I Sostantivi
I sostantivi, o nomi, servono per indicare molte
realtà: persone, animali, oggetti, azioni, qualità
positive e negative, idee, sensazioni, emozioni e
sentimenti.
Si possono dividere in: nomi comuni e nomi propri;
nomi concreti e nomi astratti; nomi individuali e
nomi collettivi;
Sono comuni i nomi che non indicano in modo
preciso e personale un’identità precisa ma la
definiscono in modo generico:
il gatto, la matita, l’amicizia, lo stadio
Sono propri invece i nomi che servono a indicare in
modo personale, individuale, l’identità di esseri
animali, inanimati o realtà di vario tipo. Si scrivono
con la lettera maiuscola:
Alberto, Fido, Colosseo, Andre, Brasile, Pippo
es: Ringo è un cane davvero straordinario
Sono concreti i nomi che indicano:
- oggetti la palla, la penna, la poltrona
- esseri viventi il pesce, la foglia, il giglio
- realtà inanimate il masso, il fondale, la vetta
- essi umani l’autista, il professore, il medico
- realtà immaginarie la fata, l’ippogrifo, la strega
Sono astratti i nomi che indicano sentimenti, qualità
positive e negative, sensazioni, concetti:
affetto, tenerezza, bontà, cattiveria, paura, varietà
Sono individuali i nomi che indicano una singola
realtà:
nave, soldato, bovino
Sono collettivi i nomi che indicano una realtà formata
da diversi individui, da vari componenti:
flotta, esercito, mandria
Walter è un vero ercole
Walter è un nome proprio; ercole in realtà sarebbe
un nome proprio (il forzuto eroe costretto a
sopportare per volere degli dei le fatiche più
tremende) ma viene usato in questo caso come nome
comune.
Questa
trasposizione
si
chiama
antonomasia: consiste nell’attribuire il nome proprio
di un personaggio famoso a una persona qualunque,
per sottolineare che possiede le sue stesse qualità
(nell’esempio, la prestanza fisica)
Carlo si crede un apollo
Codino ha segnato un goal stupendo
L’Avvocato è stato intervistato in tv
L’antonomasia non è solo il trasferimento di
significato, ma risulta anche definire un personaggio
famoso anziché con il suo nome proprio con una sua
caratteristica particolare.
Un particolare tipo di nomi propri sono gli
pseudonimi. Lo pseudonimo è un falso nome, che
maschera l’identità anagrafica di un personaggio
famoso:
- Alberto Savinio è lo pseudonimo dello scrittore
Andrea De Chirico
- Madonna è lo pseudonimo di Louise Veronica
Ciccone
Lo pseudonimo viene utilizzato per mimetizzare, per
non farsi riconoscere. I personaggi dello spettacolo lo
utilizzano per migliorare il loro stesso nome.
I soprannomi sono invece dei nomi aggiunti che
possono mettere in luce:
- una caratteristica fisica di un personaggio
Eric il Rosso
- un aspetto del suo carattere
Ivan il Terribile
- una sua particolare connotazione
Giovanni Senzaterra
- il suo luogo d’origine
il pittore Domenico Theotokopoulos El Greco
il pittore Michelangelo Merisi Caravaggio
Capita spesso che il nome proprio di un prodotto
commerciale abbia un tale successo da diventare un
nome comune, convenzionalmente accettato come
nuovo vocabolo:
aspirina, nutella, fanta, swatch
Solitamente i nomi propri non richiedono di essere
preceduti da un articolo; possono essere comunque
utilizzati per modificare il significato dello stesso
nome:
Roma è la capitale d’Italia
La Roma ha vinto il derby
Il nome, che è una parte variabile del discorso, ha
forme diverse per il genere (maschile e femminile) e
per il numero (singolare e plurale):
gatt-o, genere maschile e numero singolare
gatt-a, genere femminile e numero singolare
gatt-i, genere maschile e numero plurale
gatt-e, genere femminile e numero plurale
Non sempre la desinenza –a del singolare ci garantisce
che il sostantivo è femminile, così come la desinenza –
o non garantisce che è maschile.
il poeta la mano
Non tutti i nomi hanno però quattro forme, due per il
genere e per numero: ci sono infatti nomi che
possono essere definiti invariabili.
Nomi di origine straniera che finiscono per
consonante:
il film-i film; lo sport-gli sport; il goal-i goal;
Nomi formati da una sola sillaba:
la gru-le gru; il re-i re
Alcuni nomi femminili che terminano in –ie:
la serie-le serie; la specie-le specie
I nomi che terminano per vocale accentata o per –i:
la città-le città; il bisturi-i bisturi; il caffè-i caffè
I nomi in forma abbreviata:
la moto-le moto; l’auto-le auto; lo stereo-gli stereo
I sostantivi sono parti variabili del discorso poiché
alla radice possono essere aggiunti prefissi e suffissi
che trasformano il sostantivo in questione.
- Sostantivi derivati da altri sostantivi
profum-o profum-iere profum-eria
dent-e dent-iera dent-ista
gelat-o gelat-aio gelat-eria
Si chiama primitiva la parola da cui, una volta tolta la
desinenza, si ottengono aggiungendo i suffissi, altre
parole, che vengono definite derivate.
- Aggettivi e verbi derivanti da sostantivi
fior-e fior-ito (aggettivo) fior-ire (verbo)
favor-e favor-evole (aggettivo) favor-ire (verbo)
scandol-o scandal-oso (aggettivo) scandal-izzare
(verbo)
- Sostantivi derivanti per modificazione
cane cagnetto cagnone cagnaccio
Cane è la parola primitiva, aggiungendo ad essa
particolare suffissi abbiamo ottenuto altri sostantivi,
che si definiscono alterati: ragazzo (parola primitiva),
ragazz-ino, ragazz-one, ragazz-etto, ragazz-accio
Le parole composte sono formate da diversi
componenti:
capo-luogo: nome+nome stesso genere
pesce-spada: nome+nome genere diverso
cassa-forte: nome+aggettivo
mezzo-giorno: aggettivo+nome
cava-tappi: verbo+tappi
porta-cenere: verbo+nome fem.sing.
spazza-camino: nome+nome mas.sing.
dormi-veglia: verbo+verbo
butta-fuori: verbo+avverbio
dopo-scuola:avverbio+verbo