Strategic Interactions and Contagion Effects under Monetary Unions

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Politica economica (A-D)
Sapienza Università di Rome
Economia e politica monetaria
Giovanni Di Bartolomeo
Sapienza Università di Roma
Politica monetaria: argomenti
• Economia monetaria e moneta
• Aggregati monetari, intermediari finanziari e
moltiplicatore depositi
• I canali di creazione della base monetaria e
offerta di moneta
• Il meccanismo di trasmissione della politica
monetaria
• Aspetti operativi della politica monetaria
Economia monetaria e moneta
• Economia monetaria: scambi contro moneta
(alternativa il baratto)
– Baratto è una tecnologia per gli scambi costosa
perché richiede la doppia coincidenza dei bisogni
– La moneta (bene accettato universalmente negli
scambi) semplifica tale tecnologia e ne riduce i
costi
• La definizione di economia monetaria dipende
quindi dalla definizione di moneta, che
– Non univoca
– Non immutabile nel tempo
Due triadi di Hicks
• Prima triade (a cosa serve la moneta?)
– Unità di conto e misura del valore
– Mezzo di pagamento
– Riserva di valore
• Seconda triade (motivi per detenere moneta)
– Motivo transattivo
– Motivo precauzionale
– Motivo finanziario-speculativo
Fiducia e moneta
• Moneta merce, metallica, cartacea, bancaria
• La moneta è una attestazione debitoria
emessa da un intermediario finanziario
(passività) e fiduciariamente accolta come
mezzo di pagamento e riserva di valore
• Nelle moderne economie, il compito di fornire
i mezzi di pagamento, ossia la moneta, spetta
infatti non solo all’autorità politica, ma anche
agli intermediari finanziari
Intermediari finanziari
• Gli intermediari finanziari sono quei soggetti
che mettono in collegamento
– unità in surplus, che esprimono quindi un
risparmio (tipicamente, le famiglie),
– unità in deficit (tipicamente le imprese), le
quali domandano crediti
Crediti diretti e indiretti
• Crediti diretti concessi da risparmiatori a investitori
(es. titoli emessi da imprese, sottoscritti da famiglie)
• Crediti indiretti emessi dagli intermediari finanziari,
che ottengono le risorse dai risparmiatori e poi le
allocano in vario modo tra gli investitori
• In una economia i crediti diretti e indiretti sono
l’insieme delle sue passività finanziarie
– Necessariamente uguali alle attività finanziarie in
un’economia chiusa (ogni debitore → creditore).
Vantaggi degli intermediari finanziari
• Economie di scala (scale) e di varietà (scope)
• Economie di scala: al crescere del volume di
produzione s riduce il costo medio
• Economie di varietà: produzione congiunta di
due prodotti implica un costo minore della loro
produzione disgiunta (es. benzina e gasolio)
• Trasformazione delle scadenze
• Diversificazione dei rischi
Struttura finanziaria
• L’insieme degli intermediari finanziari, delle
attività finanziarie e dei relativi mercati
costituisce la struttura finanziaria.
• Grado di specializzazione e assetto normativo:
– modello anglosassone (divisione breve/lungo termine)
– modello tedesco (mista/universale)
• Gli intermediari finanziari possono essere infatti
specializzati per il tipo di attività economica dei
beneficiari dei prestiti, per la durata dei finanziamenti
concessi, per la forma di credito concessa
In Italia
• In Italia dopo la crisi degli anni trenta era stato
scelto il modello inglese
– Problema banca-impresa dopo la crisi del 29
– 1936 riforma bancaria e creazione dell’IRI e IMI
(Beneduce e Menichella)
• Dal 1993 ci si è mossi nuovamente verso il
sistema tedesco permettendo la partecipazione
delle banche nel capitale delle imprese
– 1993 Testo Unico da direttiva CEE (Governo Amato)
Gli aggregati monetari nell’area Euro
• I mercati finanziari migliorano negoziabilità dei titoli
• Solo una parte delle attività finanziarie ha un elevato
grado di liquidità: moneta
• Esistono altri strumenti finanziari considerabili
moneta per liquidita: pronti contro termine,
certificati di deposito, accettazioni bancarie
Moneta ed aggregati monetari
• Moneta = Moneta legale + moneta bancaria
• Moneta legale (C) = Circolante dei privati
• Moneta bancaria o fiduciaria (D) = Depositi dei
privati presso le banche (data la loro quasi
perfetta sostituibilità con la moneta legale sono
considerati dai privati come moneta bancaria)
• Diverse definizioni della moneta bancaria
sommate alla moneta legale implicano diversi
aggregati monetari (M1, M2, M3)
Riserve bancarie e base monetaria
• Riserve obbligatorie (ROB) = l’ammontare di
riserve richiesto dalle autorità monetarie che la
banca deve detenere
• Riserve libere (RL) = l’ammontare di ulteriori
riserve che la banca decide di detenere per far
fronte a situazioni di illiquidità impreviste nelle
operazioni di tesoreria
• Base Monetaria (BM=R+C) = Ammontare di
banconote e monete metalliche detenute dalle
banche (riserve) e dai privati (circolante)
Riassumendo
• Moneta = C + D
– C = Circolante detenuto dai privati (Moneta legale)
– D = Depositi dei privati presso le banche (Moneta
fiduciaria)
• Base monetaria BM = C + R
– R = Riserve presso le banche (ROB + RL)
– ROB = Riserva obbligatoria
– RL = Riserva libera
Bilancio banca centrale
• Passivo (Liquidità) = Liabilities
a) Moneta legale, assorbita dal Tesoro, dalle
famiglie e dal sistema bancario;
b) Depositi del sistema bancario, risultanti dagli
obblighi di riserva obbligatoria e da eventuali
eccedenze di mezzi liquidi.
• Attivo = Assets
a) Titoli pubblici;
b) Attività liquide sull’estero (riserve ufficiali in
valuta estera).
Bilancio banca commerciale
• Passivo
a) Depositi (moneta bancaria).
• Attivo
a) Crediti alla clientela nelle diverse forme
contrattuali;
b) Titoli pubblici di diversa scadenza.
• Altre voci del bilancio bancario:
–
–
rapporti con le Autorità monetarie (riserve e rifinanziamento).
conti interbancari (saldo aggregato nullo).
Bilancio consolidato del sistema bancario
• Passivo (C+D)
a) Moneta legale;
b) Depositi privati.
• Attivo
a) Titoli pubblici di diversa scadenza (governo);
b) Crediti alla clientela delle banche nelle diverse
forme contrattuali (privati);
c) Attività liquide sull’estero (estero).
– Il passivo del sistema bancario è la moneta.
Scenario 1: Le banche non esistono
• Assumiamo che le famiglie possiedano 1000€
• Le banche non esistono, l’unico modo per
detenere moneta è detenere circolante. banche
• C = 1000€
• D=0
• M = C+D = 1000€
• La banca centrale controlla direttamente M
variando C!!!
Scenario 2: Riserva obbligatoria 100%
• Assumiamo che le famiglie possiedano 1000€
• C = 1000€, D = 0, M = C+D = 1000€
– Le famiglie depositano il circolante in banca: C = 0, D =
1000€, M = C+D = 1000€
– oppure le famiglie depositano l’80% del circolante in
banca (tesaurizzano il 20%): C = 200€, D = 800€, M =
C+D = 1000€
• Il sistema bancario non ha effetti sull’offerta di
moneta
• La banca centrale controlla M variando C!!!
Scenario 3: Riserva frazionaria
• Assumiamo che le banche tengano a riserva il
20% dei depositi.
• C = 1000€, D = 0, M = C+D = 1000€
– Le famiglie depositano il circolante in banca: C = 0,
D = 1000€, M = C+D = 1000€
– La banca presta poi l’80% dei depositi ai privati, da
cui C = 800€, D = 1000€, M = C+D = 1800€
• Il sistema bancario crea moneta!!!
• Maggiore coefficiente di riserva, minore M.
Scenario 4: con tesaurizzazione
• Ora le banche tengono a riserva il 20% di D,
ma i privati tesaurizzino il 10% di C.
• C = 1000€, D = 0, M = C+D = 1000€
– Le famiglie depositano il circolante in banca: C =
100 €, D = 900€, M = C+D = 1000€
– La banca presta poi l’80% dei depositi ai privati, da
cui C = 100+0.8 900€, D = 900€, M = C+D = 1720€
• Maggiore coefficiente di riserva, minore M.
• Maggiore è la tesaurizzazione, minore è M.
L’albero della cuccagna?
• Un sistema bancario con riserva frazionaria
crea moneta,
• ma non crea ricchezza:
• prestiti bancari danno ai privati nuova moneta
• Ma anche un uguale ammontare di nuovi
debiti
Teoria del moltiplicatore depositi
• L’idea è che la banca non trattiene nelle sue casse
l'intera quantità di moneta che le viene
consegnata, ma solo una frazione di essa, per far
fronte ad eventuali richieste di rimborso.
• La parte dei depositi che viene immessa di nuovo
nel mercato diventa circolante e aumenta l’offerta
di moneta (poiché i depositi non si riducono a
fronte dei nuovi prestiti).
• Se a sua volta il nuovo circolante viene
depositato, la banca ne tratterrà parte …
Moltiplicatore dei depositi
• Quanti sono i depositi quando ci sono le banche?
• Se ogni deposito viene dato in prestito dalle
banche e a sua volta depositato (non viene
tesaurizzato), i depositi si moltiplicano!!!
• La formula del moltiplicatore dei depositi:
𝐷=
𝑅
π‘˜+π‘ž
ovvero
D𝐷 =
1
D𝑅
π‘˜+π‘ž
– q = quota di riserve obbligatorie ROB/D
– k = quota di riserve libere RL/D
– 1/(k+q) = moltiplicatore dei depositi
Il meccanismo
• Si assuma, ad esempio, che l’aliquota di riserva
sia 20% (k+q = 0.2)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Deposito iniziale 1000€
La banca trattiene 200€ da in prestito 800€
Deposito successivo 800€
La banca trattiene 160€ da in prestito 640€
Deposito successivo 512€
E così via …
• Alla fine D = 1000+800+512+… =1000+1000
(1-k+q)+1000(1-k+q)2… = 1000/(k+q) = 5000€
Se il pubblico tesaurizza
• Il moltiplicatore è minore: ogni deposito viene
dato in prestito e a sua volta depositato (ma solo
in parte), i depositi si moltiplicano meno!!!
• La formula del moltiplicatore dei depositi:
𝐷=
𝑅
𝑐+π‘Ÿ
ovvero
D𝐷 =
1
D𝑅
𝑐+π‘Ÿ
– c = C/D tesaurizzazione (quota di circolante detenuta
sui depositi)
– r=q+k = ROB/D + RL/D
– 1/(k+q) = moltiplicatore dei depositi con cο‚Ή0
Offerta di moneta: un modello formale
• Variabili esogene
– Base monetaria (BM = C+R), controllata dall’ECB
– Coefficiente di riserva delle banche (r = R/D),
dipende dalle scelte delle banche e dalla
regolamentazione (R = RL+ROB, r = k+q)
– Rapporto circolante su depositi (c = C/D), dipende
dalle preferenze del pubblico
• Nota che essendo M=C+D e BM=C+R, allora
– M/BM = (C+D)/(C+R) e M = (C+D)/(C+R) BM
Moltiplicatore monetario
• Data l’espressione
M = (C+D)/(C+R) BM ovvero M =m BM
• dove m= (C+D)/(C+R) ovvero
C/D+D/D c+1
c+1
– π‘š=
=
=
C/D+R/D c+r c+k+q
• è il moltiplicatore monetario (se r<1, m>1):
DM = m DBM
• Una variazione di DBM genera una variazione
dell’offerta di moneta pari a DM.
Il controllo dell’offerta di moneta
• La moneta causa instabilità, anche per questo
occorre vigilare sulla struttura finanziaria e
controllare l’offerta di moneta.
• La quantità di moneta è una variabile endogena
che dipende da:
– coefficiente di riserva
– base monetaria
– rapporto circolante/depositi (tesaurizzazione)
• Le prime due sono, almeno in parte, controllabili
dall'autorità monetaria
Coefficiente di riserva obbligatoria
• Variando il coefficiente di riserva obbligatoria la
banca centrale può influire su r=R/D e quindi data
BM su M. Riduzione/aumento del coefficiente di
riserva q
↓qοƒž↓rοƒž↑m (Dm>0)
↑qοƒž↑rοƒž↓m (Dm>0)
DM = Dm BM οƒž M↑
DM = Dm BM οƒž M↓
• Ceilings (depositi/crediti) funzionano in modo
simile variando la capacità delle banche di creare
moneta fiduciaria (es. massimale sugli impieghi)
Creazione di base monetaria
• Le banche centrali possono emettere base
monetaria (BM) e controllare l’offerta di
moneta (M):
DM=m ↑DBM οƒž M↑ DM =m ↓DBM οƒž M↓
• La BM può essere creata come contropartita
rispetto a quattro specifiche operazioni, che
configurano i cosiddetti canali (o fonti) di
creazione della base monetaria.
Creazione di base monetaria
• Nello specifico, questi canali, sono i seguenti:
1. Tesoro
2. Banche e aziende di credito
3. Settore estero
4. Operazioni di mercato aperto
Tesoro
• Banche Centrali emettono moneta per coprire le
spese dei Governi (rappresentati dai rispettivi
centri di spesa, ossia i Ministeri del Tesoro)
• Questa fonte di creazione della base monetaria è
costituita dalla monetizzazione della spesa
pubblica
• La controllabilità di questa fonte, da parte delle
autorità monetarie, dipende dalle leggi e in
particolare dalle disposizioni che regolano i
rapporti fra autorità monetarie e di governo
In Italia
• Fino al 1981, la controllabilità della fonte di
creazione di base monetaria tramite il canale
Tesoro, era di fatto nelle mani del governo
• 1981 Legge Andreatta: Divorzio tra Banca
centrale e Tesoro
• 1993 Abrogazione dell’obbligo di anticipazione
del 14%
• Accordi di Maastricht e successivi → divieto di
monetizzazione delle spese pubbliche
Banche
• Le Banche Centrali emettono base monetaria per
rispondere alle richieste di finanziamento delle
banche e delle aziende di credito.
• Il canale di creazione della base monetaria
attraverso il finanziamento alle aziende di credito
è ben controllabile dalle Banche Centrali, le quali
hanno, solitamente, margini discrezionali ampi
sulla concessione o meno di tali finanziamenti
– Ai tempi della Banca d’Italia, il tasso d’interesse che la
banca centrale praticava per la concessione del
risconto delle cambiali alle banche, veniva
denominato “tasso di sconto”
Tasso di sconto
• Il tasso di sconto costituisce il costo sostenuto
dalle banche per rifinanziarsi presso la banca
centrale.
• Sue variazioni hanno inevitabilmente effetti
sulla domanda e sull'offerta di prestiti bancari.
– effetti diretti
– effetto d'annuncio
Operazioni di mercato aperto
• Base monetaria in contropartita all’acquisto di
titoli finanziari esistenti sui mercati finanziari
– La banca centrale acquista titoli e crea base monetaria
– Se decide di vendere sui mercati finanziari titoli che
sono in suo possesso, riceve in contropartita moneta
legale e quindi ritira (o “distrugge”) base monetaria
• Nel corso degli anni 80 le operazioni di mercato
aperto sono divenute a poco a poco il canale di
creazione (o distruzione) di base monetaria
quantitativamente più importante
Operazioni di mercato aperto e BM
• La banca centrale compra titoli = incremento di
titoli nell’attivo, incremento di circolante
detenuto dai privati nel passivo.
↑Cοƒž ↑BM (DBM>0)
DM = m DBM οƒž M↑
• La banca centrale vende titoli = diminuzione di
titoli nell’attivo, riduzione di circolante detenuto
dai privati nel passivo.
↓Cοƒž ↓BM (DBM<0)
DM = m DBM οƒž M↓
Canale estero
• BM contropartita acquisto valute estere.
• Emissione (o eliminazione) di base monetaria per
fare fronte alle richieste di cambiare la moneta
domestica contro valute estere o viceversa
• La dinamica del canale estero è legata all’esito
della bilancia dei pagamenti e alle decisioni sulle
scorte di valute estere
– In un regime di cambi fissi, bilancia dei pagamenti:
• attivo creazione di nuova base monetaria
• deficit distruzione di base monetaria
Controllabilità dei canali
• Estero: non controllabile se non per via
amministrativa
• Tesoro: solo con autorità monetaria indipendente
• Operazioni di mercato aperto (distinte dal Tesoro)
sono sempre controllabili
• Banche: controllabili i tassi di rifinanziamento, ma
gli effetti che dipendono dalle reazioni delle
banche
– In generale, BM è controllabile se è controllabile
almeno un canale. Eccezioni: oscillazioni violente nei
canali non controllati; cambi fissi
La BCE controlla M?
• La BCE può variare M a suo piacimento
1. Variando BM: DM = m DBM
2. Variando la riserva obbligatoria Dr: DM = Dm BM
• In particolare
↑BM oppure ↓r οƒž ↑M
• Ma cosa succede se
1.Al variare di ↑BM varia ↑c=C/D
2.Al variare di ↓q (coefficiente di riserva obbligatoria) varia
↑k (coefficiente di riserva libera)
• La BCE non ha il pieno controllo di M!!!
Fasi della politica monetaria
• Possiamo distinguere due fasi della politica
monetaria:
• Fase strategica
– individua gli obiettivi finali da raggiungere (tasso
d’inflazione, livello dell’output, ecc.) e le modalità
con cui intervenire
• Fase tattica
– individua gli strumenti e gli obiettivi operativi
Strumenti ed obiettivi operativi e finali
•
•
•
•
•
Strumenti di politica monetaria
Indicatori
Obiettivi intermedi
Obiettivi operativi
Obiettivi finali
Strumenti ed obiettivi operativi e finali
• Strumenti di politica monetaria
– Riserva obbligatoria e ceilings su depositi e crediti
erogati
– Tassi ufficiali di interesse
– Operazioni di mercato aperto (incluso estero e tesoro)
•
•
•
•
Indicatori
Obiettivi intermedi
Obiettivi operativi
Obiettivi finali
Strumenti ed obiettivi operativi e finali
• Strumenti di politica monetaria
La politica monetaria esplica la sua efficacia
• Indicatori
con ritardo e attraverso canali complessi.
Per questo è utile tenere d’occhio alcune
• Obiettivi intermedi
–
–
–
–
Credito totale interno: CTU) finanziamenti
al settore statale e non statale (utilizzato
in passato, ora divenuto meno affidabile
Espansione del credito interno (DCE):
finanziamento al tesoro con BM più crediti
bancari ai privati
M1, M2, M3 e tasso di interesse
Tasso di cambio nominale
• Obiettivi operativi
• Obiettivi finali
variabili intermedie:
a) Indicatori – legati agli strumenti
(esempio: tasso di crescita della moneta,
tasso di interesse)
b) obiettivi intermedi – influenzano da
vicino gli obiettivi;
c) obiettivi operativi – collocati tra
strumenti e obiettivi intermedi
(esempio: tassi di interesse a breve
termine)
Obiettivi intermedi: Criteri per la scelta
• Controllabilità dell’obiettivo intermedio
– Dipende dalla relazione tra strumenti e obiettivi intermedi
(vedi teoria normativa della politica economica)
• Stabilità delle funzioni di comportamento
– Dipendono dalla sostituibilità delle attività finanziarie e
dalla natura degli shocks
• Rapporto tra obiettivi intermedi e finali
– Può mutare nel lungo periodo: esempi
• Legame tra credito totale interno (CTI) e saldo bilancia pagamenti
per la crescente mobilità dei capitali
• CTI e reddito per la crescente importanza dell’autofinanziamento
delle imprese.
Strumenti ed obiettivi operativi e finali
•
•
•
•
Strumenti di politica monetaria
Indicatori
Obiettivi intermedi
Obiettivi operativi
– Tasso di interesse di mercato monetario e
interbancario
– Base monetaria
• Obiettivi finali
Mercato monetario: Certezza
Fisso l’offerta di moneta
(obbiettivo operativo) a cui
corrisponde un certo tasso
di interesse.
Oppure fisso un tasso di interesse
(obbiettivo operativo) cui corrisponde una
certa offerta di moneta
Mercato monetario: Incertezza
→
←
→
←
Domanda di moneta instabile
Obbiettivo operativo: Base monetaria
↑
↓
Obbiettivo operativo: Tasso di interesse
← →
Strumenti ed obiettivi operativi e finali
•
•
•
•
•
Strumenti di politica monetaria
Indicatori
Obiettivi intermedi
Obiettivi operativi
Obiettivi finali (fallimenti del mercato)
– Contenimento dell’inflazione
– Crescita ed occupazione
– Equilibrio della bilancia dei pagamenti (tasso di
cambio)
Conduzione della politica monetaria
• Si distingue tra:
– interventi a due stadi – oltre agli obiettivi
finali vengono annunciati anche gli obiettivi
intermedi
– interventi a uno stadio vengono annunciati
solo gli obiettivi finali (esempio: inflation
targeting)
– Puramente discrezionale non vengono
annunciati gli obiettivi
Operazioni del SEBC
• Il SEBC (Sistema europeo di banche centrali ossia
BCE e Banche Centrali Nazionali) crea liquidità
principalmente attraverso
– Le operazioni di rifinanziamento principali (ORP)
sono operazioni di mercato aperto con frequenza
settimanale e di pari durata.
• Il SECB si avvale anche di operazioni attivabili su
iniziativa delle controparti:
– Le operazioni di rifinanziamento marginali (ORM)
sono finanziamenti overnight a fronte di garanzie
– La remunerazione dei depositi presso la banca
centrale
Il corridoio in azione
Tasso overnight
7
6
EONIA
5
4
ORM
3
2
ORP
1
Tasso sui depositi presso BCE
0
Jan-99
Jan-00
EONIA
Jan-01
Jan-02
Jan-03
Jan-04
Marginal lending
Area dell’Euro
Deposit rate
Jan-05
Main refinancing
Jan-06
Trasmissione: modello IS/LM
1. DM > 0 sposta la curva LM in basso (a destra), EOM
2. … si comprano i titoli EDT, il loro prezzo si aumenta
3. … causando la riduzione del
tasso di interesse
4. … aumenta la domanda di
investimenti, aumento dalla
domanda aggregata
5. … la produzione si aggiusta,
amento output e reddito
r
LM1
LM2
r1
r2
6. Nota al crescere del reddito
aumenta la domanda di moneta
e il tasso di interesse diminuisce
(gli investimenti crescono) meno
IS
Y1
Y2
Y
Trasmissione all’economia reale
Meccanismo complesso
Banca di Inghilterra
Trasmissione: il sistema bancario
• Operazione di mercato aperto (acquisto titoli)
– Aumento di riserve libere nelle banche
– Aumento prezzo titoli (e riduzione rendimenti)
• Aumento crediti offerti e riduzione tassi di
interesse (sostituzione portafoglio)
• Aumento domanda (e dei depositi)
– Aumento domanda di investimento [Keynes es. IS/LM]
– Riduzione risparmio (domanda consumi) [neoclassico]
• Aumento occupazione (e dei prezzi)
Possibili reazioni “perverse” (banche)
• All’aumento dei tassi di interesse:
– percepiscono una maggiore l’incertezza; aumenta la
domanda di liquidità e non cresce l’offerta di credito;
– temono la selezione avversa (al crescere del tasso di
interesse si chiedono fondi solo per i progetti più rischiosi)
→ razionamento del credito.
– avendo titoli in portafoglio la riduzione del loro valore
spinge a tenerli invece che a venderli per offrire più credito
(nonostante sia più conveniente).
• In generale: possono aversi effetti attraverso la
disponibilità di credito e non solo attraverso il suo
costo. La politica monetaria esplica la sua efficacia
attraverso canali complessi.
Politiche non convenzionali
• In tempi speciali si rendono necessarie politiche non
convenzionali → intervento diretto
Differenziali dei tassi di interesse
320
Media mobile su 5 giorni. Fonte: Global Insight
bp, 5 day moving average
270
25 settembre 2008:
fallimento di Lehman Bros
20 giugno 2007:
hedge funds di Bear Sterns in
difficoltà
220
170
Differenziale EURIBOR – EONIA
120
70
20
-30
2 January 2007
Differenziale LIBOR–Fed Funds su 3 mesi
3 October 2008
Efficacia: Confronto con politica fiscale
• Confronto con la politica fiscale
– Tempi di efficacia
• il ritardo di osservazione non è diverso
• il ritardo amministrativo è minore
• il ritardo degli effetti può essere maggiore
– Rilevanza degli effetti annuncio
– La politica monetaria non si presta a un dosaggio
raffinato (fine tuning)
Shock di domanda
• Dalla domanda ai prezzi (meccanismo AD/AS)
ο‚―imοƒž … οƒžο‚­Y οƒžο‚­p
LRAS
P
SRAS1
AD2
ο‚―im
E1
E2
shock
AD1
Y
Shock di offerta
• Dalla domanda ai prezzi (meccanismo AD/AS)
ο‚­imοƒž … οƒžο‚―Y οƒžο‚―p
LRAS SRAS2
P
SRAS1
AD2
shock
ο‚­im
S
E1
E2
AD1
Y
Politica monetaria asimmetrica
• La politica monetaria è asimmetrica: funziona
meglio in senso restrittivo.
• Ragioni:
– moltiplicatore effettivo maggiore in caso di
restrizione
– possibile esistenza di un pavimento al tasso di
interesse (trappola della liquidità)
– possibile inelasticità della domanda di credito
rispetto al tasso di interesse (ruolo del
razionamento del credito)
La trappola della liquidità
Espansione fiscale
Espansione monetaria
r
r
r1
LM
r1
LM2
LM2
IS2
IS
IS1
Y1
Y2
Reddito e output
Y
LM1
Y1
Reddito e output
Y
Investimenti insensibili a r
Espansione fiscale
r
IS1
IS2
Espansione monetaria
r
LM
IS1
LM1
LM2
r2
r1
r1
r2
Y1
Y2
Reddito e output
Y
Y1
Reddito e output
Y
La relazione tra tassi e prezzi dei titoli
• La relazione inversa tra tassi e prezzo dei bond è di tipo
matematico, ma è giustificabile anche in via intuitiva:
supponiamo che all'atto della sottoscrizione di un titolo a
reddito fisso, per esempio un BOT, i tassi sul mercato
monetario siano al 2%. Che cosa accade se, dopo un mese, i
tassi di interesse salgono al 2,5%? A naso è lecito attendersi
che il valore dei titoli acquistati in precedenza diminuisca,
visto che ora chi vuole sottoscrivere un BOT può spuntare
un rendimento del 2,5% a fronte del 2% delle obbligazioni
acquistate. L'unico modo per far sì che le obbligazioni più
datate possano competere con le nuove è che il prezzo
delle prime diminuisca, dato che la loro remunerazione
nominale è costante nel tempo.
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