CONSORZIO TEATRI DI BARI
Nuovo Teatro Abeliano e Teatro Kismet
“IN BOCCA AL LUPO”
STAGIONE PER LE SCUOLE E LE FAMIGLIE 15/16
GLI SPETTACOLI AL TEATRO ABELIANO
Domenica 8 novembre ore 17 e ore 19 – Teatro Abeliano
9 e 10 novembre ore 9 e ore 11
Teatri di Bari – IL GATTO E GLI STIVALI
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Michele Stella, Deianira Dragone/ Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno
tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi
magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli
incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a
credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un
gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla
razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in
modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce
istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la
principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo,
rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso
sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
5-11 anni
domenica 22 novembre ore 17 e ore 19 – Teatro Abeliano
23, 24, 25, 26 e 27 novembre ore 9 e ore 11
9, 15, 16 e 17 dicembre ore 9 e ore 11
Teatri di Bari – ULISSE…DI BUGIE QUANTE NE DISSE
regia Enzo Vacca, con Enzo Vacca e Betty Lusito
Navigazione fantastica lungo le avventurose rotte dell’eroe di Itaca. Didattica, Storia, Geografia del
viaggio,curiosità raccontate da due aedi. Le grandi avventure di Odisseo cominciano dalla guerra di
Troia (Iliade).
Ulisse parte dalla sua Itaca alla volta di Troia, dove mette in atto le sue “furbizie” a partire dal famoso
Cavallo, fino all’isola dei Ciclopi dove riuscirà ad ingannare anche il gigante Polifemo e si confronterà
con la maga Circe e i canti ammalianti delle Sirene. Nessun limite o confine di mezzi e linguaggi per
coinvolgere un pubblico di giovanissimi che apprenderà un bel capitolo di storia, divertendosi e
facendosi coinvolgere dagli attori. “Fa ritorno a Itaca Ulisse! È Zeus che te lo ordina!” È giunto il
momento di ritornare a casa, dove lo attende la fedele e bella Penelope e Telemaco, che aveva
lasciato bambino affidato al buon Mentore. E’ la storia del mitico re di Itaca, Odysseo, autore di
mirabolanti avventure e prove di coraggio insidiose.
Due aedi (gli attori dello spettacolo) raccontano al popolo trepidante e curioso, (il pubblico dello
spettacolo) tutte le tappe del più famoso viaggio di ritorno della storia.
Alcuni ragazzi recitano sul palcoscenico piccoli ruoli, così…a impronta. E il resto del pubblico sarà,
appunto, il popolo dell’odierna Corfù che ascolta. “Teatro di figura” è quello che facciamo. Usiamo
marottes, burattini a bastone, burattini a guanto. Drappi colorati e oggetti come “attrezzeria” presi in
prestito dal quotidiano e usati in chiave ludica. Teatro come gioco (to play theater), che altro se no? E
poi luci piccole e grandi tante. E naturalmente
la recitazione d’attore. Commenti sonori e musicali eseguiti dal vivo. Musica tanta e accattivante.
Siamo convinti che sul nostro amato pianeta ci siano anche oggi e per sempre ci saranno, tanti Ulisse,
Penelope e Telemaco. E anche tanti Argo che aspettano, aspettano, aspettano! “Facciamo rotta verso
Itacaaaaaa”…
da 5 anni
3,4 e 5 dicembre ore 10 – Teatro Abeliano
Teatri di Bari - IL MALATO IMMAGINARIO OVVERO LE MOLIÈRE IMMAGINAIRE
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi,
Michele Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico
colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno
del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da
commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi
segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel
quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove
si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una
moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di
Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo
che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato
Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta
replica, quella durante la quale Molière - protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la
propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la
comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il
Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che
intreccia vita e arte.
da 12 anni
6 gennaio ore 17 e ore 19 – Teatro Abeliano
19, 20, 26, 27 e 28 gennaio ore 9 e ore 11
Teatri di Bari –TUTTI INSIEME CON ROMEO E GIULIETTA
regia Roberto Petruzzelli,Con Roberto Petruzzelli e Enzo Vacca
Lo spettacolo è una rielaborazione della celebre tragedia Shakespeariana: Romeo e Giulietta.
Per mettere bene in scena un opera di Shakespeare - scriveva Jan Kott, uno dei suoi più autorevoli
studiosi – occorre necessariamente tradirlo! Noi lo abbiamo “tradito” con il massimo rispetto! Due soli
attori interpretano la vicenda, coprendo tutti i più importanti personaggi: Romeo, Benvolio; Mercuzio,
papà Capuleti, ma anche Giulietta e Donna Montecchi, con la complicità di burattini e muppets.
Dialogano, scherzano ed interagiscono con gli spettatori, rendendoli parte attiva dello spettacolo.
Infatti, accanto agli attori e ai loro burattini, sarà il pubblico a rendersi protagonista di alcuni dei
momenti più salienti della tragedia: nella scena del balcone , ad esempio, due giovani spettatori
presteranno la propria voce alla dichiarazione d’amore più famosa di tutti i tempi. Attraverso quindi,
l’espressività del teatro di _gura, gli aspetti tragici della vicenda vengono smussati senza perdere
spessore, così come gli accenti lirici dello sfortunato e grande amore tra i due giovani vengono
teneramente esaltati e resi percepibili appieno anche da un pubblico di giovanissimi. Ma Romeo e
Giulietta non è solo una storia d’amore. E’ piuttosto un URLO contro le guerre, gli odi, le intolleranze e
i pregiudizi. La tragedia di Shakespeare è stata più volte “tradita”. Qualcuno ha sostituito la rivalità tra
Montecchi e Capuleti con quelle tra ebrei e palestinesi, tra cristiani e mussulmani, o tra appartenenti a
razze e culture diverse, e così via. E sempre ha prevalso il valore di fondo dell’opera: la condanna della
ferocia e dell’assurdità degli antagonisti e l’invito a sfrondarli _no alle radici.
Qui, spesso, può annidarsi un amore che rischia di venire violentato.
Siamo certi che questa originale trasposizione di “Romeo e Giulietta” colpirà il cuore e la mente, la
sensibilità e l’intelligenza del giovane pubblico. Monologhi e dialoghi sono di quasi totale
reinvenzione, ma per alcuni particolari momenti ci siamo a_dati alla personale traduzione di Eugenio
Montale. Seguirà dopo lo spettacolo, dibattito con i ragazzi, dove parleremo del Teatro Elisabettiano e
del suo maggior protagonista: SHAKESPEARE.
Da 5 anni
Domenica 31 gennaio ore 17 e ore 19 – Teatro Abeliano
1 e 2 febbraio ore 9 e ore 11
Senza Piume Teatro – DALLA PARTE DEL LUPO
Regia Damiano Nirchio Con Anna de Giorgio, Damiano Nirchio, Bruno Soriato/Carlo Quartararo
La storia di Cappuccetto Rosso è una storia infinita Non esistono Nonni, Genitori, Figli o Nipoti che
non abbiano incontrato il Lupo. Una, mille volte.. Tutti sanno che è cattivo, che si nasconde nel buio,
nella nebbia, nel sentiero che non si è mai percorso, nei luoghi in cui non si guarda mai. Altri dicono
che sia grande, grosso e nero come la notte. Ma... Quanti lo hanno guardato negli occhi? O lo hanno
sentito parlare? Chi è veramente il Lupo? C'è qualcuno che lo sa per davvero? Qualcuno c'è, a quanto
pare...
Una nonna, rimasta a letto con un brutto raffreddore, racconta alla sua nipotina una storia accaduta
tanto tempo prima, quando era una giovane giornalista squattrinata a caccia di una notizia da prima
pagina. Di quel giorno in cui, come in un libro giallo o in un film noir, attraversò una metropoli in
bianco e nero sotto una pioggia incessante, tombini fumosi e sirene della Polizia. Una coraggiosa
ricerca della Verità con incontri buffi e misteriosi, in fondo alla quale la giornalista spera di trovare
finalmente il nascondiglio del famigerato Lupo, o forse il senso del Male e della Cattiveria.
La scoperta che farà al termine della sua avventura sarà ancora più incredibile e cambierà per sempre
il suo modo di guardare il mondo.
da 6 anni
domenica 7 febbraio ore 17 e ore 19 – Teatro Abeliano
8 febbraio ore 9 e ore 11
Teatro Brecht – HANSEL E GRETEL. La favola del saper mangiare
regia di Maurizio Stammati con Dilva Foddai, Valentina Ferraiuolo, Salvatore Caggiari
Il riadattamento della nota storia di Hansel e Gretel parte da un provino, dalla ricerca di un
testimonial del 'saper mangiare'. Un meccanismo automatizzato di rilevazione della noia sarà giudice
imparziale; in molti falliscono fino a quando non si presenterà una stramba compagnia di teatro che,
un po' per interesse e un po' per necessità, prova a vincere la selezione. Lo spoglio arredamento della
sala si trasformerà ed inizieranno a raccontare la favola costretti ad abbuffarsi da una strega cattiva
desiderosa di divorarli.
Nato su precisa richiesta di raccontare ai ragazzi l'importanza del saper mangiare con la volontà di
evitare di essere noiosi e saccenti, il testo vanta la drammaturgia di Marco Renzi, esperto di linguaggi
teatrali, attore, regista ed organizzatore del più importante festival di teatro per l'infanzia e
l'adolescenza in Italia: I Teatri del mondo di Porto Sant'Elpidio. La messa in scena è a cura del Teatro
Bertolt Brecht per la regia di Maurizio Stammati
Lo spettacolo, allegro e divertente, porta a prendere consapevolezza dell'importanza della ricerca di
un approccio giusto e senza retorica ad un tema importante ed attuale come quello
dell'alimentazione, riesce ad interessare i bambini ed i ragazzi alla necessità di dover scegliere bene
cosa mangiare e abbandonare le cattive abitudini alimentari, di cui soprattutto l'infanzia e
l'adolescenza sono preda e vittima
Solo il teatro, grazie alla sua artigianalità, alla ricerca di linguaggi immediati, alla semplice e sofisticata
arte dell'illusione e dell'allusione, riesce a lanciare in modo sano e chiaro il messaggio: MANGIARE
BENE FA VIVERE BENE. Lo spettacolo ha ricevuto il patrocinio di Expo - Progetto scuola.
6-10 anni
Domenica 21 febbraio ore 17 e ore 19 – Teatro Abeliano22 e 23 febbraio ore 9 e ore 11
Teatro Crest – LA SPOSA SIRENA
regia Michelangelo Campanale con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Filomena, la bella sposa di un marinaio spesso assente, si lascia sedurre da un giovane signore che
poi l’abbandona. Il marito al ritorno pensa che la moglie meriti la morte, sicché la getta in mare, dove
le sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le
insegnano a cantare e ad incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però
Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si
lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora,
ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a
terra. L’uomo, pentito, non potendo più vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle Sirene. L’impresa riesce e la
sirena torna donna e sposa che aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo.
Lo spettacolo combina teatro e danza aerea, recitazione e acrobazia, regalando poesia e grande
spettacolarità alla fiaba di Taranto; una fiaba di incerta derivazione, popolare o mitologica, in cui il
tema dell’amore, pure intrecciandosi a forti richiami all’attualità, si lascia contaminare dalla materia
leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza e intensità che solo le fiabe
sanno donare anche ai temi dolorosi. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a
beneficio di grandi e bambini che… gli errori continuano a ripetere.
da 7 anni
3 marzo ore 10 – Teatro Abeliano
Teatri di Bari - ENRICO IV
regia Vito Signorile,con Antonio Salines, Tina Tempesta, Roberto Corradino, Enzo Vacca, Mino Decataldo, Franco
Lamacchia, Stefania Bove, Michele Stella.
Al cospetto di Enrico, Matilde, Belcredi e il medico, travestiti in abiti storici, subiscono la
conversazione di Enrico che, pur discorrendo di vicende riguardanti un ambito di 850 anni addietro, li
confonde con l’attualità ambigua delle sue affermazioni. Allontanatosi Enrico il gruppo si arrovella a
interpretare e cercare contraddizioni e conferme nelle tranquille parole del malato. Ma il fuoco cova
sotto la cenere. Il furore di Enrico esplode: «Buffoni! Buffoni! Buffoni!» e ai servitori allibiti rivela la
verità: egli non è pazzo! Ma nella “pazzia” si rifugerà per sempre quando in un impeto di rabbia avrà
ucciso il suo antico rivale.
L'Enrico IV è un'opera centrale nel teatro di Pirandello in quanto, come Uno, nessuno e centomila, è
un riepilogo dei temi pirandelliani: la maschera, la verità e la finzione, l'illusione, il vivere e il vedersi
vivere, la follia. È un'opera centrale, ancora, nella sua dimensione autoriflessiva, e quasi esplicitamente
metateatrale. Essa è, al contempo, un unicum o quasi, per più versi, per la sua natura di tragedia, per il
linguaggio elevato e l'ambientazione aulica, connessi alla tradizione del dramma storico.
Enrico IV costituisce l'equivalente, novecentesco e pirandelliano, dell'Amleto di Shakespeare
da 14 anni
Domenica 6 marzo ore 17 e ore 19 – Teatro Abeliano
7 e 8 marzo ore 9 e ore 11
Compagnia del Sole – LA VERA STORIA DI PINOCCHIO
Scritto diretto e interpretato da Flavio Albanese
Flavio Albanese racconta in prima persona la Vera storia di Pinocchio sulle note della celebre musica
che Fiorenzo Carpi scrisse per il bellissimo film-TV di Comencini. Tra prosa e filastrocche, racconti in
prima persona, canzoni, arie e recitativi “La Vera Storia di Pinocchio” ripercorre le principali vicende
che hanno portato un semplice “ciocco” di legno a diventare un bambino. I personaggi appaiono e
scompaiono sulla scena, a volte impersonati dallo stesso Flavio Albanese altre volte sono evocati
attraverso la magia e gli espedienti del teatro del Varietà. Ci sono proprio tutti: Geppetto, la Fatina, il
Gatto e la Volpe, il Grillo parlante, Mangiafuoco, l’Omino di burro il Domatore e il pappagallo. E’ una
storia per grandi e piccini e in particolare per “burattini che vogliono diventare bambini”. Coproduzione Piccolo Teatro di Milano, Teatro d’Europa.
da 6 anni
8 e 9 aprile ore 10 – Teatro Abeliano
Christian Di Domenico - NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI
Storia vera di Enaiatollah Akbari
dal libro di Fabio Geda adattamento di Fabio Geda e Christian Di Domenico con Christian Di Domenico
La storia di Enaiatollah, fuggito dall’Afghanistan, è una magnifica parabola che rappresenta uno dei
drammi contemporanei più toccanti: la migrazione di milioni di individui in fuga da territori devastati
dalle guerre, in cerca di un miraggio di libertà e di pace. Spero che raccontare questa storia in forma
di monologo teatrale, possa costituire una preziosa occasione per fermarsi a riflettere, prendere
coscienza, E poi ognuno faccia qualcosa, anche solo tendere una mano, per salvare una vita umana e
salvare la propria . E sentire la pace dentro di se.
da 13 anni
Date da concordare – Teatro Abeliano
Teatri di Bari - DANTE
Di e con Vito Signorile, alla Ghironda e altri strumenti medievali Pino Petrella
Dante sui Sagrati sono i più bei Canti della Divina Commedia, letti sia in lingua originale sia nella
traduzione in dialetto barese di Gaetano Savelli.
Si tratta di un progetto pluriennale di letture dantesche articolato in tre recital, il primo dei quali è
inserito nel festival per le celebrazioni del 750° anniversario della nascita del Poeta: “Dante,
L’Immaginario” organizzato dall’Università di Bari “Aldo Moro”.
I Recital comprendono i canti più rappresentativi dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso con i titoli
rispettivamente di “Fatti non foste a viver come bruti”, “E canterò di quel secondo regno” “L’amor che
move il sole e l’altre stelle” .
Fatti non foste a viver come bruti, è il recital allestito x questa stagione,della durata di circa 75’, è
dedicato appunto all’inferno con ampi stralci dai Canti I, III, V, XXVI, XXXIII..
L’anteprima assoluta sarà in Basilica di San Nicola , sabato 3 ottobre 2015 alle ore 20 ma sarà replicato
anche per le scuole in date da concordare.
scuole superiori
GLI SPETTACOLI AL TEATRO KISMET
27, 28, 29, 30 ottobre ore 10 – Teatro Kismet
Teatri di Bari - ABRAMO
di Ermanno Bencivenga Adattamento teatrale e regia Teresa Ludovico Spazio scenico e luci Vincent Longuemare costumi
Cristina Bari e Teresa Ludovico con Augusto Masiello, Teresa Ludovico, Christian Di Domenico, Michele Altamura, Gabriele
Paolocá, Domenico Inveri
Abramo è la storia del patriarca raccontata in tre atti, secondo lo schema della tragedia classica, da un
autore che s’interroga sul senso della fede e sull’idea che l’uomo ha del proprio dio. Come nella
narrazione biblica, due viandanti annunciano ad Abramo che Dio vuole sottoporlo a una prova e gli
chiedono di uccidere il suo unico figlio, fondamento della sua speranza, del suo futuro, del destino di
un popolo. Contrariamente a quanto accade nella Bibbia, però, Abramo va fino in fondo: porta Isacco
sul monte e lo uccide. Dio non ferma la sua mano, lascia che il gesto venga compiuto per intero.
Abramo rientra a casa senza il figlio, affronta l’ira e la disperazione di Sara e scopre di lì a poco che
non era il delitto la vera prova. Tornano, infatti, i viandanti a rimproverarlo e a spiegargli che non
obbedienza cieca ci si aspettava da lui, ma la messa in discussione di un’immagine incoerente con la
realtà del suo dio. Dio voleva, cioè, essere contraddetto, non riconosciuto in una richiesta così
aberrante; come ha ben chiarito il cardinale Ravasi nel suo articolato commento sul Sole-24 Ore,
Abramo ha violato la logica dell’amore in nome di una fede ottusa.
La domanda che capovolge ed esaspera la tensione del dramma è dunque «possiamo davvero
pensare di rispettare e venerare Dio quando siamo disposti a ritenerlo tanto crudele da chiederci il
sacrificio di una vita?». Ovvero «che dio sarebbe il nostro se volesse farci rinunciare alla nostra libertà
e compiere un gesto profondamente irrazionale?». E la risposta implicita a questa domanda è che la
vera fede è essa stessa libertà: è assunzione responsabile di un’interpretazione dello spirito della
parola sacra, che sappia guardare al di là della sua lettera e se necessario anche contraddirla, in nome
di una dignità etica cui il credente non deve in alcun caso rinunciare.
scuole superiori
29 ottobre ore 17.30
Siamo tutti figli di Abramo?
" conversazione a più voci " condotto dallo scrittore Nicola Lagioia, con la partecipazione dell'autore
del testo Ermanno Bencivenga e di altri illustri ospiti in via di definizione. Ingresso libero.
Domenica 15 novembre ore 18 – Teatro Kismet
16 e 17 novembre ore 10
Teatro Pirata - ROBINSON CRUSOE
Ideazione e scrittura: Simone Guerro, Silvano Fiordelmondo, Francesco Mattioni Regia: Simone Guerro Con:
Silvano Fiordelmondo, Francesco Mattioni
Un giovane ragazzo inglese, Robinson Crusoe, lotta contro tutti gli ostacoli che la vita gli presenta (e
saranno molti!) per conquistare il suo sogno più grande: essere un marinaio ed esplorare il mondo. Ci
riuscirà, ma come ogni impresa grandiosa, il prezzo da pagare sarà enorme, gli imprevisti moltissimi e
la ricompensa immensa: essere un uomo libero!
Siamo nel 1630 Robinson all’età di 19 anni decide di lasciare la sua agiata famiglia contro il parere del
padre. La sua avventura inizia con un naufragio, ma il giovane non si dà per vinto e decide nonostante
il parere contrario del capitano della nave di imbarcarsi nuovamente, alla ricerca della sua libertà.
Dopo 15 giorni di navigazione, il sogno di diventare un vero marinaio si spezza in un terribile
naufragio che lo lascerà solo su di una isola in mezzo all’oceano. Si dedicherà in solitudine a costruire
il suo mondo e la sua vita finché, dopo 20 anni, un uomo a cui darà il nome di Venerdì approda
sull’isola. Da quel momento la sua vita cambia, finalmente qualcuno con cui parlare, qualcuno a cui
insegnare. Dopo 23 anni passati sull’isola ecco una nave approdare. Robinson finalmente potrà
tornare a casa portando con se Venerdì che però si rifiuterà di seguirlo, vuole essere libero, libero di
decidere dove andare.
Robinson nella scena finale prende coscienza che non può imporre a Venerdì la sua volontà, e che se
vuole veramente essere un uomo libero deve lasciare l’amico, libero di scegliere, della sua vita.
da 5 anni
19 e 20 novembre ore 9 e ore 11 – Teatro Kismet
Unterwasser - OUT
Con: Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, Giulia De Canio
Ideazione, drammaturgia, regia, costruzione pupazzi, scene, costumi, suoni: Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, Giulia
De Canio
Note: OUT ha ricevuto la MENZIONE SPECIALE DELL’OSSERVATORIO STUDENTESCO alla finale del
Premio SCENARIOinfanzia2014 nuovi linguaggi per nuovi spettatori.
“Frutto di un’evidente e quasi scientifica raffinatezza artistica, lo spettacolo si traduce nel viaggio di
iniziazione e formazione di un bambino che viene e-ducato, cioè condotto fuori dalla sua casa,
metafora delle sue certezze, e messo in relazione fin da subito col mondo e con i suoi inevitabili
contrasti, resi magistralmente da un sapiente e minuziosissimo gioco di luci e ombre. Colpisce
l’artigianalità, la plasticità e stilizzazione dello spazio, l’uso certosino della materia povera e per
questo sfruttata in tutte le sue potenzialità: il metallo e il vetro delle piccole strutture scenografiche; il
legno delle marionette, che sono un bimbo con il torace a forma di gabbia (da cui esce un uccellino,
metafora del cuore aperto al cambiamento) e Bla Bla, tipologia dell’uomo adulto e vuoto. L’energia
delle immagini e la dimensione onirica – che tanto mi ricorda i viaggi immaginari di Jean-Michel
Folon – non possono non soddisfare l’occhio dello spettatore, a cui sono proposti mirabolanti
percorsi di vita fra città e natura, sebbene il tutto sia sommerso dal buio. Se ne apprezza, in
particolare, l’intento di trasmettere un messaggio universale attraverso l’uso di archetipi.” Da un
articolo
di
Francesco
Gallina,
membro
dell’Osservatorio
Studentesco
al
Premio
SCENARIOinfanzia2014.
OUT è un viaggio iniziatico. Il protagonista vive nel suo mondo rassicurante, fatto di bianchi e di grigi,
ha un petto-gabbia, dove tiene rinchiuso il suo cuore-uccellino, per paura che possa ferirsi o smarrirsi.
Un giorno il suo cuore, attratto dai suoni dell’esterno, scappa dalla finestra, costringendo il
protagonista a uscire di casa per la prima volta e ad iniziare il suo viaggio.
OUT parla del passaggio dalla chiusura emotiva all’apertura, dall’inconsapevolezza all’abbattimento
delle barriere create da noi stessi per sentirci “al sicuro”, questo tema è legato soprattutto al percorso
di definizione della personalità che caratterizza il periodo di passaggio dall’infanzia all’adolescenza,
ma ritorna continuamente, a diversi livelli e con diverse intensità, nel corso della vita di ognuno di noi.
Per questo lo spettacolo vuole rivolgersi non solo a un pubblico di bambini, ma anche al bambino
che ogni adulto porta dentro di sé.
OUT è uno spettacolo muto, che utilizza la musica, i suoni e le onomatopee come amplificatori del
sentimento e del significato, in modo da favorire la comprensione a un pubblico vasto, oltrepassando
le barriere linguistiche e culturali.
6-13 anni
23, 24, 25, 26 novembre ore 10 – Teatro Kismet
Teatri di Bari - BADU RE ANZI LEONE
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
Il paesaggio è quello dell’Africa con i suoi colori, misteri e con la sua musica.
Il protagonista è Badù, un leoncino vispo e curioso, figlio di Babatunde, re della foresta, grande e
fiero. Padre e figlio scorazzano felici per la foresta fino a quando Babatunde viene ferito.
Badù e tutti gli animali pregano con riti e canti, sperando in una sua guarigione.
Tutti tranne Mor, fratello di Babatunde, assetato di potere, convinto che dopo la morte di Babatunde,
il trono sarà suo. Ma quando scopre che così non sarà perché l’erede al trono è Badù per decisione
del padre, iniziano tutte le traversie per il povero leoncino. Rapimenti, solitudine, viaggi pericolosi,
terre straniere, circhi e domatori….
“Ma tutto ciò serve per crescere, Badù non aver paura! La paura è il mezzo migliore per attirare verso
di sé ciò che si teme. Tutto ciò di cui hai bisogno è dentro di te. Eppoi c’è sempre Aziza, la tua amica
leoncina che ti aiuterà!”
Allora Badù riconquista la sua fierezza di sovrano e alla fine riesce a tornare nella sua Africa, alla
guida del suo popolo.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvale dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri
suggestivi elementi, conducono gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri
sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un
continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente.
da 5 anni
Domenica 29 novembre ore 18 – Teatro Kismet
27 novembre ore 10
Catalyst - I MUSICANTI DI BREMA
Regia di Riccardo Rombi con Riccardo Rombi e i Camillocromo Alberto Becucci fisarmonica Enrico Chiarini
clarinetto Francesco Masi tromba Rodolfo Sarli trombone Gabriele Stoppa batteria Francesca Taranto basso
C’era una volta un vecchio asino che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai stanco non
sopportava più i lavori pesanti e per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo
della stalla ad aspettare la morte.
L’asino però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita, decise allora di andarsene a
Brema e per strada incontrò un cane, un gatto e un gallo….…Ma i quattro animali a Brema non
arrivarono mai. Fin qui i fratelli Grimm. In questa storia invece i musicanti riescono a raggiungere
Brema e irrompono nel teatro d’Opera, dove uno scorbutico Direttore d’orchestra sta aspettando i
suoi musicisti per andare in scena. Sul palco del Teatro d’Opera l’improbabile disciplina austro
ungarica si scontra con la multietnica follia animalesca in un continuo altalenare di istinti vitali e
geometrie classicheggianti. Raccontando in modo fantastico il nostro presente e i nostri possibili
futuri, questo viaggio musicale pizzica le corde della follia alla riscoperta dei più elementari valori
della convivenza civile. Una delle favole più amate dai “bambini” portata sulla scena, diventa lo spunto
per una lettura/rilettura della Storia, dei conflitti e delle armonie che la segnano, filtrati attraverso gli
occhi umanizzati dei suoi protagonisti. In questo pittoresco racconto, sempre in bilico tra la farsa e il
sogno, la musica, vera protagonista, diventa veicolo di picaresche avventure attraverso luoghi
immaginari in compagnia di personaggi fantastici.
da 5 anni
28 novembre ore 10 – Teatro Kismet
La Corte ospitale/Oscar De Summa - STASERA SONO IN VENA
Di e con Oscar De Summa
o sono qui! Sono vivo! Dopo aver passato una stagione all'inferno, dopo aver attraversato la bruttura
che cambia le linee del volto, le rende dure e sinonimo di dolore. Il dolore che si nasconde in ogni
piega del corpo, il dolore che detta le azioni da compiere proprio per sottrarsi a quel dolore. Un
dolore fisico prima di tutto, un dolore che conforta e ci distrae da un dolore ancora più grande,
quello della nostra anima, quello del nostro spirito che non trova collocazione nella società. Quello
del nostro sentirsi sempre inadeguati, fuori luogo. Ed é qui che prima di tutto fa breccia l'idea di una
"Panacea per tutti i mali", una medicina che ci tolga dall'imbarazzo di vivere, è qui che fa il suo
ingresso trionfale ed incontrastato "la droga". Chiaro, ognuno poi ha la sua preferita, la sua
prediletta... Ma tutte un unico comun denominatore: toglierci a noi stessi sottolineando la necessità di
appartenerci. Stasera sono in vena è uno spettacolo ironico e amaro al tempo stesso, in cui racconto
parte della mia adolescenza in Puglia, negli anni Ottanta: sono gli anni in cui si è formata la Sacra
Corona Unita, organizzazione che ha allargato i suoi settori di investimento scoprendo che il disagio
umano è una delle cose che in assoluto rendono di più sul mercato.
Un racconto semplice sul piano-sequenza di una terra che decide di cambiare direzione, di
appropriarsi del proprio male. Si sorride delle vicende del protagonista dall'inizio alla fine, tranne che
in alcune fratture che interrompono la narrazione, ci ricordano che quello di cui stiamo parlando è
vero, è già successo, e buttano una luce sinistra sulla situazione di oggi: il mercato delle droghe
performative, come la cocaina, genera introiti che superano il Pil di alcune nazioni come la Spagna o
la stessa Italia.
scuole superiori
2, 3 , 4 dicembre ore 10 – Teatro Kismet
Angela Iurilli - LA BAMBINA LIBRATA
Di e con Angela Iurilli e Marianna Dimuro
Questo spettacolo è dedicato a tutti quei bambini che crescendo, non hanno avuto la fortuna di
incontrare adulti capaci di vederli. Ai bimbi che dai grandi sono stati confusi e spinti (quasi sempre
con amore e con tutte le buone intenzioni, certo!) il più lontano possibile dal sé più profondo.
Come attrice, madre, educatrice il mio allenamento quotidiano è quello di affinare la comprensione
dei piccoli che incontro. Ma non è affatto facile mantenersi così in ascolto da percepire il cuore e
accogliere l’essenza di qualcuno per guidarla ad esprimersi, sempre, davvero sempre, anche quando
quell’essenza, quel nocciolo è molto diverso dal nostro e talvolta potrebbe non piacerci. E’ dura essere
adulti!
Eppure … vietato impigrirsi: il nostro operato può costituire o una frattura o una conciliazione per chi
ci sta davanti. Attraverso il nostro sguardo di adulti possiamo far sbocciare o uccidere, accarezzare o
colpire. Un potere enorme nelle nostre mani e pochi aiuti dall’esterno; neanche la scienza è riuscita ad
individuare i principi che legano l’azione di madri, padri e fratelli alle caratteristiche psicologiche di un
bambino. Allora?
Allora partiamo da una storia. Partiamo da una bambina, Adele. Evidentemente speciale, impossibile
non vederla. Eppure…
Adele, dunque: a dieci mesi cammina, a dodici parla correttamente, a tre anni impara a leggere da
sola, a cinque ha già letto tutta la letteratura per l’infanzia della biblioteca del suo paese, a sei entra in
una scuola elementare e….
A tutti i bambini e ai piccoli adulti che crescono in loro. A tutti.
da 7 anni
12 dicembre ore 10 – Teatro Kismet
Christian Di Domenico - U PARRINU. La mia storia con padre Pino Puglisi ucciso dalla
mafia
Di e con Christian Di Domenico
U Parrinu è un progetto di diffusione della legalità attraverso la distribuzione dello spettacolo teatrale
U Parrinu, la mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia, scritto, diretto e interpretato da me.
L’obiettivo è quello di raccontare questa storia a più persone possibili. Raggiungere soprattutto i
ragazzi, nelle scuole, negli oratori, nelle associazioni che operano nel sociale. Il sogno è far si che il
costo del biglietto non ricada sui più giovani.
Christian di Domenico ha conosciuto don Puglisi quando era piccolo; “veniva a trascorrere alcuni
giorni di vacanza con la mia famiglia” racconta Christian” Era strano avere un prete in casa; si
dicevano le preghiere a tavola e certe cose, in sua presenza, era difficile anche solo pensarle. I suoi
occhi brillavano di una luce speciale che non so spiegare.
Il 15 settembre 1993, giorno del suo 56°compleanno, Don Pino Puglisi fu ucciso da un colpo di pistola
alla nuca, segnando un pezzo di storia della Chiesa e della società civile in Italia.
Fu eliminato perché, sottraendo i bambini alla strada, li sottraeva al reclutamento della mafia. Ma se
Don Pino fu giudicato dai boss di Cosa Nostra un fastidioso intralcio di cui liberarsi alla svelta, il suo
assassinio fu soltanto il mostruoso epilogo di una lunga catena d’incomprensioni, inadempienze e
silenzi da parte di tutti.
Il 25 maggio 2013 si è celebrata la Beatificazione di Padre Puglisi, mentre il 15 settembre 2013 si sono
commemorati i 20 anni dalla sua morte.
Oggi Christian Di Domenico racconta la storia del prete ucciso dalla mafia, intrecciandola con gli
episodi salienti della sua biografia, in cui Don Puglisi è stato e continua ad essere presente.
scuole superiori
Domenica 13 dicembre ore 18 – Teatro Kismet
14 e 15 dicembre ore 10
La luna nel letto - SEMINO
regia Michelangelo Campanale, soggetto e testi Katia Scarimbolo
animazione video Ines Cattabriga
con Annarita De Michele, Daniele Lasorsa,
Ingredienti
(per una o tante persone da 2 anni in su)
Un seme
Due esseri viventi in forma umana
Carta e pennelli q.b.
Un giardino tra terra e cielo
Una tana
Occhi da spettatore
Procedimento
Due esseri viventi in forma umana aiutano un seme a crescere
Oppure
Un seme aiuta due esseri viventi in forma umana a crescere
Oppure
…. Fai tu!
Tempo di cottura: 45’
Fascia d’età indicata: dai due anni
SeMino è un progetto che nasce dalla ricerca di forme alternative di educazione ambientale che ci
piace chiamare forme di educazione sentimentale. Solo la capacità di sentire la natura come parte di
sé è il presupposto per maturare una vera e propria affettività verso l’ambiente naturale: non è
possibile comprendere la singola parte fino a quando non si è compreso come tutto è collegato.
Seguendo tale orientamento che privilegia la “rete della vita” e il collegamento con l’universo, l’uomo
stesso è visto come parte della natura e non in contrapposizione ad essa. Associazione Culturale
SeMino è metafora della vita in qualsiasi forma si manifesti, è lo Yin e lo Yang, è il maschile e il
femminile, è la parte più esplosiva e più nascosta, è l’eterna lotta tra ciò che è e ciò che potrebbe
essere , le parole non dette e le parole che si fanno corpo… E’ il tempo sospeso tra ciò che vorremmo
fare e ciò che riusciamo a fare … è l’attesa dell’attimo in cui poter fare esplodere la felicità.
Il teatro fisico, le arti visive, il video e la musica saranno i linguaggi utilizzati per comunicare con il
pubblico dei piccolissimi. La parola in questa esperienza “cosmologica”, è parola corporea, danza di
azioni simboliche, legate alla ritualità, una parola immagine che si intreccia al movimento, ai suoni,
alle immagini, ai silenzi.
3-10 anni
LA LUNGA BEFANA – Teatro Kismet
Domenica 3 dicembre e mercoledì 6 gennaio ore 18
Crest - LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI
testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco con Delia De Marco, Valentina Elia, Giovanni Di Lonardo, voce
registrata Anna Ferruzzo
4-10 anni
4 e 5 gennaio ore 18 – Teatro Kismet
8 e 9 gennaio ore 10 – Teatro Kismet
Teatri di Bari - UN REGALO PER QUICHA
di e con Monica Contini e Lucia Zotti
Da un’antica storia della tradizione maya, il racconto di un viaggio.
Nonna e nipote si mettono in cammino attraverso la giungla, un lungo viaggio al termine del quale
Quicha riceverà il regalo per il suo decimo compleanno…un bagaglio di suoni, colori, immagini e
memorie da trasmettere il giorno in cui sarà, anche lei, nonna. In scena Monica Contini e Lucia Zotti
con gli strumenti musicali raccolti nei lunghi viaggi e tournèe in tutto il mondo. Un’occasione per
ascoltare e per conoscere le tradizioni culturali di altri popoli.
da 4 anni
18 gennaio ore 10
Solares/Collettivo Cinetico - SHERLOCK HOLMES – DAB/KIDS
regia e drammaturgia Angelo Pedroni, Francesca Pennini coreografie e partiture fisiche Francesca Pennini in
collaborazione con gli interpreti in scena Simone Arganini, Daniele Bonaiuti, Roberto De Sarno
Scrive Arthur Conan Doyle, il padre di «Sherlock Holmes», che «il mondo è pieno di cose ovvie che
nessuno si prende mai la cura di osservare». L’idea che guida le parole e le azioni di questo spettacolo
è la volontà assoluta, liberissima, giocosa, di rovesciare quella verità e osservare con divertita
ostinazione il mondo. Sherlock Holmes, il suo celebre metodo fondato sul binomio osservazione e
deduzione, si reincarna sulla scena in un anomalo terzetto di investigatori contemporanei, animati da
una inesauribile voglia di andare oltre il volto immediato e ingannevole della realtà, di analizzare i
dettagli e ipotizzare possibili soluzioni.
Nella sua sorprendente somiglianza con i meccanismi profondi della curiosità infantile, l’applicazione
rigorosa e nello stesso tempo umoristica del metodo deduttivo è lo strumento di un viaggio di
scoperta e investigazione di quel pezzo di mondo, di quel vero e proprio microcosmo che è il teatro.
Un viaggio che diventa esplorazione della relazione ambigua tra realtà e finzione, verità e apparenza,
artificio tecnico e autenticità di emozione. Quella che si viene compiendo sulla scena, “teatro del
crimine” in una inedita accezione, è dunque una vera e propria anatomia in presa diretta, uno sguardo
telescopico che si irradia sull’intero spettro del visibile e del sensibile.
L’analisi clinica e interattiva di un campione del pubblico (lo spettatore non è forse parte integrante
dell’accadimento teatrale?), convive allora con lo smontaggio e il rimontaggio della creazione
artistica, innescando una riflessione sull’arte performativa e la sua relazione con la vita. La pluralità
delle ipotesi ricostruttive dei movimenti coreografici di uno spettacolo, a partire dagli indizi lasciati
sulla “scena del delitto”, si traduce in un vertiginoso atlante concentrato della danza, dal minimal alla
contact improvisation, dalla metal al musical, perché il linguaggio del corpo ha estensione infinita,
come infinito e aperto è il catalogo delle ipotesi sul mondo, se si parte dalla sua osservazione
analitica.
Tecnica e immaginazione si sorreggono a vicenda. Il teatro è metafora della immaginazione umana e
della vita stessa, universo espressivo totale e complesso, di cui non si tralascia nulla, neanche il
versante spaziale-costruttivo, così ricco di aspetti carichi di potenzialità, quando si possieda un
occhio ricco di acume investigativo. Così, l’occhio di una telecamera, moderno erede della lente di
Sherlock Holmes, nella sua assoluta libertà di indagine scruta, analizza, rielabora tutti i recessi dello
spazio-mondo: persone e oggetti, spettatori e proiettori, costumi e note di regia, e non si preoccupa
di superare le pareti del teatro per puntare sulla vita là fuori che continua a scorrere, o di farsi strada
dietro le quinte. Perché “le cose ovvie di cui è pieno il mondo”, se osservate, guardate, scrutate,
possono dirci qualcosa di nuovo, rivelare un volto segreto.
8-11 anni
26, 27 gennaio ore 10 – Teatro Kismet
Archelia Teatro - STORIE DI ZHORAN
Di e con Giuseppe Ciciriello e Piero Santoro
Quante cose si dicono sugli Zingari?!
Quante storie, quanti miti e quante leggende ci sono sugli zingari!
Rom, Kalè, Sinti, Caminanti, Manuche, Gipsy, Gitani! Quanti sono gli zingari?
Uno Zingaro, Zhoran (Giuseppe Ciciriello) con il suo violino e il suo amico Borhat (Piero Santoro) alla
fisarmonica, cercano di rispondere a queste domanda, raccontando storie, storie di Zingari e violini.
Raccontare per ricordare, raccontare per non dimenticare, raccontare per insegnare ed aiutare a
comprendere, per dare risposta.
Chi ha Creato il mondo? E come? Chi è nato prima l’uovo o la gallina?
Zhoran racconta storie, storie di Zingari, storie senza pretesa di verità, ma che contengono sempre
con una profonda riflessione, ironica e leggera quanto basta per lasciarne il dubbio. Le storie di
Zhoran sono la conoscenza di una cultura orale che si tramanda di generazione in generazione,
sopravvissute al tempo, e a chi ha sperato di sopprimerne la radice. Lo spettacolo è una narrazione
che intreccia storie, storie tratte dalla tradizione Rom e storie ispirate a questa e riscritte o reinventate
come è nella natura del raccontare, e intervallate da riflessioni filosofiche, ironiche e sarcastiche, sulla
diversità e sull’uomo…
Ad accompagnare Zhoran nel racconto di come uno Zingaro aiutò dio a creare il mondo o di come
uno Zingaro vinse il violino al Diavolo c’è alla fisarmonica il suo amico Borhat (Piero Santoro) con le
melodie, i ritmi e le armonie della tradizione Rom e Balcanica. Uno spettacolo sarcastico e divertente
da 10 anni
29 e 30 gennaio ore 10 – Teatro Kismet
Factory Compagnia - LA BISBETICA DOMATA
regia di Tonio De Nitto con Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Franco Ferrante, Antonio
Guadalupi, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella
Questa è la storia di Caterina, di sua sorella Bianca e di un intero villaggio. Questa è la storia di un
villaggio che ha ferito e svenduto un bene prezioso. Questa è una storia che avrebbe potuto essere
una favola.
Caterina l'inadeguata, la non allineata è la pazza per questo villaggio.
Dietro di lei, spigolosa ma pura e vera, un mondo di mercimoni, di padri calcolatori, di figlie in
vendita, di capricci lontani dall'amore, di burattinai e burattini non destinati a vivere l'amore, ma a
contrattualizzarlo. La nostra Caterina non sta a questo gioco e come in una fiaba aspetta, pur non
mostrando di volerlo, un liberatore, un nuovo inizio che suo malagrado potrà costarle molto più di
quanto immagini.
Ed ecco che la commedia si fa favola nera, grottesca, più contemporanea forse, nel cinico
addomesticamento che non è molto diverso dallo spietato soccombere.
Factory ritorna ad affrontare Shakespeare dopo le felici prove del Sogno e di Romeo e Giulietta,
insistendo ancora una volta su una lettura corale e visionaria dove la musica e la rima concorrono a
restituirci una sorta di opera buffa, caustica e comicamente nera.
da 13 anni
Domenica 31 gennaio ore 18 – Teatro Kismet
1, 2, 3, 4, 5 febbraio ore 10
Teatri di Bari - LA PRINCIPESSA SUL PISELLO
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Michele Stella, Deianira Dragone/ Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce
rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli
allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina
madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà
pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il
figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In
viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo
l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però,
non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza
verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba
tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge
anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock,
fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia
segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e
qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle
loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le
parti contrapposte e scisse.
da 6 anni
Domenica 14 febbraio ore 18 – Teatro Kismet
15 e 16 febbraio ore 10
Giallomare - I TRE PORCELLINI
regia, scene e luci Michelangelo Campanale, con Renzo Boldrini animazioni digitali Ines Cattabriga
La fiaba che ha per protagonisti i tre piccoli maiali più famosi al mondo è utilizzata in questo
spettacolo come specchio per raccontare non una, ma bensì due storie parallele che si intrecciano fra
loro miscelando ironia e gioco narrativo. Un doppio livello di racconto che vuole fornire una chiave di
rappresentazione originale ed una maggiore sottolineatura di alcuni dei temi chiave della famosa
fiaba dei Tre Porcellini trascritta nel 1843 dalla tradizione orale europea da James Orchard Haliwell: Le due storie che si specchiano sono da un lato quella dei tre porcellini e dall’altra quella di una
famiglia formata dalla saggia mamma Domenica, il padre, il visionario pittore Ferdinando, ed i loro
figli: Primo, Secondo ed Ultimo. Tre, proprio come i fratelli porcelli della fiaba che mamma Domenica
racconta quotidianamente ai propri figli. Storia che Primo, Secondo ed Ultimo usano per immaginare
fantastici giochi. Il racconto scorre, come in modo inesorabile fa il tempo, accompagnando lo
spettatore al punto nel quale i fratelli, come i tre porcelli, diventano abbastanza grandi, pronti lasciare
la casa materna ed avventurarsi da soli nel gioco della vita.
Tutto, quindi, cambia ed intorno ai protagonisti del racconto la fiaba si fa realtà. Il lupo non è più solo
una parola che evoca paura, un’ombra lontana, ma diviene una vera minaccia dalla quale proteggersi.
Grazie agli insegnamenti contenuti dalla fiaba preferita di mamma Domenica, proprio Ultimo
costruisce la casa più robusta ed in grado di accogliere i fratelli più grandi ma meno capaci di seguire
gli insegnamenti della madre. Grazie ad Ultimo, il Lupo trova la sua inesorabile punizione nel
pentolone bollente e dopo la sua vittoria sul lupo deve affrontare quella che comprende essere la sua
vera paura: aprire la porta della casa dei genitori e a dispetto di ogni sorta di lupo e della logica del
tempo trovare sempre babbo e mamma pronti ad accoglierlo. Per questo cerca sempre un nuovo
pubblico al quale raccontare di quando era bambino ricomponendo tramite il gioco del teatro, della
memoria l‘integrità della propria famiglia.
Raccontare serve ad Ultimo a dipingere le sue paure, proprio come gli aveva insegnato il padre
pittore, per poi imprigionarle dentro una cornice per essere più libero nel viaggio di scoperta del
mondo e dei suoi infiniti colori. Perché come ricorda sempre mamma Domenica: non c’è coraggio
senza paura, non c’è buio senza luce, non c’è porcello senza … lupo!
Così ogni volta, grazie alle due storie il lieto fine si raddoppia, facendo felici porcelli e bambini di ogni
età.
da 3 anni
23, 24 e 25 febbraio ore 10 – Teatro Kismet
La Pulce - GIOVANI SPIRITI
prevenzione all’uso di alcol tra i giovani
di e con Filippo Arcelloni, Enzo Valeri Peruta
Una trasmissione radiofonica con pubblico dal vivo, dal ritmo sostenuto, con uno stile ironico, a tratti
quasi irriverente. Sempre col preciso intento di parlare chiaro ai ragazzi e indurli alla riflessione.
All’interno di questo “contenitore”, accanto a dati significativi provenienti da ricerche nel settore e ad
informazioni sull’argomento spesso contrastanti, trovano spazio divertimento, sketch e pubblicità
“regresso”. L’attenzione dei ragazzi è continuamente stimolata; non solo dal linguaggio immediato ed
essenziale imposto dai ritmi radiofonici, ma anche dal coinvolgimento diretto del pubblico attraverso
quiz ed interviste. Momenti comici si alternano a sospensioni cariche di emozioni.
Da 12 anni
Domenica 28 febbraio ore 18 – Teatro Kismet
29 febbraio, 1° marzo ore 10
Teatro Le Forche - CAPPUCCETTO ROSSO
regia Carlo Formigoni con Dejanira Dragone, Giancarlo Luce, Ermelinda Nasuto, Cilla Palazzo, Espedito Chionna,
Giuseppe Ciciriello
È notte fonda...il lupo si aggira guardingo nel bosco; dietro di lui il cacciatore, desideroso di catturare
la belva tanto temuta. Ma il lupo riesce a cavarsela anche questa volta. Il canto del gallo annuncia il
nuovo giorno, il sole ormai è alto ... è ora di mettersi a lavoro a casa di Cappuccetto Rosso ... oggi è il
giorno del bucato! La mamma di Cappuccetto, donna energica e lavoratrice, invoca l'aiuto di quella
pigrona di sua figlia; Cappuccetto Rosso, imbranata e sognatrice, con la testa tra le nuvole, ne
combina di tutti i colori durante le faccende domestiche ... quando, in uno scatto di coraggio e buona
volontà, "Ci posso andare io dalla nonna, mamma!". Il resto è storia nota.
La storia di Cappuccetto Rosso mostra la difficile lotta tra il principio di piacere e il principio di realtà.
Attraverso questa fiaba, il bambino comincia a capire, almeno a livello preconscio, che soltanto le
esperienze che ci sopraffanno suscitano in noi corrispondenti sentimenti interiori che non possiamo
dominare; una volta che abbiamo imparato a padroneggiare tali situazioni, non dobbiamo più temere
l'incontro con il lupo.
Recitato da sei attori che si avvicendano nei ruoli principali e servendosi di un allestimento sobrio ed
essenziale, da album dei bambini, lo spettacolo si arricchisce della creatività dell'attore e della
partecipazione dello spettatore.
5-11 anni
2, 3, 4 marzo ore 10 – Teatro Kismet
Teatri Di Bari - BALBETTIO
di Teresa Ludovico con Marta Lucchini voce Teresa Ludovico spazio scenico e luci Vincent Longuemare assistente
alla drammaturgia Loreta Guario collaborazione coreografica Giulio De Leo
Tutti i bambini sono poesia con il loro balbettare , il dire apparentemente illogico che esprime un
altro sguardo , è poesia la loro incompiutezza, la loro fragilità, il guardare ogni piccola cosa per
quello che è, il loro stupore e meraviglia …ecco una formica, la zampa della formica, ecco correre
dietro ad una formica, infilare il dito nel buchino dell’albero e arrabbiarsi e piangere perché il nero
dell’albero ha mangiato la formica e subito dopo ridere perché rieccola che trasporta una briciola che
la fa barcollare, 5,10 e tante schiacciate fra le dita, poltiglia impastata, “…mamma ora sono morte ,
le metto nella terra ?” Il bambino osserva, compone, scompone , monta, rimonta, assembla , divide,
sperimenta . Un poeta che gioca .Alle gocce di pioggia sussurra “ Basta non piangere acqua!” La
poesia abita i bambini, nel tempo sacro dell’infanzia, in quel tempo che conserva l’impronta di Dio.
Oro puro, sfera perfetta, nessun giudizio tra bene e male, allunga la mano per prendere la lucertola o
la gonna della mamma, tocca la fiamma come l’acqua. Per ogni cosa un sillabare, parole tronche,
smozzicate, frasi di sorpresa, di scoperta: poesia.Ogni giorno,suoni scoppiettanti, ripetizioni, parole
inventate .
“Balbettio” è uno spettacolo che nasce da un’esperienza condotta in una scuola materna di Bari, con
bambini dai 3 ai 5 anni. Il mio obiettivo era quello di osservare le reazioni dei piccoli alle proposte di
poesia attraverso la parola e la danza. Il tema esplorato è stato quello della nascita , della crescita e
della trasformazione. Gli elementi scelti sono stati, la carta come sintesi dell’albero , l’acqua , la terra ,
l’uovo come simbolo della creazione e del divenire.
In scena un foglio di carta color sabbia nelle mani e sul corpo della danzatrice prende forma,sarà
materia che con l’acqua darà vita ad altra forma,impastata diventerà culla , bambola nella culla ,
pesce, bambina pesce in una vasca sporca, come di alghe che con il passare del tempo diventa
sempre più piccola ,mentre la bambina pesce diventa sempre più grande e infine viene alla luce. Il
corpo danza con una gioia carica di promesse , di scoperte, anche paurose e di parole scure , tanto
scure che mangiano ogni filo di luce , “il buio..che tinge tutto di nero anche il piedino che penzola
giù dal lettino”.E i rami degli alberi diventano foreste e nelle foreste mostri che fanno paura e che
prendono tutto ,anche le uova dal pollaio , ma ecco tornare la luce e il sole con i panni stesi ad
asciugare , le mollette che fanno il solletico e matite e pennelli e colori per disegnare il sole , la luna
e l’amico di banco . La bambina cresce e ora dice parole,” mano, piede, bocca , ci sono tutta”… Si
riconosce e gioca con Martina ,”la gallina che fa le uova e ride ogni mattina”, e ogni mattina torna la
luce e il buio non fa più paura e poi da una palla di carta nasce un semino e tutto ricomincia…
4-7 anni
Dal 9, 10, 11 marzo ore 10 – Teatro Kismet
Teatro Koreja - OPERA STRACCI
da un’idea di Enzo Toma e Silvia Ricciardelli con Anna Chiara Ingrosso, Emanuela Pisicchio, Fabio
Zullino regia, drammaturgia e costumi Enzo Toma scenografia e luci Lucio Diana cura della messa in
scena Silvia Ricciardelli scene realizzate da Mario Daniele tecnici di compagnia Alessandro Cardinale,
Mario Daniele
Nello spazio scenico simile ad un ring, tre attori e tre marionette, elaborazione dell’antica tradizione
del Bunraku giapponese. Musica e voci d’opera per comporre una storia di vita attraverso la relazione
di una bambina ed un bambino, un ragazzo e una ragazza, un uomo e una donna. Occorrono 30
metri di stoffa per confezionare una sola delle marionette fatte di stracci che agiscono sulla scena
insieme agli attori e che nascono sotto lo sguardo degli spettatori. Ci vuole un’ora per tentare di
raccontare i sentimenti di due ragazzi che si incontrano, si conoscono, si scoprono e crescono
insieme. Un lavoro muto tra teatro e sentimenti che non hanno mai parole alla loro altezza.
da 8 anni
sabato 12 marzo h 10.00
Produzione Capotrave - PIERO DELLA FRANCESCA. IL PUNTO E LA LUCE
ideazione e drammaturgia Lucia Franchi e Luca Ricci regia Luca Ricci con Barbara Petti e Gregorio Di Paola
Lo spettacolo indaga un preciso momento della vita del celebre pittore rinascimentale Piero della
Francesca, quando il suo linguaggio innovativo si è quasi del tutto formato, ma intorno a lui si
addensano dubbi, perplessità, riconoscimenti incompleti o comunque già tardivi. Gli anni centrali di
questo racconto – basato su alcuni riferimenti veri, e poi del tutto immaginato – sono il 1444 e il
1445. Piero non appare mai sulla scena. Il suo percorso artistico, le sue scelte di vita, la sue relazioni,
sono raccontate di seconda mano da due figure che abitano e lavorano con lui: il suo giovane
aiutante Paolo, e Giovanna, la moglie di suo fratello Marco.
scuole superiori
Domenica 13 marzo ore 18
14 marzo ore 10
Bottega degli Apocrifi - SCHIACCIANOCI SWING
regia Cosimo Severo adattamento drammaturgico Stefania Marrone, con Fabio Trimigno (violino), Vincenzo Aiace
(tromba), Silvio La Torre (percussioni), oggetti di scena Fabio Trimigno, Vincenzo Scarpiello
Ci sono quelle domande che ti porti dietro da sempre. Che significa swing? Che cos’è un family
concert? Come marcia un esercito di topi? Come fa un canto popolare tedesco a diventare una
tarantella? Che cos’è il trepak? Come si entra in un mondo magico? Com’è fatto uno zufolo? Che
c’entrano una caffettiera, una tazza, un pentolino, un cucchiaio di legno e uno di metallo con una
danza? Cominciamo dall’inizio. Swing significa dondolare. Il nostro Schiaccianoci dondola tra il
racconto di una delle più celebri fiabe di Natale e una lezione/concerto intorno alla musica raccontata
ai più piccoli. Le risposte alle altre domande sono da scoprire insieme.
Suite di brani musicali tratti dall’opera di Tchaikovsky – la più famosa della storia del balletto, la più
popolare opera messa in scena nel periodo natalizio – “Schiaccianoci swing” è una lezione tra
racconto e musica, un gioco tra strumenti musicali e oggetti sonori, un viaggio dal suono al ritmo. Il
concerto/spettacolo è articolato in un dondolio costante e divertente tra il racconto della favola e
l’analisi dei brani, tra l’interpretazione dei musicisti in scena e l’interazione del pubblico nel gioco tra
suono e ritmo: un’orchestra di musicisti e spettatori. E proprio come all’interno di in un’orchestra,
ognuno ha il suo ruolo. Allo spettatore verrà chiesto di interagire con i musicisti e con strumenti
rigorosamente non musicali: dalle tazze alle caffettiere, dai cucchiaini alle pentole…
5-10 anni
Dal 15 al 17 marzo ore 9 e 11
La luna nel pozzo - PICCOLA STREGA
Di e con Pia Wachter
La piccola strega ha soltanto centoventisette anni e mezzo. Perciò è troppo piccola per partecipare
alla grande Festa della Valpurga, la notte quando tutte le streghe vanno a ballare sul Monte Block. Ma
quando decide di andarci lo stesso, si tuffa in un anno pieno di avventure avvincenti e divertenti nel
tentativo di diventare una buona strega. Ma che cosa è “buono” e che cosa è “cattivo”? Se è buono
aiutare quelli che ne hanno bisogno, sarà cattivo dare qualche lezione divertente a quelli che se lo
meritano? Insieme al simpatico corvo Abraxas, la piccola strega cerca la sua strada in un mondo
troppo grande e pieno di ingiustizia.
“La piccola strega” di Otfried Preussler, ha regalato a migliaia di bambini un mondo pieno di magia,
abitato da personaggi indimenticabili e animato da pensieri ed emozioni che ogni bambino conosce.
Con questo racconto sono contenta di condividere con i bambini di oggi il piacere che ho avuto da
piccola, leggendo questo libro incantato.
5-10 anni
19 marzo ore 10 – Teatro Kismet
Punta Corsara - HAMLET TRAVESTIE
di Emanuele Valenti e Gianni Vastarella, con Giuseppina Cervizzi Amalia Esposito Barilotto, mamma di Amleto,
poi Gertrude, Christian Giroso Salvatore Barilotto, zio di Amleto, poi spettro e re,Carmine Paternoster Ciro Liborio,
figlio del Professore, poi Laerte, Valeria Pollice Ornella Liborio, fidanzata di Amleto, poi Ofelia, Emanuele Valenti
Don Liborio detto o’ Professore, padre di Ornella e Ciro, poi Polonio, Gianni Vastarella Amleto Barilotto, poi
Amleto principe di Danimarca
A partire dalla suggestione di Hamlet Travestie, riscrittura burlesque settecentesca di John Poole in cui
la parodia ribadisce l’autorità dell’Originale, passando per Don Fausto di Antonio Petito, lì dove invece
l’Opera diventa vicenda matrice di altre vicende, immaginiamo una famiglia napoletana a noi
contemporanea, i Barilotto, in un quadro di sopravvivenza quotidiana: il lavoro, la casa, i debiti, i figli.
Ognuno vincolato al legame con l’altro, in una stasi violenta in nome dell’unità. Dissociato, se ne sta
Amleto, il figlio senza padre, ad alimentare un conflitto di dubbi e paure. Intorno a lui, la vicenda
shakespeariana diventa il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva, una fallimentare
distribuzione di ruoli e di pesi, in una famiglia fuori di sesto. Hamlet Travestie, nato nell’ambito del
progetto Tfaddal promosso dal Teatro Franco Parenti per i 40 anni dall’Ambleto di Testori è l’ultimo
lavoro della compagnia corsara, dopo Il signor di Pourceaugnac farsa minore da
Molière, PetitoBlok (presentati anche assieme nella forma del MolièrePetitoBlok), Il Convegno e La
solitudine delle ombre. Punta Corsara è vincitrice del Premio IN-BOX 2013 per Il Convegno, del Premio
Ubu Nuovo Attore Under 30 2012, del Premio Ubu Speciale e Premio Hystrio Altre Muse 2010.
scuole superiori
21 e 22 marzo ore 10
Equilibrio Dinamico - LO SCHIACCIANOCI E… L’IMPETUOSA CLARA! – DAB/KIDS
Liberamente ispirato all'opera "Lo schiaccianoci" di Hoffman.
Ideazione e coreografie di Roberta Ferrara.
Lo Schiaccianoci fu scritto da E.T.A Hoffman nel 1816. Settantacinque anni piu' tardi il famoso
coreografo russo Maurius Petipa commissiono' un adattamento ad Alexandre Dumas e la musica a
Peter Ciaikowski. "Lo schiaccianoci e il re topo" fu rappresentato la prima volta a San Pietroburgo nel
1892,diventando un' istituzione e il balletto piu' famoso del mondo.
E' la sera della vigilia di Natale dove i confini tra realtà e sogno hanno il magico potere di dissolversi.
Clara e tutti gli altri bambini attendono con grande trepidazione l'arrivo del padrino Drosselmeyer, un
personaggio che passa con naturalezza dalla dimensione reale a quella dei sogni. Grazie a lui Clara
conoscerà il misterioso mondo dello Schiaccianoci. Tale magico giocattolo prendendo vita nella notte
di natale, accompagnerà l'impetuosa e coraggiosa Clara in un viaggio nel suo mondo fatto di fate,
fiori e tanti giocattoli. Clara avra' anche la maturità di affiancare lo Schiaccianoci nella battaglia contro
i topi. Sconfitto l'intero regno maligno dei topi, Drosselmeyer trasformerà Clara in una principessa e
lo Schiaccianoci in un bel principe, in un viaggio verso un mondo incantato nel bel mezzo di una
tormenta di neve che si concluderà con danze e festeggiamenti.
...sta per farsi giorno e il sogno di Clara sta per svanire con il suo risveglio ma una cosa e' certa: il
coraggio e l' amore alla fine vincono sempre, come nelle fiabe cosi anche nella realtà.
Una chiave di lettura modern contemporanea grazie a coreografie veloci, dinamiche e frizzanti che
attraverso un gioco di luci studiato fanno rivivere quella magia del natale.
Un lavoro autentico e bizzarro della storia e degli stessi personaggi.
Una rivisitazione dello "Schiaccianoci" divertente e suggestiva; un balletto in piena fusione con le
coinvolgenti ed emozionanti musiche. Il tutto accompagnato dal nostro caro cantastorie che da
sempre ci ha fatto sognare… nel nostro caso sarà lo zio Drosselmeyer che ci farà tuffare nel mondo
dei sogni! Grazie alla mimica e alla voce dell’attore Francesco Tammacco che ne vestirà i fortunati
panni.
Un salto tra sogno e realtà dove tutto cio' che e' monotono e "normale" viene messo da parte!
da 5 anni
30, 31 marzo, 1° aprile ore 10 – Teatro Kismet
Teatro Biondo/Giuliano Scarpinato - FA ‘AFAFINE
Regia: Giuliano Scarpinato con Michele Degirolamo, in video Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori, visual media:
Daniele Salaris - Videostille
Esiste una parola nella lingua di Samoa, che definisce coloro che sin da bambini non amano
identificarsi in un sesso o nell’altro. “Fa’afafine” vengono chiamati: un vero e proprio terzo sesso cui la
società non impone una scelta, e che gode di considerazione e rispetto. Alex non vive a Samoa, ma
vorrebbe anche lui essere un “fa’afafine”; è un “gender creative child”, o semplicemente un bambinobambina, come ama rispondere quando qualcuno gli chiede se è maschio o femmina. La sua stanza è
un mondo senza confini che la geografia possa definire: ci sono il mare e le montagne, il sole e la
luna, i pesci e gli uccelli, tutto insieme. Il suo letto è una zattera o un aereo, un castello o una navicella
spaziale.
Oggi per Alex è un giorno importante: ha deciso di dire ad Elliot che gli vuole bene, ma non come
agli altri, in un modo speciale. Cosa indossare per incontrarlo? Il vestito da principessa o le scarpette
da calcio? Occhiali da aviatore o collana a fiori? Alex ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere:
i giorni pari è maschio e i dispari è femmina, dice. Ma oggi è diverso: è innamorato, per la prima volta,
e sente che tutto questo non basta più. Oggi vorrebbe essere tutto insieme, come l’unicorno,
l’ornitorinco, o i dinosauri.
Fuori dalla stanza di Alex ci sono Susan e Rob, i suoi genitori. Lui non vuole farli entrare; ha paura che
non capiscano, e probabilmente è vero, o almeno lo è stato, fino a questo momento. Nessuno ha
spiegato a Susan e Rob come si fa con un bambino così speciale; hanno pensato che fosse un
problema, hanno creduto di doverlo cambiare.
Alex, Susan e Rob. Questo spettacolo è il racconto di un giorno nelle loro vite, un giorno che le
cambierà tutte. Un giorno speciale in cui un bambino-bambina diventa il papà-mamma dei suoi
genitori, e insegna loro a non avere paura. Quando Alex aprirà la porta, tutto sarà nuovo.
8 -13 anni, scuole superiori
Domenica 3 aprile ore 18 – Teatro Kismet
4 aprile ore 10
Thalassia – STORIA DAMORE E DI ALBERI
di Francesco Niccolini con Luigi D’Elia regia Francesco Niccolini e Luigi D'Elia
ai giardinieri di Dio LA STORIA DELLO SPETTACOLO: UN MESSAGGIO URGENTE E NECESSARIO Un
piccolo uomo dal passo da pinguino entra in sala, si aggira nello spazio, chiede conferma a chiunque
incontri che lì troverà dei bambini, che quello è un teatro, una scuola, un festival, una piazza. E' un po'
confuso e soprattutto sporco. Ha una valigia recuperata chissà dove, tenuta insieme da spago E
ricordi. Un barbone, verrebbe da pensare. Eppure quando parla sa essere molto tenero, e ti vien
voglia di ascoltarlo, tanto sembra indifeso e bisognoso di aiuto. Ma chi è? Quando la sala è
definitivamente piena, guarda i bambini, tira un grosso sospiro e insieme alla sua valigia e alla sua
strana andatura va in proscenio. E’ evidentemente emozionato: vorrebbe parlare ma ha paura. Non
trova il coraggio di iniziare. Poi, finalmente, attacca e racconta, racconta, racconta… racconta di nuvole
perdute, cieli e montagne, ma soprattutto racconta di un grande uomo, piccolo giardiniere di Dio,
della sua poetica resistenza e della sua ostinata generosità. Racconta dell’uomo che piantava gli
alberi. STORIA D’AMORE E ALBERI è liberamente ispirata al Romanzo di Jean Giono, L’UOMO CHE
PIANTAVA GLI ALBERI, un piccolo libro del 1980 diventato nel tempo un libro simbolo per la difesa
della natura e l’impegno civile, un messaggio d’amore per l’albero e il suo valore universale. Il
romanzo racconta del solitario pastore Elzeard Bouffier che per amore (o forse per cercare la felicità)
comincia a piantare querce in una terra desolata e aspra. Lentamente e meravigliosamente il mondo
intorno a lui cambia come in una lenta e silenziosa rivoluzione.
5-12 anni
9 e 11 aprile ore 10 – Teatro Kismet
Teatro del Sole - I NUMERI DELL’ANIMA
con Flavio Albanese Loris Leoci e Roberto de Chirico
collaborazione artistica di Marinella Anaclerio
E' una lezione rigorosa ed estemporanea, fortemente ironica e brillante, è un agile ed efficace
versione del celebre dialogo MENONE sull'insegnabilità della virtù, un “manifesto” per l' Accademia
che Platone fonderà probabilmente subito dopo aver conosciuto Archita, allievo di Pitagora. Ricco di
colpi di scena, spunti comici ed improvvisazioni con il pubblico, è una performance pensata per
qualunque spazio, dal palcoscenico alle aule scolastiche, dai foyer dei teatri agli appartamenti, che
restituisce, pur rispettandone fedelmente e con rigore la lettera, un carattere popolare a questioni
filosofiche senza tempo. Il tema dell'insegnamento e della trasmissione della virtù, sono il filo
portante del dialogo, che al suo apice, vede un coinvolgimento diretto degli spettatori in un gioco
comicissimo, fatto di leggi matematiche e geometriche, in cui si dimostra addirittura: “l’immortalità
dell’anima”. I rimandi pungenti e ironici alla nostra attualità politica e sociale, rivelano la modernità e
la contemporaneità di uno scritto che ha più di 2000 anni, ma non li dimostra. "poiché i politici,
quando agiscono in modo virtuoso, non lo fanno per conoscenza ma per sorte divina...al pari degli
indovini". Menone, giovane discepolo del sofista Gorgia, incontra Socrate a casa del suo ospite Anito
e lo interroga su un tema alto: La Virtù può essere insegnata?. Il Non-Sapere socratico trasforma la
schermaglia retorica, in una profonda riflessione dialettica. Lungo il loro Discorso, Socrate e Menone
incontrano altri due personaggi: Lo Schiavo e Anito. Con il primo Platone dimostra l'immortalità
dell'anima e attraverso Anito, dimostra che la Virtù politica è apparente..."poiché i politici, quando
agiscono in modo virtuoso, non lo fanno per conoscenza ma per sorte divina...al pari degli indovini".
...la conoscenza di tali verità non è affatto comunicabile come le altre conoscenze...
scuole superiori
12 e 13 aprile ore 10 – Teatro Kismet
Teatrino dei fondi - CUORE DI PANE
con Ilaria Gozzini regia Anna Dimaggio
La maga del pane vive nelle briciole di pane che sono lasciate sulle nostre tavole, segue il lavoro del
pane e la sua storia in tutto il mondo. La maga del pane attraverso la voce, il corpo e il profumo del
pane aiuta la terra, il fuoco e l’acqua che servono per fare un buon pane. Durante il suo lavoro, la
maga racconta delle bellissime storie, con musiche incantevoli che catturano il cuore. Con la scena
d’arte, la storia raccontata dalla maga del pane sarà quella di due sorelle gemelle, una buona e l’altra
cattiva, una delle due deve salvare l’altra da un malefico incantesimo, cucinando un buon pane… Ci
saranno viaggi e sbagli, per arrivare alla fine della storia con il pane perfetto. Cuore di pane è uno
spettacolo sensoriale e poetico, dove il tempo diverrà più lento e le immagini saranno evocative. Età
consigliata: dai 3 – 8 anni
3-8 anni
Luoghi e date da concordare
Teatri di Bari - PICCOLI MISTERI
regia Laurent Dupont con Rossana Farinati luci Vincent Longuemare ricerca vocale Cristina Palmiotta
collaborazione musicale Rocco Capri Chiumarulo
Ideato e diretto da Laurent Dupont, Piccoli Misteri è incentrato sull’ avventura della preparazione del
pane, messo al centro di un percorso simbolico che rappresenta lo scorrere dei giorni nel rinnovarsi di
un rito quotidiano denso di tradizione e di memoria. La ricerca teatrale è stata condotta sui territori di
Altamura, Matera, Gioia del Colle, luoghi dove tradizionalmente il pane è al centro della cultura
alimentare ed esprime un’arte fondata su relazioni, fatiche e piaceri.
Si legge nelle note di regia:
“I piccoli misteri sono quelli che parlano della moltiplicazione del pane in opposizione con il grande
mistero, quello della trasformazione dell’acqua in vino”.
Piccoli misteri è parlare del pane senza mai nominarlo.
Piccoli misteri è quello che stava dietro al sorriso e allo sguardo quando abbiamo pronunciato la
parola pane…
Sono le porte che si sono aperte.
Piccoli misteri racconta dell’intreccio di memorie che hanno il sapore della vita, dove la nascita dura il
tempo di una cottura, dove una persona scomparsa rinasce nei gesti di chi continua ad impastare… E’
condividere il silenzio laborioso di innumerevoli notti… è dichiarare arte quello che è sempre stato un
fare artistico.
Piccoli misteri è condividere un istante di teatro per dare “la sostanza”.
0 – 4 anni
Botteghino spettacoli in matinée
posto unico scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado € 5.00
posto unico scuole secondarie di 2° grado € 7.00
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.00 -13.00 e 17.00-18.30
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili su siti:
www.teatridibari.it
TEATRO E CINEMA
con la coop. I BAMBINI DI TRUFFAUT
1 film + 1 spettacolo
Con la cooperativa “I Bambini di Truffaut” con cui collaboriamo da tempo per il Festival Maggio
all’infanzia, vi proponiamo la possibilità di abbinare la visione di un film a quella di uno spettacolo
teatrale. La scelta degli abbinamenti la lasciamo a voi insegnanti. Le due rassegne, quella
cinematografica curata da I bambini di Truffaut, che quella teatrale dei Teatri di Bari (Kismet e
Abeliano), propongono titoli alquanto interessanti attingendo tra i titoli più interessanti della
cinematografia mondiale e del panorama teatrale italiano.
I criteri possono essere vari. La nostra idea è che potrete abbinare un film a uno spettacolo
perché entrambi trattano uno stesso tema attuale che vi interessa affrontare con i ragazzi. Avrete
materiali didattici sia per i film che per gli spettacoli e soprattutto l’opportunità di dibattiticonfronti subito dopo la visione con le compagnie nel caso di spettacoli, con operatori e/o registi
nel caso dei film.
Per le classi che abbineranno un film a uno spettacolo il prezzo del singolo biglietto sarà ridotto di
1 €.
Info e prenotazioni: Karin Gasser, 340.59079045, 080.542.76.78, [email protected]; per il
cinema 342.6624.110, [email protected]
Per consultare la rassegna “I bambini di Truffaut”: http://www.ibambiniditruffaut.it/
TEATRO E TURISMO PER LE SCUOLE
1 spettacolo+visita guidata+laboratorio
Inauguriamo per il secondo anno una nuova sezione di attività che mettono insieme teatro, creatività
e soprattutto conoscenza del nostro patrimonio storico culturale. Questa nuova sezione in linea con
le tendenze sempre più innovative e importanti proposte anche da enti istituzionali come Ministero,
Regione ecc., la svilupperemo grazie alla collaborazione con due associazioni:
IRIS di Sammichele di Bari, www.cooperativairis.net e
Pugliarte di Bitritto, www.pugliarte.it
PROPOSTA IN COLLABORAZIONE CON IRIS
NEL MONDO DELLE FAVOLE TRA TEATRO E MANUALITA’
Spettacolo+laboratorio+visita guidata
Programma della giornata
1. La visione di uno spettacolo realizzato al Kismet e/o all’Abeliano
1. Opzione 1. Il teatro dele fiabe: spettacolo teatrale a Bari, sul tema delle favole
previa disponibilità del calendario degli spettacoli, da novembre 2015 ad aprile
2016.
2. Opzione2. Teatro d’autore: spettacolo teatrale in esclusiva tra il 19 e il 21 aprile 2016 con
un minimo di 100 partecipanti.
2. Pranzo al sacco in teatro o al ristorante (non compreso nel biglietto)
3. Laboratorio “Su la maschera”: sotto la guida di operatori esperti i ragazzi realizzeranno con
appositi kit che verranno loro forniti, maschere e accessori per dar vita ai protagonisti delle
favole
I lavori realizzati potranno essere portati via come ricordo della giornata trascorsa.
4. Visita guidata alla città vecchia di Bari
Info e prenotazioni: 080.8910777, [email protected]
Min: 40 studenti
Max: 100 studenti
Costo per studente: 15,50 €
PROPOSTA IN COLLABORAZIONE CON PUGLIARTE
BARI NOSTRA. TRA ARTE E LEGGENDA.
Spettacolo +visita guidata o caccia al tesoro
Luoghi di svolgimento:
Bari, Teatro Kismet
Bari, città vecchia
Programma della giornata
1. La visione di uno spettacolo da vedere al Kismet nelle date 19, 20 e 21 aprile (vd programma):
2. Pranzo al sacco in teatro o al ristorante (non compreso nel biglietto)
3. Opzione 1. Visita guidata
Il progetto " Bari Nostra" consiste nella contrapposizione del semplice concetto di "visita ad
un monumento" al più complesso ed articolato concetto di "viaggio storico", trasformando
così i percorsi di Bari Nostra in una vera e propria esperienza che stimolano i diversi sensi del
fruitore. Il viaggio esperienziale, in questo modo, offre al "viaggiatore" diverse angolazioni del
patrimonio culturale che sarà fruito anche attraverso intermezzi teatrali, musicali ed
enogastronomici.
Opzione 2: Caccia al tesoro
Il gioco-escursione è un'attività ludico-didattica pensata e progettata per essere svolta all'aperto,
presso scavi, città d'arte, castelli o ambienti naturali l’obiettivo è quello di sostituire la visita guidata di
tipo tradizionale con un'attività di esplorazione divertente, autonoma e interattiva. Questo gioco si
basa su una metodologia che unisce la ricerca personale al saper fare ipotesi in gruppo: si tiene
sempre viva l'attenzione del fruitore attraverso racconti ed assegnazione di ruoli, e l’immersione
nell'atmosfera del tempo passato. Attraverso queste attività, i giocatori esplorano il sito e ne
riconoscono, confrontandosi con una descrizione, le emergenze più rilevanti come tappe del proprio
percorso di gioco. In questo modo i giocatori non solo impareranno a riconoscere gli edifici, ma
sapranno anche attribuire loro una funzione all'interno del sistema socio-economico cittadino barese.
Info e prenotazioni: www. pugliarte.it, 340.339.47.08
Min: 50 studenti
Max: 100 studenti
Costo per studente:
spettacolo + visita guidata € 8.00
spettacolo + caccia al tesoro € 10.00
MAGGIO ALL’INFANZIA
Bari - Napoli
per tutto il mese di maggio
Il Maggio all’infanzia si svolgerà con varie iniziative tra cui il festival di Teatro per ragazzi, per tutto il
mese di maggio sia a Bari che a Napoli. L’iniziativa che nel maggio 2016 giungerà alla sua
diciannovesima edizione prevede la realizzazione del festival di Teatro per Ragazzi con circa venti
spettacoli per le scuole e le famiglie, una rassegna di teatro scolastico, laboratori, cinema,
presentazioni editoriali, attività circensii, incontri, teatro di strada, ecc.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che
occupano vie e piazze della città.
Il festival di Teatro per Ragazzi si svolgerà a Bari dal 19 al
21maggio.
MAGGIO ALL'INFANZIA - laboratorio
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è lavorare insieme ai bambini negli spazi
delle scuole per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2015 ad un evento di piazza in cui i bambini con
le loro creazioni saranno protagonisti.
Info: Ufficio scuola tel. 080.5797667 int. 11
VEDERE E FARE TEATRO CON I RAGAZZI
Un progetto rivolto alle scuole con la
Fondazione S.A.T. “MAGGIO ALL’INFANZIA” BARI-NAPOLI
Vedere, fare ed esplorare il teatro delle nuove generazioni.
Un percorso di crescita sociale e culturale che promuove strumenti interpretativi ed espressivi.
Un’opportunità per innovare la didattica e consentire di leggere e raccontare la realtà con occhi nuovi.
VEDERE E FARE TEATRO è rivolto a:
1 classe (o gruppo interclasse) per ogni istituto scolastico
scuola primaria – scuola secondaria di primo grado – scuola secondaria di secondo grado.
SARANNO ACCOLTE FINO AD UN MASSIMO DI 10 SCUOLE
la partecipazione prevede la preparazione, a scuola, di uno spettacolo teatrale inteso come
conclusione di un percorso laboratoriale dove gli alunni siano protagonisti, coinvolti e motivati, in
tutte le fasi del progetto
IL PROGETTO PREVEDE
> 2 incontri di formazione - preparatori al laboratorio - per gli insegnanti
> 3 spettacoli teatrali del cartellone dei Teatri di Bari (valore al botteghino €. 15,00)
> 5 incontri (1 al mese) laboratoriali di minimo 2 ore cadauno presso la scuola (date e orari da
concordare)
contatti e monitoraggio delle scuole per rinforzare la tematica affrontata e preparare l’incontro di
maggio.
> 1 giorno di prova in teatro (max. 4 ore)
> 1 giorno in teatro per presentare lo spettacolo (compresi tutti gli impianti) durante il festival
Maggio all’infanzia_rassegna scuole
I COSTI
Le scuole/classi ammesse concorreranno parzialmente alle spese del progetto con un contributo di €.
30 a studente (per gruppi costituiti da minimo 25 unità)
La domanda di partecipazione redatta su apposito modulo che potete scaricare sul sito
www.teatrokismet.it, nel link Teatro ragazzi, dovrà pervenire all'indirizzo [email protected] entro
venerdì 7 novembre, firmata dal dirigente scolastico. Nei giorni seguenti saranno esaminate tutte le
domande e saranno ammessi fino ad un massimo di 10 progetti. Entro la metà di novembre saranno
indicate le scuole partecipanti.
Per ulteriori informazioni e adesioni: Karin Gasser, 340.5907904, [email protected]
PROGETTI SPECIALI
EDUCARSI AL TEATRO, EDUCARE AL TEATRO
Condotto da Giorgio Testa e Sara Ferrari
Incontri di formazione* riservato a docenti di scuole di ogni ordine e grado
Assistere a uno spettacolo teatrale è un’esperienza di gruppo, un vedere insieme lo stesso spettacolo
e contemporaneamente un’esperienza individuale in cui ogni spettatore vede da solo, con i suoi
occhi, in un suo modo proprio. Ma che cosa realmente vediamo insieme e cosa vediamo soli? In che
relazione sono le due esperienze di visione? Come accedere alla visione di un altro? A partire da
queste domande si propone un percorso di ricerca che avrà a riferimento l’esperienza di vedere uno
spettacolo.
Incontri e calendario
Vedere insieme, vedere soli. Abramo: per una didattica della visione.28 e 29 ottobre
La bambina librata: per una didattica della visione. 24 novembre
La principessa sul pisello e I tre porcellini: per una didattica della visione. 27 e 28 gennaio
Fa’afafine: per una didattica della visione. 17 marzo
Aspettando il Maggio all’infanzia. 21 e 22 aprile
Luogo degli incontri sarà il Teatro Kismet
Partecipazione gratuita, numero limitato di posti, prenotazione obbligatoria.
Info e prenotazioni: Cecilia Cangelli 339.7283782
Dal palcoscenico alla reltà: a scuola di prevenzione
Scadenza iscrizione 18 ottobre
Per il 4° anno consecutivo la Regione Puglia, l’Inail e i Teatri di Bari presentano il progetto DAL
PALCOSCENICO ALLA REALTA’ - A SCUOLA DI PREVENZIONE.
Il progetto prevede il coinvolgimento delle classi 4° e 5° degli istituti superiori di 2° grado di tutta la
Regione che potranno
- Assistere allo spettacolo VITE SPEZZATE dei Teatri di Bari tra novembre e febbraio. Ingresso
gratuito
- Accogliere su richiesta un referente dell’INAIL o dello SPESAL a scuola per un incontro di
approfondimento della temmatica della sicurezza sul lavoro
- Partecipare un concorso, elaborando un prodotto video/fotografico/fumetto/racconto e far
vincere alla scuola dei premi importanti da investire in sicurezza
Regione Puglia/Inail/Teatri di BariVite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi/Michele Altamura, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o
eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto
nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con
l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e
diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di
proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini
che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che
raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate
all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio
necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie
dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.”
Per informazioni e regolamento concorso:
Karin Gasser, 340.59079045, 080.542.76.78, [email protected]
www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatridibari.it
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado.
Approfondimenti
Vogliamo organizzare insieme agli studenti, tre occasioni di riflessione su temi attuali legate alla
visione di tre spettacoli:, invitando studiosi, esperti e /o personaggi della nostra cultura.
Gli spettacoli e i temi individuati sono:
Abramo di Teresa Ludovico: Fedi e religioni.
Fa’ Afafine di Giuliano Scarpinato. Identità sessuali
I numeri dell’anima di Flavio Albanese. Generazioni e virtù.
Info e adesioni: Cecilia Cangelli: 3397283782
LABORATORI annuali per ragazzi
IL GIOCO DEL TEATRO*
laboratori di avvicinamento al Teatro per bambini e adolescenti
Questi laboratori si svolgeranno nelle due sedi dei Teatri di Bari (Kismet e Abeliano).
bambini
ETÀ: 6-10 anni (scuole elementari)
TEATRO KISMET: novembre/giugno CONDOTTO DA: Gianna Grimaldi
ragazzi
ETÀ: 11 -13 anni (scuole medie)
NUOVO TEATRO ABELIANO: novembre/giugno CONDOTTO DA: Enzo Vacca / Betty Lusito
giovani
ETÀ: 14 -18 anni (scuole superiori)
TEATRO KISMET: novembre/giugno CONDOTTO DA: Lello Tedeschi / Piera Del Giudice
Info e iscrizioni: Anna Giannone, 0890.5797667 int. 120, [email protected]