L’Apparato muscolo-scheletrico: definizione E’ il sistema costituito dall’insieme di ossa articolazioni e muscoli funzionalmente integrate tra loro Il tessuto osseo TESSUTO CONNETIVALE SPECIALIZZATO FUNZIONI: meccanica sostegno Protezione degli organi Le ossa Classificazione Ossa lunghe ossa piatte ossa brevi o corte Ossa lunghe Prevalenza di un diametro sugli altri due EPIFISI Il segmento scheletrico può essere suddiviso in: METAFISI 1) un CORPO ALLUNGATO o DIAFISI, contenente al suo interno il canale midollare DIAFISI 2) due estremità o EPIFISI 3) due METAFISI, porzioni di collegamento tra le epifisi e le diafisi METAFISI EPIFISI Ossa brevi o corte I diametri sono tutti equivalenti Ossa piatte Due diametri prevalenti sul terzo, sono quindi lunghe, larghe ma sottili Caratteristiche comuni apofisi o processi (sporgenze tozze) Tuberosità Tubercoli spine Impressioni Solchi Fosse docce fori istologia del tessuto osseo 2 componeneti CELLULE Osteoblasti SOSTANZA INTERCELLULARE Fibre collagene Osteoclasti Sostanza amorfa osteociti Sali minerali Cellule Osteoblasti: Sintetizzano la sostanza intercellulare ed intervengono nella calcificazione Osteociti: Derivano dagli osteoblasti che hanno ultimato la sintesi della matrice ossea e all’interno della quale rimangono inclusi Osteoclasti: riassorbono il tessuto osseo Sostanza intercellulare Fibre collagene: elevato modulo di elaticità ed elevato carico di rottura Sostanza amorfa: acido ialuronico, esosammina, minerali e poca acqua Minerali: calcio 26% del peso secco dell’osso fosforo 12% del peso dell’osso sodio cloro fluoro Organizzazione microscopica del tessuto osseo Le cellule e la sostanza intercellulare per formare il tessuto osseo si organizzano in lamelle ossee, le quali a loro volta si compattano nelle trabecole dell’osso spugnoso e negli osteoni dell’osso compatto Struttura del tessuto osseo Macroscopicamente il tessuto osseo può essere distinto in compatto e spugnoso Osso compatto: Blocco solido continuo Nelle ossa lunghe costituisce le diafisi e proseguendo verso le epifisi si assottiglia venendo ad essere sostituito da osso spugnoso che riveste solo in superficie Nelle ossa piatte e brevi si limita a costituire l’involucro esterno Struttura del tessuto osseo Osso compatto: Origina dall’associazione di numerosi osteoni (le sue unità morfofunzionali), ognuno dei quali è formato da un canalicolo centrale (di Havers) circondato da tessuto osseo organizzato concentricamente, perpendicolare all’asse della diafisi e contenente i vasi Struttura del tessuto osseo Osso spugnoso: Si dispone in trabecole che, come in una spugna, delimitano piccole cellette Nelle ossa lunghe a livello delle epifisi è molto rappresentato, mentre a livello della diafisi è presente in minima parte sulla superficie interna del canale midollare Nelle ossa piatte e corte riempie lo spazio interno delimitato dall’osso compatto periostio È la membrana nutritizia dell’osso che, ricca di vasi e nervi, contribuisce al suo trofismo ed alla sua rigenerazione Nelle ossa lunghe si localizza su tutta la superficie esterna fatta eccezione per le cartilagini articolari, e riveste la superficie interna del canale midollare (endostio) Nelle ossa brevi e corte riveste la superficie esterna ossea Vascolarizzazione ed innervazione del tessuto osseo • • • • OSSA LUNGHE diafisi: vasi provengono dal canale midollare e dal periostio Epifisi: rami diafisari ed arteriole periostali L’innervazione riguarda soprattutto il periostio OSSA BREI E PIATTE Vascolarizzazione ed innervazione sovrapponibile all’epifisi delle ossa lunghe Tessuto cartilagineo TESSUTO CONNETIVALE SPECIALIZZATO FUNZIONI: meccanica sostegno Con la sua Plasticità ed elasticità permette l’assorbimento dei traumi da compressione Facilita lo scorrimento delle superfici articolari Tessuto cartilagineo È costituito da: Cellule: sintesi e secrezione della matrice Matrice extracellulare E’ rivestito da Pericondrio, capsula connettivale vascolarizzata di rivestimento Al contrario del pericondrio il tess. cartilagineo vero e proprio è privo di vasi e nervi, motivo per cui non può rigenerare dopo una lesione Tipi di cartilagine Cartilagine ialina: Terminazioni articolari delle ossa lunghe, naso laringe trachea bronchi Tipi di cartilagine Cartilagine elastica: Padiglione auricolare, epiglottide, laringe, etc… Tipi di cartilagine Fibrocartilagine: Dischi intervetebrali, articolari menischi Il muscolo Tessuto connettivo specializzato responsabile dei movimenti Formato da parti carnose e parti tendinee con le quali si inserisce sull’osso (in genere due capi tendinei, uno di origine ed uno di inserzione) classificazione In base alla FORMA: Muscoli lunghi Muscoli larghi Muscoli orbicolari e sfinteri In base al NUMERO DI CAPI DI ORIGINE Bicipite Tricipite Quadricipite O DI INSERZIONE: Bicaudati Tricaudati quadricaudati classificazione In base alla FUNZIONE: Flessori ed estensori Abduttori ed adduttori Pronatori e supinatori Rotatori interni ed esterni A seconda che tra loro vi sia collaborazione o contrasto di azione: Agonisti antagonisti Struttura della parte carnosa Epimisio Perimisio endomisio La fibra muscolare striata Unità istologica elementare forma di cilindretto lungo da pochi mm a20-30 cm e di spessore compreso tra i 10 ed i 100 micron Appaiono striate longitudinalmente e trasversalmente MIOFIBRILLE miofibrille Sottili filamenti lunghi quanto una fibra Costituite da 2 proteine in rapporto tra loro:la miosina e l’actina la contrazione avviene grazie allo scorrimento reciproco delle due proteine, con conseguente accorciamento della fibra che le contiene Tipi di fibre muscolari FIBRE MUSCOLARI ROSSE (Sinonimo.: Tipo I, Slow twich fiber) Più lente Resistenti a sforzi prolungati Sviluppano una forza minore Alta concentrazione di vasi sanguigni In grado di “bruciare” molto ossigeno FIBRE MUSCOLARI BIANCHE (Sinonimo: Tipo II, Fast twich fiber) Veloci Si stancano facilmente Sviluppano delle forze elevato Hanno meno vasi sanguigni Producono molto più acido lattico Distribuzione fibre muscolari In ogni muscolo sono presenti sia fibre veloci che fibre lente. La distribuzione percentuale varia da muscolo a muscolo e da atleta ad atleta un sedentario ha una ripartizione in fibre del tipo 40-60 (40% di tipo I, 60% di tipo II) uno sprinter 20-80 una persona che pratica regolarmente jogging 50-50 un mezzofondista 5545 un maratoneta 80-20 un ultramaratoneta 955 tendini Tessuto fibroso molto resistente che permette l’inserzione del muscolo sull’osso Colore bianco splendente Tessuto fibroso denso a fasci paralleli (fibre collagene ed elastiche) Tenociti (cellule) Peritenonio (lamina connettivale)