promette più tregua l’arco d’Iride.
Covini d’ossa rotolano
trebbiate a Josafat.
Pure, vorrà tornare il mondo ancora
a Walsingham.
E corvi e arpie a miriadi
Vedremo sprofondare negli abissi.
Casa Dodicesima
173
LA CHIESA DEI MARINAI
Un terso mattino mi vide
nella chiesa dei marinai
e mi udì mormorare:
- Che chiederti, mio Dio,
se splende il sole alto sopra me,
se il vento stamane mi porta antichi aromi,
mi accarezza i capelli,
ribatte alla mia spalla
come un vecchio compagno?
Cosa chiederti in questa solitudine?
Avverto la tua mistica presenza,
dei tuoi arcani sentori il salso incenso.
E questi vecchi marinai,
solenni nella loro nostalgia,
gli apostoli mi sembrano
del tuo Verbo immortale.
Flautato mi raggiunge
anche il canto del mare:
quasi che le campane d’una pieve
lenissero dei miei silenzi il basto
con un loro rintocco dolce e lieve.
Tratto da La Linea delle croci, di Salvatore Arcidiacono, Edizioni il Meridiano, Salerno, 2002. L’Autore, nato a Messina nel 1923, laureato in giurisprudenza e già ufficiale di marina, ha pubblicato otto raccolte di versi. Vincitore di numerosi premi
letterari, sue poesie sono state tradotte in francese, greco e rumeno. Svolge un’intensa attività di critico, collaborando fra gli altri al quotidiano “Gazzetta del Sud” e
al mensile “Il Meridiano”.
174
Argomento
Le illustrazioni “d’epoca”
sulla Ferrara del 1500
sono tratte dal romanzo
«ANGELA BORGIA»
di Angelo F. Meyer (1891)
— 2G Editore —
sponsor il Comune di Ferrara
175
CORSI, CONGRESSI
E INIZIATIVE
176
Corsi, Congressi e Iniziative
CONGRESSO DI ASTROLOGIA
DEL CIDA CAMPANIA
COL PATROCINIO DEL CIDA NAZIONALE - CENTRO ITALIANO DI ASTROLOGIA
e con la partecipazione di Ciro Discepolo
L.A. 129-668
SABATO 1° MARZO 2003
Istituto Goethe - Riviera di Chiaia, 202
PROGRAMMA:
CLARA NEGRI: Apertura dei lavori e saluto ai partecipanti.
Presentazione del tema conduttore del convegno:
Astrologia: arte, scienza o illusione? con breve relazione
ore 10.15 ELDA FOSSI: Il cielo nella pietra
ore 10.55 MASSIMO CIAGLIA: Astrologia e iridologia
Pausa
ore 11.50 MARIA TERESA MAZZONI: Astrologia, miti e culti religiosi
ore 12.35 PAOLO CRIMALDI: Tempo astrologico, tempo psicologico e tempo storico:
ovvero la ricerca del senso della vita
Pausa pranzo
ore 15.00 MARIA CARMELA RAIOLA: Saturno e Marte fra Plutone e Nettuno
ore 15.45 SUSY GROSSI: Astrologia e astronomia:
la faccia materialista e la faccia simbolista della stessa medaglia
ore 16,.30 TERESA TAURO: I cicli della vita in astrologia: i transiti come blocco
o come crescita
Pausa
ore 17.20 CIRO DISCEPOLO: Astrologia del terzo millennio:
verso la scienza, verso l’arte o verso cosa?
ore 18.00 MARIA VACCA: Il libro di Kells
ore 18.50 MARCO PESATORI: Etica ed empatia nella dinamica del consulto
DANTE VALENTE: Conclusioni e chiusura dei lavori
ore 9.15
Corsi, Congressi e Iniziative
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SCHEDA DI PARTECIPAZIONE
Da spedire entro il 30 gennaio 2003
COGNOME
...........................................................................................................................................................................................
NOME ...........................................................................................................................................................................................................
INDIRIZZO
............................................................................................................................................................................................
CITTÀ .......................................................................................................................................... CAP ...............................................
Tel/fax
..........................................................................................................................................................................................................
e-mail
..........................................................................................................................................................................................................
❏ SOCIO IN REGOLA
❏ NON SOCIO O SOCIO MOROSO
❏ NEOISCRITTO
QUOTE PARTECIPAZIONE:
INGRESSO
NEOISCRIZIONE AL CIDA
ATTI DEL CONGRESSO SOCI
ATTI CONGRESSO NON SOCI
CENA SABATO A PERSONA
GITA FACOLTATIVA DOMENICA
EURO 5
EURO 20
EURO 15
EURO 20
EURO 30
EURO 15
Inoltrare fotocopia di questa scheda (una a persona) a:
Clara Negri - Via Trinità degli Spagnoli, 33
80132 Napoli - Tel. 081407550
Per i Soci: come attestato di iscrizione varrà il foglio inviato con
la Rivista su cui viene stampato il vostro indirizzo e la scadenza
dell’abbonamento.
178
Corsi, Congressi e Iniziative
IL CONVEGNO DEL CIDA-LAZIO
L.A. 129-992
In una splendida ottobrata romana si è svolto l’annunciato Convegno organizzato
dalla Delegazione romana nella prestigiosa Sala dei Dioscuri, all’interno del Complesso Architettonico di Sant’Andrea al Quirinale.
Il tema riguardava i pianeti transaturniani.
Il pubblico numeroso (circa 170 erano le prenotazioni) ha potuto apprezzare
sia il filone applicativo ed innovativo dell’Astrologia (Grazia Mirti, Renzo Baldini,
Clara Negri) sia quello psicologico- evolutivo ( Maria Vittoria Boni, Lucio Canonica,
Maria Teresa Mazzoni, Lidia Fassio, Sandra Zagatti, Paolo Crimaldi, Cristina Caretta)
ed infine quello psicologico- esoterico (Bianca Pescatori, Armando Profita, Errol
Weiner). Inoltre, libere interpretazioni sui pianeti transaturniani elaborate dai componenti della Mailing List Convivio Astrologico, sono state presentate da Mary Olmeda.
Assenti per motivi personali Adriana Rampino Cavadini ed Alberto Crescitelli le
cui relazioni, l’una sotto il profilo astrologico-esoterico e l’altra sull’Astrologia mondiale, sono state inserite negli atti del Convegno.
L’organizzazione era stata predisposta con puntualità ed efficienza dai Consiglieri di Delegazione Mary Olmeda, M. Grazia La Rosa e M. Teresa Mazzoni con la
supervisione del Delegato Vittorio Ruata.
Dopo una serata festosa presso il Circolo Montecitorio, con balli e cori improvvisati, la mattina successiva i partecipanti hanno potuto approfittare di una discussione più “intima” con i relatori in una vivace tavola rotonda presso la sede romana
del CIDA, nella quale alcuni Relatori (Paolo Crimaldi, Lidia Fassio, Grazia Mirti, Bianca Pescatori, Sandra Zagatti,) hanno espresso il loro punto di vista sui vari approcci
all’astrologia in chiave tradizionale, psicologica ecc.
Gli atti sono andati rapidamente esauriti (riportiamo sinteticamente il contenuto: la funzione essenziale della simbologia di Urano nel processo dell’evoluzione
bio-psichica; Lilith che si congiunge ai pianeti transaturniani ed i suoi effetti nel tema natale e nei transiti con un’ampia descrizione di casi di personaggi conosciuti;
schizzi di Storia dell’Arte filtrata astrologicamente e centrata sul alcune particolari
“svolte epocali” degli ultimi mille anni; osservazione dei simboli planetari sotto
Corsi, Congressi e Iniziative
179
un’altra luce, riscoprendone le origini; Plutone che, come “mago dell’anima”, attiva
la nostra capacità di portare “in essere” ciò che prima non era, plasmando in modo
diverso la nostra vita; un’ampia casistica relativa ad Urano, Nettuno e Plutone affiancati od in successione nel Tema Natale; la trasformazione in esperienza collettiva di ciò che i tre pianeti transaturniani possono dare all’individuo a livello personale; gli effetti delle crisi plutoniche come opportunità di cambiamento tramite il
superamento delle reazioni istintive; la possibilità di vivere appieno le potenzialità
di Nettuno attraverso la discesa e la conseguente trasformazione e rinascita di Plutone; il percorso verso la libertà offerto da Urano, Nettuno e Plutone; un’interpretazione approfondita di Nettuno come illuminazione che può aprire a sensazioni intense, quasi mistiche; l’azione dei pianeti esterni nelle dinamiche di oscuramento
dei Luminari; il nostro oroscopo come mandala sacro e come chiave di volta per
comprendere cosa è la nostra vita e per poter affrontare il nostro viaggio nell’aldilà;
l’oscuramento della luce della tradizione nel segno dei transaturniani; le tre qualità
dell’Anima riferite ad Urano, Nettuno e Plutone nell’Astrologia Transpersonale; brevi
interpretazioni di Urano, Nettuno e Plutone attraverso gli scambi di un gruppo di
studiosi in un ambiente virtuale).
Chi desiderasse una copia degli atti potrà contattare il Delegato, Vittorio Ruata. Il costo è di 25 Euro, comprensivo delle spese di spedizione; per invio contrassegno occorrono 8 euro aggiuntivi.
Più avanti sono riportate delle foto a colori: numerose altre sono consultabili
nel sito www.cida.net sotto “Ultimissime”.
Il CIDA ringrazia il dott. Silvio Amelio e la staff del Teatro dei Dioscuri per
l’amabilità e l’efficienza dimostrata e le signore Rossella Bilotta e Franca Filipponi
per l’apporto organizzativo.
(D.V.)
Per l’organizzazione del Convegno CIDA-SICILIA del
14 settembre 2003 , nella Delegazione CIDA di CATANIA
procedono alacremente – nonostante le nubi vulcaniche del
Mongibello - i lavori coordinati da Liliana Cosentino e con
l’apporto di Armando Profita da Palermo.
180
Corsi, Congressi e Iniziative
ANNUNCI VARI
L.A. 129-999
Il Consiglio CIDA ha nominato due nuovi Corrispondenti:
– per Civitavecchia Fabrizio Corrias
– per Brescia Fulvia Rovere
(per il recapito si veda elenco Delegati)
ai quali va l’augurio di attività proficue e feconde.
* * *
Merita un annuncio in anteprima il testo di Marco Gambassi (edizioni Chiara Capone) sullo “Studio astronomico-astrologico delle stelle fisse” (che a suo tempo ottenne il primo premio Serena Foglia nel 2000).
L’esposizione della componente astrologia è anche uno spunto per ampie digressione sui risvolti poetici di ogni stella, con implicazioni letterarie, mitologiche, etimologiche . Una lettura avvincente.
Sarà nostra cura avvisare tempestivamente i lettori sulla sua diffusione nelle librerie.
* * *
Corso di interpretazione del tema natale di Antonio Capitani
Il corso è rivolto agli allievi già pratici di ascendente, cuspidi delle case, posizioni dei
pianeti, per affrontare l’interpretazione del tema natale attraverso un metodo schematico e ragionato.
Corso di astrologia previsionale
Rivolto a chi sa già interpretare il tema natale e possiede una buona padronanza
delle simbologie zodiacali e planetarie.
In programma ‘interpretazione della rivoluzione solare, dei transiti, del tema di luna
nuova e di altre tecniche previsionali solitamente meno utilizzate (armoniche, tema
progresso, ecc).
Corsi, Congressi e Iniziative
181
Gli incontri, per entrambi i corsi, si svolgeranno a Sesto San Giovanni
(MM1 Sesto Marelli) una o due volte al mese, generalmente di domenica, per un intero pomeriggio.
Per ricevere i programmi e informazioni più dettagliate, scrivere a:
[email protected]
oppure cliccare sul sito:
http://utenti.lycos.it/antoniocapitani
* * *
Il 24 novembre, a Bolzano, dopo la riunione del Consiglio Direttivo, si è svolto un
incontro informale fra i Consiglieri e i Soci della Delegazione atesina, con un fertile
scambio di idee e di suggerimenti. Ottima l’organizzazione locale predisposta da
Franca Bernardi e da Gianna Mascis.
Una iniziativa che sarà estesa anche ad altre Delegazioni, che avranno la possibilità
di meglio esporre le esigenze e le prospettive locali.
* * *
Domenica 9 marzo 2003 a Cuneo, presso lo “Zuavo” di via Roma – alle ore 16,30 –
Grazia Mirti commenterà 12 temi di donne famose, con sottofondo musicale di
Dante Valente.
Contattare Fiorella Lunati allo 0171.65825.
182
Corsi, Congressi e Iniziative
Turismo & Astrologia a Siena
Sabato 15 e domenica 16 febbraio 2003 week end a Siena in compagnia di Grazia Mirti. Presso il bellissimo Hotel Garden di via Custoza n. 1, conferenza introduttiva allo studio dell’Astrologia alle
ore 15,30 del sabato e Ministage di approfondimento la domenica
dalle 9,00 alle 12,30 (quota 25 €). Il livello di insegnamento sarà
rapportato alle conoscenze astrologiche dei presenti. Chi lo desidera
può usufruire di un interessante programma turistico a cura di Susanna Rinaldi:
Per chi arriva il venerdì sera cena in trattoria tipica. Sabato mattina
tour a piedi della città di Siena (con visita a Ermete Trismegisto in
Duomo), pranzo in hotel, cena in Contrada.
Domenica pomeriggio visita nel Chianti con cena in trattoria tipica.
Informazioni e prenotazioni presso
– Susanna Rinaldi (tel. 335.7116003)
e-mail: [email protected]
– Elisabetta Mirti (tel. 011.4376192 dalle 15 alle 19)
e-mail: [email protected]
Chi fosse interessato agli atti del Convegno-simposio di Verona può
rivolgersi a Carla Pretto (v.elenco Corrispondenti). Occorrono 10
euro, comprese le spese di spedizione.
Relazioni di Grazia Mirti (Lilith), Simeoni Rita, Bartolomeo Dassisti, Carla Pretto (protagonisti e parenti nell’incidente dell’ aereo rumeno all’aeroporto di Verona)
Corsi, Congressi e Iniziative
183
IMPORTANTE: DEDICATO
A CHI INSEGNA L’ASTROLOGIA
Sappiamo che numerosi soci CIDA si dedicano con successo all’insegnamento della
disciplina astrologica. Pensiamo che sarebbe utile avere alcuni criteri comuni nella
definizione dei programmi, in modo che chiunque affronti lo studio della materia
possa percorrere cammini affini per stile, qualità, risultati finali.
Per fare questo dobbiamo prima di tutto conoscerci meglio. Il breve questionario
che abbiamo predisposto non è impegnativo e vuole semplicemente rilevare l’interesse sul problema da parte dei nostri soci, e acquisire nel contempo alcuni elementi di conoscenza relativi non solo ai docenti, ma anche a tutti coloro che sarebbero interessati a svolgere attività di docenza astrologica. Tutto questo al fine di
poter studiare un sistema comune di evoluzione collettiva nella difficile arte di trasmettere la propria Conoscenza.
Sarà così più semplice tutelare chi svolge questo delicato compito.
Cognome e Nome .....................................................................................................................................................................................................................................
Indirizzo ......................................................................................................................................................................................................................................................................
Città
.......................................................................................................................................................................................................
cap ............................................................................................................................................................................................................
E-mail
prov
tel.
..............................................
...................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................
❏ Sono interessato all’insegnamento
Sono insegnante di Astrologia dal
..................................................................................................................................................................
❏ Insegno privatamente
❏ Tengo corsi collettivi
❏ Mi limito a corsi preliminari introduttivi
❏ Insegno in più livelli di corso (segnalare la propria esperienza)
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
184
Corsi, Congressi e Iniziative
SI
NO
Sono interessato a un Albo dei Docenti di Astrologia
Approvo l’idea di svolgere un programma astrologico comune
Vorrei acquisire competenze didattiche
Vorrei perfezionare didattica e contenuti
Vorrei approfondire meglio alcuni argomenti
Mi piacerebbe avere un supervisore con il quale collaborare
Mi piacerebbe che la frequenza alla mia scuola fosse
riconosciuta dal CIDA
Commenti personali:
...........................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................
Inviare a:
Stefano Vanni - via Montecarlo, 10 - 41012 - CARPI (MO) - tel. 059.699569
e-mail: [email protected]
Corsi, Congressi e Iniziative
185
VIAGGIO VACANZA-STUDIO DEL CIDA
DAL 20 AL 27 SETTEMBRE 2003 ALLE ISOLE CANARIE
L.A. 129-945
In questi 12 anni abbiamo visitato tutta l’area del Mediterraneo e ogni viaggio
ci ha regalato, oltre al tempo libero, al divertimento, la cultura e le bellezze dei luoghi visitati, un approfondimento dello studio della nostra amata disciplina. Il 1° ciclo si è concluso con il Portogallo.
Con il 2003 iniziamo il 2° ciclo, con un inizio arietino nell’isola di origine vulcanica di FUERTEVENTURA, nell’arcipelago delle Canarie, per una vacanza all’insegna dell’amore per la natura. E’ l’isola più vicina alle coste del Marocco, ancora “vergine” con immense e bianchissime spiagge soleggiate. Un paradiso per i surfisti e
per chi ama sole e mare.
Fuerteventura appare come un prolungamento del deserto del Sahara magicamente affiorato dall’oceano, caratterizzata da lunghe distese di sabbia, da oasi e
palmizi; tanto particolare che il poeta Unamuno la definì “oasi nel deserto della civiltà”.
L’isola è fornita di centri ben organizzati con un ottimo livello di strutture alberghiere e commerciali, ma non manca di posticini molto caratteristici. Consente
di fare parecchie escursioni: safari in cammello, trekking lungo percorsi alternativi
immersi nella natura incontaminata dell’isola, maxi catamarano a vela o minicrociera alla vicina Lanzarote, l’isola dei vulcani, dichiarata dall’Unesco “Riserva mondiale
della Biosfera”.
In questo 2° ciclo di incontri abbiamo deciso di portare qualche cambiamento
per rinnovare e perfezionare lo studio dell’astrologia e per rendere i partecipanti
non più “passivi” ma “attivi”, cioè coinvolti nelle tematiche offerte loro.
I docenti saranno 4 o 5 e ognuno svilupperà un tema particolare. Ne elenchiamo qualcuno:
Nodi Lunari e Cicli di Saros – Sviluppo di un calendario previsionale personale
attraverso le Stelle Fisse – Marte e Venere nel confronto tra maschile e femminile –
Saturno, signore del Tempo.
E’ previsto anche un corso parallelo per principianti.
Vi aspettiamo quindi numerosi in un luogo di ristoro per il corpo e di emozioni
per la mente ad un prezzo assolutamente contenuto.
Il programma definitivo e completo di ogni dettaglio verrà pubblicato nel
prossimo numero di Linguaggio Astrale.
Un saluto affettuoso da Arturo Zorzan e Nadia Paggiaro.
186
Corsi, Congressi e Iniziative
Neve e Astrologia
Una settimana bianca con le stelle
Da domenica 23 febbraio a domenica 2 marzo 2003
Riprendo, dopo qualche anno, l’iniziativa di proporre ai Soci del CIDA una settimana bianca sugli sci, unendo una sana vacanza allo studio dell’astrologia.
Ho scelto le nevi del “Gruppo Civetta” in località Selva di Cadore (Santa Fosca,
mt. 1425) in un comodo albergo a 3 stelle, per non appesantire la borsa. Il
comprensorio Civetta e l’albergo sono a circa un’ora d’auto da Cortina d’Ampezzo e a mezz’ora da Alleghe. Comprende 80 km di piste da sci per tutti i livellli. La giornata sciistica si chiude alle 16, sino alle 18 si può scegliere tra il
riposino, la nuotata alla piscina dell’Hotel, un massaggio o la sauna. Dalle 18
alle 20 si farà Astrologia. Gli argomenti astrologici saranno differenziati, ogni
giorno un argomento diverso. Relatore Arturo Zorzan. Verranno esaminati:
– Il Tema Lunare secondo il metodo personalizzato dall’autore, il Tema di Luna
Prenatale e l’influenza dei Nodi Nord e Sud.
– Identificazione dell’aspetto più significativo di un Tema attraverso l’uso delle Antiscie e Controantiscie. Interpretazione del tema stesso.
– Esame del Tema di un condannato innocente e sua evoluzione (Rivoluzioni
solari: accusa e difesa).
– Tavola rotonda e discussioni su richiesta dei partecipanti.
Costo della settimana bianca:
– Pensione completa
Euro 580,00
– Mezza pensione
Euro 510,00
– Supplemento singola
Euro 70,00
– Piano famiglia: 2 adulti + 2 bambini (fino a 10 anni) pagano 3 quote adulti
Iscrizioni - Per ragioni di prenotazione è indispensabile che chi desidera partecipare a questa iniziativa, confermi telefonicamente ad Arturo Zordan
(0422.22843 - cell. 347.4474877 o tramite fax 0422.298378 entro e non oltre
il 20 gennaio p.v.), con versamento dell’intera quota entro il 31 gennaio, a
mezzo assegno non trasferibile o vaglia postale al mio indirizzo: Via S. Bona
Nuova, 106/A - 31100 Treviso.
Minimo richiesto per effettuare la vacanza-studio: 15 persone.
Corsi, Congressi e Iniziative
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INIZIATIVE ASTROLOGICHE
A CURA DI GRAZIA ED ELISABETTA MIRTI
www.graziamirti.com
L.A. 129-991
ALMANACCO ASTROLOGICO 2003
L’Agenda 2003 è stata prodotta dalla premiata
ditta Mirti (Grazia) & Mirti (Elisabetta). Contiene:
Effemeridi giornaliere per le ore 12; grafico
astrologico settimanale (ogni lunedì); fasi della
Luna; previsioni annuali segno per segno per le
voci più significative (amore, denaro, lavoro, casa,
studi ecc.); previsioni astrologiche settimanali;
consigli settimanali per Borse e Investimenti; note culturali di Astrologia. E’ illustrata con immagini tratte dall’Astrolabium Planum di Johannes
Engel (II metà del XV secolo). E’ rilegata ad anelli
e costa 20 € comprese le spese postali. Prenotazioni allo 011.4376192 dalle 15 alle 19 dei giorni
feriali. Email: [email protected]
STELLE & FINANZA
In compagnia di Grazia Mirti
Dove? A Torino
Quando? Sabato 25 gennaio 2003
A che ora? Dalle 9,30 alle 12; dalle 14 e 30 alle 18
A chi è rivolto? Trader, operativi di borsa, appassionati e conoscitori di Gann e sue
teorie, appassionati di Astrologia
Tra gli argomenti:
– Lettura economico-finanziaria dei simboli celesti con particolare attenzione alla
Luna e ai suoi cicli
– Corrispondenza tra Astrologia e settori merceologici
– Esempi di cicli con EXP e Gann Trader
– Commodities
188
Corsi, Congressi e Iniziative
La quota di iscrizione comprende ampia documentazione cartacea.
E’ prevista l’analisi del Tema Natale di ciascun partecipante (con pseudonimo) in
chiave finanziaria. Documentazione preventiva inviata on-line con le nozioni astrologiche di base.
La prenotazione è obbligatoria
APPUNTAMENTI & SEMINARI con Grazia Mirti
Sabato 22 febbraio 2003 (ore 14,45-18,00) presso la Sala Audiovisivi dell’istituto
Avogadro di Torino Seminario su La Luna Nuova Prenatale.
Sabato 5 aprile 2003 (ore 14,45-18,00) presso la Sala Audiovisivi dell’istituto Avogadro di Torino Seminario su Astrologia & Medicina.
PERCORSI KARMICI
in compagnia di Grazia Mirti
Seminario di Formazione Astrologica
Dolomiti, 30 aprile – 4 maggio 2003
Argomenti trattati:
Introduzione all’Astrologia Karmica
Il Tema di Concepimento e le sue applicazioni
Lilith, la fascinatrice del nostro istinto La sua interpretazione in chiave karmica.
La Luna Nuova Prenatale come crogiolo cosmico
Il percorso a ritroso dell’anima attraverso il Nodo della Luna e il Tema Nodale
La medicina del karma. Il corpo
come specchio dell’anima
Iscrizioni a informazioni:
Elisabetta Mirti
Le iscrizioni dovranno pervenire
entro e non oltre
il 15 febbraio 2003
Tel.: 011.4376102
ore 15,00-19,00
e-mail: [email protected]
Amuleto con gli otto diagrammi e il presagio di fortuna generale
Corsi, Congressi e Iniziative
189
3° CONVEGNO ASTROLOGICO TORINESE
VENERE AFRODITE
Maestra d’Amore
e di Fortuna
Sabato 7 giugno 2003
Hotel Concord
Via Lagrange, 47
Torino
Interverranno:
Loris Brizio (Torino), Antonio
Capitani (Milano), Lidia Callegari (Trieste), Novella Cerofolini
(Firenze), Maurice e Anne Claude Charvet (Lione) , Maria Grazia Dassetto Granaglia
(Torino), Rino Maneo (Forlimpopoli), Arianna Mendo (Sassari), Massimo Michelini
(Modena), Marina Regno (Voghera), Annarita Rovere (Arona), Giuse Titotto (Torino)
e Stefano Vanni (Modena).
Nella serata di sabato è previsto l’intervento di Franco Santoro, esperto di Astrosciamanesimo della comunità di Findhorn (Scozia) che ci accompagnerà verso i mondi
sconosciuti della spiritualità.
SEMINARIO DI GRAZIA MIRTI su
Lilith, un’alleata straordinaria per l’interpretazione astrologica
nella Carta del Cielo e nei Transiti.
Domenica 8 giugno 2003
Al termine, la consueta colazione in campagna a casa Ruscalla, un’occasione per
gustare manicaretti prelibati chiacchierando di e tra le stelle!
Il modulo di iscrizione può essere richiesto a Elisabetta Mirti
TURISMO & ASTROLOGIA AL MARE
UN ANTICIPO DI VACANZA A FINE GIUGNO
A Sharm el Sheik
Mirato all’Astrologia della Coppia: Tema Comparato e Integrato, di Gruppo. Come
vivere positivamente i rapporti d’amore e di trasgressione, traendo insegnamento
delle esperienze passate.
190
Corsi, Congressi e Iniziative
I NUOVI CORSI PER CORRISPONDENZA
Il corso è rivolto a coloro che possiedono una conoscenza di base dell’Astrologia e desiderano migliorare le loro qualità interpretative approfondendo nuove
tecniche di grande efficacia.
–
–
–
–
Corso monografico sul metodo delle Case Derivate
Lezione 1: Basi teorico-pratiche delle Case Derivate: gli studi fondamentali
di Eudes Picard, teorico del metodo. Il ruolo delle Case Derivate nell’universo
interpretativo dell’Astrologia. L’impostazione ragionata dell’oroscopo. Esempi pratici.
Lezione 2: Le prime sei Case dell’oroscopo e i loro significati derivati. Esempi
pratici.
Lezione 3: Le Case dell’oroscopo dalla Settima alla Dodicesima. Esempi pratici.
Lezione 4: L’applicazione delle Case Derivate alle Tecniche Previsionali: Rivoluzione Solare, Tema Progresso, Transiti. Esempi pratici.
L’affascinante mondo dei transiti, strumento dinamico
e insostituibile dell’Astrologia
– Lezione 1: Concetto di transito e sue basi astronomiche. Pianeti lenti e pianeti veloci. I ritmi stagionali, mensili e giornalieri. I movimenti della Luna e
del Sole. Come utilizzare vantaggiosamente le Effemeridi. Applicazioni pratiche. Esempi pratici.
– Lezione 2: I movimenti di Mercurio, Venere, Marte, Giove in chiave positiva e
negativa.Valore dei pianeti retrogradi. I transiti della salute, dell’amore, della
ricchezza, del successo, nel bene e nel male. Esempi pratici.
– Lezione 3: I grandi cambiamenti della vita: Saturno, maestro del destino.
Come usufruirne nel migliore dei modi. Consigli per l’uso. Esempi pratici.
– Lezione 4: I transaturniani e i loro effetti sulla Carta del Cielo. Transiti e tecniche previsionali: Rivoluzione Solare e Tema Progresso. Come armonizzare
indicazioni contrastanti. Esempi pratici.
L’iscrizione al Corso comprende: Il materiale didattico (ciascuna lezione si
compone di circa 100 pagine rilegate) - Immagini astrologiche a colori - Un
dischetto per l’esecuzione di grafici astrologici - Eserciziari La costante assistenza di un Tutor Materiale integrativo (audiocassette e dispense di approfondimento) L’abbonamento alla ‘Scuola tra le stelle’, rivista mensile inviata
agli iscritti al corso.
Ciascun iscritto può scegliere i tempi didattici preferiti. E’ prevista l’analisi del
Tema Natale di ciascun partecipante con particolare attenzione alla tecnica
studiata.
Corsi, Congressi e Iniziative
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ASTROLOGIA & MASS MEDIA
A cura di Grazia ed Elisabetta Mirti
Corso in 6 lezioni per imparare a collaborare con giornali, radio, televisione, Internet, ottenendo buoni risultati.
– Lezione 1: Alcune regole preliminari. Lessico letterario e lessico astrologico. L’Astrologo di riferimento. Vari tipi di oroscopo: giornaliero, settimanale, mensile,
trimestrale, annuale. Come utilizzare le Effemeridi.
– Lezione 2: Che cosa significa target: a chi ci rivolgiamo. Quale persona usare nel
discorso: Uomini, Donne, Giovani. Come informarsi sullo stile del giornale. Alcuni
suggerimenti per chi è alle prime armi. Per chi ha carenze linguistiche, di fantasia, di creatività.
– Lezione 3: I contatti con i Mass Media. Ciò che non si può e non si deve fare. Galateo giornalistico non scritto. Come promuovere il proprio lavoro. Previsioni di fine anno. Il numero di battute. Il segno superfavorito, come sceglierlo. Le stelline.
– Lezione 4: Parità di trattamento rispetto a tutti i segni. Posta astrologica. Se
manca l’ora di nascita. I bastian contrario. Come rinnovare i contenuti con l’Astrologia esoterica. La Luna, alleata irresistibile dell’astrologo su carta stampata.
– Lezione 5: Prove d’autore: suggerimenti per l’uso. Se cambia il direttore del giornale. Problemi di concorrenza più o meno sleale. Come utilizzare begli oroscopi
già scaduti. Calendari e giorni favorevoli.
– Lezione 6: Collaborazioni con più giornali: come diversificarsi. Il tono karmico ed
evolutivo. Come arricchire il messaggio utilizzando la teoria dei Segni Derivati o
Campi. Lo stress marziano. Gli eufemismi edulcoranti. La parola di conforto.
Ogni lezione contiene il materiale per eseguire prove e verifiche, con una guida sicura. Alla fine della sesta lezione si può richiedere un supporto-guida per la prima
collaborazione giornalistica, con modalità individuali da concordare.
L’iscrizione al Corso comprende: Il materiale didattico Immagini astrologiche a colori - Un dischetto per l’esecuzione di grafici astrologici - Eserciziari La costante assistenza di un Tutor Materiale integrativo (audiocasette e dispense di approfondimento) - L’abbonamento alla ‘Scuola tra le stelle’, rivista mensile inviata agli iscritti
al corso. Ciascun iscritto può scegliere i tempi didattici preferiti.
Maggiori informazioni possono essere richieste ad
Elisabetta Mirti - via Giacinto Collegno 12 bis - 10143 Torino
Tel e fax: 011.4376192
e-mail: [email protected]
Per ricevere il programma cartaceo e ulteriori informazioni contattare
Elisabetta Mirti
tel. 011.4376192 dalle ore 15,00 alle 19,00
[email protected]
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CASA NONA
Congressi e novità dall’estero
973 – Barcellona: primo forum
europeo - Mercurio-3
975 – Gracentro: premio mondiale
920 – Simposio di Rambures
Argomento
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CLAUDIO CANNISTRÀ
PRIMO FORUM EUROPEO SOPRA
ASTROLOGIA E SOCIETÀ
BARCELLONA: DICEMBRE 2002
L.A. 129-973
Organizzato dalla rivista spagnola Mercurio-3, il 6, 7 e 8 dicembre si è svolto a
Barcellona un incontro di grande interesse, che ha fatto il punto sulla situazione
della nostra disciplina in Europa, mettendo a confronto studiosi ed esperienze di
varie parti del mondo. Nel congresso sono state affrontate le principali tematiche
astrologiche, ad ognuna delle quali era stato dedicato uno specifico spazio, a cura
di un relatore particolarmente versato in quel determinato settore. Il tutto sotto la
guida e la benevola coordinazione del “grande saggio” dell’astrologia spagnola, quel
Demetrio Santos, che è sicuramente uno fra i personaggi più preparati su cui può
contare la nostra disciplina, a livello europeo, per non dire mondiale.
Ha aperto i lavori della manifestazione Vincente Cassanya, direttore della rivista “Tu Suerte”, che ha affrontato il complesso capitolo dell’astrologia mondiale, in
relazione ai grandi cicli planetari, che influiscono sugli eventi e sulle fluttuazioni
economiche.
Per il settore Astrologia e Finanza era presente Inma Fernandez che, coadiuvata da un esperto in previsioni economiche, ha portato un ampio studio sull’andamento del mercato borsistico dalla nascita dell’indice Dow-Jones fino ai giorni nostri. I rapporti fra Astrologia, Scienza e mondo universitario sono stati illustrati da
Jesus Navarro, cattedratico dell’università di Saragozza, che ha fatto il punto sulla
situazione dell’insegnamento astrologico e sulle sue prospettive di riconoscimento
in Europa, mentre un altro esponente del mondo accademico, il professor José Antonio Gonzáles Casanova, ha parlato del ruolo rivestito dalla nostra disciplina nella
società attuale. Il ricercatore e medico iridologo Francisco Verdù ha illustrato le
nuove scoperte dell’astrologia medica, mentre José Luis Pascual, esperto in Astrometeorologia, ha posto l’accento sull’importanza rivestita in campo previsionale da
un aspetto, spesso dimenticato, come la quadratura corta.
Le relazioni della nostra disciplina con la psicologia sono state affrontate da
Jesús Gabriel, mentre Mariano Aladren, come suo costume, si è occupato di “Tradizione” con una dotta esposizione sulla teoria degli umori e le sue conseguenze sul
carattere e sul destino. Il mondo sudamericano era rappresentato da due esponenti
di grande rilievo: l’uruguagio, Boris Cristoff, che ha trattato le nuove possibilità previsionali aperte dal sistema della Pro-Luna e l’argentino, naturalizzato americano,
Luis Kaplun, che ha affrontato le possibilità e le differenze insite nell’astrologia ve-
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Casa Nona
dica. Al sottoscritto e al francese Yves Lenoble, coordinatore generale della F.A.E.S., è
toccato il compito di illustrare il percorso storico-evolutivo compiuto dalla nostra
disciplina negli ultimi secoli fino al suo stato attuale, rispettivamente in Italia e in
Francia. L’incontro si è chiuso con la relazione del presidente del Forum, Demetrio
Santos, che ha stupito l’auditorio trattando un tema poco conosciuto, ma di grande
fascino, in relazione ai computi astrologici, soprattutto lunari, esistenti nei tempi
antichi del Paleolitico.
Di particolare interesse è stato il “Forum” della domenica, al quale erano presenti oltre ai relatori, tutti i principali esponenti dell’astrologia spagnola, responsabili delle diverse associazioni esistenti nel paese, come Maria Jesús Azkue, José Luis
San Miguel De Pablos, Helia Ramos, José Luis Carrion, Marta Xargayó, Pepita Sanchis. Lo scopo era di mettere a fuoco i fattori principali che ruotano intorno alla
nostra professione e di creare un coordinamento generale fra gli studiosi, che favorisca un dialogo e uno scambio di informazioni sempre più proficuo. Sono state affrontate sia le questioni strettamente tecniche, proprie della pratica quotidiana, sia
i problemi morali, che il nostro ruolo comporta. E’ stata tentata un’analisi collettiva
degli obiettivi principali che devono guidare sia la pratica astrologica professionale
che la ricerca e l’investigazione. Tutto ciò allo scopo di favorire una migliore integrazione della professione astrologica nell’attuale società.
Nell’ambito della manifestazione sono stati anche assegnati i Premi “Gloria de
Pubill”, in ricordo di colei che fu la fondatrice di Mercurio-3 nel lontano 1987; tali
premi erano riservati ai migliori articoli pubblicati sulla rivista nel corso dell’anno,
dopo un referendum promosso fra i lettori. I vincitori sono stati rispettivamente
Juan Estadella per gli articoli spagnoli e Luis Kaplun per quelli provenienti dal resto
del mondo.
Il merito di aver organizzato questo incontro, primo nel suo genere, va al Direttore di Mercurio-3 Jaume Martín e alla sua compagna, l’infaticabile Carmen Oliveda, ben coadiuvati da Juan Estadella e Lourdes Franquet.
La rivista Mercurio-3 ha una notevole diffusione non solo in Spagna, ma anche in tutti i paesi sudamericani. Si tratta di un trimestrale di gran formato, circa
cento pagine, che pubblica articoli provenienti da tutto il mondo, affrontando le tematiche più varie, con un occhio di riguardo sia alle tecniche astrologiche del passato sia alle nuove tendenze, come l’Astrocartografia o l’Astrometeorologia. Non
mancano reportage sui principali avvenimenti internazionali, oltre a notizie su congressi, seminari, recensioni di novità editoriali e di software computerizzati.
Il costo molto contenuto, appena 35 Euro per un abbonamento annuale per
l’Europa, ne fanno una guida preziosa per essere aggiornati sulla nostra disciplina e
per aprire una finestra non solo sull’emergente mondo spagnolo, ma anche sull’immenso e sorprendente universo astrologico sudamericano, altrimenti difficilmente
raggiungibile dall’Italia. A parte riportiamo il sommario di uno degli ultimi numeri.
Per le sottoscrizioni ci si può rivolgere a:
Revista astrologica - Mercurio 3 - Apartado Correos, 4103 - 08080 Barcelona
(Spagna).
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Mercurio-3 n° 35
1er trimestre 2002
SECCIONES:
EDITORIAL ...............................................................................................................................................................
EFEMÉRIDES: 1° TRIMESTRE 2002 por Jaume Martin ..........................................................................
LUNACIONES: 1° TRIMESTRE 2002 por Centre Urania ........................................................................
ENTERVISTA: Jesùs Navarro (y 2) ..................................................................................................................
VIVENCIAL: Astrologia y empresa por Juan Estadella ..........................................................................
ASTROLOGÌA VÉDICA (y 5) por Luis Kaplun ..............................................................................................
ASTROMETEOROLOGÌA: Planning astrometeorològico 2002 por José Luis Pascual .................
TRIBUNA ABIERTA: AstroCartoGrafìa (3); El ataque a USA del 11 de septiembre por
Vicente Gigli y Claudia Ena Lamata .....................................................................................................
ESPECIAL ASTROMUNDIAL: Astrologìa y macroeconomìa por Vicente Cassanya .....................
OPINIÒN Y COMENTARIOS (1° Congresso de Astrologia Andorra-2001)......................................
LIBROS RECIBIDOS por MERCURIO-3..........................................................................................................
AGENDA ...................................................................................................................................................................
ARTÌCULOS:
INVESTIGACIÒN:
ASTROLOGÌA Y FONÉTICA (1) por Pepita Sanchis ...................................................................................
INVESTIGACIÒN:
GEOMETRÌA, COLOR Y ASTROLOGÌA MÉDICA por Marta Povo
ASTROLOGÌA E HISTORIA:
UTOPÌAS DEL RENACIMIENTO: Una visiòn astrològica por Alberto Chislovsky .........................
INTRPRETACIÒN:
CUANDO LOS ASTRÒLOGOS HABLAN EL MISMO IDIOMA por M. Dupen, R. Giardino,
B. Lòpez, A. Garcìa, L. Kamlun, G. Londo ............................................................................................
ENSAYO:
EL ÉXITO EN LA CONSULTA ASTROLÒGICA por José Benito Nicolàs ...............................................
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GRACENTRO
DA VALENCIA: TERZO PREMIO MONDIALE
DI INVESTIGAZIONE ASTROLOGICA
L.A. 129-975
Riceviamo dall’Associazione Astrologica “Gracentro”, che ha sede a Valencia e che fa
parte della nostra FAES (Federazione Astrologica dell’Europa del Sud) il Bando di
Concorso per la terza edizione del Premio Mondiale di Investigazione Astrologica. La
premiazione si terrà in occasione delle Giornate di Astrologia e Cabala che si svolgeranno il 6, 7 e 8 dicembre 2003.
3° EDIZIONE DEL PREMIO MONDIALE DI INVESTIGAZIONE ASTROLOGICA
ANNO 2003 - TERZO DEL TERZO MILLENNIO DELL’ERA CRISTIANA
IN CONTEMPORANEA CON LA VIII EDIZIONE DELLE
GIORNATE MONDIALI DI ASTROLOGIA E CABALA
6 – 7 - 8 DICEMBRE DELL’ANNO 2003
INVITIAMO TUTTI COLORO CHE FANNO RICERCA CON DESIDERIO DI PERFEZIONAMENTO A PRESENTARE I LORO LAVORI
INVITIAMO TUTTI COLORO CHE DESIDERANO PARTECIPARE AL MIGLIORAMENTO
DELLA CULTURA ASTROLOGICA A PRESENTARE LE LORO RICERCHE
Terza Edizione dei Premi Mondiali di Investigazione Astrologica “Gracentro” 2003.
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA
1) Opere originali pubblicate o inedite (in qualsiasi lingua), purchè inviate in spagnolo.
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2) I lavori originali vanno inviati in cinque copie cartacee e in esemplari separati, in
formato a4, numerati e scritti a doppio spazio su una sola facciata, correttamente impaginati, oltre che in un dischetto contenente la ricerca presentata, in formato WORD o TXT, con eventuali grafici o figure incluse o a parte.
3) Su ogni copia del lavoro deve figurare il nome dell’autore, in modo da permetterne l’identificazione, solamente sul frontespizio del lavoro presentato.
4) Sulla prima pagina, dovranno essere riportati il motto, il nome, il cognome e la
nazionalità dell’autore, il numero di passaporto o di carta di identità, l’indirizzo o
altro recapito postale, il telefono e l’E-mail.
LUOGO DI PRESENTAZIONE
III Edizione del premio Mondiale di Investigazione Astrologica
c/o Gracentro S.A. - Plaza de la Santa Cruz, 9 - 46003 Valencia (Spagna).
TERMINE DI PRESENTAZIONE
Il termine ultimo per la presentazione dei
lavori scadrà irrevocabilmente il 30 settembre 2003.
PREMI
● Gran Premio Mondiale di Investigazione
Astrologica “Gracentro”.
Alla miglior opera di ricerca.
● Gran Premio Mondiale di Investigazione
Astrologica “Gracentro”.
Alla miglior opera inedita.
● Gran Premio Mondiale di Investigazione
Astrologica “Gracentro”.
Premio Speciale “Mercé Tamarit”
Alla figura astrologica di maggior rilievo
in campo internazionale, come riconoscimento del suo impegno e dei suoi contributi in favore della ricerca e della crescita
della cultura astrologica.
REGOLAMENTO
1) Possono concorrere Astrologi o Astrologhe, di qualsiasi nazionalità con un lavoro a tema libero. Verranno tenute in
considerazione soprattutto la novità
della ricerca presentata, la creatività e
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Casa Nona
l’importanza che nel mondo astrologico rivestirà il lavoro per l’avanzamento
delle conoscenze.
2) Per poter concorrere ai premi, i lavori presentati dovranno possedere requisiti di
originalità (in relazione a questioni concettuali, tecniche, storiche o di qualsiasi
altro genere) e basi metodologiche (chiarezza dei presupposti, documentazione
bibliografica delle fonti, etc.).
3) Il termine ultimo di presentazione dei lavori scadrà il 30 settembre 2003.
4) Il Premio potrà essere frazionato in via eccezionale tra due opere (ex-aequo) così come essere dichiarato non aggiudicato o andato deserto, se la Giuria considererà che nessuno dei lavori presentati possegga i requisiti per meritarlo. In
questo caso la Giuria potrà concedere fino a due menzioni speciali a titolo di riconoscimento.
5) La Giuria sarà composta da:
– Presidente: Il Presidente di Gracentro.
– Componenti: Ricercatori Internazionali di fama riconosciuta.
– Segretario: un Membro di Gracentro, ente organizzatore del premio, con diritto di parola, ma senza diritto di voto.
6) Le designazioni della Giuria saranno rese pubbliche una volta scaduto il termine
di presentazione delle opere.
7) Il Premio si assegnerà in una riunione pubblica organizzata a tal fine da Gracentro nella notte fra il 6 e il 7 dicembre, sempre se le circostanze lo permetteranno
e non capiteranno eventi che obblighino a scegliere un’altra data.
8) Gracentro si riserva il diritto di pubblicare una prima edizione dell’opera vincitrice con una tiratura massima di 1000 esemplari; con l’aggiudicazione del premio
è implicita da parte dell’Autore la cessione dei diritti per questa prima edizione.
9) Se per qualsiasi motivo trascorrerà più di un anno dalla data dell’assegnazione
del premio senza che l’opera venga stampata, l’Autore avrà piena libertà di pubblicarla a suo piacimento, purchè sulla copertina dell’opera venga indicato che è
”vincitrice del Gran Premio Mondiale Di Investigazione Astrologica”, e al suo interno siano riportate le caratteristiche del Premio e che è stato organizzato da
Gracentro - Valencia (Spagna).
10) Su proposta della Giuria e previo accordo con gli autori, potranno anche essere
pubblicate quelle opere presentate che Gracentro ritenga meritevoli.
11) Le opere non premiate dovranno essere ritirate dal suo autore o da persona legalmente autorizzata, entro il termine massimo di due mesi dalla data di aggiudicazione del premio, presso la sede di Gracentro - Plaza de la Santa Cruz, 9 46003 Valencia (Spagna), previa la presentazione di un documento di identità.
12) Il fatto di partecipare a questa competizione implica l’attenersi alle regole suesposte e la loro totale accettazione.
Tutte le norme e le situazioni che dovessero verificarsi non previste nel presente regolamento saranno risolte dalla Giuria quando si riunirà; la sue decisioni saranno
inappellabili.
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CHARLES RIDOUX
UN INCONTRO DI QUALITÀ
RESOCONTO DEL SIMPOSIO DI RAMBURES - 16/18 GIUGNO 2002
TRADUZIONE DI JOLANDA BOYKO
L.A. 129-920
Si è svolto dal 16 al 18 giugno scorso, nella splendida cornice di Rambures (a sud di
Abbeville, ai confini tra Piccardia e Normandia), un evento astrologico importante,
rappresentato dalla riunione di storici e medioevalisti sul tema: “L’Astrologia ieri ed
oggi”.
L’obiettivo di questa riunione, organizzata da un medioevalista germanista
professore all’Università di Rouen (Jean-Marc Pastré) e da un medioevalista astrologo professore all’Università di Valenciennes (Charles Ridoux) era di permettere uno
scambio di qualità e soprattutto senza intenti polemici, considerando il fatto astrologico come una realtà la cui pratica può essere oggetto di studio come qualsiasi
altra attività spirituale.
Ha partecipato, infatti, un pubblico attento e numeroso e c’è stato un fruttuoso scambio di idee sia da parte di medioevalisti sia di astrologi.
Sin dall’inizio si è parlato della distinzione tra astrologia ed astronomia nel
Medio Evo. In quel periodo, infatti, non esisteva il termine “astrologo” nella lingua
francese, mentre, nel periodo latino, gli astrologi venivano designati col termine di
matematici. Già nel VII secolo, Isidoro di Siviglia, che rappresenta una delle più
grandi fonti della cultura del Medio Evo, distingue una “astronomia naturale”, lecita
ed una “astronomia superstiziosa”, illecita. Carmen Mira (dell’Università di Rouen),
cita qualche opera letteraria in lingua romanza in cui appaiono personaggi o descrizioni in relazione con l’astrologia. Ricordiamo, in particolare, la descrizione del
mantello dell’incoronazione di Erec nel primo romanzo di Christian de Troyes, “Erec
e Enide”, del quale sono tessute le arti liberali, sintesi della conoscenza medioevale.
Nel romanzo di Teb, è il carro di Anfiarao ad offrire un quadro analogo. Si possono
ancora citare tre donne in rapporto con la magia o la profezia: la Sibilla Cumana nel
Romanzo di Enea (una riscrittura medioevale dell’Eneide di Virgilio), Medea nel Romanzo di Troia e la Pulzella dalle Bianche Mani nel Bell’Inconnu di Renaud de
Beaujeu. Pare che nelle opere letterarie della fine del XII secolo, non venga fatta distinzione tra astronomia ed astrologia e non venga espressa alcuna condanna all’esercizio di questa pratica. Jean Maurice (dell’Università di Rouen) ricorda il famoso
episodio di Merlin di Robert de Boron riguardante la disfatta degli astrologi di fronte alla scienza profetica di Merlino. Se gli astrologi sono ricordati come la crema
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Casa Nona
dell’élite intellettuale, dei luminari di scienza e saggezza, incontrando il proprio limite nel fatto che la scienza è umana, la conoscenza profetica di Merlino, invece,
viene da Dio (infatti Merlino conosce il passato a causa della sua nascita diabolica è stato generato da un incubo - ma ha ricevuto da Dio la conoscenza del futuro).
Anne Berthelot si occupa, da parte sua, di tecniche e decodificazioni del romanzo di
Perceforest (datato nel XIV secolo, collegamento tra il mondo di Alessandro e l’universo di re Artù) e richiama il caso di Parsifal di Wolfran von Eschenbach in cui gli
astri sembrano dei puri segni (è leggendo la scrittura delle stelle in cielo che Flegetario decifra il nome di “Graal”).
Tonalità più filosofiche assume Alain Corbellari (Università di Losanna) che
analizza il termine “ostruance” nelle opere di Girard d’Amiens, termine sopravvissuto nel francese moderno “malotru” (zoticone) che significa, parlando normalmente,
“nato sotto una cattiva stella, sotto funeste astralità”. Ricordiamo che la prima attestazione scritta della parola “astre” in francese risale al 1382. Ed è ancora su Merlino, profeta e mago (“incantatore”) che ci intrattiene Robert Baudry, grande specialista del mito del Graal nella letteratura del XX sec. Christian de Mérindol, studioso
araldico allievo di Michel Pastoureau, ci parla delle ricerche sulle tracce di rappresentazioni astrologiche nei molteplici documenti, in relazione con i principi della
Casa di Francia alla fine dell’epoca medioevale, mettendo l’accento sull’importanza
degli Ordini cavallereschi e delle onorificenze reali.
In realtà la lettura delle opere medioevali in francese lascia sempre l’astrologia
un po’ in ombra, per il fatto che non ne viene mai fatta menzione della pratica
Casa Nona
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astrologica, se non attraverso vaghi accenni ad una conoscenza più o meno sulfurea cui si riferiscono i termini di “negromanzia” o di “alchimia”. Paul Zumthor propone, inoltre, nel suo libro consacrato a ‘Merlin le Prophète’ di tradurre “negromanzia”
come “arte di far giocare liberamente e fantasticamente (ma senza l’intervento di
potenze infernali) le forze della natura” (1) Ma bisogna sempre rammentare che durante tutto il Medio Evo, la lingua della scienza e della filosofia, come pure della
teologia, era il latino.
Certo, spiace che un eminente studioso come Giuseppe Bezza, ottimo conoscitore della tradizione tolemaica, sia in arabo sia in latino, non sia potuto venire a
Rambures dov’era invitato, perché avrebbe indubbiamente presentato un punto di
vista essenziale della tradizione astrologica medioevale nelle opere greche, latine ed
arabe.
Le competenze di Patrice Guinard, pure invitato, avrebbero senz’altro permesso
di puntare uno sguardo originale sulla transizione tra astrologia tolemaica ed astrologia kepleriana. Siamo tuttavia riusciti a penetrare nella profondità metafisica con
l’esposizione di Pierre Deghaye, grande specialista di Paracelso e dei teologi tedeschi
del XIX secolo sulla “natura eterna” nella teosofia di Jacob Boehme (1575-1624).
Questo teosofo, che segna profondamente il pensiero tedesco del periodo romantico e si avvicina a Novalis, non ha nulla a che vedere con Helena Blavatsky,
presentandosi talvolta come portatore della scienza di Dio e della filosofia della Natura. Ma per Boehme, esistono due Nature: una Natura “naturale” ed una natura
“trascendente”, eterna e divina.
La via mistica consiste precisamente nell’operare, per mezzo dell’unione trasformatrice con il divino, un’unione tra il Cielo degli angeli (Spirito dell’anima) ed il
Cielo sottostante (Anima del Mondo). Ed è alla presentazione della cosmogonia mistica di Boehme che si è collegato Pierre Deghaye., mostrando come in particolare la
strada dei sette Spiriti del Mondo primordiale corrisponda agli archetipi dei pianeti,
essendo il cielo inferiore in un rapporto di analogia con il cielo superiore, secondo la
famosa formula di Ermete Trismegisto, ben conosciuta da tutti gli astrologi.
Da parte di noi astrologi, l’intento era di trattare non soltanto l’astrologia antica e medioevale - aspetto purtroppo poco toccato, data l’impossibilità di taluni specialisti di queste questioni di partecipare a questo simposio - ma anche di presentare una specie di quadro dell’attività astrologica attuale su un piano telematico (i
molteplici campi in rapporto con l’astrologia) e su un piano geografico (degli elementi storici dell’astrologia contemporanea in alcuni paesi dell’Europa occidentale).
E’ così che Francis Santoni ha ripreso l’argomento dei rapporti tra astronomia ed
astrologia, insistendo sulla distinzione tra credenze astrologiche ed evento astrologico. Mentre Paul Bernard (il cui intervento è stato letto in sua assenza) trattava dei
rapporti tra astrologia e matematica, Didier Castille, da parte sua, presentava un interessante documento storico statistico attraverso gli anni, che evocava l’antichità
delle statistiche nelle civiltà come l’India, la Cina, Israele o Roma e poi la nascita della statistica descrittiva nel XVI secolo ed i progressi dovuti al calcolo delle probabilità
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Casa Nona
a partire dal XVIII secolo, per concludere sull’importanza della statistica nelle scienze
come la genetica o la sociologia che apparvero nel XIX secolo. Ma fu solo nel XX secolo che apparve un interesse dell’astrologia per la statistica, e Didier Castille si sofferma sulle condizioni del buon uso delle statistiche in rapporto all’astrologia.
Grazia Mirti, che ha diretto a lungo la rivista italiana “Linguaggio Astrale” ed è
specialista di astrologia finanziaria, ricorda il Liber Astronomiae di Guido Bonatti, in
cui vede un precursore dell’astrologia economica moderna, di cui uno dei migliori
rappresentanti è un nostro confratello americano, Raymond Merrimann.
Grazia Mirti spiega l’uso fatto da Guido Bonatti delle Parti Arabe, che forniscono una fotografia dettagliata del mondo agricolo medioevale e che serve a prevedere la fertilità dell’annata. Ricorda pure il trattato di Copernico sulla moneta e lo
studio di Keplero sui flussi del vino.
Mi tornava naturale - dopo aver sottolineato la rarità della doppia qualificazione nella stessa persona di medioevalista e di astrologo - di trattare l’Astrologia
Mondiale, cosa che venne fatta presentando due esempi complementari che illustravano i legami possibili tra tradizione e modernità. Da un lato, l’utilizzo dei metodi antichi nell’approccio di eventi contemporanei; dall’altro lato, lo studio di una
parte del passato medioevale per mezzo di strumenti adatti all’astrologia contemporanea.
A titolo di esempio, il famoso attentato di New York dell’11 settembre 2001
come è stato studiato dal nostro collega americano Robert Hand, secondo un metodo stabilito nel IX secolo dall’astrologo persiano Albumasar.
Furono anche toccati alcuni aspetti della storia del Medio Evo occidentale partendo dallo studio del ciclo Nettuno-PIutone, che va dal 905 al 1399.
Il nostro collega spagnolo, José Luis San Miguel de Pablos, i cui studi si caratterizzano per il suo sistematico approccio al nostro sistema solare, partendo dalla
sua opera “Il libro di Gaia e di Urano”, si è spinto ad una riflessione appassionata
che ha suscitato una vivace discussione sugli antichi e moderni paradigmi partendo
dalla scoperta dei pianeti transaturniani e delle cinture di asteroidi, come pure sui
valori simbolici attribuiti ai pianeti tradizionali. La sua visione arriva ad una specie
di incastro negli spazi sempre più vasti partendo da Gaia (il sistema Terra-Luna),
verso il sistema solare, la Galassia ed infine l’Universo intero.
L’inglese Roy Gillet, presidente dell’Astrological Association dopo Charles Harvey e Nicholas Campion, ha tracciato una sintesi della vita astrologica nel suo paese
dopo la grande congiunzione Nettuno-PIutone del 1891, ricordando Alan Leo,
Charles Carter, John Addey, Charles Harvey, Olivia Barclay ed altri ancora. Segnala
che Nicholas Campion dirige all’Università di Bath, un ciclo di studi di astrologia
culturale e che un insegnamento universitario dell’astrologia esiste negli Stati Uniti
al College Kepler di Seattle (nello stato di Washington): due esempi da tener presenti per le università francesi.
Il nostro amico Yves Lenoble ha illustrato in parallelo l’attività astrologica francese, partendo anche lui dalla congiunzione Nettuno-Plutone del 1891, insistendo
Casa Nona
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sulle due “rivoluzioni” che intervennero nella pratica astrologica: i Temi con l’Ariete
a sinistra (innovazione dovuta a Choisnard, che spodestava così la predominanza
delle Case sui Segni), e più tardi il passaggio verso il 1939 da un’astrologia che ruotava attorno al segno Ascendente ad un’astrologia ancorata sul segno in cui si trova
il Sole (così, ancora oggi, “essere Leone”, significa essere nato con il Sole in Leone;
prima del 1930, significava avere il proprio Ascendente in Leone).
Barbara Obrist, ricercatrice del CNRS, autrice di un articolo importante sulle illustrazioni dello zodiaco all’epoca carolingia (2), conclude questo colloquio tornando a parlare dell’”archeologia del sapere astrologico” all’epoca dell’Alto Medio Evo.
Barbara Obrist, che ha diretto un simposio ad Abbon de Fleury (XI secolo), rimprovera aspramente l’ignoranza volontaria degli storici di numerosi testi di epoche arcaiche relative alla pratica dell’astrologia. Attitudine che fa pensare alla distrazione degli storici di scienza circa le attività astrologiche di Keplero o di Newton, alla quale
l’opera di Gérard Simon, ‘Kepler astronome et astrologue’, si sforza di rimediare.
Nella serata di venerdì, il nostro caro André Barbault ha tenuto una conferenza
dal titolo “Parlare di Astrologia”, nella quale ha esordito con una specie di sintesi
della sua esperienza di astrologo in lotta contro i pregiudizi del suo tempo. Chi meglio di lui poteva farlo? Ci ha anche ricordato che nel 1953 aveva ottenuto il patrocinio di Mircea Eliade per il VII Congresso internazionale di astrologia a Parigi e ricordava i suoi incontri, alla rivista Psyché, con Teilhard de Chardin e Gaston Bachelard. Ma, più del ricordo di un tempo, è la riflessione fondamentale sulla natura dell’astrologia e sul suo ruolo scientifico nel XXI secolo che André Barbault ha portato
alla meditazione del suo pubblico. Sarà possibile presto leggerne l’interessante testo
come pure quello di coloro che hanno partecipato a questo simposio, poiché grazie
all’interessamento di Jean Marc Pastré dell’Università di Rouen, i testi del simposio
di Rambures godranno di una rapida pubblicazione, cosa poco comune nelle tradizioni universitarie.3
Resta da ricordare la calorosa accoglienza dei nostri ospiti, i castellani di Rambures, il Conte e la Contessa di Blancherot che generosamente hanno messo il loro
castello a disposizione negli ultimi due o tre anni e che, con molta attenzione, partecipano ai nostri lavori. Precisiamo, per quel che può interessare, che il castello di
Rambures, che è scampato alla demolizione sotto Richelieu per il fatto che il signore di Rambures aveva salvato la vita di Enrico IV nella battaglia d’Ivy, è un’imponente fortezza di tipo militare e può essere visitato dalla primavera all’autunno, al centro di un parco rimarchevole, che merita di essere visto.4
NOTE
1 ZUMTHOR PAUL, Merlin le Prophète, Un Thème de la littérature polémique de l’historiographie et des
romans, Ginevra Slatkine, 2000 (1ª ed. Losanna 1943), p. 234.
2 OBRIS BARBARA, La représentation carolingienne du Zodiaque. A propos du manuscrit de Bale, Universitatsbibliothek, F III 15a, in Cahiers de civilisation médiévale, t.44, 2001, pp. 3-33.
3 Gli Atti di questo Seminario sono previsti nel corso del 2003.
4 Castello di Rambures - [email protected] 03 22 25 10 93.
204
Casa Decima
ELENCO
DEI DELEGATI E CORRISPONDENTI
DEL CENTRO ITALIANO DI ASTROLOGIA
L.A. 129-980
Presidente:
DANTE VALENTE - Via Monzambano, 13 - 20159 Milano - Tel: 02-69005576
e-mail: [email protected]
Segretario:
CLAUDIO CANNISTRÀ - Via Vizzani, 74 - 40138 Bologna - Tel: 051-342445
e-mail: [email protected]
DELEGATI
ABRUZZO
BIA GATREN - Via dei Cimatori, 14/A - 00186 Roma - Tel:06-6877803
Via Silvino Croce, 11 - 66026 Ortona (Chieti) - Tel: 085–9065565
CAMPANIA
CLARA NEGRI - Via Trinità degli Spagnoli,33 - 80132 Napoli - Tel: 081-407550
www.astrarmonia.it
Collaboratore:
MARIA VACCA - Via Manzoni 24 - 80046 S. Giorgio a C remano (Napoli). - Tel: 081-7711034
e-mail: [email protected]
EMILIA
ARMANDO BILLI - Via Berengario da Carpi, 7 - 40141 Bologna - Cell: 348-8057972
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ANNA COLACICCO - Via Cracovia, 9- 40139 Bologna - Cell: 347-5600067.
e-mail: [email protected]
FRIULI VENEZIA GIULIA
LIDIA CALLEGARI - Via F. Bonazza, 61- 34149 Trieste - Tel. 040-941263
e-mail: [email protected]
Segreteria:
LICIA RAINÒ - Via Junker, 6 - 34014 Grignano (Trieste) - Tel: 040-224647
Sede della Delegazione (gruppo ONLUS Tergeste):
Via Mazzini, 30 - V piano – 34121 Trieste
Casa Decima
205
LAZIO
VITTORIO RUATA - Via Antonio Silvani, 108- 00139 Roma - Tel:06-88640922.
e-mail: [email protected]
Consiglieri di Delegazione:
MARIA GRAZIA LA ROSA - Piazza A. Righi, 8- 00146 Roma - Tel: 06-5572242
e-mail: [email protected]
MARY OLMEDA - Via Foglia, 3- 00199 Roma - Tel: 06-86200959
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ROSSELLA BILOTTA - Tel: 06-88640922
e-mail: [email protected]
LIGURIA
TIZIANA BERTONE - Piazza A. Massena 5 int.11 - 16152 Genova - Tel: 010-6502617 - Cell: 3386258781
e-mail: tizianabertone @libero.it
LOMBARDIA
ANDREA ROGNONI - Via Berchet, 7- 20052 Monza (Milano) - Tel. 039-329577. Fax 039-365793.
e-mail: [email protected]
Vicedelegato:
LOREDANA PENNATI - Via Forze Armate 14 - 20146 Milano - Tel: 02-40090888
e-mail: [email protected]
PIEMONTE
MARIA GRAZIA DASSETTO GRANAGLIA - Via Luisa del Carretto,17 - 10131 Torino - Tel. 011-8195021
TOSCANA
RENZO BALDINI - Via di Cocco, 9 - 50145 Firenze - Tel: 055-315580 / 055-8468095
e-mail: [email protected]
TRENTINO-ALTO ADIGE
FRANCA RIGONI BERNARDI - Via Venezia, 25 - 38100 Trento - Tel: 0461-237068.
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ISABELLA LINDEGG PASQUALI - Via Ottaviano Rovereti, 4 - 38100 Trento - Tel: 0461-913591
VENETO
ARTURO ZORZAN - Via S. Bona Nuova, 106 - 31100 Treviso - Tel: 0422-22843 - Cell: 347-4474877
a Venezia: Cannaregio, 6079 – Tel: 041-5226201
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
NADIA PAGGIARO - Via Adda, 5 - 30174 Mestre - Tel: 041-5346047.
e-mail: [email protected]
CATANIA
Vicedelegata:
LILIANA COSENTINO - Viale Regina Margherita, 35 B - 95123 Catania - Tel:095-312251
e-mail: [email protected]
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Casa Decima
ROMAGNA
ATTILIO MATTIOLI - Via Papa Giovanni, 9 - 47034 Forlimpopoli (Forli) - Tel. 0543-741158
Collaboratore:
RINO MANEO - Via dell’Aida, 5 –48100 Ravenna - Tel: 0544-270652
e-mail: [email protected]
RAGUSA
PIPPO PALAZZOLO - Via Forlanini, 116 - 97100 Ragusa - Tel:0932-642619
e-mail: [email protected]
CORRISPONDENTI
AGRIGENTO
SEBASTIANO CATALANO - Piazza Metello, 3 - 92100 Agrigento - Tel:0922-595230
e-mail: [email protected]
ALESSANDRIA
ALDO VISENTIN - Via Testore, 5 A - 15100 Alessandria - Tel: 0131-236445
e-mail: [email protected]
ASCOLI PICENO
STEFANIA PARTINI CENCIARINI - Via Leopardi, 9 - 63100 Ascoli Piceno - Tel: 0736-252576
ASTI
LIVIO MONTANARO - Via Stazione 18/A - 12058 Santo Stefano Belbo (Cuneo) - Tel: 0141-840868
e-mail: [email protected]
BIELLA
LOREDANA BORTOLIN - Regione Valgrande, 4 - 13856 Vigliano Biellese (Biella)
Tel. 0348-7490205 (dalle ore 14 alle ore 17 dei giorni feriali)
e-mail: [email protected]
BOLZANO
GIANNA MASCIS - Via Mendola, 59/B - 39100 Bolzano - Tel: 0471-920015.
e-mail: [email protected]
BRESCIA
FULVIA ROVERE - Via Luzzatti, 6 - 25123 Brescia - Tel: 030-2090283
CASERTA
PAOLO CRIMALDI - Viale Lincoln-Parco Aversano pal/E - 88100 Caserta - Tel. 06-4740910
e-mail: [email protected]
CHIETI
ONOFRIO CEROLI - Via A De Gasperi,18 - 66032 Castel Frentano (Chieti) - Tel: ab. 0872-569454 - Tel:
uff. 0872-56862
CIVITAVECCHIA
FABRIZIO CORRIAS - Via Monti Volsini, 4 - 00053 Civitavecchia (Roma) - Tel: 0766-542307
e-mail: [email protected]
Casa Decima
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CUNEO
FIORELLA LUNATI - Via Bodina, 46B - 12100 Cuneo - Tel: 0171-65825
PARMA
MARIA ELISA LEVATI MASINI - Via Ognibene, 22 - 43100 PARMA - Tel: 0521-964484
PIOMBINO
LUCIO CANONICA - Località Germandine, 118 - 57028 Suvereto (Livorno) - Tel. 0565-829089
e-mail: [email protected]
REGGIO EMILIA
LAMBERTO GHERPELLI - Via Bisi,10 - 42100 Reggio Emilia - Tel:0522-513635
e-mail: [email protected]
SALERNO
MASSIMO CIAGLIA - Via delle Querce, 95 - 84080 Capezzano (Salerno) - Tel: 338-6913555
e-mail: [email protected]
SASSARI
ARIANNA MENDO - Via del Faro - Residence della Marina, 3 - 07020 Palau (Sassari)
Tel: 0789-708380 (dalle ore 18 alle 20,30) - Cell: 335-8165504
e-mail: [email protected]
SIENA
SUSANNA RINALDI - Via Chiantigiana, 105 - 53100 Siena - Tel: 335-7116003 (dalle ore 21 alle 22,30
ogni lunedi, martedi, mercoledi)
e-mail: [email protected]
VARESE
DANIELA GREGORI - Viale G.B. Vico, 34 - 21100 Varese - Tel: 0332-224875
VERONA
CARLA PRETTO - Via G. Mameli, 116- 37126 Verona - Tel. e fax: 045-8344149
e-mail: [email protected]
VOGHERA
MARINA REGNO - Via Carlo Longa, 3 - 27058 VOGHERA (Pavia) - Tel: 0383-49523 - Fax: 0383363609 - Cell: 338-7344877
e-mail: [email protected]
GRUPPI AFFILIATI
PADOVA
Gruppo Zodiaco presieduto da Ottavio Zanellato - Via Bagno, 29 - 35030 Cinto Euganeo (Pd)
Tel: 049-94079 - Cell: 338-1452321
e-mail: [email protected]
208
Casa Decima
CORRISPONDENTI ESTERI
ARGENTINA
PIO GOWLAND - Arenales, 1478 2”B” - 10161 Buenos Aires - Argentina - Tel: 54-18128768
AUSTRALIA
ELIDA MARCHISONE - 6, Terry Road - Eastwood NSW2122 - Australia - Tel. 0061-02-8583265
CROAZIA
SLAVEN SLOBODNJAK - 2, Kunc 1- HR 10000 Zagreb - Croatia - Tel: 0385-16159907
e-mail: Slaven [email protected]
GERMANIA
LIANELLA LIVALDI LAUN - 79540 Schlossgasse, 10 – Lorrach - Stetten - Tel: 0049-762112453
e-mail: [email protected]
GRAN BRETAGNA e IRLANDA
ROSEMARIE ADAMS - D.F.Astrol 262 B Kingsbury Road - Kingsburg - London - NW9 OBT
Londra Tel: 0044-1817322717 - Dublino Tel: 00353-12601955
GRECIA
THOMAS GAZIS - Franghiadon, 49 - 18537 Pireas - Grecia
OLANDA
GIOVANNI ZATTINI - Kromstevenwerf, 32 - 2317 DH Leiden - Holland - Tel: 0031-715214017
e-mail: [email protected]
REPUBBLICA CEKA
RADMILA VALTROVA - Trojicka 2 - 12800 Praha 2 - Ceska Republika
RUSSIA
PTOLOMEI SVAROGICH - ap. 352, Kountsevskaia St.41 - 121351 Moscow - Russia - Tel. e Fax: 07-0914177332
e-mail: ptolomei@levante oppure e-mail: [email protected]
SLOVENIA
BERN JURECIC - Jrastje, 21- 68310 Senjernej - Slovenija - Tel: 00386-6842906 - Fax: 0038668323091 (Krka - Novo Mesto)
SPAGNA
JOSÈ LUIS SAN MIGUEL DE PABLOS - Plaza de Matuta, 4 - 4°D - E28012 Madrid - Espana - Tel:003491-4281897
STATI UNITI
JAMES H. HOLDEN - American Federation of Astrologers - P.O. Box 22040 - 6535 South Rural Road
ad TEMPE - AZ 85285-2040 U.S.A.
Argomento
Immagini dal Convegno
CIDA-LAZIO
del 19 ottobre 2002.
(Resoconto a pag. 178)
Il giorno seguente, nella sede
romana del CIDA, i Relatori
del precedente Convegno
sono stati bersagliati da un
fuoco di file di domande dei
Soci. Pare se la siano cavata
bene…
I
II
Argomento
Una spiaggia selvaggia
sulla costa occidentale
del Portogallo…
Immagini
dal dodicesimo
viaggio
… e Pessoa che spiega
al nostro inviato che cosa
sia veramente l’Astrologia
Argomento
III
Un appuntamento importante!
a Napoli, sabato 1° marzo 2002
Convegno del CIDA-CAMPANIA
con Relatori Campani e Nazionali
presso l’ISTITUTO GOETHE
Riviera di Chiaia 202
abbinato ad una visita
alla Napoli esoterica
vedi dettagli a pagina 176
IV
Argomento
Gemellata virtualmente con “Linguaggio Astrale” questa rivista spagnola ha compiuto
«tres años di ottimo trabajo» (vedi pag. 193)