Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ -IL VERBO INGLESE(ENGLISH VERB) Non è sempre facile utilizzare i verbi di un’altra lingua. Da una parte, infatti, occorre ricordare come coniugare i verbi nei giusti modi e tempi, tenendo presente che –sebbene le lingue occidentali abbiano tutte pressappoco la stessa consecutio temporum- esistono comunque delle eccezioni. Dall’altra –ed è forse questo l’ostacolo peggiore- l’uso che una certa lingua fa di certi verbi è differente da quello che ne può fare un’altra. Per capire meglio questo concetto, cominciamo dal principio. PREPOSITIONAL/PHRASAL VERBS: Iniziamo intanto con il dire che i verbi possono essere di due tipi: transitivi ed intransitivi. Sono transitivi quei verbi la cui azione “passa” ad un altro oggetto (da qui il nome “transitivi”), ovvero quei verbi per i quali è possibile la domanda “che cosa?”. Il sostantivo che risponde alla domanda “che cosa?” di questi verbi è detto “complemento oggetto”. Tutti gli altri verbi vengono invece detti “intransitivi”, e non reggono dunque alcun complemento oggetto. ESEMPIO: Mangio (che cosa?) una mela → “mangiare” è un verbo transitivo Corro → “correre” è un verbo intransitivo Il complemento oggetto è detto “complemento diretto” perché a differenza di tutti gli altri complementi (che sono detti “indiretti”) non è retto da alcuna preposizione. In generale, tutto questo vale esattamente allo stesso modo anche per i verbi inglesi. Così come un verbo transitivo/intransitivo in italiano risulta essere solitamente transitivo/intransitivo anche in inglese. Esistono però delle eccezioni. Ad esempio esistono verbi che, sebbene transitivi in italiano, non lo sono in inglese, e dunque reggono sempre una preposizione. Questi verbi vengono detti “prepositional verbs”: Aspettare qualcuno → To wait for someone Cercare qualcuno/qualcosa → To look for someone/something Fissare qualcuno/qualcosa → To stare at someone/something 1 Ci sono poi casi in cui due verbi intransitivi sia in italiano che in inglese reggano però preposizioni differenti: Occuparsi di qualcuno/qualcosa → To look after someone/something In questi casi verbo, preposizione e sostantivo devono sempre essere uniti e in quest’ordine, senza alcun elemento (ad esempio un avverbio) in mezzo. Occorre imparare le preposizioni rette da questi dei verbi a memoria. Non è però questa l’unica difficoltà. La lingua italiana possiede infatti moltissimi verbi, ognuno dei quali esprime una precisa azione, un preciso concetto. Questo vale –in generale- per tutte le lingua neolatine. La lingua inglese, invece, come in generale tutte le lingue germaniche, ha invece pochi verbi, e in generale pochi vocaboli. Per creare nuovi vocaboli, la lingua inglese risolve spesso accostando insieme due vocaboli, i quali formano così una nuova parola. Allo stesso modo, anche per creare nuovi verbi ricorre invece alle preposizioni: la preposizione posta dopo un verbo ne può infatti, in molti casi, cambiare radicalmente il significato. Per le ragioni appena descritte, in inglese si pone dunque molto spesso una preposizione dopo un verbo, al fine di modificarne il significato. Quindi, non soltanto certi verbi transitivi in italiano non lo sono inglese (e quindi reggono una preposizione) o i certi verbi inglesi reggono preposizioni differenti da quelli italiani, ma tale preposizione varia anche il significato del verbo. Cercare qualcuno/qualcosa → To look for someone/something Guardare qualcuno/qualcosa → To look at someone/something Prendersi cura di qualcuno/qualcosa → To look after someone/something La difficoltà non è dunque solo nel fatto che questi verbi possono essere intransitivi mentre in italiano non lo sono, ma anche nel ricordare qual è la preposizione che essi reggono. Anche in questi casi, non resta altro da fare che imparare i nuovi significati dei verbi a memoria: in molti occasioni, infatti, il nuovo significato del verbo può essere dedotto dalla preposizione (questo accade per esempio con i verbi composti da “go”), ma altre volte possono assumere un significato completamente differente. Un po’ più complessi dei “prepositional verbs” sono forse i cosiddetti “phrasal verbs” (verbi + particella avverbiale). Vediamo di capire bene cosa sono. Abbiamo detto che i “prepositional verbs” sono quei verbi che sono seguiti da una preposizione, ed introducono perciò –sempre- un complemento indiretto. Ma oltre che da una preposizione, un verbo inglese può essere seguito anche da un avverbio, che ne modifica il significato. In quel caso si parla di “phrasal verbs”. Un avverbio modifica il significato di un verbo esattamente come una preposizione e per questi verbi vale tutto quello che è stato detto per i “prepositional verbs”, eccetto che per un punto. 2 Ogni complemento introdotto da una preposizione è un complemento indiretto. Quindi ogni verbo che in inglese è seguito da una preposizione – indipendentemente da quale essa sia- è un verbo intransitivo. I “prepositional verbs” sono dunque tutti intransitivi, che questo accada con il corrispettivo verbo italiano oppure no. Non è invece così per i “phrasal verbs” che possono essere sia transitivi che intransitivi. Un avverbio, infatti, non regge un sostantivo, ma conferisce una caratteristica all’azione del verbo. Accade dunque che, nella maggior parte dei casi, i phrasal verbs siano transitivi. Poiché il complemento oggetto in inglese deve sempre seguire direttamente il verbo, nei “phrasal verbs” l’ordine delle parole deve essere: verbo + complemento oggetto + avverbio. Questo capita sempre quando il complemento oggetto è costituito da un pronome. Non è però sempre così quando il complemento oggetto è costituito da un sostantivo, dove –sebbene in poche eccezioni- il complemento oggetto (specie se lungo) può essere inserito dopo l’avverbio. Anche in questo caso, non resta altro da fare che imparare quali sono questi verbi ed il loro significato a memoria. To turn up → accedendere To turn TV up → accedendere la TV To turn off → spegnere To turn TV off → spegnere la TV Poichè spesso in inglese preposizioni ed avverbi hanno la stessa forma (on, over...) occorrerà volta volta considerare con quale funzione tali parole sono utilizzate, perché a seconda che siano preposizioni o avverbi, il sostantivo che segue il verbo dovrà essere inserito nella frase secondo un preciso ordine: subito dopo il verbo o no. Come detto anche per i “prepositional verbs”, in molti occasioni, il nuovo significato del verbo può essere dedotto dall’avverbio, ma altre volte esso può assumere un significato completamente differente. To go → andare To go on → andare avanti, continuare To run → correre To run out → finire, terminare, restare senza P.S. Tutto questo si va poi a complicare molto con i “phrasal verbs” intransitivi, che oltre ad essere seguiti dall’avverbio devono essere seguiti ANCHE dalla preposizione che regge il complemento. 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