Floriclone® Phalaenopsis Da pianta fiorita in vaso Fase iniziale di rinvaso Fase iniziale di rinvaso ■■ Substrato e fase iniziale di rinvaso delle piantine da flacone Le piantine fornite in flaconi di plastica, direttamente dal laboratorio, devono essere trapiantate in una zona calda, in vaschette contenenti, diciamo, un mix del 90% di bark (corteccia) e 10% sphagnum (con aggiunta opzionale di gommapiuma o perlite). Dopo circa sei mesi le piante possono essere rinvasate nel vaso Ø 12-cm. Attualmente le piantine provenienti da tessuto cultura possono essere trapiantate in “plugs” speciali, dopo di che possono essere piantate direttamente nel vaso Ø 9-12-cm dopo circa 20-22 settimane. ■■ Substrato e fase iniziale di rinvaso delle giovani piante fornite in “plugs” Le piante fornite in “plugs” misurano circa da 10 a 15 cm da foglia a foglia. Vengono piantate in vasi trasparenti Ø 9-12-cm. I vasi trasparenti sono i migliori per lo sviluppo delle radici delle piante. Come substrato si possono usare vari mix organici con buona capacità di drenaggio e di areazione. Alla base abbiamo la corteccia, con aggiunta di un po’ di sphagnum (da 10 a 15 % del volume), fibra o granuli di cocco o di torba. Ogni substrato ha diverse esigenze d’acqua. Irrigate e fertilizzate immediatamente le piantine con utilizzo di irrigazione aerea. Controllate attentamente affinché possiate vedere se le piante hanno bisogno di una irrigazione extra manuale; questo è un buon metodo per monitorare la vostra coltivazione. Bagnate le piante ogni quattro/sei giorni, a seconda del tipo di substrato e delle condizioni climatiche che avete. Il vaso dovrebbero essere asciutto dopo quattro-sei giorni. Se i vasi sono ancora umidi, e siete costretti a ritardare l’irrigazione, si correrà il rischio di una crescita irregolare con maggiori perdite. Verificare la conducibilità (EC) dell’acqua di drenaggio. Se aumenta dovete dilavare la vostra coltivazione con acqua pulita ed aumentare il riscaldamento e ventilazione affinché il composto dei vasi asciughi bene. Substrati che rimangono bagnati troppo a lungo perderanno velocemente la loro consistenza, dando problemi alle radici. Innanzitutto, sistemare le piante una vicina all’altra, nella densità circa da 80 a 90 piante per m2 netto di spazio su bancale. Dopo circa sedici a diciotto settimane dovranno essere allargate ulteriormente al fine di ottenere una partita uniforme. Nella seconda fase di coltivazione le piante devono essere ad una densità tra quaranta a sessanta (con i collari) per m2. Questa sarà anche la densità del periodo di raffrescamento. Quando le piante hanno formato quattro foglie mature devono essere trasferite nella sezione di induzione degli steli (raffrescamento) e sezione finale di coltivazione. Il settore di raffrescamento deve essere abbinato alla sezione finale di coltivazione. In questo stadio la densità sarà intorno a quaranta- cinquanta piante per m2, quindi circa la metà del settore iniziale di crescita. I numeri sopraindicati variano a seconda del sistema di coltivazione, e possono variare in base al peso delle piante (coltivazione lenta o veloce), misura dei vasi (6, 9, 12 o 15 cm), l’utilizzo dei collari sui vasi ed il tasso di crescita. Gli steli si dovrebbero formare circa intorno alle sei > otto settimane. Ci vorranno ancora da dodici a quattordici settimane prima che la pianta sia pronta da consegnare, con I fiori aperti. Il tasso di crescita varia a seconda della settimana, I metodi impiegati nella coltivazione e la varietà. Temperatura Le temperature raccomandate all’inizio sono le seguenti: 1. 27-28°C diurni e non inferiori a 26°C notturni nella fase iniziale di coltivazione; 2. 18°C notturni (per almeno 12-14 ore) e 20-22°C diurni per almeno sei settimane nella fase di induzione dello stelo e fase finale di coltivazione. Una distinzione deve essere fatta tra queste due ultime fasi. In questo caso la temperatura può essere in media da 1 a 2°C superiori nella fase finale, se questo può essere realizzato, avendo una zona separata. Questo darà una qualità leggermente superiore oltre che ad un accorciamento della fase finale. Temperature notturne inferiori a 18°C causeranno un blocco della crescita ed uno scolorimento della foglia, con aggiunta del rischio della perdita dei boccioli. Assicurarsi sempre che la temperatura della foglia sia almeno di 18°C. Le condizioni sopra indicate consentono una buona programmazione annuale. Poiché siamo in grado di fornire piante su base settimanale o mensile, anche voi sarete in grado di invasare le piantine ogni settimana o ogni mese e trasferirle nella sezione di induzione e fase finale con la stessa frequenza, permettendovi di poter fornire le piante pronte in tutto l’arco dell’anno. Luminosità La luminosità è una parte importante nella coltivazione delle Phalaenopsis. L’intensità luminosa minima per le giovani piante nella fase iniziale di crescita è di circa 4,000 lux, che devono essere gradatamente aumentati a 8,000 lux, circa 70-140 mmol/ m2/sec. Maggior intensità luminosa potrebbe portare al rischio di inibire la crescita e scolorire le foglie. Tutte le condizioni colturali devono essere modificate per aumentare l’intensità luminosa. In pratica questo significa che il tetto della serra dovrà essere spruzzato di calce più di una volta da fine febbraio sino alla metà di ottobre, e che avrete bisogno di uno o due telini ombreggianti per evitare troppa luminosità in quel periodo. Floricultura b.v. | www.floricultura.nl © La riproduzione parziale e/o totale della presente pubblicazione è permessa, purché vengano citate le fonti. Tutti i consigli e le informazioni tecniche vengono fornite con la massima cura ed attenzione possibile, non ci assumiamo tuttavia nessuna responsabilità per errata interpretazione ed applicazione di quanto consigliato. 1 Illuminazione artificiale per la crescita nel giorno corto migliorerà le condizioni della coltivazione. Nella prima fase di crescita la somma della luce diurna dovrà essere da 3.0 a 4.5 mol per giorno. Nella seconda fase l’intensità luminosa può essere aumentata da 4.0 a 6.0 mol con una intensità media da 5,000 a 7,000 lux, 90-120 mmol/m2/sec. (vedi schema). Dopo circa sei mesi la maggior parte delle piante saranno sufficientemente grandi (4-5 foglie mature) da poter trasferire nella sezione induttiva dello stelo/fase finale. Il valore minimo della luminosità deve essere lo stesso del valore nella seconda fase di coltivazione, ma da esperienza acquisita nelle prove e nella pratica, abbiamo visto che il valore di luminosità tra 7,000 e 10,000 lux (da 120 a 180 mmol/m2/sec.) portano ad un eccellente induzione dello stelo ed ottimi risultati nella fioritura. Questo corrisponde alla somma di luce tra 5 e 8 mol giornalieri. Quando le piante vengono ulteriormente allargate riceveranno naturalmente più luce. I costi di maggior intensità luminosa e le modifiche alla climatizzazione potrebbero superare i profitti che si vanno ad ottenere. La lunghezza massima del giorno per i Phalaenopsis è di 14 ore. Giornate con più di 14 ore di luce potrebbero causare il rischio di inibire la crescita e favorire la colorazione rossastra delle foglie, in particolare nei casi di maggiore intensità luminosa. Illuminazione raccomandata sui Phalaenopsis con giornata di 12 ore di luce Fase Intensità massima (μmol m-2 s-1) Somma massima PAR sum (mol/m2 giorno) 70 - 90 10 Fase di crescita 20 Fase di crescita 80 - 110 Raffrescamento150 - 17 Fase finale di crescita 130 - 150 3 - 3.5 4 - 4.5 6-7 5.5 - 6.5 Questi valori si basano su coltivazioni senza “collari” o “Flasks”. In particolare nelle coltivazioni con “flasks”, le piante hanno bisogno di circa il 25% - 30% in più della quantità totale di luce per avere la stessa situazione delle piante coltivate senza “Flasks”. Questo è dovuto alla diversa posizione delle foglie e l’ombra creata dalla plastica. Irrigazione L’irrigazione è uno dei più importanti fattori della crescita delle piante. Utilizzare solo acqua piovana ed acqua prodotta da impianto di Osmosi inversa per le Phalaenopsis. Altri tipi di acqua portano a sicuri problemi. Assicuratevi di avere sufficiente quantità di acqua se la tanica di raccolta dell’acqua dell’impianto osmotico è piccola. Le vostre piante hanno bisogno di 10 15 lt per m2 a settimana. Le piante possono essere irrigate sia con irrigazione aerea che con la canna. Più breve è l’irrigazione, meno bagnati/saturati saranno i vasi. Una dose compresa tra dieci e quindici litri alla volta sarà sufficiente. All’inizio, una dose minore da quattro a sei litri potrebbe andare meglio per favorire una più veloce radicazione, questo sicuramente nel caso in cui ci sono piantine in “plugs”. Le piantine in plugs è meglio mantenerle un po’ più asciutte rispetto a quelle coltivate in “trays” nella fase iniziale della coltivazione. La quantità di dosaggio d’acqua dipende dal numero di piante per m2, dalla misura delle piante e se utilizzate o meno i collari o flasks. La vostra capacità di irrigazione dovrebbe essere circa 1/2 lt/min./m2. Se utilizzate un impianto di Osmosi inversa, controllare la concentrazione di boro nell’acqua all’uscita del sistema. Questo può variare da una zona all’altra, e ricordate che un’alta concentrazione può danneggiare le piante. Temperatura dell’acqua di irrigazione La temperatura consigliata dell’acqua di irrigazione nelle diverse sezioni è la seguente: 1. sezione iniziale di coltivazione: temperatura minima 20-22°C 2. sezione finale di coltivazione: temperatura minima 20°C. Queste temperature possono essere realizzate con l’aiuto di un sistema di contatore di flusso. Ricordatevi che l’acqua più calda contiene meno ossigeno. Umidità relativa Una buona umidità relative tra il 60 e l’80% è importante per una buona crescita e fioritura. Quando l’intensità luminosa aumenta, si dovrà aumentare anche l’umidità relativa. Valori maggiori dell’80% per brevi periodi sono abbastanza accettabili purché ci sia sufficiente rilascio di umidità, questo può essere realizzato utilizzando simultaneamente riscaldamento e ventilazione (al fine di garantire una adeguata circolazione di aria in serra). Periodi troppo lunghi con una umidità relative superiore all’80% favorisce una debole crescita, con le piante maggiormente suscettibili alle malattie. Non c’è necessità di ulteriore umidificazione se l’umidità relative scende sotto il 60% per breve periodo di tempo. Con umidità relativa ed alta intensità luminosa ci sarà un rischio maggiore di scolorimento delle foglie. Non è necessario che i valori consigliati vengano realizzati 24 ore al giorno. I maggiori problemi si hanno quando l’umidità relativa diminuisce e/o aumenta velocemente. Fattori di forte ventilazione o anche un irregolare emissione di riscaldamento può portare ad un alto rischio di infezione da Pseudomonas (macchie batteriche marron causate da Acidovorax avenae spp. cattleyae). A causa dell’alta temperatura nella quale le piante vengono coltivate sarà possibile, per la maggior parte dell’anno deumidificare le serre aprendo un pochino gli sportelloni ed i telini. Floricultura b.v. | www.floricultura.nl © La riproduzione parziale e/o totale della presente pubblicazione è permessa, purché vengano citate le fonti. Tutti i consigli e le informazioni tecniche vengono fornite con la massima cura ed attenzione possibile, non ci assumiamo tuttavia nessuna responsabilità per errata interpretazione ed applicazione di quanto consigliato. 2 Fertilizzazione Le piante devono essere fertilizzate con l’acqua di irrigazione. La composizione del fertilizzante dipende dal periodo dell’anno e dallo stadio di sviluppo della pianta. Sebbene potete usare fertilizzanti singoli e/o liquidi, è solitamente più pratico lavorare con i fertilizzanti composti. Nella fase iniziale di coltivazione una combinazione di nitrato di calcio, Plantprod o Peters 20-20-20 (con urea) e solfato di magnesio in una proporzione di 2:6:1 sarà un dosaggio eccellente per il sistema a due taniche. Potete anche aggiungere del ferro supplementare. In inverno si consiglia di abbassare il dosaggio di azoto (urea) per le piante coltivate senza luce artificiale. Questo si può fare dando un lieve maggior dosaggio di nitrato di calcio alle piante o sostituendo in parte il 20-20-20 con 7-11-27. Le piante hanno bisogno di maggior fertilizzante se hanno alta intensità luminosa. Tuttavia, in questo caso c’è maggior rischio che la conducibilità EC del terriccio aumenti e che si abbassi il pH, con un rischio maggiore di infezioni da Fusarium e radici brutte. L’Ammonio dovrebbe ridurre il rischio di una caduta improvvisa del pH evitando problemi alle radici. L’Urea è una salvezza, la scelta migliore, anche se bisogna ricordarsi che la dose di urea dovrebbe essere abbassata quando si hanno substrati umidi in concomitanza di alte temperature. Nella fase di induzione floreale e fase finale la dose di azoto deve sempre essere modificata in inverno come sopra indicato. Tuttavia, una correzione può essere necessaria anche in estate, nei casi di estremo caldo. Con temperature superiori ai 28°C la quantità di azoto contenuto nelle soluzioni standard è troppo. Porterà ad una crescita rigogliosa. La fertilizzazione Standard di 1 EC è comune nel composto. La conducibilità EC dell’acqua di drenaggio potrebbe variare tra 0.8 e 1.2, a seconda delle condizioni di crescita. Un dosaggio regolare di acqua pulita (una volta al mese) può prevenire il rischio che la conducibilità del vaso aumenti un po’ troppo. Monitorare continuamente il pH; se si abbassa un po’ troppo, modificare le dosi di ammonio e di urea dopo aver aggiunto Dolokal al substrato. Un dosaggio indicativo è 1.5-3 kg per m3; questo dipende dal materiale utilizzato. Insetti nocivi e malattie Se la coltivazione è salutare e si tengono costantemente monitorate le possibili infestazioni con trattamenti preventivi non sono solitamente necessari trattamenti chimici. Nel caso di controllo biologico effettivo potete notare molti ragni nella fase iniziale della coltivazione. Le ragnatele possono sembrare sgradevoli, ma i ragni elimineranno molti insetti nocivi, evitando ampiamente l’utilizzo dei prodotti chimici. E quando le piante vengono trasferite nell’area di raffrescamento, con le basse temperature, spariscono. Di seguito elenchiamo le malattie, gli insetti nocivi che intaccano solitamente i Phalaenopsis: ■■ Caduta dei boccioli ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ La caduta dei boccioli si verifica solitamente in autunno ed in inverno a causa di insufficiente luminosità, scarse radici e umidità relative bassa unita a temperature alte. Può avvenire anche quando nevica. Tripide Il tripide fa’ deformare le foglie ed i fiori. Può essere controllato biologicamente con insetti predatori Amblyseius swirski. Tripide Californiano può portare al virus” tomato spotted wilt virus” causando lesioni umide su fiori e boccioli. Batteri di Erwinia e Pseudomonas (Acidovorax avenae spp. cattleyae) Le piante che sono deboli e con crescita disordinata dovuta a troppo azoto e troppo poco calcio, a temperature troppo alte durante la coltivazione, una umidità relativa troppo alta ed insufficiente ventilazione può dare maggiori rischi da infezioni di Erwinia e Pseudomonas. Rimuovere attentamente le piante infettate prima di ogni irrigazione e come opzione spruzzare le zone infette con prodotti che contengono perossido d’idrogeno. Assicurarsi che l’umidità relative non sia superiore all’80% per lungo periodo. Sistemi vari per disinfettare continuamente l’acqua di irrigazione sono disponibili in commercio. E’ anche importante pulire regolarmente (il pavimento, la base) della vasca dell’acqua o averla pulita. Acari (acari del muschio) Gli acari del muschio sono acari rotondi lucenti che causano la deformazione dei getti principali e danneggiano i fiori. Gli acari si notano maggiormente con il caldo, in giornate afose estive. Spruzzare un acaricida sulle piante velocemente prima del rinvaso. Gli acari sono attivi dopo l’irrigazione, quindi è il momento migliore per scovarli. Tenuipalpus (formalmente Brevipalpus), acari rossi piatti Tenuipalpus causa la decolorazione della base delle foglie. Cocciniglia e cimice della vite La cocciniglia e la cimice della vite si trovano sul lato basale della foglia e sui boccioli e fiori. Insetto grigio tondo o cimice pigra, rosa o arancio con uno strato di cera polverosa si trovano a gruppi sull’asse fogliare o sui boccioli e fiori. Moscerino del fungo (Sciaridi) Gli Sciaridi inibiscono in particolare la crescita delle giovani piante. Possono essere controllati efficacemente immediatamente dopo il trapianto facendo lotta biologica con gli acari antagonisti di Hypoaspis. Floricultura b.v. | www.floricultura.nl © La riproduzione parziale e/o totale della presente pubblicazione è permessa, purché vengano citate le fonti. Tutti i consigli e le informazioni tecniche vengono fornite con la massima cura ed attenzione possibile, non ci assumiamo tuttavia nessuna responsabilità per errata interpretazione ed applicazione di quanto consigliato. 3 ■■ Verme bianco (Lyprauta) Le larve di Lyprauta (diverse specie) si alimentano della punta delle radici. Sono maggiormente attive nel substrato umido, quindi assicuratevi che il vostro substrato asciughi sufficientemente e velocemente. Utilizzare i predatori antagonisti Macromite (Macrocheles robustulus) immediatamente dopo il trapianto delle piante. Anche le trappole luminose possono essere efficaci. Se tutto quanto sopra indicato dovesse fallire, utilizzate prodotti chimici in uso contro questo problema. ■■ Caterpillars Caterpillars può causare molti problemi perché si alimenta di fiori e foglie. Combattete le tarme e le farfalle utilizzando feromone o trappole luminose. Assicuratevi che i vetri siano chiusi dove possibile, quando le lampade sono in funzione, altrimenti attirerete gli insetti nella serra. ■■ Topi I topi mangiano il polline dei fiori di alcune varietà. Entrano facilmente in serra quando piove o nell’approssimarsi dell’inverno. ■■ Chiocciole e lumache Le chiocciole e le lumache si vedono quando le piante sono bagnate, questo è il momento per controllarle, sia con un eschicida o tramite lotta biologica, con nematodi. E’ molto importante una buona igiene sia in azienda che tutt’intorno e togliere le erbacce sotto I bancali. Vi consigliamo fermamente di leggere attentamente le etichette e le istruzioni sull’imballo dei prodotti e/o consultare un esperto per il corretto utilizzo e dosaggi dei prodotti. Quando si prova un nuovo prodotto è sempre consigliato fare una piccola prova su poche piante. Tipo di serra Sezioni Per le piante fiorite di Phalaenopsis avete bisogno di almeno due zone separate di coltivazione: 1. De opkweekfase. una zona per la fase iniziale di coltivazione dove le piante con una misura iniziale da 10 a 15 cm da foglia a foglia restano circa sei mesi (fase vegetativa) e 2. una zona per la fase di induzione floreale e la fase finale di coltivazione nella quale le piante restano per circa cinque mesi (fase generative). In condizioni ottimali di coltivazione la proporzione delle due zone dovrebbe essere 45:55. L’area di selezione e trasformazione è solitamente parte della sezione destinata alla coltivazione finale. In pratica ci sono solitamente due aree destinate una alla coltivazione iniziale ed un’area di raffrescamento e coltivazione finale Bancali e contenitori mobili I Phalaenopsis vengono coltivati su bancali o contenitori mobili, preferibilmente con una base in rete aperta. Possono essere fatti di diversi materiali. Assicuratevi che vi sia sufficiente spazio per camminare tra i bancali o contenitori per poter ispezionare le piante. Noi sconsigliamo di usare l’irrigazione flusso-riflusso “eb-flood” in quanto c’è rischio di accumulo di sale dovuto ad insufficiente risciacquo del substrato. I batteri, visus e funghi possono facilmente essere trasmessi tramite acqua. E nel caso di bancali chiusi una pianta malata può facilmente infettare le altre piante semplicemente con l’acqua. Riscaldamento Il Sistema di riscaldamento deve essere in grado di assicurare una temperatura di almeno 27°C diurni e notturni nella 1° fase di coltivazione ed una temperatura di almeno 20°C durante il giorno ed almeno 18°C notturni durante la fase di induzione e fase finale di coltivazione, indipendentemente dalle temperature esterne. Si sconsiglia di utilizzare temperature più basse. Ombreggio Un Sistema di ombreggio è necessario nella coltivazione dei Phalaenopsis, sia per un risparmio energetico e sia come ombreggiante. La maggior parte delle aziende ne ha due, in alcuni casi anche tre telini per avere un ottimo controllo della luminosità e delle condizioni climatiche: un telino con una trama aperta come telino principale più un telino più leggero con una struttura più chiusa. Un sistema di ombreggiante esterno offre eccellenti possibilità per assicurare alla coltivazione finale più fresco evitando di dover dare la calce sui vetri, riducendo inoltre la capacità di raffrescare e di illuminare. Sistema di CO2 I Phalaenopsis appartengono al gruppo delle piante CAM, le quali assorbono la CO2 differentemente dalle altre piante, e maggiormente la notte. Il processo può già iniziare dal pomeriggio, dopo che le piante hanno ricevuto luce dall’impianto di illuminazione da dodici a quattordici ore. Questo è qualcosa che dovrebbe essere tenuto in considerazione, in particolare nel Floricultura b.v. | www.floricultura.nl © La riproduzione parziale e/o totale della presente pubblicazione è permessa, purché vengano citate le fonti. Tutti i consigli e le informazioni tecniche vengono fornite con la massima cura ed attenzione possibile, non ci assumiamo tuttavia nessuna responsabilità per errata interpretazione ed applicazione di quanto consigliato. 4 caso si inizi presto intorno alla mezzanotte in inverno. Fornire CO2 durante la fase di induzione e fase finale migliora la fioritura del 15% dando maggior numero di steli per pianta e/o fiori per stelo. La CO2 è anche importante nella fase iniziale della coltivazione quando le piante vengono tenute ad una intensità luminosa maggiore. La CO2 riduce il rischio dell’ingiallimento delle foglie. Ad alta intensità luminosa le piante aprono I loro stomi più precocemente (prima che venga buio), e sono quindi in grado di assorbire CO2 anche quando c’è ancora chiaro. Valori da 600 a 800 ppm (parti per milione) possono accelerare la crescita ed aumentare il numero degli steli e fiori per stelo. Vi consigliamo di non scendere sotto circa 1,000 ppm. Utilizzare CO2 pura per evitare il rischio di emissione di NOx ed ethylene. Luci della crescita In molte nazioni, compreso l’Olanda, le aziende hanno necessità di coltivare sotto luce artificiale per assicurare alle piante la giusta intensità luminosa necessaria durante la fase finale di coltivazione nel periodo invernale. Questo vale anche per la fase iniziale, in particolare per lo sviluppo delle radici e formazione delle foglie. Il sistema deve avere una capacità di almeno circa 5,000 lux. Sopra i 10,000 lux la luce artificiale può migliorare l’induzione floreale aumentando la percentuale delle piante che hanno più di uno stelo. Ma più luce non è sempre una buona cosa, poiché l’intensità luminosa ha un’influenza sulla temperatura della pianta, clima della serra, concentrazione di CO2 ed umidità relativa. Con alta intensità luminosa dovete anche modificare i tempi di irrigazione e fertilizzazione. Alta intensità luminosa può accorciare la durata dei fiori quando la pianta giunge a destinazione. Nelle case dei consumatori spesso c’è molto più buoi di una serra, e questo può portare alla perdita dei boccioli. Le piante con fiori aperti sono meno suscettibili alla perdita dei boccioli ed a problemi di durata. Sistema di raffrescamento (aria condizionata) Molte aziende hanno un Sistema di raffrescamento “cooling” (aria condizionata) per poter assicurare una temperatura notturna di 18°C nei mesi estivi; come richiesto per avere una buona induzione floreale. Durante il giorno le temperature devono aumentare il meno possibile, preferibilmente non al di sopra di 22°C. Una media giornaliera della temperatura di 19-20°C è ideale. Temperature notturne sopra i 19°C influenzano negativamente lo stelo, mentre le temperature diurne sopra I 22°C fanno sì che vi siano meno fiori per stelo, e temperature di 23°C e più riducono la possibilità di avere più steli sulla pianta, quindi si avranno più piante con uno stelo. Con queste alte temperature lo stelo si allunga eccessivamente. Un buon sistema di raffrescamento consentirà di avere una buona programmazione e produzione tutto l’anno. Ai coltivatori Olandesi viene consigliato di installare un Sistema con una capacità di circa 150-250Watt/m2 così da essere certi di assicurare una media della temperatura di 20°C nei giorni caldi d’estate. Un’alta intensità luminosa richiede una media inferiore della temperatura (19°C) per evitare il rischio di danni da bruciature. Aziende in regioni calde (Mediterranee) hanno bisogno di un Sistema con una grande capacità superiore a 250 Watt/m2 affinché possano raggiungere risultati compatibili. Se usate solo un sistema “cooling” a pannello e ventilatori di giorno non vi saranno piante in fioritura per l’Autunno. Mentre un sistema “cooling” con pannello e ventilatori e con una leggera aria condizionata durante la notte potrebbe darvi una ragionevole possibilità di fioritura durante tutto l’arco dell’anno, tuttavia il vostro programma e la qualità delle vostre piante non sarà perfetta. Si può anche prendere in considerazione queste opzioni con impianto di nebulizzazione, in più un sistema di spruzzo sui tetti della serra o un telino ombreggiante esterno. Produzione La produzione di una azienda moderna con condizioni colturali ideali, con sfruttamento dell’84% dell’area utilizzata (che si ottiene con l’utilizzo dei contenitori e/o bancali mobili) sarà tra 45 e 55 piante nel vaso Ø 12-cm per m2 serra annuo. Questa percentuale scenderà del 20% in meno se si utilizzano i bancali fissi. Aziende automatizzate con il sistema di selezione delle piante di fine coltura sono in grado di produrre più di 60 piante per m2 serra annuo. La produzione attuale dipende parzialmente dal tipo di varietà coltivate (Multiflora, Standard or Grandiflora), il tasso di crescita e la percentuale di perdite. Un percentuale di perdita inferiore al 5% è prevista; perdite superiori possono essere dovute a condizioni specifiche di coltivazione e/o suscettibili alla crescita della varietà. Utilizzo delle spazio disponibile in serra (per piante nel Ø 12-cm) Fase Piante/ m2 netto Periodo (in settimane) 0 % di spazio richiesto 1 fase di coltivazione (trapianto) 80-90 16-18 20 fase di coltivazione 40-50 8-10 Raffrescamento 40-50 6-8 Fase finale e fioritura 40-50 12-14 ca. ca. ca. ca. 30 15 17 38 Floricultura b.v. | www.floricultura.nl © La riproduzione parziale e/o totale della presente pubblicazione è permessa, purché vengano citate le fonti. Tutti i consigli e le informazioni tecniche vengono fornite con la massima cura ed attenzione possibile, non ci assumiamo tuttavia nessuna responsabilità per errata interpretazione ed applicazione di quanto consigliato. 5