Scarica il PDF di questo estratto - Il Quaderno di Mauro Scardovelli

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Marco Guzzi
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Dall’alienazione all’integrità
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MINIVIDEO 6
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[36:16 - 40:13]
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Il secondo livello sul quale contemporaneamente dobbiamo
lavorare sono le molteplici distorsioni, cioè concetti errati, che
noi abbiamo accumulato nei secoli, al livello di cultura.
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Quali immagini abbiamo interiori di Dio, cioè del senso delle cose?
Quale Dio abbiamo dentro?
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Perchè vedete,
uno può dire di essere cristiano, uno può dire di
essere ateo, ma ognuno di noi ha delle
teologie inconsce
(nei nostri gruppi propongono un percorso di 7 anni, e poi dico “dopo 7 anni si può
incominciare”).
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Le teologie inconsce non agiscono sul piano
del concetto, ma sul piano dell’emozione.
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Per esempio: mi viene un banale raffreddore.
Spesso dentro di me un pensiero mi dice “è colpa mia”.
No? Capita. “Che ho fatto perchè mi è venuta questa malattia?”.
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Questo lo può pensare un cristiano o un ateo, ma in quel momento tu
stai incarnando una teologia inconscia del dio punitivo.
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Cioè tu, senza saperlo, stai aderendo ad un’idea di Dio, cioè dell’Essere, che
punisce attraverso la malattia un tuo errore.
Oppure: ti senti completamente disperato perchè hai fallito un progetto.
Con quella disperazione, in quel momento, in realtà sei ateo.
Per te, in quella esperienza di totale disperazione, Dio none esiste. E’ proprio
questa la disperazione.
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Quindi noi dobbiamo lavorare su tutte le idee teologiche, ateologiche, su Dio, sull’uomo, sul mondo che abbiamo
elaborato.
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Questo è già in cammino.
La critica culturale è già in questo cammino.
Noi oggi al livello culturale siamo una sorta di gran giudizio universale, stiamo
vagliando tutte le idee.
Pensate alle idee religiose, pensate all’Islam. Cos’è vero dell’Islam? E’ un conflitto.
Ma cos’è vero del messaggio di Cristo?
Cosa è vero e cosa nella storia del Cristianesimo in realtà non appartiene affatto
all’annuncio della salvezza che cristo è venuto a dare?
La violenza cristiana, l’imperialismo cirstiano, la presunzione...
Ricordo sempre il catechismo di mio padre, nel ’42, che liquidava l’intero Induismo
con due parole:
????,
demoni.
L’induismo!
E qual è l’effetto? Che oggi i nostri ragazzi conoscono meglio l’induismo del
cristianesimo.
E se vai in una libreria qui a Verona probabilmente trovate scaffali di spiritualità
Indu, Yoga, Zen e Buddista e non trovate facilmente la teologia cristiana.
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Quindi dobbiamo fare un lavoro di disalienazione profonda,
personale, interiore, che diventi il motore di una critica delle
idee alienate, culturali, filosofiche, teologiche, politiche ed
economiche, che strutturano un mondo.
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