Derivati: principali vantaggi e utilizzi Ugo Pomante, Università di Roma Tor Vergata Trading online expo Milano 7 Maggio 2004 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 CONTENUTI In un mondo senza derivati I futures Le opzioni Strategie statiche Strategie dinamiche 2 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 CONTENUTI In un mondo senza derivati I futures (cenni) Le opzioni Strategie statiche Strategie dinamiche 3 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Senza derivati cosa possiamo fare? In un mondo senza derivati possiamo operare: al rialzo…(posizioni lunghe) al ribasso…(posizioni corte) 4 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 …su diversi orizzonti temporali Non possiamo sfruttare mercati “laterali” Non possiamo “dosare” la posizione in funzione delle nostre aspettative Non possiamo creare strategie complesse 5 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Come visualizzare i possibili risultati ? Posizione lunga (rialzista) Profitti Posizione corta (ribassista) Profitti Prezzo Perdite Prezzo Perdite 6 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 I profili visti hanno alcune caratteristiche Sono simmetrici Sono lineari Non hanno leva finanziaria (il guadagno/perdita è in proporzione 1:1 con il movimento del titolo acquistato/venduto) Sono illimitati (l’unico limite è quello del prezzo positivo) 7 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 CONTENUTI In un mondo senza derivati I futures Le opzioni Strategie statiche Strategie dinamiche 8 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 I derivati possono aiutarci a superare questi limiti Futures: consentono di aumentare la leva finanziaria (il rapporto tra guadagno/perdita percentuale e movimento percentuale dell’azione è maggiore di 1) e di operare con facilità sia al rialzo che al ribasso Ma… permane l’impossibilità di: sfruttare mercati “laterali” “dosare” la posizione in funzione delle nostre aspettative creare strategie complesse 9 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 I contratti futures su indici azionari (FIB e miniFIB) Sono contratti a termine, il cui prezzo segue in maniera molto fedele il prezzo a pronti dell’indice Sono standardizzati sia per scadenze che per ammontare Prevedono un margine iniziale e una liquidazione giornaliera dei profitti/perdite conseguiti Si sfrutta la somiglianza tra movimento del prezzo a termine e del prezzo a pronti per speculare su quest’ultimo 10 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 FIB e MIB30 11 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 I vantaggi dei contratti future Leva finanziaria: un medesimo capitale produce un risultato multiplo di quello ottenibile a pronti Possibilità di operare direttamente su indici Facilità nel prendere posizioni corte Standardizzazione degli elementi contrattuali Alta liquidità Rischio di credito nullo (ruolo della Cassa di Compensazione e Garanzia) 12 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 CONTENUTI In un mondo senza derivati I futures Le opzioni Strategie statiche Strategie dinamiche 13 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Grazie alle opzioni si ha la possibilità di: sfruttare mercati “laterali” “dosare” la posizione in funzione delle nostre aspettative creare strategie complesse 14 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 I contratti di opzione Il contratto di opzioni è un contratto standardizzato che da al compratore il diritto, ma non l’obbligo di: comprare (call) o vendere (put) una quantità determinata di un’attività finanziaria o reale (sottostante) ad una data specifica (opzioni di tipo europeo) oppure entro una data specifica (opzioni di tipo americano) per un certo prezzo prefissato (strike o prezzo di esercizio) 15 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Terminologia Opzione in-the money: per una call, quando il prezzo di mercato dell’azione è maggiore del prezzo di esercizio; viceversa per una put Opzione at-the money: quando il prezzo di mercato dell’azione è uguale al prezzo di esercizio Opzione out-of-the money: per una call, quando il prezzo di mercato dell’azione è inferiore al prezzo di esercizio; viceversa per una put 14 13 12 VALORE DI 11 MERCATO 10 9 8 7 6 IN THE MONEY OUT OF THE MONEY ESEMPIO CALL AT THE MONEY 1 2 3 4 5 Strike Price 6 7 8 9 10 11 12 13 14 TEMPO Quotazione Titolo Sottostante 16 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 CONTENUTI In un mondo senza derivati I futures Le opzioni Strategie statiche Strategie dinamiche 17 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Il risultato a scadenza di un’opzione call Profitti A scadenza un’opzione call vale: 0 se S < E (S-E) se S > E E S Perdite E = prezzo di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza 18 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Il risultato a scadenza di un’opzione call inclusivo del premio pagato Profitti E+P P E S Perdite E = prezzo di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P = premio pagato Se consideriamo il premio pagato il payoff complessivo si sposta verso il basso. L’opzione viene esercitata quando S>E Quando S = E+P siamo in una situazione di breakeven (profitto nullo) 19 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Il risultato a scadenza di un’opzione put A scadenza un’opzione put vale: Profitti E S (E-S) se S < E 0 se S > E Perdite E = prezzo di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P = premio pagato 20 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Il risultato a scadenza di un’opzione put inclusivo del premio pagato Profitti E-P P E S Perdite E = prezzo di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P = premio pagato Se consideriamo il premio pagato il payoff complessivo si sposta verso il basso. L’opzione viene esercitata quando S< E Quando S = E-P siamo in una situazione di break-even (profitto nullo) 21 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Chi vende l’opzione ha un risultato speculare rispetto all’acquirente Acquirente call Acquirente put Venditore call Venditore put call put 22 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Le caratteristiche dei risultati a scadenza delle opzioni Asimmetrici Limitazione della perdita massima per l’acquirente, limitazione del profitto massima per il venditore Situazione molto diversa tra acquirente e venditore in termini di rischio Differente trattamento delle due posizioni (necessità di margini per il venditore) Ancora risultati lineari, se considerati a scadenza 23 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Le strategie statiche Rispondono a fabbisogni ben identificabili dell’investitore Sono una buona palestra prima di passare al trading dinamico in opzioni Presentano risultati che dipendono solo dal prezzo a scadenza Coerentemente, tutti i grafici che vedremo sono riferiti alla scadenza dei contratti di opzione 24 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 1. Strategia rialzista tramite l’acquisto di opzioni call L’operatore rialzista può usare opzioni call per raggiungere il proprio obiettivo Profitti E+P P E S Perdite E = prezzo di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P = premio pagato Non si espone, se non limitatamente al premio pagato, al rischio di ribasso, mentre partecipa ai rialzi di mercato Il grado di aggressività della strategia dipende dal prezzo di esercizio scelto (differenza fondamentale rispetto all’operatività cash). 25 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Perché usare l’opzione e non direttamente l’azione sttostante? Per due motivi principali: Esempio del 05/05/2004 per sfruttare l’effetto leva offerto dal derivato STMicroelect. spot 18,65 perché l’opzione consente di “dosare” il rischio in funzione delle proprie previsioni, scegliendo diversi prezzi di esercizio E 18,5 E 19,5 E 21,0 E 22,0 Opzioni Call scad. 06/04 P 0,80 P 0,41 P 0,12 P 0,055 26 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Risultato unitario dell’acquisto di opzioni call STMicroelect. con diversi strike (05/05/2004) 8 7 6 Costo/profitto unitario 5 4 E = 18.5 E = 19.5 E = 21 E = 22 3 2 1 0 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 -1 -2 Prezzo STM a scadenza 27 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Risultato per 100.000 € investiti in opzioni call STMicroelect. con diverso strike (05/05/2004) 5000000 4000000 Risultato complessivo 3000000 E = 18.5 E = 19.5 E = 21 E = 22 2000000 1000000 0 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 -1000000 Prezzo STM a scadenza 28 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 2. Strategia ribassista tramite l’acquisto di opzioni put In questo caso ci troviamo in una situazione speculare rispetto all’acquisto di una call. Profitti E-P P E S Perdite E = prezzo di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P = premio pagato La posizione genera profitti quando il prezzo dell’azione scende, e prevede una perdita massima pari al premio pagato. Anche in questo caso il livello di aggressività dipende dal prezzo di esercizio scelto. 29 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 3. Protective put Profitti E P S Se possediamo l’azione sottostante (linea bianca) possiamo proteggerne il valore acquistando un’opzione put (linea rossa) Il nostro risultato complessivo sarà dato dalla linea verde. Parteciperemo ai movimenti positivi dell’azione (con una Perdite piccola penalizzazione data dal E = prezzo di esercizio premio pagato) ma ci S = prezzo del sottostante a scadenza proteggeremo dai ribassi della P = premio pagato stessa 30 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 4. Covered call Profitti P E S Rispetto alla semplice detenzione dell’azione (linea bianca) l’aggiunta di una posizione di vendita di call (linea verde) consente di aggiungere redditività in tutti i casi, tranne che in quello di una forte ascesa del prezzo dell’azione. Per questo la vendita di una call coperta è una strategia che dà buoni risultati quando l’azione E = prezzo di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza sottostante mostra movimenti P = premio incassato limitati, al rialzo o al ribasso. Perdite 31 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 5. Strategie di spread: Bull Spread Il bull spread è una strategia rialzista con una limitazione di profitti e perdite. Profitti P2 E1 E2 S P1 Si costruisce solitamente ricorrendo a opzioni call: una acquistata in-the-money e una venduta out-of-the money. Perdite E1,E2 = prezzi di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P1, P2 = premi pagati/incassati 32 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 6. Strategie di spread: Bear Spread Il bear spread è una strategia ribassista con una limitazione di profitti e perdite. Profitti P2 P1 E2 E1 S Si costruisce solitamente ricorrendo a opzioni put: una acquistata in-the-money e una venduta out-of-the money. Perdite E1,E2 = prezzi di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P1,P2 = premi pagati/incassati 33 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 7. Strategie non direzionali: straddle Profitti P E S Perdite E = prezzo di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P = premio pagato Lo straddle è un classico esempio di strategia non direzionale. La strategia è adatta a chi ipotizza forti movimenti di prezzo dell’azione sottostante, ma non ha idea della direzione di questi movimenti. Consiste nell’acquisto simultaneo di due opzioni, una call e una put, con medesimo sottostante, prezzo di esercizio e scadenza. 34 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 8. Collar Profitti P2 P1 E1 E2 S Perdite E1,E2 = prezzi di esercizio S = prezzo del sottostante a scadenza P1,P2 = premi pagati/incassati In un collar si parte da una posizione nel sottostante e si limitano perdite e profitti potenziali con l’acquisto di una put out-of-the money e la vendita di una call out-of-the money. Il grado di protezione dalle perdite e il grado di limitazione dei profitti dipendono dai prezzi di esercizio delle due opzioni. Spesso si scelgono i due prezzi di esercizio in maniera tale che i premi siano uguali (zero-costcollar). 35 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 CONTENUTI In un mondo senza derivati I futures Le opzioni Strategie statiche Strategie dinamiche 36 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Le strategie dinamiche in opzioni Fino ad ora abbiamo visto i risultati di alcune strategie alla scadenza del contratto di opzione. L’evoluzione naturale del trader lo porta a valutare strategie dinamiche che considerano anche cosa succede tra l’acquisto dell’opzione e la sua scadenza. 37 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Se passiamo a una logica di trading dinamica... Dobbiamo capire da cosa dipende il prezzo di un’opzione Dobbiamo capire come il prezzo reagisce a variazioni delle grandezze che lo determinano Dobbiamo capire cosa succede al valore dell’opzione durante la vita dell’opzione 38 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Da cosa dipende il prezzo di un’opzione? 1. Il prezzo di esercizio STM Spot 18,65 (05/05) STM Aprile CALL E 18,5 P 0,80 E 22,0 P 0,055 STM Aprile PUT E 17,5 P 0,41 E 21,0 P 2,678 Per una call, maggiore il prezzo di esercizio, minore il premio Per una put, maggiore il prezzo di esercizio, maggiore il premio 39 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Da cosa dipende il prezzo di un’opzione? 2. Il prezzo del sottostante STM Spot 18,65 (05/05) STM Call E 18,5 Giugno P 0,80 STM Spot 18,38 (06/05) STM Call E 18,5 Aprile P 0,7245 Per una call, un aumento del prezzo del sottostante determina un aumento del valore dell’opzione Per una put, un aumento del prezzo del sottostante determina una riduzione del valore dell’opzione 40 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Da cosa dipende il prezzo di un’opzione? 3. Il tempo a scadenza STM Spot 18,38 (06/05) STM Call E 19,0 Giugno P 0,55 Settembre P 1,21 Maggiore il tempo a scadenza, maggiore il valore dell’opzione a parità di altri fattori (e a meno di situazioni particolari). STM Put E 20,0 Giugno P 1,96 Settembre P 2,43 Il passaggio del tempo è tendenzialmente nemico dei compratori di opzioni. 41 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Da cosa dipende il prezzo di un’opzione? 4. La volatilità dell’azione Esempio 18/03/03 Call TIM Aprile ‘03 Prezzo TIM 3,88 - E=4,2 Premio = 0,067 Call TISCALI Aprile ‘03 PREZZO TIS 3,88 - E=4,2 Premio = 0,1285 La volatilità dell’azione è l’unico fattore di pricing non osservabile direttamente sul mercato, perché si tratta della volatilità stimata durante la vita del contratto Si distingue quindi tra volatilità storica (oggettiva) e volatilità implicita, ovvero quella incorporata nei contratti di opzione 42 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 La volatilità delle azioni TIM e Tiscali: un’interpretazione intuitiva 43 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 La volatilità nel pricing delle opzioni La volatilità usata per prezzare le opzioni fa riferimento a un concetto statistico: la devizione standard (o scarto quadratico medio) dei rendimenti dell’azione (σ). Questa misura è un indicatore di dispersione dei rendimenti periodali (solitamente giornalieri o settimanali) dell’azione attorno al loro valore medio. La volatilità giornaliera o settimanale viene annualizzata moltiplicandola per la radice quadrata del tempo. Se ad esempio la volatilità settimanale stimata è pari al 2% quella annua equivale a 2%*radq(52) = 2%*7,21 = 14,42% 44 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Da cosa dipende il prezzo di un’opzione? 5. Tasso di interesse e dividendi Le variazioni del tasso di interesse hanno solitamente un impatto trascurabile sul valore dell’opzione, a meno che non si tratti di shock di grande dimensione Più rilevante è l’impatto dei dividendi, che riguarda tutte le opzioni che coprono il periodo temporale in cui avviene lo stacco dividendi 45 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Il valore dell’opzione durante la sua vita Call a scadenza Call 1 mese prima della scadenza Call 3 mesi prima della scadenza Time decay E S 46 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Il valore dell’opzione durante la sua vita Il problema principale con i fattori che determinano il prezzo dell’opzione è che purtroppo non si muovono isolatamente ma congiuntamente Occorrono sensibilità ed esperienza per stimare l’impatto congiunto di movimenti in più di una delle variabili considerate Esempio classico: perché il mercato va in mio favore e il valore dell’opzione che ho acquistato scende ? (Risposta: passaggio del tempo, volatilità, tassi di interesse) 47 TRADING ON LINE EXPO Milano, 7 maggio 2004 Conclusione: gli investimenti migliori li conosceremo solo a posteriori….. …ciò che possiamo fare prima è selezionare gli investimenti più adatti (alle nostre aspettative, alla nostra tolleranza al rischio, alla nostra capacità patrimoniale)... …e i derivati possono offrirci un grande aiuto in questo compito. 48