Le stelle di San Lorenzo
10/08/2010
Pianeti, costellazioni, astri … è lassù che è il segnato il destino di ognuno? Sono loro che distribuiscono la fortuna?
Pensavo che fosse un vezzo di oggi, leggere oroscopi, magari riceverli via sms … non è così. Dopo la sera di San
Lorenzo appare evidente che anche, e forse di più, nell’antichità si cercava di “carpire” qualcosa dalla loro
conoscenza, la Cappella dei Pianeti nel Tempio Malatestiano di Rimini ne è un evidente esempio.
Abbiamo scoperto che gli splendidi bassorilievi
di Agostino Di Duccio sono una complessa
mappa delle conoscenze astronomiche del
mondo antico e del Rinascimento, che Michela
Cesarini ha “decifrato” per noi. Non sono solo
fantasiose raffigurazioni, inglobano antiche
credenze pagane e certezze dell’epoca in cui
vennero scolpite, quando cioè la terra era
creduta al centro dell’universo, perno del
moto dei pianeti e delle costellazioni. Opere
che hanno subito la “censura” dei colti
umanisti che circondavano il committente.
Mostravano, ad esempio, animali giudicati
non corretti astrologicamente, cui vennero
“cancellate” le zampe, evidenziando invece i
simboli di potere del signore che governava
sulla città: rose malatestiane sono ovunque fra
i complessi attributi iconografici che
identificano pianeti e case dello zodiaco. Il cancro, segno zodiacale di
Sigismondo Pandolfo Malatesta sovrasta minaccioso la Rimini di allora. A giudicare però, dalle persone che sono
accorse ad ascoltare Michela e la voce soave dell’organo suonato da Marco Giovanardi, le stelle e i pianeti
affascinano ancora, se non altro perché poi siamo andati a vederli “sul campo” o meglio sul colle di Covignano.
E così stimolati dalle opere d’arte
appena viste
o dalla voglia di
“acchiappare” qualche stella cadente, ben in 123 siamo arrivati fin sul piazzale del Santuario delle Grazie. La
passeggiata per raggiungerlo ha seguito il tracciato che già ai tempi dei romani portava fuori porta Montanara che
devia poi verso il colle già “apprezzato” dai Malatesta che per mano di Carlo vi fondarono l’ abbazia olivetana di S.
Maria Annunziata Nuova di Scolca (XV° sec). La salita per arrivarci anche se poco impegnativa ha risvegliato un po’ di
fame, quindi sempre fedeli al nostro motto, che recita “lo stomaco non soffre”, la merenda c’è stata proprio bene.
Complice la calda serata è stato un vero piacere passare dalla città alla campagna, dalla cultura alle credenze
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popolari,dal sacro al profano …
Non ci resta che ringraziare i Musei Comunali e la Diocesi per averci ospitato e naturalmente la “nostra” Michela.
Creeremo ancora iniziative come queste.
Vinicio / La Pedivella
http://www.emiliaromagnaturismo.it/download/Pubblicazioni_arte/tempioita.pdf
http://www.riminiturismo.it/105782/59/La_Cappella_dei_Pianeti_protagonista_della_Notte_di_San_Lorenzo.html?lang_index=0