fondazione clément fillietroz-onlus comunicato stampa il contributo

FONDAZIONE CLÉMENT FILLIETROZ-ONLUS
COMUNICATO STAMPA
IL CONTRIBUTO DELL’OSSERVATORIO ASTRONOMICO
DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
ALLA SCOPERTA DEI DUE PIANETI DELLA STELLA XO-2S
Astronomi dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) annunciano la scoperta di una nuova
famiglia di sistemi stella-pianeta: XO-2 è il primo sistema binario noto in cui ciascuna stella
ha pianeti che le orbitano intorno. Un grande risultato raggiunto anche grazie al contributo
determinante dello staff scientifico dell’Osservatorio Astronomico a Saint-Barthélemy.
Nus (AO), 3 luglio 2014
Gli astronomi chiamano pianeta extrasolare, in breve esopianeta, un pianeta che orbita attorno a una
stella diversa dal Sole. I film di fantascienza ci hanno abituato da tempo all’idea che esistano pianeti
di altre stelle. Dal punto di vista della scienza, però, sappiamo che effettivamente ci sono da poco
più di vent’anni. Solo all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso astrofisici e ingegneri sono
riusciti a sviluppare le tecnologie necessarie per compiere osservazioni sperimentali così complesse
e delicate.
Da allora sono stati scoperti, con telescopi sulla superficie terrestre o nello spazio, quasi 2000
esopianeti, con una sorprendente varietà di caratteristiche: pianeti gassosi che orbitano così vicino
alla loro stella da avere una temperatura di oltre 1000 °C, pianeti che invece sono ghiacciati a causa
della grande distanza dal proprio astro, pianeti in orbita attorno a stelle spente, pianeti che vagano
nello spazio senza un sole a tenere loro compagnia mentre altri di soli ne hanno addirittura due...
In questo zoo così ricco e curioso, un esemplare mancava all’appello: un sistema binario dove le
due stelle si muovono insieme nello spazio, a causa della reciproca attrazione gravitazionale, mentre
entrambe sono circondate da una corte di pianeti. Ora questa lacuna è colmata. Il programma GAPS
(Global Architecture of Planetary Systems), cui partecipano diverse équipes di astronomi associati
all’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), ha annunciato mercoledì 2 luglio di aver individuato
due pianeti attorno alla stella XO-2S, cioè la stella più meridionale tra le due che formano il sistema
binario XO-2. La stella più settentrionale, XO-2N, possiede anch’essa un pianeta, scoperto già nel
2007.
“Per la scoperta dei due pianeti di XO-2S sono state decisive le osservazioni di follow up compiute
all’Osservatorio Astronomico a Saint-Barthélemy”, dichiara Paolo Calcidese, coordinatore delle
attività di ricerca scientifica dell’osservatorio regionale. “In termini divulgativi, quando un
astronomo che studia un astro al telescopio pensa di aver fatto una scoperta, chiede ai colleghi di
osservare anche loro quell’astro con il loro telescopio per avere conferma che ci sia davvero
qualcosa di nuovo. Queste osservazioni, che seguono le prime e sono loro di supporto, sono dette di
follow up”.
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℡ 0165-770050 • 0165-770051 • www.oavda.it • [email protected]
I pianeti della stella XO-2S sono stati scoperti da un’équipe guidata da Silvano Desidera dell’INAF
Osservatorio Astronomico di Padova, utilizzando lo spettroscopio HARPS-N montato al Telescopio
Nazionale Galileo, in breve TNG, che con 3,5 m di apertura è il maggiore telescopio italiano (anche
se si trova sulla cima di una montagna delle isole Canarie, territorio spagnolo al largo delle coste
africane). La proposta scientifica di osservazione di XO-2S è stata formulata da Alessandro Sozzetti
dell’INAF Osservatorio Astrofisico di Torino. Entrambi tra i responsabili del programma GAPS,
che coinvolge diversi istituti in tutta Italia.
“Il nostro centro di ricerca non è inserito nel programma GAPS”, specifica il prof. Enzo Bertolini,
direttore dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e del Planetario di
Lignan. “Però siamo l’unico osservatorio astronomico regionale a avere un accordo di
collaborazione con l’INAF per attività di ricerca, didattica e divulgazione. In particolare
collaboriamo con l’INAF di Torino per il progetto APACHE, che prevede lo studio di circa 3000
stelle con una batteria di cinque telescopi robotizzati da 40 cm di apertura”.
XO-2S non fa parte di questo campione, ma i ricercatori a Saint-Barthélemy hanno risposto
all’appello dei colleghi di GAPS. Tra l’inizio di dicembre 2013 e l’inizio di aprile 2014 hanno
dedicato uno dei cinque telescopi al monitoraggio della stella per circa 60 notti. Hanno ottenuto 42
notti di dati utilizzabili, cioè di qualità scientifica buona se non superiore alla media. Sulla base di
questi dati i ricercatori di GAPS hanno potuto escludere che ciò che avevano osservato con
HARPS-N a TNG fosse un... miraggio, cioè qualche fenomeno dell’atmosfera della stella che può
trarre in inganno, dando l’impressione che ci sia un pianeta.
Il direttore Enzo Bertolini mette bene in chiaro che gli scopritori dei due pianeti di XO-2S sono i
colleghi di GAPS, ma aggiunge: “È stato grazie alle osservazioni fatte a Saint-Barthélemy che
hanno avuto conferma di essere riusciti nell’impresa. Per questo anche ricercatori del nostro staff
sono co-autori della pubblicazione scientifica che annuncia la scoperta”.
I dati valdostani hanno mostrato che la stella XO-2S aveva un comportamento piuttosto regolare.
L’unica ipotesi che restava in piedi per spiegare i dati di GAPS era quella della presenza del
pianeta, anzi, in questo caso, di due pianeti. Inoltre c’è la stella XO-2N con il suo pianeta. “Il fatto
che sia il primo sistema binario noto dove ciascuna stella ha un suo sistema di pianeti non conta
solo come record”, spiega Davide Cenadelli, anche lui ricercatore all’Osservatorio Astronomico
regionale e esperto di astrofisica stellare. “Le due stelle sono così simili tra loro, un po’ più piccole
e meno calde del nostro Sole, che le possiamo considerare praticamente gemelle. Non è così per i
sistemi planetari, con il pianeta di XO-2N che è più vicino al proprio astro e più piccolo di Giove
come massa, mentre i due appena scoperti sono più lontani e uno di essi è più massiccio di Giove.
Perché queste differenze? Lo studio del sistema doppio XO-2 aiuterà gli studiosi a capire meglio
come si formano i pianeti, quindi anche come si è formata la Terra, la nostra casa nel cosmo”,
conclude Cenadelli.
Anche la stazione osservativa dell’INAF di Catania, che si trova sull’Etna, ha svolto osservazioni di
follow up. Lì sono state raccolte però solo 4 notti di dati utili, dieci volte meno di quanto riuscito a
Saint-Barthélemy. Precisa Paolo Calcidese: “Si tratta di un riconoscimento della bontà delle
soluzioni tecnologiche innovative che abbiamo sviluppato per la gestione delle operazioni dei
cinque telescopi robotici di APACHE, della qualità del cielo di Lignan, infine della grande
competenza dei nostri ricercatori che svolgono il proprio lavoro con dedizione ammirevole
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nonostante non manchino difficoltà di vario genere, da quelle scientifiche al problema dei fondi per
la ricerca”.
Oltre a Paolo Calcidese e Davide Cenadelli, hanno compiuto il monitoraggio intensivo di XO-2S
anche Albino Carbognani, ricercatore dell’Osservatorio Astronomico valdostano, e i ricercatori
dell’INAF di Torino Mario Lattanzi, Alessandro Sozzetti e Ron Drimmel, più il giovane laureando
dell’Università degli Studi di Torino Lorenzo Gioannini. Le maggiori responsabilità scientifiche, sia
per il follow up di XO-2S che per il progetto APACHE, le hanno avute però Jean Marc Christille,
Mario Damasso e Paolo Giacobbe, dottorandi rispettivamente negli atenei di Perugia, Padova e
Trieste (gli ultimi due hanno da poco conseguito il titolo di dottore di ricerca). Tutti i ricercatori
appena citati sono membri dello staff del progetto APACHE. Inoltre Mario Damasso, Paolo
Giacobbe e Alessandro Sozzetti sono anche membri dello staff di GAPS e perciò hanno contribuito
in prima persona alle osservazioni compiute alle Canarie con HARPS-N al TNG.
L’ultima parola spetta al direttore Enzo Bertolini: “Le nostre pubblicazioni scientifiche, ormai più
di 50, hanno suscitato interesse al punto che riceviamo sempre più richieste di collaborazione, che
cerchiamo di accogliere nei limiti delle nostre forze. Abbiamo laureandi e soprattutto dottorandi
che svolgono il lavoro di tesi studiando per gran parte del proprio tempo a Saint-Barthélemy,
avendo come tutor un ricercatore del nostro staff insieme al quale sono impegnati in progetti di
avanguardia. Per avere conferma della scoperta di un sistema così particolare come quello della
stella XO-2S i colleghi di GAPS, tra i più autorevoli astronomi italiani, si sono rivolti a noi e hanno
giudicato il nostro lavoro di alto livello. Sono indicazioni tra loro indipendenti di come siamo
riusciti, in poco meno di dieci anni di attività, a qualificarci agli occhi della comunità scientifica
come un centro di eccellenza per la ricerca fondamentale”.
Andrea Bernagozzi e lo staff dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle
d’Aosta
Per info sull’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Planetario di
Lignan, gestiti dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS: www.oavda.it
Facebook https://www.facebook.com/osservatorioastronomicovalledaosta
Per info sulla scoperta di XO-2S:
http://www.media.inaf.it/2014/07/02/gemelli-diversi/
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Gemelli-diversi-ecco-un-nuovo-genere-di-pianetiextrasolari-Scoperta-tutta-italiana-bc0469ef-868b-4dfa-b0b8-7be888bee1f9.html?refresh_ce
http://www.lescienze.it/lanci/2014/07/02/news/inaf_gemelli_diversi-2202772/
http://www.repubblica.it/scienze/2014/07/03/news/stelle_gemelle_ma_diverse_se_i_sistemi_planet
ari_vanno_a_braccetto-90589011/
http://apacheproject.altervista.org/the-first-wide-binary-system-with-planets-discovered-aroundeach-of-the-components/
Fondazione "Clément Fillietroz - Onlus"
Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e Planetario di Lignan
Saint-Barthélemy Loc. Lignan, 39 - 11020 NUS AO Italy
fax +39 0165-770051 tel +39 0165-770050 (da lun. pom. a sab. matt. 9.30/12.00 14.00/16.00)
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Questo documento è stato aggiornato in data 7 luglio 2014. Nell'attuale versione sono: riportati in modo corretto gli
atenei di riferimento dei dottorandi; fornite informazioni aggiuntive sui membri dei progetti APACHE e GAPS; indicate
ulteriori risorse on line di approfondimento.
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