verbi inglesi - English Class

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-IL VERBO INGLESE(ENGLISH VERB)
Non è sempre facile utilizzare i verbi di un’altra lingua.
Da una parte, infatti, occorre ricordare come coniugare i verbi nei giusti modi e
tempi, tenendo presente che –sebbene le lingue occidentali abbiano tutte
pressappoco la stessa consecutio temporum- esistono comunque delle eccezioni.
Dall’altra –ed è forse questo l’ostacolo peggiore- l’uso che una certa lingua fa di
certi verbi è differente da quello che ne può fare un’altra.
Per capire meglio questo concetto, cominciamo dal principio.
PREPOSITIONAL/PHRASAL VERBS:
Iniziamo intanto con il dire che i verbi possono essere di due tipi: transitivi ed
intransitivi.
Sono transitivi quei verbi la cui azione “passa” ad un altro oggetto (da qui il nome
“transitivi”), ovvero quei verbi per i quali è possibile la domanda “che cosa?”.
Il sostantivo che risponde alla domanda “che cosa?” di questi verbi è detto
“complemento oggetto”.
Tutti gli altri verbi vengono invece detti “intransitivi”, e non reggono dunque alcun
complemento oggetto.
ESEMPIO:
Mangio (che cosa?) una mela → “mangiare” è un verbo transitivo
Corro → “correre” è un verbo intransitivo
Il complemento oggetto è detto “complemento diretto” perché a differenza di tutti
gli altri complementi (che sono detti “indiretti”) non è retto da alcuna
preposizione.
In generale, tutto questo vale esattamente allo stesso modo anche per i verbi
inglesi. Così come un verbo transitivo/intransitivo in italiano risulta essere
solitamente transitivo/intransitivo anche in inglese.
Esistono però delle eccezioni.
Ad esempio esistono verbi che, sebbene transitivi in italiano, non lo sono in
inglese, e dunque reggono sempre una preposizione. Questi verbi vengono detti
“prepositional verbs”:
Aspettare qualcuno → To wait for someone
Cercare qualcuno/qualcosa → To look for someone/something
Fissare qualcuno/qualcosa → To stare at someone/something
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Ci sono poi casi in cui due verbi intransitivi sia in italiano che in inglese reggano
però preposizioni differenti:
Occuparsi di qualcuno/qualcosa → To look after someone/something
In questi casi verbo, preposizione e sostantivo devono sempre essere uniti e in
quest’ordine, senza alcun elemento (ad esempio un avverbio) in mezzo.
Occorre imparare le preposizioni rette da questi dei verbi a memoria.
Non è però questa l’unica difficoltà.
La lingua italiana possiede infatti moltissimi verbi, ognuno dei quali esprime una
precisa azione, un preciso concetto. Questo vale –in generale- per tutte le lingua
neolatine.
La lingua inglese, invece, come in generale tutte le lingue germaniche, ha invece
pochi verbi, e in generale pochi vocaboli.
Per creare nuovi vocaboli, la lingua inglese risolve spesso accostando insieme due
vocaboli, i quali formano così una nuova parola.
Allo stesso modo, anche per creare nuovi verbi ricorre invece alle preposizioni: la
preposizione posta dopo un verbo ne può infatti, in molti casi, cambiare
radicalmente il significato. Per le ragioni appena descritte, in inglese si pone
dunque molto spesso una preposizione dopo un verbo, al fine di modificarne il
significato.
Quindi, non soltanto certi verbi transitivi in italiano non lo sono inglese (e quindi
reggono una preposizione) o i certi verbi inglesi reggono preposizioni differenti da
quelli italiani, ma tale preposizione varia anche il significato del verbo.
Cercare qualcuno/qualcosa → To look for someone/something
Guardare qualcuno/qualcosa → To look at someone/something
Prendersi cura di qualcuno/qualcosa → To look after someone/something
La difficoltà non è dunque solo nel fatto che questi verbi possono essere
intransitivi mentre in italiano non lo sono, ma anche nel ricordare qual è la
preposizione che essi reggono. Anche in questi casi, non resta altro da fare che
imparare i nuovi significati dei verbi a memoria: in molti occasioni, infatti, il
nuovo significato del verbo può essere dedotto dalla preposizione (questo accade
per esempio con i verbi composti da “go”), ma altre volte possono assumere un
significato completamente differente.
Un po’ più complessi dei “prepositional verbs” sono forse i cosiddetti “phrasal
verbs” (verbi + particella avverbiale).
Vediamo di capire bene cosa sono.
Abbiamo detto che i “prepositional verbs” sono quei verbi che sono seguiti da una
preposizione, ed introducono perciò –sempre- un complemento indiretto.
Ma oltre che da una preposizione, un verbo inglese può essere seguito anche da
un avverbio, che ne modifica il significato. In quel caso si parla di “phrasal verbs”.
Un avverbio modifica il significato di un verbo esattamente come una
preposizione e per questi verbi vale tutto quello che è stato detto per i
“prepositional verbs”, eccetto che per un punto.
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Ogni complemento introdotto da una preposizione è un complemento indiretto.
Quindi ogni verbo che in inglese è seguito da una preposizione –
indipendentemente da quale essa sia- è un verbo intransitivo.
I “prepositional verbs” sono dunque tutti intransitivi, che questo accada con il
corrispettivo verbo italiano oppure no.
Non è invece così per i “phrasal verbs” che possono essere sia transitivi che
intransitivi. Un avverbio, infatti, non regge un sostantivo, ma conferisce una
caratteristica all’azione del verbo.
Accade dunque che, nella maggior parte dei casi, i phrasal verbs siano transitivi.
Poiché il complemento oggetto in inglese deve sempre seguire direttamente il
verbo, nei “phrasal verbs” l’ordine delle parole deve essere: verbo + complemento
oggetto + avverbio. Questo capita sempre quando il complemento oggetto è
costituito da un pronome. Non è però sempre così quando il complemento oggetto
è costituito da un sostantivo, dove –sebbene in poche eccezioni- il complemento
oggetto (specie se lungo) può essere inserito dopo l’avverbio.
Anche in questo caso, non resta altro da fare che imparare quali sono questi verbi
ed il loro significato a memoria.
To turn up → accedendere
To turn TV up → accedendere la TV
To turn off → spegnere
To turn TV off → spegnere la TV
Poichè spesso in inglese preposizioni ed avverbi hanno la stessa forma (on, over...)
occorrerà volta volta considerare con quale funzione tali parole sono utilizzate,
perché a seconda che siano preposizioni o avverbi, il sostantivo che segue il verbo
dovrà essere inserito nella frase secondo un preciso ordine: subito dopo il verbo o
no.
Come detto anche per i “prepositional verbs”, in molti occasioni, il nuovo
significato del verbo può essere dedotto dall’avverbio, ma altre volte esso può
assumere un significato completamente differente.
To go → andare
To go on → andare avanti, continuare
To run → correre
To run out → finire, terminare, restare senza
P.S. Tutto questo si va poi a complicare molto con i “phrasal verbs” intransitivi,
che oltre ad essere seguiti dall’avverbio devono essere seguiti ANCHE dalla
preposizione che regge il complemento.
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