CAPITOLO 2 CICLO BRAYTON TURBINE A GAS Cap. 2 1 CICLO BRAYTON IL CICLO TERMODINAMICO BRAYTON E’ COMPOSTO DA QUATTRO TRASFORMAZIONI PRINCIPALI (COMPRESSIONE, RISCALDAMENTO, ESPANSIONE E RAFFREDDAMENTO), PIÙ ALTRE TRASFORMAZIONI ACCESSORIE CHE CARATTERIZZANO LE DIVERSE VARIANTI POSSIBILI POICHE’ NELLE TRASFORMAZIONI IL FLUIDO DI LAVORO E’ SEMPRE ALLO STATO GASSOSO, IL CICLO E’ DETTO A FLUIDO MONOFASE IL FLUIDO DI LAVORO È COSTITUITO, MAGGIORANZA DELLE APPLICAZIONI, DA ARIA Cap. 1 NELLA STRAGRANDE 2 CICLO BRAYTON - TURBINE A GAS I COMPONENTI PRINCIPALI DELL’IMPIANTO SONO: • COMPRESSORE • COMBUSTORE • TURBINA IL COMPONENTE PRINCIPALE E’ QUELLO CHE PRODUCE ENERGIA (MECCANICA ===> ELETTRICA) ED E’ LA TURBINA, DETTA TURBINA A GAS LA DEFINIZIONE “A GAS” E’ LEGATA AL FLUIDO DI LAVORO, CHE IN TUTTE LE QUATTRO TRASFORMAZIONI E' ALLO STATO GASSOSO (E QUINDI COMPRIMIBILE) Cap. 1 3 CICLO BRAYTON - CICLO CHIUSO IDEALE IL FLUIDO DI LAVORO COMPIE TUTTE LE QUATTRO TRASFORMAZIONI IN FORMA CICLICA, SENZA CONTATTO CON L'ESTERNO E' UN CICLO IDEALE CHE, NELLA PRATICA, NON VIENE MAI UTILIZZATO 1-2 2-3 3-4 4-1 COMPRESSIONE ADIABATICA ISOENTROPICA RISCALDAMENTO ISOBARO ESPANSIONE ADIABATICA ISOENTROPICA RAFFREDDAMENTO ISOBARO Cap. 2 4 CICLO BRAYTON - CICLO APERTO CON COMBUSTIONE ESTERNA IL FLUIDO DI LAVORO E' ARIA, CHE COMPIE LE TRASFORMAZIONI E POI VIENE SCARICATA ALL'ESTERNO PRIME TRE DAL PUNTO DI VISTA TERMODINAMICO, LO SCARICO DELL'ARIA ALL'ESTERNO EQUIVALE AL RAFFREDDAMENTO DELLA TRASFORMAZIONE 4-1 DEL CICLO CHIUSO Cap. 2 5 CICLO BRAYTON - CICLO APERTO CON COMBUSTIONE INTERNA RISPETTO AL PRECEDENTE, LA FASE DI RISCALDAMENTO VIENE SOSTITUITA DALLA REAZIONE DI COMBUSTIONE FRA COMBUSTIBILE E ARIA DI LAVORO. IL FLUIDO DI LAVORO VIENE POI IMMESSO IN TURBINA E, AL TERMINE DELL'ESPANSIONE, SCARICATO ALL'ESTERNO DAL PUNTO DI VISTA TERMODINAMICO, NON CI SONO DIFFERENZE CON IL CICLO CHIUSO E CON QUELLO APERTO CON COMBUSTIONE ESTERNA L’ARIA DI LAVORO E’ MOLTO SUPERIORE AL DOSAGGIO STECHIOMETRICO CHE SERVE PER LA COMBUSTIONE. DOSANDO IL COMBUSTIBILE, SI OTTIENE LA DESIDERATA TEMPERATURA DI FINE RISCALDAMENTO Cap. 2 6 CICLO BRAYTON - CICLO APERTO CON COMBUSTIONE INTERNA 1-2 COMPRESSIONE ADIABATICA (ISOENTROPICA NEL CICLO IDEALE) 2-3 COMBUSTIONE ISOBARA 3-4 ESPANSIONE ADIABATICA (ISOENTROPICA NEL CICLO IDEALE) 4-1 SCARICO IN ATMOSFERA (= RAFFREDDAMENTO) Cap. 2 7 TERMODINAMICA DEL CICLO IDEALE lt lc qe qu = = = = qe qu lc lt = = = = LAVORO USCENTE (TURBINA) LAVORO ENTRANTE (COMPRESSORE) CALORE ENTRANTE (COMBUSTORE) CALORE USCENTE (SCARICO) Cp (T3 - T2) Cp (T4 - T1) Cp (T2 - T1) Cp (T3 - T4) lc + qe - lt - qu = 0 qe - qu = lt - lc > 0 LAVORO NETTO PRODOTTO DAL CICLO l = lt - lc Cap. 2 8 RENDIMENTO DEL CICLO IDEALE k = Cp / Cv f = (k - 1) / k RAPPORTO DI COMPRESSIONE β = p2 / p1 = p3 / p4 RENDIMENTO DEL CICLO -f η = 1 - T1 / T2 = 1 - T4 / T3 = 1 - β Cap. 2 9 RENDIMENTO DEL CICLO IDEALE IL RENDIMENTO CRESCE IN FUNZIONE DEL RAPPORTO DI COMPRESSIONE β E DEL RAPPORTO DI TEMPERATURE T2/T1 OPPURE T3/T4 NEL CICLO APERTO T1 E' LA TEMPERATURA ATMOSFERICA E p1 E' LA PRESSIONE ATMOSFERICA, PER CUI NON SONO MODIFICABILI L'AUMENTO DEL RAPPORTO DI COMPRESSIONE SI OTTIENE AUMENTANDO LA PRESSIONE p2 (CHE E' ANCHE LA PRESSIONE DI COMBUSTIONE E LA PRESSIONE DI INGRESSO IN TURBINA) E, CONSEGUENTEMENTE, LE TEMPERATURE T2 E T3 NELLA TURBINA, IN OGNI PUNTO DI OGNI PALETTA SI REGISTRA UNA TEMPERATURA COSTANTE DURANTE IL FUNZIONAMENTO. IL LIMITE ALL'INCREMENTO DI p3 E T3 E' DATO DAL LIMITE DI RESISTENZA MECCANICHE DELLE PALETTE DELLA SEZIONE DI INGRESSO DELLA TURBINA (DOVE CI SONO LA MASSIMA TEMPERATURA E LA MASSIMA PRESSIONE) Cap. 2 10 RENDIMENTO DEL CICLO REALE ATTUALMENTE SI REALIZZANO CICLI BRAYTON CON TEMPERATURE MASSIME DELL'ORDINE DEI 1000-1100°C (1300 K) E PRES SIONI DI INGRESSO IN TURBINA DI CIRCA 40 BAR, CON ASPIRAZIONE E SCARICO IN ATMOSFERA (1 BAR, 300 K) UN CICLO DI CARNOT OPERANTE FRA LE STESSE TEMPERATURE MASSIMA E MINIMA AVREBBE UN RENDIMENTO SUPERIORE AL 75% IL RENDIMENTO DI UN CICLO BRAYTON IDEALE CARATTERIZZATO DAGLI STESSI DATI E' DEL 60% CIRCA. E' PIU' BASSO PERCHE' L'INTRODUZIONE DI CALORE AVVIENE A TEMPERATURE INFERIORI ALLA MASSIMA E LO SCARICO A TEMPERATURE SUPERIORI ALLA MINIMA IL RENDIMENTO DELLE MACCHINE REALI E' MOLTO PIU' BASSO (max 40% circa), PER EFFETTO DI VARI TIPI DI PERDITE, DESCRITTI NEL SEGUITO Cap. 2 11 TERMODINAMICA DEL CICLO REALE lt lc qe qu = = = = LAVORO USCENTE (TURBINA) LAVORO ENTRANTE (COMPRESSORE) CALORE ENTRANTE (COMBUSTORE) CALORE USCENTE (SCARICO) qe = qu = Cp (T3’ - T2’) = qu id / ηb = Cp (T3 - T2) / ηb Cp (T4’ - T1’) lc lt Cp (T2’ - T1’) = lc id / ηc = Cp (T2 - T1) / ηc Cp (T3’ - T4’) = lt id x ηt = Cp (T3 - T1) x ηt = = ηc E ηt SONO I RENDIMENTI COMPLESSIVI DI COMPRESSORE E TURBINA, CHE INCLUDONO IL RENDIMENTO ADIABATICO, QUELLO MECCANICO E QUELLO ELETTRICO ηb E’ IL RENDIMENTO DEL COMBUSTORE Cap. 2 12 RIGENERAZIONE PUO' ESSERE APPLICATA AL CICLO SEMPLICE, CON LO SCOPO DI OTTENERE UN AUMENTO DI RENDIMENTO IL FLUIDO CALDO IN USCITA DALLA TURBINA VIENE UTILIZZATO PER UN PRERISCALDAMENTO DEL FLUIDO IN USCITA DAL COMPRESSORE, PRIMA DELLA COMBUSTIONE Cap. 2 13 RIGENERAZIONE PUO' ESSERE APPLICATA SOLAMENTE SE LA TEMPERATURA DEL FLUIDO IN USCITA DALLA TURBINA E' PIU' ELEVATA DI QUELLA IN USCITA DAL COMPRESSORE CIO' SI VERIFICA SOLAMENTE SE: β < = (T4 / T1) 1/2f DATO CHE LA RIGENERAZIONE SI APPLICA AI CICLI CON RAPPORTO DI COMPRESSIONE PIU' BASSO, ESISTERANNO COMUNQUE DEI CICLI NON RIGENERATIVI, CARATTERIZZATI DA UN β MOLTO ELEVATO, CHE HANNO RENDIMENTO SUPERIORE AI CICLI CON RIGENERAZIONE Cap. 2 14 TERMODINAMICA DEL CICLO REALE COMPRESSIONE LA COMPRESSIONE E' ADIABATICA, MA NON E' ISOENTROPICA. IL LAVORO TERMODINAMICO DI COMPRESSIONE E' INCREMENTATO RISPETTO A QUELLO IDEALE. SE NE TIENE CONTO COL RENDIMENTO ADIABATICO DI COMPRESSIONE ηAC (0,70÷0,85) A FRONTE DI QUESTO SVANTAGGIO, NE DERIVA IL VANTAGGIO CHE L'AUMENTO DEL LAVORO TERMODINAMICO SI TRADUCE IN UNA TEMPERATURA DI FINE COMPRESSIONE PIU' ELEVATA, CONSENTENDO UN RISPARMIO NEL CALORE INTRODOTTO IL LAVORO DI COMPRESSIONE RISULTA ULTERIORMENTE INCREMENTATO RISPETTO A QUELLO IDEALE, PER EFFETTO DELLE PERDITE MECCANICHE. SE NE TIENE CONTO COL RENDIMENTO MECCANICO ηMC (0,95÷0,99) Cap. 2 15 TERMODINAMICA DEL CICLO REALE ESPANSIONE L'ESPANSIONE E' ADIABATICA, MA NON E' ISOENTROPICA. IL LAVORO TERMODINAMICO DI ESPANSIONE E' RIDOTTO RISPETTO A QUELLO IDEALE. SE NE TIENE CONTO COL RENDIMENTO ADIABATICO DI ESPANSIONE ηAT (0,75÷0,92) IL LAVORO DI ESPANSIONE RISULTA ULTERIORMENTE RIDOTTO RISPETTO A QUELLO IDEALE, PER EFFETTO DELLE PERDITE MECCANICHE E DELLE PERDITE DEL GENERATORE. SE NE TIENE CONTO COL RENDIMENTO MECCANICO ηMT (0,95÷0,99) E COL RENDIMENTO ELETTRICO ηE (0,94÷0,98) Cap. 2 16 TERMODINAMICA DEL CICLO REALE COMBUSTIONE LA COMBUSTIONE AVVIENE CON UN RENDIMENTO < 1 PERCHE': • • UNA PARTE DEL COMBUSTIBILE NON VIENE BRUCIATA DURANTE LA COMBUSTIONE LA CAMERA DI COMBUSTIONE DISPERDE CALORE VERSO L'ESTERNO SE NE TIENE CONTO COL RENDIMENTO DI COMBUSTIONE ηb (0,94÷0,98) DATO CHE SI UTILIZZA UN RAPPORTO ARIA/COMBUSTIBILE DI CIRCA 60 (MOLTO PIU' ELEVATO DEL VALORE STECHIOMETRICO CHE E’ CIRCA 15 PER GLI IDROCARBURI), SI OTTIENE UN RENDIMENTO DI COMBUSTIONE ELEVATO, PERCHE’ CI SONO POCHI INCOMBUSTI Cap. 2 17 PRESTAZIONI DELLE MACCHINE REALI IL RENDIMENTO DELLE MACCHINE REALI DIPENDE FORTEMENTE DALLA TAGLIA E VARIA FRA: • 20% CIRCA PER LE MACCHINE PIU’ PICCOLE (0,5 MW) • 40% CIRCA PER LE MACCHINE PIU’ GRANDI (250 MW) Cap. 2 18 TURBINE A GAS PER IMPIEGO AERONAUTICO LA TURBINA ESPANDE IL FLUIDO QUANTO BASTA PER TRASCINARE IL COMPRESSORE IL FLUIDO ALLO SCARICO VIENE ESPULSO A PRESSIONE ANCORA ELEVATA E QUINDI AD ELEVATA VELOCITA' LA SUA QUANTITA' DI MOTO (PRODOTTO MASSA x VELOCITA') VIENE EQUILIBRATA DA UNA QUANTITA' DI MOTO UGUALE ED OPPOSTA CHE FA AVANZARE L'AEREO Cap. 2 19 COMBUSTIBILI NEI CICLI CON COMBUSTIONE INTERNA, IL COMBUSTIBILE DEVE ESSERE TALE DA NON PROVOCARE UN DANNEGGIAMENTO O UNO SPORCAMENTO DELLE PALE DELLA TURBINA NEGLI IMPIEGHI AERONAUTICI (NORMALMENTE KEROSENE) SI USANO COMBUSTIBILI LIQUIDI NEGLI IMPIANTI FISSI SI USA NORMALMENTE GAS NATURALE (METANO) Cap. 2 20 CONFRONTO FRA TURBINE A VAPORE E TURBINE A GAS TURBINE A GAS: TAGLIA PIU' RIDOTTA (300 kW - 250 MW) • GRANDE RAPIDITA' DI VARIAZIONE DI CARICO (AVVIAMENTO E • RAGGIUNGIMENTO DELLA POTENZA MASSIMA IN 1 MINUTO CIRCA) RENDIMENTI PIU' RIDOTTI (MAX 40%) • TURBINE A VAPORE: TAGLIA MOLTO PIU' GRANDE (1 MW - 1.000 MW) • LENTEZZA NELLE VARIAZIONE DI CARICO (PER L'AVVIAMENTO ED IL • RAGGIUNGIMENTO DEL CARICO MASSIM0 OCCORRONO ALCUNE ORE) RENDIMENTI PIU' ELEVATI (42÷44%) • Cap. 2 21 COGENERAZIONE CON TURBINE A GAS I GAS SCARICATI DALLE TURBOGAS NON VENGONO PIU' RIUTILIZZATI NEL CICLO IL CALORE CHE POSSEGGONO PER EFFETTO DELLA LORO TEMPERATURA MOLTO ELEVATA PUO' ESSERE UTILIZZATO PER RISCALDARE DEI FLUIDI DA IMPIEGARE IN ALTRI IMPIANTI LA TEMPERATURA MOLTO ELEVATA DEI GAS DI SCARICO CONSENTE IL LORO IMPIEGO IN COGENERAZIONE ANCHE IN CASI IN CUI SONO RICHIESTI FLUIDI A TEMPERATURA MOLTO ELEVATA Cap. 2 22 IMPIEGO DELLE TURBINE A GAS • MOTORI A REAZIONE DI AEREI • IMPIANTI DI PICCOLA POTENZA • CICLI MISTI GAS-VAPORE (CON I GAS DI SCARICO A TEMPERATURA ELEVATA DELLE TURBOGAS SI RISCALDA VAPORE, CHE VIENE ESPANSO IN UNA TURBINA A VAPORE, OTTENENDO UN CICLO DAL RENDIMENTO COMPLESSIVO CHE PUO' SUPERARE ANCHE IL 50%) • IMPIANTI DI COGENERAZIONE TEMPERATURA ELEVATA CON Cap. 2 NECESSITA' DI CALORE A 23